– Convengo, convengo!
No, non conveniva. E infatti parlò con voce squillante e un sorrisetto, entrambi in palese antitesi con la disposizione di Tom Hamilton. Il Custode così restio a socializzare con lei fuori dal lavoro la stava facendo sentire molto meno in colpa per il calcio che gli aveva accidentalmente rifilato sotto il tavolo e, soprattutto, la incoraggiò a proseguire con quello scambio non gradito. Lo avrebbe fatto, se Xavier non fosse intervenuto poco dopo per difendere il suo onore di calciatrice.
– Esatto, come ha detto lui!
Naturalmente non aveva idea di cosa avesse detto Xavier in francese, ma di qualcuno a quella tavola doveva pur fidarsi. Purtroppo, però, al “buona serata, nonno”, Charlotte era già tornata al suo drink che, nell’improvvisa risata che seguì per colpa di Bertrand, le salì fino al naso e giù lungo il mento - era riuscita a non sputarlo fuori solo perché Xavier aveva deciso di dedicare quell’augurio al Custode di Hogwarts mentre lei stava deglutendo. E infatti tossicchiò un po’ per riprendersi dalla risata spontanea e si affrettò a darsi una sistemata poco dopo, pur non potendo non rivolgere un sorriso entusiasta con tanto di occhiolino a Xavier, che probabilmente non aveva neanche avuto intenzione di risultare comico. Aveva invece seguito con una certa apprensione l’iniziale scambio tra Danny e i Campbirock, ma si era rilassata quando le era parso di capire che entrambi avessero a loro modo approvato. Sheldon un po’ troppo, in verità, perché aveva tirato in mezzo l’Amortentia e l’aveva fatta arrossire per averla esposta su quel livello (come se fosse stata davvero così presa da Macbeth, pffft!) e si era beccato un’occhiata. Lei a quel punto si era rifiutata di incontrare lo sguardo di Danny (si era già smaterializzato nel Messico Magico per via della battuta pozionistica di Shelly?), almeno fino a quando non sentì le carezze dell’uomo sulla schiena e tra i capelli. Allora si scaldò (ma avrebbe potuto benissimo essere quel terzo drink, del resto) e si voltò verso di lui per sorridergli e sfiorargli la guancia con la punta del naso come avrebbe fatto solo se fossero stati del tutto soli e lei fosse stata completamente sobria. I battiti avevano raggiunto la terza cifra a quello Stai bene, ma chi avrebbe poi prestato attenzione a loro, ora che Eustass li aveva raggiunti con dei nuovi drink? Lei, per esempio, aveva quasi già dimenticato l’apparente intimo scambio che c’era stato tra Danny e Sugar Mandylion (l’aveva notato di sfuggita, avrebbe raccontato a Danny il giorno dopo, mentendo spudoratamente per non fargli apertamente troppe pressioni). A parte Xavier (in quegli attimi sparsi di lucidità sul mondo fuori Morgana, s’intendeva), di cui lei si ricordò di temere il giudizio, visto che poche settimane prima aveva smentito all’amico che tra lei e Danny ci fosse qualcosa, come lui non aveva mancato di farle notare a inizio serata. Allora si raddrizzò sul posto e intercettò l’agguato di Xavier a Danny. Allora guardò male l’ex collega del Ghirigoro, un po’ preoccupata che finissero per picchiarsi di nuovo. Fu però a Danny che strinse piano il ginocchio sotto il tavolo, come a volergli comunicare tacitamente di non reagire e di comportarsi bene, perché lei proprio non aveva voglia di un’altra rissa (non tra loro due, almeno). Le fece quasi strano a posteriori, perché fino a qualche settimana prima avrebbe comunicato in quel modo silenzioso e fisico con Xavier e non con Danny, e invece quella sera sera era arrivata con lei che si sentiva sempre più in confidenza con Macbeth e un po’ più timorosa verso Xavier, perché non voleva che ci fossero altri fraintendimenti tra lei e Morgana, soprattutto ora che Xavier pareva essere così apertamente preso da lei. Al commento ironico di Danny sul piedino di Xavier lei sbuffò una risatina solo perché volle credere che il commento fosse davvero uno scherzo e non una specie di invito, ma poi tornò a picchiettargli il ginocchio sotto il tavolo: Xavier non era esattamente la persona che si sarebbe voluto provocare, ecco. Allora si occupò finalmente del secondo drink, con l’intenzione di intervallare le sorsate agli applausi e a qualche risata di fronte alle prime esibizioni animalesche della tavolata, ma Rockie era pur sempre una Grifondoro e alla fine Charlotte ce la mise davvero tutta per bere il drink tutto d’un sorso, ma riuscì a farlo in due, con una piccola pausa dopo che il brandy le bruciò gola e petto. A quel punto il fatto di non avere consapevolezza di essere ubriaca fu l’incoscia conferma che lo fosse ragionevolmente sul serio e infatti l’alcol la portò a piegarsi in due dalle risate per le esibizioni animalesche della tavolata degli sfidanti. Ovviamente fu soprattutto quella di Danny a farla sbellicare, perché l’aveva chiamata in causa in modo carino e perché fino a qualche secondo prima avrebbe escluso con assoluta certezza di poter vedere Danny Macbeth in una situazione simile.
– Bravissimo!
Rideva ancora di gusto quando il Lupo Mannaro tornò nella sua forma umana, ma il battito dei palmi comunicava il suo pieno supporto. Scambiò anche uno sguardo con Eleanor (“ha detto che sono la Luna!”, le avrebbe comunicato il labiale - o forse lo aveva detto ad alta voce? - “Tu non me lo hai detto, cattiva Mooncalf!”), prima di prestare piena attenzione proprio ai Campbirock, a Sesy e a Sugar. Per qualche motivo, vedere i suoi amici parlare in tranquillità con Danny la metteva davvero di buon umore e al tempo stesso la rilassava (non come i grattini di Macbie sulla schiena, ma quasi). Tornò a sporgersi verso la parte della tavolata di Sesy e Sugar. La Capo-Redattrice l’aveva chiamata in causa strappandole un sorriso e più di una risata.
– Traccia ottima! E non cercheremo di certo Hawkins per una consulenza, no. Però adesso vorrei i vostri podi per la cavalleria: conoscete qualche cavaliere in particolare da raggiungere per l’articolo? Chiedo per una collaborazione più efficace tra periodici!
Fece allora un occhiolino un po’ furbo a Sesy e Sugar alla ricerca della loro complicità su ispirazione proprio della Capo-Redattrice della Gazzetta, con l’alcol che l’aiutava a dare sfogo alla curiosità sugli argomenti più piccanti. Sesy e Sugar si sarebbero prestate a quel tipo di confidenze? Era già sufficientemente brilla da non preoccuparsi troppo di affrontare le cose con tatto. Si ritrovò invece a scapigliare affettuosamente Sheldon dopo la sua esibizione che le strinse il cuore perché per lei lo Zouwu fu una specie di cucciolo di Kneazle - lo sapeva di non essere granché obiettiva con Shelly, ma non ne aveva contezza in quel momento. Gli offrì anche di sedersi in braccio a lei battendosi sulle cosce, quando Sheldon le sussurrò il bisogno di una sedia pulita. Applaudì in supporto delle esibizioni dei Campbirock e poi realizzò che fosse arrivato il suo turno. Allora si allungò sul tavolo per afferrare la mano di Xavier Bertrand per assicurarsi la sua attenzione.
– Guarda.
Lo sussurrò con fermo entusiasmo e uno sguardo eloquente, prima di alzarsi in piedi (forse un po’ troppo velocemente, perché si sentì roteare). Si schiarì la voce e si sporse in modo aggressivo verso Tom Hamilton, nel senso che, se ci fosse riuscita, si sarebbe portata a non più di cinque centimetri dalla sua faccia.
– Cip, cip, ciiiiiiiip, cip, cip, CIIIIIIP! Cip, ciiiiip!
Cercò le note più stridule e acute che potesse raggiungere in quelle condizioni, accompagnando i cinguettii alti, striduli, frenetici e spavaldi con un movimento disordinato delle braccia, con cui cercò di imitare le ali di un uccello. Di un Fwooper, per l’esattezza. Motivo per il quale stava cercando di far prendere la ragione (o almeno un po’ di udito) a Tom Hamilton con quella distanza ravvicinata. Quando le corde vocali non la sostennero più nel cinguettio stridulo, Charlotte tornò a sedersi, divertita, tra Danny e Sheldon e allungò il braccio sul tavolo per offrire a Xavier il pugno, alla ricerca di un brofist che le trasmettesse il supporto dell’amico per aver almeno tentato di infastidire ulteriormente il suo… com’è che l’aveva chiamato? Tommy? Tommois?
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