Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Sheldon Campbell

view post Posted: 28/4/2024, 15:35 Uno scatto dopo l'altro - Mondomago
Si stava occupando di riparare una macchina fotografica incantata, che era andata fuori uso a causa di una caduta dovuta all’eccessiva irrequietezza di una delle tante creature magiche del signor Pritchett, che abitava praticamente dietro la bottega verde bottiglia. Con il monocolo zoom magicamente agganciato davanti all’occhio, che a causa dell’artefatto magico era ingigantito a dismisura attraverso la lente, il titolare dell’emporio incantato sollevò lo sguardo sul cliente che era appena entrato.
«Buondì, signorino Fedoryen! Benvenuto nella mia bottega. Non sarà mica qui a comprare dei petardi, eheh?».
Ironizzò, riferendosi alle dicerie che lo avevano coinvolto tempo prima e di cui la Gazzetta si era occupata in prima persona, tramite la penna di mr. Campbell stesso e della sua stimata collega Celebrian. A testimonianza della bonarietà delle proprie parole, gli fece un occhiolino. Il che ebbe un qualcosa di comico, visto che l’occhiolino venne fatto con l’occhio ingrandito dal monocolo: forse risultò più buffo di quanto non dovesse essere. Sheldon, comunque, non se ne rese conto: dopo una lieve stoccata di bacchetta, con cui infilò magicamente un ingranaggio sopra una molla, facendo scaturire del fumo argentato dall’interna della macchina fotografica parzialmente smontata, ritenne di poter mettere in pausa il proprio lavoro e occuparsi del giovane Grifondoro e si tolse il monocolo.
«Che coincidenza: stavo proprio aggiustando una macchina fotografica. Eheh, le consiglio di tenerla lontana dai jarvey: è la terza volta che riparo questo povero arnese, reo di essere stato scambiato per una gobbiglia dal jarvey del proprietario».
Sorrise sornione, mentre gli porgeva il catalogo, invitandolo a darci un’occhiata, allegando a esso una copia del volantino con tutte le informazioni sul programma fedeltà.
«Le recupero tutto quel che ha richiesto, caro. Nel frattempo, se desidera, legga pure le altre proposte del nostro listino e l’offerta del Mondo-fedeltà. Per lei l’iscrizione costerebbe solo un galeone e le garantirebbe sconti ghiotti per i suoi futuri acquisti in emporio: ci pensi pure su e mi faccia sapere se è interessato. Torno subito!».
Fu di parola: in men che non si dica, il giovane studente si ritrovò davanti una borsa di carta con il loro di Mondomago contenente tutti i suoi acquisti, imbustati con estrema cura, insieme alla ricevuta di acquisto con tutti i prezzi dei singoli articoli. Il proprietario del negozio sapeva bene che alcuni di quegli acquisti fossero frutto di anche mesi di risparmi e paghette. Javier si stava portando a casa una dotazione magifotografica di prim’ordine.
«Questi sono tutti suoi, per settantasei galeoni e cinque falci, la ringrazio! Si è fatto un regalo di altissima qualità, glielo garantisco. Se avrà dubbi sul funzionamento del suo nuovo apparecchio, mi scriva pure un gufo».
Affabile, completò la transazione e, se il giovane avesse deciso di concludere lì i suoi acquisti, lo avrebbe salutato cordialmente, prima di tornare a occuparsi della vecchia macchina fotografica un po’ malconcia.
view post Posted: 20/4/2024, 23:45 Winged boars are watching you – IX - Cancelli
Stavolta aveva portato una ciotolina di macedonia di fragole con panna montata come merenda. Aveva fatto rapidamente colazione con Ele, dovendo a malincuore abbandonare le lenzuola riscaldate dalle coccole in coppia per recarsi all'ingrato lavoro di Sorveglianza ai Cancelli della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. All'ora di merenda, scoperchiando la ciotolina, scoprì che la strega più bella del mondo magico vi aveva disegnato sopra un cuoricino. Sorrise, sentendosi viziato e coccolato, e si rifocillò un poco, pur senza perdere di vista i Cancelli e il motivo per cui era lì: fare la guardia a quante entravano e uscivano alle soglie del castello secolare, attento che tutte costoro avessero il permesso di transitare.
view post Posted: 19/4/2024, 18:50 Festa di San Patrizio - Testa di Porco
«Chiuderai un occhio perché sei un po’ gelosa?».
Fu ciò che disse con un sornione sorriso furbetto a Eleanor, sottintendendo che dovesse essere invidiosa del fatto che qualcos’altro stesse, be’, toccando il sedere del suo ragazzo. Con lei, e anche con Lottie, riusciva già a essere più disinvolto, ma lo stesso non si poteva dire con il resto dei presenti. Avrebbe tentato del proprio meglio, ma sarebbe un po’ rimasto sulle retrovie: non aveva certo il coraggio (mica era Grifondoro, eh!) di sfuggire all’imbarazzo con il rischio di ricadere nella goffaggine.
Apprezzò la risposta di Danny e il suo sorriso lo dava a vedere: non tanto perché quell’essere in grado di chiacchierare gli fece salire un po’ di autostima e confidenza in quel contesto per lui inusuale, bensì soprattutto perché egli gli risvegliava ricordi di una prospettiva dell’aula di Pozioni diversa a quella a cui era ora abituato, a suo modo ugualmente stimolante rispetto a quella attuale, ma comunque la prima ad avergli acceso il desiderio per la precisa arte delle Pozioni.
«Chapeau: sono davanti al Macbeth originale», assentì, «anche se avrei gradito uno spunto su una qualche miscela tra le due pozioni, ma non siamo in classe e risulterei più noioso del solito se cercassi di mettermi a parlare seriamente di pozioni».
Sospirò, fintamente (ma davvero?) arrendevole. Sapeva benissimo che Ele e Lottie lo prendessero bonariamente in giro. Avrebbe continuato segretamente (di nuovo, ma davvero?) a sognare un mondo in cui il tema principale delle discussioni mondane fossero ricette pozionistiche e ricerche storiche. Strinse di rimando la mano di Ele, percependo nella sua stretta una sorta di orgoglio, e le sorrise di sfuggita. Il groppo in gola si sciolse un po’: qualunque posto, purché vi si ritrovasse con Eleanor, gli risultava più sopportabile – anche la Sala Grande durante un ballo e sicuramente sarebbe stato così anche col Testa di Porco durante la gara di bevute.
Era perfettamente consapevole di non essere una cima nelle relazioni sociali, specie in contesti che non gli erano naturali. Già il Testa di Porco era ben oltre la sua zona confortevole, figurarsi una gara di bevute in mezzo a persone con cui non aveva confidenza. Sapeva che anche Lottie ne era consapevole, in quanto sua migliore amica, quindi non si offese quando ella sentì il bisogno di rimarcare che Danny fosse quel mago. Era, infatti, plausibile che Sheldon avesse qualche ampollina fuori posto nel proprio cervello a causa del luogo e del contesto in cui si trovava e non fosse in grado di capire che Danny fosse proprio lui!!!!… O almeno sperava che fosse questo il motivo per cui la sua amica avesse sentito la necessità di rimarcarlo. Se invece l’avesse considerato stupido solo perché era troppo fissato con le pozioncine si sarebbe ritenuto oltremodo offeso. Se invece l’avesse trovato stupido solo perché era, ahilui, un maschio, lo avrebbe trovato del tutto condivisibile.
«Capito», annuì, «Sia che è il Macbeth originale, sia che non avete bisogno di un’Amortentia, voi due».
Sorrise, con l’intento di tranquillizzarla. Gli venne poi in mente che forse quella foga nel voler rimarcare l’identità di Macbeth venisse, invece, da un’insicurezza della stessa strega. Non sapeva, però, in che altro modo farle percepire il proprio sostegno (e il fatto che stesse sottoponendo segretamente Danny a un test approfonditissimo), se non sorridendole. Ed era felice che Lottie gliel’avesse finalmente fatto conoscere.
(Per quel che valeva, visto che i modi di Charlotte avevano fatto in modo che sapessero di quella relazione anche i Nargilli che si annidavano sui fondi dei bicchieri lavati a forza di improperi e sputi e ospitati nel locale.)
Non che ci volesse molto a capire quale tra i maghi lì presenti fosse quello di cui aveva loro parlato Charlotte: tra tutti i presenti, era l’unico papabile – Hawkins non poteva certamente essere (ew!) e l’unico altro non impegnato non era in lizza, come avevano reso evidente le frasi da parte di lui rivoltele con una maleducazione travestita da educazione, che gli tradivano forse un certo nervosismo represso (diede a ciò la colpa del mancato saluto, nonostante invece Sheldon si fosse accodato a salutare la generalità dei presenti).
Ascoltò interessato lo scambio che avvenne tra Eleanor e Danny – mhh, quella volta in cui Danny aveva lasciato Eleanor a occuparsi da sola di quell’affare per Phoenix. Ricordare quell’evento e il motivo per cui nutriva qualche riserva nei confronti del mago lo portò a non essere più un ascoltatore passivo: doveva indagare sul suo passato, per il bene di Charlotte.
«A tal proposito, cosa ti ha portato lontano da Hogwarts in questo periodo, se posso chiedere?».
S’inserì nel discorso, curioso, rivolgendosi a Macbeth. Non aveva mai avuto molta confidenza con lui ma le cose sarebbero state due: o avrebbe dovuto conoscerlo bene per poterlo eventualmente bocciare e avvertire Lottie di stargli lontano o (eventualità che preferiva, se alla sua amica fosse piaciuto definitivamente) ci avrebbe parlato più spesso in future e possibili uscite a quattro. In entrambi i casi, tanto valeva rompere un po’ il guscio congelato di occamy. (Punto a favore per Danny, si segnò: saprebbe quali sono le utilità del guscio gelato di occamy. Ma sarebbe un anti-afrodisiaco per Lottie, quindi niente, ritrattò.)
Ringraziò Eustass quando venne a ritirare il conto per la partecipazione e quando versò il giro di alcolico successivo: avrebbe smesso di ringraziare gentilmente (pur essendo in un bar non esattamente noto per galanterie e smancerie) forse solo quando l’alcol gli avesse disattivato quella capacità. Non ebbe il tempo di ben apprezzare l’estetica del nuovo drink che fu loro proposto (gli ricordava quando separava le pozioni delle Miscele, quindi gli stava particolarmente simpatico), visto che Eleanor aveva invitato Lottie a berlo tutto d’un sorso. Sheldon non voleva esser da meno e, in verità, sentiva un po’ l’urgenza di sentirsi brillo e meno impacciato, quindi la imitò.
La freschezza della menta gli invase subito il palato, molto piacevolmente, quasi facendogli scordare come invece il brandy e il whisky puntassero a bruciargli la lingua. Ingannevole, però, la freschezza della menta spianò il passaggio giù per la gola al petto dell’alcol, che pizzicò piacevolmente. Si dispiacque sinceramente di aver trangugiato tutto d’un sorso il bicchiere: per quanto fosse stato piacevole e per quanto persistesse il sentore di bruciore, pizzicore e freschezza tanto in bocca quanto in gola, avrebbe voluto poterne assaggiare di più. Non mancò di esprimere il proprio apprezzamento ad Hawkins, quando Eleanor ordinò per entrambi, cogliendo l’apprezzato suggerimento di Sugar.
«Anch’io ho apprezzato come ha arredato il posto», si accodò con Ele con un sorriso, «ma ancor di più la creatività nella creazione dei drink».
Evitò di rimarcare – glom – la preferenza sui bicchieri puliti. Avrebbe comunque attentamente osservato le mosse dell’Auror per verificare che prendesse roba linda e… okay, forse era esagerato chiederla pure profumata.
Aspettò che altri si cimentassero nella prova di ubriachezza richiesta dall’oste prima di farsi avanti anche lui. Sorrise a Morgana quando gli si rivolse dopo la propria performance.
«Proprio così: promossa! Mi balza sulle spalle in modo simile, pure: una volta sono tornato tutto sporco di fango. Mhh, vorrei visitare anche il drago adottato dalla Lega delle Streghe, un giorno, ma spero non ci balzerà addosso allo stesso modo».
Ridacchiò, apprezzando che la proprietaria del Serraglio si fosse ricordata di Yînjiàn, tanto da non disperarsi troppo perché era stato proprio il verso di demiguise il primo a cui aveva pensato! C’era da dire, però, che lui non sarebbe stato (ancora) in grado di imitarne pure il balzo-con-abbraccio, quindi si sarebbero persi quella scena. Ebbe, comunque, il tempo di pensare a che altra creatura magica imitare, dopo aver sorriso intenerito per l’imitazione di Cerere di Eleanor.
Si appoggiò con entrambe le mani sul bancone, ergendosi un poco per sembrare un po’ più credibile e imitare la fierezza con cui immaginava che il grande felino magico dalle folte coda e criniera si sarebbe rivolto alle presenti, al suo posto. Quel gesto gli fece render conto che forse un po’ era già brillo: non si sarebbe mai messo in mostra così, normalmente. Nel muoversi, gli sembrò di aver fatto scivolare via il fazzoletto verde che gli proteggeva il fondoschiena. Oh, no. Attinse un po’ da quella frustrazione per conferire intensità al verso dello zouwu che volle eseguire, spalancando la bocca in un suono basso e rauco, con le R ben decise e ruggenti, provenienti dal fondo della gola.
«ROAAARRR-RRRRRR-RRUUU… rrrr».
Terminò con un ringhio sordo, un po’ più dolce, nel tornare a sedersi comodamente. Si avvicinò all’orecchio di Eleanor, sussurrandole, con voce un po’ rauca a causa del ruggito di zouwu appena imitato (aveva bisogno di un altro drink: sperò che Eustass servisse i loro – e il giro successivo di bevute – in breve tempo).
«Verso la fine ho fatto le fusa, immaginandoti davanti a me a calmarmi».
Anche se probabilmente avresti voluto far l’opposto di calmarmi, pensò, ma non era ancora abbastanza brillo da rischiare di farsi sentire dagli altri avventori. Nel frattempo, controllò il proprio sedere: ebbe la terribile conferma di essere rimasto senza fazzoletto proteggi-chiappe. E, per giunta, nel tastare la sedia, si ritrovò con la mano un po’ unta. Ew.
«Posso richiedere anche una sedia pulita o il servizio è solo per i bicchieri?».
Sussurrò, goffamente, a Lottie. Non avrebbe mai dato a Eleanor la soddisfazione di sapere che il suo fondoschiena non fosse più protetto da quella meravigliosa flanella color verde secrezione di bundimun.
view post Posted: 14/4/2024, 23:00 Trentatreesimo Studio Intensivo - Biblioteca
Sui tavoli della Biblioteca era stata lasciata una pergamena con un titolo e un’indicazione finale.

CITAZIONE
Argomento del Mese per lo Studio Intensivo:
Astronome e Astronomi nel mondo magico

Gli studenti e le studentesse che si dedicano allo Studio Intensivo sono i benvenuti: al completamento dei quattro rotoli di pergamena possono far guadagnare venti punti alla Casa di appartenenza.

// Un post di media lunghezza per ogni pergamena. Scadenza per l’invio dell’ultimo post: ore 23:59 di sabato 20 aprile.
view post Posted: 14/4/2024, 19:45 Tessera della Biblioteca – premi e iscritti - Biblioteca
La lista Tesserati e Tesserate è stata aggiornata: sono stati accreditati quattro punti ad Amelia Jefferson, Tesserata della Biblioteca che registra ora un saldo di punti pari a 4.

In fede,
mr. Sheldon Campbell
Bibliotecario di Hogwarts
view post Posted: 8/4/2024, 20:16 Friendship is the chocolate of life - Madama Piediburro
Ridacchiò in direzione di Lottie per la battuta sulla mancia: di lei apprezzava molto l’affilata ironia, che sapeva essere molto tagliente (non per niente era la Capo-Redattrice del settimanale più irriverente del mondo magico) – ed era lieto che quella fosse stata un’ironia leggera. Non osava immaginare a che affilatura potesse arrivare quella lama, ma quel giorno prometteva di essere più leggero e disimpegnato per tutti. Era bello staccare un po’ la spina e spogliarsi di burocrazie, bolle di consegna, commissioni e gustarsi un po’ di chiacchiere. E qualcosa da mangiare, certo!
«E certo, sono assolutamente d’accordo con lei!».
Annuì in direzione di Desmond, sorridendo per la similitudine che aveva tirato fuori dal cappello a punta. Rivolgendosi a Jared, invece, non poté non nascondere la propria golosità.
«Oh, i brownie! Sono il mio dolce preferito in assoluto. Ms. Corbirock fa i più buoni al mondo», abbassò la voce, «ma non ditelo a madama Melankholiya, per carità!».
Fu inevitabile nominare Eleanor e iniziava a temere di sembrar morbosamente innamorato. Non poteva farci molto: la strega gli riempiva ogni spazio nella vita, rendendolo più gradevole e luminoso. Anche per questo era lieto che avesse dalla sua due aiutanti in grado di comprendere i suoi sforzi e i suoi impegni e di pensare anche per questo a lei, omaggiandola, come trasparì dalle parole di Desmond.
Il mago adulto gli sorrise, lieto del suo interesse riguardo ai suoi impegni natalizi.
«Le mie scartoffie mi stanno sempre molto molto simpatiche, quindi non me ne lamenterò! Non potrò prendermi una lunga pausa dai miei adorati libri della Biblioteca e dagli imperiosi timbri della Dirigenza, ma mi godrò il Natale e la Vigilia tra i miei cari. Passerò la sera di Natale con la mia famiglia, in una campagna del Cambridgeshire – sono originario di lì –, mentre mi godrò il pranzo natalizio a Hogwarts».
Nascose che forse lo avrebbero beccato in casa di Eleanor, se fossero passati nel pomeriggio. Dubitava fosse necessario dirlo ad alta voce, comunque!
«Voi, invece, come passerete le vacanze? Mi pare abbiate richiesto il permesso di passare le vacanze invernali fuori da Hogwarts, vero?» (forse il Dirigente non smetteva mai di lavorare?!) «Voi di dove siete originari, a proposito?».
Si incuriosì, ricambiando la domanda che gli era stata rivolta.
Ascoltò poi, interessato anche in quanto membro della Lega delle Streghe, i loro propositi sul partecipare o meno al contest di magifotografia. Desmond avrebbe evitato, poiché si sentiva più a suo agio con gli acquerelli, mentre Jared ne avrebbe approfittato, e anzi sembrava già avere delle idee ben precise (e un po’ segrete!) in mente.
«Lei sottovaluta la mia capacità di mantenere i segreti, signor Chèvert!», ci scherzò su, con un sorriso bonario, «Ma non insisterò. Solo, le faccio un gran bocca alla manticora per il contest e per il suo futuro da grafico!».
Furono interrotti dalla deliziosa presenza di Lottie, nelle vesti di Alta Cameriera. Le sorrise con un sorriso di scuse: mentre Jared non si era fatto troppo distrarre dalle chiacchiere e aveva mostrato idee chiare nell’ordinare, Desmond e Sheldon non avevano fatto altrettanto. Quando la proprietaria del locale tornò indietro, Sheldon le riconsegnò il menù che aveva nel frattempo visionato per avere le idee più chiare, decidendo di variare e non prendere il brownie, confermando però la cioccolata al pistacchio.
«Scusa l’attesa! Allora, per me una tazza di cioccolata calda al pistacchio e una fetta di red velvet, grazie!».
Ordinò con un sorriso, lasciando poi a Desmond il compito di ordinare per sé. Conservò il conto che gli aveva lasciato Lottie, con l’obiettivo di saldare il tutto insieme, con l’ordinazione propria e di Desmond, ringraziandola con un sorriso.
Successivamente, mentre aspettavano che giungessero le ultime cose ordinate, invitò Jared a non aspettarli e iniziare a gustare la propria merenda e ritornò sul discorso precedente.
«Un po’ mi stupisce che non sia molto interessato alla magifotografia, signor Tarabay! La macchina fotografica è stata un’invenzione babbana – e lei è stato Pupillo di Babbanologia, sbaglio? –, ma capisco l’attrazione che le suscitano gli acquerelli. Posso chiederle in cosa è consistito il suo corso con la professoressa Celebrian o è un segreto?».
Si rivolse poi anche a Jared.
«A proposito di segreti, le garantisco che sono bravo a mantenerli! Mi vuole davvero lasciare con la curiosità cocente, signor Chèvert? Non può anticiparci qualcosa sulle idee che ha per lo scatto fotografico del contest?».
view post Posted: 7/4/2024, 21:50 Festa di San Patrizio - Testa di Porco
Era stato sbadato tutto il giorno. Aveva convertito ventinove falci in uno zellino in un rendiconto del Quinto Livello, aveva tralasciato di sopprimere una -d eufonica di troppo in un editing per il Settimanale, si era fatto sfuggire un apostrofo davanti a un articolo indeterminativo maschile in un proprio articolo per il Profeta e, soprattutto, aveva scambiato succo di horklump e succo di fagiolo sopoforoso in una preparazione pozionistica durante un esperimento con Urquhart. Stava andando tutto a scatafascio quel giorno e non sarebbe andata meglio, temeva.
Era stata una degenerazione drastica, come l’andamento dell’Efficacia di una pozione. L’Efficacia di Sheldon Campbell tendeva tragicamente a zero in situazioni paradossali rispetto alla natura intrinseca del mago, che convergeva alla pulizia: quando era, invece, consapevole di starsi appropinquando a sporcizia, lerciume, vomito e disgrazie affini, i propri valori sballavano e il mago si ritrovava a scendere in picchiata rispetto al suo Periodo di Massima Efficacia.
L’inizio del declino era stato qualche giorno fa. Tutto era iniziato da quella lettera, quella stramaledetta lettera. E, no, non si trattava di una Tutrice arrabbiata, di una minaccia di morte o, peggio, di una virgola tra soggetto e verbo. Si trattava, orrore e raccapriccio, di una perentoria condanna a una delle più orribili sevizie che potessero essergli inflitte.
Ti informo che a San Patrizio sei impegnato con me e Eleanor: andremo all’evento del Testa di Porco.
La dittatura di Ele e Lottie non ammetteva appelli. Ed era stato così, con l’atteggiamento di un condannato al Bacio del Dissennatore, che il mago aveva indossato l’outfit più verde che avesse: una tunica da mago color verde asticello, abbinata a un cappello a punta senza falda di tonalità verde bile di armadillo; al petto, aveva appuntato una spilla a forma di quadrifoglio di color Fiducia del Qilin.
«Fegato di Nero delle Ebridi», confermò, laconico, «E ho avuto la conferma che il Fegato di Opaleye degli Antipodi non è un buon surrogato».
Scoccò un’occhiataccia alle sue due torturatrici, ben consapevoli della sofferenza che gli stavano recando. Si rassegnò a essere il loro zimbello: e ciò solo perché aveva confessato la propria intenzione di creare una soluzione magica pulente secondo un’originale ricetta pozionistica di Nonna Acetonella! Peccato che quel buon proposito fosse andato in frantumi a causa dell’assenza di quel fegato di drago in dispensa.
«E non è uno schifoso ingrediente, poverino».
Mugolò, a testa bassa, arrendevole.
In mancanza di quel detergente, era stato preso da un’irrefrenabile smania di pulizia. Si era fatto la doccia almeno tre volte e aveva pulito a fondo il proprio ufficio alla Gazzetta, quello al Settimanale, quello a Hogwarts e quello al Ministero. Aveva immerso in una tinozza di acqua tiepida anche Pretzel e aveva pulito a fondo le gabbie di Grideon e Gunhilda. Ne aveva approfittato per lavare anche Dirac, prima e dopo che si tufasse in una ciotola di yogurt ai mirtilli rossi (che era di Eleanor…). Naturalmente, aveva dovuto anche lavare tutta la casa da cima a fondo, specie dopo le orme feline ai mirtilli rossi lasciati in giro per l’edificio.
Quando si ritrovò di fronte all’ingresso del Testa di Porco, deglutì e si grattò nervosamente la punta del naso con l’unghia del pollice, rendendosi conto solo allora che quella smania di pulizia l’aveva fatto sentire circa meglio solo fino a pochi secondi fa.
Aveva tenuto la porta aperta per far entrare le due streghe, accodandosi a loro anche nel salutare – ricambiando, ad esempio, il cenno di saluto di Morgana. Si sentiva terribilmente fuori posto e un po’ a disagio, ma lo rese un po’ più sereno riconoscere l’angolo del locale in cui aveva avuto il primo appuntamento con Ele. Si mise a sedere tra le due streghe, non senza aver prima fatto scivolare sul proprio sgabello una tovaglia di flanella color verde secrezione di bundimun. Si rilassò un poco, sapendo di avere almeno il fondoschiena al sicuro dal lerciume targato Hawkins.
Ringraziò quando ricevette il bicchiere di mojito modificato dall’oste, chiedendosi nervosamente se quel bicchiere fosse pulito… ma decise di sperare di sì. Il complimento di Lottie lo fece arrossire. Capì cosa stesse cercando di fare e lo apprezzò molto, nonostante ciò lo facesse sentire un cucciolo di mooncalf in mezzo a una mandria di nundu.
«Spero non ci abbia sentito il tuo mago misterioso: si ingelosirebbe?».
Aveva bevuto molto tè corretto anche per cercare di arrivare un po’ più allegro a quella serata (fallendo), ma non aveva bevuto molto alcol e quindi la lingua non si era del tutto sciolta: non sarebbe stato in grado di far conversazione con nessuno, ma in quel nessuno Lottie ed Ele non sarebbero mai state comprese. Eleanor, invece, sembrava già essere a proprio agio, spingendosi addirittura a parlare con la generalità degli avventori: Shay le invidiò molto la capacità camaleontica di adattarsi a qualsiasi contesto sociale. Si sentì meno adulto che mai.
Bevette il drink con le altre, gustandosi il sapore del lime e il calore dell’alcol che gli scese in gola. A dir il vero, una delle cose che gli permetteva di tollerare quella serata e di augurarsi che si sarebbe divertito era proprio la possibilità di bere alcol: lo apprezzava molto, anche se tendeva a preferire il vino alla birra, ad esempio; quella sera, però, stava apprezzando molto la fantasia del proprietario del Testa di Porco per le bevande ideate per l’occasione e sperava di riuscire a provarne un buon numero. Sperava di divertirsi in quel modo, nel suo piccolo, stando con Lottie ed Ele.
Il fatto che dovesse esserci un elemento estraneo a rovinare l’equilibrio del Trio Stupendo, in effetti, lo indispettiva. Non sarebbe mai stato capace di guardare in cagnesco il mago che aveva un po’ stregato il cuore di Lottie, ma era pronto a mal giudicarlo internamente: da quando sapeva che Charlotte si sentiva con qualcuno, gli era scattato un istinto protettivo. Avvertiva per la migliore amica un affetto fraterno e desiderava solo il meglio per lei. Lo faceva impazzire non conoscere ancora la sua identità.
Quando il nome e il volto di costui gli furono chiari, ne rimase un po’ sorpreso. Sapeva fosse ritornato a bazzicare a Hogwarts per gli allenamenti di Serpeverde, grazie al fatto che i permessi di ingresso passavano per lui: avrebbe dovuto fare due più due!
«Giammai: dovremmo sapere entrambi che avrebbe funzionato meglio l’anti-alcolico di Perel'man. Questo tuo scivolone mi fa dubitare che tu sia il Danny Macbeth originale, invero».
Sorrise, con un cenno del capo a mo’ di saluto. E non era nemmeno l’unico scivolone che aveva fatto: ricordava bene quando Ele gli aveva raccontato di come fosse rimasta da sola durante una spedizione nella Foresta Proibita perché Danny era rimasto indietro. Due gravissimi punti a sfavore di Macbeth.
«Comunque no, in ogni caso. Sarebbe come usare solo Incantesimi Irradianti invece di mescolare: che gusto ci sarebbe?».
Aveva però un grosso punto a favore: con lui avrebbe potuto parlare di Pozioni… ed essere capito! Hmmm… Lo avrebbe tenuto sotto osservazione per il resto della serata, così da farsi un’idea più precisa di… lui e Lottie. Avrebbe tanto voluto avere lo sguardo indagatore di Pretzel con sé: il kneazle non avrebbe sbagliato a giudicare Macbeth alla prima occhiata.
Terminò il Glacius Classic Mojito verde prima di rivolgersi a Ele, in modo che potesse sentirlo solo lei.
«A quanto pare servono cause di forza maggiore per trascinarmi qui: Pretzel che ti ruba il foulard e voi due che mi costringete».
Sorrise lieve, chiedendosi se l’alcol lo avrebbe portato a perdere qualche inibizione anche nel rivolgersi a lei, pure se in pubblico.
«Ci scegliamo due bevande da dividerci? A me ispirava la Birra Lepricano».
Propose poi, abituato com’era a condividere con la propria partner anche piatti e bicchieri.
«A patto che anche tu richieda le stoviglie pulite, naturalmente».
view post Posted: 7/4/2024, 16:01 Spalti di Corvonero - Campo di Quidditch
Il mal di gola e il raffreddore lo rallentavano molto, tanto da farlo giungere con qualche minuto di ritardo rispetto al fischio d’inizio dell’arbitro. Tuttavia, nemmeno il vaiolo del drago gli avrebbe potuto impedire di andare a tifare la propria squadra del cuore e gli splendidi giocatori che la componevano. Per questo si ritrovava seduto accanto alla propria migliore amica ad agitare la sciarpa bronzo-blu in segno di incitamento (Eleanor lo avrebbe rimproverato, se lo avesse visto a collo scoperto!), non potendo tifare con la voce.
«Adalandino fembra dare del filo da dorgere ad Agnef, ma fono gerdo ghe alla fine l’avrà vinda lei!».
Commentò fiducioso e con la voce alterata dal raffreddore che gli rendeva il naso rosso, mentre seguiva l’avvicendarsi dei movimenti dei due Cercatori, nel contesto di una partita infervorata (che fine avrebbe fatto la bolidata di Nives nei confronti di Cenwyn?).
view post Posted: 6/4/2024, 21:15 Libro Mastro: I Tre Manici di Scopa - Quinto Livello

Rendiconto del mese di Febbraio 2024
Riferimento: registro di cassa della Proprietaria.

Incasso totale Proprietaria – Lily Luna Pike: +3 galeoni e 9 falci (Camera Blindata n.2418)

Dettaglio transazioni:
Tom Hamilton: −3 galeoni e 9 falci (Camera Blindata n.7474)

Incasso totale Negozio: +3 galeoni e 9 falci
view post Posted: 5/4/2024, 19:15 Ballo di Halloween - Sala Grande
Poco dopo aver paventato la fine della musica e quindi l’inizio dell’esibizione, nonché dopo aver ridacchiato all’aggettivo noioso affibbiato da Eleanor a Dolus, non ebbe il tempo di rispondere alla propria fidanzata che, sì, avrebbe avuto tutta la pazienza del mondo per slacciarle il corsetto, quella sera – fare cento mescolamenti chino su un calderone gli aveva di molto temprato la pazienza, bisognava dire. Non ebbe però il tempo di dirglielo: la lasciò con un sorriso ubriaco di quei sentimenti soffusi che solo lei era in grado di donargli e insieme a lei accolse l’appello di Irvine, al quale si avvicinarono e Sheldon consegnò il proprio Mantello Autunnale a Irvine così che potesse renderglielo come Mantello dell’Invisibilità al momento opportuno.
L’esibizione ebbe inizio: lasciata la mano di Eleanor, che era diventata Antioch, sorrise un’ultima volta prima dell’esibizione a Charlotte, che era diventata Cadmus, e scambiò un’occhiata di intesa con Irvine, che vestì i panni della Morte, mentre Sheldon si calò in quelli di Ignotus. Un’ombra di tenebre calò sulla Sala Grande, che ospitò un finto fiume e la voce della Morte narratrice e più che mai incombente nelle vite umane.
Insieme alle bacchette degli altri due fratelli, anche la propria si mosse nel sollevare magicamente la panca che faceva da ponte, che fu messa in modo tale da sbarrare il fiume. Su di essa salì per primo, prendendosi per la prima volta gioco della Morte, evitando di annegare nelle acque che sotto i suoi piedi scorrevano. Ma, come tutti sapevano, egli sarebbe stato in grado di ingannarla ancora più volte, fino ad arrendersi alla sola tarda età.
Pur essendo a capo della fila, lasciò parlare i fratelli maggiori, che scelsero i Doni infausti che li avrebbero condotti a una morte prematura, violenta per mano propria o altrui. Ignotus, invece, si interfacciò alla Morte con un sorriso umile, quando invece Antioch era stato superbo, e con atteggiamento lungimirante, laddove Cadmus aveva al contrario dimostrato poca accortezza. Lo sguardo assottigliato dagli occhi stretti mostrava diffidenza nei confronti della figura scheletrica.
«Io desidero qualcosa che mi permetta di andarmene senza essere seguito da Lei, signora Morte. Voglio sfuggire al suo sguardo e camminare su questa terra senza che Lei possa seguire le mie orme e cogliermi in fallo: voglio essere invisibile».
Parlò con voce lenta e flemmatica, mossa da cautela e saggezza. Accettò di buon grado il dono del Mantello dell’Invisibilità: si trattava in verità del Mantello Autunnale di Sheldon, fatto di foglie arancioni, che si mise sulle spalle.
Ognuno andò per la propria strada: superarono il ponte e si allontanarono dalla Morte. I maggiori, ciascuno presuntuoso a modo proprio, chi desideroso di somministrare la morte a proprio piacimento e chi desideroso di ridare la vita secondo i propri desideri, andarono incontro al loro triste destino. Sheldon strinse forte la bacchetta, pronto a intervenire se necessario, specie per aiutare Charlotte se Irvine non fosse stato tempestivo – in quel caso, il Preside si sarebbe visto ben volentieri due bacchette di Auror puntate alla gola.
Se tutto fosse andato per il verso giusto, invece, avrebbe messo in scena la vicenda di Ignotus. Si avvolse totalmente nel proprio mantello: l’arancione gli coprì anche il capo e si mosse con passo felpato qui e lì per la sala, nei dintorni e nelle lontananze della Morte.
«Io divenni invisibile agli occhi della Morte. Vissi per giorni, decadi, mesi, anni. Invecchiai, ebbi figli, mi godetti la vita».
Gironzolò ancora per la sala, non visibile allo sguardo della Morte: l’arancione del mantello non richiamava l’invisibilità, ma era in tema rispetto ad Halloween e il fatto che fosse da essa coperto faceva intendere, appunto, che fosse nascosto.
Nel suo guizzare qui e lì, sfuggendo di continuo alla falce mortale, si era cosparso i capelli di zanne di serpente in polvere, recuperate dalla dispensa di Pozioni che ne ospitava alcune da buttare perché troppo vecchie: la fine polverina bianca gli aveva imbiancato i capelli e lo faceva sembrare più vecchio.
«Ebbi il privilegio di vivere fino a raggiungere una veneranda età».
Appellò con un incantesimo non-verbale una sedia, portandola vicino a sé. Si era fermato nei pressi di Irvine, della Morte. Con lentezza, si erse dritto con la schiena e le spalle e si tolse il mantello, che consegnò alla sedia, che rappresentava, bassa com’era, la sua prole.
«Giunto a un’età avanzata, consegnai il Mantello dell’Invisibilità alla mia figlia. Da lì in poi, questo Dono sarebbe passato pacificamente ai miei discendenti, proteggendoli dalle insidie della Morte».
Un più pesante fardello erano, invece, la Pietra della Risurrezione e la Bacchetta di Sambuco. Si rivolse poi alla Morte, e non più al pubblico, e le sorrise, amichevole e franco.
«Ora, soddisfatto di quel che ho potuto vivere, ti saluto come tuo pari, vecchia mia amica: sono pronto a congedarmi da questa vita».
Lasciò così il compito al Preside di terminare la messa in scena della fiaba, con il terzo savio fratello che aveva dettato fino all’ultimo le proprie condizioni: aveva intuito che l’unico modo per sconfiggere la Morte, infine, fosse quello di non domare né la morte né la vita, ma di godere il presente.
view post Posted: 1/4/2024, 20:55 Registri della Biblioteca - Biblioteca
Registro di aprile 2024
Il presente registro raccoglie i prestiti attivati e le turnazioni dell’utenza assegnata al Bibliotecario o al/alla suo/a Stagista nel mese suindicato. Può raccogliere comunicazioni interne riservate allo/a Stagista.
Turnazioni
Nessun turno assegnato.
Prestiti
Nessun prestito attivato.
Comunicazioni
Nessuna comunicazione pubblicata.
Codice di Sheldon Campbell. Vietato il riutilizzo senza autorizzazione.
view post Posted: 1/4/2024, 20:55 Bacheca del laboratorio - Mondomago
Bacheca del laboratorio di Mondomago
Aprile 2024

➥ Comunicazioni
01.04 Salve, care! Beate voi che non avete dovuto fare attenzione che Pretzel non vi giocasse qualche pesce d'aprile: a me è saltato addosso a sorpresa almeno dieci volte oggi. (Bravissime per aver già aperto i rendiconti del mese!)

Note e appunti di demerito dell’aiutante Agnes: 3 ndd (24.07.23, 29.02.24, 30.03.24), 1 add (31.08.21).



➥ Turnazioni
♃ Sheldon: Javier Aaron Fedoryen


Edited by Sheldon Campbell - 28/4/2024, 16:36
view post Posted: 1/4/2024, 20:55 Rendiconti delle vendite - Mondomago
Rendiconto – aprile 2024
Vendite gestite dal Titolare Sheldon Campbell

Cliente: Javier Aaron Fedoryen
Data: 27/04/2024
Richiesta: 1 Macchina fotografica Express (50 galeoni), 2 Rullino (4 galeoni e 10 falci), 2 Soluzione fotomagica (8 galeoni e 12 falci), 2 Carta fotografica (6 galeoni), 1 Custodia con tracolla per macchina fotografica (7 galeoni)
Prezzo: 76 galeoni e 5 falci
Guadagno del Titolare: 76 galeoni e 5 falci



Guadagno totale dell’emporio: 76 galeoni e 5 falci
Guadagno totale del Titolare: 76 galeoni e 5 falci


Edited by Sheldon Campbell - 28/4/2024, 16:35
view post Posted: 31/3/2024, 23:35 Winged boars are watching you – IX - Cancelli
Aveva portato con sé dei brownie con pepite di cioccolato che Ele gli aveva appositamente preparato per quella giornata che avrebbe dovuto tutta passare fuori, essendo di turno come sorvegliante ai Cancelli della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Mangiò il primo pezzo, ritenendosi il mago più fortunato del mondo, avendo quella più bella strega del mondo magico a viziarlo così. Sorridendo come naturale gli veniva pensando a lei, iniziò a prestare attenzione a ciascuna entrata e ciascuna uscita dal castello con la compagnia di Gunhilda, che bubolò appollaoata a un ramo vicino – nel mentre il Dirigente avrebbe letto i fantastici articoli e contenuti dell'ultimo numero del Settimanale, di cui si era con sé portato una copia.
view post Posted: 31/3/2024, 17:09 Finding Magic in the Smallest Things - Biblioteca
Il Bibliotecario della scuola di magia e stregoneria sollevò lo sguardo dai documenti che stava ordinando, accogliendo con un sorriso caloroso la giovane studentessa della casa di Corvonero, nonché sua aiutante presso la stessa Biblioteca.
«Buon pomeriggio!», rispose con un tono gentile, gli occhi brillanti di curiosità e interesse, «Sto bene, grazie. E lei? E Kayla e Edgar?».
Estrasse l’orologio da taschino, aprendolo con uno scatto, e realizzò solo in quel momento che era già tardi. Oh, per tutte le ampolline di Paracelso!, si disperò: non riusciva proprio a capire come potesse volare via il tempo mentre lavorava con passione. Avrebbe voluto fare più di quanto era riuscito a fare quel giorno, ma il tempo era ormai agli sgoccioli e doveva recarsi in Ministero a una riunione del Quinto Livello. Avrebbe però avuto il tempo di fascicolare le ultime scartoffie e di intrattenersi a chiacchierare un po’ con la Stagista.
Ascoltò con attenzione le parole della studentessa riguardo al regalo di Natale e sorrise ancora di più quando le porse il pacchetto di Scribbulus. Non aveva letto l’ultimo gufo che gli era stato da lei mandata e in cui gli veniva anticipato che quel dì avrebbe ricevuto il suo dono natalizio, quindi fu per lui una gradita sorpresa. Arrossì un poco: le orecchie gli divennero rosse come due fiale di Decotto Tiramisù.
«Ah, non si preoccupi per il ritardo! Capisco quanto Hogwarts possa assorbire il tempo a nostra disposizione… e poi è il pensiero che conta! Sono sicuro che apprezzerò molto il suo regalo, ma le ripeto che non era proprio necessario, per quanto gradito. Grazie, cara».
Con un sorriso ancora più ampio, aprì il biglietto d’auguri X-Mas Carol: lo riconobbe già dall’esterno e, pur avendo un impegno lavorativo a cui presentarsi in maniera decorosa, lasciò che i coriandoli colorati gli si posassero addosso con un’espressione di sorpresa e gioia.
«Eheh, adorabile questo effetto! Dovrò ricordare di pulirmi prima di andare in Ministero».
Commentò, mentre scartava il resto del pacchetto. Quando esaminò il Pupazzo porta-penne e le due boccette di Inchiostro Potpourri, i suoi occhi si illuminarono di interesse.
«Sono assolutamente affascinanti! Adoro l’Inchiostro Potpourri, è sempre così rinfrescante avere nuove fragranze durante le lunghe ore trascorse tra i libri: i nuovi inchiostri non mi bastano mai. E il Pupazzo porta-penne è semplicemente adorabile! Grazie davvero, cara, sono dei pensierini squisiti».
Ringraziò con sincerità la studentessa, con le orecchie ancora un po’ rosse. Non poteva dire di non essere abituato a quelle cose! Eppure gli sovveniva sempre quell’attacco di timidezza. Era proprio vero che lo zouwu perdesse il pelo ma non il vizio.
«Mi fa davvero piacere che abbia apprezzato il mio regalo e sono felice di averlo azzeccato. Il fermaglio a forma di Platano Picchiatore è davvero un oggetto speciale, sono felice che lei ne abbia uno tutto suo».
Sistemò con cura i doni ricevuti, che doveva decidere ancora in quali nei propri uffici conservare. Ci avrebbe pensato con cura nel tragitto dalla scuola al Ministero. A tal proposito, si affrettò a finire di ordinare i documenti che aveva consultato e a conservarli nelle loro cartellette colorate.
«Devo proprio scappare in Ministero ora, mi scusi se non mi trattengo oltre».
Con un tocco di bacchetta, si cambiò magicamente d’abito: al posto della tunica da mago, comparirono una camicia sotto una giacca color Fiducia del Qilin e una cravatta di tonalità più scura, abbinata ai pantaloni con bretelle e al cappello a punta senza falda. E, soprattutto, erano spariti i coriandoli che gli avevano decorato la tunica da mago blu zaffiro. Era ora pronto a recarsi in Ministero!
«La ringrazio ancora una volta per il pensiero, davvero! E, prima che me ne vada, le consiglio di far attenzione al nostro Libro Mostro dei Mostri: oggi sembra particolarmente aggressivo. Credo che qualcuna abbia cercato di spazzolarlo e le mie infinite coccole non sono bastate a calmarlo. Magari se le avanza un po’ di tempo ci provi lei!».
Afferrò la propria fidata borsa a tracollo di cuoio consunto, agganciandola alla spalla, e iniziò ad avviarsi verso l’esterno della Biblioteca: da lì, avrebbe zigzagato tra le rampe capricciose della Grande Scalinata per poi uscire dai Cancelli e Smaterializzarsi via. Con un sorriso ancora pregno di gratitudine, salutò calorosamente la Corvonero.
«Buon lavoro, cara! Ci vediamo domani… e grazie ancora!».
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