Sorrisi a quell'affermazione, a quella sorta di patto-promessa che un giorno, quando fossi stato pronto, mi avrebbe portato in quei luoghi in cui molti non vogliono andare e in cui pochi hanno la fortuna di indagare. Mi immaginavo già intento a compiere chissà quale pedinamento in uno stretto vicolo o ad entrare in un losco magazzino o intervistare un brutto ceffo, tutte cose che mi portarono a loro volta a fantasticare ancora e probabilmente molto oltre le competenze di un semplice cronista, ad ogni modo ne fui sinceramente felice, era come aver aperto una porta dal quale potevo vedere infinite possibilità ce presto o tardi avrei potuto cogliere. Annuii a quell'affermazione anche se dentro di me pensai che in effetti eravamo un po' ficcanaso, ma in modo costruttivo e mai invadente o irrispettoso, semplicemente cercavamo la verità e non ci fermavamo al primo ostacolo o no Avere qualcosa in comune con chi aveva fatto di una passione un lavoro e vice-versa mi stimolava ancor di più, ero sulla buona strada e saperlo mi rendeva colmo di orgoglio.
Ne sono convinto anche io, certe volte abbiamo le risposte davanti agli occhi, ma solo quando diciamo ciò che sentiamo a voce alta riusciamo a dare un nome e una spiegazione a tutto ciò che abbiamo dentro, in caso contrario potrebbero volerci anni per arrivare alla stessa conclusione. Quindi anche lei, dopo tanto tempo riesce ancora a mettere curiosità in ciò che fa? Sa è bello saperlo, con il tempo si rischia di perdere la bussola e farsi prendere dagli impegni, sapere che per lei non è così è davvero una carica di entusiasmo!
Si, vedermi in piena non era una cosa rara, ma dopo poco che mi si conosceva si capiva la differenza tra la mia indole, semplice e diretta, e quelle volte, più rare, in cui ero preso da discorso e dalla persona con cui lo stavo affrontando, in quelle occasioni non era solo la mia voce o il mio corpo a parlare, ma i miei occhi, colmi di quella luce chiamata passione o gioia o, in alcuni casi, tristezza.
Spero solo di vederli ed essere pronto a coglierli!
Spesso mi era capitato di non scorgere una possibilità dove invece c'era, e questo per mia distrazione o impreparazione, altre volte, invece, avevo colto l'attimo, ma non ero stato in grado di farlo mio ed era una cosa che non avrei permesso nuovamente, da tempo lavoravo su me stesso proprio con questo fine. Sentire quelle parole stamparono un sorriso felice sul mio volto, le accolsi e le feci mie capendo quanto importante fosse stato quel momento non solo per me e soprattutto non dando per scontato quello che era appena accaduto, la fiducia che mi era stata data e che non avrei tradito.
D'accordo... Sesy
Dirlo a voce alta mi fece davvero strano, dopo tutto era stata una mia Professoressa prima di essere la mia boss e questo le valeva ogni possibile rispetto, ma forse non era dandole del lei che lo dimostravo, forse lo avrei fatto in modo migliore dando tutto in quella passione che ci accomunava.
Posso chiederti anche io un favore? La prossima volta avvertimi che non è un test o non vuoi licenziarmi
Uno sguardo divertito, ma allo stesso tempo sincero fece capolino dimostrando quanto quella chiamata improvvisa mi avesse preoccupato e avesse reso la prima parte di quella piacevolissima chiacchierata un po' tesa.
Alla prossima volta allora. Grazie ancora e buona giornata!
Sistemai la tazzina di tè e mi diressi verso la mia scrivania chiudendo la porta dell'ufficio di Sesy alle mie spalle. Un profondo sospiro mi fece interiorizzare ciò che era avvenuto in quei pochi minuti e mi fece ripartire più carico che mai verso i miei appunti, ora più che mai avevo un obbiettivo in mente: raggiungere quella porta e oltrepassarla.
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