Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Sugar Mandylion

view post Posted: 28/4/2024, 15:08 Amaranth - Sala Trofei
Sugar osservò con interesse il volto della Grifondoro, e ricambiò la sua stretta con la stessa delicatezza e decisione che Helen le aveva offerto. Indossava due nomi solenni che rispecchiavano il suo portamento e i suoi modi eleganti, caratteristiche che Sugar non poteva che apprezzare per gusti personali, anche se non avrebbe mai trovato sminuente il contrario. Rivolse una breve occhiata alla bozza per cui la Grifondoro si era complimentata prima di tornare con gli occhi acquamarina in quelli scuri di Helen, orgogliosa come sempre all'idea che anche solo i primi disegni delle sue opere potessero venire apprezzati in quella maniera. Le restituì la matita con cui l'aveva soccorsa e salvata, battendo le palpebre all'idea di scoprire angoli da fotografare in giro per il castello insieme a lei. Era sempre cosa buona e giusta trovare qualcuno che condividesse i suoi interessi per l'arte e con cui tenere delle vere e proprie sessioni di scoperta e discussioni appassionate. Allo stato attuale, poteva dire di avere Javier con cui parlarne, anche se tecnicamente non si erano ancora messi in gioco. Lo avrebbero fatto di lì a poco, imbracciando le rispettive macchine fotografiche per vedere cosa combinare insieme: prima di coinvolgere Helen, comunque, Sugar intendeva esercitarsi un po' con lo strumento. La pittura era il suo campo, quello che non le dava alcun dubbio o incertezza, mentre con la fotografia... si sarebbe sentita inesperta. E lei detestava sentirsi in quel modo davanti a persone che non conosceva, motivo per cui prima avrebbe fatto la giusta dose di pratica.

- Grazie. Ti inviterò volentieri. - disse con un sorriso sereno. - Gran bei nomi. Chi li ha decisi? - aggiunse con genuina curiosità.

Di contro, il Corvonero sembrava comportarsi esattamente all'opposto della composta miss Shadowheart. Sugar lo osservò con curiosità, diagnosticando la maledizione che Helen gli aveva lanciato in meno di cinque secondi. Assottigliò le labbra, cercando di trattenere un sorrisetto divertito. Doveva essere la prima volta che il ragazzo si invaghiva di qualcuno, a giudicare da come stava gestendo la vicinanza della Grifondoro, e non sembrava affatto consapevole o non voleva ammettere i propri sentimenti. Sugar spostò il suo sguardo da Helen a Claudius, rosso in viso come se avesse appena corso per miglia in un solo secondo, e si chiese se la ragazza si fosse accorta dell'effetto che aveva su di lui. Sarebbe stato un po' difficile il contrario, a dire il vero: gli occhi di Claudius tornavano con estrema puntualità sulla figura di Helen, nonostante lui cercasse di opporsi. L'ex Serpeverde conosceva bene quella sensazione a causa di un altro Corvonero, anche se non lo avrebbe ammesso facilmente (non ancora).

- Un problema con i nomi, mh-mh. - ripeté sogghignando. - Mi ha prestato una matita, in effetti. Dovrò farmi visitare per un potenziale Incantesimo Ammaliatore. -

Dopo quelle parole sarcastiche, Sugar guardò Helen con espressione eloquente e le rivolse un occhiolino. Poi tornò con l'attenzione al Corvonero, che avrebbe potuto trarre qualche preziosa lezione da un qualsiasi numero del Settimanale delle Streghe. Inutile dire che quell'imbarazzante, piccante situazione la stesse deliziando. Dubitava che una ragazza come Helen potesse accettare di uscire con Claudius, ma dopotutto lo stesso si sarebbe potuto dire di lei e Caledon. La decisione sarebbe stata della Grifondoro, in ogni caso, e alla peggio il Corvonero si sarebbe potuto mettere l'anima in pace. In quanto a Sugar, figura extra in quel dipinto, si sarebbe goduta lo spettacolo accertandosi comunque che Claudius si comportasse bene, date le accuse che aveva già rivolto alla Grifondoro (e che sarebbero già dovute essere garanzia di un "no" secco, almeno per Sugar).

- Suvvia, non cè bisogno di essere sgradevoli. Non sei maledetto e non ti serve l'Infermeria. E di sicuro non vuoi che ti stia lontana; prima le chiedi di uscire e prima smetterai di inciampare e sentirti andare a fuoco ogni volta che la guardi. -

Sorrise compiaciuta ai complimenti che le rivolse il Corvonero per via del suo disegno. Non faceva parte del club di Scribbulus, anche se di certo avrebbe dovuto prenderlo in considerazione per il futuro.

- Ti ringrazio. Non sono attualmente iscritta, ma forse in futuro. Sono Sugar. - si presentò anche a lui, attendendo con interesse i risvolti che avrebbe preso quella situazione ora che i nomi di tutti erano stati svelati.
view post Posted: 25/4/2024, 21:49 Stop time with me. - Lago Nero
Quella volta la macchina fotografica se l'era ricordata. Giaceva al sicuro a tracolla lungo il suo busto mentre Sugar attendeva il suo compagno di avventure per quel giorno; sarebbe stato un modo come un altro per fare pratica e catturare immagini utili a cui riferirsi per i suoi dipinti. La differenza era che la compagnia l'avrebbe resa un'esperienza più piacevole tra una chiacchiera e l'altra. Era possibile che Caledon avrebbe fatto una gran scenata se solo lo avesse saputo, ma a lei non sarebbe importato. Da quando Sugar aveva accettato di stare con lui e di rispondere ai suoi gufi, aveva l'impressione che Caledon si fosse adagiato sugli allori: i suoi messaggi erano più brevi e più radi, come se avesse cominciato a darla per scontata. Dunque, Sugar aveva deciso di godersi la sua gelosia e indemoniarlo ancora di più... almeno fino a quando la scenata non diventava pubblica.
Si scrollò di dosso il pensiero del Corvonero, che sempre aleggiava su di lei come un falco,; a lei piaceva avere la mente libera per missioni come quella a cui si stava per prestare e mantenersi positiva senza il rischio di rovinarsi l'esperienza. Aveva terminato le sue mansioni di volontariato per quel giorno, e ci sarebbe stata ancora qualche ora di tempo prima del coprifuoco, nonchè il suo momento preferito della giornata. Non c'erano molte persone al Lago Nero, complice anche la temperatura ancora fredda per la primavera. Sotto a quel punto di vista, la Scozia non deludeva mai (!). Sugar era avvolta da uno dei suoi cappotti pesanti, bianco e legato stretto alla vita, e non si era risparmiata una sciarpa viola intorno al collo. Gli stivaletti dello stesso colore si accompagnavano ai suoi piedi, accuratamente allacciati. Così attrezzata, non avrebbe avuto timore della brezza insistente che continuava a spostarle i capelli mossi, o almeno fino a quando la sera non si fosse fatta più scura.
Era giunta al luogo dell'appuntamento prima del previsto, e ne stava approfittando del tempo libero per portarsi avanti con lo studio del suo prossimo ritratto. Seduta su una roccia con le gambe accavallate, Sugar disegnava a distanza di sicurezza dalla riva del Lago, tracciando linee leggere per andare poi a rimarcarle laddove le sembravano giuste, mentre avrebbe cancellato quelle errate una volta tornata a casa. C'era ancora parecchio da fare, ma si sentiva ottimista sul risultato finale: dopotutto, sarebbe provenuto da lei. Il pensiero non poté che farla sorridere con orgoglio, e la sua mente già viaggiava alla parete del suo cottage che lo avrebbe ospitato alla perfezione.
view post Posted: 22/4/2024, 12:11 Amaranth - Sala Trofei
Mentre osservava indispettita la punta spezzata del suo strumento cercando di richiamare alla mente un possibile Incantesimo che potesse temperarlo, Sugar venne affiancata da una Grifondoro dall'invidiabile carnagione bronzea, lunghi capelli castani e portamento solenne. Senza dire nulla, la ragazza le porse una matita, segno che aveva intraveduto la triste scena della sua disavventura (e della sua poco educativa imprecazione). Oh be', almeno l'ex Serpeverde non rispondeva ad alcun dovere come docente o assistente o figura responsabile all'educazione delle menti più giovani. Sugar guardò la giovane con gratitudine, chiedendosi se non fosse lei la fautrice degli starnuti che aveva udito distrattamente solo qualche minuto prima. La Grifondoro doveva essersi accorta allora che a Sugar serviva pronto soccorso per finire l'abozzo sulla pergamena; giungeva proprio mentre lei stava cercando di fissare quel particolare lucchichio del sole sulla superficie del Lago Nero, che sarebbe di certo scomparso di lì a qualche secondo. L'intervento della Grifondoro poteva dirsi a dir poco provvidenziale su quel fronte: Sugar affondò con decisione la punta curata della nuova matita nella sua pergamena e intrappolò il riverbero che voleva, concedendosi quindi un sorrisetto soddisfatto. Alzò dunque gli occhi acquamarina sulla ragazza, incontrando il suo sguardo più scuro, e continuò a sorriderle.

- Grazie! - disse. - Sarebbe successo un vero disastro se non fossi intervenuta. -

Pronunciò quelle parole con tutta la serietà del mondo.

- Devo davvero imparare a portarmi dietro la macchina fotografica. Sono Sugar, piacere! - aggiunse quindi, porgendo la mano alla ragazza silenziosa.

Un insieme confuso di rumori provocati da qualcuno che cadeva e conseguenti gemiti giunse fino a loro. Sugar si voltò appena verso la fonte del rumore, scoprendo un Corvonero lungo riverso al suolo che si scusava per l'interruzione. L'Auror osservò il ragazzo cercare di mettersi in piedi solo per cadere di nuovo. Batté le palpebre, lanciando un'occhiata interrogativa alla Grifondoro; aveva visto la dinamica dell'incidente? Riportò gli occhi sullo sventurato a terra. Forse il Custode era passato di lì solo pochi minuti prima per lavare il pavimento della Sala Trofei, e il Corvonero aveva avuto la sventura di scivolare proprio su uno dei punti ancora bagnati dell'area. O forse il ragazzo era semplicemente scoordinato di suo; Sugar ne aveva visti parecchi come lui, primo tra tutti suo fratello Gawith. L'ormai Direttore di Tassorosso aveva avuto una vera e propria fase quando erano stati bambini in cui non era riuscito a fare due passi senza inciampare rovinosamente. Non aveva aiutato il fatto che il più delle volte fosse stata proprio Sugar a fargli lo sgambetto.

- Nessun rischio, ho già finito. Tutto bene il didietro? - domandò al Corvonero. - Ti serve una mano? -
view post Posted: 20/4/2024, 12:37 Just wondering - Abitazioni
Stava tornando a casa da un turno di lavoro al Quartier Generale e non vedeva l'ora di concedersi un lungo bagno al lume di candela e con un bicchiere di vino rosso. Smaterializzandosi davanti alla sua abitazione e voltando lo sguardo casualmente verso il numero 13, come ormai capitava spesso, gli occhi acquamarina di Sugar si spostarono ancora più in là, verso il numero 1. Le giornate erano più lunghe ora e i lumi nelle case venivano accesi più tardi; non c'era possibilità di capire se Gawith fosse a casa. Considerato l'orario di lavoro, tuttavia, avrebbe dovuto esserlo, a meno che i Tassorosso non lo avessero mantenuto a Hogwarts più del necessario. Sugar tentennò, battendo le palpebre; era parecchio che non vedeva il suo gemello se non di rado e di sfuggita tra i corridoi. Aveva sperato di vederlo al pranzo di Natale insieme a Kedavra e a Gregory; il venticinque dicembre era praticamente diventata l'unica data per i Mandylion di ritrovarsi, e quell'anno non era andato così. Con un sospiro, Sugar aveva abbandonato temporaneamente le scale della sua abitazione per recarsi al numero 1 e rimandare il suo bagno. Si chiese se finalmente Gawith non fosse cresciuto, e per quello risultasse troppo occupato per farsi vivo, come dopotutto era accaduto anche a lei. Possibile che il suo cervellino si fosse sviluppato in quello di un adulto? Aveva trovato una ragazza? Se così fosse stato, Sugar doveva assolutamente sapere chi, valutarla ed eventualmente approvarla. Le era sempre sembrata una mansione ovvia da ricoprire per quando i fratelli avessero trovato delle partner, o almeno così aveva creduto da adolescente. La loro vita adulta si era rivelata piuttosto diversa dalle aspettative. Per esempio, per quanto infastidita dal gemello da piccoli e a Hogwarts, non avrebbe mai pensato che potessero passare mesi interi senza una vera conversazione con lui.

- Gawith! -

Bussò alla porta del numero 1 e chiamò il nome del fratello a gran voce e rimase in attesa sulla soglia. Quella era stata anche casa di Sugar tempo prima, ma ora che lei si era trasferita altrove ed era certa che Kedavra non tornasse mai a casa, quel cottage a tutti gli effetti apparteneva a Gawith. E poi Sugar sperava davvero che fosse insieme a una donna oltre quella porta.

- Sono Sugar! - aggiunse, non sicura che l'ex Tassorosso fosse abbastanza sveglio da riconoscere la sua voce.
view post Posted: 20/4/2024, 12:17 Amaranth - Sala Trofei
Dopo aver svolto una delle sue mansioni per il volontariato a Hogwarts, Sugar aveva tutta l'intenzione di concedersi una buona merenda per il tè pomeridiano come premio per il lavoro svolto. Nella sua mente, la sequenza di scones con burro e marmellata si alternava a quella dei piccoli tramezzini salati e delle ricche fette di torta variegate; già sentiva l'acquolina alla bocca all'idea di strappare un assaggio almeno a tutte le pietanzie disponibili. Il cibo di Hogwarts rimaneva insuperabile, specie quando lei si ritrovava troppo pigra per rifocillare la sua cucina di provviste. Diretta verso la Sala Grande, Sugar passò per la Sala Trofei, dove guardò per caso verso la finestra non per godersi il panorama ma per catturare il riflesso della sua immagine e compiacersene, come spesso avveniva. Oltre al fatto che voleva accertarsi di essere in ordine prima di presentarsi in Sala Grande, davanti a tutti.
Strano a dirsi, forse per il cielo raramente terso quel mese e per il sole che sfavillava sulla superficie del Lago Nero, trovò che il panorama delle Highlands quel giorno fosse incantevole. Essendovi cresciuta, vi aveva fatto l'abitudine e la vista non la sorprendeva più così spesso; per fortuna, tuttavia, c'erano ancora quei momenti in cui poteva immergersi nella bellezza di quella distesa verde e brulla, meravigliosa in primavera. Aveva superato da parecchio la pittura paesaggistica, ma istintivamente pensò che sarebbe stato uno sfondo magnifico per il suo prossimo ritratto. Recuperò un foglio di pergamena dalla borsa e cominciò ad abbozzare ciò che stava vedendo per fissarselo nella memoria, maledicendosi per non essersi portata la macchina fotografica. I suoi ricordi non avevano bisogno di aiuto, ma le sarebbe stato più semplice riprodurre quanto vedeva ora da una fotografia piuttosto che da un abozzo in bianco e nero. Doveva davvero imparare a mettersi in borsa quella macchinetta fotografica oltre alle pergamene!
Si spostò di finestra in finestra cercando di capire e vedere quale fosse il paesaggio più bello e i dettagli accurati che potevano cambiare dall'angolazione diversa, senza nemmeno più prestare attenzione a chi entrava e chi usciva dalla Sala, e proruppe a metà di un'imprecazione quando la punta della sua matita si spezzò nel premerla troppo forte; si era decisamente emozionata troppo tentando di catturare un riverbero sul lago. Ricordando che si trovava in una scuola, Sugar trattenne il resto dell'esclamazione a fatica, e non fu semplice: sapeva di non avere una matita di riserva nella borsa. Non si sentì una pittrice professionale in quel momento, dovette ammettere in un raro istante di sincerità con sé stessa.
view post Posted: 18/4/2024, 20:30 Road To - Campo di Quidditch
Avrebbe direzionato la scopa verso la torretta di Grifondoro mentre gli altri Battitori si posizionavano sulle rispettive assegnate. Brandì la mazza e aguzzò la vista alla ricerca del primo Bolide da colpire, Si sarebbe mantenuta pronta quando chi lo avesse individuato glielo avesse passato, ed avrebbe eseguito le ribattute senza particolari manovre. Si spostò quindi alla torretta successiva, nella zona di Tassorosso, e si esibì in una Sloth Grip Roll nel colpire il Bolide con la mazza e spedirlo a chi di dovere. Si spostò poi velocemente verso la torretta di Serpeverde dove eseguì una Bludger Backbeat facendo attenzione a calibrare posa ed equilibrio per riuscire a far scontrare la mazza con la palla di ferro. Passò quindi alla torre di Corvonero, dove accolse il Bolide con la mano non dominante e calibrando un tiro potente. Al suo turno, avrebbe mantenuto il controllo del bolide facendo attenzione a tenerselo intorno con la mazza, eseguendo battute continue. Quando i compagni trovarono il secondo bolide, Sugar avrebbe eseguito la sequenza per la seconda volta con due palle di ferro in circolazione, attenta a spostarsi in senso orario per non incombere in scontri poco piacevoli. Prestando quindi il doppio del focus, avrebbe continuato ad esibirsi nelle tre particolari manovre a seconda della torretta in cui andava a ricevere i bolidi, prestando attenzione a non farsi colpire e a mirare con precisione verso la torretta dovuta. Cercò quindi di prestarsi alla gara per conquistare il terzo bolide e tenersi ben attenta nel giostrare anche quello nell'insieme di sequenze che avrebbero continuato a compiere con quanta più precisione possibile.
view post Posted: 16/4/2024, 12:37 The Shards - Gelateria di Florian Fortebraccio
Il modo in cui Caledon si aggrappava a lei e continuava a parlare di come si aspettasse che Javier la rubasse, le faceva venire voglia di scagliargli un Immobilus e lasciarlo lì impalato sul marciapiede. Caledon era paranoico e non aveva alcuna fiducia non solo nella sua famiglia (e non c'era da stupirsi per questo), ma nemmeno in lei. Lei, che avrebbe dovuto essere la sua ragazza. Il pensiero che la ritenesse capace di tradirlo con suo fratello la faceva ribollire tanto quanto l'idea che secondo lui Sugar non si sarebbe sottratta ad avances disdicevoli da parte di chissà chi. Sbuffò e fece per allontanarsi, ma Caledon strinse la presa con urgenza e paura. Era sul punto di mandarlo a quel paese quando lui si scusò. Solo allora Sugar rimase ferma dovera, senza opporsi al braccio che la circondava. Tornò a guardarlo negli occhi, vedendo la genuina confusione che emergeva sul volto di lui tra una sillaba e l'altra. Non stava mentendo o fingendo; le sue scuse erano sincere, così come l'incapacità di comprendere appieno cosa fosse a infastidirla tanto.
Era anche per questo che Sugar avrebbe preferito sapere che Caledon avesse già avuto altre relazioni prima di lei. Invece che quella distesa rocciosa di sfiducia, paranoia e prime esperienze, avrebbe trovato un terreno già pronto, se non fertile, preparato da qualcun'altra e levigato nei suoi aspetti più duri. Invece no, quel compito toccava a lei. E, nonostante tutto, il pensiero di lui che faceva esperienza con altre donne la disturbava più di quanto non volesse ammettere. Era suo, adesso, con tutto quello che aveva da imparare per far funzionare quella relazione. Sollevò una mano e gliela portò sulla guancia, dove mosse appena il pollice sulla pelle per dargli conforto; non troppo, visto che era comunque andato espressamente contro il suo desiderio, ma abbastanza per apprezzare le sue scuse.

- E la mia scelta non la consideri? - chiese in tono più calmo. - Ti fidi così poco anche di me da credere che andrei con tuo fratello, o con chiunque altro? -

Inclinò appena la testa mentre lo guardava negli occhi. Certo che era consapevole dell'effetto che aveva sui ragazzi, ma non era quello il punto. Lei stava con Caledon, e a lui sarebbe dovuto bastare per fidarsi ed essere sicuro che Sugar non avrebbe fatto la smorfiosa in giro. Né per il fatto che lei avesse bisogno di chissà quale protezione contro la sua famiglia; Javier aveva appena dimostrato di essere contento per loro, il padre di Caledon a malapena poteva produrre un pensiero razionale e sua madre sarebbe presto stata rinchiusa in prigione. A parti invertite, Sugar era certa che Caledon non avesse bisogno di uno scudo per la sua famiglia, non contro Gawith e Gregory, e Kedavra... Kedavra avrebbe rivolto loro uno sguardo di sufficienza ed educata indifferenza per tornare ai suoi doveri di comandante.
Sugar represse un brivido. Stranamente, il braccio di Caledon intorno alla vita parve darle conforto per qualche secondo.

- Gli unici che possono rovinare questo siamo io e te. Non Javier, non le nostre famiglie o i ragazzi che guardano le copertine. - Lo fissò con un'occhiata eloquente. - E ti sbagli su di lui. Hai visto come ha reagito, è contento. Non è colpa sua se i tuoi genitori ti hanno trascurato. -

Gli posò la mano sotto la spalla, sul braccio che l'avvolgeva. Sapeva che quell'ultima osservazione sarebbe valsa ben poco, considerando la territorialità con cui Caledon fronteggiava Javier su ogni argomento possibile, ma tanto valeva provarci. Non poteva dire di avere esperienza al riguardo, sua madre era stata eccezionalmente equa a ignorare tutti i suoi figli.
Sugar sospirò e chiuse gli occhi, toccando la fronte di Caledon con la propria. Ci sarebbe stato tanto da lavorare sulla sua paura e sulla sua paranoia, e non si illudeva sul fatto che avrebbero di nuovo litigato al riguardo probabilmente altre decine e decine di volte.

- Scuse accettate. - mormorò. - Ma niente più grandi rivelazioni fino a quando non te lo dirò. E devi imparare a fidarti di me, Cal.-

Lo guardò con intensità e serietà per un paio di interminabili secondi.

- Torniamo dentro. -
view post Posted: 15/4/2024, 09:39 Festa di San Patrizio - Testa di Porco
- Buonasera, Direttrice. Una cosa del genere, sì, anche se avrei preferito evitare. - disse Sugar a Charlotte.

Ascoltò con attenzione il resoconto di Tom sull'Ufficio di Dolus, che rimaneva comunque un mistero per tutti. La docente di Divinazione, invece, volle far sapere all'intero locale di averlo visitato, e Sugar batté le palpebre con educazione. Poteva solo presumere che fosse per doveri tra Alta Carica e Presidenza, anche se sembrava che Charlotte stesse rivendicando... qualcosa di poco professionale nell'annunciare quella familiarità a gran voce. L'Auror si voltò verso Sesy Riddle e Tom per vedere se anche loro avessero colto quella sfumatura o se invece si trattava di qualcosa che aveva intuito solo lei. Fortunatamente, Danny Macbeth si presentò infrangendo l'aura di imbarazzo che si era creata, e Sugar gli rivolse un sorriso complice e uno sguardo eloquente, memore della loro conversazione alla Stamberga Strillante. Se c'era qualcuno che proprio non riusciva ad immaginare come ubriaco, quello era lui; suppose che l'evento di San Patrizio l'avrebbe presto soccorsa a dipingere quella scena indimenticabile.

- Chissà. Lo scopriremo a fine serata, suppongo. - replicò con voce altrettanto bassa. - E vale anche per te, non credere! -

Gli effetti della birra e del mojito non avevano fatto in tempo a dissiparsi che Eustass stava già proponendo un nuovo cocktail. Con la testa leggera, Sugar accolse la nuova bevanda con ul sorriso, sollevando il boccale per incontrare quello di Sesy Riddle in un breve brindisi. Dopodiché, lo portò alle labbra e lo vuotò con minuzia, stando attenta a non trangugiarlo e a non soffocarsi. Sarebbe stato uno spettacolo meschino da consumare davanti a tutti gli astanti. Quando anche lo'ultima goccia fu reclamata dalle sue labbra, Sugar posò il bicchiere, percorsa dai brividi caldi dell'alcool che si trasmetteva piacevolmente al sangue e al pensiero. Alzò gli occhi su Hawkins, probabilmente già ubriaco, che evocava la presenza di una lei chiamata Tette e Capelli. Sugar sapeva che il quantitativo tossico di maschi da sfoltire tra le fila dell'umanità fosse ancora più che notevole (bastava osservare Bertrand), ma non avrebbe annoverato Hawkins tra questi. Chi usava ancora quei termini? Quasi arrivava ad apprezzare Fedoryen (il figlio, non il padre) per come trattava lei.
Bugia, lo apprezzava già.

- Tette e Capelli? Sta avendo visioni, professore? - chiese, battendo le palpebre più di una volta.

Giunto il momento di imitare un animale, Sugar pensò con estensione quale potesse essere l'imitazione ideale. Per qualche strano motivo (come i tre drink appena bevuti), ci mise un po' a ricordare quali Creature Magiche esistessero e decidere di imitare una fenice. Complice di certo era stato Tom Hamilton, la cui riproduzione aveva rischiato di farla soffocare tra le risate e il drink. Non poteva non rispondere a quel richiamo: si schiarì la gola con solennità e si esibì in un improvviso urletto roco che spezzò l'aria come un set di dieci unghie finte contro una lavagna. Dal punto di vista di Sugar, la sua imitazione era stata impeccabile al punto da disegnarsi un sorriso orgoglioso sulle labbra, motivo per cui ripeté l'esibizione. Oltretutto, non voleva certo arrivare seconda dietro la pallida imitazione di uno gnomo, su cui Xavier si stava prodigando. Come la fenice, avrebbe voluto sentire le sue corde vocali pungere e bruciare nel riprodurne fedelmente (orribilmente) il canto.

- IIICHH.- gridò. - IICH! -

Si raddrizzò solenne sullo sgabello, convinta di aver appena riprodotto il leggiadro canto di una fenice invece che il verso di morte di uno struzzo nel deserto, o l'urlo rabbioso di un turista tedesco smarrito.
Tedesco, no, pericolo. Passare oltre.

- Una birra è sempre la scelta giusta, miss Corbirock. - rispose all'appello dell'ex Grifondoro, con cui aveva condiviso il tifo del clan -eth sugli spalti di Quidditch. - E la porterà subito allo stesso livello di tutti. -

Poteva parlare per esperienza personale in quel frangente. Annuì da sola, soddisfatta della propria saggezza.
view post Posted: 10/4/2024, 21:55 Landfall - Abitazioni
- Sono davvero lieta di saperlo. -

La risposta di Jessica su come le sue vacanze di Natale le fossero servite per raggiungere una maggiore e nuova consapevolezza di sé la compiacque. Un nuovo sorriso si dipinse sul viso di Sugar mentre teneva il passo della Corvonero e filavano con grazia al di sopra del ghiaccio. L'Auror ascoltò le parole di Jessica con interesse, sia perché ciò che raccontava le piaceva, sia perché comunque il richiamo delle notizie nuove sulla popolazione del castello esercitava un fascino perpetuo su di lei. Jessica non doveva essersela passata bene nell'ultimo periodo a scuola, e Sugar credeva di averne intuito il motivo ad Halloween. Ecco quindi che le conquiste e l'evoluzione personale della Corvonero giungeva come una novità più che benvenuta. Non si conoscevano, ma a Sugar faceva sempre piacere sapere che una donna scopriva la propria indipendenza, specie dopo grandi sofferenze. Jessica poteva dirsi fortunata in questo: non aveva lasciato che il dolore la distruggesse, al contrario. Le ricordava ciò che era davvero importante e quello che non avrebbe accettato per sé stessa.

- Non credo sia mai senza motivo, anche se magari a ripensarci sembra così. - rispose con calma.

Se andava a ripensare a Morgenthal, le sembrava assurdo talvolta averci perso dietro così tanto tempo ed esserci rimasta male. Talvolta, provava ancora quel rimpianto per come l'Indicibile si fosse rivelato totalmente inadeguato, e sentiva che se fosse tornata indietro nel tempo si sarebbe impedita di fissarsi con lui. Questo però l'avrebbe prevenuta dal diventare com'era quel giorno mentre pattinava in pace con Jessica; quell'evoluzione di sé le piaceva tanto quanto sperava che la Corvonero gradisse la nuova miss Levante che vedeva ogni mattina allo specchio.
Accolse di buon grado l'invito a sfidare quella breve salita di ghiaccio, il sorriso sul volto in risposta a quello di Jessica: con lei, caricò abbastanza velocità da affrontare il dislivello, staccare l'acciaio dei pattini al momento giusto e godersi l'illusione del volo nel bianco del giardino innevato. Quando atterrarono, lasciò a Jessica la libertà della sua confidenza, incoraggiata da quel salto leggero e dal fatto che in Sugar non avrebbe trovato qualcuno che l'avrebbe giudicata per quell'esperienza (il che era di certo qualcosa, dal momento che Sugar amava giudicare).

- È fortunata allora; ci sono molte persone che le vogliono bene. - commentò. - Quegli orecchini fanno parte dei regali? Sono molto carini. -

Incapace di non notare gli accessori indossati da qualcuno (potenzialmente quelli che sarebbero stati bene anche su di lei), Sugar accennò con interesse agli orecchini che pendevano con grazia ai lobi di Jessica, mentre riprendevano a pattinare con tranquillità. A differenza della Corvonero, non poteva dire di non dare importanza materiale a ciò che le veniva donato: a Sugar piacevano articoli costosi e e accessori sfavillanti. Aveva sviluppato quella passione fin da piccola, quando sua madre tentava così di sopperire alla sua mancanza tra una missione Auror e l'altra. Sugar aveva anche imparato l'arte di fingere di non compiacersi di quei regali fino a ottenerne di migliori o in quantità maggiore. Per questo motivo si limitò ad annuire alle parole di Jessica non riuscendo a condividerle del tutto. Raramente per lei i regali di Natale avevano avuto significato genuino e senza il secondo scopo di farsi perdonare, così ne preferiva il valore. Senza parlare del fatto che sua madre a Natale non si fosse proprio fatta vedere quell'anno.
Un'ombra le passò rapida negli occhi acquamarina, ma la scacciò; era decisa a continuare a godersi la leggerezza di quel momento con la Corvonero.

- Ha senso. - rispose quindi. - Anche se trovo che quel significato sia inevitabilmente legato a qualcuno che poi può deluderci in futuro, e dunque rovinarci l'oggetto in questione. In questo scelgo di essere cinica, e rallegrarmi almeno del valore materiale di quel dono. -

Assottigliò le labbra e alzò le spalle con espressione convinta e soddisfatta. Avrebbe avuto importanza che sua madre l'avesse puntualmente delusa nel corso della sua vita? Sì, certamente. Intanto però, Sugar si era goduta senza troppi rimpianti i costosi regali che le erano giunti proprio per questo, e avrebbe adottato quel pensiero per qualunque altra persona avesse fatto parte della sua vita.
Annuì poi alla domanda di Jessica; certo, le sue vacanze erano andate molto bene. Così bene da spaventarla in parte e condurla a rilassarsi su quella lastra di ghiaccio allontanando ciò a cui invece avrebbe dovuto dedicare un pensiero più profondo. No, decise che per quel lasso di tempo avrebbe preso esempio da Jessica Levante, dalla sua crescita e dalla sua ritrovata indipendenza per fare lo stesso. Nessuna negatività sarebbe stata portata in quel giardino che stavano popolando di piroette e scivolate eleganti, motivo per cui chiuse fuori l'argomento principale che aveva riguardato le sue vacanze natalizie.

- Sono andate molto bene, la ringrazio. - replicò con un sorriso. - Ho ricevuto un magnifico set di pennelli che sarà molto utile per i miei dipinti, un set interessante di biancheria intima e qualche dolcetto di Mielandia. Niente Firebolt ancora, ma non posso lamentarmi. - aggiunse ridacchiando.
view post Posted: 10/4/2024, 20:59 Bludger Backbeat - Cortile Interno
- Diletto personale per oggi, miss Ivanov. -

Il sorriso divertito di Sugar non poté che allargarsi appena davanti alla reazione e alle parole di Nives. La verità era che la Corvonero era ben lontana dall'inimicarsi gli Auror, di certo non per studiare la migliore strategia per portare la propria squadra alla vittoria. Sugar si portò a sedere accanto a Nives, intenzionata comunque a rilassarsi come si era promessa di fare. Se poteva aggiungere una chiacchierata con un personaggio come la Vice Capitana, di cui non aveva dimenticato la volontà di brandire minacciosamente mazze nell'aria non solo per colpire Pluffe, ebbene meglio per lei. Stese le gambe, a proprio agio, le mani posate sul marmo della panca mentre il sole le scaldava piacevolmente gli arti inferiori cancellando le tensioni accumulate durante quella giornata.

- Non ho visto nulla, promesso. - disse quindi, rilassata. - Solo uno scarabocchio delle porte del Campo. O almeno presumo lo siano. In realtà sono qui per il sole. -

Sperò che Nives non avesse messo troppo impegno nel disegnare quelle righe e quei cerchi per rappresentare gli anelli. Forse era la vena artistica di Sugar a insinuarsi tra le sillabe appena pronunciate, ma in ogni caso non erano certo l'accuratezza e la ritrattistica del paesaggio che avrebbe importato per gli scopi di Nives. No, l'importante era che la posizione dei giocatori su quella carta si rivelasse vincente nella realtà e tramutassero quel progetto in una riuscita per i bronzoblu contro i Tassorosso, che tra le loro fila annoveravano di nuovo Mica Ainsworth e Atalantino. Sugar si chiese come i Corvonero avessero preso quella notizia, e decise di indagare direttamente con Nives senza lasciare alcun mistero al riguardo.

- Be', qualsiasi cosa sia, lo scoprirò al nostro prossimo scontro insieme ai miei compagni. - aggiunse quindi, con un nuovo sorriso. - E sugli spalti guardandovi contro Tassorosso. Ho sentito che ci sono un paio di ritorni tra di loro. La cosa vi innervosisce? -
view post Posted: 10/4/2024, 20:41 Road To - Campo di Quidditch
Sugar si stava davvero seccando delle intemperie scozzesi che sembravano voler rimandare la bella stagione il più a lungo possibile. La primavera le piaceva, in particolare per la sensazione di pace e di clima temperato prima che la torrida estate si facesse sentire per tre mesi. In quel momento, sotto la pioggia insistente al Campo di Quidditch, sentì che avrebbe scambiato volentieri quelle gocce fredde per un'ondata di caldo e sole.
Salutò i compagni e si radunò intorno a Morgana per ascoltare le sue istruzioni: l'ultima partita di Campionato si avvicinava, e Serpeverde doveva mostrarsi all'altezza delle aspettative. Lei era intenzionata a farne parte. Determinata, cominciò il giro del perimetro con lo skip alto passandosi la Pluffa in alternanza al di sotto del ginocchio alto per via dell'andatura. Costante e accurata, Sugar avrebbe fatto del suo meglio per non inciampare e mantenere un equilibrio saldo fino a compiere il giro per intero. Passando alla seconda tornata, avrebbe quindi compiuto quatto affondi nel nuovo ritmo: portò avanti la gamba sinistra e poi quella destra per due volte ciascuna, eseguendo al meglio i piegamenti sul terreno. Avrebbe portato la Pluffa quanto più possibile lontana dal proprio petto tendendo le braccia in avanti, per poi lanciarla in alto e riconquistarla poco dopo, ovvero una volta finiti i tre piegamenti a terra. Avrebbe calcolato alla meglio delle sue possibilità il tempo che le ci voleva per eseguire l'esercizio fisico in modo da poter recuperare la palla in tempo prima che toccasse il fondo del Campo, motivo per cui Sugar l'avrebbe spedita quanto più in alto possibile. Come ultima cosa, avrebbe cominciato a correre all'indietro pregando di non inciampare e mettendo per questo le suole delle scarpe ben a terra, bilanciandosi sugli arti inferiori e scaricando il peso attraverso le ginocchia al suolo. In tutto ciò, avrebbe lanciato la Pluffa all'indietro cercando di disegnare una traiettoria tale da poterla recuperare poco più tardi, giostrandosi per prenderla con le braccia dietro la schiena. Terminate quelle acrobazie, Sugar si sarebbe concessa qualche secondo di riposo in attesa di sentire cosa la Capitana avesse in serbo per loro.
view post Posted: 7/4/2024, 19:42 Spalti di Corvonero - Campo di Quidditch
- Si è messa a fare la scema in un'indagine Auror, quindi l'ho trascinata al sicuro nel castello e denunciata a Dolus. Da allora cerca di ammazzarmi a bolidate. - rispose scrollando le spalle. - Ci sarebbe riuscita, ma Jared è stato un cavaliere e si è messo in mezzo per prendere il colpo al posto mio. -

Non era certa di quanti altri compagni di squadra avrebbero dimostrato quel coraggio e quello spirito (lei solo verso determinati individui, come Morgana e... Morgana), quindi era stata particolarmente grata al Serpeverde. Probabilmente Caledon aveva assistito alla scena dagli spalti e si era sinceramente dispiaciuto che il colpo di Cenwyn non fosse andato a buon fine. Strinse appena gli occhi meditando di tenergli il muso per qualche giorno alla sola prospettiva, ma poi lui la deliziò con quello schiaffo alla coscia e Sugar abbandonò quei propositi. Assottigliò le labbra e si alzò insieme a lui per poi posare lo sguardo dall'altra parte degli spalti alla ricerca di sua madre. Era vero, presenziava tra i tifosi Tassorosso, ma probabilmente non per le ragioni paranoiche di Caledon. Nondimeno, l'idea che potesse averli visti insieme ed essersi irritata le dipinse un sorrisetto soddisfatto. Di nascosto, gli sfiorò il dorso della mano con la propria.

- Non piangere, Fedoryen. La mia farebbe lo stesso. - commentò.

Sperò che non cominciasse a lamentarsi della mamma e a smontare quello che invece aveva accumulato sfiorandole la gamba, ma per fortuna Caledon le sorrise. L'idea di vederla a casa sua aveva depositato ogni pensiero su sua madre in favore di quello che avrebbero presto fatto. Si compiacque di vederlo abituato a dover arrivare in maniera separata, ma non era ciò che lei voleva in quel momento. Lo guardò negli occhi e batté le palpebre, muovendo ancora l'indice sul dorso della mano, tra le pieghe del suo mantello. L'idea di separarsi da lui anche solo per il tragitto era... spiacevole. Voleva ancora prenderlo in giro e vederlo imbronciarsi e illuminarsi a momenti alterni, come solo lui sapeva fare. Meglio ancora se sotto allo sguardo disapprovante di sua madre.

- Camminiamo insieme. - rispose quindi, a voce bassa. - E se tocchi le mie tele, ti frusto. -

Un lieve sorrisetto, gli occhi acquamarina che brillavano. Si avviò con lui lungo il cammino che li avrebbe ricondotti a Hogsmeade, dove lei lo avrebbe fermato per baciarlo non appena fosse stata sicura che fossero soli, e come quasi aveva fatto dimenticando di trovarsi sugli spalti di Quidditch.
view post Posted: 7/4/2024, 16:47 Spalti di Corvonero - Campo di Quidditch
- Quella la odio. - commentò con una lieve risata soddisfatta mentre Cadarn venne colpita e mandata k.o.

Poi il tocco di Caledon le cancellò ogni altro pensiero, e lei si ritrovò solo a fingere di guardare la partita mentre ogni fibra del suo corpo si tendeva e si focalizzava sui cerchi delicati che lui le stava disegnando sulla gamba. Brividi piacevoli si sparsero lungo la sua pelle mentre lei controllava rapidamente che tutti fossero troppo presi dal gioco per prestare loro attenzione. Schiuse appena le labbra e si voltò quindi verso Caledon, la cui audacia davvero non conosceva fine. Batté le palpebre contemplando in segreto il suo profilo e i dettagli del suo viso (il suo sorriso) per richiamare alla mente il modo in cui i suoi baci incontrassero la consistenza delle sue guance. Di cosa stavano parlando? Ancora una volta, le sue dita reclamavano tutta la sua attenzione, e lei si sentì più accaldata. Sotto alla panca, il piede di Sugar sfiorò quello di lui per poi spingervisi in maniera più decisa.

- ... ti stanno bene i colori di Serpeverde addosso. - commentò alzando l'angolo della bocca.

Continuò a guardarlo negli occhi, ricordandosi a malapena quanto fosse pericoloso stargli così vicino in pubblico. Eppure, tutto sembrava tranquillo, al proprio posto, e lei non voleva interrompere quel contatto. Erano insieme, dopotutto. Per un momento, un solo momento, poteva andare bene essere dalla stessa parte, sugli stessi spalti, l'uno vicino all'altra.

- Cal... - mormorò, sporgendosi appena verso di lui.

Gli spalti esplosero in quel momento in sostegno alla Cercatrice di Corvonero, che aveva catturato il boccino. Sugar si risvegliò in quel momento mentre il boato le arrivava ovattato alle orecchie, come da una lunga distanza. Realizzò la sconfitta di Atalantino e la vittoria di Corvonero allargando gli occhi; batté le mani con qualche istante di ritardo mentre tornava in sé schiarendosi rapidamente la voce. Si era persa il momento vero e proprio in cui finalmente qualcuno era riuscito a sgraffignare il boccino da sotto al naso del Tassorosso, un istante che si era immaginata almeno mille volte in passato... ma per qualche motivo non poteva dirsi più di tanto dispiaciuta. Applaudì con forza, soddisfatta che a compiere l'atto fosse stata oltretutto una donna.

- I tuoi Corvi hanno vinto. - commentò quindi a Caledon, mentre continuava a battere le mani. - Dovremmo festeggiare. -

Portò di nuovo gli occhi su di lui e batté le ciglia.
view post Posted: 7/4/2024, 15:50 Spalti di Corvonero - Campo di Quidditch
- Non puoi mica sottrarti, è un requisito per quando gioca la tua squadra! - lo informò.

Cercò di superare il blocco delle sue mani e strisciargli la guancia di verde smeraldo con un ghignetto divertito, senza lasciarsi incantare dal suo tentativo di conversazione e distrarla. Oh, sapeva bene che Caledon avrebbe cercato di Bolidarla sul campo di Quidditch, così come sapeva che lo avrebbe ritrovato ai piedi del suo talamo in Infermeria per sincerarsi che stesse bene. A condizioni invertite, Sugar non si sarebbe presentata e lo avrebbe lasciato in attesa per poi farsi trovare casualmente davanti alla sua Sala Comune una volta dimesso.
Si ritrovò la sciarpa di Corvonero intorno al collo e i capelli disordinati, il che le diede reminiscenze di un altro incontro in cui lui le aveva messo addosso quell'indumento. Il pensiero fece brillare gli occhi acquamarina, e le guance si imporporarono appena, ma Sugar proseguì come se nulla fosse.

- Ah si? Ti boliderei anche io Fedoryen, non preoccuparti. E poi non verrei nemmeno a vedere come stai. - promise, per poi cercare di ribellarsi a lui e alla sciarpa, ma soprattutto di rimettersi a posto i capelli. - Come osi...! -

Non riuscì a cancellarsi il sorriso sul volto, tuttavia; invece di togliersi la sciarpa, scattò a lasciargli un'impronta decisa di verde sulla guancia destra con una risata lieve. Nel mezzo di quello scambio, che li aveva portati ancora più vicini per un singolare momento, dimenticò la presenza dei tifosi e dei giocatori intorno a loro e sostò più del necessario sulla pelle di lui con il pollice. Si mordicchiò il labbro inferiore nella bocca e abbassò gli occhi su quella di lui per qualche secondo prima di distogliere lo sguardo con un sorriso imbarazzato. Non si tolse la sciarpa; per qualche motivo, le dava meno fastidio del previsto.

- Hmm si, lo ha fatto. Ha cercato di darmi il boccino con cui ha sconfitto Serpeverde. - commentò, portando lo sguardo su Atalantino.

Si chiese perché Caledon glielo avesse chiesto, e si rispose che doveva trattarsi della stessa insicurezza che lo aveva portato a marcare il territorio davanti a suo fratello. Dopotutto, il Corvonero sapeva dei trascorsi tra lei e Atalantino, e dal momento che questi si era ripresentato a Hogwarts Sugar poteva concedere quella curiosità a Caledon. Sperò di non vederlo esplodere in un'altra scenata delle sue e farle pentire di avergli risposto con onestà, e soprattutto aver respinto le attenzioni del Tassorosso in suo nome. Nel frattanto, il Cercatore era impegnato nel tentativo di conquistare il boccino per i Tassorosso. Sperò con tutta sé stessa di vedere la Cercatrice di Corvonero trionfare contro di lui, per quanto potesse mettere pressione a Serpeverde.
view post Posted: 7/4/2024, 14:55 Spalti di Corvonero - Campo di Quidditch
- Zitto, Fedoryen. Non esaltarti, sono qui per Ivanov. -

Sugar non poté evitare di sorridere quando Caledon si palesò al suo fianco, prendendo immediatamente posto vicino a lei. Arricciò il naso in una smorfia alle sue parole, mascherando il fatto di non provare fastidio né nervosismo nel presenziare insieme a lui in quel momento. Sorvolò su quella stranezza e continuò a guardarlo: avrebbe dovuto saperlo ormai che Sugar era sempre dalla parte giusta, mentre Caledon finiva continuamente per sostare nelle tribune sbagliate. Eppure non avrebbe mai voluto rinunciare a quel contrasto, che finiva inevitabilmente per riavvicinarli. Sugar era su quegli spalti per Nives Ivanov, indubbiamente... ma anche per quel piacevole tepore che le formicolò il fianco quando lui si sistemò. Ovviamente non poteva dirglielo, anche se le sue labbra continuavano a rimanere incurvate verso l'alto. Cal la guardò imbronciato senza prestare attenzione alla partita, cercando evidentemente le tracce di trucco sul suo viso, come gli aveva anticipato. Gli mostrò la palette e la aprì, pronta a spalmargli il trucco sulla faccia. Un pensiero maligno le si dipinse nella mente, ma ostentò un'espressione neutrale per non allarmarlo.

- Pronto a farti truccare con i colori della tua casa? - chiese. - Naturalmente io non posso farlo. Regole dei Serpeverde. -

Assottigliò le labbra. Le loro spalle si toccarono in un contatto che non era casuale. Accorgendosi di aver sostato con lo sguardo sul suo viso per troppo tempo solo grazie agli applausi di qualcuno lì vicino, Sugar distolse gli occhi solo per rivolgerli al Campo e trovare i Battitori di Corvonero impegnati alla conquista di un Bolide contro quella squilibrata di Cadarn.

- FORZA NIVES! - gridò allora. - Guarda, non è il tuo amico Tarabay quello? Truccati per lui! -

Intinse il polpastrello dell'anulare sul verde smeraldo della palette cercando di non farsi vedere da Caledon, pronta a riprodurgli i colori di Serpeverde invece che quelli di Corvonero su tutta la faccia.
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