Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Elation, C.D.

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view post Posted on 6/3/2024, 00:01
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Stesa sul letto a baldacchino osservava l’esserino chiaro volare a destra e sinistra tra armadio e specchio, poi cassettiera e baule, quindi davanti al suo viso, tanto vicina che sembrava volesse scorgere il proprio riflesso nelle iridi pervinca di lei. Dakota era a pancia in su, con la testa che penzolava giù dal bordo del materasso, le mani congiunte sulla pancia, che sorrideva paziente, i capelli sciolti che sfioravano il tappeto. Ogni tanto annuiva, molto piu’ spesso elargiva complimenti alla fatina. Tra le due che le presentò, indicò la stoffa bianca perché a suo parere risaltava meglio il candore dei capelli, ma dal successivo volo agitato Ruby capì di aver dato la risposta sbagliata.
Come accadeva ogni singola volta nelle ultime settimane.
La sua Fata era diventata scontrosa e letargica da quando Ruby aveva ricominciato a frequentare le lezioni e a consegnare regolarmente i compiti: avendo meno tempo da dedicarle si era sicuramente iniziata a sentire abbandonata, o insicura del suo aspetto, o qualsiasi cosa le Fate pensassero. La bionda non era sicura delle ragioni ma la tensione, la sofferenza di quel piccolo cuoricino li percepiva come se lei fosse diventata un puntaspilli. La sorpresa della lezione di Laurie e la successiva scoperta che qualcun altro al castello possedesse una di quelle creaturine avevano reso la Delaware concretamente speranzosa. Merry aveva bisogno di un “branco”, o di una “colonia” come aveva detto la docente a lezione, di compagnia, di suoi simili. Dakota non aveva piu’ tutto il tempo libero di quando era a casa sua a Winchester e l’incontrare altri della sua specie considerò fosse la soluzione giusta. Quindi per prima cosa aveva scritto una lettera al ragazzo di Corvonero che aveva alzato la mano, spiegando a grandi linee la situazione e invitandolo ad aiutarla. Quindi aveva tentato di informare Hera Cheona, un po’ a gesti, un po’ allargando il sorriso in maniera esponenziale mentre le tirava fuori dal baule tutti i suoi vestitini piu’ belli. Probabilmente aveva capito che andavano da qualche parte senza intendere perfettamente a fare cosa, ma tanto era bastato ad illuminarla di gioia. Che spettacolo meraviglioso era quella piccola esistenza.

Attraversò il castello molto rapidamente, in quanto la piccola manina aggrappata ad una ciocca dei suoi capelli tirava ogni volta che la Serpe rallentava. Alla fine la Fata aveva deciso di testa propria e aveva abbinato una gonna gialla, larga e lunga, ad un top rosso –ricavato da un suo nastrino per i capelli- risultando molto simile ad un tulipano, in netto contrasto con la giornata grigia tipica di un Marzo inglese. Secondo Ruby non stava per nulla bene con la sua pelle pallida, i capelli ancora piu’ chiari e le ali azzurro fiordaliso…ma guai a dirglielo.
Tirò la porta della sala scelta per l’incontro e vi sbirciò dentro, notando ad una prima occhiata solamente uno studente di Corvonero che prendeva appunti osservando una teca –ma senza nessuna fata in vista- e due Grifondoro che si appoggiavano con una spalla ad un angolo di un armadio e parlavano fitto fitto. Era arrivata in anticipo, per fortuna. Aveva dato appuntamento alle cinque di pomeriggio, dopo il termine della sua ultima lezione, e in effetti la campana del castello ancora non era suonata. Tirò un sospiro di sollievo, quindi entrò nella stanza e iniziò a camminare tra le superfici riflettenti di vetrine e coppe e medaglie grandi come il suo viso. Aveva scelto quel posto per compiacere Merry, per permetterle di riflettere la propria immagine piu’ e piu’ volte. Le si alzò in volo dalla spalla, iniziando a zigzagare tra l’oro e l’argento, lasciandola sola ad aspettare. Distrattamente Ruby passò da una medaglia piccolina e molto vecchia (ma perfettamente lucida) ad una targhetta riccamente decorata, in modo lento e distratto. Non leggeva nemmeno i nomi sopra di esse, si limitava a sembrare interessata e a far scorrere il tempo. Ora che ci rifletteva, non aveva specificato nella lettera inviata al ragazzo nessuna sua caratteristica che potesse aiutarlo a riconoscerla a parte, naturalmente, l’essere accompagnata da una Fata. Ma al momento quella creatura le era ben distaccata. Poco male, lo avrebbe riconosciuto lei. Non si era nemmeno posta la possibilità che lui avrebbe declinato l'invito, perciò, quando scoccò il primo rintocco delle cinque, Dakota si voltò verso la porta della Sala dei Trofei, quasi aspettandosi di trovare il corvo lì.
 
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view post Posted on 13/3/2024, 14:21
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Tornando dall'ultima lezione di Cura delle Creature magiche il mio buon umore non era diminuito, ero tornato subito in stanza a raccontare l' accaduto a Morgana
"È successa una cosa incredibile! Credo che in qualche modo la professoressa abbia fatto la lezione sulle Fata anche per merito mio! Ti rendi conto?! Devo un favore al Bibliotecario, non farmelo dimenticare. Ho scoperto tante cose nuove sulle Fate! Se le iniziative vengono premiate così dovrei farlo più spesso!"
La fata probabilmente non aveva capito molto ma sentendo il mio tono entusiasta cominciò a svolazzare attorno a me, mi aggiunsi alla danza saltellando e rincorrendo la fata per tutta la stanza.

"Ho anche modo di vedere una Fata nel suo ambiente naturale!" dissi mente riprendevo fiato, a quelle parole Morgana smise di danzare e si andò a nascondere nel suo Fateu, era chiaro che si fosse offesa, passarono i giorni e tentai più volte di farmi perdonare portandole del cibo ma nulla, usciva fuori prendeva il suo e tornava dentro offesa.
La sera dopo capii la gravità della cosa, sul mio letto giaceva una lettera, intonsa, una cosa normale agli occhi di tutti ma non ai miei, Morgana di solito adorava rubare le mie lettere per poi giocare a una specie di acchiapparella in cui dovevo togliergli di mano l'oggetto rubato o arrendermi sperando che dopo un po' si stancasse andando a giocare altrove.

Mi sedetti e sollevai il lembo della lettera sgranando gli occhi, all'interno c'era una pergamena con dei disegni agli angoli molto particolare e lo stile della scrittura era fine ed elegante anche se un po' troppo elaborato, infatti mi ci volle tutta la mia concentrazione e svariate letture per riuscire a capire proprio tutto , senza dubbio chi l'aveva scritta aveva vissuto un istruzione di alto livello.

La lettera era di una certa Ruby, quel nome non mi diceva niente, non ero bravo a ricordarmi i nomi ma probabilmente se ci fosse stato allegato un ritratto o una foto l'avrei riconosciuta, in fondo da come scriveva andavamo a lezione insieme...

La richiesta che mi propose era molto particolare e mi colse di sorpresa, anche lei aveva una fata, sobbalzai, credevo di essere l'unico ad averne presa una non si vedevano Fate per il Castello di solito quindi ero molto felice del fatto che ce ne fosse un'altra oltre la mia, a quanto pare quest'ultima si sentiva un po' sola quindi mi chiedeva di portare la mia a fargliela conoscere.
Ero felicissimo, mi sembrava un ottima idea, dal suo modo di scrivere non era di certo una Tassorosso anzi molto probabilmente era una purosangue, lo potevo confermare dal fatto che non mi avesse fermato per la strada come fa la gente rozza ma avevate avuto l'impegno di scrivere un invito ufficiale quindi potevo stare tranquillo, ora dovevo solo convincere Morgana...

"Morgana andiamo, una ragazza mi ha chiesto aiuto" dissi in modo calmo, nessun cenno da dentro al Fateu,
"Verrà anche un' altra Fat..." non feci in tempo a finire la frase vidi una pallina lucente di dieci centimetri circa venirmi contro sul collo come a non volermi fare parlare poi con un espressione ancora imbronciata si sedette sulla mia spalla.

Approfittai del momento e uscii dalla torre di Corvonero tenendo sempre d'occhio la mia fata, mi bastava dare un occhiata di sfuggita alla mia spalla destra per vedere un abitino viola acceso con ali iridescenti sormontata da capelli argentati che non cambiava minimamente posizione, alla vista altrui poteva benissimo passare l'idea che mi fossi incollato una statuetta di ceramica rappresentante una fata sulla spalla, di quelle che trovi ai mercatini dell'usato durante le fiere di paese.

Mi feci strada fino ad arrivare alla Sala Trofei, non era un posto che frequentavo anzi al dire il vero la evitavo, ci ero entrato qualche volta ma non ricordavo quasi nulla, passando notai le varie teche , quasi tutte dedicate al Quidditch... Lo sport non faceva per me, la cosa particolare era però notare alcuni particolari, alcune teche contenevano scritte, probabilmente motti che sovrastavano la foto della squadra vincitrice, altre contenevano cimeli come una scopa Comet spezzata, una pluffa usurata e sporca piena di firme, a guardare bene era pieno di firme, su sciarpe, manici di scopa, persino un boccino su cui troneggiava una grossa X.

Anche se non capivo il senso di tutto quell'entusiasmo e in particolare non avevo mai tifato nessuna squadra c'era da dire che era interessante notare quei ricordi, in fondo raccontavano la storia degli studenti precedenti del castello, anche Morgana scese dalla mia spalla per ammirare le vetrine, probabilmente attirata dagli oggetti luminosi.

Dopo vari sguardi alle vetrine Morgana che fino a qual momento sembrava essersi finalmente tornata allegra ritornò sulla spalla assumendo lo stesso atteggiamento di prima, mi voltai per capire a cosa fosse dovuto il cambiamento e vidi una ragazza che aspettava, accanto a sé un piccolo bagliore mi tolse ogni dubbio, era lei.

Mi avvicinai a passo moderato facendo un cenno con la mano
-Tu sei Ruby, giusto? dissi inclinando la testa a destra e grattandomi il mento nella mia solita espressione stranita, da quanto vedevo ci avevo preso, era una Serpeverde bionda con occhi azzurri, una purosangue senz'altro.
-Io sono Claudius Debér ma questo lo sai già, lei invece è Morgana e come vedi oggi fa i capricci.

Era piuttosto chiaro che la sua fosse gelosia o qualcosa di simile, non comprendevo questo sentimento io non ero mai stato geloso di nessuno esclusa mia madre, sperai la situazione migliorasse e non restasse col broncio per tutto il tempo.
 
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view post Posted on 30/3/2024, 18:14
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-Uh ciao, si sono Ruby.-
Incredibilmente le sue aspettative non erano state deluse: si era voltata e lì vi era comparso il Corvonero di cui aveva richiesto la presenza, con la sua Fata. Un ampio sorriso si allargò sul viso della Serpe, la quale si rivolse alla propria creaturina, spingendo in avanti il dito indice ad indicare l’altra.
-Merry hai visto? Guarda chi ti ho portato!-
Un angolino della sua mente corresse le sue stesse parole, in quanto era stato il ragazzo a portare l’altra Fata, non lei, ma era un dettaglio poco rilevante in quanto non sapeva nemmeno quanto quegli esseri capissero il linguaggio umano. Si augurò che i gesti e il tono funzionassero come comunicazione efficace. Osservò come le due avessero dei tratti simili, come le sfumature delle ali e il chiarore dei capelli. Però l’altra piccolina, Morgana, se ne stava seduta ferma sulla spalla del ragazzo, apparentemente poco eccitata. Chenoa all’opposto le andò incontro con una zigzagante energia che non le vedeva da diverso tempo, girandole da subito attorno e avvicinandosi senza chiedere il permesso. Per ingraziarsela, anche Dakota fece un passo avanti.
-Salve Morgana, ma lo sai che ti dona veramente tanto il viola? Sta divinamente con le tue ali.-
Ad immaginarsi a parlare in quel modo con la sua omonima capitana le venne da ridere ma si trattenne, non voleva che sembrasse una presa in giro. Era fondamentale che non si ponesse male nei confronti della Fata di Claudius per far funzionare quell’incontro.
-Si Merry, anche la tua gonna è strepitosa. Eccomi, ti chiedo scusa...-
Cauta, distolse lo sguardo dalle due, lasciando loro spazio per misurarsi a vicenda, e si rivolse al Corvo.
-…se prima mi sono rivolta a te frettolosamente, non volevo offenderla.-
Allungò la destra, per presentarsi. Rifletté distrattamente sulla propria capacità di adattarsi al comportamento altrui: se si fosse mostrato, ad esempio, superiore alla sua richiesta o in qualche modo annoiato la Delaware non sarebbe di certo stata così educata.
-Piacere Claudius. Grazie mille di esserti presentato, la mia Fatina ultimamente era…spenta, se ha senso. Spero che Morgana riesca a darle una mano, io non ci sono riuscita.-
Non aveva motivo per cercare di sembrare grande e grossa, quel ragazzo non le incuteva alcuna sensazione di prepotenza, anzi, le appariva tranquillo e pacifico. Ad una prima impressione, come spesso accadeva, le venne da associargli il suono di uno strumento: era un disco concavo di metallo che aveva visto suonare nella Londra babbana da un ragazzo seduto a terra, questo disco veniva battuto con le mani, alternando piccoli tocchi con le dita a piu’ decisi battuti con il palmo, e produceva delle vibrazioni, dei suoni piu’ acuti di un tamburo ma piu’ gravi di un triangolo. Ecco, Claudius Debér le ricordava quei rintocchi rilassanti.
-Lei comunque è Hera Chenoa, Merry è il diminutivo di Meraviglia, le piace se la chiamo così.-
Una risatina uscì dalle sue labbra chiuse e tese con gli angoli verso l’alto. Voleva chiedergli diverse cose sulla gestione di una Fata, essendo l’unica persona che conoscesse che ne possedeva una, ma non riusciva a decidersi da che parte iniziare. O forse avrebbe dovuto partire da una domanda su di lui? O su un argomento generico come le lezioni di quel giorno?
-Associare la parola “capricciosa” ad una fata la fa apparire molto piu’ umana di quello che in realtà è.-
Osservò, ricollegandosi alle parole utilizzate da lui precedentemente.
-Secondo te quale bisogno primario non è stato soddisfatto per portarla a comportarsi in tale modo? Te lo chiedo perché ho impressione, a volte, che anche Hera Chenoa “faccia i capricci”, ma poi appunto rifletto che non può essere così.-
Spostò il proprio sguardo dagli occhi azzurri di lui alle due creaturine, mentre la sua mente provava a rispondere alla propria domanda, come aveva fatto nei giorni precedenti alla lezione.
 
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view post Posted on 4/4/2024, 10:06
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Rimasi alquanto sorpreso dai modi delle serpe che non era affatto come me l'ero immaginata a livello caratteriale, dalla sua lettera sembrava elegante, raffinata e tranquilla quindi non mi sarei mai aspettato quell'entusiasmo, non che la cosa mi dispiacesse semplicemente non ero pronto, la ragazza doveva essere davvero disperata per reagire così, chissà da quanto tempo stava cercando un aiuto.
Spesso devo per scontato che tutti si comportassero nel modo più logico, io ad esempio dall'inizio avevo smosso mezza scuola per avere delle informazioni, qualcuno avrebbe potuto dire che ero stato audace e intraprendente, nulla di tutto ciò, ero semplicemente genuino e a volte ingenuo, la ragazza probabilmente non aveva avuto la mia stessa reazione quindi doveva sembrarle una gran cosa poter parlare di Fate.

Da come avevo capito la sua Fata si sentiva sola e sperava che la mia la potesse aiutare, aveva probabilmente scelto il giorno meno adatto visto il comportamento di Morgana che sembrava far finta di non essere interessata alla cosa, restava sulla mia spalla a gambe e braccia conserte come se stesse lì solo a rivendicare il proprio territorio, al contrario la compagna di Ruby era decisamente contenta, si avvicinò cercando di coinvolgere me e la mia amica che sembrò fare finta di non notarla nemmeno.

Merry, questo era il suo nome, sembrava molto socievole e anche il suo stile era abbastanza originale e creativo, era palese che si fosse fatta lei stessa i vestiti che aveva addosso con gli scarti di alcuni pezzi di stoffa, al contrario la mia voleva solo vestiti raffinati e lucenti fatti su misura per le fate come il costume da vampiressa che le avevo preso per il ballo di halloween o quel vestito viola scuro molto elaborato e scintillante.
Morgana però davanti al complimento della ragazza sembro rompere per un attimo la postura e si mise in piedi facendo un giro su se stessa come a fare notare la sua bellezza.

-Non ti preoccupare, piuttosto bisogna capire come uscire da questo enpasse, hai qualcosa di brillante o molto colorato? Magari si convince a socializzare.
Si diceva spesso che gli animali assomigliano ai padroni ed era certamente vero per la ragazza che sembrava avere la stessa indole aperta e socievole della sua fata, sembravano essere abbastanza in sintonia come se fossero migliori amiche, la mia d'altro canto a quanto riferito dalla professoressa di Cura delle Creature Magiche sembrava più reputarmi un esemplare piccolo da difendere, certo in comune avevamo la curiosità di esplorare e scoprire nuove cose come anche il trovare funzioni nuove ad oggetti di uso comune come trasformare una tazza in una piscina ma sembrava molto protettiva.

-Ciao Merry, sei molto creativa e originale lo sai? dissi con fare gentile alla fata -Beh guarda ora come le brillano gli occhi. dissi alla ragazza facendo notare la palese contentezza del suo animale verso quella situazione, non doveva essere facile vivere in un castello senza tuoi simili e con la tua proprietaria che doveva pensare allo studio senza avere probabilmente il tempo necessario da dedicarle, se si comportava sempre a quel modo significava che metteva molta energia in quello che faceva e in effetti non facevo fatica a vederla come una di quelle persone che erano come raggi di sole, il semplice fatto di essere lì con la loro presenza e sorriso illuminava la stanza e instaurava un clima allegro e positivo, insomma sembrava una di quelle persone con cui avrei volentieri passato del tempo insieme specialmente nei momenti bui che ogni tanto mi sovrastavano e questo ovviamente mi invogliava ad aiutarla senza aspettarmi nulla indietro.

Quella sensazione durò poco perché appena terminò la frase riguardo i capricci la mia fata si illuminò di botto e dandosi una veloce e decisa spinta coi piedi arrivò a circa un metro dalla faccia della ragazza cominciando quello che sembrava uno scontro acceso o una ramanzina verso la giovane come se volesse rimproverarla di qualcosa, probabilmente aveva percepito come offensiva quella frase dal tono in cui era stata espressa anche se non voleva essere affatto negativa ma d'altronde lei non poteva saperlo.

La raggiunsi subito e le misi una mano sotto e una davanti per fermarla -Hai finito? dissi fermo rivolto alla chioma argentata, la riportai a me e questa volta si nascose nel girocollo della mia maglia che era abbastanza largo da farcela entrare, poi si mise in modo tale da far sporgere solo gli occhi per controllare la situazione, questa volta sembrava dispiaciuta.

-Scusala, ha un temperamento un po' particolare. Hai ragione è sbagliato associarle comportamenti umani. detto questo mi fermai per qualche secondo a pensare, dovevo mettermi nell'ottica di una fata, feci un breve riepilogo delle ultime cose e quando fui pronto continuai
-Beh Durante l'ultima lezione ho incontrato un'altra fata, allo stato brado ed è stato eccezionale! Ero così contento che mi è sfuggito davanti a lei, probabilmente associando l'allegria al sentire l'odore di un alta fata non l'ha presa bene e ora probabilmente che quella fata sia la tua e vuole proteggere il suo territorio... Avrebbe senso visto che a quanto pare mi considera un esemplare giovane da difendere stando a ciò che dice la professoressa Felini. cercai di essere abbastanza calmo e di fare un analisi precisa della situazione, se la docente ci aveva visto bene io avevo un certo fiuto e predisposizione per la cura delle fate e quindi mi fidai del mio giudizio.

-Sono lieto di aiutarti comunque, spiegami un po' cosa hai notato tu e da quanto la situazione è così, magari è successo un evento particolare che ha scosso la vostra routine? chiesi con fare interessato mentre davo una rapida occhiata a lei e alla fata per cercare di intuire qualcosa dalle loro azioni, Morgana nel frattempo rimaneva nascosta, non sapevo se ignorarla e sperare le passasse o se provare a farla partecipare alla conversazione.
 
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