Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Dandelions, R.D.D.

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view post Posted on 27/4/2024, 12:21
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Caposcuola Serpeverde
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Con Maggio alle porte, il parco di Hogwarts iniziava a pulsare di nuova vita. Anche i suoi abitanti, in effetti, sembravano subire l'influenza di quel cambiamento: con la primavera proprio lì, sull'uscio, l'intorpidimento generale causato da intere settimane di maltempo aveva lasciato il posto a volti segnati da un tiepido sole. Lo stesso che quella domenica riscaldava l'ambiente oltre le alte imposte del Castello. Lo stesso che aveva invitato un Jared Chèvert annoiato a mettere il naso all'esterno, senza costringerlo ad imbacuccacarsi in strati di indumenti come una sciocca imitazione di cipolla.
In verità, l'idea di trascorrere una divertente scampagnata al di fuori delle mura non era nata immediatamente, ma ci aveva impiegato un po' prima di farsi spazio tra le sinapsi del francese. Con le lezioni quasi al capolinea, Jared aveva trascorso l'ultimo periodo in Biblioteca, armato di una discreta determinazione nel selezionare con cura argomenti di studio che avrebbero in qualche modo potuto aiutarlo alla successiva sessione M.A.G.O., quella alla quale era risoluto nel voler partecipare. Era in anticipo, lo sapeva, ma era anche piuttosto consapevole dei propri limiti; uno tra tutti, il procrastinare sulle scadenze fino a ritrovarsi con l'acqua alla gola e nessun appiglio al quale aggrapparsi. E così aveva piantato il naso tra le pagine di grossi manuali e libri dall'aspetto ultracentenario per giorni, riemergendone spesso una mezz'ora prima dell'ora di cena.
Era rimasto fedele a quel programma fino a quella mattina quando, vestito un po' a casaccio, con la t-shirt bianca che spuntava di almeno un paio di centimetri sotto la felpa scura, non aveva subodorato l'aria esterna, cogliendo la - decisamente più lieta - prospettiva di godersi qualche ora di nulla cosmico, passeggiando per il parco e sfruttando la natura in modo ben diverso da quei Babbani che scappavano giornalmente da qualcosa che Jared ignorava e che correvano come pazzi in giro per il Parc des Buttes Chaumont, a Parigi. Aveva scoperto molto tempo dopo che il "jogging" non era un'esclusiva del Mondo Non Magico e che la sua, quella di Jared, si chiamava semplicemente pigrizia.
Con passo trascinato, si ritrovò ben presto al limitare della Foresta Proibita, rendendosi conto di non essersi minimamente goduto il percorso, troppo preso dai propri pensieri. Si bloccò prima dei grossi alberi che gettavano ombre sbilenche sul manto erboso e si voltò, incredulo, constatando quanta strada avesse percorso senza nemmeno accorgersene. L'aria fresca gli riempiva i polmoni, ormai stanchi di respirare quella polverosa attorno ai libri della Biblioteca, e da subito si sentì tremendamente appagato da quel semplice particolare. Ai suoi piedi, decine e decine di pasciuti fiori gialli costellavano l'erba di un verde intenso, e Jared non potè evitare di continuare quella camminata cercando di evitarli, ostentando un passo da bevitore assiduo di Whisky Incendiario Ogden Stravecchio. Era uno di quei classici comandi che il suo cervello gli impartiva senza alcun motivo, più o meno al pari di evitare le fughe tra le mattonelle di un pavimento, il tagliare via i bordi dal toast con la precisione di un Medimago o lo schifarsi delle rughette sui polpastrelli quando rimaneva troppo a mollo nella vasca da bagno.
Continuò a camminare rimanendo dove concesso, sapendo bene che il Guardiacaccia Lestrange non avrebbe di certo apprezzato che uno studente si addentrasse oltre il limite che fungeva da ingresso per la Foresta. Chèvert, d'altro canto, ci teneva ancor meno a scomparire nel nulla e ad essere trovato molto tempo dopo nel fondo di qualche tana di Creatura Magica con molte zanne. Si fermò di nuovo, godendosi la visuale sul Lago Nero. Come previsto, una moltitudine di studenti ne avevano occupato la riva opposta, divisi in gruppetti compatti come la società imponeva tacitamente loro. In quel momento, apprezzò ancor di più la silenziosa presenza dei denti di leone ai suoi piedi.
 
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