Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Spalti di Corvonero

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view post Posted on 7/4/2024, 17:29
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unbowed

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– Che ti ha fatto?

Seguì lo sguardo di Sugar per capire a chi si riferisse con quell’odio e per inserire la Tassorosso nella sua personale lista nera, quella della gente su cui non gli sarebbe dispiaciuto impratichirsi con le Maledizioni Senza Perdono. Indagò oltre, pur non avendo bisogno di sapere altro per schierarsi dalla sua parte contro Cenwyn Cadarn. Se mai, solo per decidere meglio la posizione della Tassorosso all’interno di quella lista. A volte le cose tra lui e Sugar potevano essere davvero così semplici e valevano per tutti gli altri giorni in cui lui sentiva invece di dover lottare per tenerla con sé.
Quando lei si sporse più verso di lui, Caledon d’istinto fece lo stesso, dimenticando immediatamente la preoccupazione davanti alla possibilità che atalantino trionfasse davanti a lui e Sugar. Sarebbe stata una vera e propria beffa, che perse immediatamente di consistenza nel ritrovarsi nell’acquamarina che lo faceva impazzire. Scattò indietro con lei quando il boato gli comunicò la fine della partita. Apprese il risultato con tiepida soddisfazione, quindi le schiaffeggiò piano la coscia prima di lasciarla andare e si alzò.

– È andata come doveva andare. L’hai vista mia madre dall’altra parte? Tifava contro la casa di suo figlio.

Si strinse nelle spalle, senza disturbarsi di unirsi davvero ai festeggiamenti e sbuffando appena nel menzionare sua madre sugli spalti di Tassorosso, di cui si era accorto solo allora. Evey però perdeva il suo potere su Caledon come Sugar invece lo guadagnava, e infatti questa volta non diede peso alla donna che gli aveva dato la vita, e solo quella. La donna che lui aveva scelto, infatti, aveva appena lasciato cadere una proposta ben più interessante, e che lo portò a mordersi il labbro inferiore.

– Concordo. Ci vediamo da te? Se ci metti troppo mi pulisco la faccia su qualche tua tela.

L’ennesima minaccia per ritrovarsi, sempre.
 
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view post Posted on 7/4/2024, 19:42
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it amused her more to make him jealous


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- Si è messa a fare la scema in un'indagine Auror, quindi l'ho trascinata al sicuro nel castello e denunciata a Dolus. Da allora cerca di ammazzarmi a bolidate. - rispose scrollando le spalle. - Ci sarebbe riuscita, ma Jared è stato un cavaliere e si è messo in mezzo per prendere il colpo al posto mio. -

Non era certa di quanti altri compagni di squadra avrebbero dimostrato quel coraggio e quello spirito (lei solo verso determinati individui, come Morgana e... Morgana), quindi era stata particolarmente grata al Serpeverde. Probabilmente Caledon aveva assistito alla scena dagli spalti e si era sinceramente dispiaciuto che il colpo di Cenwyn non fosse andato a buon fine. Strinse appena gli occhi meditando di tenergli il muso per qualche giorno alla sola prospettiva, ma poi lui la deliziò con quello schiaffo alla coscia e Sugar abbandonò quei propositi. Assottigliò le labbra e si alzò insieme a lui per poi posare lo sguardo dall'altra parte degli spalti alla ricerca di sua madre. Era vero, presenziava tra i tifosi Tassorosso, ma probabilmente non per le ragioni paranoiche di Caledon. Nondimeno, l'idea che potesse averli visti insieme ed essersi irritata le dipinse un sorrisetto soddisfatto. Di nascosto, gli sfiorò il dorso della mano con la propria.

- Non piangere, Fedoryen. La mia farebbe lo stesso. - commentò.

Sperò che non cominciasse a lamentarsi della mamma e a smontare quello che invece aveva accumulato sfiorandole la gamba, ma per fortuna Caledon le sorrise. L'idea di vederla a casa sua aveva depositato ogni pensiero su sua madre in favore di quello che avrebbero presto fatto. Si compiacque di vederlo abituato a dover arrivare in maniera separata, ma non era ciò che lei voleva in quel momento. Lo guardò negli occhi e batté le palpebre, muovendo ancora l'indice sul dorso della mano, tra le pieghe del suo mantello. L'idea di separarsi da lui anche solo per il tragitto era... spiacevole. Voleva ancora prenderlo in giro e vederlo imbronciarsi e illuminarsi a momenti alterni, come solo lui sapeva fare. Meglio ancora se sotto allo sguardo disapprovante di sua madre.

- Camminiamo insieme. - rispose quindi, a voce bassa. - E se tocchi le mie tele, ti frusto. -

Un lieve sorrisetto, gli occhi acquamarina che brillavano. Si avviò con lui lungo il cammino che li avrebbe ricondotti a Hogsmeade, dove lei lo avrebbe fermato per baciarlo non appena fosse stata sicura che fossero soli, e come quasi aveva fatto dimenticando di trovarsi sugli spalti di Quidditch.
 
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view post Posted on 14/4/2024, 22:41
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L'unico motivo che poteva spingere Mandylion Jr. a uscire in una giornata uggiosa come quella, era assistere a una partita di Quidditch di Agnes. Nonostante nel tempo avesse imparato quasi alla perfezione le regole del gioco, oltre alle tattiche principali da utilizzare e alle caratteristiche delle scope più veloci, continuava a non comprendere cosa spingesse quei giocatori a scendere in campo per inseguire svariate palle durante la pioggia. Le uniche parti che lo entusiasmavano, ad essere sincero, erano le dinamiche che avevano come protagonista Lefevre: quando la guardava librarsi in aria gli sembrava che la giovane donna potesse raggiungere uno stato di completa libertà, indipendenza e fierezza che poteva scorgere anche in altre interazioni con lei ma che, in quel preciso istante, poteva condividere con decine e decine di persone che stavano assistendo alla partita proprio come lui.
Gregory sedeva sugli spalti dei Corvonero, indossando un mantello scuro con le rifiniture dorate e un'espressione concentrata, a tratti austera. La squadra bronzo-blu stava giocando bene ed erano riusciti anche a disarcionare una giocatrice avversaria, mentre Agnes si era messa all'inseguimento del boccino d'oro superando raffiche e vari ostacoli. Diversamente da altre partite ben più lunghe ed estenuanti, la pallina dorata si era palesata presto e il gioco si era fatto acceso e competitivo fin da subito. Affianco a lui, altri sostenitori di Corvonero, tra i quali individuò sua sorella in compagnia di un ragazzo, stavano tifando esprimendo il proprio sostegno per i giocatori in campo. D., ben più contenuto nell'esprimere le sue preferenze, si limitò soltanto ad assicurarsi che la copia arrotolata del Cavillo cadesse addosso al cercatore avversario, suo malgrado mancandolo e fallendo quindi nel tentativo di metterlo in difficoltà per avvantaggiare Agnes.
Comunque, la capitana riuscì nell'impresa completamente da sola: strinse il boccino tra le dita e portò a casa una meritata vittoria che applaudì alzandosi in piedi. Cercò allora il suo sguardo nella folla nella speranza di poterlo rapire soltanto per un attimo, il tempo di sussurrare un: «Ciao» con le labbra irregolari prima di vederla sfilare assieme alla sua squadra davanti agli spalti.
 
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17 replies since 7/4/2024, 13:49   807 views
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