Portando una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, china sul bancone, la Proprietaria di Scribbulus non riusciva a smettere di interrogarsi sul perché quella piuma continuasse a sollevarsi in aria di tanto in tanto, come per effetto di uno scoppio o di una folata di vento. Con una piccola lente, la stava osservando ormai da un po' a pochissimi centimetri di distanza, quando questa improvvisamente si sollevò, e nel farlo le andò a solleticare il naso. Di riflesso, Eleanor starnutì, e raddrizzò di scatto la schiena. Una diagnosi la colse solo in quel momento, guardando la piuma ancora traballarle sotto gli occhi. Si chiese, allora, se quelle piccole esplosioni che sembravano agitarla non fossero solo starnuti. Non ne era certa, ma credeva che nella Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts avrebbe senz'altro risolto ogni dubbio su stati influenzali e raffreddori di piume incantate. Peccato, però, che proprio di recente l'antica Biblioteca fosse stata dichiarata inaccessibile.
In quel momento, Dirac la raggiunse, strusciandosi contro il tessuto della lunga gonna color malva. Chinandosi sotto il bancone, la fanciulla si raggomitolò su di lui per lasciargli qualche carezza. Sospirò, pensando che doveva aver bisticciato con qualche piuma per venirla a cercare in quel modo. Udendo il campanello trillare, Eleanor lasciò un ultimo sorriso al gatto nero come inchiostro, raccomandandogli di non tentare di arrampicarsi su per il bancone per fare pasticci. Poi raddrizzò la schiena, lisciando con i palmi aperti delle mani la propria gonna, mentre una delle sue clienti preferite stava per fare il proprio ingresso all'interno.
«Buongiorno e benvenuta da Scribbulus, Agnes! Che piacere rivederti, mi sembra non ci beccassimo da un po' in giro. Come stai? Come procede il lavoro da Mondomago?».
Quando si voltò, individuando il viso della cliente, un sorriso allegro le si dipinse sulle labbra per accoglierla. Scambiando qualche chiacchiera, le gote le si tinsero lievemente di rosso nominando l'Emporio di Sheldon. Ascoltò la sua richiesta, annuendo lievemente non appena concluse: era
quel periodo dell'anno, tutti si preparavano per il ritorno a Hogwarts. Recuperò delle pergamene colorate posate sul bancone e tamburellò con una mano sulla superficie lignea color cipria.
«Ti recupero subito un Set Base e vi sostituisco la piuma di corvo: costa otto galeoni tondi tondi».
Con un movimento gentile della bacchetta, da sotto il bancone fece levitare un Set Base, da modificare in base alla richiesta della Corvonero.
«Non è un problema per l'aroma al mandarino! Di che colore preferisci gli inchiostri? Devo solo sparire per qualche minuto nel Retrobottega. Spero che Dirac non ti infastidisca, altrimenti lo porto con me. Anche se in questo momento non so dove sia finito, ah! Ti lascio sfogliare il
Catalogo, nel frattempo, se vuoi».
Lanciò un paio di occhiate qui e lì tentando di individuare il proprio gatto, poi arretrò di un passo e sparì oltre la soglia del Retrobottega. Con passo sicuro si portò vicino agli scatoloni ordinatamente impilati e in particolare a un banchetto di lavoro che aveva sistemato in un angolo. Da lì, appellò uno scrigno contenente gli Aromi Perduranti che le aveva spedito una ditta francese e ne versò una fialetta nell'inchiostro scelto da Agnes. Incantò uno strumento perché si auto-rimescolasse e dopo un paio di minuti l'inchiostro era pronto.
«Rieccomi! Ed ecco qui i tuoi inchiostri. Un Set Base per otto galeoni, un Inchiostro Goloso al cioccolato per due galeoni e cinque falci, un Inchiostro Fruttato al mandarino per altri due galeoni e cinque falci. Oh, vedo che puoi riscattare uno
sconto del 20%! Vuoi usarlo oggi? In tal caso da dodici galeoni e dieci falci pagheresti solo
dieci galeoni e un falci. In più, il ventitré di questo mese scade la tua iscrizione al
Club Artistico e Letterario di Scribbulus, potresti rinnovarla con soli due galeoni e non perdere i vantaggi».
Da un piccolo scrigno posto sul bancone appellò il dado per il Gioco della Piuma dell'Oca e lo consegnò alla studentessa.
«Intanto, ecco a te il dado per i due lanci che ti spettano al Gioco!».
Le rivolse un sorriso, preparandosi poi a sistemare gli articoli richiesti. Il dado nel frattempo mostrò la faccia recante un solo pallino - e la pedina di Agnes avanzò di un passo - e poi quella recante tre pallini. Almeno per il momento, la pedina della ragazza si fermò sulla casella numero dieci.