Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Road To, Allenamento #M92

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view post Posted on 8/4/2024, 22:27
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Ella distrugge per ricreare


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Morgana si era chiusa alle spalle la porta del numero venti con un'espressione oltremodo corrucciata, stanca del cielo tremendamente plumbeo che sovrastata i territori del castello ogni volta che fissava un appuntamento con la squadra. I nuvoloni s'era ammassati pian piano, preannunciando la scarica d'acqua, e infatti la strega aveva fatto appena in tempo a mettere piede nell'ovale che la coda alta le si era appiccicata al collo, bagnata. Tra uno sbuffo e l'altro aveva sistemato la strumentazione a centro campo, approfittando del paio di minuti di anticipo, ma facendolo non aveva immaginato altro che un lungo pomeriggio sul divano. Poi sul letto, sul tavolo della cucina, sotto la doccia... attività fisica l'avrebbe fatta comunque.
Con le braccia incrociate sotto il seno, le ciglia umide puntate in direzione degli spogliatoi, la Capitana aveva atteso che il gruppo di radunasse, ancora nervosa per la forzata assenza di alcuni componenti; l'ultima partita si avvicinava e l'idea di non poter delineare al meglio una strategia per via della punizione di alcuni l'aveva riportata ai tempi in cui il Quidditch le aveva fatto sfiorare l'esaurimento nervoso. Una sensazione che le aveva pizzicato la pelle solo qualche secondo, perché la vista dei primi compagni a raggiungerla l'aveva nuovamente tuffata nella fiamma adrenalinica del campionato ormai prossimo alla conclusione. «Buon pomeriggio. - Squadrò i presenti per un paio di istanti, lo sguardo a soffermarsi appena di più sui volti ch'era solita incontrare spesso anche fuori dal campo. - Come sappiamo, il campionato è prossimo alla chiusura e ovviamente tocca a noi dare spettacolo per ultimi. - Il meglio alla fine, d'altronde. - Tassorosso si è riorganizzata con successo ed è sempre bene aspettarsi che anche le altre squadre possano farlo in qualsiasi momento, questo per ricordarci che non è finita fin quando non solleviamo la coppa. - Sottintese l'importanza di non dare nulla per scontato e di non lasciare niente al caso. Ne erano perfettamente consapevoli, lo sapeva, ma non lo avrebbe ripetuto mai abbastanza. Si piegò sul cesto delle Pluffe, poi invitò loro a recuperarne una ciascuno mettendo fine alle chiacchiere. - Primo giro di campo in skip alto, la Pluffa dovrà passare ogni volta sotto al ginocchio che si solleverà per l'andatura. - Una prima pausa per assicurarsi che lo svolgimento fosse chiaro. - Durante il secondo giro dovremo alternare quattro affondi in camminata, due con la gamba sinistra e due con la destra, a tre piegamenti a terra. Durante gli affondi, la Pluffa dovrà essere mantenuta alla massima distanza dal petto consentita dalle nostre braccia tese, prima dei piegamenti dovremo lanciarla in aria e recuperarla al termine della loro esecuzione; ovviamente prima che tocchi terra. - Un altro istante per eventuali domande a riguardo. - Poi concluderemo con un giro di corsa all'indietro durante il quale dovremo lanciare la Pluffa alle nostre spalle e recuperarla portando le braccia dietro la schiena. - Si lanciò la palla oltre la nuca, poi portò le braccia all'indietro, poco sopra il sedere, e le mani ritrovarono la scarlatta nella sua discesa. - Tutto chiaro?» Se sì, la scozzese avrebbe spostato il gruppo a nord e fatto cenno a Xavier di aprire la fila, lei l'avrebbe chiusa.

//Scadenza per postare: venerdì 12 aprile ore 23:59.
 
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view post Posted on 10/4/2024, 11:47
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kosm

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Nocturne Op. 15 No. 1 in F Major

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L'avvicinarsi di una partita aumentava la sua voglia di allenarsi, che già di base si collocava a un livello alto; quindi, non avrebbe faticato ad abitare il campo per sei ore di fila se ce ne fosse stata la possibilità, quel pomeriggio. Ma la pioggia gli avrebbe trapassato persino l'anima, se l'avesse permesso, e il mago in quel periodo aveva voglia di dedicare il tempo libero a qualcosa di ben diverso da un raffreddore.
Stringendo più del solito tutti i nodi della divisa per evitare all'acqua di entrare e sentirsi così più leggero, Danny osservò Morgana e ascoltò le direttive per il movimentato riscaldamento che li attendeva.
Dopo aver recuperato una pluffa, si sarebbe dedicato allo skip alto subito dietro Bertrand, che apriva la fila, mantenendo un'andatura regolare e facendo passare la scarlatta di volta in volta sotto il ginocchio sollevato. Avrebbe lavorato sia sulla coordinazione che sulla gestione dell'energia per non perdere il ritmo fino a completare un intero giro. Per il secondo, avrebbe alternato una serie di affondi alternati, mantenendo le braccia parallele al suolo e la scarlatta ben stretta tra le mani, tenute alla massima distanza dalle spalle. Avrebbe eseguito quattro affondi -due per gamba- prima di fermarsi, lanciare la pluffa verso il cielo cupo e lanciarsi a terra per eseguire tre piegamenti sulle braccia in rapida sequenza. Nonostante la velocità, avrebbe cercato di eseguire movimenti completi, scendendo fino in fondo prima di spingere con i pettorali. A quel punto, avrebbe cercato di recuperare al volo la pluffa e sarebbe ripartito dagli affondi con il circuito, eseguendolo tutte le volte necessarie per completare il secondo giro. Durante il terzo, infine, si sarebbe dedicato alla corsa all’indietro, lanciando la pluffa alle spalle in una parabola ampia che gli concedesse di continuare a muoversi e di riafferrare la sfera, allungando le mani all’indietro e determinando l’angolazione con lo sguardo.
Completato anche l’ultimo giro avrebbe recuperato il manico di scopa e si sarebbe preparato a spingere l’asticella del suo livello di gioco oltre il proprio limite ancora una volta.
 
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view post Posted on 10/4/2024, 14:55
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D I R T Y H A N D S

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Merlino aveva scelto di non graziarli nemmeno quel giorno e la pioggia avrebbe costretto i Serpeverde ad un nuovo allenamento bagnato. Si era mosso dal numero ventidue mezz'ora prima dell'orario stabilito recuperando il borsone con la mazza e il cambio, divisa compresa. La Nimbus stretta saldamente nella mano destra era stata poggiata sul borsone sollevato a mezz'aria dalle maniglie in tessuto e posizionato sulla spalla sinistra.
Quando aveva raggiunto il campo, dopo aver lasciato il borsone nello spogliatoio e aver indossato la divisa, si era affiancato a Morgana poggiando la scopa accanto alla sua. Aveva approfittato di quel momento libero, senza il resto della squadra al seguito, per sfiorarle la mano una volta indossati i guanti di pelle e dedicarle un lungo sguardo. L'aveva capito, aveva colto il suo nervosismo condividendolo esattamente come l'anno prima quando lui le aveva promesso che sarebbero scesi in campo a qualsiasi costo, suicidandosi se necessario pur di stringere di nuovo la Coppa.
L'inizio della loro fine...
Allontanandosi da lei, giusto un attimo prima dell'arrivo dei compagni, Bertrand rimase in attesa di ricevere le istruzioni per l'allenamento. Quindi avrebbe afferrato una Pluffa dopo essersi posizionato a nord, all'inizio della fila. Distrattamente aveva visto Macbeth fare lo stesso e iniziare il riscaldamento dietro di lui, ma il lavoro sul campo non gli permise di dare la minima importanza all'evento.
In ogni caso non l'avrebbe fatto.
Avrebbe quindi mosso i primi passi sollevando la gamba destra, a angolo retto, un po' più in su rispetto alla sua anca. Quindi avrebbe fatto scivolare la Pluffa sotto la gamba con una mano afferrandola con l'altra e, dopo aver riportato la pianta del piede al suolo, avrebbe effettuato un altro passo sollevando la gamba opposta per ripetere il movimento e riafferrare la rossa con la mano opposta. Completato il primo giro, aiutandosi con la respirazione, avrebbe proseguito il riscaldamento con la seconda parte eseguendo un affondo prima con la gamba sinistra, la Pluffa stretta da entrambe le mani e le braccia tese in avanti, facendo la stessa cosa con la gamba destra e nuovamente con la sinistra completando con il quarto affondo muovendo la destra. Rapidamente avrebbe lanciato la scarlatta in alto avvicinando il corpo all'erba bagnata posizionando saldamente le mani e regolando l'ampiezza delle proprie spalle. Avrebbe eseguito rapidamente i tre piegamenti sollevandosi con la medesima velocità con cui si era mosso da quando la rossa era stata lanciata verso l'alto, riacciuffandola. Proseguendo con il riscaldamento avrebbe continuato a eseguire i quattro affondi e i tre piegamenti fino alla conclusione del secondo giro, partendo subito con il terzo.
Aiutandosi sempre con la respirazione si sarebbe dedicato alla corsa muovendosi all'indietro in maniera rapida ma precisa lanciando la Pluffa alle proprie spalle per poi recuperarla portando le braccia dietro la schiena. Coordinando la corsa ai lanci e alle riprese avrebbe concluso anche il terzo giro posando la scarlatta assieme alle altre per afferrare la propria scopa, pronto a montare in sella e a proseguire con l'allenamento.
 
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it amused her more to make him jealous


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Sugar si stava davvero seccando delle intemperie scozzesi che sembravano voler rimandare la bella stagione il più a lungo possibile. La primavera le piaceva, in particolare per la sensazione di pace e di clima temperato prima che la torrida estate si facesse sentire per tre mesi. In quel momento, sotto la pioggia insistente al Campo di Quidditch, sentì che avrebbe scambiato volentieri quelle gocce fredde per un'ondata di caldo e sole.
Salutò i compagni e si radunò intorno a Morgana per ascoltare le sue istruzioni: l'ultima partita di Campionato si avvicinava, e Serpeverde doveva mostrarsi all'altezza delle aspettative. Lei era intenzionata a farne parte. Determinata, cominciò il giro del perimetro con lo skip alto passandosi la Pluffa in alternanza al di sotto del ginocchio alto per via dell'andatura. Costante e accurata, Sugar avrebbe fatto del suo meglio per non inciampare e mantenere un equilibrio saldo fino a compiere il giro per intero. Passando alla seconda tornata, avrebbe quindi compiuto quatto affondi nel nuovo ritmo: portò avanti la gamba sinistra e poi quella destra per due volte ciascuna, eseguendo al meglio i piegamenti sul terreno. Avrebbe portato la Pluffa quanto più possibile lontana dal proprio petto tendendo le braccia in avanti, per poi lanciarla in alto e riconquistarla poco dopo, ovvero una volta finiti i tre piegamenti a terra. Avrebbe calcolato alla meglio delle sue possibilità il tempo che le ci voleva per eseguire l'esercizio fisico in modo da poter recuperare la palla in tempo prima che toccasse il fondo del Campo, motivo per cui Sugar l'avrebbe spedita quanto più in alto possibile. Come ultima cosa, avrebbe cominciato a correre all'indietro pregando di non inciampare e mettendo per questo le suole delle scarpe ben a terra, bilanciandosi sugli arti inferiori e scaricando il peso attraverso le ginocchia al suolo. In tutto ciò, avrebbe lanciato la Pluffa all'indietro cercando di disegnare una traiettoria tale da poterla recuperare poco più tardi, giostrandosi per prenderla con le braccia dietro la schiena. Terminate quelle acrobazie, Sugar si sarebbe concessa qualche secondo di riposo in attesa di sentire cosa la Capitana avesse in serbo per loro.
 
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view post Posted on 11/4/2024, 16:23
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Era un pomeriggio che sapeva di muschi e licheni.
Ilay non riusciva proprio ad averne abbastanza di quelle goccioline di pioggia che bagnavano il suolo hogwartsiano in maniera ininterrotta da intere settimane e ogni volta che aveva la possibilità di inzupparsi tunica e divisa, prima di rientrare in Sala Comune per il coprifuoco, rimaneva seduto su una qualunque delle panchine del Cortile Interno a immaginarsi che uno tra Adad, Tefnut oppure Zeus gli stesse accarezzando il volto proprio con esse, espellendo al suo posto tutto il malessere che non aveva la forza di tirare fuori da se stesso. Rigorosamente a sinistra.
Così, in un moto di estrema pace e rilassatezza, il Serpeverde si sarebbe preparato in tempo per l'allenamento che avrebbe atteso lui e il resto della squadra e avrebbe fatto in modo di trovarsi sul prato dell'ovale esattamente all'orario prestabilito. Salutò i suoi compagni ad alta voce e subito dopo avrebbe controllato che tutto, sulla sua persona, fosse in ordine prima di iniziare ad ascoltare le indicazioni che Morgana avrebbe fornito al gruppo prima di cominciare il riscaldamento. A quel punto, avrebbe atteso il proprio turno per raccogliere una Pluffa dalla cesta indicata dalla Capitana e, quando fosse stato il momento, sarebbe partito per il primo giro di campo: dovendolo compiere in skip alto, il diciassettenne si sarebbe inizialmente concentrato sulla coordinazione delle proprie gambe, flessibilizzando al massimo le articolazioni delle ginocchia per consentire un'alzata abbastanza ampia da permettere alla Scarlatta di passarvi sotto, come da istruzioni; nel mentre, avrebbe prestato attenzione alla stretta presa sulla palla, cercando di non farla cadere durante lo svolgimento dell'esercizio; non meno importante, avrebbe ricordato di misurare bene i propri respiri per essere, allo stesso tempo, più veloce e maggiormente coordinato in modo da risultare fluido anche all'occhio esterno.
Se tutto fosse andato per il meglio, sarebbe stato il momento degli affondi misti ai piegamenti: inspirando ed espirando con calma, senza però rallentarsi troppo per evitare che i propri compagni finissero per sbattergli contro, avrebbe fatto coincidere l'accumulo d'ossigeno con la risalita e l'espulsione dell'anidride carbonica con l'abbassamento dei propri arti inferiori, alternando due ripetizioni per lato esattamente come era stato richiesto; dopodiché, avrebbe lanciato la Pluffa più in alto che poteva, dandosi uno slancio più forte possibile con entrambe le braccia, prima di piombare al suolo reggendosi coi palmi delle proprie mani e con le punte dei piedi, le gambe bene unite tra loro e le spalle correttamente allineate per scongiurare il rischio di infortuni scapolari. Quando si fosse sentito pronto, avrebbe effettuato le tre ripetizioni richieste e dopo essersi rimesso in piedi, nel più breve tempo possibile, avrebbe tentato di afferrare la Scarlatta al volo per poi proseguire il giro mentre ripeteva meccanicamente il tutto.
In ultimo, si sarebbe dedicato alla corsa all'indietro: prima di partire, avrebbe cercato di osservare bene ciò che rimaneva delle linee laterali del campo, quasi completamente cancellate dal fango, per cercare di tracciare nella sua mente un percorso lineare e preciso dal momento che non avrebbe potuto utilizzare al massimo i propri occhi; con la Pluffa sempre saldamente detenuta fra le dita delle sue mani, avrebbe iniziato l'esercizio muovendo i primi passi con una certa cautela e aumentando gradualmente velocità man mano che si fosse sentito più sicuro di sé. Nel mentre, chiaramente, non avrebbe dimenticato di dover lanciare la palla alle proprie spalle, cercando di tracciare sempre una traiettoria molto a lob molto morbida, quasi a campanile, che avrebbe consentito una presa più comoda dietro la schiena grazie alle braccia correttamente posizionate.
 
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La voglia di impegnarsi nello studio della Serpeverde variava assieme al suo umore, e in quelle ultime settimane era ottimo. Ogni giorno riusciva a ricavarsi un po’ di tempo per riguardare gli appunti presi a lezione, sistemarli un po’ e riordinarli in pile precise. Ciò che la spingeva era la soddisfazione nel vedere che aveva scritto esattamente al centro delle pergamene, lasciando lo stesso bordo sia a destra sia a sinistra, oppure che l’inchiostro non aveva mai sbavato, o che i colori utilizzati erano abbinati tra loro. Poi ad un certo punto tutto quell’entusiasmo si esauriva, e tornava ad essere mediocre con le consegne dei compiti, poco impegnata e poco interessata. Aveva fatto pace con quel suo lato, con quei suoi abbassamenti di energia e li aveva presi come momenti di ricarica. Soffiò sull’ultima riga che aveva appena finito di scrivere, quindi ripose tutto il suo materiale nei borsellini e indossò la divisa. Avrebbe continuato dopo l’allenamento, in quanto era in un periodo buono e di tempo, quel pomeriggio, ne avrebbe avuto ancora a disposizione. Non aveva molta voglia, al contrario, di prendere pioggia e di conseguenza inzupparsi i capelli appena lavati. Non appena mise piede fuori dall’ingresso del castello iniziò già a sentire rivoletti bagnati scenderle lungo la schiena e inzupparle i calzini e quando arrivò all’ovale era già fradicia, la divisa appiccicata ai fianchi e le due semplici trecce basse mosce sul petto.
Salutò con la mano e distribuì sorrisi a chi le si rivolse, quindi, una volta dato il via al riscaldamento, si accodò a chi era già partito: prese una pluffa e provò l’esercizio dapprima lentamente, per capirne le tempistiche, poi con sempre piu’ slancio e sicurezza. La bionda avrebbe dovuto cercare di non cadere –o di tirarsi la pluffa sul naso- mentre faceva passare la palla sotto al ginocchio alzato in skip, passandola dalla mano destra alla sinistra e al contrario, quando la seconda gamba avrebbe seguito la prima. E così avrebbe dovuto completare un giro di campo, cercando di dosare le sue energie per non sfiancarsi con la prima parte del riscaldamento e facendo attenzione a non farsi sbilanciare dalla terra incollata alle suole. Avrebbe controllato ogni saltello, ignorando i compagni e concentrandosi sul proprio equilibrio. Per il secondo giro avrebbe eseguito una sequenza di movimenti quanto piu’ rapidamente possibile, quattro affondi, tre piegamenti, sporcandosi le mani nel secondo, una cosa che in parte la divertiva e in parte la schifava. Per gli affondi avrebbe concentrato la propria attenzione sui muscoli dei glutei e delle cosce, portando due volte avanti la gamba destra e due la sinistra, facendo scendere il bacino al centro mantenendo un angolo retto dietro al ginocchio, la schiena dritta e le braccia estese in avanti a sorreggere la pluffa, il tutto procedendo lungo il perimetro del campo. Per i piegamenti avrebbe lanciato la palla quanto piu’ in alto possibile, per avere il tempo di eseguire le tre flessioni delle braccia e recuperarla prima che ricadesse a terra –e senza piantare il viso nel fango. Avrebbe proseguito con la sequenza fino a tornare al punto di partenza, dove, senza fermarsi, avrebbe proseguito con il terzo e ultimo giro di riscaldamento: una corsa all’indietro sostenuta durante la quale Ruby avrebbe gettato la scarlatta alle sue spalle, un lancio corto e quanto piu' lineare possibile che le avrebbe permesso di recuperarla al volo tendendo le mani dietro la schiena. Si sarebbe quindi finalmente pulita le mani sporche di fango sui fianchi della divisa, lasciando strisciate marroni sul tessuto già sporco e bagnato.
 
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view post Posted on 12/4/2024, 21:23
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Ètienne aveva risposto alle parole – o al prologo – della Capitana con un semplice cenno del capo, non interessato a commentare o partecipare attivamente ad un discorso che lo riguardava solo in parte. Il fatto che come giocatore non avrebbe partecipato attivamente ad alcuna partita (almeno finchè la sua presenza non fosse stata fondamentale) era un qualcosa che gli era stato fatto presente fin dal primo gufo di reclutamento. Aveva accettato quindi di essere una semplice pedina d’allenamento e se l’era fatto stare bene anche quel giorno di pioggia – ancora – però si era concentrato quando, dopo l’allusione ad una Squadra da battere, le erano giunte le indicazioni di un nuovo allenamento. Era stato a quel punto che il francese aveva fatto atterrare a poca distanza dal proprio corpo la Nimbus che fino ad allora era stata a diretto contatto con la sua divisa: ben appoggiata sopra la spalla accogliendo con entrambe le mani la Pluffa per mettersi poi in fila e iniziare gli esercizi spiegati.
Dopo aver preso posto il cercatore avrebbe quindi inspirato ed espirato iniziando il primo giro di corsa, avrebbe iniziato a sollevare la gamba destra piegando il ginocchio fino a formare un angolo retto e staccando il medesimo piede dal suolo rivolgendo la pianta verso il terreno mentre la sinistra sarebbe rimasta dritta, velocemente avrebbe fatto passare la Pluffa sotto la coscia della gamba dominante e con l’altra mano avrebbe quindi cercato di riafferrare la scarlatta nella maniera più veloce possibile e per poter ripetere l’esercizio anche con l’altra gamba fino al completamento del primo giro, avrebbe durate quel primo riscaldamento cercato di mantenere un ritmo costante e preciso nei movimenti il più possibile con il solo scopo di portarlo al termine nel modo corretto. Avrebbe recuperato fiato preparandosi, senza fermarsi, per il secondo giro, avrebbe controllato i muscoli del proprio corpo di modo che il busto durante gli affondi sarebbe rimasto dritto mentre le gambe in maniera alternata e questa volta a due a due si sarebbero piegate verso il basso, le braccia contratte e tese verso avanti avrebbero sorretto la Pluffa durante i piegamenti degli arti inferiori e solo completata la serie dei quattro affondi l’avrebbe lanciata in aria, avrebbe cercato di calibrare il tiro affinchè fosse verticalmente eretto e abbastanza in alto da potergli permettere di affondare le mani nella fanghiglia del terreno che la pioggia aveva reso. Con braccia e gambe tese e la parte anteriore dei piedi puntata sul suolo avrebbe quindi esteso e ripiegato le braccia mantenendo le gambe diritte di modo che tutto il corpo si alzasse e abbassare in maniera lineare per tre volte prima di tentare – dopo essersi sollevato con uno scatto – la Pluffa prima che essa cadesse al suolo. Avrebbe recuperato fiato per il terzo giro non preoccupandosi delle proprie mani sporche mentre si sarebbe voltato per concludere il terzo giro, cercando di mantenere la velocità del gruppo avrebbe quindi mosso i piedi per muoversi in avanti mantenendo lo sguardo sulla nuca del compagno posizionato di fronte a lui, avrebbe quindi lanciato la sfera oltre la propria nuca premirandosi di imprimere una forza di modo che essa, dopo aver corticato nell’aria si spostasse lievemente più in dietro rispetto alla propria testa e, portando le braccia dietro la propria schiena avrebbe cercato di riafferarla in tempo prima che essa ruzzolasse al suolo.
 
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view post Posted on 12/4/2024, 23:18
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Arrivai ai cancelli in perfetto orario, come da richiesta. Senza perdere tempo ne allungare la strada mi diressi agli spogliatoi, mi cambiai e scesi in campo

Buon giorno a tutti!!!

Come al solito carico e desideroso di sfogarmi un po' ascoltai le parole di Morgana e sorrisi alla sua affermazione. Vero che dovevamo stare sempre all'erta, ma a meno di miracoli non c'erano squadre che non potevamo affrontare con la presunzione tipiche di chi solleva la Coppa da diverse stagioni. Ad ogni modo mai dire mai, meglio stare all'erta.

Appena ricevute le istruzioni mi misi all'opera dando il massimo fin da subito con il primo giro in cui avrei fatto passare rapidamente la pluffa sotto lo skip alto facendo ben attenzione ad avere una presa salda sulla rotondità della sfera man mano che passava da un arto all'arto. Causa la violenza del passaggio ad ogni cambio mano si sarebbe sentito un rumore d'impatto secco indice che non mi stavo trattenendo. Iniziato il secondo giro avrei alternato quattro affondi in camminata, rispettivamente due per gamba, durante i quali avrei tenuto la pluffa alla massima distanza dal petto, poi avrei eseguito i tre piegamenti sulle braccia prima dei quali avrei lanciato la sfera più in alto che potevo per poi recuperarla una volta che avevo finito i piegamenti che avrei fatto nel minor tempo possibile. Infine avrei concluso con un giro di corsa all'indietro durante il quale avrei lanciato la scarlatta dietro le mie spalle cercando di recuperarla muovendo rapidamente le braccia dietro la schiena. Una volta finito mi sarei avvicinato al gruppo attendendo nuove istruzioni
 
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Arrivato puntale al campo di Quidditch, Jared ascoltò con attenzione il discorso della Capitana, annuendo alla fine di quest'ultimo e mettendosi al lavoro per quella prima parte del riscaldamento. Come richiesto, avrebbe cominciato con un giro di campo mantenendo un andamento in skip alto, piegando le ginocchia in modo alternato e sollevando entrambe il più possibile, cosicché la Pluffa - preventivamente recuperata - sarebbe potuta passare agilmente prima a destra e poi a sinistra, ad ogni passo. Per il secondo giro di campo avrebbe dovuto coordinarsi maggiormente: difatti, si sarebbe impegnato ad alternare due affondi con la gamba sinistra a due con la gamba destra, cercando di portare il bacino più in basso possibile, flettendo di conseguenza il ginocchio corrispondente. In contemporanea, entrambe le braccia sarebbero rimaste ben tese in avanti, mentendo salda la presa sulla Scarlatta. Prima di ripetere gli affondi, si sarebbe prodigato in tre particolari piegamenti; per ciascuno, infatti, si sarebbe allungato in avanti, con il corpo posizionato in parallelo al terreno del campo, partendo con il lanciare la Pluffa in aria, per poi eseguire il piegamento, flettendo i gomiti e sfiorando con lo sterno il manto erboso. Prima che la palla toccasse terra, avrebbe dovuto terminare il piegamento e riuscire a recuperarla per tempo. Il tutto sarebbe stato ripetuto per tre volte, prima di ricominciare con gli affondi e riprendere il ciclo d'esercizi fino al termine del giro di campo. Per l'ultima richiesta della Capitana, Jared si sarebbe voltato di spalle, Pluffa alla mano. Avrebbe mantenuto quanta più coordinazione possibile in quella corsa al contrario, occupandosi di lanciare la Scarlatta alle proprie spalle ed eseguire il giusto sprint per poterla recuperare ogni volta con gli arti infiori tesi oltre il busto, ma sempre all'indietro. Avrebbe concluso l'intero giro di campo con quell'andamento, cercando di imitare le azioni che aveva svolto la Capitana per far comprendere il giusto movimento alla squadra. Terminato il riscaldamento, si sarebbe premurato di riportare la Pluffa assieme alle gemelle a disposizione.
 
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view post Posted on 15/4/2024, 21:18
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La pioggia le aveva dato meno fastidio quando, poco prima che il gruppo raggiungesse il campo, si era impigliata tra le ciglia del Vice-Capitano. Morgana aveva letto nel suo sguardo un'empatia di cui si era resa conto di necessitare solo dopo averla effettivamente trovata in lui e a quel punto annuire era stato come dirgli tutto ciò che il francese le aveva fatto intendere con un'occhiata.
Si era dedicata al riscaldamento con un atteggiamento nettamente diverso rispetto a quello che l'aveva vista giungere in campo, quindi, come se un unico raggio di sole si fosse fatto spazio tra le nuvole per raggiungere unicamente la strega. Portava inevitabilmente il suo nome.
Con la Pluffa nella mano destra, Morgana aveva dato inizio alla prima andatura alle spalle del Caposcuola di Serpeverde ed era avanzata sollevando alternativamente gli arti inferiori affinché le ginocchia disegnassero un angolo di novanta gradi con il resto della gamba e la coscia risultasse quanto più parallela al terreno. Durante ogni sollevamento si era lanciata la scarlatta da una mano all'altra, spingendola orizzontalmente e cercando di non flettere il busto onde evitare di perdere la stabilità necessaria durante lo skip, e premurandosi di inspirare solamente col naso ed espirare unicamente dalla bocca aveva tentato di coordinare muscoli e organi per terminare il primo giro risparmiandosi un affaticamento eccessivo. Allora aveva atteso che Jared fosse almeno a metà della prima curva, poi aveva dato inizio al secondo giro distendendo totalmente le braccia davanti a sé e reggendo la palla con entrambe le mani; con capo e schiena allineati, la scozzese aveva flesso per due volte la gamba sinistra in avanti, allungando quella opposta all'indietro con la punta del piede puntellata a terra, per poi alternarla alla destra e solo allora, caricando il lancio dal basso, aveva spinto la Pluffa verso l'alto con abbastanza forza da consentirle l'esecuzione dei tre piegamenti. S'era quindi subito chinata al suolo, i palmi delle mani a darle stabilità più o meno alla stessa larghezza delle spalle e le punte dei piedi entrambe piantate nel terreno, e per tre volte consecutive aveva disteso totalmente le braccia per poi fletterle nuovamente all'altezza dei gomiti e tornare a sfiorare terra. Terminate le ripetizioni si era rapidamente rimessa in piedi per acciuffare la palla probabilmente in caduta e riprendere dagli affondi. Così facendo, alternando una movenza all'altra, aveva concluso anche il secondo giro ritornando a nord. Per l'ultimo esercizio aveva dato le spalle a quella che sino a quel momento era stata la la curva dinanzi a sé e, dopo essersi assicurata abbastanza spazio dall'ultima partenza, aveva dato inizio alla corsa all'indietro lanciandosi la Pluffa sopra la testa, poco oltre, e recuperandola come aveva precedentemente mostrato al gruppo. Si era assicurata di spingerla sempre un po' più indietro, calcolando il proprio movimento durante la fase discendente della scarlatta, e poi aveva posizionato le braccia poso sopra il sedere per riprenderne possesso. Muovendosi all'indietro a velocità sostenuta, e ripetendo la serie di lanci e recuperi sino alla fine, aveva chiuso il riscaldamento raggiungendo di nuovo il punto da cui tutti erano partiti.
«Bene così, proseguiamo. - Commentò riprendendo fiato e trascinando rapidamente lo sguardo sui presenti. - Sugar alla torretta di Grifondoro alla destra degli anelli sud, Erick a quella di Tassorosso alla loro sinistra, Xavier alla torretta di Serpeverde alla destra degli anelli nord e Danny a quella di Corvonero alla loro sinistra. Recuperate una mazza ciascuno. - Lasciò a loro il tempo di armarsi, poi liberò tre Bolidi. - Comincerete dalla ricerca di un Bolide, il primo a trovarne uno dovrà ribatterlo in direzione della torretta che gli è stata assegnata e da lì, dopo averla raggiunta, dare inizio a una serie di ribattute in senso orario; nel frattempo, ovviamente, tutti gli altri dovranno posizionarsi ove indicato per farsi trovare pronti a colpire. - Cercò lo sguardo del quartetto. - Dovrete ribattere e seguire la direzione del Bolide per spostarvi di torretta, in ogni torretta eseguirete una manovra diversa: a quella di Grifondoro ribatterete in maniera classica, in quella di Tassorosso in Sloth Grip Roll, in quella di Serpeverde con una Bludger Backbeat e a quella di Corvonero con la mano non dominante. - Diede loro qualche secondo per memorizzare la sequenza. - Terminato il primo giro, chi sarà in possesso del Bolide dovrà mantenerne il controllo con qualche ribattuta tra sé e sé e gli altri tre dovranno tornare alla ricerca per individuare un secondo Bolide da aggiungere all'esercizio. Chi lo troverà dovrà muoversi come fatto dal primo compagno, quindi ribatterlo verso la torretta a lui assegnata e da lì la serie di lanci potrà riprendere, ma con due Bolidi in contemporanea; alla fine del secondo giro, gli ultimi due Battitori a non aver individuato un Bolide prima dovranno alla stessa maniera per individuare e aggiungere una terza palla. - Prima di concludere cercò eventuali ombre di dubbi nei loro sguardi. - Chi non avrà scovato nemmeno un Bolide avrà un malus nell'esercizio successivo. - Senza nient'altro da dire li invitò a cominciare con un cenno del capo.
Dopo un'attenta ricerca, il primo Bolide si sarebbe reso visibile nei pressi degli spalti est, più o meno a metà della curva; il più rapido tra i Battitori avrebbe potuto raggiungerlo e utilizzarlo come indicato dalla Capitana. Terminata la prima ripetizione, i giocatori a contendersi la seconda sfera di ferro – tre, a quel punto – avrebbero potuto scorgerla tra la polvere che il suo zigzagare tra i pali degli anelli sud avrebbe sollevato. L'ultima caccia, che avrebbe visto solo due Battitori alla ricerca, avrebbe interessato un Bolide intento a roteare su se stesso a centro campo, raso terra.
La scozzese si rivolse a chi rimasto a terra. - Ètienne e Ruby al Boccino. - Ne liberò uno. - Se vi troverete nelle condizioni di doverlo inseguire in picchiata dovrete eseguirne una a trivella, ovvero una Finta Wronski roteando rapidamente su voi stessi durante la discesa... - Eustass l'aveva presentata loro durante un Corso Estivo, quindi ritenne necessaria una spiegazione. - ...mentre per la cattura dovrete servirvi della Presa della Mosca. - Un'altra manovra spiegata dall'Arbitro fuori dalle lezioni di routine. - Dovrete portarvi molto vicini al Boccino, standogli esattamente alle spalle, drizzare la schiena e calcolare in maniera millimetrica la distanza tra le vostre mani e la pallina, se necessario spostando anche il vostro corpo alla base o all'apice della scopa. A quel punto dovrete allargare le braccia – avrete poco tempo per agire, dal momento che l'attrito vi farà rapidamente perdere terreno – e chiudere la presa sul Boccino tra i palmi aperti che dovrete congiungere davanti a voi proprio come per schiacciare una mosca. - Sarebbe potuta sembrare una manovra senza senso ma, come Eustass aveva fatto con lei, Morgana si affrettò a spiegare loro i vantaggi di una mossa simile. - In questa maniera le vie di fuga del Boccino si ridurranno perché potrà dirigersi solo verso l'alto o verso il basso, ma piegandovi in avanti o indietro con la schiena potrete raggiungerlo ugualmente e quindi assicurarvi la cattura. - Dopo aver atteso eventuali domande li invitò a dare inizio alla ricerca.
Dopo qualche minuto di attenta osservazione del campo, il più rapido tra i due avrebbe potuto notare uno scintillio sospetto raso terra, nell'area di punteggio a nord. Da lì, chi si fosse avvicinato avrebbe potuto notare la presenza del Boccino intento a zigzagare tra i pali metallici e a prendervi quota nel mezzo, raggiungendo gli ovali metallici e schizzando, poi, lungo la curva est. L'avrebbe percorsa con un lungo scatto, scendendo gradualmente di quota, e a metà si sarebbe diretto verso l'alto scartando verso il centro campo; raggiunti circa i trenta metri di altezza si sarebbe quindi spinto verso terra intraprendendo una picchiata che avrebbe poi interrotto, a un soffio da terra, con una brusca virata a sinistra e una risollevata verso sud.
A Morgana non rimase che rivolgersi alla coppia con cui si sarebbe personalmente allenata. - Per noi un esercizio simile a quello dei Battitori ma a una quota più bassa, così da non rischiare il collo. Ilay alla torretta di Serpeverde a destra degli anelli nord, Jared a quella di Grifondoro a destra degli anelli sud e io mi posizionerò a metà della curva ovest. - Un ampio triangolo. - Cominceremo con una contesa, chi la vincerà potrà dare inizio all'esercizio posizionandosi ove indicato ed eseguendo il primo della serie di passaggi in senso antiorario. Anche noi dovremo lanciare e seguire la direzione della Pluffa, cambiando continuamente postazione e manovra: alla torretta di Serpeverde dovremo eseguire una Reverse, a quella di Grifondoro lanciare in Back Balai Wall e a metà della curva ovest in Sloth Grip Roll. - Attese un qualsiasi cenno d'assenso da parte loro, anche solo di uno dei due. - Terminato il primo giro, i due perdenti della contesa precedente torneranno a centro campo per ripeterla e chi la vincerà, come fatto dal primo, dovrà sfrecciare verso la posizione assegnata all'inizio per inserire la seconda Pluffa nella serie di passaggi successiva. A quel punto ripeteremo un giro completo di passaggi per cinque volte e chi non avrà vinto nemmeno una contesa dovrà, alla fine, posizionarsi agli anelli sud per difendere le porte dal tiro combinato con cui gli altri due, dopo essersi ovviamente liberati di una Pluffa, dovranno attaccare; dovrà farlo con una Presa del Pellegrino.» Se non avessero avuto nulla da chiederle avrebbe impostato il timer per la prima contesa, il secondo lo avrebbe programmato in corso d'opera, e avrebbe fatto loro cenno di radunarsi attorno allo strumento.
In allerta, la Capitana avrebbe atteso lo sbuffo per sfrecciare verso l'alto e far propria la prima scarlatta.

//Scadenza per postare: venerdì 19 aprile ore 23:59.
 
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view post Posted on 15/4/2024, 21:46
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Ascoltai attentamente non certo di aver capito tutto alla perfezione, ogni tanto succedeva, la mente di Morgana era decisamente più articolata e fantasiosa della mia, ma di solito l'istinto mi portava ad interpretare correttamente anche se nella mia mente vi erano diversi punti interrogativi. Partii a palla di cannone verso la torretta est facendo mio il bolide e scagliandolo in direzione della torretta di Tassorosso, la mia. Sarei scattato in quella direzione superando il bolide e preparandomi a riceverlo utilizzando una Sloth Grip Roll in direzione della torre di Grifondoro, immediatamente sarei partito e una volta lì avrei atteso il mio turno e quando fosse arrivato avrei ribattuto in direzione Corvonero in modo classico per poi spostarmi nuovamente nella torretta appena presa come bersaglio, lì mi sarei preparato a ricevere con la mano non dominante spostandomi infine all'ultima torre, quella della mia Casa, lì avrei cambiato di uovo mano e ribattuto in Bludger Backbeat verso la mia torre di partenza dove avrei chiuso il giro.
In seguito avrei fatto che un secondo giocatore trovasse il bolide e una volta fatto mi sarei posizionato nella mia torre ripetendo il medesimo esercizio. Infine lo avrei fatto la terza volta, allo stesso modo. Di volta in volta avrei cercato di aumentare l'intensità delle ribattute e la loro violenza così da mettermi alla prova e dare agli altri battitori la possibilità di dare il massimo.
 
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D I R T Y H A N D S

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Le evitò, le mazze nella cesta, facendo ruotare la propria un paio di volta prima di individuare la Torretta di Serpeverde che Morgana gli aveva assegnato. Non si sarebbe avvicinato alla struttura ma avrebbe iniziato a sorvolare il campo per dare inizio alla ricerca di un bolide cercando di scovarlo prima di tutti, nonostante la pioggia a complicare le cose. Non si sarebbe limitato a cercarlo con lo sguardo ma anche con l'udito, mantenendosi in allerta e pronto a ribattere la sfera verso la propria struttura. Appiattendosi il più possibile alla sua scopa avrebbe, dopo l'individuazione del primo Bolide da parte di Erick, raggiunto la Torretta di Serpeverde a destra degli anelli nord, attendnedo il primo passaggio. Posizionatosi davanti la struttura dando le spalle a quella dei Corvonero, con un colpo di rovescio avrebbe ribattuto il Bolide portando il braccio sinistro alle proprie spalle, spedendo la palla in direzione della Torretta di Corvonero alla sinistra degli anelli nord per poi raggiungerla e restare in attesa di ricevere nuovamente la palla. Individuata la sfera avrebbe rapidamente cambiato mano sostituendo la sinistra con la destra e, al momento dell'impatto, avrebbe scagliato Erebo contro la palla di ferro indirizzandola verso quella di Grifondoro alla destra degli anelli sud. Come fatto per le altre Torrette avrebbe raggiunto la struttura aspettando il ritorno del Bolide e, riportata la mazza nella mano sinistra, si sarebbe occupato di ribattere la palla verso la Torretta di Tassorosso alla sinistra degli anelli a sud. Raggiungendo la struttura si sarebbe preparato per chiudere il primo giro e, facendo leva sui propri addominali, avrebbe effettuato un giro completo attorno al manico della scopa fino a ritrovarsi a testa in giù: utilizzando tutta la sua forza avrebbe spedito la palla verso la Torretta di Serpeverde, suo punto di inizio, prima di tornare in sella alla scopa e rimettersi alla ricerca.
Sfrecciando da un lato all'altro del campo avrebbe cercato di anticipare gli altri individuando il secondo Bolide e, dopo un'attenta ricerca, della polvere tra i pali a sud avrebbe attirato la sua attenzione così come una palla intenta a zigzagare. Appiattendosi alla sua Nimbus avrebbe raggiunto e colpito con forza la sfera indirizzandola verso la sua postazione e da lì, posizionandosi nuovamente di spalle, avrebbe scagliato la palla appena trovata verso la Torretta di Corvonero effettuando un altro rovescio. Avrebbe agito il più rapidamente possibile per poter ribattere anche il primo Bolide individuato da Erick e, spostandosi alla struttura bronzo - blu avrebbe nuovamente colpito la palla con la mano non dominante proseguendo con un tiro classico e una ribattuta in Sloth, giocando con due Bolidi in contemporanea. Messo fine anche al secondo giro e tornato alla sua Torretta, avrebbe iniziato a ribattere la palla individuata da solo mandandola un po' avanti e riprendendola subito dopo fin quando, l'impatto tra la mazza e un terzo bolide, non avrebbe attirato la sua attenzione costringendolo a ricominciare tutto dall'inizio eseguendo ogni passaggio allo stesso modo ma imprimendo sempre più forza e velocità nei passaggi per non restare indietro e non farsi trovare impreparato.
 
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view post Posted on 16/4/2024, 17:02
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kosm

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Reso affamato dal riscaldamento, Danny ascoltò con interesse le direttive della Celebrian. Ricordava di aver trovato divertente anche la versione più basilare di quello stesso esercizio, che era stata proposta loro in un'occasione precedente, dunque non dubitò di poter essere messo alla prova nuovamente. Prese una delle mazze e lanciò un'occhiata a quella personale utilizzata da Bertrand.
Avrebbe inforcato il manico di scopa e si sarebbe proiettato in volo in direzione della metà campo nord, dove successivamente avrebbe presidiato la torretta di Corvonero a sinistra degli anelli. Prima però avrebbe dato la caccia al primo bolide dell'esercizio, attraversando il campo sul lato corto e facendo scorrere lo sguardo oltre il velo della pioggia. Una volta colto il suono della prima mazzata, avrebbe intercettato il movimento di Erick e si sarebbe spinto verso la posizione designata. Lì si sarebbe tenuto pronto a colpire compiendo piccoli movimenti della scopa sull'asse orizzontale. E all'arrivo del bolide ribattuto in senso orario, avrebbe cercato l'angolo giusto per colpire con la mano non dominante nella direzione adatta a far continuare il giro, quindi avrebbe inseguito la direzione della palla di ferro per cambiare torretta e farsi trovare pronto a ricevere ancora quando la palla fosse tornata a lui secondo il senso orario. La ribattuta sarebbe stata compiuta tramite una Bludger Backbeat presso la torretta di Serpeverde; sarebbe stata classica al cospetto della torretta di Grifondoro e infine lo avrebbe visto dedicarsi a una Sloth Grip Roll davanti ai Tassorosso.
Completato il primo giro, avrebbe lasciato la posizione per andare a caccia di un secondo bolide da inserire nel circuito. La ricerca sarebbe stata interrotta nell'individuare il movimento proattivo di Bertrand. Tornato presso la torretta assegnata, avrebbe allora ricominciato la serie di passaggi alzando la propria velocità e attenzione per mantenere il ritmo con i due bolidi in circolo, continuando a muoversi in senso orario e tenendo a mente la diversa tipologia di ribattuta da applicare ad ogni specifica posizione. Al termine del secondo giro sarebbe tornato a cacciare, facendo in tempo questa volta a individuare il bolide intento a girare su se stesso rasoterra, a centrocampo. Se non anticipato, lo avrebbe raggiunto con uno scatto e riportato verso la struttura bronzo-blu, quindi l'avrebbe colpito con violenza tramite la mano non dominante per far ripartire il giro verso la torretta alla propria sinistra. Con tre bolidi attivi avrebbe alzato il livello di impegno in misura ancora maggiore, cercando sempre di calibrare in modo adeguato velocità, precisione e potenza per non ostacolare la rotazione complessiva.
 
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view post Posted on 18/4/2024, 20:30
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it amused her more to make him jealous


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Avrebbe direzionato la scopa verso la torretta di Grifondoro mentre gli altri Battitori si posizionavano sulle rispettive assegnate. Brandì la mazza e aguzzò la vista alla ricerca del primo Bolide da colpire, Si sarebbe mantenuta pronta quando chi lo avesse individuato glielo avesse passato, ed avrebbe eseguito le ribattute senza particolari manovre. Si spostò quindi alla torretta successiva, nella zona di Tassorosso, e si esibì in una Sloth Grip Roll nel colpire il Bolide con la mazza e spedirlo a chi di dovere. Si spostò poi velocemente verso la torretta di Serpeverde dove eseguì una Bludger Backbeat facendo attenzione a calibrare posa ed equilibrio per riuscire a far scontrare la mazza con la palla di ferro. Passò quindi alla torre di Corvonero, dove accolse il Bolide con la mano non dominante e calibrando un tiro potente. Al suo turno, avrebbe mantenuto il controllo del bolide facendo attenzione a tenerselo intorno con la mazza, eseguendo battute continue. Quando i compagni trovarono il secondo bolide, Sugar avrebbe eseguito la sequenza per la seconda volta con due palle di ferro in circolazione, attenta a spostarsi in senso orario per non incombere in scontri poco piacevoli. Prestando quindi il doppio del focus, avrebbe continuato ad esibirsi nelle tre particolari manovre a seconda della torretta in cui andava a ricevere i bolidi, prestando attenzione a non farsi colpire e a mirare con precisione verso la torretta dovuta. Cercò quindi di prestarsi alla gara per conquistare il terzo bolide e tenersi ben attenta nel giostrare anche quello nell'insieme di sequenze che avrebbero continuato a compiere con quanta più precisione possibile.
 
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view post Posted on 19/4/2024, 11:56
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Fece scrocchiare il collo mentre ascoltava le indicazioni e non appena Morgana disse loro l’ultima parola la bionda montò sulla scopa e diede la spinta. Avrebbe inizialmente sorvolato il campo procedendo lungo il perimetro all’altezza degli spalti, per poi gradualmente scendere di quota fino a poter distinguere i fili d’erba. Giocare come Cercatrice era il suo secondo ruolo, quello in cui si era allenata poco e che tendenzialmente le spiaceva di meno: un volo piuttosto statico, che si animava solo verso la fine. Certo, c’era tutta la questione della gloria e degli occhi di tutti gli spettatori puntati contro, ma c’era meno divertimento, a suo parere.
Però sarebbe potuto capitare, in futuro, che anche a lei toccasse esprimersi in quel ruolo, perciò era giusto che anche quei movimenti le si imprimessero nella memoria muscolare, in modo da non fare una figura da folletto in partita.
Ad un certo punto Ruby avrebbe notato, vicino agli anelli nord, proprio quello che stava cercando: un luccichio dorato, segno che il boccino stava riflettendo la luce da quelle parti. Rivolse il manico della scopa verso quei pali, cercando con lo sguardo di intuire la traiettoria per poterla prevedere, ma quel movimento a zigzag frenetico la mise un pochino in confusione, soprattutto quando prese improvvisamente quota dritto verso l’alto per scappare poi lungo la zona ad est del campo. La Delaware avrebbe provato a stargli dietro, appiattendosi lungo il manico della scopa per contrastare l’aria il meno possibile, approfittando di quel tratto rettilineo per guadagnare un po’ di velocità, complice anche la graduale discesa che le permetteva di avere la pioggia meno negli occhi. Coinvolgendo i muscoli del tronco e delle gambe l’inglese provò a seguire, nel suo cambio di direzione verticale, il boccino, provando per quanto le era possibile a non perdere terreno. La pallina con le ali si diresse verso il centro del campo e verso l’alto, in una salita da vertigini, per poi improvvisamente cambiare ancora direzione e lanciarsi verso il basso in picchiata. Le indicazioni di Morgana erano state di scendere con una Finta Wronski in caso si fosse presentata una scena del genere, e così Dakota fece: si strinse con tutto il corpo al manico, cosce, braccia e petto, in modo da diventare una freccia scoccata liscia in quella direzione, e avrebbe provato a imprimere un movimento rotatorio al proprio corpo, in modo da roteare su se stessa in senso orario mantenendo la stessa direzione. Poco prima di schiantarsi al suolo –e quindi cercando di evitare quella fine- avrebbe dato uno strattone alla Nimbus per riportarla dritta e avrebbe notato il boccino cambiare direzione per l’ennesima volta: si sarebbe alzato e si sarebbe diretto verso la zona sud, e cosi’ Ruby lo avrebbe imitato, sforzandosi il piu’ possibile per seguirne i movimenti.
 
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25 replies since 8/4/2024, 22:27   1717 views
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