In equilibrio sulle punte dei propri stivaletti color pervinca sui primi gradini della scala a chiocciola che portava al piano superiore, con movimenti misurati del polso la proprietaria di Scribbulus faceva ondeggiare la bacchetta in sorbo, perché questa guidasse il movimento di un annaffiatoio in latta, fatto levitare e dondolare a mezz'aria allo stesso ritmo, per raggiungere tutti i vasi che pendevano dalla scala. Avendo lasciato la postazione dietro il bancone scoperta, tendeva le orecchie per udire il trillo del campanello e di tanto in tanto guardava verso gli scaffali e verso la porta d'ingresso, per cogliere un cliente che potesse aver bisogno di aiuto. Si perse qualche istante nell'ammirare i primi fiori selvatici che stavano finalmente tornando al loro posto sotto il gradino al di fuori della bottega e i vasetti si bearono di qualche goccia d'acqua in più.
Ripose l'annaffiatoio in latta nel retrobottega e fece ritorno appena in tempo al bancone, mentre un bambino le chiedeva di poter vedere la selezione di inchiostri GLOM e un nonnetto si grattava la barba cercando di leggere il catalogo attraverso gli occhialetti. Eleanor lasciò al primo uno scrigno da esplorare sulle poltroncine del negozio e indirizzò il secondo al reparto scultura. Quando il campanello dorato posto all'ingresso tintinnò di nuovo, Eleanor si stava per l'appunto liberando e, accompagnato mr Kettergrass tra le paste modellabili, trovò al bancone il suo Aiutante di vecchia data, fuori dal suo turno di lavoro.
«Buondì, carissimo! Proprio non riesci a tenerti lontano da qui, eh! Il Crogiolo è pronto ad accoglierti, avevo appena rimpinguato il vassoio di biscotti».
Un sorriso allegro le riscaldò le gote e gli rivolse un occhiolino. Non poté non sorprendersi del fatto che, nonostante ormai Scribbulus fosse diventato un luogo di routine per il suo Aiutante, questi continuasse a recarvisi spesso, portando con sé qualcuno sempre nuovo, senza mai farsi venire a noia il Crogiolo. Annuì con semplicità alle sue richieste e agitò la bacchetta rapidamente, spalancando il registro del Club, per aggiornare l'iscrizione, e appellando un articolo. Un set di tempere volò in alto sulle loro teste, sfiorando il soffitto in legno della bottega. Come piccolo omaggio alla fedeltà del suo stesso Aiutante, la titolare non gli preparò il set richiesto da sei elementi, ma compose la scatolina inserendovi dodici elementi, spaziando nelle tonalità in modo che potessero essere efficaci nel creare infinite possibilità miscelando più colori. Gli comunicò il totale di
quattro galeoni e dodici falci, per le tempere e il rinnovo dell'iscrizione, ma rimase in attesa degli altri acquisti che le aveva anticipato. Nell'istante in cui agitò la bacchetta in sorbo per incantare una piuma di Fwooper per scrivere la data di quel giorno accanto al nome di Tarabay, il campanello dorato posto all'ingresso trillò ancora.
«Capitana! Che bello poterla accogliere da Scribbulus, bentornata. Come vanno le cose in sala comune?».
Spostò lo sguardo sulla leonessa, con un vago nodo che le stringeva la gola nominando la sala comune senza farsi venire gli occhi lucidi dalla nostalgia. Far parte del mondo dei grandi significava un sacco di cose, tra queste il doversi pensare Grifondoro e portare i ricordi degli anni in dormitorio senza castarsi un
Aguamenti sugli occhi.
Curiosa del piano di Desmond, non intervenne per lasciare spazio alla scelta di Maya, ma cercò di facilitarla facendo scivolare sul bancone i cataloghi colorati.
«Ecco qui il
Catalogo di Scribbulus, qui può sfogliare i
Cataloghi Cromatici, mentre qui le lascio il listino speciale
A Scribbulus Carol e quello dedicato a Hogwarts,
Hogwarts on ink-track».
Dirac, il gatto nero d'inchiostro, miagolò attorcigliando la coda alla balaustra della scala a chiocciola che portava al Crogiolo.