| Un lampo di divertimento, fugace e manifesto, illuminò gli occhi scuri della Grifondoro dopo aver sentito le parole del Caposcuola. La ragazza si concesse la libertà di ghignare piegando verso destra la rima buccale, riflettendo un immagine speculare del Corvonero. Si erano riconosciuti come simili, forse più di quello che era parso all'inizio e quelle stoccate fredde e sarcastiche, ma anche familiari e confortanti, non avevano infastidito né l'uno né l'altra. "A volte vale la pena infrangere le regole..." Disse maliziosamente con uno sguardo limpido e deciso. Forse non era la cosa più giusta da dire ad un Caposcuola ma Minerva era certa che per i suoi obiettivi o per fare fronte a ciò che riteneva ingiusto avrebbe sfidato Dolus, Auror, Wizengamot e persino i dissennatori di Azkaban. Questo tratto ribelle raramente veniva fatto trapelare dalla moretta che ancora non sapeva se classificare come egoismo puro di Serpeverde o nobiltà di Grifondoro. "... anche perché se ti attieni ai rigidi schemi e non osi, non potrai mai scoprire qualcosa di nuovo" Oppure a un mix di incoscienza e sprezzo del pericolo sempre alla Grifondoro e tanta voglia di sperimentare e conoscere alla Corvonero. O forse tutte insieme e ognuna di Helen senza che nessuna di esse sia tratteggiata da una casata. Il ragazzo si accorse perplesso della sciarpa rosso-oro che ancora lo riscaldava e la rimise intorno al collo della Grifondoro che rimase immobile senza ritrarsi anzi, mentre l'altro tornava seduto, inarcò il sopracciglio e sentenziò sollevando una delle due code per mostrarla all'altro quasi sottolineando l'ovvio: "Potevi anche tenerla. O darmi la tua in cambio." Forse questa frase avrebbe lasciato trapelare il suo minimo attaccamento allo stemma del grifone e alla casata dei leoni ruggenti, ma la ragazza non se ne curò. Non aveva mai avuto molto spirito cameratesco, non che non potesse svilupparlo, ma attualmente si riteneva un pesce fuor d'acqua nell'alta torre dei Grifondoro e la cosa non la infastidiva minimamente. Ghignò nuovamente al sarcasmo del Corvonero, aveva reagito alzando il muro per "difendersi" come avrebbe fatto anche lei, che replicò con lo stesso torno diretto ed ironico: "Non vedevo l'ora di trovarti domattina ibernato e con minimo cinquanta punti in meno per aver violato il coprifuoco. Avrebbe sicuramente contribuito alla tua irritazione e al malumore della giornata una strigliata dalla Riddle e i rimproveri della Fedoryen. Che dici, i Caposcuola possono levarsi i punti da soli?" Sapeva che citare la sua responsabile e la Guaritrice sotto la quale lavorava in infermeria lo avrebbe colpito e fatto rendere conto che il suo comportamento non era minimamente salutare anzi, al limite dell'incoscienza. Era certa che fosse una persona coscienziosa e responsabile, per questo aveva fatto uscire la voce a fatica. Non era certa ancora di volersi aprire e creare legami di amicizia con una persona, però non aveva potuto esimersi da lasciare trapelare un minimo di preoccupazione, sentimento che stava crescendo per l'atteggiamento del Corvonero che conosceva perfettamente. Anzi, proprio perché conosceva quei meccanismi sapeva che il ragazzo stava sicuramente minimizzando. "Non posso accettare altro e nient'altro che la verità" replicò fulminando con lo sguardo il Corvonero. Se c'era un modo per perdere totalmente ogni possibilità di rapporto con la Grifondoro era sicuramente usufruendo di menzogna e falsità. Sarebbe stato tutto più semplice, a suo parere, se le persone ti permettevano di sapere le cose come stavano. Avendo dei determinati dati e informazioni potevi scegliere come comportarti a tua volta nella maniera più opportuna. Altrimenti era legittimo chiedere. Ma i falsi positivi/negativi e i bias erano fattori che decisamente mal tollerava in qualsiasi contesto. Se però nei suoi esperimenti e nelle sue ricerche poteva anche divertirsi, se aveva tempo, ad escludere queste sporcizie in maniera quasi chirurgica, una ad una, arrovellandosi con esercizio mentale a cercare l'unica e sola verità, nei rapporti interpersonali le diventava totalmente intollerabile, al punto da troncare rapidamente il rapporto e perdere totalmente la stima e la fiducia nell'altro. Per questo tendenzialmente si teneva a distanza e risultava antipatica esprimendosi con spietata schiettezza, caratteristica ereditata dalla famiglia paterna. Non avrebbe posto il quesito se non fosse stata interessata al ragazzo, piuttosto avrebbe evitato qualsiasi tipo di contatto, non restando neanche sulla torre ad aspettare il risveglio del bell'addormentato. "Bene e male sono due concetti puramente soggettivi. Ognuno ha una sua scala per definire se l'azione o la condizione sia benigna o maligna ma i nostri parametri sono totalmente differenti. Puoi dirmi che la società tende a standardizzare questi concetti, quindi possiamo avere una parziale oggettivazione ma sai anche tu che non è così. Almeno non in senso assoluto. Poi ci sono tante declinazioni a cui puoi dare questa accezione: fisicamente? Mentalmente? Umoralmente?" Aveva iniziato cercando di relativizzare sulla condizione del Corvonero, dopotutto le sue parole sembravano piene di uno sconforto che non si sarebbe aspettata dal ragazzo. Accorgendosi però di aver divagato persa nei suoi pensieri e seguendo la razionalità, si schiarì la voce prima di riprendere con il concetto successivo. "Se vuoi parlarmene ti ascolto. Posso prometterti estrema riservatezza e un parere totalmente disinteressato ma brutalmente sincero" Non era brava con le emozioni. Proprie non di certo, quelle altrui le poteva interpretare e capirne la causa ma non si riteneva una persona empatica. Coloro che si manifestavano assertive e magari più confortanti, in un primo momento potevano creare più facilmente una connessione, però avrebbero dato quasi sicuramente un parere condizionato. Lei non l'avrebbe mai fatto perché non lo riteneva né utile né costruttivo, anche a costo di risultare sgradevole: per questo aveva avvisato il ragazzo, con il sospetto che avrebbe apprezzato. "Fisicamente sto bene, mentalmente anche. Almeno io lo ritengo, probabilmente molti altri no" Rispose alla sua domanda con un velo ironico, sollevando la gamba destra e poggiando il mento sul ginocchio prima di riprendere: "Sono sempre stata solitaria. Non mi sento affine allo spirito Grifondoro e non ritengo di avere amici nella torre. Forse neanche di averne bisogno. Sei lo spirito più affine che ho incontrato: il che per te non dovrebbe essere una cosa positiva, immagino. Per ora va bene così, forse in futuro cambierò, ma aspetto di incontrare le persone giuste". Era la prima volta che si apriva così tanto con qualcuno, eppure aveva detto ben poco di sé. Si, aveva lasciato trapelare i dubbi che aveva sul suo smistamento e la sua tendenza all'isolamento ma attualmente la situazione non le dispiaceva. Se il ragazzo avesse avuto altre domande avrebbe risposto o negativo la risposta a seconda della domanda: quella chiacchierata con qualcuno che sarebbe potuto potenzialmente diventare un amico le stava piacendo e per la prima volta le sembrava di trovarsi quasi totalmente a suo agio con un estraneo.
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