Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Ruby Dakota Delaware

view post Posted: 3/5/2024, 12:42 Elation - Sala Trofei
-Uoooh hei calma, calma.-
Dakota fece un rapido passo indietro non appena vide la fatina scattare verso il proprio viso, e le ci volle parecchia concentrazione per costringere le mani a fermarsi all’altezza del petto invece che salire a tirare una sberla come riflesso spontaneo. Strinse per un secondo le dita della destra, quindi tornò a rilassare le braccia lungo il corpo. Non le piaceva che qualcuno o qualcosa entrasse nel cerchio del suo spazio vitale, men che meno con quell’atteggiamento rimproverante o minaccioso -per quanto una fatina di dieci centimetri potesse esserlo- ma recuperò in fretta un’espressione composta, rilassando le sopracciglia che si erano precedentemente aggrottate e alzando gli angoli delle labbra in un tenero sorriso. Morgana si era andata a nascondere tra le pieghe della divisa di Claudius, un po’ impaurita, un po’ arrabbiata.
-Ti chiedo scusa se ho detto qualcosa che ti ha turbata.-
Ruby aveva poca pazienza. Poca pazienza per le proprie cose, i propri affetti e i propri amici, figuriamoci per quelli degli altri. Però sapeva improvvisare e adattarsi. Per la prima volta, da quando aveva spedito Olimpia a recapitare quella lettera, si domandò se avesse fatto bene o se stesse solo perdendo tempo. Credeva di trovare una compagna per Hera senza sforzi, come se fosse automatico che tra le due si creasse un legame solo perché erano della stessa specie.
-Qualcosa di brillante dici?-
Il ragazzo le aveva consigliato di attirare le sue grazie con qualche oggetto a prova di Fata, ma purtroppo la bionda non aveva portato nulla dal dormitorio, solo uno dei suoi bracciali forse poteva tornarle utile. Alzò la manica della camicia e scoprì il polso sinistro, addobbato da diversi bracciali dorati, quindi aprì i gancetti di due di essi e se li posò sul palmo. Uno era composto da tre maglie sottili che si intrecciavano a formare una treccia, l’altro era liscio e lucido ma con dei pendenti a forma di campanella che tintinnavano quindi ad ogni movimento.
-Merry, ti va di prenderne uno per te e di portarne uno a Morgana?-
Accompagnò quella richiesta verbale a dei gesti che corrispondevano alle parole, indicando lei, la mano e Morgana in successione. Aveva pensato che, se ne avesse offerto solamente uno alla Fata di Claudius, la propria si sarebbe ulteriormente offesa, motivo per cui aveva sacrificato ben due bracciali d’oro, sperando che in caso di eventuale rottura sarebbe riuscita ad aggiustarli.
Hera Chenoa a quanto pare capì…a metà, in quanto prese entrambi i bracciali e li girò attorno al proprio collo come sciarpe.
Allertata dalla possibile tragedia del gesto sfrontato Ruby cercò di correre ai ripari.
-No, no, aspetta! Si ti stanno benissimo, giuro, ma uno dallo a lei.-
Nella propria mente urlò un grandissimo ti prego, spingendo delicatamente la Fatina verso il collo di Claudius dove si nascondeva l’altra. Vide Hera guardare i due ornamenti attentamente, ragionando da quale separarsi, quindi sfilò quello intrecciato e lo allungò a Morgana sbattendo veloce le sue piccole ali iridescenti. Le rimase davanti, ad un soffio dal mento di Claudius, sfacciata e non curante del ragazzo.
Nel mentre di quella scena Dakota cercò di non mettere pressione alle due creaturine tornando a rivolgersi al Corvonero.
-In verità niente di particolare…sai, sono stata assente da scuola per un po’ e lei ovviamente è venuta a casa con me. Lì avevo sì delle lezioni private ma per il resto del tempo ero libera e sola perciò, ecco, stavamo tutto il tempo insieme…qui invece le ore di studio sono molte di piu’, lei non conosce benissimo il castello e perciò credo che sia un po’…disorientata e forse crede che io non voglia passare del tempo con lei.-
La voce, in piu’ punti del racconto, era diventata malinconica, ma le iridi pervinca della bionda non si erano mai spostate da quelle di lui. Non aveva timore a condividere dettagli della propria vita, ma considerò comunque di spostare il focus della conversazione.
-E quindi vuole difenderti eh?-
L’irrefrenabile voglia di fingere di tirare un pugno a Claudius si impossessò della sua mente, spunta dalla curiosità di vedere come Morgana avrebbe provato a difenderlo e quali piccole magie avrebbe scagliato sulla Serpe. Sarebbe sicuramente stata una scena enormemente divertente ma anche irrimediabilmente distruttiva per quello che era il suo obiettivo, e magari per i trofei nella stanza. Non aveva idea della portata della rabbia di una Fata, ma si decise che in un altro luogo e contesto lo avrebbe di certo voluto scoprire. Le avrebbe dato fuoco ai capelli? Le avrebbe morso un orecchio? E in tal caso le avrebbe fatto male? Come si litigava con una Fata? La Delaware si perse in quelle fantasticherie e rise di gusto, con tanto di movimento di spalle e mano sulla pancia.
-Mi sono appena immaginata di picchiarti –per finta, s’intende- solo per vedere come reagirebbe Morgana.-
Rise ancora, questa volta perché nella sua mente la vide rincorrerla mentre le lanciava nocciole.
-Però se invece ti tocco e basta…-
Allungò lentamente la mano mentre tutta la sua comunicazione non verbale comunicava pace e buone intenzioni. Non guardò Claudius negli occhi ma tenne lo sguardo basso verso il suo arto sinistro, pensò di volergli accarezzare il gomito e il braccio e così fece, calma e deliberata senza chiedere il permesso di nessuno, tutto il contrario di come voleva che invece gli altri si comportassero con lei.
view post Posted: 24/4/2024, 16:48 Road To - Campo di Quidditch
Inspirò profondamente e buttò fuori tutta l'aria senza interrompere la corsa. Negli ultimi minuti aveva tenuto contratti tutti i muscoli dell'addome e quelli delle cosce e sentiva che iniziavano a bruciarle. Quella era un'altra cosa che non le piaceva del ruolo da Cercatrice, e cioè che da quando iniziava la caccia non vi era un secondo per riprendere fiato, per far ruotare le spalle o sgranchirsi le anche.
Stretta stretta alla scopa Ruby aveva seguito il boccino al meglio delle proprie possibilità, congratulandosi con se stessa per non aver perso terreno neanche una volta. Avrebbe mantenuto lo stesso impegno fino alla cattura, infatti, quando vide che la traiettoria tornò ad uno spedito zig zag, la bionda non si scoraggiò -ma non potè impedirsi di provare un po' di nausea. Quegli scatti a destra e sinistra la destabilizzarono di più rispetto alla discesa rapida che venne successivamente, e anche maggiormente rispetto alla picchiata in cui si era dovuta avvitare su se stessa di un minuto prima. La ragazza rallentò solo quando vide il boccino puntare vero la torretta gialla e fiondarcisi dentro, solo in quel frangente lì, per evitare il disastro, Ruby frenò e si diede il tempo di riflettere. Aveva visto che, entrando in quello spazio poco agevole, aveva puntato verso l'alto, perciò, a rigor di logica, sarebbe uscito dall'alto. Seguendo quella supposizone l'inglese sarebbe scattata verso l'alto e poco prima di raggiungere gli spalti situati in alto lo avrebbe visto sbucare fuori e puntare verso il centro dell'ovale.Virò anche lei, ruotando e prendendo la stessa direzione. Per la prima volta da quando aveva iniziato ad inseguirle la pallina dorata, la traiettoria si fece lineare, motivo per cui Dakota iniziò a posizionarsi correttamente per la cattura. Per riuscire ad eseguire la presa indicata da Morgana la serpe avrebbe dovuto spostarsi più avanti sulla scopa, in una posizione scomoda che fortunatamente avrebbe mantenuto solo per pochi secondi. Avrebbe tenuto la scopa anche con le mani fino all'ultimo secondo e si sarebbe avvicinata il più possibile in quanto la lunghezza delle sue braccia non le consentiva una presa tanto precoce. Al momento giusto avrebbe contratto maggiormente i glutei e le cosce per rimanere ancorata alla scopa, quindi avrebbe lanciato in avanti busto, spalle e braccia fino a proiettarsi quanto più possibile in avanti e riuscire a fermare il volo del boccino tra i palmi delle mani: dita tese, pollici all'insù, la Delaware avrebbe fatto sentire lo schicco delle mani che sbattevano l'una contro l'altra -con al centro il boccino- a tutti i suoi compagni, proprio come quando, di notte d'estate, innervosita dal suono, cerchi di uccidere una mosca con tutta la cattiveria dettata dalla privazione del sonno.
view post Posted: 19/4/2024, 11:56 Road To - Campo di Quidditch
Fece scrocchiare il collo mentre ascoltava le indicazioni e non appena Morgana disse loro l’ultima parola la bionda montò sulla scopa e diede la spinta. Avrebbe inizialmente sorvolato il campo procedendo lungo il perimetro all’altezza degli spalti, per poi gradualmente scendere di quota fino a poter distinguere i fili d’erba. Giocare come Cercatrice era il suo secondo ruolo, quello in cui si era allenata poco e che tendenzialmente le spiaceva di meno: un volo piuttosto statico, che si animava solo verso la fine. Certo, c’era tutta la questione della gloria e degli occhi di tutti gli spettatori puntati contro, ma c’era meno divertimento, a suo parere.
Però sarebbe potuto capitare, in futuro, che anche a lei toccasse esprimersi in quel ruolo, perciò era giusto che anche quei movimenti le si imprimessero nella memoria muscolare, in modo da non fare una figura da folletto in partita.
Ad un certo punto Ruby avrebbe notato, vicino agli anelli nord, proprio quello che stava cercando: un luccichio dorato, segno che il boccino stava riflettendo la luce da quelle parti. Rivolse il manico della scopa verso quei pali, cercando con lo sguardo di intuire la traiettoria per poterla prevedere, ma quel movimento a zigzag frenetico la mise un pochino in confusione, soprattutto quando prese improvvisamente quota dritto verso l’alto per scappare poi lungo la zona ad est del campo. La Delaware avrebbe provato a stargli dietro, appiattendosi lungo il manico della scopa per contrastare l’aria il meno possibile, approfittando di quel tratto rettilineo per guadagnare un po’ di velocità, complice anche la graduale discesa che le permetteva di avere la pioggia meno negli occhi. Coinvolgendo i muscoli del tronco e delle gambe l’inglese provò a seguire, nel suo cambio di direzione verticale, il boccino, provando per quanto le era possibile a non perdere terreno. La pallina con le ali si diresse verso il centro del campo e verso l’alto, in una salita da vertigini, per poi improvvisamente cambiare ancora direzione e lanciarsi verso il basso in picchiata. Le indicazioni di Morgana erano state di scendere con una Finta Wronski in caso si fosse presentata una scena del genere, e così Dakota fece: si strinse con tutto il corpo al manico, cosce, braccia e petto, in modo da diventare una freccia scoccata liscia in quella direzione, e avrebbe provato a imprimere un movimento rotatorio al proprio corpo, in modo da roteare su se stessa in senso orario mantenendo la stessa direzione. Poco prima di schiantarsi al suolo –e quindi cercando di evitare quella fine- avrebbe dato uno strattone alla Nimbus per riportarla dritta e avrebbe notato il boccino cambiare direzione per l’ennesima volta: si sarebbe alzato e si sarebbe diretto verso la zona sud, e cosi’ Ruby lo avrebbe imitato, sforzandosi il piu’ possibile per seguirne i movimenti.
view post Posted: 11/4/2024, 19:39 Road To - Campo di Quidditch
La voglia di impegnarsi nello studio della Serpeverde variava assieme al suo umore, e in quelle ultime settimane era ottimo. Ogni giorno riusciva a ricavarsi un po’ di tempo per riguardare gli appunti presi a lezione, sistemarli un po’ e riordinarli in pile precise. Ciò che la spingeva era la soddisfazione nel vedere che aveva scritto esattamente al centro delle pergamene, lasciando lo stesso bordo sia a destra sia a sinistra, oppure che l’inchiostro non aveva mai sbavato, o che i colori utilizzati erano abbinati tra loro. Poi ad un certo punto tutto quell’entusiasmo si esauriva, e tornava ad essere mediocre con le consegne dei compiti, poco impegnata e poco interessata. Aveva fatto pace con quel suo lato, con quei suoi abbassamenti di energia e li aveva presi come momenti di ricarica. Soffiò sull’ultima riga che aveva appena finito di scrivere, quindi ripose tutto il suo materiale nei borsellini e indossò la divisa. Avrebbe continuato dopo l’allenamento, in quanto era in un periodo buono e di tempo, quel pomeriggio, ne avrebbe avuto ancora a disposizione. Non aveva molta voglia, al contrario, di prendere pioggia e di conseguenza inzupparsi i capelli appena lavati. Non appena mise piede fuori dall’ingresso del castello iniziò già a sentire rivoletti bagnati scenderle lungo la schiena e inzupparle i calzini e quando arrivò all’ovale era già fradicia, la divisa appiccicata ai fianchi e le due semplici trecce basse mosce sul petto.
Salutò con la mano e distribuì sorrisi a chi le si rivolse, quindi, una volta dato il via al riscaldamento, si accodò a chi era già partito: prese una pluffa e provò l’esercizio dapprima lentamente, per capirne le tempistiche, poi con sempre piu’ slancio e sicurezza. La bionda avrebbe dovuto cercare di non cadere –o di tirarsi la pluffa sul naso- mentre faceva passare la palla sotto al ginocchio alzato in skip, passandola dalla mano destra alla sinistra e al contrario, quando la seconda gamba avrebbe seguito la prima. E così avrebbe dovuto completare un giro di campo, cercando di dosare le sue energie per non sfiancarsi con la prima parte del riscaldamento e facendo attenzione a non farsi sbilanciare dalla terra incollata alle suole. Avrebbe controllato ogni saltello, ignorando i compagni e concentrandosi sul proprio equilibrio. Per il secondo giro avrebbe eseguito una sequenza di movimenti quanto piu’ rapidamente possibile, quattro affondi, tre piegamenti, sporcandosi le mani nel secondo, una cosa che in parte la divertiva e in parte la schifava. Per gli affondi avrebbe concentrato la propria attenzione sui muscoli dei glutei e delle cosce, portando due volte avanti la gamba destra e due la sinistra, facendo scendere il bacino al centro mantenendo un angolo retto dietro al ginocchio, la schiena dritta e le braccia estese in avanti a sorreggere la pluffa, il tutto procedendo lungo il perimetro del campo. Per i piegamenti avrebbe lanciato la palla quanto piu’ in alto possibile, per avere il tempo di eseguire le tre flessioni delle braccia e recuperarla prima che ricadesse a terra –e senza piantare il viso nel fango. Avrebbe proseguito con la sequenza fino a tornare al punto di partenza, dove, senza fermarsi, avrebbe proseguito con il terzo e ultimo giro di riscaldamento: una corsa all’indietro sostenuta durante la quale Ruby avrebbe gettato la scarlatta alle sue spalle, un lancio corto e quanto piu' lineare possibile che le avrebbe permesso di recuperarla al volo tendendo le mani dietro la schiena. Si sarebbe quindi finalmente pulita le mani sporche di fango sui fianchi della divisa, lasciando strisciate marroni sul tessuto già sporco e bagnato.
view post Posted: 30/3/2024, 18:17 D'instinct - La Gufaia
Le sembrò di percepire il catalizzatore scaldarsi sul suo fianco, all’interno del portabacchetta da cinta, come se reagisse alla sua voglia di utilizzarlo. Oppure si era immaginata tutto perché in effetti stava valutando l’opzione di appenderlo a testa in giù con un Flipendio. Non si trovava così vicina ad un ragazzo da…un po’, e il fatto di non conoscerne nemmeno il nome era un elemento intrigante. Non scostò gli occhi azzurri da dentro di lui, mentre nella sua mente vagavano immagini degli incantesimi che avrebbe voluto provare per divertimento. Il fatto che l’avesse tirata in piedi di sorpresa, quella sua sfida gettata lì all’improvviso, la spavalderia con cui si era imposto nel suo spazio vitale…l’inglese non si sentiva disturbata, ma catturata nella spirale di qualsivoglia fosse l’intenzione del concasato. Era come se le fosse stata iniettata la voglia di impugnare il legno di Prugnolo e di illuminarlo del suo flusso magico.
-E tu credi che sia così sciocca…-
Cominciò a rispondere, alzandosi sulle punte dei piedi per guadagnare un paio di centimetri.
-…da abboccare a questo tuo amo come i primini di cui parlavo prima?-
Gli sorrise apertamente, davanti a quella sua espressione sorniona che la Delaware immaginava fosse simile alla propria. Il concasato la superava in altezza di parecchio, ma la iridi di entrambi erano ben collegate. Una sonora risata le uscì dalla gola quando riuscì a liberarsi dalla stretta della voce di lui sul suo raziocinio, che invitava la serpe a dare dimostrazione del proprio lato orgoglioso e irrispettoso, che le chiedeva –sussurrando codardia se si fosse rifiutata- di andare contro delle regole per dimostrarsi in qualche modo all’altezza della sua presenza.
-Tu non credi…-
Si liberò dalla mano di lui stretta sul maglione con una decisa stoccata verso il basso, ma oltre a quello non mosse un muscolo.
-… che anche a me piaccia uscire dalle situazioni pulita? E come farei in questo caso a gridare all’autodifesa?-
Fece spallucce per poi poggiare le mani sul tavolo dietro a sé. Le venne in mente un Serpeverde che transitò al castello quella che le parve un’eternità prima, fece la sua comparsa giusto per inveire a lezione, perdere un sacco di punti ed essere espulso. Si chiese se anche quello che aveva lì davanti avrebbe fatto la stessa fine, dimostrando meno furbizia di quella che ostentava. Poteva raccontargli delle punizioni di Hawkins in caso di perdita di punti per i verde-argento ma l’idea che lo sorprendessero e lo martellassero la fece stare zitta.
-E comunque non sembri per nulla infastidito, ora. Facciamo così, uno scambio di informazioni.-
Frugò nella tasca fino a trovare il foglietto piegato con cui aveva attaccato bottone appena entrata nella Gufaia, lo aprì e glielo porse. All’interno vi avrebbe potuto trovare scritte cose irrilevanti come “cappello a punta” oppure “fermaglio Parfum”, insomma, una lista di cose che avrebbe voluto comprare.
-Mi annoiavo, ti ho seguito.-
Disse, senza un minimo di vergogna nella voce e senza fornire spiegazioni piu' dettagliate, rilassando il corpo e poggiando il sedere al tavolo, la stessa posizione di lui di pochi istanti prima.
-Posso vedere il disegno senza doverlo spiare?-
Ruby sapeva essere accomodante, per i suoi fini, sapeva sia creare disagio sia essere sommessa e pacata e siccome del ragazzo davanti a lei non sapeva nulla, era curiosa di testare le sue reazioni in risposta a diversi suoi lati e comportamenti.
view post Posted: 30/3/2024, 18:14 Elation - Sala Trofei
-Uh ciao, si sono Ruby.-
Incredibilmente le sue aspettative non erano state deluse: si era voltata e lì vi era comparso il Corvonero di cui aveva richiesto la presenza, con la sua Fata. Un ampio sorriso si allargò sul viso della Serpe, la quale si rivolse alla propria creaturina, spingendo in avanti il dito indice ad indicare l’altra.
-Merry hai visto? Guarda chi ti ho portato!-
Un angolino della sua mente corresse le sue stesse parole, in quanto era stato il ragazzo a portare l’altra Fata, non lei, ma era un dettaglio poco rilevante in quanto non sapeva nemmeno quanto quegli esseri capissero il linguaggio umano. Si augurò che i gesti e il tono funzionassero come comunicazione efficace. Osservò come le due avessero dei tratti simili, come le sfumature delle ali e il chiarore dei capelli. Però l’altra piccolina, Morgana, se ne stava seduta ferma sulla spalla del ragazzo, apparentemente poco eccitata. Chenoa all’opposto le andò incontro con una zigzagante energia che non le vedeva da diverso tempo, girandole da subito attorno e avvicinandosi senza chiedere il permesso. Per ingraziarsela, anche Dakota fece un passo avanti.
-Salve Morgana, ma lo sai che ti dona veramente tanto il viola? Sta divinamente con le tue ali.-
Ad immaginarsi a parlare in quel modo con la sua omonima capitana le venne da ridere ma si trattenne, non voleva che sembrasse una presa in giro. Era fondamentale che non si ponesse male nei confronti della Fata di Claudius per far funzionare quell’incontro.
-Si Merry, anche la tua gonna è strepitosa. Eccomi, ti chiedo scusa...-
Cauta, distolse lo sguardo dalle due, lasciando loro spazio per misurarsi a vicenda, e si rivolse al Corvo.
-…se prima mi sono rivolta a te frettolosamente, non volevo offenderla.-
Allungò la destra, per presentarsi. Rifletté distrattamente sulla propria capacità di adattarsi al comportamento altrui: se si fosse mostrato, ad esempio, superiore alla sua richiesta o in qualche modo annoiato la Delaware non sarebbe di certo stata così educata.
-Piacere Claudius. Grazie mille di esserti presentato, la mia Fatina ultimamente era…spenta, se ha senso. Spero che Morgana riesca a darle una mano, io non ci sono riuscita.-
Non aveva motivo per cercare di sembrare grande e grossa, quel ragazzo non le incuteva alcuna sensazione di prepotenza, anzi, le appariva tranquillo e pacifico. Ad una prima impressione, come spesso accadeva, le venne da associargli il suono di uno strumento: era un disco concavo di metallo che aveva visto suonare nella Londra babbana da un ragazzo seduto a terra, questo disco veniva battuto con le mani, alternando piccoli tocchi con le dita a piu’ decisi battuti con il palmo, e produceva delle vibrazioni, dei suoni piu’ acuti di un tamburo ma piu’ gravi di un triangolo. Ecco, Claudius Debér le ricordava quei rintocchi rilassanti.
-Lei comunque è Hera Chenoa, Merry è il diminutivo di Meraviglia, le piace se la chiamo così.-
Una risatina uscì dalle sue labbra chiuse e tese con gli angoli verso l’alto. Voleva chiedergli diverse cose sulla gestione di una Fata, essendo l’unica persona che conoscesse che ne possedeva una, ma non riusciva a decidersi da che parte iniziare. O forse avrebbe dovuto partire da una domanda su di lui? O su un argomento generico come le lezioni di quel giorno?
-Associare la parola “capricciosa” ad una fata la fa apparire molto piu’ umana di quello che in realtà è.-
Osservò, ricollegandosi alle parole utilizzate da lui precedentemente.
-Secondo te quale bisogno primario non è stato soddisfatto per portarla a comportarsi in tale modo? Te lo chiedo perché ho impressione, a volte, che anche Hera Chenoa “faccia i capricci”, ma poi appunto rifletto che non può essere così.-
Spostò il proprio sguardo dagli occhi azzurri di lui alle due creaturine, mentre la sua mente provava a rispondere alla propria domanda, come aveva fatto nei giorni precedenti alla lezione.
view post Posted: 30/3/2024, 14:04 BOLLETTINO - Marzo 2024 - Bollettini
Comunico che ho svolto l’Azione Richiesta della notizia #2 qui.

CITAZIONE (Irvine B. Dolus @ 8/3/2024, 02:06) 
2- GOSSIP
«Non possiamo fidarci di nessuno, è la Salem del ventunesimo secolo!» Questa la prima pagina del GIOSH (Gazzettino Irriverente e Odiosamente Spiccio di Hogsmeade), giornalino ufficioso da considerarsi una succursale de Il Cavillo, i cui anonimi cronisti hanno affermato di aver visto Danny Macbeth, Ruby Dakota Delaware, Atalantino e Mica Ainsworth aggirarsi in maniera losca nei pressi della Stamberga Strillante e di averli sentiti parlare di una strana tecnologia chiamata "Intelligenza Artificiale". Si grida subito al complotto: «si sono lasciati affascinare dalle innovazioni infernali dei Babbani e ora sono pronti a sottomettere la Comunità Magica». Tra le probabili penne del GIOSH si mormora figurare quelle di Jessica Levante ed Ècate Acy, ex-giornaliste del Settimanale delle Streghe e della Gazzetta del Profeta.
[F: Il Cavillo]
[AR]

-RDD
view post Posted: 30/3/2024, 13:58 Undignified Behaviour - Ufficio Postale
C’erano stati diversi giorni, in quella settimana, durante i quali Ruby aveva percepito diversi occhi femminili puntati contro. La cosa non le era dispiaciuta per nulla, inizialmente –sicuramente stavano parlandi di quanto lucidi fossero i suoi capelli- ma c’era stato un momento in cui una ragazzina piu’ piccola aveva alzato un sopracciglio come a volerla giudicare, e Dakota era certa che nel suo aspetto non vi fosse nulla di fuori posto, motivo per cui si insospettì. Il pomeriggio seguente la strana scena si ripeté, con un gruppetto di studenti che alternavano gli occhi da lei a una cosa che tenevano tra le mani, e lì la Serpeverde si inalberò. Sottrasse loro ciò che stavano leggendo, che scoprì essere un giornaletto piccino con un titolo dal puro gusto complottista. Nulla di strano, gliene erano passate per le mani di ipotesi sul qualsivoglia argomento del mese, che attirava l’attenzione prima di una categoria di maghi, poi di quell’altra, ad ondate. Ma il problema fu che vi lesse il proprio nome, lo notò buttato lì tra le righe, e l’articolo si fece istantaneamente interessante.
Per tutto il resto della settimana andò incontro a qualsiasi studente vedesse tenere in mano quel giornale e fece domande come “dove l’avete preso?”, “sapete chi l’ha scritto?” per cercare un modo di difendere la propria faccia. Spuntarono dei nomi, tra cui una sua concasata, e la cosa la fece irritare ancora di piu’. Arrivato il sabato pomeriggio e la fine delle lezioni Ruby aveva deciso come poteva rispondere. Si recò all’Ufficio Postale –anche se si sarebbe voluta materializzare direttamente davanti alle scrivanie di questo GIOSH- e cercando di rimanere impassibile si rivolse al dipendente.
-Buongiorno, avrei bisogno di appendere questo appello in bacheca, se possibile.-
Porse la pergamena che aveva già composto al castello in modo tale che fosse visionata e se appropriata, appesa.

CITAZIONE

Sono Ruby Dakota Delaware, mi rivolgo direttamente al Gazzettino Irriverente e Odiosamente Spiccio di Hogsmeade e a tutti coloro che lo leggono dando credito a ciò che vi è scritto che cita il mio nome:
sono una Purosangue che discende da una famiglia di Purosangue, non mi sono mai interessata a questioni del mondo babbano e sono abbastanza intelligente per non necessitare di un qualcosa che sia “intelligente artificialmente” al posto mio, non so nulla di queste riunioni a cui mi avete apparentemente vista partecipare in un posto trasandato qual è di fama la Stamberga Strillante, perciò, piuttosto di usare il vostro inchiostro per qualcosa di così irrealistico e noioso –che d'altronde denota solamente la vostra sfiducia nelle capacità della Comunità Magica, definendola facilmente soverchiabile da un gruppo di studenti- venite a chiedermi piuttosto di veri gossip e riunioni veramente sospette che ho origliato all’interno del Castello di Hogwarts.


Non era vero, non aveva origliato alcuna riunione e tantomeno aveva novità succulenti da spifferare. Però era convinta del fatto che, dopo quella figuraccia, il giornale non le sarebbe venuto a chiedere proprio nulla, e se avesse avuto il coraggio di farlo, la Delaware avrebbe potuto vedere in faccia chi era così tanto invidioso di lei da provare a screditarla.
Aveva una seconda idea, perciò guardò il listino, cercando la somma che avrebbe dovuto versare, e lo richiuse, posandolo sul bancone.
-La ringrazio molto.-
Quindi si diresse verso i gufi con l’intenzione di inviare due lettere anonime e versò il primo galeone nella cassetta posta affianco ai volatili, attese che un gufo marrone con qualche macchiolina bianca sul piumaggio del petto terminasse la sua planata verso di lei e chiuse la pergamena con un laccetto. Ripeté la stessa operazione con la seconda lettera, versando un altro galeone e fissando la zampetta di un gufo grigio polvere.
-Arrivederci e buona giornata!-
Soddisfatta e ancora un po’ accaldata dal fastidio uscì dall’ufficio, pensando che le destinatarie potevano pure venire a indagare sul mittente di quelle lettere poiché non la turbava l’idea di un confronto.
view post Posted: 28/3/2024, 22:56 Jump - Campo di Quidditch
-Hai ragione, scusa.-
Alzò le mani in segno di resa. Si era distratta, forse aveva preso quel suo rientro nel campo un po’ troppo alla leggera. Ascoltò le nuove istruzioni massaggiandosi la spalla: poteva continuare sì, eccome. Le dispiaceva che per colpa sua fosse stata colpita la scopa di un compagno, meno per se stessa: un livido lo avrebbe accettato volentieri, prese il colpo un po’ come una sveglia, una secchiata d’acqua fredda –non che non fosse fradicia a sufficienza- che le avrebbe ricordato cosa volesse dire concentrarsi.
Una seconda botta la colse di sorpresa, non tanto la spallata di Erick quanto piuttosto il proprio cuore che faceva una capriola e ricadeva di testa. Gli rispose con un sonoro mh!, sia perché era subito ripartito a caccia del boccino e non vi era stato tempo per aggiungere altro, sia perché non voleva dare a Xavier un’altra occasione per farle battute.
Si mise subito a volare, appiattita sulla scopa, cercando di riguadagnare un po’ di credibilità dopo quella figuraccia. Si tenne inizialmente nel quadrante del campo degli spalti di Grifondoro, in quanto le era sembrato di vedere da quelle parti una scia scura. Lo scandagliò senza tuttavia trovarci nessun bolide. Fu quando tornò a voltarsi verso l’interno del campo che vide, davanti a lei, Morgana impegnata ad afferrare al volo un lembo di stoffa, senza tuttavia vedere dietro di sé la palla preferita dalla bionda correrle dietro. Dakota strinse la mazza al fianco, in modo da contrastare il meno possibile il vento ed essere così piu’ rapida e si lanciò verso di lei. Per riuscire a difenderla con la Sloth Grip Roll la battitrice avrebbe dovuto arrivare a Morgana prima della palla e per riuscirci scelse di tagliare l’ovale e puntare direttamente nella direzione opposta alla rossa: le passò sopra di pochi centimetri, attenta a non intralciare la sua corsa, e nell’istante in cui la scopa di lei l’ebbe superata, Ruby strinse fortissimo le caviglie attorno al legno così come la mano sinistra e con un colpo di reni spinse il proprio corpo verso il basso, la mano destra con la mazza allungata in avanti e in giù. Se avesse calcolato correttamente le tempistiche sarebbe dovuta riuscire a fare impattare la mazza sul bolide nell’istante in cui di trovava con le trecce penzolanti verso il basso, mirando a spedirla contro l’altro battitore, come da indicazioni.
Fece ruotare la Nimbus in modo da trovarsi nuovamente allineata con l’asse terrestre e subito notò un secondo bolide da poter usare, quella volta, come attacco. Si trovava piu’ in alto rispetto a lei, piu’ o meno centrale all’ovale, sopra alla direzione che aveva preso il boccino. Vi volò contro con decisione e quando la palla di ferro le fu a portata le impresse con tutta la sua forza una direzione discensionale, puntando verso Erick, utilizzando tutti i muscoletti del braccio e della spalla, ma anche imprimendo forza sulla mazza con il movimento rotatorio della schiena.
view post Posted: 22/3/2024, 18:00 Jump - Campo di Quidditch
La Delaware alzò un sopracciglio, fisicamente e mentalmente. Una sola parola si affacciò alla sua mente, e si guardò bene dal renderla un suono: spocchioso. Scosse la testa per cancellare qualsivoglia espressione non premeditata si fosse manifestata sul suo viso, quindi si concentrò su quello che era il fulcro dell’allenamento. Cose il lancio di Xavier –così si era presentato il vice, in maniera alquanto, appunto, spocchiosa- e si premurò di prendere lo strumento al volo, con la destra. Sia mai che le fosse caduta a terra, che figuraccia che avrebbe fatto. Finalmente riprendeva in mano quello che era il suo ruolo, la mazza e la possibilità di usarla, e sapere che i suoi bersagli –da proteggere o attaccare- erano proprio quei tre…beh, la accese.
-Tutto chiaro!-
Rispose al capo di quel pomeriggio, in modo allegro, tuttavia senza guardarlo. La sua allegria non era diretta a lui. Aveva faticato a mantenere i suoi occhi lontano da Erick e finalmente non lo doveva piu’ fare, poteva guardarlo quanto piu’ apertamente voleva, in fondo…era per proteggerlo dai bolidi no? Spostò quindi le iridi sulla seconda figura maschile, che aveva appena scoperto chiamarsi Ètienne, e gli sorrise. Sperò che il rosso lo notasse, ma probabilmente si era già voltato.
Tornò a focalizzarsi sull’allenamento quando vide Xavier prendere quota con la scopa. Mentre anche lei faceva alzare la sua Nimbus, riflettè se valesse la pena comprarne una nuova. O magari una mazza personalizzata. Il prossimo fine settimana avrebbe fatto un giro da Accessori, decise.
Libera da quel pensiero Dakota avrebbe iniziato a scandagliare l’ovale, muovendosi ad una velocità media, quel tanto da percorrere in poco tempo il perimetro del campo ma sufficientemente piano da non farle perdere nemmeno un angolo. Avrebbe evitato di intralciare gli altri giocatori, restando focalizzata sul cercare le palle scure che spettavano a lei cercandole tra i goccioloni di pioggia, compiendo un primo giro a livello degli spalti, un secondo leggermente piu’ in alto e uno successivo piu’ in basso. Un occhio, in quel suo cercare, lo avrebbe sempre lanciato ai suoi tre giocatori. Mazza stretta nella mano destra e appiattita contro il fianco, Ruby sarebbe stata ben ancorata alla scopa con la sinistra, preparata mentalmente però al possibile cambio di stretta che avrebbe dovuto compiere in caso di attacco.
view post Posted: 18/3/2024, 20:00 Jump - Campo di Quidditch
Aveva dormito a lungo quella notte, un pesante e intonso sonno che l’aveva fatta svegliare prestissimo con le braccia e le gambe intorpidite ma allo stesso tempo rigenerate. Una ruga dettata dal cuscino le tracciava la guancia destra, perciò con una crema pastosa prese a massaggiarla, finché non fu cancellata. Prestò particolare cura al pettinare i capelli: alla fine aveva scelto l’olandese ad X, composta da due trecce in rilievo che partivano dall’attaccatura sulla fronte, si incrociavano dietro la testa e scendevano attaccate al cuoio capelluto fino alla nuca, dove proseguivano libere sulla schiena.
Per vedere tale acconciatura le sarebbero dovuti stare dietro.
La divisa era stata preparata la sera prima sul baule in fondo al letto, la indossò, perfettamente liscia e aderente alle sue curve, specchiandosi: non voleva contare gli anni che era stata senza indossarla, non le interessava piu’. Le stava ancora bene la divisa verde argento, così come una mazza tra le mani e la scopa tra le cosce, e pure come il ruolo che era interessata a riprendersi. Uuuh c’erano diverse cosette che era interessata a riprendersi, ma forse le piu’ interessanti erano nuove, ancora da conoscere.
Camminò verso il campo di Quidditch, tenendo alzato il cappuccio del mantello per non bagnarsi nel tragitto, conscia del fatto che comunque vi sarebbe uscita molto bagnata. Il suo cuore emetteva dei tonfi sordi, ritmici ma potenti. Era emozionata. Lasciò il mantello in spogliatoio quindi uscì nuovamente lasciando che le trecce dorate si prendessero le gocce.
Arrivò nell’ovale e varcando l’ingresso non poté evitare di ruotare il corpo per poter abbracciare con la vista tutto il perimetro, le torrette, le bandiere pesanti di pioggia. Quando tornò a fronteggiare le figure che vi erano già presenti Dakota accelerò il passo per portarsi tra di loro in poche falcate.
-Grazie Morgana della presentazione, piacere a tutti di conoscervi e di rivedervi. -
Allungò una mano verso il personaggio che aveva parlato per primo, invitandolo a stringergliela.
-Se sei tu a dirigere l’allenamento vuol dire che sei il Vice, piacere. -
Le passarono per la mente una serie di ricordi legati a quella che era stata la sua ultima vice, alla vecchia capitana, ai vecchi compagni di squadra e ai vecchi allenamenti.
-Per tutti gli altri: sì mi devo ancora stiracchiare, no non dovete avere pietà di me. Ma se durante questo allenamento qualcuno avrà l’ardire di buttarmi giù dalla scopa sappia che mi dovrà offrire una burrobirra. Come benvenuto, o come bentornata, o come volete voi.-
Offrì tutto quello che aveva: un sorriso ampio e sincero.
Quindi in un lampo si vide affiancata dalla rossa e l’allenamento iniziò. Le strizzò un occhiolino come rimando ma non aggiunse altro, ormai aveva parlato abbastanza e doveva dimostrarsi come la brava giocatrice che era, agli occhi dei vecchi ma anche dei nuovi.
La prima parte dell’esercizio prevedeva che recuperasse una corda –l’avrebbe misurata rapidamente allungandola fin sopra il bacino, in modo che non la impicciasse se troppo lunga o troppo corta- e insieme ad essa vi corresse e saltasse da una parte all’altra del campo. Avrebbe seguito Morgana, in quanto partita prima di lei, prestando attenzione a non cadere nel tentativo di fare le due cose contemporaneamente: un salto dopo l’altro, eseguiti quanto piu’ rapidamente possibile, un piede dopo l’altro e un giro di corda alla volta. Una volta arrivata sotto le porte del lato nord avrebbe eseguito in venti salti a piedi uniti, sempre focalizzandosi sui movimenti e cercando di non pensare alla pioggia negli occhi, ruotando i polso in avanti. Una volta terminato quello step avrebbe seguito il gruppo in un nuovo tratto di corsa, spingendo i piedi nel fango e cercando di evitare che quello intralciasse i suoi salti. Avrebbe sentito i polpacci lavorare per la prima volta da tanto tempo e ne avrebbe accolto volentieri il bruciore. Arrivata nuovamente al punto di partenza avrebbe eseguito altri venti salti sul posto, ma questa volta ruotando i polsi all’indietro. Dapprima incerta per il movimento poco naturale avrebbe cercato man mano di sciogliersi, fino ad arrivare alla fine. Se fosse stata ancora tutta intera il secondo giro si sarebbe ripetuto allo stesso modo, con la differenza del fiatone: Ruby avrebbe provato ad assecondarlo e controllarlo, senza farsi bloccare da esso.
Terminato l’esercizio primario la bionda avrebbe poggiato a terra la corda e atteso il suo turno per poter correre verso la sparapluffe, quindi affiancata da altri due giocatori avrebbe eseguito uno scatto in avanti, spingendo sul terreno morbido e provando ad essere la piu’ rapida. Se la traiettoria della palla avesse avvantaggiato uno degli altri del suo gruppo non si sarebbe di certo premurata di evitare lo scontro diretto. Se fosse riuscita ad acciuffarla l’avrebbe stretta al sicuro tra il gomito, la mano e le costole, e avrebbe proseguito senza sosta la corsa verso la sua Nimbus 1500, si sarebbe sistemata sulla sella in fretta –ma con quella memoria muscolare che sperava che i suoi glutei ricordassero- e sarebbe salita in volo, diretta senza dubbi verso le porte che erano il fine ultimo, eseguendo qualche cambio direzionale rapido e quanto piu’ imprevedibile possibile, nel tentativo di evitare quei compagni che avrebbero provato ad ostacolarla. Una volta nei pressi degli anelli, sempre con la dominante, avrebbe provato a lanciare con forza la pluffa mirando all’anello centrale.
Se non fosse riuscita ad afferrare la palla rossa per prima sul terreno di gioco, avrebbe provato a rubarla al compagno, con le mani, con spallate o tentativi di fargli perdere l’equilibrio. Avrebbe spinto con quei polpaccini e bicipitini che si trovava, utilizzando piu’ che la forza bruta –di cui non era dotata- i punti di appoggio e gli spigoli del suo corpo e le traiettorie e le leve. Tutto ciò che avrebbe potuto calcolare e le sarebbe potuto tornare utile. Se nemmeno a terra fosse riuscita a prevalere si sarebbe data una svegliata in cielo, stringendo il busto sul manico della Nimbus e cercando di accelerare al massimo il suo volo, ostacolando il piu’ possibile la corsa dell’altro e cercando così di impedirgli anche solo di avvicinarsi agli anelli e nel contempo provando piu’ tecniche per sottrargliela, sempre molto fisiche, come affronti diretti alla pluffa che reggeva o ai suoi fianchi.
view post Posted: 16/3/2024, 19:37 Ruoli dei Giocatori - Campo di Quidditch

Nome: Ruby Dakota Delaware
Squadra di Quidditch: Serpeverde
Ruolo: Battitrice
Link scheda giocatore: X

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Nome: Ruby Dakota Delaware
Squadra di Quidditch: Serpeverde
Secondo Ruolo: Cercatrice
Link scheda giocatore: X

view post Posted: 16/3/2024, 12:20 Serpeverde - Campo di Quidditch
Scheda di: Ruby Dakota Delaware

Ruolo: Battitrice

Livello: VII

Esperienza: 11/60

Mano dominante: destra

Scopa: Nimbus 1500.

Caratteristiche:
Punti Caratteristica Totali 7 x 9 = 63
1) Potenza: 54
2) Risposta: 9 (+1 per cs Nimbus 1500) = 10
3) Agilità: 0 (+1 per velocità Nimbus 1500) = 1

Punti Esperienza:
Allenamenti Greta Green e James Kennegan


Allenamenti Morgana Celebrian
-Allenamento 91 Jump: 4/4

Abilità Sbloccate:
-Feeling (il giocatore riesce a fare mosse combinate)
-Secondo ruolo: Cercatrice
Vista= 0 (+1 per cs Nimbus 1500) = 1
Presa= 61
Agilità= 2 (+1 per velocità Nimbus 1500) = 3

-Sprint (si ha un +3 in Agilità per un Fato)
- Colpo di fortuna (si ha un +3 in Agilità e un +3 in una seconda caratteristica decretata dal Fato)
- Respiro del Drago (il giocatore ha +3 in ogni caratteristica per un Fato a partita)

Edited by Ruby Dakota Delaware - 7/4/2024, 11:24
view post Posted: 16/3/2024, 12:01 Peer Pressure - II - Sesto Livello
Dopo aver lasciato la scopa nelle mani dello stesso viso che l’aveva accolta poco prima nell’atrium –cosa che la serpeverde trovò un pelo bizzarra- Ruby accettò di buon grado il thè, anche solo per scaldare le mani come sempre infreddolite. Lo sorseggiò silenziosa, poggiando alla tazza tutte e dieci le dita, e lasciandola solo quando le fu presentato un modulo da compilare. Con il suo stampatello riccioluto riempì gli spazi richiesti…

CITAZIONE
Nome: Ruby Dakota
Cognome: Delaware
Data: 14/03/2024
Modello scopa: Nimbus 1500

…per poi apporre in calce alla pagina la sua firma.
-Ecco a lei.-
Allungò verso l’uomo il foglio, facendolo scivolare sul tavolo, e restituì anche la piuma e l’inchiostro.
-Sono contenta che sia tutto in ordine, allora vado.-
Se non ci fosse stato null’altro da aggiungere la Delaware avrebbe raccolto la scopa, la sua borsetta –avrebbe riposizionato la sciarpa sulla macchia- e si sarebbe diretta verso la porta.
-Le auguro una buona giornata!-
Avrebbe trillato, agitando la destra.
view post Posted: 14/3/2024, 22:38 Zenosyne - Campo di Quidditch
-Perché era diventato un obbligo.-
Una folata di vento le spostò il cappuccio, abbassandolo. Si voltò verso Morgana, e poggiò la schiena alla balaustra, levandosi i capelli dal viso con un gesto infastidito. Come si spiegava ad una persona che era diventata una perfetta sconosciuta, le motivazioni dietro una propria scelta? Quanto voleva renderla partecipe e invece quanto doveva renderla partecipe per essere riammessa in squadra? Prese in considerazione sia l’idea di aprirsi completamente, iniziando un monologo, sia di liquidarla con qualche bugia. Però l’atteggiamento…accomodante della Celebrian la scoraggiò dall’essere indisponente. Probabilmente Ruby aveva voglia di incolpare qualcuno per le proprie mancanze, ma Morgana non gliene aveva dato l’occasione.
Sciolse le braccia e le rilassò lungo i fianchi.
-Vedi…tutto ciò che ho guadagnato nei miei anni ad Hogwarts l’ho anche perso. Tutti quei ruoli per cui ero stata riconosciuta abile mi…mi si sono come rivoltati contro e mi hanno lasciata a piedi.-
La spilla, Olivander, la redazione. La Delaware aveva percepito tutte quelle perdite come una valutazione di sé stessa: valida sulla superficie ma incapace nella sostanza.
-E infine c’era il mio ruolo da battitrice, in cui ero brava, veramente brava. Ed era l’ultima cosa che mi rimaneva, l’ultimo elemento in cui potevo riconoscermi, ed era diventato perciò…un obbligo, mantenerlo.-
Il suo monologo era finito. Era la prima volta che esternava così tanta autocommiserazione e non le era piaciuto per nulla. Però era la verità, era la porzione –abbondante- di verità che era disposta a condividere con la rossa. Era la seconda volta che si trovava a dare spiegazioni per una sua scelta, spiegazioni piu’ che dovute, ma ancora non riusciva proprio a trovarsi a suo agio nel ruolo di colei che doveva rendere conto a qualcuno.
Fece scrocchiare tutte e dieci le dita in due uniche strette delle mani. Provava un misto di emozioni, prima tra le quali il rinnovato fastidio verso la situazione in cui lei stessa si era infilata, a causa proprio di quell’arrendersi che aveva operato verso la sua persona. Con le sopracciglia corrucciate a denotare la sua irritazione, tristezza e il turbinio di pensieri, la Delaware andò a sedersi vicino alla capitana, e optò per qualche secondo di silenzio, durante il quale guardò fisso verso il campo.
-Tornare qui invece non lo è di certo, credimi. Perciò mi sento in qualche modo piu’ libera no? Sto scegliendo di voler volare di nuovo con voi, perché mi piace e perché ho voglia di spaccare qualcosa.-
Uno sbuffo di risata uscì dalle labbra socchiuse della bionda, che aveva tirato fuori un sorrisetto e disteso le rughe sulla fronte.
-E tu Morgana, sceglierai di riaccettarmi in squadra? -
Lo chiese in maniera plateale, accompagnando quella proposta con un tono di voce allettante. Già si era scordata di tutta la nebbia che le aveva oscurato il volto qualche secondo prima.
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