Persa tra le nuvole e il cielo, ad Agnes non importava della pioggia e con il cuore in gola si appendeva alla Firebolt che sfrecciava, anticipando ogni sua mossa come se potesse leggerle nei muscoli anche solo l’intenzione di prendere una direzione invece che l’altra. Fu solo quando notò un movimento con la coda dell’occhio che rallentò la sua corsa. Abituata a cercare movimenti guizzanti mentre giocava a quidditch, aveva subito pensato al Boccino d’Oro, ma quando rallentò e si voltò i suoi occhi si posarono sul suo portiere, Maxìme, che da sopra la sua Nimbus sorrideva come uno che la sapeva lunga. Agnes rilassò la sua postura e si mise comoda, iniziando a ridere nel rendersi conto che la stava prendendo in giro, e ben ragione. –Non ho resistito. Ho fatto la licenza domenica scorsa e ancora non l’avevo provata. Fosse stato per me sarei montata in sella direttamente dalla finestra della sala comune ma non volevo che Hamilton me la confiscasse ancora prima che l’avessi potuta sfruttare in partita.– Insieme a lui fece cenno agli altri di raggiungerli. Tanto valeva riunirsi tutti a mezz’aria. –Buon pomeriggio gente, scusate se non vi ho aspettato per iniziare a volare.– si scusò con un sorriso che non aveva davvero nulla del rimorso. –Visto che siamo già in volo, io direi di provare qualcosa che non si vede spesso in una partita eppure che può essere una risorsa per un… effetto sorpresa, diciamo così.– Si asciugò le labbra che inevitabilmente le si erano bagnate di pioggia e ruotò un po’ i fianchi per mettersi comoda. La Firebolt fremette e stabilizzò il volo per contrastare il vento. –Scegliete un compagno e insieme a lui partite da un capo del campo dirigendovi dalla parte opposta. Quando siete più o meno a metà dell’ovale uno dei due si dà lo slancio per saltare sulla scopa dell’altro, che nel frattempo si è fatto più avanti per fargli posto.– Li guardò per un secondo, aspettandosi di vedere lo sconcerto sul loro volto. –Allora, io supervisionerò la faccenda quindi non temete, però lo stesso fate attenzione. È una cosa nuova e piove quindi potreste scivolare. Non esagerate con la velocità, ma se andate troppo piano la scopa non avrà abbastanza accelerazione per continuare dritta e precipiterà. Chi salta deve darsi la spinta sui poggioli, chi invece rimane sulla scopa deve essere pronto ad accogliere il compagno e non far sbandare la propria scopa per via del colpo.– Non credeva che avrebbero avuto bisogno dio altre raccomandazioni perché si fidava dei suoi compagni di squadra quindi li lasciò formare le coppie per iniziare a riscaldarsi con quella manovra nuova. Detta così poteva sembrare fine a se stessa ma secondo Agnes poteva avere un’applicazione utile. –Markus ti va di fare coppia con me per la dimostrazione? Facciamo che io salto sulla tua scopa.– Allora avrebbe atteso che il cacciatore le si affiancasse prima di iniziare a volare in cerchio attorno agli altri, in modo che vedessero senza sforzo oltre la coltre di pioggia. Avrebbe aggiustato la velocità, frenando la Firebolt per non esagerare, e quando vide Markus abbastanza vicino avrebbe irrigidito i muscoli delle gambe preparandosi allo sforzo. Avrebbe raddrizzato la schiena, piantato bene i piedi sui poggioli, avrebbe staccato le mani dal manico per aprire le braccia e assicurarsi l’equilibrio, poi si sarebbe piegata leggermente in avanti e quando si sentì pronta si sollevò in piedi al contempo si diede una spinta con i piedi lanciandosi verso Markus con un movimento più fluido possibile. Avrebbe cercato di agganciarsi alle spalle del compagno e di prendere posto sulla scopa dietro di lui senza ribaltarsi. Una volta stabilizzatasi, Agnes avrebbe fatto cenno a Markus di decelerare, in modo che sarebbe potuta tornare sulla sua scopa con meno slancio. A quel punto avrebbe lasciato il campo ai compagni, sfilandosi la bacchetta dalla manica per tenerla pronta all’uso.
//Tempo per postare: entro venerdì 19 ore 23.59
|