| Una sovrana aveva costruito il suo trono al numero diciassette di High Street, tra i libri disseminati attorno al comodino perché Eleanor potesse scegliere di iniziarne uno differente ogni sera, sotto la luce che filtrava dalle tende arancioni in cucina, sul tavolo ove sostava una pila di riviste astronomiche. La sovrana aveva traslocato da Hogwarts con l'allora diciottenne Eleanor, per impiantarsi nella sua nuova casa. Se nel dormitorio era rimasta rinchiusa in un baule, sotto il cuscino, sul comodino e in spazi più ristretti, ora aveva preso possesso di tutto il cottage e le sue manifestazioni erano ovunque. La giovane di Leeds era sempre stata schiava della sua Curiosità, dandole spazio per divorarle la mente e lasciarle interessi più variegati. L'Istruttrice sorrise sinceramente, udendo le risposte dei corsisti e soprattutto le loro domande. Un ampio sorriso le si dondolò sulle labbra melograno, mentre negli occhi si specchiava la stessa manifestazione della Curiosità che aveva rivisto negli iscritti a quel Ciclo. Rivolse la propria attenzione a tutti coloro che, in rapida successione, si fecero avanti. Attese che anche l'ultimo concludesse prima di parlare. «Jackson, quel che chiede verrà largamente trattato nella seconda lezione di questo Ciclo e sono sicura che l'Istruttore Steewood saprà colmare al meglio il suo dubbio. Intanto, posso dirle che sicuramente tentare di Smaterializzarsi da e Materializzarsi in un luogo protetto da Incanti Anti-Materializzazione - come Hogwarts - può comportare dei rischi, quindi è assolutamente da evitare. Rispondo ora alla sua domanda, Hargrave, davvero molto interessante. Quel che importa ai fini del processo di Materializzazione è che vi sia un catalizzatore per la Magia, ovvero una bacchetta. Il legame con il possessore della bacchetta avrà una certa rilevanza sulla qualità della Materializzazione - come accade per qualsiasi processo che coinvolga la Magia e un individuo che la usa, si pensi alla resa di un qualsiasi Incantesimo che subisce un malus per l'uso di una bacchetta non propria. La Materializzazione, però, salvo casi particolari, dovrebbe avvenire anche con la bacchetta di un'altra persona, seppur con un possibile malus, come le dicevo. Sono in corso studi sui possibili vantaggi dati dal Materializzarsi con la propria bacchetta piuttosto che con quella di un altro, ma non posso offrirle dati quantitativi in merito. Allo stesso modo, tenere la bacchetta in tasca consente di praticare perfettamente la Materializzazione, non sono (ancora?) stati accertati casi sperimentali ove stringere la propria bacchetta in mano abbia aiutato nella resa della Materializzazione. MacEwen, sì, è possibile Materializzarsi in un luogo che non si è mai visto, ma è più complicato. I racconti di altri, una fotografia o una qualche fonte possono aiutare, ma anche senza alcun dato sulla Destinazione è possibile raggiungere quest'ultima tramite Materializzazione, sebbene sia più complesso». Inebriata dalla partecipazione degli iscritti, si voltò singolarmente verso chi le aveva rivolto la domanda, ma sperò che quelle risposte potessero soddisfare eventuali dubbi o piccole curiosità - magari sopraggiunte nell'udire le domande altrui - di tutti. «Vi ringrazio per gli interventi, sia per le ottime domande che per le risposte, che hanno fornito alcune idee che andrò a sviluppare tra poco...». In quell'istante, udì bussare. Con un movimento rapido della bacchetta, aprì la porta all'ultima arrivata, distendendo un sorriso bonario in volto. «Grey, buongiorno anche a lei. Prenda pure posto, ma mi raccomando, non arrivi più in ritardo. Fornirò a tutta la classe gli appunti di questa lezione - così che abbiate il materiale su cui studiare in vista dell'Esame Teorico -, dunque potrà recuperare la parte di spiegazione che ha perso. In estrema sintesi, è stata definita la Materializzazione come un mezzo di trasporto magico istantaneo e si è introdotta la Regola delle Tre D - Destinazione, Determinazione e Decisione - come approccio da usare alla Materializzazione. Ora analizzeremo ciascuna D nel dettaglio. È la parte teorica più pesante di questa lezione e mi dilungherò certamente, ma cercherò di essere quanto più chiara». Fece una pausa, preparandosi a trattare il fulcro della sua lezione. «La prima D è la Destinazione: il luogo puntuale ove l'individuo intende Materializzarsi. Puntuale!, perché come detto da Hargrave non ci si vuole Materializzare genericamente in Scozia, genericamente lungo la High Street: vogliamo andare a occupare uno ben specifico punto con i nostri piedi. Come si applica la conoscenza alla prima D? In primo luogo, chiarite le coordinate spaziali e la posizione geografica della vostra Destinazione, come diceva Jackson. Poi, occorre rappresentare nella propria mente la Destinazione con il grado più elevato di precisione e accuratezza possibile, considerando minuziosamente tutti gli elementi che costituiscono la vostra Destinazione. Dopo aver fissato le coordinate, da una descrizione più grossolana del luogo, scendete lentamente nel dettaglio, come in parte detto da Collins. Dovete mirare a descrivere la vostra Destinazione puntuale all'interno del quadro, l'ambiente figurato nella vostra mente vi servirà a dare le coordinate esatte del punto in cui volete Materializzarvi. Per esempio, se un Mago o una Strega volesse Materializzarsi su quella mattonella alle vostre spalle, allora per individuarla gli sarebbe utile dire che è quella sotto la finestra, a una decina di passi dalla porta e così via. Sfruttate i punti di riferimento, siate precisi nella descrizione, provate a immaginare ciò che quel punto nello spazio vedrebbe attorno a sé. Come anticipato da Cadarn, è necessario analizzare tutte le variabili di quel posto e i possibili ostacoli alla vostra Materializzazione, ovvero qualsiasi elemento con cui non volete scontrarvi e le condizioni che potrebbero rendere spiacevole l'arrivo - dubito vorrete Materializzarvi su un fuoco acceso di un camino o nel corso di un fiume. Scegliete sempre posti sicuri, meno affollati, sgombri, pianeggianti, non in bilico. Riassumendo, possiamo tenere a mente tre aspetti principali, che vanno attenzionati l'uno dopo l'altro in questa fase: primo, fissare la Destinazione e porla come obiettivo; secondo, descriverla con cura nella vostra mente, dipingendo con dedizione una descrizione della vostra Destinazione puntuale in funzione dell'ambiente che la circonda; terzo, considerare i possibili ostacoli da evitare». Si zittì un istante, sperando tutti la stessero seguendo. «La seconda D indica la fase della Determinazione, nel corso della quale il soggetto deve concentrarsi sulla propria intenzione di voler occupare con tutto il proprio corpo - e con i propri vestiti indosso - un punto dello spazio visualizzato in precedenza. Costruito il disegno mentale della vostra Destinazione nella fase precedente, ora occorre inserire voi stessi in quello schema. Collocatevi precisamente in un punto, corrispondente allo spazio che andrete a occupare quando vi Materializzerete. Come detto prima, scegliete una posizione sgombra da ogni ostacolo e concentratevi solo sul voler raggiungere quella posizione. Qui diventano importanti i punti di riferimento: mentre prima si trattava di creare una descrizione oggettiva della vostra Destinazione, come un narratore esterno che osserva dall'alto e lentamente va a concentrarsi in un punto ristretto dello spazio, ora dovete vedervi e collocarvi in quel punto. Per inquadrare lo spazio esatto in cui Materializzarvi, e non approssimativamente una decina di passi più in là, dovete considerare voi stessi rispetto all'ambiente, rispetto ai punti di riferimento che avete analizzato nel vostro quadro mentale. Stabilite delle coordinate, immaginatevi in quel punto, descrivete ciò che vedreste e che potreste sentire. Siate minuziosi anche in questa fase, pensate a voi nella vostra interezza. Considerate ogni parte del vostro corpo, non solo gli elementi più evidenti e più ovvi. Guardatevi esteriormente e descrivetevi all'interno della Destinazione. Per non dimenticare nulla, un buon metodo potrebbe essere "ricostruirvi" dal basso, per esempio: i piedi, le dita dei piedi, le unghie, le gambe, il busto, le braccia, le mani, le dita, le unghie anche qui, poi, risalendo lungo il collo, la testa, la bocca, il naso, le orecchie, gli occhi, le ciglia, le sopracciglia, i capelli, la peluria generica dei nostri corpi. Non è necessario avere cura di quanto si trova dentro di voi, non rischierete mai di Smaterializzarvi e lasciare indietro uno dei vostri organi interni. Piuttosto, ricordate di soffermarvi anche sui vostri abiti. State attenti a non dimenticare nulla del vostro corpo, perché sono proprio le disattenzioni in questa fase che, molto spesso, comportano lo Spaccamento, uno dei principali rischi di cui accennavo prima. Di questo, però, ve ne parlerà approfonditamente il mio collega nella prossima lezione, non posso dirvi molto di più. Riassumiamo anche la fase della Determinazione nei suoi aspetti principali: primo, concentrarsi sull'obiettivo della Materializzazione, sulla propria intenzione di occupare un punto esatto dello spazio, desiderare con fermezza di raggiungere la propria Destinazione; secondo, collocarsi mentalmente in quel punto ben preciso, che sia privo di ostacoli, posizionare se stessi all'interno del disegno mentale della Destinazione; terzo, imporre di seguire con tutti se stessi quell'intenzione, richiamare a sé ogni parte del proprio corpo e i propri vestiti». Sospirò lieve, ben consapevole di star ammorbando l'intera classe con una lunga spiegazione. Riteneva utile per loro, però, poter reperire ogni informazione utile alle Materializzazioni che avrebbero svolto da lì a poco in quelle sue parole. «L'ultima D, corrispondente a Decisione, rappresenta la necessità di concentrarsi sulla propria volontà di entrare, attraversare e superare il Vuoto, per Materializzarsi nel luogo prescelto. Il Vuoto non è un'entità arcana e misteriosa, non ha alcuno speciale significato astratto in questo contesto. È un mezzo e in quanto tale occorre sfruttarlo per spostarci quasi-istantaneamente da un luogo alla Destinazione tramite la pratica della Materializzazione. È ciò che conduce da un luogo all'altro tramite la pratica che stiamo approfondendo, dovete concentrarvi sul volerlo attraversare e oltrepassare per raggiungere la destinazione. Quali sono le potenzialità del Vuoto? Accedendovi tramite Materializzazione, vi si aprono infinite strade: il Vuoto può condurvi ovunque - be', quasi ovunque, per esempio escludiamo i luoghi protetti da Incantesimi Anti-Materializzazione - in modo rapidissimo. Considerate il Vuoto, per esempio, come una porta da superare: attraverso di essa, potete giungere alla vostra Destinazione. Dopo l'approccio su cos'è il Vuoto, concentratevi su perché vi serve e come, cosa vi permette di fare e sulla vostra intenzione di sfruttarlo. In questa fase, considerate che attraversare il Vuoto può lasciarvi spiacevoli sensazioni addosso, come vertigini o nausea, che probabilmente andranno via con un po' di pratica e di abitudine. Questo passaggio culmina nel movimento che consente a un individuo ancora inesperto di introdursi nel Vuoto, tramite un semplice giro su se stessi. Si tratta di un'azione opzionale per Streghe e Maghi con maggiore esperienza, ma sicuramente ne avrete bisogno fino al giorno dell'Esame Finale, quindi non dimenticate questo movimento: una torsione del busto, che va accompagnata da tutto il corpo. Una insufficiente concentrazione in questa fase pregiudica totalmente la riuscita della Materializzazione, dunque essere superficiali nell'approcciare il Vuoto vi farà rimanere fermi al luogo di partenza. Riassumendo: primo, concentrarsi sul Vuoto, su cosa offre, perché serve e cosa può comportare; secondo, compiere un giro su se stessi per entrare nel Vuoto». Una ciocca di capelli rossastri le scivolò sulla guancia ed ella la riportò rapidamente dietro l'orecchio. Dopo quel fiume impetuoso di parole, doveva ammetterlo, era quasi preoccupata all'idea di incrociare gli occhi degli iscritti, che sperava di non aver terrorizzato. «Dunque, in conclusione, come prepararsi ad attuare una Materializzazione? Curate la postura del vostro corpo, rilassatevi e concentratevi nell'attenzionare singolarmente e con ordine ciascuna D, non abbiate fretta. Infine, dovrete solo compiere un giro su voi stessi». Appoggiata alla cattedra dietro di sé, adagiò mollemente le mani in grembo, rilassandosi. Aveva concluso la spiegazione, senza dubbio la parte più pesante di quelle due ore di lezione. «Tutto ciò che vi serve per praticare al meglio la Materializzazione è contenuto in questa lunga spiegazione, dunque è importantissimo che non abbiate dubbi su questo. Tra poco affronteremo le vostre prime prove pratiche, siete tesi? Approfittate ora per pormi dubbi e domande, chiedete pure se qualcosa non è chiaro, cercherò di spiegarmi al meglio prima della vostra prima Materializzazione». Con un sorriso un po' sornione e un po' emozionato a fior di labbra, cercò gli sguardi di tutti, comprendendo bene quanto potevano provare in quel momento.
//Scadenza per postare: 48 ore di tempo a partire dall'orario di invio di questo post. Per le modifiche al Regolamento che erano in corso, avendo Madison Grey rispettato la seconda scadenza a lei imposta, è considerata presente al pari degli altri iscritti.
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