Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Birba, I.M.5 - Helen Minerva Shadowheart

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view post Posted on 20/4/2024, 04:25
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Quel sabato pomeriggio Helen Minerva si era presa un ulteriore congedo dalle sue elucubrazioni mentali per poter completare un altro Incarico Mensile. Aveva preso gusto a vergare il suo nome sulla bacheca dell'ufficio del custode, principalmente con l'obiettivo di rendersi utile. Quell'Aprile, però, si era messa sotto torchio più del previsto tra le lezioni, gli allenamenti, i compiti e le sue ricerche. Il tempo del riposo era diventato sempre più esiguo e la ragazza stava iniziando ad accusare la stanchezza, seppur non lo mostrasse. A questi impegni, già più che sufficienti, aveva aggiunto gli Incarichi Mensili e qualche raro sprazzo di socialità nel quale gli abitanti del castello l'avevano vista partecipe di qualche conversazione più o meno serafica. Una di esse proprio con il custode Hamilton alla Gufaia, l'uomo che quel giorno aveva richiesto il suo aiuto. Il suo compito sarebbe stato quello di intrattenitrice del suo gatto fino a quando l'uomo non avesse terminato di smontare gli addobbi Pasquali con i quali era decorata la Sala Grande onde evitare che il micio giocadde e rovinasse gli addobbi stessi. Avendo quindi indossato un abbigliamento comodo, costituito da elastici e morbidi pantaloni e una maglia a maniche lunghe abbastanza pesante, che in caso le avrebbero permesso di correre agilmente dietro al gatto, all'orario prestabilito, si presentò in Sala Grande. Gli starnuti purtroppo dovuti alla rinite ancora di causa ignota, non l'avevano abbandonata, così nella borsa che aveva sulla spalla, oltre alla bacchetta e un immancabile libro, la ragazza aveva almeno una decina di pacchetti di fazzoletti. Il signor Hamilton era già presente e aveva il gatto in braccio:
"Buon pomeriggio, custode Hamilton. Lasci pure Tiffany a me"
Salutò il custode avvicinandosi e presentandosi all'animale. Non aveva mai avuto l'occasione di vedere quel gatto: Tiffany aveva un bellissimo pelo nero lucido, era snello ed elegante e gli occhi gialli, felini, scrutarono subito la ragazza, quasi a voler carpire tutti i suoi segreti. Lei avvicinò per prima la mano con il palmo verso l'alto e con un movimento molto lento facendolo vedere al micio verso il muso dell'animale, in modo tale che potesse sentire il suo odore e familiarizzare con lei, mantenendo un atteggiamento rilassato in modo tale da non metterlo in allarme. Dopo che il micio ebbe accettato la suona presenza, sfilò l'animale dalle braccia del proprietario e lo lasciò libero di dedicarsi alle sue faccende. Il Custode Hamilton aveva potato dei giocattoli di legno babbani per i gatti che si trovavano in un angolo della Sala la ragazza, coccolando il cucciolo che aveva tra le braccia si recò con calma in quell'angolo in modo tale da poter trovare qualcosa che catalizzasse l'attenzione dell'animale per distoglierla dal lavoro del suo padrone.
 
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view post Posted on 20/4/2024, 06:25
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Nonostante avesse i nonni materni babbani, Helen Minerva non aveva mai visto dei giocattoli di legno fatti in quel modo. Il primo, su cui Tiffany si precipitò immediatamente scendendo dalle sue braccia, sembrava una torta a strati dei matrimoni: quattro cerchi concentrici che andavano stringendosi dal basso verso l'alto. Tra un piano e l'altro vi erano un paio di sfere di legno che Tiffany fissava con insistenza. Helen Minerva provò a fare scorrere una sfera e il gatto subito iniziò a seguire il movimento e a cercare di afferrarla con le sue zampe. La ragazza, con un sorriso appena pronunciato, iniziò a fare muovere le sfere con dei colpi secchi in modo che la prima che colpiva colpisse e muovesse a sua volta la seconda, alternando i piani. Tiffany seguiva ogni movimento e, come si doveva ad un felino predatore, riusciva sempre ad afferrare e bloccare la sfera. Un paio di volte capitò che una sfera, per la troppa forza impressa dalla ragazza o per i movimenti delle zampe del gatto, sfuggisse al percorso obbligato scivolando per il pavimento della Sala Grande, ma Helen Minerva, con un colpo di bacchetta ed un secco Accio, riportava a sé sia la sfera che il gatto che vi era zompettato dietro. Si impegnò a catalizzare la sua attenzione in modo che non disturbasse il suo padrone durante il lavoro. Ogni tanto Helen Minerva era comunque costretta a trattenere gli starnuti, ma anche questo non le impedì di distogliere lo sguardo dal gatto e di controllarne i movimenti. Alla terza volta che accadde, poiché il modo aveva iniziato a dare dei segni di insoddisfazione agitando la coda e zompettando verso gli addobbi, la ragazza incantò la sfera con un Wingardium Leviosa, lasciandola fluttuare a venti centimetri dal pavimento e spostandola a seconda di come il gatto vi si avvicinava. Tiffany sembrò apprezzare questo nuovo gioco per un po'. Rincorreva la sfera e si sistemava su entrambe le zampe posteriori per poter sferrare dei colpi con le anteriori e cercare di acciuffarla. Helen Minerva, pronta e con i riflessi saldi, faceva sfuggire la sfera alla sua presa e Tiffany imperterrita, cercava sempre un nuovo modo per afferrarla.
 
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view post Posted on 20/4/2024, 06:59
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Dopo un po', Helen Minerva decise di cambiare gioco. Da po l'ennesimo starnuto, appellò nuovamente la sfera nella sua mano sinistra e la riposizionò al suo posto, mentre con la destra afferrò un bastone in legno alla quale estremità era posizionato un filo elastico al quale altro capo erano fissati un sonaglio a sfera e sotto delle piume. Tiffany impazzì per questo nuovo giocattolo e iniziò a afferrare le piume o il sonaglio, rapendole, facendole muovere o rimbalzare. Questa volta fu quasi Helen a dover seguire con il braccio i movimenti imposti dal gatto sull'oggetto, visto che vi imprimeva una tale forza elastica da obbligare un movimento compensatorio al braccio della giovane Grifondoro. Helen Minerva, guardando Tiffany giocare in modo adorabile, iniziò a riflettere su quanto le sarebbe piaciuto avere un gatto come compagno. Si sentiva molto affine a quegli animali intelligenti, vivaci ma anche molto pigri, egoisti e premurosi allo stesso momento... imperturbabili. Non era passata dal Serraglio Stregato, né al suo primo anno né agli anni successivi: il gufo era l'animale magico per eccellenza e la ragazza avendo già due di quei magnifici animali al maniero, appartenenti uno alla famiglia paterna ed il barbagianni alla madre, e potendo in più poter usufruire degli uccelli della scuola, non aveva minimamente pensato a prenderne uno di sua proprietà. I felini invece l'avevano sempre affascinata e l'elegante gatto nero del custode del quale stava catalizzando l'attenzione ormai da qualche ora, aveva risvegliato in lei queste considerazioni. In realtà, più che un gatto, la sua idea era quella di adottare uno Kneazle, la razza magica di felini che la attraevano maggiormente per loro caratteristiche. Le sue riflessioni e il suo gioco con il gatto furono interrotti dal Custode che aveva terminato di occuparsi degli addobbi e ringraziandola la congedava. Dopo un ultima carezza al pelo lucido del capo del gatto, che le leccò le dita quasi come a ringraziarla della compagnia e salutando a sua volta il custode, Helen Minerva si congedò uscendo dalla sala grande mentre pensava in quale futuro più o meno lontano si sarebbe potuta recare al Serraglio per acquistare un gatto o meglio ancora un Kneazle anche lei.
 
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