| Tornando dall'ultima lezione di Cura delle Creature magiche il mio buon umore non era diminuito, ero tornato subito in stanza a raccontare l' accaduto a Morgana "È successa una cosa incredibile! Credo che in qualche modo la professoressa abbia fatto la lezione sulle Fata anche per merito mio! Ti rendi conto?! Devo un favore al Bibliotecario, non farmelo dimenticare. Ho scoperto tante cose nuove sulle Fate! Se le iniziative vengono premiate così dovrei farlo più spesso!" La fata probabilmente non aveva capito molto ma sentendo il mio tono entusiasta cominciò a svolazzare attorno a me, mi aggiunsi alla danza saltellando e rincorrendo la fata per tutta la stanza.
"Ho anche modo di vedere una Fata nel suo ambiente naturale!" dissi mente riprendevo fiato, a quelle parole Morgana smise di danzare e si andò a nascondere nel suo Fateu, era chiaro che si fosse offesa, passarono i giorni e tentai più volte di farmi perdonare portandole del cibo ma nulla, usciva fuori prendeva il suo e tornava dentro offesa. La sera dopo capii la gravità della cosa, sul mio letto giaceva una lettera, intonsa, una cosa normale agli occhi di tutti ma non ai miei, Morgana di solito adorava rubare le mie lettere per poi giocare a una specie di acchiapparella in cui dovevo togliergli di mano l'oggetto rubato o arrendermi sperando che dopo un po' si stancasse andando a giocare altrove.
Mi sedetti e sollevai il lembo della lettera sgranando gli occhi, all'interno c'era una pergamena con dei disegni agli angoli molto particolare e lo stile della scrittura era fine ed elegante anche se un po' troppo elaborato, infatti mi ci volle tutta la mia concentrazione e svariate letture per riuscire a capire proprio tutto , senza dubbio chi l'aveva scritta aveva vissuto un istruzione di alto livello.
La lettera era di una certa Ruby, quel nome non mi diceva niente, non ero bravo a ricordarmi i nomi ma probabilmente se ci fosse stato allegato un ritratto o una foto l'avrei riconosciuta, in fondo da come scriveva andavamo a lezione insieme...
La richiesta che mi propose era molto particolare e mi colse di sorpresa, anche lei aveva una fata, sobbalzai, credevo di essere l'unico ad averne presa una non si vedevano Fate per il Castello di solito quindi ero molto felice del fatto che ce ne fosse un'altra oltre la mia, a quanto pare quest'ultima si sentiva un po' sola quindi mi chiedeva di portare la mia a fargliela conoscere. Ero felicissimo, mi sembrava un ottima idea, dal suo modo di scrivere non era di certo una Tassorosso anzi molto probabilmente era una purosangue, lo potevo confermare dal fatto che non mi avesse fermato per la strada come fa la gente rozza ma avevate avuto l'impegno di scrivere un invito ufficiale quindi potevo stare tranquillo, ora dovevo solo convincere Morgana...
"Morgana andiamo, una ragazza mi ha chiesto aiuto" dissi in modo calmo, nessun cenno da dentro al Fateu, "Verrà anche un' altra Fat..." non feci in tempo a finire la frase vidi una pallina lucente di dieci centimetri circa venirmi contro sul collo come a non volermi fare parlare poi con un espressione ancora imbronciata si sedette sulla mia spalla.
Approfittai del momento e uscii dalla torre di Corvonero tenendo sempre d'occhio la mia fata, mi bastava dare un occhiata di sfuggita alla mia spalla destra per vedere un abitino viola acceso con ali iridescenti sormontata da capelli argentati che non cambiava minimamente posizione, alla vista altrui poteva benissimo passare l'idea che mi fossi incollato una statuetta di ceramica rappresentante una fata sulla spalla, di quelle che trovi ai mercatini dell'usato durante le fiere di paese.
Mi feci strada fino ad arrivare alla Sala Trofei, non era un posto che frequentavo anzi al dire il vero la evitavo, ci ero entrato qualche volta ma non ricordavo quasi nulla, passando notai le varie teche , quasi tutte dedicate al Quidditch... Lo sport non faceva per me, la cosa particolare era però notare alcuni particolari, alcune teche contenevano scritte, probabilmente motti che sovrastavano la foto della squadra vincitrice, altre contenevano cimeli come una scopa Comet spezzata, una pluffa usurata e sporca piena di firme, a guardare bene era pieno di firme, su sciarpe, manici di scopa, persino un boccino su cui troneggiava una grossa X.
Anche se non capivo il senso di tutto quell'entusiasmo e in particolare non avevo mai tifato nessuna squadra c'era da dire che era interessante notare quei ricordi, in fondo raccontavano la storia degli studenti precedenti del castello, anche Morgana scese dalla mia spalla per ammirare le vetrine, probabilmente attirata dagli oggetti luminosi.
Dopo vari sguardi alle vetrine Morgana che fino a qual momento sembrava essersi finalmente tornata allegra ritornò sulla spalla assumendo lo stesso atteggiamento di prima, mi voltai per capire a cosa fosse dovuto il cambiamento e vidi una ragazza che aspettava, accanto a sé un piccolo bagliore mi tolse ogni dubbio, era lei.
Mi avvicinai a passo moderato facendo un cenno con la mano -Tu sei Ruby, giusto? dissi inclinando la testa a destra e grattandomi il mento nella mia solita espressione stranita, da quanto vedevo ci avevo preso, era una Serpeverde bionda con occhi azzurri, una purosangue senz'altro. -Io sono Claudius Debér ma questo lo sai già, lei invece è Morgana e come vedi oggi fa i capricci.
Era piuttosto chiaro che la sua fosse gelosia o qualcosa di simile, non comprendevo questo sentimento io non ero mai stato geloso di nessuno esclusa mia madre, sperai la situazione migliorasse e non restasse col broncio per tutto il tempo.
|