Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Per alcune persone vale la pena sciogliersi, Role Privata L.J.W.

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view post Posted on 20/3/2024, 23:44
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Desmond si era svegliato senza alcun raggio di sole sulle sue coperte ma questo stranamente non lo aveva infastidito. Quando il fine settimana lavorava da Scribbulus o al Madama Piediburro, il suo umore migliorava nettamente consapevole che avrebbe dovuto affrontare clienti perennemente insoddisfatti e maleducati ma non avrebbe mai rinunciato a passare del tempo in quei due posti che oramai considerava in qualche modo casa. Dopo aver indossato un paio di jeans leggermente strappati sulle ginocchia di colore grigio chiaro e una camicia semplice bianca, Desmond avrebbe lasciato il Castello per materializzarsi direttamente a Diagon Alley per iniziare la sua mattina di lavoro.

[...]

Quel sabato pomeriggio, dopo una giornata di lavoro particolarmente faticosa, si era ritrovato ad essere particolarmente di buon umore e per Desmond questa era una cosa rara, soprattutto nell'ultimo periodo dopo aver avuto quella battaglia silenziosa con suo fratello, dopo aver letto quella maledetta lettera che aveva scombussolato tutta la sua vita in un attimo cambiando ciò che fino ad allora era riuscito a costruire.
Il Corvonero con molta fatica era riuscito ad uscirne ma a volte sentiva gli strascichi di quelle sensazioni negative farlo tremare di freddo nonostante nella bottega ci fosse un dolce tepore che accoglieva i clienti.
Oramai era iniziata la primavera e l'aspetto del negozio era decisamente cambiato diventando più luminoso, più floreale, per adattarsi al periodo che precedeva l'estate nonostante il cielo minacciasse costantemente pioggia.
Anche se le vetrine erano ricoperte da leggere gocce che quasi impedivano la vista all'interno, dentro il negozio si respirava un'atmosfera diversa, più allegra e in contrapposizione al grigio esterno che sembrava non voler abbandonare la nazione.
Desmond era intento a sistemare gli ultimi arrivi, alcuni degli inchiostri floreali che stavano già andando a ruba, trattenendosi oltre l'orario del suo turno perché quel pomeriggio si era dato appuntamento con Lara proprio nella bottega in cui stava lavorando.
Le aveva inviato un gufo qualche giorno fa per passare un po' di tempo insieme, per portarla via dalla pesante quotidianità della preparazione ai M.A.G.O. scegliendo un'attività che avrebbe fatto piacere ad entrambi, una passione che avevano in comune dal primo giorno in cui si erano incontrati, o meglio, dal loro secondo incontro quando la Serpeverde aveva fatto cadere tutti i suoi bozzetti di vestiti sul pavimento del sotterraneo della scuola e Desmond, in un raro scatto di generosità, si era piegato per aiutarla.
Tutto era iniziato da lì e in qualche modo voleva che quello che avevano in comune permettesse loro di passare un pomeriggio diverso.
Dopo aver sistemato gli inchiostri in ordine alfabetico - Per ora Ms. Corbirock aveva deciso così, ma presto avrebbe sicuramente cambiato la loro disposizione - cosi sarebbe stato più facile servire i clienti che avrebbero richiesto questo prodotto, sarebbe uscito dal retrobottega avvicinandosi alla dolce proprietaria.
Spero non sia un problema che io mi trattenga oltre l'orario del mio turno di lavoro, ma in verità sto aspettando Lara. Vorremmo passare un po' di tempo nel Crogiolo se non è un problema.
Sapeva che grazie alla'iscrizione di entrambi al Club Artistico e Letterario di Scribbulus avrebbero potuto usufruire del Crogiolo senza alcun impedimento ma tendeva sempre a chiedere il permesso alla proprietaria sia per cortesia che per abitudine.
Infatti decise anche di salire al piano di sopra per sistemare il casino che un paio di bambini avevano combinato buttando delle tempere a terra e divertendosi a passarci i piedi sopra lasciando orme dappertutto.
Sicuramente quei marmocchi non avrebbero ricevuto alcuna sculacciata dai genitori che aveva sentito discutere sull'importanza della libertà d'espressione dei loro bambini. Fra quel tipo di libertà e la maleducazione, c'era un filo troppo sottile per essere visto da qualcuno che non aveva alcuna intenzione di vedere.
In ogni caso decise di non protestare e di pulire il pavimento magicamente utilizzando il suo catalizzatore e rimettendo in ordine le varie tempere che i bambini avevano letteralmente schiacciato ma con ancora colore all'interno. Dopo aver dato una generale rassettata decise di scendere di nuovo al piano inferiore per attendere Lara, aspettando sadicamente il momento in cui le avrebbe detto che era in ritardo.
 
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view post Posted on 4/4/2024, 06:39
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A ora di pranzo, la bottega di Scribbulus era stata serrata con un secco Colloportus e per qualche tempo era rimasta chiusa (sotto indicazione di un grazioso cartellino che incrociava due braccini di carta e suggeriva di tornare più tardi agitando la mano in un "ciao ciao"). Eleanor aveva cacciato Desmond, di turno in quelle ore, a procacciarsi un pranzo che lo rifocillasse per bene dopo aver trascorso almeno l'ultima ora a riordinare le boccette di inchiostro sotto le sue ultime (capricciose) indicazioni sulla sistemazione delle mensole e degli espositori. Eleanor, dal canto suo, si era data appuntamento con il fidanzato: si trovarono sotto il sole primaverile che baciava Diagon Alley e pranzarono insieme. La riapertura della bottega tardò di qualche minuto, perché era sempre più complicato del previsto separarsi per tornare ai propri impegni della giornata (checché ne pensasse l'oroscopo de il Settimanale delle Streghe!).
Nel pomeriggio, mentre Desmond era tornato davanti agli espositori, per rifornirli con gli ultimi arrivi degli inchiostri floreali, Eleanor era rimasta al bancone ed era stata completamente assorbita dai registri di cassa: aveva conteggiato le statistiche dell'anno precedente e aggiornato l'andamento della bottega, aveva controllato i guadagni dei propri aiutanti e calcolato la suddivisione dei propri. Pochi clienti avevano richiesto consigli, mentre molti abituali si erano mossi in autonomia tra gli scaffali (solo di tanto in tanto irritando le penne draconiche).
«Ma che te ne pare di questa disposizione alfabetica? Comoda, pratica, certo…».
Ma quel verde plimpy come poteva essere vicino al verde pluviale? Si morse l'interno della guancia, decidendo che ci avrebbe riflettuto per almeno una giornata piena prima di scombinare tutto di nuovo.
Guardò l'orologio, rendendosi conto che il turno di Desmond era finito. Apprestandosi a salutarlo, pensando che sarebbe rientrato al castello, gli sorrise per l'ottimo lavoro in bottega (era il suo lavoro, vero, ma notava con quanta cura e con quanto affetto svolgesse ogni mansione, per fare sempre apparire la bottega al meglio!).
«È a vostra disposizione! Sai se la magi-influencer ha qualche preferenza per il tè? Così ve lo lascio in infusione al piano di sopra».
Sorrise con più dolcezza e si voltò per leggere i nomi delle qualità di tè in barattolo che aveva a disposizione, dopo aver fatto scorta al Madama Piediburro.
 
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view post Posted on 19/4/2024, 16:54
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Lara stava iniziando a fare i conti con il suo costante essere in ritardo: da quando si era trasferita ad Hogwarts all'età di undici anni, i suoi ritardi si erano affievoliti notevolmente. Era passata dall'arrivare sul filo del rasoio ad ogni lezione al presentarsi in aula addirittura cinque minuti prima dell'inizio del discorso del professore; arrivava - quasi - sempre puntuale in Sala Grande per il pranzo e la cena - la colazione al mattino era sempre un mistero, visto che adorava terribilmente dormire - e riusciva a fare tutti i compiti in tempo senza ridursi all'ultimo minuto della sera prima della consegna. Era migliorata, ed era fiera di poterselo dire da sola, ma ogni tanto capitava che qualche impegno sfuggisse dal suo ossessivo controllo. L'incontro con Desmond da Scribbulus fu uno di quelli. Aveva passato tutta la mattina a ripetersi nella testa l'orario in cui avrebbero dovuto incontrarsi: lo aveva persino segnato sul suo blocco appunti, in un piccolissimo spazietto lasciato vuoto dalle sue mappe mentali che - sperava - l'avrebbero aiutata a rispondere alle domande dei professori agli esami; eppure, quando era entrata in biblioteca era caduta in un vortice di informazioni, scadenze e ansia che l'avevano completamente estraniata dalla realtà. Aveva persino saltato il pranzo, quel sabato, rendendosi conto di essere terribilmente in ritardo - almeno per i criteri di Desmond Tarabay. Aveva quindi raccattato tutto in fretta e furia nella sua borsa, per poi dirigersi verso Londra insieme agli altri malcapitati che non potevano smaterializzarsi da un posto all'altro a loro piacimento. Aveva percorso Diagon Alley quasi correndo, cercando di farsi strada tra i vari passanti senza urtare troppo nessuno, e si era ritrovata al negozio di cancelleria in un battibaleno. Entrò prendendo fiato, stringendosi nel cappotto verde scuro mentre si legava i capelli in una crocchia: non pioveva, fortunatamente, ma il tempo grigio e umido aveva il potere di farla sentire come se fosse appena uscita dalla doccia, bagnaticcia e in perenne disordine. "Buondì, Miss Corbirock! Come sta? - sorrise alla cordiale donna dietro il bancone, avvicinandosi senza guardarsi troppo intorno per paura di finire nuovamente a comprare l'intero negozio - Sono qui per incontrare Desmond al Crogiolo, posso salire?" Dopo aver ricevuto il permesso della proprietaria, percorse la scaletta a chiocciola entrando di nuovo in quel luogo che profumava d'arte, chiedendosi per quale motivo non lo frequentasse assiduamente. Era effettivamente troppo tempo che non ci metteva piede nonostante la sua iscrizione al Club Artistico e Letterario, molto probabilmente dalle vacanze natalizie, quando aveva partecipato alla battaglia d'inchiostri. Si beò del tipico odore della cancelleria, socchiudendo per un secondo gli occhi prima di riaprirli e fissarli sulla figura di Desmond: erano da soli, quel pomeriggio, e questa novità la fece sorridere. Avrebbero potuto parlare tranquillamente di tutto ciò che volevano: chissà, magari stava bollendo proprio un pomeriggio di arte e gossip - in fondo anche il Tarabay era un giornalista del Settimanale delle Streghe, avrebbe potuto negare quanto voleva la sua passione per i pettegolezzi, la Wilson conosceva ugualmente la verità. "Spero di non averti fatto aspettare troppo. - si avvicinò al ragazzo con un sorriso sul volto, poggiando a terra la sua borsa per poi accomodarsi in una delle poltroncine a disposizione, lasciandosi sprofondare sullo schienale in maniera ben poco posata - Potrei inventarmi qualsiasi scusa, ma in realtà il ripasso di Pozioni mi ha distolto completamente dalla realtà, scusami. Credo di star diventando pazza: si può impazzire per il troppo studio? Il mio cervello non è abituato." Desmond era una di quelle poche persone che aveva la capacità di metterla completamente a suo agio, perciò non si stupì troppo quando le parole uscirono dalla sua bocca in maniera totalmente spontanea, irrompendo come un fiume in piena. "Allora, come stai?" Gli rivolse un sorriso, alzandosi leggermente solo per togliersi il cappotto e rimanere con la sola felpa color arancio e i jeans larghi sulle gambe. Si riaccomodò sulla poltrona, sorridendo a Desmond e pronta a conoscere le novità del giorno.
 
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