Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

We're coming back, Settembre 2020

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Antony Smith
view post Posted on 1/9/2020, 09:56




1 settembre 2020, Hogwarts Express

Tutti gli studenti erano pronti a tornare ad Hogwarts e la confusione e la baldoria che producevano ne era la conferma. Smith, già infastidito perché i genitori avevano cominciato a fare le solite raccomandazioni, non poteva che irritarsi ancora di più al piagnucolare dei suoi coetanei che lasciavano i genitori e al fracasso che gli stessi facevano salendo in treno, contenti di iniziare un nuovo anno ad Hogwarts.
Antony era cambiato fin troppo ultimamente, prima avrebbe detto di somigliare fin troppo ai ragazzini in questione, ma ora era diverso; era diventato fin troppo irascibile, qualsiasi cosa gli dava fastidio e cercava di isolarsi il più delle volte, gradendo solamente la compagnia dei suoi amici.
In tutto ciò c'era un'aggravante: il suo migliore amico, o meglio, il ragazzo con cui aveva legato di più, era da poco stato nominato prefetto della sua casa e, dunque, non avrebbero potuto nemmeno stare nello stesso scompartimento, dato che i prefetti e i caposcuola avevano una carrozza a parte.
La divisa, già indossata da casa per un motivo apparentemente inesistente, era disordinata, la cravatta giallo-nera era fuori posto e i pantaloni, a tratti sporchi di gesso, erano un po' stropicciati.
A tenergli compagnia, fortunatamente, non c'era nessuno.
Nessuno al di fuori di Alaunus, posizionato nella tasca destra del mantello e Dialogo che, per questioni logistiche, stava dentro il baule, proprio sopra la sua testa.
Il suo sedere era schiacciato contro il sedile posteriore esterno dello scompartimento e la testa era girata di novanta gradi. Gli occhi che guardavano la finestra speravano di cogliere qualsiasi cosa potesse tornare utile per gettare fango su qualcuno e il cervello sembrava voler elaborare un piano meschino per abbattere qualche collega che stava anche solo un po' antipatico al simpaticissimo Smith.

Antony era cambiato.
 
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view post Posted on 1/9/2020, 10:32
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La mattina del primo settembre di quell'anno, Alexandra si era apprestata a raggiungere di buon'ora la stazione di Londra dove avrebbe poi preso l'Hogwarts Express. Era proprio lì che si trovava, infatti, in quel momento: stravaccata sul sedile di uno degli scompartimento del mezzo, con la grazia e la femminilità di un elefante maschio. Dinanzi a lei si trovava un Antony selvatico e un po' imbronciato che non molto tempo prima si era apprestato a raggiungere il treno, ignaro che al suo seguito vi fosse la sua compagna Cacciatrice Alexandra. I fatti erano andati più o meno così: la mora aveva individuato il suo concasato tra la folla, l'aveva richiamato con un sonoro "Antony!!!" , che non aveva funzionato per niente, aveva iniziato a rincorrerlo e infine era entrata nel suo stesso scompartimento salutandolo con un affettuoso "Buongiorno pappamolle! Come sono andate le vacanze?"

Probabilmente, vista la faccia del giallo nero, l'apparizione della figlia di Tosca di quella mattina, non sarebbe stata di eccessivo gradimento, ma ad Alex non importava più di tanto. Aveva imparato a conoscere i tipi come lui e sapeva che in fondo anche lui si era affezionato e, dunque, avrebbe potuto tollerare la presenza di una Mendes allegra e stranamente spigliata.

Nell'attesa di una risposta più o meno positiva da parte dell'amico, Alexandra iniziò a guardarsi intorno: tutto era come lo ricordava. Ormai saliva su quel treno da anni e ogni volta le faceva lo stesso effetto. Si sentiva al settimo cielo, felice ed entusiasta di star per ritornare nella sua casa, dalla sua seconda famiglia e contenta di poter rivedere coloro con cui aveva stretto un minimo di amicizia.
Chi era riuscito ad inquadrare la ragazza sapeva bene che per lei conversare con qualcuno era un'ardua impresa e proprio per questo motivo cercava di tenersi stretta tutte quelle persone che avevano deciso di accettarla così, col suo carattere schivo, timoroso, chiuso.
Prima di partire nuovamente per Hogwarts però, la Tassa aveva fatto una promessa a sé stessa: aveva intenzione di cambiare, di migliorare, capire che non c'è nulla di male nell'esprimere i propri pensieri o nel far sentire la propria voce. Obiettivo di quell'anno era decisamente quello: abolire quella parte del suo carattere che le impediva di approcciarsi col resto dell'umanità. E aveva iniziato il suo percorso giusto quella mattina, approcciandosi in quel modo vivace e aperto al suo compagno di squadra, che sperò non la mandasse a quel paese costringendola a trovarsi un nuovo compagno di scompartimento.

Edited by Alexandra Mendes - 4/9/2020, 12:52
 
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view post Posted on 1/9/2020, 19:17
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// Cara Alexandra,

il tuo ultimo post è irregolare poiché ambientato per la maggior parte nella stazione King's Cross. Come spiegato anche dall'amministrazione, ciò che non avviene nel luogo della sezione ma è anteriore ad esso va scritto al trapassato e, in ogni caso, la maggior parte del post deve essere ambientata nell'Espresso e non alla stazione.

Modifica e non rispondere a questo messaggio di moderazione. In caso di dubbi, sono disponibile via Gufo.

Sheldon
 
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view post Posted on 2/9/2020, 20:03
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//continua da qui

Abbandonata dunque la carrozza in testa al treno, avrei dovuto percorrere il corridoio che conduceva al passaggio inter-vagoni che permetteva di raggiungere i primi scompartimenti degli studenti che, non facenti parte nel del gruppo dei maggiorenni ne del gruppo dei prefetti/caposcuola, erano raggruppati in gruppi di quattro persone. Sperai che quel in giro di ronda potesse filare tutto liscio, dopotutto il viaggio era ancora all'inizio e il tempo per combinare dei gran bei guai non era stato così sostanzioso, probabilmente il primo sarebbe stato il turno più piacevole di tutti, era questo il principale motivo per cui avevo deciso di cominciarne uno così presto.

Il primo compartimento davanti al quale passai era occupato per metà, due posti erano occupati e altri due aspettavano che qualche studenti vi ci sedesse sopra, dal finestrino della porta che consentiva l'ingresso nello scompartimento notai la presenza di due miei concasati: Alex e Antony. Probabilmente se non avessi dovuto continuare il giro di perlustrazione mi sarei fermato volentieri a scambiare qualche parola con loro, ma dovendo necessariamente proseguire verso il prossimo scompartimento, mi limitai ad osservare che fosse tutto in regola nel "monolocale" occupato dai Tassi; quando vidi che tutto sostanzialmente si trovava in ordine e che non ci sarebbe stato bisogno di alcun intervento, mi limitai a salutare i due compagni di casata con un cenno della mano che sarebbe molto probabilmente stato ricambiato se questi lo avessero visto dall'interno del loro scompartimento.

La ronda dunque potè continuare...
 
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Antony Smith
view post Posted on 7/9/2020, 09:03




Mentre il pessimismo e il cattivo umore di Smith prendevano il sopravvento in lui, con la coda dell'occhio notò una figura (che poi risultò essere Alexandra Mendes) che entrò nel suo stesso scompartimento salutandolo con il solito "Pappamolle" di benvenuto.
Un sorriso fugace e divertito fece la sua comparsa dalle labbra di Antony; far sorridere il battitore quel giorno sarebbe stata veramente una missione di difficoltà notevole, eppure Alex, con uno stupido ma simpatico "pappamolle" era riuscita in quella mitica impresa.

"Ma ciao anche a te principessa" decise di apostrofarla così per un motivo non molto chiaro, a dir la verità, forse, il motivo di quell'appellativo era del tutto assente, sperava di recarle fastidio, semplicemente questo, amichevolmente e affettuosamente, si intende.

"Tutto sommato posso dire di aver passato delle belle vacanze. Non ottime, sia chiaro, però soddisfacenti quanto meno. Tu?"

Pose quella domanda quasi per inerzia, per spontaneità, non era sua vera intenzione né suo interesse conoscere i particolari della vacanza dell'amica, ma nemmeno avrebbe voluto che la conversazione si chiudesse così; lei aveva deciso di tenergli compagnia scegliendo quello scompartimento ed escludendone altri, dunque sarebbe stato corretto e carino da parte sua ricambiare il favore e dialogare un po'. Inoltre Alex non era né un'estranea né una nemica, quindi che fastidio potrebbe dare una persona con la quale si hanno forti legami? Specie Alexandra Mendes.

Qualche momento dopo, Lewis passò proprio davanti il finestrino dello sportello dello scompartimento in cui erano seduti Antony e Alex, probabilmente mentre svolgeva la ronda, (compito che gli spettava dal momento in cui aveva guadagnato la spilla da prefetto) controllò che dentro fosse tutto a posto e si limitò a salutare i due con un cenno della mano che Antony ricambiò affettuosamente (ma non troppo).

Rigirò la testa e guardò dritta negli occhi la sua concasata per poi distoglierli dopo qualche millesimo di secondo. Il broncio cominciava a svanire del tutto e, al suo posto, un tenero sorriso prendeva il trono.

Edited by Antony Smith - 7/9/2020, 13:47
 
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view post Posted on 9/9/2020, 13:29

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FATO



Le ruote cigolanti del carrello dei dolci si fecero strada lungo il corridoio, fermandosi di scompartimento in scompartimento. Arrivata a quello di Antony Smith eAlexandra Mendes, una strega anziana con un viso gentile fece scorrere la porta a vetri. Mostrò i colorati dolciumi in vendita e chiese:


- Qualcosa dal carrello, cari?
 
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view post Posted on 22/9/2020, 11:41
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Fortunatamente la sfacciataggine di Alex, non sembrò arrecare disturbo al giovane tasso e questo rallegrò senz'altro la figlia di Tosca che non voleva assolutamente dar fastidio o indurre il suo interlocutore ad assumere una posizione ostile.
Antony ricambiò il saluto della ragazza con un "Ma ciao anche a te principessa".
Principessa?! Non tollerava quel soprannome da quando era piccola. Tutte le piccole fanciulle erano delle principesse, era un soprannome decisamente troppo comune e ad Alex, seguire la massa, non piaceva molto. Di conseguenza, anche i soprannomi che le venivano affibbiati dovevano essere originali. Naturalmente non se la prese realmente per quello scherzo ma, fingendosi offesa, rispose a tono al giovane:

"Pff, principessa?! È qui che si ferma la tua fantasia? Un 'soprannome' più originale no eh?"

Cacciò la lingua mostrandola al suo amico, passando poi a fissare il finestrino e il paesaggio che scorreva veloce al di fuori di esso.

"Mi fa piacere, non so te, ma mi era decisamente mancata la mia famiglia. È stato bello rivederli e passare del tempo con loro. Uh, c'è Lewis!"

Rispose alla domanda distratta che il battitore le aveva posto a sua volta, senza dar troppe spiegazioni di come avesse effettivamente passato le vacanze estive che, senz'altro erano state grandiose al fianco dei suoi genitori, ma che aveva passato anche pensando con nostalgia agli eventi dell'ultimo anno e dei nuovi amici che aveva conosciuto. Mentre esponeva il suo pensiero, passò di lì, Lewis, il nuovo prefetto di tassorosso, nonché suo caro amico. Stava sicuramente facendo il solito giro per controllare che tutto nei vagoni fosse in ordine quindi non poté fermarsi più di tanto. Quando passò, però, fece loro un rapido saluto con la mano che ricambiarono entrambi sorridendo; avrebbero avuto modo di salutarsi per bene una volta giunti al castello.

Poco dopo l'arrivo di Lewis, la conversazione fu nuovamente interrotta dall'arrivo di un terzo personaggio: la strega del carrello. Quest'ultima pose ai due tassi la solita domanda di routine: Qualcosa dal carrello, cari?

"Io sono a posto così, grazie!"

Non aveva fame, ma rispose lo stesso in maniera cortese e rivolgendo all'anziana un sorriso gentile. Poi posò il suo sguardo su Antony aspettando che rispondesse alla strega prima di riprendere la conversazione.
 
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Antony Smith
view post Posted on 24/9/2020, 18:51




"Effettivamente, ora che mi ci fai pensare. Sarebbe meglio se ti chiamassi 'Rompipalle', dico bene?"

Una non troppo celata nota di ironia sembrò trapelare dalla voce di Antony, altrimenti totalmente piatta e seccata. Da quando Alexandra aveva varcato la soglia del suo scompartimento, Smith aveva potuto constatare che, ignorando i bambini che meritavano più di Alex l'appellativo assegnato da Smith a quest'ultima, la nausea che la lontananza da Hogwarts gli provocava e qualche altro intoppo che l'aveva reso così nervoso, la giornata non era poi così male.
Quando Lewis passò oltre la porta del loro scompartimento senza degnarli nemmeno di uno sguardo, o quasi, la stessa si aprì, mostrando una signora anziana che trainava un carrello pieno di dolci, quando la stessa si offrì di porgere ai due dei dolci in cambio di denaro, Smith si premurò a far fuoriuscire dalla sua cavità orale un "No, grazie." secco, aspettando impaziente che la dolce signora chiudesse la porta.

Eccolo lì, palesarsi davanti i suoi occhi, un altro valido motivo per essere incazzato. La signora del carrello e il morbo bianco. Insieme.

Il broncio si fece nuovamente spazio fra le labbra del giovane studente che adesso aveva anche arricciato le sopracciglia, come a voler rimarcare il suo disappunto in merito.

"Sei pronta a reiniziare le lezioni a scuola?" disse in tono neutro, poi, euforicamente, aggiunse "E il campionato di quidditch, ovviamente!"

Rimarcò la seconda parte di frase come a voler indicare la sua alta stima e considerazione nei confronti del quidditch piuttosto che nei confronti delle lezioni. Non che non le amasse, però aveva un particolare feeling con i bolidi e, ora che aveva una mazza tutta sua, non vedeva l'ora di brandirla in campo, come una spada, per spedire qualche bolide contro gli avversari.
Veramente un bellissimo ruolo, quello di battitore, sì rischioso, ma soddisfacente, almeno a detta di Antony.
Dialogo meritava di esser portata in campo, momentaneamente soleva esser utilizzata a soli scopi accademici e sportivi e non era stata potenziata in alcun modo per permettere di imprimere maggior potenza. Era una mazza come altre se non per lo stemma della nobile casa di Tosca Tassorosso e la scritta del suo nome incisi.
 
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