| Dicembre si stava portando avanti, con cieli freddi e luminarie sparse sulle case di maghi, streghe e Babbani in ugual modo; ormai quasi ogni mattina Laurie si alzava aspettandosi di vedere dei fiocchi di neve cadere dal cielo – d’altronde, cosa c’era di più natalizio? Aveva deciso di partecipare al finanziamento di un grande albero di Natale al centro di Diagon Alley e non vedeva l’ora di poterne osservare soddisfatta le decorazioni del tutto cruelty-free, prive della presenza di Fatine viventi. Quell’attesa rendeva in qualche modo più piacevole trascorrere il tempo nella gelateria, che in quel periodo era particolarmente magra di clienti, tra inverno e Morbo Bianco. Per non sentirsi toppo sola, Laurie aveva iniziato a portarsi dietro ogni giorno il suo kneazle Muffin – anche perché le pareva terribile doverlo lasciare tutto il giorno a casa da solo; non potendolo portare a Hogwarts per via del Regolamento, cercava di fare in modo di passare più tempo con lui negli altri suoi spazi di lavoro. Quel pomeriggio, Muffin stava facendo agitare la coda leonina, appollaiato su una delle sedie di fronte alla vetrina a guardare fuori con aria interessata. Non appena la campanella sulla porta trillò, rizzò le grandi orecchie triangolari verso la fonte del rumore e puntò gli occhioni verdi sui nuovi arrivati. Laurie Felini ebbe più o meno la stessa reazione del suo felino magico, quasi sorpresa dall’arrivo di un cliente. Le labbra le si aprirono in un gran sorriso nel momento in cui notò i riccioli fulvi di Sheldon e di Pretzel. -Buon pomeriggio a voi! Bentornati da Florian Fortebraccio!- salutò, improvvisamente molto allegra. Le faceva sempre piacere vedere il Corvonero, che non solo era presto diventato un cliente affezionatissimo della gelateria, ma che aveva anche la fortuna di stare seguendo nei suoi ultimi passi a Hogwarts. Nonostante le proprie insicurezze, più o meno legittime, nel nuovo ruolo di insegnante, aveva letto con profondo interesse la Tesina di Campbell per la sua materia, che apriva degli appassionanti scorci sulla magipaleontologia. Già di buonumore, si sentì ulteriormente addolcire dalle parole dello studente. Gli mancava venire in gelateria! Se c’erano dei modi per risollevare la giornata di Laurie Felini e per convincerla che, nonostante le difficoltà del periodo, aveva fatto bene a rilevare il locale di Florian Fortebraccio, questo ne era sicuramente uno. -Oh! Mi fa piacere! E sono contenta se posso aiutarti con la tua dose di zuccheri, eheh!- Ascoltò l’ordinazione e annuì, lasciandogli il tempo di decidere i gusti degli waffle mentre accendeva la piastra con un colpo di bacchetta. Ci avrebbe messo un po’più del solito a scaldarsi, dato che era il primo cliente per cui la accendeva quel giorno, ma non se ne fece un cruccio. Muffin, nel frattempo, era balzato giù dalla sedia per avvicinarsi incuriosito a Pretzel, arricciando la coda leonina in un punto interrogativo e annusando l’aria. Con gli occhioni puntati sul suo simile, emise un piccolo miagolio, intrigato da quella nuova conoscenza. -Muffin, fai il bravo,- ridacchiò la gelataia, mentre preparava i waffle Thor ed Heimdall e le tre mini-crêpes. Il profumo dei waffle pronti riempì l’aria, facendole rimpiangere di non poter mangiare nulla per colpa dello stupido Morbo; i waffle furono sistemati ognuno in una vaschetta diversa, per poi essere ricoperti delle loro rispettive farce. La crema di nocciole si spanse sul waffle Thor e lo sciroppo d’acero colò abbondante su Heimdall; Laurie terminò di girare anche le tre piccole mini-crêpes farcite di tre tipi di cioccolato diversi e le posizionò in un’altra vaschetta da portar via, per poi aggiungere i vari topping alle tre pietanze. Quando ebbe finito, usò lo strumento apposito per raccogliere una pallina di Ricotta italiana doc e posizionarla graziosamente tra le Tre Norne. Infine, aggiunse la panna montata su entrambi i waffle, chiuse le tre vaschette e le infilò con attenzione in un sacchetto di carta con il logo della gelateria. -Ecco qua! Sono tre galeoni e quindici falci,- disse, battendo a cassa il prezzo dell’ordine. Come ogni volta che Sheldon era suo cliente, non poté impedirsi di sorridere grata e imbarazzata all’aggiunta di due falci di mancia. -Grazie, gentile come al solito. Non dovrei avere preferenze, ma rischi davvero di diventare il mio cliente preferito,- scherzò, con le gote rosse, mentre timbrava con lo stampino il sesto bollino sulla Carta Fedeltà. -Buona riunione! E… in bocca al lupo per gli esami!- augurò, salutandolo con la mano mentre lasciava la gelateria, seguito da Pretzel.
|