| - Si è messa a fare la scema in un'indagine Auror, quindi l'ho trascinata al sicuro nel castello e denunciata a Dolus. Da allora cerca di ammazzarmi a bolidate. - rispose scrollando le spalle. - Ci sarebbe riuscita, ma Jared è stato un cavaliere e si è messo in mezzo per prendere il colpo al posto mio. -
Non era certa di quanti altri compagni di squadra avrebbero dimostrato quel coraggio e quello spirito (lei solo verso determinati individui, come Morgana e... Morgana), quindi era stata particolarmente grata al Serpeverde. Probabilmente Caledon aveva assistito alla scena dagli spalti e si era sinceramente dispiaciuto che il colpo di Cenwyn non fosse andato a buon fine. Strinse appena gli occhi meditando di tenergli il muso per qualche giorno alla sola prospettiva, ma poi lui la deliziò con quello schiaffo alla coscia e Sugar abbandonò quei propositi. Assottigliò le labbra e si alzò insieme a lui per poi posare lo sguardo dall'altra parte degli spalti alla ricerca di sua madre. Era vero, presenziava tra i tifosi Tassorosso, ma probabilmente non per le ragioni paranoiche di Caledon. Nondimeno, l'idea che potesse averli visti insieme ed essersi irritata le dipinse un sorrisetto soddisfatto. Di nascosto, gli sfiorò il dorso della mano con la propria.
- Non piangere, Fedoryen. La mia farebbe lo stesso. - commentò.
Sperò che non cominciasse a lamentarsi della mamma e a smontare quello che invece aveva accumulato sfiorandole la gamba, ma per fortuna Caledon le sorrise. L'idea di vederla a casa sua aveva depositato ogni pensiero su sua madre in favore di quello che avrebbero presto fatto. Si compiacque di vederlo abituato a dover arrivare in maniera separata, ma non era ciò che lei voleva in quel momento. Lo guardò negli occhi e batté le palpebre, muovendo ancora l'indice sul dorso della mano, tra le pieghe del suo mantello. L'idea di separarsi da lui anche solo per il tragitto era... spiacevole. Voleva ancora prenderlo in giro e vederlo imbronciarsi e illuminarsi a momenti alterni, come solo lui sapeva fare. Meglio ancora se sotto allo sguardo disapprovante di sua madre.
- Camminiamo insieme. - rispose quindi, a voce bassa. - E se tocchi le mie tele, ti frusto. -
Un lieve sorrisetto, gli occhi acquamarina che brillavano. Si avviò con lui lungo il cammino che li avrebbe ricondotti a Hogsmeade, dove lei lo avrebbe fermato per baciarlo non appena fosse stata sicura che fossero soli, e come quasi aveva fatto dimenticando di trovarsi sugli spalti di Quidditch.
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