Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Festa di San Patrizio

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view post Posted on 17/3/2024, 18:24
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Pagina 666 della Bibbia.

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Era passato molto tempo dall'ultimo evento del Testa di Porco. La clientela solita, quello zoccolo duro che si raggruppava nel locale per una bevuta, una partita a carte e qualche becero commento scurrile, mal sopportava facce poco conosciute, cambiamenti all'arredamento e la vivacità causata da qualcosa di diverso che da un rutto. Il tempo di Eustass era davvero limitato, pertanto gli andava bene assecondare il volere di coloro che gli sganciavano quotidianamente una manciata di Falci da permettergli di riempire la cassa e tenere in piedi la baracca.
La Festa di San Patrizio, però, era un'occasione troppo ghiotta da lasciarci sfuggire per colpa di un manipolo di maghi e streghe troppo rancorosi per divertirsi con una ventata di novità. Inoltre la Gara di Bevute organizzata qualche anno addietro sembrava essere piaciuta a chi aveva partecipato, tanto che il proprietario aveva deciso di riproporla per vedere chi si sarebbe iscritto.
Il Vice-Preside si era aspettato non più di tre, o al massimo quattro, firme, e si era davvero stupito quando in realtà più del doppio avevano confermato la propria partecipazione. Se c'erano conferme che la Festa di San Patrizio doveva tenersi, quella era stata la prova definitiva, con buona pace per tutti. Eustass avrebbe dato loro una serata da ricordare per gli anni a venire.
Il Testa di Porco era rimasto chiuso per tutta la mattina per i lavori di riarredo, che lo avevano portato a somigliare quanto più a un pub irlandese in tema per quella festa. Dal soffitto pendevano dei festoni verdi che in qualche modo nascondevano la maggior parte delle ragnatele perenni - ma non i ragni, che ne avevano subito preso possesso; il pavimento, il bancone e i muri erano stati tappezzati di trifogli appena raccolti - uno dei meriti di possedere la Farmacia era anche quello di avere la possibilità di ottenere erbe comuni nei rifornimenti - mentre, sotto tutte le sedie, erano presente dei piccoli calderoni ammaccati - un altro gentile omaggio della Farmacia - con all'interno dei Galeoni di legno colorati d'oro.
Quando il sole fu sceso Eustass fece andare via tutti i minorenni dal locale, perché l'evento principale era riservato solo agli adulti. Tutte le fiaccole vennero accese, un cilindro verde venne appoggiato sulla testa del cinghiale e un disco di musica ambientale irlandese, formata da un tamburo, una cornamusa e una chitarra classica, venne fatto girare su uno sgangherato grammofono al centro della stanza.
Il Responsabile di Serpeverde aveva colto l'occasione per potersi vestire a tema e cambiare il colore del suo solito outfit. I vestiti erano stati colorati tutti di verde acceso come quello di un bruco: camice infermieristico, camicia, pantaloni, parrucca e perfino le strisce bianche della maschera erano infatti stati investiti dallo spirito di San Patrizio, e solo gli stivali ne erano stati risparmiati. Sui capelli finti era calato un alto cilindro verde con una cintura nera dalla fibbia dorata, da cui si allungava un trifoglio dal lunghissimo gambo.
Per Eustass la serata sarebbe stata molto provante, perché avrebbe dovuto gestire da solo tutto l'evento. Markus era stato rimandato a Hogwarts, non soltanto per via dell'orario, ma anche perché non voleva che il ragazzo andasse a raccontare in giro ciò che sarebbe accaduto appena la gara di bevute fosse entrata nel vivo. Un tempo il mago se ne sarebbe infischiato, ma da quando era stato nominato Vice-Preside della scuola aveva deciso di non lasciare che le chiacchiere sui professori passassero di bocca in bocca e raggiungessero le orecchie dei genitori più isterici. Quello sarebbe stato un luogo sicuro, sempre che qualcuno di loro non avesse deciso di fare il piantagrane e raccontare a tutti quello a cui avrebbe assistito.
Quando i primo partecipanti varcarono la porta l'Auror li accolse con un ampio ghigno stampato sul volto.
"Buon Sa Patrizio a tutti voi! Se vi siete iscritti alla Gara di Bevute ricordate che, nei quattro Galeoni, avete un pasto e un drink compreso. Potete ordinarlo al bancone o a questo tavolo dove si svolgerà la sfida".
Con un gesto della mano Eustass indicò un ampio tavolo rotondo con dieci sedie colorate di verde.
"Preparate le vostre gole: ci sarà un solo vincitore stasera!"
 
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view post Posted on 18/3/2024, 13:53
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La festa di San Patrizio era una tra le preferite di Sugar. Aveva voluto parteciparci da quando era stata abbastanza grande da essere affascinata di bere alcool come un'adulta; difatto, era stata la prima volta che si era ubriacata in vita sua quando aveva potuto farlo. Sembrava solo sensato per lei prendere parte all'evento di San Patrizio organizzato dalla Testa di Porco. Dopo aver smollato Fedoryen sul sentiero che lo avrebbe ricondotto a Hogwarts, Sugar si era recata nel pub di Hawkins, impaziente di unirsi alla festa. Gli occhi acquamarina rivolserso uno sguardo d'approvazione alle decorazioni tipiche irlandesi, che facevano somigliare la taverna più a un pub dublinese che a uno scozzese. Se davvero esistevano differenze, isomma.
Avanzata tra i trifogli sul pavimento, Sugar prese posto a uno dei seggi riservati ai partecipanti alla gara di bevute, accavallando le gambe sotto al lungo vestito verde prescelto per l'occasione, dello stesso colore del nastro che le legava la treccia abbandonata sulla spalla. Sulla testa, aveva legato una bandana nera con dei trifogli verdi , sistemata in un semplice fiocchetto al di sopra della fronte. Dedicato un rapido sguardo divertito all'otufit dell'oste, verde come il suo ma decisamente più eccentrico e San Patriziano, Sugar si chiese chi altri avrebbe preso parte a quel concorso e, in generale, come gli astanti se ne sarebbero tornati a casa come un gruppo di bandiere che ondeggiavano nonostante l'assenza di vento. Non seppe se sperare che qualcuno fotografasse la scena o se invece fosse meglio che finisse nel dimenticatoio.

- Buonasera a lei, signor Hawkins. Gran bel lavoro con le decorazioni! - gli sorrise - Posso avere una Birra Mangiamorte e un Dublin Stew per favore? Il tutto in boccale, piatto e posate pulite. -

Non aveva ancora mangiato per quella sera, ben sapendo che la cena e il primo drink erano inclusi nella sua iscrizione e lei ne avrebbe fatto buon uso. Magari le sarebbe servito per mantenersi il più dignitosa possibile fino alla fine, ma dopotutto l'obbiettivo di quella gara era proprio perdere la dignità. Cosa che sarebbe sempre stata impossibile per una come lei. Si volse quindi intorno per vedere se conosceva qualcuno tra i partecipanti e con chi eventualmente interagire.
 
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view post Posted on 19/3/2024, 21:33
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Ella distrugge per ricreare


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Schifosamente euforica, così si sentiva Morgana da quando aveva appreso delle intenzioni dell'Arbitro di Quidditch di riproporre un evento a tema per la festa di San Patrizio.
La prima, e ultima, edizione l'aveva vista uscire dal pub vincitrice – ma dai? – della gara di bevute e abbastanza dignitosamente da riuscire a raggiungere quantomeno la soglia di casa, benché non la propria, prima che lo stomaco si ribellasse agli alcolici; di diverso, per quella serata, aveva in programma solamente di concluderla in compagnia della stessa persona con la quale aveva deciso di partecipare. E forse evitare di confessare nuovamente alla capra i propri segreti.
Lei e Xavier si erano preparati insieme, o meglio, era stato il Vice-Capitano a vestire entrambi, e Morgana aveva piacevolmente accettato che fossero le mani di qualcun altro – le sue – a rovistare nell'armadio. Ovviamente nella testa della scozzese era stato chiaro da subito quale abito indossare per l'occasione, giusto un paio di giorni prima s'era accertata che il lungo vestito lime che ricordava di possedere fosse al suo posto, ma stranamente non l'aveva mandata fuori di testa l'idea di scombinare i propri piani per assecondarlo.
Era troppo entusiasta per l'evento per rendersi davvero conto di quanto pericoloso fosse quel pensiero, o che quella sarebbe stata la prima uscita che li avrebbe visti ufficialmente insieme come qualcosa di più di una Capitana e del suo Vice, specialmente dopo l'intervista rilasciata al Settimanale delle Streghe.
Seduta sul letto, la rossa s'era tenuta cautamente alla larga dai lembi della camicia che, aperta, gli mettevano maledettamente in mostra il petto ma quando aveva notato come gli abiti scelti per sé si abbinassero perfettamente ai suoi non era riuscita a fare a meno di costringere la loro tabella di marcia a un rallentamento: non sapeva, Morgana, se il vestiario in pelle le donava tanto quanto a lui ma l'odore della sua la vestiva alla perfezione.
Davanti allo specchio, una volta trovata la forza, e la voglia, di rivestirsi, la Babbanologa s'era beata della vista dei loro outfit abbinati – più precisamente delle sue dita piene di anelli e della maniera in cui il chiodo borchiato gli fasciava le braccia – e aveva completato il proprio aggiungendo la nota di colore a richiamare la ricorrenza del giorno: aveva riempito l'ampia scollatura a V della maglia, tanto da lasciarle scoperte le clavicole, con un vistoso girocollo formato da due serpenti argentati intenti ad avvilupparsi, da lati opposti, a un cabochon di Malachite e si era impreziosita i lobi con due piccole gocce della medesima pietra. Le lunghe ciocche ramate erano state raccolte in due voluminosi codini alti e laterali, così che i capelli le incorniciassero comunque il volto, e per decorare la loro attaccatura al capo vi aveva stretto due lunghi nastri verdi lasciati poi liberi di ricadere in mezzo ai ciuffi. Il trucco, nient'altro che un'affilata linea di eyeliner, riprendeva il colore degli accessori che, oltre alla parure, comprendevano una spilla a forma di trifoglio sul lembo destro del colletto del chiodo in pelle acquistato tempo prima da McClan's e due pendagli metallici, ritraenti la stessa pianta, appesi alle linguette posteriori dei propri anfibi.
La specchiera basculante le restituì il riflesso di una strana serenità.
Raggiunto il pub, l'occhiata che rivolse al francese portò con sé il ricordo dell'ultima volta che erano stati al Testa di Porco insieme, prima che lei lo vedesse, e la carrellata di sensazioni che la scosse la obbligò a riversarle tutte sulle sue labbra: afferrarlo per il colletto della giacca e cercare la sua lingua fu l'ultima cosa che fece prima di spingere in avanti la porta del locale e farsi avvolgere dall'atmosfera da subito festosa – olezzi o sporcizia, a cui lei non faceva nemmeno più caso, a parte – per via delle decorazioni a tema.
«Buonasera Direttore Hawkins, buon San Patrizio.» Salutò da subito il padrone di casa, sorvolando sul fastidio che il ricordo della loro ultima conversazione le suscitò, e nel volgere lo sguardo al tavolo attorno al quale si sarebbe consumato lo spargimento di fegato previsto per quella sera notò immediatamente la chioma bionda di Sugar.
Il momento frizzantino che stava eccezionalmente governando la propria mente la convinse che potesse essere una buona idea afferrare la mano sinistra del Vice-Capitano e avvicinarsi all'amica per scoccarle un fugace bacio sulla guancia approfittando della sua distrazione; Sugar sapeva e Morgana aveva da poco scoperto di avere tremendamente bisogno di credere che quella potesse essere la normalità. «Non berremo vino e questo non è un portico... - Di fatto le uniche occasioni che le avevano viste bere insieme. - ...è positivo, no?»
Non erano mai stati gioiosi i loro incontri alcolici al numero diciannove, la domanda quasi retorica che le rivolse volle quindi indagare sul suo umore, chiederle implicitamente se quanto confessatole durante la loro ultima chiacchierata d'emergenza avesse trovato un senso e se stesse bene, ma si riferì ovviamente a entrambe: la propria conferma che fosse così risiedeva tra le dita strette a quelle del Bertrand. Fu a lui che rivolse l'occhiata successiva, quella con cui lo invitò a prendere posto al proprio fianco mentre lei si accomodava vicino all'altra strega.
 
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view post Posted on 19/3/2024, 22:34
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D I R T Y H A N D S

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Aveva aspettato quel giorno con trepidazione, consapevole che sarebbe uscito da quel locale ubriaco al punto tale da faticare a tornare ma non abbastanza da concludere la serata sotto le coperte, vincitore della gara di bevute o no. A quella trepidante attesa si era aggiunta anche la strana ansia quando aveva realmente appreso che si sarebbe recato a quella festa assieme a Morgana. I due avevano già presenziato come coppia a un evento e proprio durante quell'evento l'avevano reso pubblico, senza volerlo per davvero o forse l'avevano voluto dal primo momento in cui avevano messo piede in quella sala, e quella sera a altri sarebbe stato palese il legame tra i due. Di diverso c'era la consapevolezza di non essere più solo due giocatori qualsiasi, quel bacio che si erano scambiati durante il ballo aveva decretato l'inizio di qualcosa che nessuno dei due aveva ancora il coraggio di definire.
E nonostante tutto l'aveva invitata a accomodarsi sul letto, rovistando nel suo armadio dentro il quale erano state sistemate anche alcune delle proprie cose. Non si era curato di lasciare in ordine e molti abiti erano stati lanciati in aria mentre cercava ciò di cui aveva bisogno per renderli, ancora una volta, una coppia a tutti gli effetti. Non che servissero davvero, i vestiti abbinati, ma lui voleva credere così per non ammettere tutto il resto. Dopo una decina di minuti aveva completato la sua ricerca e consegnati gli abiti a Morgana, dedicandosi al proprio abbigliamento. Una camicia nera, volontariamente lasciata aperta ad altezza del petto - i quattro bottoni distanti dalla loro asola - metteva in mostra anche la peluria scura. In abbinamento aveva indossato dei pantaloni con un tessuto diverso da quello dei jeans, più liscio e con una catena a pendere dal passante sulla destra, allacciato al medesimo passante ma sulla parte posteriore. La cintura nera, che teneva ben fermi i pantaloni, nera con cuciture verde scuro per richiamare i colori della festa era stata abbinata a un paio di anfibi neri, con le suole alte, i cui lacci erano stati sostituiti da altri di colore verde. Alle dita di entrambe le mani, su quasi tutte le dita, aveva lasciato i soliti anelli - alcuni neri e altri in acciaio - aggiungendone uno nero e verde all'indice della mano destra e un altro con una Malachite, al quarto dito della mano sinistra. L'orologio nero fedelmente posizionato al polso sinistro con l'aggiunta di tre bracciali, di cui due neri e uno verde scuro, tutti e tre in cuoio. Il polso destro, invece, era stato abbellito da una bandana verde. A completare tutto l'outfit il fedele chiodo nero con le borchie e, a accompagnare la fedele Howlite al collo un altro cordino nero intrecciato attorno a un'altra pietra di Malachite che aveva rubato dalla collezione di Morgana.
Dopo aver sistemato i capelli all'indietro, alla meglio, e essersi passato una mano sul viso per controllare lo stato della sua barba, aveva impiegato il restante tempo a osservare Morgana e i vestiti - completi di accessori - che pezzo dopo pezzo aveva iniziato a indossare. Le aveva dato giusto il tempo di specchiarsi, affiancandola vicino al lungo specchio, per poter godere della vista di entrambi... nuovamente abbinati; bastò a provocare in lui la medesima sensazione, forse amplificata, già vissuta durante il ballo di Halloween. Le sue mani avevano rapidamente raggiunto i fianchi della Capitana spingendosela contro e, sorridendo sulle sue labbra, l'aveva baciata privandola uno a uno di tutti i vestiti.
Davanti al pub gli bastò incontrare lo sguardo di Morgana per capire a cosa stesse pensando, quali ricordi si fossero insinuati nella sua mente, gli stessi che affollavano quella del Vice-Capitano. Fu per quel motivo che, in maniera tanto naturale quanto spaventosa, le si avvicinò di più nell'istante in cui lei lo attirò dal chiodo. La baciò, come aveva desiderato fare quando la lettera era stata sbattuta sul tavolo, tra loro due, giocando con una delle due codine.
Entrò nel pub, con lei, e venne travolto subito dall'odore poco invitante che caratterizzava quel posto reso più presentabile grazie alle decorazioni che il proprietario aveva sistemato. « Direttore Hawkins, buon San Patrizio. » Si unì all'augurio di Morgana, dopo essersi avvicinato al proprietario. Arricciò il naso all'ennesima sferzata disgustosa, ma ciò non gli impedì di gustarsi quel momento.
La mano di Morgana afferrò subito la sua e Bertrand fu colto alla sprovvista: guardò la Capitana, interrogativo, ma non osò sottrarsi a quella stretta. Intrecciò le dita alle sue e la seguì verso il tavolo che avrebbe ospitato i partecipanti alla gara di bevute. Vide Sugar seduta a quello stesso tavolo e capì immediatamente le intenzioni della Capitana. Non osò ribattere ma non si mostrò neppure tanto contento della sua decisione, ma comunque decise di fare quel sacrificio.
« Sugar. » La salutò, con un tono neutrale, impicciandosi dei fatti loro senza il minimo riguardo, poi prese posizione accanto a Morgana. Lei non aveva ordinato nulla, tuttavia Xavier aveva bisogno di bagnarsi le labbra anche se desiderava bagnarsele con il piacere della donna che aveva di fianco. « Io prenderei una Birra Lepricano e per lei... Birra Buio Pesto Peruviano. » Rivolgendosi al proprietario del locale, senza preoccuparsi di farsi portare dei bicchieri puliti.
 
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view post Posted on 20/3/2024, 10:57
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Doveva aver dimenticato ciò a cui stava pensando un istante prima, perché il campanello d’allarme che suonò nella sua testa gli ricordò che quella domenica si festeggiava San Patrizio. Non era mai stato tanto avvezzo alle feste in generale pur non disdegnando una minima e innocua presenza, ma quando si trattava di San Patrizio....beh, era un’altra storia.
Aveva accolto di buon grado l’iniziativa della Testa di Porco, se non altro perché per la prima volta poteva concedersi la partecipazione a un evento per adulti senza la marmaglia minorenne e scolastica in giro; nonostante ciò, però, un altro pensiero si era rapidamente staccato dal filone principale vivendo di vita propria: e se gli adulti che avrebbe trovato nel locale, tra un alcolico e l’altro, avrebbero finito per fargli rimpiangere proprio quei minorenni fissati col Quidditch?

Era una possibilità, e mentre terminava di prepararsi al numero tre indossando un completo verde foresta (scuro al punto da non poter distinguere se si trattasse di un nero o di una tonalità di verde) scese giù senza particolari preoccupazioni, certo che se la festa non sarebbe stata di suo gradimento o, quantomeno, le situazioni si sarebbero fatte troppo serie, avrebbe tranquillamente potuto sgattaiolare e tornare alle sue faccende.
Osservata per un istante Tiffany, la cui piccolezza era ormai solo un piccolo ricordo, decise di farle una carezza sul collo come se silenziosamente preannunciasse la sua dipartita. La gatta si era facilmente arresa a quel tocco avvicinandosi e strusciandosi contro il ginocchio anche quando ormai lui aveva lasciato alle spalle la dimostrazione d’affetto di poco prima, dandole un ultimo sguardo prima di uscire all’aria aperta e chiudere la porta: il felino non avrebbe di certo sentito la sua mancanza.
Camminando in direzione del locale, mentre il suono delle suole che l’aveva accompagnato durante il tragitto si confondeva con la terra umida dei viali andando poi a confondersi con il chiacchiericcio della High Street si arrese all’evidenza di essere totalmente inadatto a quel genere di situazione in cui si stava infilando: non era un animale da festa, non era uno di quei maghi che attirava su di se l’attenzione (non certo da adulto) ma anzi la rifuggiva: quando si trovò davanti all’entrata della Testa di Porco dubitò un momento, riconoscendo che avrebbe tranquillamente potuto girare le spalle con nonchalance e lasciare la festa, ma la voce di Hawkins e l’eventualità che il Vice-Preside potesse avere una lista di nomi e cognomi di partecipanti che avrebbero dovuto presentarsi nel corso della serata lo faceva rabbrividire, più che altro per le conseguenze che Hawkins avrebbe potuto fargli passare.

Si strinse nelle spalle, e dopo uno sguardo a destra e sinistra come per sincerarsi che nessuno lo vedesse, entrò nel locale clamorosamente addobbato a festa: non aveva messo in conto che il Responsabile di Serpeverde avrebbe potuto rimettere a nuovo il locale per l’occasione, e se ne beò: la prima cosa che attirò la sua attenzione furono i festoni verdi già conquistati dai ragni ma anche il pavimento e un pò tutto l’ambiente ricoperto di trifogli: deglutì con un leggero ghigno divertito individuando la figura del Farmacista a cui rivolse un cenno della destra ricambiando l’augurio e poi, mosso qualche passo, si rese ulteriormente conto di essersi infilato in un - letterale - nido di serpi: Sugar Mandylion e poi Morgana Celebrian e Xavier Bertrand che raggiungevano il tavolo che avrebbe ospitato i partecipanti alla gara di bevute...mano nella mano.

A quella vista qualcosa all’altezza dello stomaco si era mosso e non poteva certamente dire potesse essere qualcosa di positivo. Se i due avessero eventualmente incrociato il suo sguardo avrebbe rivolto un saluto con un cenno del capo mentre una serie di pensieri, uno più inenarrabile dell’altro, avrebbero cominciato a fluire davanti a se. Non diede però il tempo alla mente di compiere i suoi soliti giochi, perché si avvicinò dapprima al bancone per effettuare l’ordine e in seguito da Sugar senza però prendere posto.

«Buonasera da vicino anche a lei, professor Hawkins» salutò quindi, andando subito a comunicare l’ordinazione. «Da bere prendo una Birra Lepricano e come pasto una Dublin Stew» poi chiese «stoviglie pulite per l’evento, immagino» scherzò, per poi raggiungere l’ex Serpeverde.

«Sugar Mandylion alla festa di San Patrizio della Testa di Porco!» le sorrise divertito «avrei scommesso un galeone che non ti saresti più ripresentata dopo aver avuto a che fare con sedute e pavimenti totalmente sporchi» si fermò inclinando leggermente il capo di lato, osservando la figura di Hawkins da lontano per poi finalmente prendere momentaneamente posto davanti alla strega. «Beh, come va?»
 
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view post Posted on 24/3/2024, 19:36
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Sesy ricordava abbastanza bene l'ultima volta che si era trovata lì in occasione di una Festa di San Patrizio; perché sì aveva già partecipato a quell'evento e, ovviamente, aveva perso risultando praticamente la prima a perdere la sfida. Quelli erano tempi molto bui per lei, lo spettro di Azkaban era più di un'ombra, viveva momentaneamente a casa di Evey e Jelonek, inoltre era stata presa da quella che si sarebbe potuta definire senza troppi fronzoli come una forma di depressione dovuta al suo periodo di permanenza nella prigione dei maghi.
Ricordando quei tempi Sesy non poté che sentirsi sollevata di aver superato quel periodaccio apparentemente insormontabile. Indubbiamente aveva provocato dei cambiamenti in lei, che si erano ripercossi sul suo lavoro e sulla sua vita, conseguenze che in effetti continuava ad affrontare dopo tutto quel tempo. Non sarebbe stato sbagliato dire che Sesy si trovasse di nuovo lì, alla Testa di Porco, proprio a causa di quelle ripercussioni. Certo, questa volta non aveva intenzione di ubriacarsi per dimenticare quanto la vita fosse stata dura con lei, per lo meno le motivazioni che l'avevano spinta a farsi vedere di nuovo in quel tugurio erano ben diverse.
Differentemente dall'ultima volta, adesso Sesy andava alla ricerca di nuovi stimoli nella sua vita, di qualcosa che la potesse smuovere, darle qualcosa a cui pensare, da fare, di cui parlare. Ancora una volta non aveva grosse aspettative, ma si era ripromessa almeno di non arrendersi dopo il primo giro di bevute e di far vedere a chi le stava intorno che, se voleva, poteva andare fino infondo anche in sfide di quel calibro. L'obiettivo di quel giorno dunque sarebbe stato quello di far ricredere chiunque le stesse intorno: non era solo la noiosa Responsabile dei Corvonero o la ormai fin troppo corretta Capo-Redattrice della Gazzetta del Profeta. Poteva essere anche qualcos'altro.
Per farlo si era dovuta convincere in primis lei stessa. Non sarebbe stato facile, ma ci avrebbe provato. Intanto aveva abbandonato la mise grigia dell'ultima volta in favore di qualcosa decisamente più a tema. Aveva indossato quindi una gonna di tartan con il verde come colore predominante che le arrivava fin poco sopra il ginocchio, le gambe erano rivestite con collant neri e ai piedi aveva indossato degli stivaletti con tacco dello stesso colore. Per la parte superiore aveva scelto invece un maglione verde con scollo a boccale, in abbinamento alla gonna. Tra i capelli (che erano lunghi e acconciati in onde) aveva messo un cerchietto che richiamava il motivo tartan della gonna, mentre per il trucco aveva osato con un ombretto verde e il disegnino di un piccolo quadrifoglio proprio accanto all'angolo esterno dell'occhio destro. Insomma, almeno il suo aspetto avrebbe dovuto trasmettere entusiasmo vero e proprio.
«Salve Eustass, buon San Patrizio! Dovresti tenere queste decorazioni tutto l'anno, sai?»
Gli disse con allegra cordialità, per poi ordinare subito qualcosa.
«Prenderò una Birra Buio Pesto Peruviano e due Pancake Verdi. Stoviglie pulite, ovviamente»..
Dopodiché si guardò intorno notando che alcune persone erano già arrivate. Quella che conosceva meglio era Morgana, che era accompagnata dal signor Bertrand, a quanto sembrava. Poi c'erano la figlia di Kedavra, Sugar Mandylion, con cui non aveva mai avuto modo di intrattenersi, e infine il custode Hamilton per cui valeva praticamente lo stesso. Per Merlino, dov'erano tutti gli altri? Era arrivata troppo presto? Ad ogni modo, si diresse subito verso il tavolo delle bevute e salutò i presenti uno ad uno, per poi prendere posto casualmente accanto al custode Hamilton.
«Ciao Morgana! Buonasera signor Bertrand! Salve a lei signorina Mandylion. Bentrovato signor Hamilton».
Prese posto e si tolse di dosso il mantello con il quale era arrivata, posandolo sullo schienale della sua sedia.
«Ha poi risolto quel problema nell'ufficio del Preside? Ho sentito parlare di un'esplosione o di qualcosa del genere. Cos'era successo?»
Chiese al mago giusto per scambiare due parole su una curiosità su cui erano girate delle voci di corridoio abbastanza precise e verosimili, anche se con quelle voci non si poteva mai dire se fossero reali o delle mere invenzioni. Lei lo sapeva molto bene.
 
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view post Posted on 26/3/2024, 13:31
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Mentre attendeva la sua ordinazione, fecero il loro ingresso i primi partecipanti alla gara, nonché i suoi concorrenti. Primi tra tutti, Morgana e Xavier, mano nella mano; Sugar s'irrigidì appena alla vista, ma assunse un'espressione neutrale. Avrebbe sperato che Morgana fosse tornata in sè e fosse passata oltre, ma il Vice-Capitano le stava ancora al fianco. Prima di Morgenthal, Sugar si sarebbe illusa che quello fosse un buon segno dell'influenza che l'amica poteva avere su di lui; tuttavia, ora era certa che fosse più il contrario, in ogni senso. Ipotesi che le venne confermata dal fatto che Xavier ordinò anche per Morgana senza prima chiederle cosa volesse. Si chiese se lui intendesse tagliarle anche la carne nel piatto e rispose con un bacio sulla guancia a quello che Morgana le aveva dato. Era vero, non si trattava di un portico e non avrebbero bevuto vino, ma quella era la loro dimensione, impossibile da replicare tra le mura della Testa di Porco e in presenza di altri soggetti. Specie di quelli che diventavano solitamente il principale argomento di conversazione. Chissà cosa sarebbe accaduto di lì a poche ore, quando l'alcool avrebbe slegato le ultime catene di tolleranza.

- Xavier. - ricambiò lo scarno saluto, che si ampliò in un sorriso nel rivolgersi all'amica. - Morgana. Lo vedremo presto quale dei due sia meglio preferire. Quindi è ufficiale? - chiese poi un rapido aggiornamento, battendo le palpebre.

Altri avventori fecero il loro ingresso, ovvero Tom Hamilton e Sesy Riddle, a cui rivolse un sorriso. Aveva condiviso con il Custode di recente l'esperienza di sedersi ai tavoli del Testa di Porco e rischiare di ritrovarsi i vestiti appiccicati per sempre alla sedia, irrimediabilmente parte del design. Se quella non era un'esperienza che li aveva legati, Sugar non avrebbe saputo cos'altro potesse farlo. In realtà era sorpresa di trovare l'integerrimo Custode pronto a ubriacarsi in quel posto, ma dopotutto, guardandsi intorno, si poteva dire lo stesso anche degli altri partecipanti. Ascoltò anche le parole di Sesy Riddle, che aveva anticipato una delle domande che l'Auror avrebbe voluto rivolgere a Tom; le sembrava strano che un ufficio potesse esplodere per aver contenuto troppa pergamena, ma effettivamente si era aspettata quell'esito per sua madre svariate volte quando a condurre la scuola era stata lei. Poteva quindi davvero definirsi sorpresa se anche Tom avesse confermato l'esplosione dell'ufficio di Dolus?

- Tom! In teoria l'alcool aiuterà a pensarci di meno, ho aderito per questo. E tu invece? Direi che siamo in buon a compagnia in quanto a partecipazioni imprevedibili! - rispose cordiale. - Ottima domanda, professoressa Riddle. Mi sono chiesta la stessa cosa! - disse poi alla docente di Difesa Contro le Arti Oscure, gli occhi che tornavano sulla figura del Custode nell'attendere il responso.
 
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view post Posted on 29/3/2024, 10:30
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La festa di San Patrizio alla Testa di Porco sarebbe stata anche una vera e propria occasione per socializzare: ecco qual era il problema di fondo, assieme a quella che sembrava, in quei primi momenti, essere la compagnia della serata.
Non che si dispiacesse di avere a che fare con Sugar Mandylion, che aveva avuto la possibilità di conoscere, quanto per...tutto il resto.
Riteneva di avere rapporti - per modo di dire - epistolari sufficienti con Morgana Celebrian ma per il semplice fatto che fosse lui la figura a cui rivolgersi per questioni prettamente inerenti gli incarichi mensili e fine; quanto per Xavier Bertrand...aveva l’impressione che fosse avvenuto qualcosa: non sapeva cosa di preciso, ma essere arrivato immediatamente dopo il suo arrivo e quello di Celebrian, avendo poi assistito all’intreccio di dita per poi prendere posto assieme, gli fece scattare qualche riflessione che si sarebbe però preso il dovere di sviscerare in solitaria, magari tenendo conto di ciò che erano state le parole dell’ex Serpeverde qualche tempo prima sotto la pioggia e i successivi, misteriosi atteggiamenti di Levante.
Da quel che ricordava stavano assieme, ma doveva essersi perso qualche passaggio se poi quello davanti ai suoi occhi era il risultato.
Fece in ogni caso per non prestarvi attenzione ulteriormente, perché prima Sugar e poi l’ultima arrivata, Sesy Riddle, gli rivolsero la parola.

Socializzare, ecco, un problema insormontabile.

«Ottima soluzione!» rispose all’ex Direttrice del Sesto Livello, con fare allegro, guardandosi attorno. Poi decise di prendere posto al fianco della strega e salutare cordialmente Sesy sollevando impercettibilmente le sopracciglia con fare tra lo stupito e il preso in contropiede: aveva udito le voci che lo vedevano accorrere immediatamente nell’ufficio di Dolus a seguito di esplosioni varie ed eventuali, ma non vi era fondamento di tutto ciò.
Quindi, ormai nella morsa della curiosità proveniente dalle due streghe, consapevole di non potersi tirare indietro dato che un eventuale no-comment avrebbe alimentato ulteriormente le voci, disse:

«Come ben sapete per far girare delle voci di questo calibro nei miei confronti o nei confronti del Preside ci vogliono delle prove concrete e non solo una buona dose di fantasia e coraggio» guardò entrambe negli occhi serenamente, perché non aveva nulla da nascondere. «Immagino che se fosse avvenuto ciò che si dice, con ogni probabilità mi sarei reso conto di essere accorso immediatamente nell’ufficio del Preside senza ogni ragionevole dubbio» accennò un sorriso sornione, poi attese un eventuale riscontro.
 
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view post Posted on 1/4/2024, 16:06
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«Unique blend of love and power.»

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Jelonek era molto emozionato per il suo ruolo nella grande festa di San Patrizio. Per celebrare l'arrivo della primavera, aveva indossato una tuta da spinning anni Novanta, rosa shocking, con la cerniera bloccata a metà petto perché uno dei suoi figli (o forse entrambi) ci aveva mangiato sopra del croccante e dei pezzi di nocciolina caramellata erano rimasti incastonati tra i dentelli in eterno. Non era un problema: Jelonek era ansioso di abbronzarsi, anche se i suoi occhi non lo erano, infatti alla tutona con i capezzoli fuori aveva abbinato una fascia per capelli viola (uno dei colori forti di quella stagione) e due sfavillanti occhiali da sole cat-eye tempestati di gemme colorate di plastica (preziose, anche se di plastica). Sospettava che facessero parte di un qualche kit per bambini "CREA I TUOI MAGICI OCCHIALI DA SOLE" e lui aveva fatto proprio questo. In ogni caso, visto che il Testa di Porco non era abitualmente frequentato da gioiellieri, Jelonek contava che nessuno si sarebbe accorto che non erano veri zaffiri, smeraldi e diamanti, infatti si sentì tutti gli occhi addosso mentre entrava, inciampava sui propri piedi per via delle buche che gli mostravano le lenti tarocche, e barcollava fino al bancone.
C'erano molte persone in attesa di bere, con volti distorti dalle lenti di plastica bruciata; alcune di queste gli facevano paura, altre gli stimolavano grande curiosità. Con gli occhi lacrimanti per la tortura oculare (contava di perdere qualche altra diottria con l'uso prolungato di quegli occhiali) e un principio di mal di testa che ben si abbinava a quel preludio di ubriachezza, Jelonek si appoggiò al bancone con maestria, sbattendo il gomito - più educato di sbattere il pugno, e nel suo caso del tutto accidentale.

- È qui la festa? - chiese, cool. Tutti - o almeno, Eustass - sapevano che non poteva bere quindi la sua presenza a un evento del genere avrebbe sbalordito i presenti. - È arrivato il giudice!

Eustass gli aveva anticipato che c'era un ruolo speciale per lui alla festa. C'era un secchio posto vicino al bancone, ed emanava l'inconfondibile sentore di cacca di capra lavata da un Gratta e Netta. Ma Jelonek non aveva di che preoccuparsi di ciò che Eustass aveva scelto come nuova sputacchiera. Di certo non c'entrava nulla con il ruolo del giudice.

- Come va, bella gente? - chiese alla massa di volti distorti e rossastri davanti a lui, più che altro per capire chi fossero. Era sicuro che la miopia fosse ormai incombente.

J. F.
 
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view post Posted on 1/4/2024, 16:34
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Poco per volta, maghi e streghe che avevano intenzione di passare una serata all'insegna delle risate e di tanto alcol varcarono la soglia del Testa di Porco. Chi da solo e chi in coppia, Eustass voleva regalare loro una festa che non avrebbero scordato - o, a essere più franchi, che gli altri avrebbero ricordato e che avrebbero raccontato dopo che la sbornia fosse terminata.
Il pezzo forte di quella nottata, ovviamente, era la Gara di Bevute. Tutta l'attenzione sarebbe stata catturata da quell'evento, anche per coloro che non vi avrebbero preso parte. Come aveva riflettuto poco prima, le iscrizioni erano state abbondati, pertanto ci sarebbe stata molta competizione. Chi si sarebbe aggiudicato il primo premio tanto ambito?
La prima delle concorrenti fu Sugar. La strega era stata la prima ad apporre la sua firma sulla pergamena delle iscrizioni, pertanto il Vice-Preside di Hogwarts presumeva che sarebbe stata una delle ultime a voler mollare. Come Auror aveva dato prova di essere una degli elementi più interessanti delle ultime assunzioni, ma come avrebbe reagito il suo stomaco dopo il terzo giro di alcolici?
"Buonasera, Sugar. Non mi aspettavo nient'altro che complimenti da una mia vecchia studentessa"
ringraziò Eustass, per poi servire la ex-Serpeverde con il suo ordine.
"In tutto sono quattro Galeoni, più cinque Falci per le stoviglie pulite, per un totale di quattro Galeoni e cinque Falci."
Poco dopo fu il turno di Morgana e Xavier. L'ultima volta che il professore di Volo li aveva visti insieme era stato proprio lì, al Testa di Porco, e i due si erano quasi azzannati a vicenda prima che se ne andassero. Adesso la pace sembrava essere sbocciata di nuovo tra di loro, tanto che si sedettero vicini e Xavier ordinò per entrambi.
"Babbanologa e Xavier, vedo che i doveri verso la squadra di Quidditch di Serpeverde hanno calmato i vostri bollenti spiriti."
Eustass recuperò i due alcolici, mettendoli davanti ai concorrenti.
"Ecco qua, sono quattro Galeoni per Morgana e quattro Galeoni per Xavier. Babbanologa, vedi di dare almeno l'impressione che anche gli altri abbiano qualche possibilità di vittoria, altrimenti si ritireranno subito!"
Il nuovo arrivato fu Tom, che ormai era diventato un mago adulto fatto e finito. La memoria del docente rivangò in quell'unica lezione in cui l'ex-Grifondoro fece di tutto per farlo infuriare, facendogli uscire uno degli improperi più coloriti che avesse formulato quell'anno. Dopo la sua uscita dal Quidditch, tra i due le conversazioni erano diventate sempre più rade, ma il Responsabile di Serpeverde era contento di vederlo lì.
"Custode, oggi puoi startene tranquillo al tavolo e lasciare che sia uno scimmione a raccogliere le pozze di vomito"
disse Eustass, per poi fare un cenno con la testa verso Jelonek, in piedi qualche metro più avanti. Il mago recuperò l'ordine e lo mise sul tavolo.
"Sono quattro Galeoni e cinque Falci per via delle stoviglie pulite. Buon appetito."
Di tutte le persone che avevano firmato per la Gara di Bevute, Eustass era rimasto sorpreso di leggere il nome di Sesy. La strega, che aveva partecipato alla prima edizione venendo eliminata subito, da quando era uscita da Azkaban era stato oggetto delle vessazioni del Farmacista, che non perdeva occasione di ricordarle per quale crimine era stata messa dietro le sbarre. Che la professoressa avesse superato quel tragico evento?
"E tu dovresti venirmi a trovare in intimo tutte le sere a casa mia, Tagliamani. Ti va come scambio?"
Eustass emise una grassa risata, per poi servire la Responsabile di Corvonero.
"Sono in tutto quattro Galeoni e cinque Falci per via delle stoviglie pulite. Vedi di durare almeno fino al secondo giro, questa volta."
Prima dell'inizio della gara, il danese aveva un'ultima questione da risolvere. Come aveva anticipato a Tom, Jelonek si sarebbe occupato dell'increscioso compito di andare in giro con il secchio a raccogliere il vomito dei concorrenti prima che finisse sul pavimento. Anche se erano presenti già dei contenitori vicino alle sedie, vedere il Legilimens arrabattarsi con quel compito metteva di buon umore il Vice-Preside.
"Per i figli deformi di Godric Grifondoro, come diavolo ti sei conciato? È il verde il colore della Festa di San Patrizio, non il rosa!"
disse Eustass, portandosi vicino allo sguattero di quella serata,
"Non importa, vedo che istintivamente sei già andato verso l'attrezzo di tua competenza. Il tuo lavoro, stasera, sarà quello di raccogliere il vomito prima che finisca per terra. Non voglio vedere una singola goccia sul pavimento, o te la faccio raccogliere con la lingua! Se vuoi puoi dare un voto al colore della vomitata, visto che vuoi tanto essere un giudice."
Dopo aver dato le indicazioni a Jelonek, il proprietario si accostò al tavolo. Attirò l'attenzione di tutti con un battito di mani, dopodiché disse:
"La Gara di Bevute ha inizio, finite quello che avete ordinato e prendete posto!"
Una volta che i partecipanti furono pronti, il professore riprese il discorso.
"Le regole sono semplici: dopo ogni giro di alcolici chi stramazzerà, perderà i sensi o vomiterà sarà escluso dalla competizione. Potete sempre ritirarvi, ma avrete per sempre la mia disapprovazione."
Sul tavolo vennero serviti diversi bicchieri, ognuno davanti al partecipante.
"Partiamo con qualcosa di classico per rinfrescarvi la bocca, un Glacius Classic Mojito verde.
"Pronti e... cominciate a bere!"


//La scadenza è fissata per il 7 aprile alle 23.59. Chi non posterà non potrà più partecipare alla Gara di Bevute. È possibile trovare il Regolamento per la Gara di Bevute qui.
 
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view post Posted on 5/4/2024, 16:23
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D I R T Y H A N D S

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Quando aveva preso posto accanto a Morgana l'aveva fatto con la consapevolezza che Sugar avrebbe potuto giudicare lui, lei e la loro pseudo relazione. Non aveva dato peso alla cosa, approcciandosi alla strega con una perfetta faccia da schiaffi e la consapevolezza di aver vinto quello scontro iniziato, tempo prima, in campo. Per darle più fastidio aveva rimarcato il proprio possesso sulla Celebrian prendendole la mano e sollevandole entrambe sul tavolo, intrecciate, così che potessero essere in bella vista. Lo sguardo era rimasto puntato sulle due donne, intente a parlare tra di loro, e alla domanda di Sugar lui aveva preso parola.
« Lo è. » Con molta probabilità quella domanda non era stata rivolta a lui ma Bertrand, incapace di farsi i fatti propri e di restare fuori un conflitto, non aveva fatto altro che aizzare il fuoco. In seguito a quell'affermazione aveva guardato Morgana dritta negli occhi come a voler confermare, ancora una volta e solamente a lei, quanto fosse reale il loro rapporto. Perché per quanto poteva stuzzicarlo il pensiero di dare a Sugar un motivo in più per detestarlo non poteva negare, a se stesso ma anche alla Celebrian, di considerare quella relazione qualcosa di ufficiale pur non riuscendo (ancora) ad ammettere che a legarli non fosse solo la sete di veleno.
« Capo-Redattrice, buonasera. » Aveva accennato un movimento del capo in direzione della Riddle prima di tornare concentrato sulla serata. Accantonando la questione Sugar-Morgana si era, momentaneamente, estraniato chiedendosi il perché dello strano comportamento di Tom. Non aveva salutato il Grifondoro e l'ex compagno si era limitato solo a un movimento della testa preferendo conversare con l'ex dipendente del sesto livello. Non che fosse rilevante quella scelta, tuttavia non aveva smesso di guardarlo con un leggero ghigno a curvargli le labbra.
Aveva poi lasciato la mano di Morgana per afferrare il boccale pieno di alcol servito da Hawkins, con la bevanda che lui aveva ordinato. Per il pasto avrebbe aspettato di iniziare a sentire la testa vorticare, così da poter resistere fino alla fine e ingurgitare quanto più alcol possibile senza stramazzare al suolo. Non che fosse un problema, da quando le sue labbra avevano saggiato il miele non era stato in grado di rinunciare alle sensazioni che gli provocava mandare giù per la gola quel liquido pari al fuoco dell'Inferno. « Al contrario, Direttore. » La mano si strinse attorno al boccale, dopo aver pagato la quota della propria iscrizione, il braccio libero si sollevò finendo attorno alle spalle di Morgana. Non perse tempo e, assetato, appoggiò le labbra sull'orlo del boccale inclinando la mano così da lasciar scivolare l'alcol dritto nella sua bocca. Si bagnò la lingua avvertendo il liquido scivolare lungo la gola e provocargli un leggero pizzicore: il profumo di caffè e di cacao amaro lo deliziò tanto quanto l'odore erbaceo, che si sposava perfettamente con il suo profumo al Patchouli. Il sapore di caffè rese il gusto dell'alcol un po' meno intenso e forse troppo sopportabile, tanto che quando posò il boccale vuoto sul tavolo gli parve di aver bevuto qualcosa di analcolico. Notò sul fondo qualche goccia sfuggita alla sua sete, scivolare dalle pareti del bicchiere e depositarsi in basso. Lo recuperò per inclinare la testa e bere ciò che restava del liquido verde poi posò di nuovo il boccale pulendosi le labbra sporche di schiuma color nocciola. Con la mano pulì anche la parte superiore delle labbra, lì dove si erano depositati alcuni residui di schiuma tra i peli della folta barba. « Tommy! Hai abbandonato il tuo tè e ti sei finalmente convertito? » Se Tom Hamilton aveva intenzione di ignorarlo per tutta la sera lui non era della stessa idea e prese a stuzzicarlo nell'immediato.
Non seppe dire quanto tempo trascorse seduto lì, accanto a Morgana e circondato dai primi partecipanti che si erano iscritti alla gara. Sicuramente l'arrivo di Jelonek movimentò la cosa e Xavier non riuscì a trattenere una leggera risata nel notare come fosse vestito. Ciò che più scatenò quella risata, seppur accennata, fu il comportamento dell'uomo, un pesce fuor d'acqua e a lui Eustass aveva affidato l'ingrato compito di raccogliere il vomito dei presenti. Bertrand, dal canto suo, non credeva di aver bisogno di quel sacchetto e comunque era certo che non sarebbe stato in grado di centrarlo con tutto l'alcol che aveva intenzione di bere... magari poteva riconsiderare le scarpe di Tom Hamilton e usare quelle, in caso di necessità, come aveva fatto fuori la bottega di Mondomago.
Sollevandosi dalla sedia prese posto al tavolo della gara restando vicino a Morgana, attendendo con interesse il primo alcolico scelto da Hawkins. Bertrand ricordava di aver visto altri nomi sulla lista dei partecipanti, potevano averci ripensato per la paura di perdere? Quel pensiero abbandonò subito il suo cervello in quanto non lo reputava rilevante.
Picchiettò il dito indice e medio della mano sinistra sulla tavola mentre giocherellava con l'anello al pollice della destra, girandolo appena a destra e poi a sinistra. Sollevò il destro sopracciglio nel constatare che avrebbero iniziato con un giro molto semplice, un solo bicchiere da mandare giù. Alcuni avrebbero potuto considerarlo già un eccesso avendo già bevuto qualcosa di alcolico qualche istante prima, ma non Xavier.
Non aspettò gli altri e, al via del Direttore afferrò il boccale di Glacius Classic Mojito verde. Il liquido verde, che arrivava fino all'orlo del bicchiere, trovò rapidamente l'accesso alla bocca del Bertrand e la sua discesa lungo la gola dell'ex Serpeverde non trovò alcun tipo di impedimento. La testa venne spinta sempre più indietro man mano che il braccio veniva sollevato e la mano inclinata così da facilitare l'assunzione del drink. Bevette fino all'ultima goccia e le sue papille gustative trovarono immediatamente piacevole il sapore di lime mischiato alla menta. Quando posò il calice alcune gocce di drink erano sfuggite al suo controllo macchiandogli il labbro inferiore e, guidato dalla sete e dell'avidità, le raccolse con la punta della lingua riportandola all'interno della propria bocca. Non ne aveva abbastanza, ciò che aveva bevuto aveva soddisfatto le proprie aspettative ma alimentato il proprio desiderio: benzina su un fuoco vivo.
Avvertì le tempie pulsare leggermente e il respiro farsi più pesante a causa della vicinanza della Celebrian e, senza accorgersene, la mano che poco prima stringeva il boccale raggiunse la guancia della Capitana. Accarezzò la pelle morbida e calda di Morgana con la punta del pollice sfiorandole le labbra quasi nella speranza di trovare altro nettare: lo sguardo di ghiaccio inquadrò verso il basso, sullo scollo della maglietta che lui aveva scelto per lei e un altro battito alle tempie gli fece stendere le labbra in un ghigno. La lingua schioccò sotto al palato, la mente un po' più leggera rispetto a quando era entrato all'interno del pub, il bisogno di bere sempre più forte.
Incastrò le dita della mancina tra i capelli tirandoli tutti indietro, la camicia aperta all'altezza del petto gli permisero di non soffrire troppo a causa del caldo scaturito dall'aver bevuto due drink nell'alcol di poco tempo. Curioso di scoprire l'effetto della bevanda su tutti gli altri partecipanti iniziò a squadrarli uno a uno, giudicandoli, soffermandosi in particolar modo su chi si trovava di fronte a lui. Un terzo battito all'altezza delle tempie gli fece socchiudere leggermente gli occhi trasformando mutando quel momento di goduria e soddisfazione in pura sfida.
Si ritrovò a muovere la mano sul tavolo, quasi accarezzandolo in una lasciva carezza, prima di soffermarsi attorno al boccale vuoto, le nocche a urtare più volte contro il legno in attesa di proseguire quella gara...
 
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view post Posted on 5/4/2024, 23:52
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La risposta di Tom suonò alle orecchie di Sesy abbastanza deludente, lei infatti si era già immaginata chissà quali situazioni spiacevoli che vedevano come luogo interessato proprio l'ufficio del Preside Dolus. Il Custode invece si era premurato di smontare immediatamente ogni possibile elucubrazione, suscitando una certa delusione nella Capo-Redattrice perennemente alla ricerca di informazioni pubblicabili.
«Peccato, sarebbe stata sicuramente una notizia più interessante delle classiche scorribande di Pix».
Commentò la strega, per poi iniziare a spizzicare senza troppo interesse uno dei due pancake verdi che il locandiere le aveva portato. Quest'ultimo, a proposito, non si era risparmiato neanche questa volta di rivolgerle quel solito epiteto che le aveva appioppato da ormai fin troppo tempo, senza che ci fosse possibilità di toglierglielo dalla bocca. Ecco, forse una cosa che avrebbe potuto tentare quella serata, con la scusa dell'alcool, sarebbe stata quella di far passare a Eustass per una buona volta la voglia di continuare su quella strada. Si era già trattenuta nel rispondergli per le rime poco prima, ma per un momento successivo non avrebbe potuto fare previsioni.
«Restando in tema di notizie interessanti, immagino che si debba brindare?!»
Fece rivolgendosi a quella che era praticamente l'unica coppia partecipante alla gara proprio mentre Eustass dava il via posizionando davanti a tutti il Glacius Classic Mojito verde. Sesy osservò il drink per qualche secondo, poi respirò profondamente, prese il boccale per il manico e iniziò a berlo, sentendo a ogni sorso il calore che portava con sé. Una volta finito respirò profondamente, cercando di non farsi sopraffare da tutto quell'alcool che avrebbe potuto iniziare a darle alla testa fin da subito visto quanto poco lei fosse abituata a bere, quindi continuò a spizzicare il pancake che aveva iniziato poco prima.
«Jelonek, che bello vedere qualcuno che non sia stato un mio alunno. Lascia perdere il vomito e i compiti assurdi di Hawkins, siediti qui, su! Ho proprio bisogno di un supporto morale»
Gli fece cenno indicandogli il posto accanto a lei, noncurante del fatto che non sarebbe stato a sua volta un partecipante alla gara, ma sperando che almeno lui avesse qualcosa di più interessante da raccontarle o fosse disposto, come aveva suggerito lei stessa, a farle da supporto morale. Visto e considerato che tanto tempo prima lui e Evey l'avevano ospitata a casa loro, gli sarebbe venuto abbastanza facile.
 
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view post Posted on 6/4/2024, 11:38
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shouq


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Erano in ritardo per colpa sua: Charlotte Melankholiya si era trovata davanti al Dilemma dei Guanti. L’accessorio, di solito in seta, le faceva compagnia in ogni evento pubblico da più di un paio d’anni, ossia da quando i Negromanti avevano attaccato Hogwarts per l’ultima volta e lei aveva avuto la geniale idea di toccare la loro pietra maledetta, che le aveva lasciato una mano nera e le aveva pure rubato la bacchetta. Del catalizzatore non si era dispiaciuta, perché Evey Fedoryen gliene aveva venduto uno nuovo di tiglio argentato, con cui lei si sentiva più affiatata che mai. A dispiacerle di più era il nero sulla mano, una specie di monito costante del suo fallimento, e il fatto che per curarsi dovesse seppellirsi in un antico artefatto aritmantico con Irvine Dolus, quando lui avesse deciso che lei fosse pronta. Quella sera, però, non avrebbe potuto presentarsi al Testa di Porco con dei lunghi guanti di seta senza essere ridicola (cosa che in realtà non le importava, quanto piuttosto di rovinare la seta con la bile di qualcuno durante la Gara di Bevute). Ci aveva messo quindi un secolo e mezzo a decidere di indossare dei guanti di merletto nero, lunghi fino al gomito ma che in realtà erano solo il risultato di un collage di scarti degli esperimenti di Charlotte con gli Uncinetti Sferruzzanti. C’erano delle trasparenze che avrebbero mostrato la pelle nera da una parte e quella pallida dall’altra, ma con il supporto di Eleanor aveva concluso che “tanto è buio e saremo tutti ubriachi, nessuno noterà la mano” (lo aveva detto lei stessa, perché Eleanor in realtà continuava a invitarla a fregarsene in generale, da magnifica amica Grifondoro qual era). In compenso, si era laccata le unghie di verde Irlandese (era quasi sicura che quella sfumatura di verde eccessivamente acceso si chiamasse così), dal momento che c’era quella trasparenza che le avrebbe rese visibili almeno parzialmente. Le solite due dozzine di anelli li aveva indossati come al solito sopra al tessuto e, visto che la sua modesta altezza rischiava di farla somigliare un po’ troppo a un Lepricano, aveva optato per una semplice veste da strega marrone. C’era del verde di San Patrizio anche nei nastri che aveva infilato tra i capelli, intrecciati in una lunga treccia bionda da un lato.
Per cercare di recuperare il ritardo, Melankholiya si era affidata alla Materializzazione Campbirock-Congiunta (era viziata e intelligente, quindi per forza aveva chiesto che fossero gli Istruttori del CEM a occuparsi di quel trasporto magico), che traportò il trio dalla High Street direttamente alla soglia del pub più puzzolente del villaggio.

– È impazzito quando gli ho comunicato che avrebbe festeggiato con noi al pub. Si è reso conto di aver finito non so quale schifoso ingrediente pozionistico per fare il detergente.

Lo disse a Eleanor una volta varcata la soglia del locale, non potendo fare a meno di ridacchiare e occhieggiare con tenerezza Sheldon (non stava ridendo di lui, stava ridendo con lui!).

– Ci siamo! Eccoci! Ciao!

Nessuno li stava aspettando, forse giusto il proprietario del locale per riscuotere le quote di iscrizione, ma tant’era. Conosceva tutti gli illustrissimi presenti, ma erano troppi per poterli salutare tutti a dovere, soprattutto ora che erano ufficialmente entrati nella Gara di Bevute. Così, entusiasta per la presenza di quasi tutti gli Illustrissimi, sventolò la mano e pensò di salutare più affettuosamente Xavier, prima di ricordare come non si fosse ancora fatto perdonare per averla insultata e averle quasi distrutto casa. L’ordinario per chi cresceva tra le file della casa di Eustass Hawkins a Hogwarts, immaginava. Ci avrebbero tutti bevuto su. E infatti…

– Eustass, cortesemente, per me aggiungi anche un Whiskey Esplosivo Irlandese? Stoviglie pulita, per tutte le lune di Giove, grazie.

Lasciò l’ordinazione a Eustass mentre si accomodava insieme agli altri. Non era ingorda di alcol, che sapeva già non le sarebbe mancato in quella serata, ma era troppo middle class per rinunciare al drink compreso nella quota d’iscrizione all’evento.

– Ti divertirai, vedrai. E sei il mago più carino del locale.

Sussurrò quelle parole a Sheldon, per poi sollevare in direzione dei presenti il calice di mojito che avrebbe inaugurato quella gara di bevute. Campbell era tra le persone più fuori posto ed erano state Lottie e Eleanor a volerlo lì, quindi Charlotte avrebbe fatto la sua parte per far sentire il Dirigente più a suo agio (almeno fino a quando non ci avesse pensato l’alcol). In verità Sheldon Campbell aveva smesso di essere carino nel momento in cui gli era spuntata la barba (circostanza che, a distanza di anni, Charlotte ancora faticava ad accettare) e con il tempo era diventato più… stiloso, con le sue tuniche blu zaffiro e tutto il resto. Risultare il più carino al Testa di Porco non era chissà quale risultato, ma probabilmente Sheldon era troppo in tensione per rendersene conto e avrebbe accettato comunque il complimento. Non sarebbe stato l’unico a essere teso, ad ogni modo: si dava il caso, infatti, che Charlotte non avesse invitato lì solo i Campbirock, ma anche qualcun altro che l’aveva portata a esaminare il locale già dall’entrata e a occhieggiare forse troppo a lungo Morgana Celebrian, “l’unica vera amica” del mago che… frequentava? Aveva visto spesso nell’ultimo periodo? Non avrebbe saputo trovare una descrizione più calzante, perché aveva deciso di non cercarla e perché non voleva renderla più seria di quanto non fosse, che poi era il motivo per cui lei aveva raccontato ai Campbirock praticamente tutto di Danny, omettendo tuttavia di farne il nome, visto che entrambi conoscevano il figliol prodigo di Serpeverde. Dare un volto al misterioso ragazzo con cui era andata a cena, aveva passato il capodanno, aveva dormito e con cui si era più o meno scambiata fiori a San Valentino avrebbe reso tutto… molto ufficiale, e Charlotte non era nemmeno sicura che lui si sarebbe presentato quella sera. Nel dubbio, aveva lasciato che Eleanor e Sheldon si infilassero a sedere prima di lei non solo per incastrare Sheldon nel mezzo (lei e Eleanor erano delle persone cattive), ma anche così da lasciare libero il posto al suo lato.
Un’accortezza che, realizzata, le fece storcere il naso, perché tradiva maggiore interesse per la presenza di Macbeth quella sera di quanto avesse voluto averne in realtà. Allora iniziò a buttare giù il primo drink, accettando di buon grado il bruciore alla gola.
 
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view post Posted on 6/4/2024, 12:23
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- Wow Bertrand, hai intenzione di lasciarla parlare da sé almeno una volta questa sera? -

Non trattenne il commento sarcastico dopo che Xavier, oltre ad aver piazzato l'ordine da bere per Morgana senza chiederglielo, ora rispondeva al suo posto. Sugar si sentì ribollire per il fastidio e trangugiò la Birra Mangiamorte solo per impedirsi di insultarlo e di dirgli di smetterla di guardare la Capitana come se fosse pronto a metterle un'etichetta col suo nome sul seno. Di lì a poco non si sarebbe dovuta preoccupare di tenersi a freno, motivo per cui afferrò il Glacius Classic Mojito e se lo portò alle labbra senza staccarsi dal bicchiere fino a quando anche l'ultimo sorso venne prosciugato. Lasciò che il sentore dell'alcool e gli effetti del drink allontanassero dalla sua mente almeno per qualche secondo i gusti in fatto di uomini della sua migliore amica per rivolgersi di nuovo verso Tom e Sesy, che aveva appena invitato a sedersi con loro... Jelonek Fedoryen, che esibiva i propri capezzoli vestito in una tuta rosa shocking.
Sugar sentì il bisogno di almeno altri due Glacius Classic Mojito.

- Oh, per Merlino... -

Soffocò un gemito e si portò una mano alla fronte, guardando altrove mentre un'ondata di imbarazzo la travolgeva da capo a piedi. Poteva davvero dirsi sorpresa dopo averlo visto travestito da Maria Antonietta? No, ma forse aveva sperato che con l'età quell'uomo fosse cambiato. Invece eccolo lì, con dei pezzi di croccante sulla zip pronto a occuparsi del vomito altrui sorridendo beota, a ribadirle a quale famiglia lei si stesse legando. Fortunatamente non aveva detto a nessuno se non a Morgana della sua relazione con Caledon, e nessuno poteva sapere che Jelonek Fedoryen fosse suo suocero. E con qualche fortuna, nessuno lo avrebbe saputo mai. Almeno avrebbe potuto rinfacciare a Caledon quel disagio fino alla fine dei suoi giorni. Si pentì di non aver portato una macchina fotografica per accumulare prove per il Corvonero. Era proprio un mistero come il patriarca della famiglia Fedoryen non fosse stato già ridotto con il cervello in una poltiglia a suon di Shockantesimi. Probabilmente perché non c'era proprio un cervello dentro a quel cranio. La birra e il Mojito le dipinsero un sorriso divertito davanti al suo stesso pensiero.

- Miss Riddle, non sono sicura che il professor Hawkins possa rinunciare al... prezioso aiuto del... ehm... signor Fedoryen. - disse quindi, incapace di cancellare critica e giudizio dai propri occhi. - Signor Hamilton, quindi non è vero che l'Ufficio del Preside è sommerso da gufi e documenti? - chiese curiosa.

Era da quando sua madre aveva perso la carica di Preside che Sugar non aveva più messo piede in quel posto. Era troppo dolorosa l'idea di non avere più l'accesso privilegiato di cui aveva sempre goduto da piccola e per cui anche a otto anni si era aggirata con il naso all'insù come fosse la padrona di Hogsmeade e Hogwarts, dunque non poteva sapere quanto le cose fossero cambiate con il nuovo Preside e come se la stesse effettivamente cavando. Se c'era qualcuno in grado di rispondere a quei dubbi, di certo era Hamilton.
 
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view post Posted on 6/4/2024, 17:45
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L'entusiasmo di Lottie l'aveva contagiata immediatamente dopo la ricezione dell'invito, perché non solo adorava l'idea di passare una serata a bere con l'amica, ma non vedeva anche l'ora di costringere Sheldon a uscire un po' da quel guscio di streeler. E poi c'erano tanti plus, così tanti che aveva finito per vederli anche tra le sue mappe stellari e più volte in quei giorni aveva dovuto ricominciare i conti daccapo, ancor più volte aveva rischiato di scivolare salendo alla torre di Astronomia perché fatalmente distratta. Aveva molto a cui pensare e la Ganimede sulla Terra aveva eclissato tutte le questioni relative al corrispettivo celeste: Charlotte le aveva raccontato molte cose, cose nuove, cose che l'avevano l'elettrizzata per lei e che l'avevano, anche, fatta scattare con lo Schiantesimo sulla punta della bacchetta (più o meno, ma peggio, di quel che provava quando quel che le sembrava un sistema binario pronto a implodere in una splendida supernova alla fine si stabilizzava in una più noiosa configurazione). Lottie le aveva detto che c'era qualcuno di nuovo nella sua vita ed Eleanor avrebbe voluto esser più capace in Divinazione per potersi fare offrire un briciolo di descrizione di costui dai tarocchi, anche se ripensandoci meglio aveva notato che sarebbe stato proprio come fregare la professoressa di Divinazione sotto il naso. A dirla tutta, non conosceva nessuno che potesse inserirsi nei racconti di Lottie: un mago adulto incontrato al Ghirigoro, con cui si frequentava in un certo qual senso regolarmente, che per San Valentino le aveva mandato una rosa e aveva addirittura espresso un pensiero, ancor di più era stato capace di darle piacere, sul serio. Charlotte si era fidata talmente tanto di lui da avergli mostrato la mano annerita dalla negromanzia.
«Oh, avrei dovuto chiederti di farmi le trecce con i nastrini, proprio come le tue!».
Si sporse verso Lottie per ammirare la sua acconciatura e i capelli biondissimi, poi le soffiò un bacio sulla guancia. Dall'altro lato, strattonò un po' Shay per farlo avvicinare scherzosamente alla porta del pub, certa che se in quel momento cruciale non fosse stato distratto avrebbe immediatamente colto l'occasione per trasfigurarsi in un calderone e vendersi nella peggiore bancarella, pur di non entrare lì senza quel certo ingrediente per la sua pozione pulente.
«Fegato di Nero delle Ebridi, giusto, Shay?».
Cantilenò, stavolta andando a lasciare una carezza sul petto del mago. Entrando nel locale, Eleanor prese l'amica per la mano color pece, guantata di pizzo e trasparenze, e la accarezzò con delicatezza. Non ricordava una volta successiva all'incidente in cui la Divinatrice avesse mostrato in pubblico il segno lasciatole dalla negromanzia, ma in qualche modo quel qualcuno doveva aver smosso qualcosa in lei. Confidando nel buon senso dell'amica, sperava davvero che questi avesse le qualità che trasparivano dai racconti di lei: di certo non conosceva un solo mago decente, a parte Sheldon (e fino a quel momento), e non era del tutto pronta a ricredersi.
«Ciao, buonasera! Ci siamo tutti?».
Sorrise a quanti si erano già raccolti al bancone del Testa di Porco e al proprietario. Inevitabilmente, scandagliò il pub alla ricerca di qualcuno che potesse incastrarsi con i racconti di Lottie: scartò quasi subito Hawkins (il Settimanale delle Streghe aveva già provato ad andare oltre la maschera dell'Auror e non lo vedeva come un tipo da rosa), Hamilton, Bertrand (che era decisamente impegnato a fissare un punto ben preciso di Morgana, strega che aveva deciso di spezzare più di un sogno non facendo coppia con Sugar). Che coppia incredibile avrebbero formato le due streghe, con l'approvazione stilosa tanto della Witches' League quanto de Il Settimanale delle Streghe? Influenti, potenti e fascinose. Eleanor dovette trattenersi dal guardar male Bertrand, solo perché tutto sommato si era prestato per il Ballo di Halloween come ottimo oggetto di scena per Morgana, e tornò ad analizzare la situazione. A parte Jelonek, con moglie e figli, non vi era nessun altro. Doveva, dunque, mancare qualcuno. Cercò lo sguardo di Lottie e trovò conferma nel fatto che lasciò libero il posto accanto a sé. Si sedette, con Sheldon da un lato e dall'altro vicina a quanti avevano già preso posto al bancone. Accavallò le gambe, sotto il tessuto fine della gonna longuette verde Bundimun. Cercando il menù da sfogliare per scegliere la propria ordinazione, si rese conto che aveva prestato molta attenzione a non scegliere una gonna lunga fino alle caviglie per evitare di incollarsi al pavimento, ma aveva indossato un corpetto dallo scollo quadrato e dalle drammatiche maniche a campana, larghe e che facilmente si sarebbero macchiate del vomito di tre generazioni sul bancone. Agitando i molti braccialetti dorati che portava ai polsi, iniziò a leggere i nomi dei drink proprio mentre Eustass iniziava a servirle il primo, che accettò volentieri.
«Chi ha già iniziato ha qualche drink da consigliare per agevolare la gara di bevute?».
Sorrise, posando lo sguardo sui compagni di bevuta e sui primi bicchieri che erano già stati svuotati nel pre-serata, per il quale loro non avevano fatto in tempo, perché il Dilemma dei Guanti non era stato meno drammatico del Problema del Fegato-di-Nero-delle-Ebridi (e Sheldon poco prima di passare a prendere Lottie aveva svuotato di nuovo la dispensa alla ricerca di qualche residuo di ingrediente). Fece l'occhiolino a Lottie, posò una mano sulla gamba di Sheldon e con l'altra portò il bicchiere alle labbra, assaggiando il mojito. Sentì l'alcol scivolarle in gola e incrementare la voglia di averne di più, per iniziare a sentirsi la testa davvero leggera.
«Il prossimo lo mandiamo giù tutto d'un fiato, dobbiamo recuperare!».
Guardò gli amici e mandò giù un altro sorso, sentendo le labbra bruciare lievemente per il lime. Finì il bicchiere, con il gusto alcolico in gola che si preparava a darle alla testa, chiedendosi chi tra tutti avrebbe ceduto, entro quando Sheldon avrebbe iniziato a ripensare a cosa avevano fatto da brilli l'ultima volta e se il mago privo di nome che corteggiava Lottie fosse capace di presentarsi in meno di cinque minuti (l'amica le aveva detto di esser stato capace di molte cose in quel lasso di tempo…).
 
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