Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

The lane of memories, Privata A.L.

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view post Posted on 22/3/2024, 20:08
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«Ice Queen»

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Il piacevole scricchiolio delle assi di legno sotto ai piedi da anni l’accompagnava sul passaggio del ponte. Passeggiare per il parco di Hogwarts era sempre stato distensivo, aveva preso quell’abitudine quand’era stata nominata Prefetta e aveva cominciato con le ronde e l’aveva poi mantenuta una volta diventata Caposcuola.

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.


Persino ora, che da tempo non ricopriva più nessuna carica se non quella di semplice studentessa ancora non se la sentiva di abbandonare quella sana abitudine. Certo, le sue ronde erano diventate meno divertenti da quando non poteva più seminare terrorismo psicologico al solo passaggio, d’altra parte ora poteva dedicarsi ad altro. Poteva concentrarsi sui propri pensieri, osservare il panorama del parco di Hogwarts, inspirare a pieni polmoni l’aria fresca primaverile. Peccato che il panorama di Hogwarts rimanesse sempre lo stesso, se non al mutare delle stagioni e l’aria primaverile le desse prurito al naso.

Etcì!

Si portò un fazzoletto di stoffa al naso, maledicendo quella che avrebbe dovuto essere la bella stagione. Sbuffò forte, forse ormai aveva davvero fin troppo tempo libero e combattere la noia stava diventando un lavoro a tempo pieno.
Estrasse il vecchio taccuino dalla tasca del mantello e lo aprì su una pagina casuale, rileggere le annotazioni post-allenamento di quando Agnes era diventata Capitana era sempre spassoso (per lei).

14 settembre 2022

MacEwen ha fatto le veci di Agnes oggi.
Argomento principale: bolidi, bolidi e ancora bolidi.
Note negative: il Filoiguane mi ha sbraitato addosso.
Note positive: il Filoiguane ha sbraitato anche addosso agli altri.
Vittime della giornata: tutti tranne MacEwen.


Sorrise, richiudendo il taccuino. Nostalgia canaglia. Chissà che fine aveva fatto MacEwen poi, certo era che aveva da tempo abbandonato la zona e di lui non erano più giunte notizie. Nives se lo immaginava disperso in qualche angolo di mondo, accompagnato dalla sua raccapricciante rana troppo crescita, magari era diventato uno Spezzaincantesimi? Non ne aveva veramente idea, ma ogni tanto ancora sperava di rincontrarlo.

Ripose il fedele taccuino nell’apposita tasca del mantello, poi si appoggiò al parapetto del ponte di legno e si impose di rilassarsi e godersi il momento. Prese un respiro profondo ed espirò.

Etcì!

“Io la odio la primavera.”
 
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view post Posted on 23/3/2024, 15:44
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La sua routine si era appiattita in un modo imbarazzante. Oramai le uniche ore d’aria che si concedeva erano gli allenamenti di quidditch settimanali e se fino a quel momento quella reclusione autoimposta si era rivelata più semplice da sopportare, da quando aveva smesso di piovere e ogni tanto qualche raggio di sole bucava la coltre di nubi e illuminava il parco di Hogwarts Agnes viveva con insofferenza quelle ore di studio che non diminuivano mai, perché le tesine di certo non si scrivevano da sole.
Faceva la spola tra la Torre di Corvonero e la biblioteca, cercava di frequentare la Sala Grande negli orari meno affollati, poi tornava a chiudersi tra i suoi libri. I rapporti di amicizia si erano ridotti al minimo e vedeva poco perfino Gregory. Capitava che lo andasse a trovare a ridosso degli orari del lavoro ad Hogsmeade ma non riusciva più a trascorrere un sabato o una domenica con lui in serenità.
Aveva trascorso tutta la mattina, libera dalle lezioni, in biblioteca per consultare una pubblicazione di un mago romano che la professoressa Silva le aveva indicato, ma presi gli appunti che le servivano per la sua ricercasi era resa conto che l’idea di tornare in sala comune per rimettersi a scrivere le faceva nascere nel petto una sensazione di claustrofobia che la uccideva. Non aveva nessun allenamento da tenere di lì a breve e quindi si concesse una deviazione che un’altra volta non si sarebbe concessa. Senza nemmeno rendersene conto si ritrovò sul ponte di legno e superando un terzetto di giovani Grifondoro si accorse di come la gola fosse rigogliosa.
La neve che si era sciolta aveva lasciato il posto ed un verde tanto intenso da ferire gli occhi. Agnes si appoggiò al parapetto e prese un respiro profondo, concedendosi il lusso di fermarsi un secondo a fare nulla.
D’un tratto uno starnuto echeggiò nell’aria, ma lei era troppo intenta a fantasticare sulla libertà che tanto anelava per domandarsi da chi provenisse. Il secondo starnuto però, la convinse a voltarsi e in quell’istante riconobbe la figura di Nives.
Sorrise tra sé, pigiandosi i libri al petto e raggiungendo la ragazza alle spalle.
Vice!– quasi urlò, sporgendo il volto da sopra la sua spalla.
Quella deviazione dalla sua orrida routine sembrava promettere meglio del previsto. Forse Nives era stata mandata da qualcuno per salvarla dal grigiume con cui si stava auto-punendo.
Salute. Sei malata? Ti prego attaccami qualche malattia, Spruzzolosi sarebbe ottimo, almeno mi metto a letto e non mi muovo per una settimana.
Cominciò a sondare la palle dell’amica alla ricerca delle tipiche pustole purpuree.
Aveva iniziato con un tono scherzoso, ma inevitabilmente la sua voce aveva preso una piega demoralizzata. Nonostante questo le rivolse un sorriso mentre si affacciava accanto a lei.
 
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