Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

The Lucky Nine, Settembre 2020

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view post Posted on 3/9/2020, 12:25
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//continua da qui

La spillata aveva chiuso lo sportello della carrozza alle sue spalle e si era avventurata per il corridoio della locomotiva. L'intento era quello di portare a termine una missione che concerneva in tutto e per tutto al suo nuovo ruolo. Una ricordella, in fin dei conti, sarebbe stata fondamentale per svolgere al meglio i suoi doveri una volta giunta al Castello. Sì, fondamentale, decisamente. Davanti a lei riconobbe l’inconfondibile chioma di MacEwen procedere con sicurezza per il corridoio. Suppose che il Prefetto bronzoblù fosse in ronda e storse il naso quando lo vide imboccare il quinto scompartimento. Affrettò il passo, notando con la coda dell’occhio la Florel che entrava qualche scompartimento più avanti: quanto affollamento a viaggio appena iniziato. Affrettando il passo raggiunse lo scompartimento in cui il Prefetto era entrato e trovandolo impegnato in una minuziosa ricerca, Sybil constatò con tristezza di avere un degno avversario. Senza perdersi d’animo proseguì fino al numero sei, ma sbirciando dal finestrino riuscì a vedere la magia-uomini, nonché indossatrici di banane sorridenti strisciante a terra, con il Prefetto tassorosso al suo capezzale.
Merlino quanti amabili sciacalli qui.
Con un sonoro sbuffo raggiunse l’ultimo degli scompartimenti utili, vuoto grazie a Salazar.
Si guardò intorno con aria circospetta, nessuno studente o spillato di ronda sembrava guardare nella sua direzione. Entrò. Mordendosi il labbro decise di aver bisogno di un diversivo, così fece cadere sul pavimento uno degli orecchini comprati alla boutique di Madame Luna; se qualcuno l’avesse colta in flagrante, la Vane gli avrebbe chiesto sconvolta di essere aiutata a trovare l’orecchino caduto. Lei, poverina, stava facendo la sua ronda - encomiabile - quando il gioiello appena comprato le era cascato in terra, una disgrazia praticamente. Cominciò quindi la ricerca e nel farla sarebbe stata organizzata e precisa. Avrebbe cominciato dal pavimento, guardando sotto i sedili, ma anche vicino allo sportello, nel caso il biglietto si fosse incastrato nelle intercapedini della porta. Si sarebbe poi concentrata sui sedili, avrebbe spostato in modo ordinato - era un Prefetto dopo tutto - i cuscini e infilato le dita tra le parti delle poltrone che non poteva rimuovere. Sarebbe poi arrivato il momento delle cappelliere, magari qualcuno aveva distrattamente trovato il foglietto prima di lei e senza rendersi conto del contenuto l’aveva posato lì sopra. Poco probabile, ma valeva la pena controllare. Continuando così avrebbe perquisito la carrozza da cima a fondo, un po' come farebbe uno snaso alla Gringott.

Edited by Sybil Vane - 3/9/2020, 13:51
 
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Jack Allan Wilkinson
view post Posted on 9/9/2020, 21:12




Trascinandosi dietro il baule come un comunissimo babbano, Jack avanzò di pessimo umore lungo il corridoio dell'Espresso mentre con la mente imprecava contro il Morbo Bianco e il San Mungo che era ancora non stato in grado di trovarne la causa o di alleviarne i sintomi.
Tra il desiderio di sfoderare la bacchetta per alleggerire il peso del bagaglio e l'irritazione di non poter essere sicuro di ottenere il risultato sperato al primo tentativo, il ragazzo non aveva né la voglia né pazienza necessarie ad ascoltare il chiacchiericcio altrui.
Scomparto dopo scomparto giunse in coda al treno e, nella speranza di trovare l'ultimo vuoto, aprí la porta scorrevole con un leggero scricchiolio.
Davanti a lui, quanche passo più in là, si palesò una ragazza china a toccare e scombinare ogni centimetro quadrato della cabina come alla disperata ricerca di un oggetto perduto.
Mosso in avanti il piede destro, il suo occhio captò la nuova Spilla da Prefetto sul petto della giovane e, pochi centimetri più su, il suo volto che presto riconobbe come quello di uno degli ultimi acquisti della squadra di Serpeverde, Sybil Vane.
Sapendo che non sarebbe rimasta lì ancora per molto, dati i suoi doveri di ronda e il suo privilegiato posto nella carrozza riservata alle cariche, Jack entrò con tutto il baule e lo piazzò nell'apposita cappelliera.
"Che fai smonti la carrozza o stai nascondendo del whisky incendiario?"
Preso posto sul sedile alzò nuovamente lo sguardo sulla compagna di casa per poter indagare su quanto stesse facendo in modo da capire per quanto ancora sarebbe rimasta.
 
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view post Posted on 10/9/2020, 16:27
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Uno scricchiolio proveniente dalla porta scorrevole raggiunse il canale uditivo della serpe che per un istante rimase immobile, come pietrificata. Di spalle all’entrata, il nuovo viaggiatore l’aveva colta nel sollevare a mezz’aria un cuscino che, se non fosse stato per l’improvvisa interruzione, sarebbe presto volato sul sedile alla sua destra. Sybil però, dato che il crudele destino era stato così premuroso da portarle compagnia, si limitò ad abbassarlo con un lento movimento delle braccia. Mascella e mandibola, intanto, si erano contratte in un’espressione seccata che mutò rapidamente in un sorrisetto divertito, una volta ascoltata la battuta dello studente. Indubbiamente a raggiungerla era stata una persona conosciuta. La sua voce le suonava infatti familiare, ma non abbastanza da individuarne il proprietario. Facendo perno sulle punte dei piedi la Vane si voltò, prendendosi qualche secondo per studiare il profilo del concasato che si allungava verso la cappelliera. Le iridi andarono ad inquadrare il suo alibi, l'orecchino perduto, ma il sesto senso o forse soltanto il buon senso, le suggerirono di lasciar perdere. Il cacciatore non sembrava essere d’ottimo umore e Sybil non poteva certo biasimarlo. Se la sua cabina fosse stata messa a soqquadro da un altro studente, la Vane avrebbe reagito in maniera decisamente meno pacata. No, al ragazzo avrebbe risparmiato il triste monologo sull'enorme valore affettivo dell'orecchino comprato il giorno prima.
- Mi hai beccata! - mentre la Vane lanciava il cuscino al suo posto un sospiro di resa lasciò le sue labbra. - Il whisky incendiario però è per principianti, Jack. I veri soldi si fanno con il Bacio di Eustass. Centoquarantacinque galeoni a bottiglia, un furto. Sono praticamente un Robin Hood io... - la battitrice arricciò la punta del naso nel sentirsi pronunciare quella cifra con tanta sicurezza. Aveva studiato per presentarsi preparata al colloquio con l’oste e le erano rimaste impresse più informazioni di quelle che avrebbe immaginato. Squadrò quindi il concasato, colta improvvisamente dal dubbio che non conoscesse l'arciere leggendario. Il personaggio però, seppur frutto della cultura popolare babbana, aveva radici storiche così remote e si era inserito tanto bene nell’immaginario collettivo che la Vane avrebbe scommesso che chiunque, soprattutto se britannico, ne avesse sentito il nome almeno una volta. Decise quindi di non dare ulteriori spiegazioni.
- Solo che, invece di dare ai poveri, rivendo a quelli del primo anno - un occhiolino appena accennato e la bionda diede le spalle al Wilkinson per allungare le mani verso la cappelliera di fronte al ragazzo. L'immagine della Sala Comune invasa da undicenni dall'ubriacatura molesta la fece rabbrividire, ma a chi altro avrebbe potuto rivendere l'ipotetico liquore trafugato? Certo non ai professori e, tolti i nuovi smistati, il resto del corpo studentesco aveva un brutto rapporto con i liquidi indipendentemente dalla loro gradazione alcolica. La verde-argento concluse che quello era un pessimo periodo per combattere il proibizionismo o per dare inizio ad un'attività criminale di contrabbando. Unici acquirenti: undicenni e la Andersen.
- Tu, invece? L’hai organizzata più quella corsa clandestina sulle scope? - continuò con la voce smorzata a causa dell’addome allungato che doveva permetterle di spingere la mano fino al limite della cappelliera. Poco dopo tornò a far aderire l’intera pianta del piede al pavimento e con un gesto rapido aggiustò la divisa.
- Scusami, ho perso una cosa, ma tra poco rimetto in ordine e tolgo il disturbo - il tono divenne gentile e la Vane si allungò a mettere al suo posto originario uno dei cuscini che aveva impilato.

Edited by Sybil Vane - 10/9/2020, 17:43
 
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Jack Allan Wilkinson
view post Posted on 13/9/2020, 15:40




Seduto, con la schiena leggermente staccata dal sedile, appoggiò distrattamente le braccia sulle proprie gambe mentre i suoi occhi si andavano a posare sul cuscino appena rimesso al suo posto fino a tornare sul volto della compagna di Casa che stava rispondendo alla sua domanda retorica. Non si era aspettato davvero una risposta e, se mai Sybil gli avesse spiegato, al contrario di quanto lui non avesse suggerito, di star tentando di trovare un oggetto smarrito, Jack avrebbe sicuramente dubitato del quoziente emotivo ed intellettivo della ragazza. La sua risposta, invece, gli fece alzare leggermente e stancamente le labbra all’insù in un vago segno di apprezzamento. I discorsi seri, che non c’entrassero nemmeno vagamente con qualche osservazione perspicace sul morbo bianco o sullo scorso attacco dei Negromanti, in quel momento non sarebbero stati di alcun interesse per il serpeverde se non, piuttosto, motivo d’impazienza e d’irritazione.
“Il Bacio di Eustass. Già mi immagino la faccia di chi deve ordinarlo al banco proprio dal proprietario del Testa di Porco. Non mi stupirei se davvero lo acquistassero sottobanco”.
Senza accorgersene la conversazione aveva proseguito sotto una strana bolla di normalità che aveva aiutato il nervoso del serpeverde a scemare e ad essere rimpiazzato con una piccola dose di benessere. Non prestando particolare attenzione ai movimenti della ragazza, Jack recuperò dal baule l’ultimo libro di narrativa regalatogli da sua cugina che per un motivo o per un altro aveva voglia di rileggere. Aveva una copertina flessibile piuttosto scura su cui varie ombre si avvicendavano in anfratti ristretti di una Londra dal sapore novecentesco.
Ripreso posto sul sedile, Jack tornò a guardare la sua interlocutrice momentanea per rispondere alla sua domanda.
Non ricordava di averle mai parlato della sua passione per le gare di corsa con le scope, ma, se gli aveva chiesto di sue ipotetiche corse clandestine, da qualche parte doveva pur averlo sentito. Se non da lui da sua cugina o una delle sue partner dell’ultimo evento di San Valentino con cui ricordava di essere entrato in argomento.
“Non ancora. Ma l’anno è appena iniziato. E, Vane, se vuoi possiamo sempre prenotare il campo da Quidditch o, tentare una corsetta improvvisata in High Street. Per Robin Hood non deve essere poi così impossibile. Al massimo verremo fermati da qualche professore di passaggio e la tua nuova spilla di prefetto assieme all’assenza di alcuna voce in merito sul regolamento scolastico potrebbe essere d’aiuto”.
Negli ultimi mesi aveva avuto ben altri pensieri per la testa che non trovare modi alternativi per sfidare il regolamento scolastico. L'invasione che Hogwarts aveva subito e tutte le sue conseguenze erano troppo fresche e fin troppo irrisolte per poter essere cacciate facilmente dalla mente di ognuno di loro. La fatica con cui Giulia si spostava da un punto all'altro del castello, la cecità di Mouna e la sua impossibilità di lanciare sempre come voleva anche gli incantesimi più semplici gli avevano dato fin troppo a cui pensare.
“Anche se, di questi tempi, preferirei la prima opzione” aggiunse, con una smorfia, ricordandosi del malessere che lo assaliva ad ogni suo allontanamento da Hogwarts.
Seguendo il moto della ragazza che si metteva di nuovo in piedi e le sue successive parole, Jack allargò le braccia come a dirle di fare con comodo e di terminare la sua ricerca. Lui, nell’attesa, avrebbe letto il libro di narrativa a cui aveva messo mano.
"Non importa" aggiunse verbalmente dato il tono gentile della giocatrice di Quidditch. "Il lembo del mantello sa essere un buon passatempo"
 
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view post Posted on 14/9/2020, 20:01

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FATO



Le ruote cigolanti del carrello dei dolci si fecero strada lungo il corridoio, fermandosi di scompartimento in scompartimento. Arrivata a quello di Sybil Vane e Jack Allan Wilkinson, una strega anziana con un viso gentile fece scorrere la porta a vetri. Mostrò i colorati dolciumi in vendita e chiese:


- Qualcosa dal carrello, cari?
 
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view post Posted on 23/9/2020, 11:36
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- Il liquore dell’oste venduto sottobanco per soggezione nei confronti dell’oste, il cui marchio è l’unica ragione che lo rende tanto pregiato e costoso. Ironico. - commentò la bionda con un filo di voce, rivolgendosi più a se stessa che al compagno di squadra. Intanto una risata appena accennata sollevava gli angoli della bocca. Il pensiero volò fino al castello, scese la scalinata e si arrestò davanti alle alte vetrate che davano sulle acqua del lago nero. Lì si stagliava immobile l’uomo mascherato, ancora più inquietante visto nella penombra, con lo sfondo suggestivo alle spalle e la luce verdastra che si diffondeva faticosamente nella sala. Un brivido si propagò lungo la spina dorsale della Vane che osservò il paesaggio scorrere dietro il finestrino. Ogni secondo la avvicinava irrimediabilmente al momento in cui avrebbe dovuto parlare davanti agli altri studenti.
Affondando gli incisivi nel labbro inferiore, la serpe si ripromise di non pensare alla riunione se non una volta conclusa la cerimonia di inizio anno. Così costrinse la sua concentrazione sulla baraonda provocata e terminò rapidamente di ordinare la cabina.
- Oh, quindi dopo aver messo sotto qualche passante, umilieremo anche il regolamento della scuola mostrandogli le sue mancanze - rispose scuotendo piano la testa - sarà una fine eroica la nostra! Un vero peccato che la nuova spilla s’intoni così bene ai miei occhi, mi mancherà indossarla… - sollevò le spalle in un gesto di rassegnazione. Se non fosse stato per l’opprimente sensazione che l’assaliva quando varcava la soglia dei cancelli, la corsa ad ostacoli per High Street - dove gli ostacoli erano i passanti - sarebbe stata considerata preferibile dall’irlandese. Mille volte più divertente e adrenalinica di una prenotazione al campo, ma come aveva fatto notare il cacciatore, non correvano i tempi giusti.
- L’idea non mi dispiace affatto Wilkinson, anzi ci conto! - continuò cercando il suo sguardo, indecisa se quella fosse una proposta reale o se si stesse continuando sull’esempio del contrabbando.
- E bada bene di ricordarti di invitarmi quando la organizzi, non vorrai metterti contro una carica scolastica? - aggiunse caricando l’inflessione retorica della domanda - tolgo punti, colpisco bolidi e a quanto pare sono anche un ottimo arciere - annuì convinta elencando le sue innumerevoli capacità. Sotto l’ironia però, si nascondeva la ragazza che aveva sgranato gli occhi nello scoprire che avrebbe dovuto mandare lei i gufo di rimprovero ai suoi concasati. Il pensiero di ritrovarsi a doverli mandare a serpeverde più navigati di lei - come Jack, per fare un nome - le faceva venire tanta voglia di trasfigurarsi in uno struzzo e infilare la testa nella sabbia. Quando il ragazzo aprì il libro sulle sue gambe, la Vane decise che era giunto il momento di tornare alla sua carrozza. Si piegò a raccogliere l’orecchino lasciato a terra, ma prima di raggiungere l’orecchio, la signora del carrello fece scricchiolare nuovamente la porta.
- No, la ringrazio - scosse il capo, mentre delle pieghe si formavano sulla fronte corrucciata. Trovava sadico mantenere il servizio bar su un treno popolato da ragazzi che da mesi erano impossibilitati a mangiare. Seccata, fece defluire lentamente l’aria attraverso uno spiraglio delle labbra, poi si riscosse.
- Le ronde mi chiamano, ci sarai stasera alla riunione? - lasciò al ragazzo il tempo di rispondere prima di continuare - in ogni caso, buona lettura - sollevò una mano in segno di saluto e sgusciò fuori dallo scompartimento. Lo scambio aveva mantenuto alto il suo umore e la Vane era felice di aver associato la bozza di un carattere a quella che altrimenti sarebbe rimasta la sagoma di un ragazzo a cavallo di una Nimbus. Percorrendo il corridoio con lunghe falcate si disse che, se ne avesse avuta l'occasione, avrebbe approfondito volentieri quella conoscenza.
 
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Jack Allan Wilkinson
view post Posted on 30/9/2020, 21:13




Quel suo “umilieremo anche il regolamento scolastico”, con cui Sybil aveva mostrato di apprezzare una sana gara di scope per l’High Street di Hogsmeade, lo aveva indotto a risponderle con un sorriso d’approvazione. La curva delle sue labbra si era increspata meccanicamente, accendendo una fiammella vivace nei suoi occhi verdi. Fu un fervore che durò solo pochi istanti e che si affievolì al ricordo della sua effettiva condizione di disagio al di fuori delle mura di Hogwarts.
Era imbarazzante e oltremodo oltraggioso la facilità cui i negromanti avevano ancora una volta messo un freno ai progetti e alla felicità di studenti e professori della scuola magica scozzese. Contando solo il male fisico e mentale che avevano già procurato da qualche anno a questa parte, senza mettere in conto gli avvenimenti più recenti, meritavano già l’ergastolo nella parte più cupa e miserabile di Azkaban. Le cicatrici che Giulia era costretta ad indossare sul proprio collo e alla base della nuca erano l’esempio più vicino e doloroso. Non tanto per l’aspetto quanto per il significato che si trascinavano dietro e per il doloroso vissuto che era stato reso più difficile da accantonare in vista di un nuovo futuro.
“Si può dire che è fatta. Bisogna solo concordare il giorno. Porta anche un paio di chi vuoi. Non troppi, però, che rischiamo di inondare il campo e poi ci accusano di voler organizzare una rivolta contro che ne so? Eustass Hawkins? Il nuovo preside?”
Rilassato, con le spalle comodamente appoggiate al sedile, aveva lasciato che le proprie parole fluissero leggere dalle proprie labbra fino a raggiungere la sua interlocutrice. Non aveva sentito alcun bisogno di stabilire a priori una data. Sapeva che alla prima occasione, senza troppe cerimonie, avrebbe colto la pluffa in balzo per ricordarsi di Sybil Vane e dell'appuntamento senza scadenza che si erano promessi di organizzare. Tra lezioni, compiti e il morbo che affliggeva gran parte della popolazione di Hogwarts, sarebbe arrivato, prima o poi, il bisogno di staccare e di trovare un appiglio per respirare della sana aria di libertà. Una gara di corsa a cavallo della propria Nimbus sarebbe stata ideale a tale scopo.
La conversazione si interruppe all’arrivo dell’anziana signora che sull'Espresso vendeva regolarmente dolciumi di tutti i tipi. Jack, dopo aver rifiutato gentilmente l’offerta, tornò a posare lo sguardo sulle pagine del libro che aveva da poco aperto.
“È una rottura, ma ci sarò” le risposte per l’ultima volta alzando i suoi occhi verdi fino ad incrociarli con quelli della ragazza.
“Buona caccia a tassi, grifi e corvi. Ci si vede più tardi”
 
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6 replies since 3/9/2020, 12:25   255 views
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