Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

14/03/2024 – XXII Lezione di Babbanologia

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view post Posted on 14/3/2024, 20:34
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Ella distrugge per ricreare


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Il tessuto del lungo vestito pervinca indossato quella mattina trasudava mandarino e palo santo, ovvero la fragranza della candela nel proprio ufficio al castello, ma nondimeno l’odore della sua pelle. Rompere il bozzolo di lenzuola entro cui, per l’ennesima volta, erano stati ciò che erano convinti di non poter essere da nessun’altra parte era stato più difficile del previsto e Morgana non era riuscita a fare a meno di riconoscere che mai una volta, nemmeno durante i propri anni come studentessa, aveva faticato ad alzarsi dal letto… non prima di vederlo.
Avvolta nella stola nera traforata che era solita lasciare in aula per le giornate più umide, la Babbanologa aveva occupato la mezz’ora di anticipo con cui aveva raggiunto il primo piano per sistemare tutto il materiale utile per la lezione del giorno – che chi era stato incaricato di prelevare dai pacchi entro cui le era stato recapitato avrebbe di certo riconosciuto – e rivedere le nozioni a cui gli studenti si sarebbero approcciati da lì a poco. Un argomento affatto semplice, che avrebbe costretto anche coloro con un minimo di conoscenza babbana a rivalutare un intero sistema pubblico, ma la strega era convinta che sarebbe stato proprio quello ad attirare maggiormente l’attenzione dei ragazzi; o almeno lo sperava.
A dieci minuti dall’apertura delle porte, Morgana aveva sceso i tre gradini a separare l’aula vera e propria dall’ufficio dell’insegnante e aveva poggiato due cesti ai piedi della cattedra, tra la propria postazione e l’anfiteatro ove si sarebbero accomodati gli studenti: quello di destra conteneva una serie di capi d’abbigliamento mentre quello di sinistra alcune apparecchiature mediche babbane che sicuramente sarebbero parse agli occhi di molti come strani strumenti di tortura. S’era poi avvicinata alla lavagna, all’angolo superiore destro della quale era tornato a oscillare un certo acchiappasogni con pietre naturali, e il gessetto sull’ardesia aveva spezzato il silenzio che sino ad allora aveva avvolto l’aula; una lista di parole vi si era stagliata contro.

CHIRURGO
DENTISTA
DERMATOLOGO
DIETOLOGO
FISIATRA e ORTOPEDICO
GINECOLOGO e ANDROLOGO
NEUROLOGO
OCULISTA
PEDIATRA e GERIATRA
PODOLOGO
RADIOLOGO
VETERINARIO

Aveva ovviamente omesso quei nomi che, facendo parte anche del mondo medimagico, avrebbero potuto rendere loro più semplice indovinare l’argomento della lezione ma avrebbe aggiornato l’elenco a tempo debito. A quel punto non le restò che aprire la porta con un morbido movimento della dieci pollici e attendere l’ingresso dei primi studenti, le braccia fasciate in due ampie maniche di maglina che le nascondevano completamente le mani poggiate alla cattedra dietro la quale aveva preso posto all’impiedi.
«Buongiorno a tutti. - Con l’aula intenta a riempirsi, Morgana avrebbe rivolto un cenno del capo a ogni ingresso e ricambiato, alla stessa maniera, ogni saluto. - Nell’accomodarvi vi chiedo di dare un’occhiata a quanto scritto alla lavagna e agli oggetti ai piedi della cattedra… - Avrebbe indicato loro i due cesti in vimini. - ...per provare a ipotizzare, una volta che vi sarete seduti, l’argomento di oggi. - Durante le ultime lezioni aveva notato come coinvolgerli da subito sembrasse incoraggiare una partecipazione più attiva durante l’intera lezione e quindi, intenzionata a stimolarli, avrebbe attirato nuovamente la loro attenzione per un approccio ancor più pratico. - Per questa mattina ho bisogno di alcuni volontari. - Fece levitare il cesto contenente le divise sanitarie sino alla cattedra, dove si poggiò con un lieve tonfo. - Chi desidera un’esperienza più immersiva prenda uno di questi completi, si tolga il mantello e lo indossi sopra il resto degli abiti; il vostro contributo vi varrà mezzo punto in più sul compito.» Non ci sarebbero stati indumenti per tutti, ovviamente, quindi solo i primi ad avvicinarsi avrebbero potuto scegliere tra le varie divise. La maggior parte dei completi era formato da una casacca a maniche corte con scollo a V abbinata a un paio di pantaloni e a una cuffietta in cotone ma differivano per colori e stampe: uno ritraeva una serie di animali su sfondo olivastro, un’altro era celeste e, monocromatico come quest’ultimo, ve ne erano anche uno arancione, uno blu scuro e uno antracite, mentre un altro era caratterizzato da pantaloni bianchi e casacca, appena più strutturata delle precedenti, color carta da zucchero; sull’ultimo, bianco, erano raffigurati vari giocattoli. Avrebbero poi potuto notare un camice molto familiare, bianco e caratterizzato da alcune tasche, e un altro, di un tessuto decisamente più leggero, di un’intensa sfumatura verde pino, privo di tasche e accollato.
Avrebbe sollevato appena il busto, la strega, e sporgendosi in avanti avrebbe osservato con curiosità gli studenti intenzionati a indossare i panni di una delle figure ospedaliere che da lì a poco avrebbe loro presentato; trattandosi di materiale morbido e di taglie tendenzialmente per adulti, nessuno di loro avrebbe avuto difficoltà a indossarli sopra la divisa priva di cappa.
Tutti seduti, Morgana avrebbe cominciato a dar parola a chi volenteroso di avanzare ipotesi sull’argomento e, non avendo specificato diversamente, non avrebbe posto limiti agli interventi.

//Benvenuti alla ventiduesima lezione di Babbanologia!
• Le porte dell'aula sono aperte, vi è permesso narrare il vostro ingresso e chiacchierare liberamente fino al mio prossimo intervento.
• Per dire la propria in merito all'argomento del giorno è necessario alzare la mano e autodeterminare che Morgana vi dà la parola, premuratevi di presentarvi.
• Coloro che decideranno di indossare una delle nove divise dovranno specificare in grassetto sottolineato il tipo di completo/camice scelto, diversamente non considererò valido il post e potrà essere sfruttato da qualcun altro.
• Post che non rispetteranno l'ambientazione descritta saranno moderati, assicuratevi di leggere bene quanto descritto.
• Tutti gli studenti sono tenuti a informarsi circa le Indicazioni Generali fondamentali per la lezione e per i futuri compiti.


Edited by Irvine B. Dolus - 18/3/2024, 16:23
 
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view post Posted on 14/3/2024, 20:58
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Vivian non ne poteva più delle lezioni. Se in passato aveva avuto un barlume di speranza nella propria istruzione, al momento lo splendore era passato e l'ombra si se stessa si trascinava ormai da un corridoio all'altro cercando semplicemente di sopravvivere a forza di Compiti Obbligatori. Ancora una volta, però, il proprio Responsabile le aveva reso la vita un inferno, decidendo di privarla dell'unica cosa che aveva senso per lei: il Quidditch. Così, senza alcun entusiasmo, la scozzese si era vista costretta ad essere più partecipe alle lezioni, con non poca fatica.
Quella mattina, però, un ghigno divertito avrebbe accompagnato il proprio ingresso nell'Aula di Babbanologia. Non poteva certo renderlo troppo evidente, ma era certa che molti dei propri compagni più anziani ricordassero i bei tempi in cui lei e Morgana Celebrian erano un incredibile duo. Rivederla adesso, ancora una volta, nelle vesti di Professoressa le avrebbe fatto il solito stranissimo effetto. Ma Hawkins aveva dettato legge e, come ai vecchi tempi, l'ex Caposcuola Celebrian ne era sicuramente al corrente - non avendo nemmeno visto Vivian agli allenamenti. Così, entrando in aula, la Serpeverde aveva deciso che le sarebbe toccato partecipare attivamente. Avrebbe tentato di divertirsi un po', perlomeno.
«Buongiorno, Professoressa» - avrebbe detto, sforzandosi di assumere il tono più neutro possibile. Non voleva guai.
Vivian avrebbe dunque preso posto nel primo banco libero, mentre le proprie iridi di ghiaccio si sarebbero fissate sulla lavagna. Conosceva bene le parole che vi erano scritte - e ne conosceva anche altre di simili, purtroppo. Meccanicamente, la propria mano sarebbe saettata in aria e, quando ne avesse avuto il permesso dalla Professoressa, avrebbe preso parola.
«Vivian Deòir, Serpeverde. Parleremo di medici e medicina? Di quella Babbana, suppongo. Se servono volontari io ci sono volentieri» - avrebbe detto, fingendo spontaneità come se non avesse la metaforica bacchetta di Hawkins puntata alla nuca.
Si sarebbe dunque alzata e avrebbe tolto la casacca verde-argento, che avrebbe lasciato sulla propria sedia. Avvicinatasi alla cesta di vestiti, avrebbe scelto i pantaloni bianchi e la casacca color carta da zucchero.

Edited by Vivian Deòir - 14/3/2024, 21:24
 
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Come sempre aveva salutato i propri animali con difficoltà, quando dovette lasciare il dormitorio. La sua civetta non faceva mai storie, comprendeva perfettamente la vita di una studentessa, mentre la sua gatta… non era altrettanto d’accordo! Miagolava come una disperata per un paio di minuti, tentava di graffiarla e si piazzava davanti alla porta per impedirle di uscire, era, tuttavia, costretta ad arrendersi rendendosi conto che il risultato non sarebbe mai stato diverso dalle volte precedenti: l’amica sarebbe comunque andata a lezione nonostante i suoi impedimenti da gatta che voleva costantemente giocare! Non che si annoiasse in dormitorio: era libera di girare per la Sala Comune e godeva della compagnia della civetta Edgar. La bronzo-blu poteva solo limitarsi a qualche “mi dispiace” accompagnati da un sorriso e scendeva a fare colazione in Sala Grande con tutti gli studenti.
Dopodiché si recò verso l’aula di Babbanologia, una delle lezioni di quel giorno, e entrò, notando le parole scritte alla lavagna. -Buongiorno, professoressa, buona lezione- le augurò sorridendo, varcato l’ingresso dell’aula e prese posto. Dispose il materiale necessario per poter prendere appunti sulla superficie della postazione e a quel punto lesse con attenzione ciò che era scritto sulla lavagna. Era fortunata a essere una Mezzosangue, aveva associato la maggior parte di quelle parole a figure che riguardavano la Medicina del mondo Babbano.
La docente invitò gli studenti a ipotizzare quale fosse l’argomento del giorno, perciò alzò la mano. -Professoressa, Megan Silver di Corvonero, vorrei ipotizzare l’argomento che tratteremo oggi- avrebbe detto, a permesso concesso. -Le parole scritte sulla lavagna mi fanno pensare a una serie di professioni Babbane, tutte inerenti al campo della Medicina. Mi sembrano tutte specializzazioni diverse che riguardano sia la salute umana sia quella animale. Quindi l’argomento della lezione di oggi potrebbe essere proprio la Medicina del mondo Babbano, in che modo essa venga trattata, come siano suddivise le professioni in questo campo e in cosa esse consistano- avrebbe terminato, sempre se avesse ottenuto il permesso, sperando di aver fornito una risposta adeguata e chiara.
Non poteva lasciarsi sfuggire la possibilità di poter ottenere mezzo punto in più sul compito, perciò avrebbe alzato nuovamente la mano, in attesa che le venisse concesso di parlare. -Professoressa, sempre Megan Silver di Corvonero. Posso propormi come volontaria?- se la risposta della docente fosse stata affermativa e se avesse ottenuto un cenno di assenso, si sarebbe alzata dal suo posto, avrebbe tolto il mantello, come indicato, e si sarebbe avvicinata agli abiti al cesto che conteneva le varie divise. Avrebbe preso la divisa dallo sfondo olivastro ritraente una serie di animali e l’avrebbe indossata sopra il resto della divisa, restando in attesa di parole successive da parte dell’insegnante e indicazioni.
 
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view post Posted on 14/3/2024, 21:06
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La lezione di quella giornata sarebbe stata Babbanologia, una delle sue materie preferite. Essendo mezzosangue, Amelia portava con orgoglio le sue radici babbane, grazie anche all'amore che suo padre le aveva dato negli anni. La sua parte babbana fuoriusciva sempre quando tornava a casa, soprattutto durante i periodi estivi dove aiutava suo padre alla piccola libraria che aveva. Si sarebbe diretta perciò verso l'aula di Babbanologia con un aria più felice e sorridente del solito. Come sempre indossava la sua amata divisa scolastica e il mantello che coronava l'outfit scolastico, i capelli invece erano raccolti in due trecce alla francese. Sarebbe entrata all'interno dell'aula e avrebbe notato i due cestini che erano ai piedi della cattedra, in curiosità di scoprire cosa ci fosse al loro interno, anche se riconosceva alcune cose che le sembravano familiari. «Buongiorno professoressa» lei esordì con tono gentile, mentre si sarebbe accomodato ad uno dei banchi liberi mentre avrebbe buttato l'occhio sulla lavagna dove a farla da padrona c'erano tutte quelle parole che non le erano del tutto estranee. Durante la sua infanzia ma anche adolescenza, quando ritornava a casa, la Grifondoro si appassionava sempre dei nuovi volumi che suo padre comprava per la libreria, che erano ovviamente di fattura babbana e leggendo in quel momento quelle parole, Amelia si ricordò dell'ultimo libro che aveva letto quell'estate che parlava di una ragazza che voleva diventare una veterinaria. Lei curiosa aveva chiesto a suo padre cosa fosse e suo padre le spiegò che era un medico specializzato in animali e lei subito pensò al mestiere della magizoologa, che era simile a quello della veterinaria. La Grifondoro ascoltò attentamente le parole della docente, e lei non perse tempo per proporsi come volontaria e avrebbe alzato la mano per richiedere il permesso di parlare e quando lo avesse avuto avrebbe detto «Professoressa, Amelia Jefferson, Grifondoro, vorrei offrirmi come volontaria» se la docente avesse consentito, si sarebbe alzata e si sarebbe diretta verso la cattedra dove ora poggiava il cesto. Avrebbe osservato attentamente le varietà di completo e avrebbe deciso di scegliere un camice di un tessuto decisamente più leggero, di un’intensa sfumatura verde pino, privo di tasche e accollato, sarebbe tornato apposto e si sarebbe tolta il mantello e avrebbe indossato gli indumenti scelti, aspettando poi eventuali direttive dalla docente.
 
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view post Posted on 14/3/2024, 21:09
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Quella mattina si era svegliato di soprassalto, come colto da un'improvvisa scarica elettrica. Gli capitava di rado, per fortuna, ma in alcune occasioni sognava di essere tremendamente in ritardo per qualcosa e così, senza spiegazione logica, si ridestava tra le lenzuola con la medesima sensazione. Riuscì a calmare il battito cardiaco solo quando il suo cervello fu in grado di connettere e rendersi effettivamente conto che non solo era ben lungi dall'essere in ritardo, ma che il Sole doveva aver fatto capolino oltre l'orizzonte da pochissimo tempo. Decisamente contrariato, si era preparato con una calma quasi estenuante, giusto per non essere il primo a varcare la Sala Grande per la colazione. La mattina, soprattuto dopo il risveglio, non aveva voglia di dialogare con anima viva e preferiva che le possibilità che ciò avvenisse fossero più o meno pari a zero. Cosa non semplice se si fosse trovato con altri pochi presenti a colazione. Per sua fortuna, i Serpeverde alla tavolata sembravano essere dello stesso parere, così consumò il pasto più importante della giornata in solitaria e si apprestò a raggiungere l'aula di Babbanologia subito dopo.

- Buongiorno, Professoressa Celebrian! - Salutò, dopo aver adocchiato un posto in seconda fila nell'anfiteatro.

Purtroppo per lui, non possedeva alcun parente Babbano, nonostante il mondo non-magico lo attirasse parecchio. Spesso spendeva intere ore, a Parigi, seduto ad un café ad osservare la gente comune ignara dell'esistenza della Magia. Gli piaceva osservarli nelle azioni di vita quotidiana e scoprire come riuscissero ad arrangiarsi anche senza bacchetta.
Alle parole della docente, comunque, volse lo sguardo alla lavagna. Lì per lì gli sembrò una lunga lista di strane malattie non ben identificate, ma quando si alzò in piedi per apprestarsi a dare il proprio contributo come volontario, spiando all'interno del cesto sulla cattedra, gli sembrò che gli indumenti all'interno avessero un nonsoché di familiare.

- Vorrei offrirmi volontario. -

Lanciò un'occhiata confusa alla Babbanologa, dopodiché si apprestò a pescare dal cesto una casacca a maniche corte, pantaloni abbinati e una cuffietta color antracite. Gli sembrò la più adatta in quel momento, nonostante non avesse la minima idea di cosa potesse aspettarlo.
Una volta essersi liberato dal mantello ed aver indossato quella strana divisa sopra quella persistente, si guardò attorno, cercando di capire dai presenti - magari con parenti Babbani - se quella specie di cuffietta andasse davvero indossata come copricapo e non fosse, ad esempio, una strana tipologia di mutande. Alla fine, abbastanza certo di non doversi spogliare in classe, l'adagiò sulla testa, per poi allacciare le due estremità sul retro.
Una volta pronto - non si sapeva bene a cosa - alzò la mano, e attese il proprio turno per prendere parola.

- Jared Chèvert, Serpeverde. - Si presentò, come da copione. - L'argomento di oggi potrebbe avere a che fare con la cura e la salute delle persone? - Stava tirando ad indovinare. Ma era l'unico argomento che gli era sovvenuto osservando quelli che sembravano camici.
 
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view post Posted on 14/3/2024, 21:40
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Da bravo ex Pupillo di Babbanologia - Perché era certo che non sarebbe stato l'unico purtroppo - Desmond decise di prepararsi al meglio alla lezione facendo un piccolo ripasso dopo aver subito un'altra l'ennesima notte insonne.
Ripassò le ultime due lezioni, per essere sicuro, e quando arrivò l'orario di lasciare il dormitorio per dirigersi in classe si preparò velocemente indossando la divisa e un mantello leggermente più pesante visto che la primavera aveva deciso ancora di non farsi vedere e il cielo continuava ad essere scuro e piovoso.
Il Corvonero lasciò alle sue spalle la Sala Comune e si diresse verso la classe con un po' di emozione, viversi la lezione da Pupillo era sicuramente diverso ma in un certo senso un po' più pesante perché l'ultima cosa che voleva fare era sfigurare con la professoressa Celebrian che gli aveva dato così tanta fiducia.
Buongiorno professoressa e buona lezione.
Si sarebbe diretto verso uno dei tanti banchi, di solito sceglieva sempre lo stesso, dopo aver salutato la professoressa a sollevò la mano per salutare anche Jared, Megan e Amelia che aveva visto giusto una volta nella Torre dell' Orologio.
Si accomodò e alzò subito la mano per rispondere alla richiesta della professoressa parlando solo quando lei gli avrebbe dato il permesso.
Professoressa sono Desmond Tarabay di Corvonero e vorrei propormi come volontario. Posso? Se è possibile vorrei rispondere anche alla domanda, secondo me si parla di professioni babbane, nello specifico in campo medico. Ad esempio so che il veterinario si occupa di curare gli animali ma immagino che ci siano altre diciture sulla lavagna che riporteranno a specializzazioni mediche in campo umano.
Se la professoressa gli avrebbe dato il permesso si sarebbe alzato e avrebbe fatto un mezzo sorriso perché era rimasto proprio il suo colore preferito quindi sopra la divisa avrebbe indossato una casacca a maniche corte con scollo a V abbinata a un paio di pantaloni e a una cuffietta in cotone, il completo era blu scuro. Subito dopo sarebbe rimasto in attesa di altre direttive.
 
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view post Posted on 14/3/2024, 22:07
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Quella mattina mi sveglai di buon umore, finalmente Babbanologia, non una materia ma LA materia che mi avrebbe aiutato a conoscere meglio il mio nemico e mi avrebbe fatto capire come difendermi, avevo mangiato in fretta e furia ed ero già in classe da mezz'ora in prima fila quando la professoressa entrò, mi alzai in piedi e con un inchino feci -Buongiorno Professoressa Cebrian le auguro una buona lezione!
Detto questo tornai a sedermi, avevo già visto la professoressa quando andai a prendere la mia fata Morgana, solo dopo scoprii che Morgana era anche il nome della professoressa, da lì seguirono alcuni piccoli incarichi e interazioni che me l'avevano fatta apprezzare sempre di più ed ero sicuro che la sua sarebbe stata una lezione molto utile e che raffigurava i babbani per quello che sono davvero.

Aspettai che la lezione iniziasse e appena la prima domanda la mia mano scattò in aria, quando ricevetti il permesso presi la parola -Claudius Debér, Corvonero. Non so gli altri ma mia madre sin da piccolo mi raccontava di questa esperienza dal dentista come la cosa più terrificante che le sia mai accaduta tanto che l'ha scritto nel suo ultimo numero, da come ho capito i babbani portano i bambini in un posto asettico da un nauseante odore di ammoniaca per curarsi i denti tramite aggeggi infernali e super dolorosi. Se la logica per gli altri è la stessa direi che parliamo di come si curano i babbani.
Poteva essere un utile lezione, magari scoprendo come si curavano potevamo capire le falle nel loro sistema, uno di questi era sicuramente l'estremo dolore che provocano.

Subito dopo ci fu una proposta che non potei rifiutare, servivano volontari e sarebbe stato utile vestire i panni da Babbano per capire il loro modo di ragionare, non era la prima volta anzi già al ballo l'avevo fatto con risultati piuttosto negativi visto l'aggressione dei due Caposcuola di Corvonero e Tassorosso, dovevano davvero odiare i babbani.

-Vorrei offrirmi volontario. dissi e quando ebbi il permesso mi avvicinai alla cattedra, dopo una rapida occhiata mi diressi verso il completo con cuffia, maglia e pantaloni arancione doveva essere la più terribile delle scelte quindi anche la più utile per le mie intenzioni, tolsi il mantello e apettai il consenso dell'insegnante prima di infilarla
 
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Era sempre attivo e pronto all’inizio di una nuova lezione, sopratutto se si trattava di babbanologia. La sua passione, ereditata dal padre, per i babbani e tutto il mondo a lui sconosciuto, avevano da sempre differito con le speranze Thompson e, da un lato, Maxime ne era contento. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza sopratutto se la conoscenza e lo studio di una società tanto simile quanto diametralmente opposta alla loro avrebbe giovato nel comprendere cosa significasse essere cresciuto in un mondo privo di magia come quello di Maya. Trovava che approfondire certi argomenti non solo fosse cibo per la sua mente ma che lo aiutasse anche ad avvicinarsi a lei (come se saperne di più delle sue origini lo aiutasse davvero). Entusiasta della lezione imminente scese in sala grande quella mattina a fare una breve colazione per poi dirigersi con tracolla e tutto il necessario al primo piano verso l’aula della professoressa Celebrian.

-Buongiorno, professoressa-

Avrebbe esordito, facendo cadere l’occhio immediatamente sulle ceste di vimini ai piedi della cattedra oltre alle scritte sulla lavagna. Prese posto e quando la lezione iniziò non esitò ad alzare la mano per dire la sua

-Maxime Delacroix di Corvonero, professoressa. Deduco che la lezione di oggi possa riguardare la salute del corpo umano quanto quello animale nel mondo babbano-

Avrebbe atteso l’intervento degli altri compagni prima di accertarsi di non aver detto una castroneria dato che l’unico nome che effettivamente conosceva fosse quello legato agli animali. Aveva letto da qualche parte, un uno dei libri di suo nonno la parola che iniziava per Gine.. ma non aveva idea di cosa si potesse trattare. Alla fine prese coraggio e decise di immergersi nell’esperienza che la loro docente proponeva. Si propose come volontario e, se avesse avuto il consenso, si sarebbe alzato per dirigersi alla cattedra e prendere il completo bianco raffigurante diversi giocattoli . Si sarebbe spogliato del mantello e avrebbe indossato il completo con scollo a V sopra la divisa e, dopo essersi legato i capelli alla bene è meglio avrebbe indossato l’annessa cuffietta attendendo le direttive della docente
 
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Quel giorno Javi era molto curioso di partecipare alla lezione di Babbanologia. Aveva avuto modo di aiutare la professoressa Celebrian in diversi incarichi, per lo più per fare ordine e pulizie nell'aula, ma ora voleva vivere quel luogo di nuovo come uno studente intento a imparare le meraviglie del mondo babbano. In tutto ciò, influiva un po' il fatto che la sua amica Sugar gli avesse descritto quella materia in modo molto interessante, anche se un po' inquietante, soprattutto se si parlava delle terribili lavastoviglie.
Quando entrò però intuì che non si sarebbe parlato di quegli strumenti infernali bensì di altro. Dopo aver letto delle strane parole sulla lavagna si sentì un po' confuso, anche se aveva intuito che potessero centrare delle professioni, a giudicare soprattutto dagli abiti o camuffamenti che gli ricordavano un po' quelli usati da sua madre in certe circostanze e che erano stati predisposti dall'insegnante proprio affinché loro li indossassero. Bene, se come avevano detto i suoi compagni si trattava di qualcosa che avesse avuto a che fare con le cure babbane e quindi con l'ambito della medicina, sua madre sarebbe stata davvero felice di saperlo interessato all'argomento e, di conseguenza, si sarebbe buttato in quell'esercitazione con ancora maggire piacere.
«Buongiorno professoressa, sono Javier Aaron Fedoryen e vorrei partecipare come volontario!»
Quindi si fece avanti e tra i completi rimasti scelse quello che aveva una casacca a maniche corte con lo scollo a V di colore celeste monocromatico, abbinata a pantaloni e cuffietta in cotone. Indossò il tutto dopo essersi tolto il mantello della divisa e aver indossato il resto del camuffamento sopra gli altri abiti, con tanto di cuffietta sulla testa. Con quella si sentiva un po' buffo, ma non importava, era per una buona causa e magari si sarebbe anche divertito insieme a tutti gli altri suoi amici (ce n'erano almeno quattro!) che stavano partecipando a loro volta come volontari.
 
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Il giovane Grifone si era svegliato presto quella mattina, oggi aveva una lezione molto interessante, gli piaceva la vita da mago ma era affascinato dalla cultura babbana e non sarebbe mancato di certo a una lezione su di loro, dopo essersi cambiato ed indossato la sua divisa scolastica scese giù in sala grande per fare una veloce colazione, bhe a stomaco pieno si ragiona meglio avrebbe pensato il ragazzo prima di recarsi in aula...
Raggiunta la classe e varcata la soglia Buongiorno professoressa Celebrian, le auguro una buona lezione avrebbe esordito il ragazzo prima di recarsi verso un banco e sedersi per ascoltare la lezione, lo sguardo del ragazzo si era soffermato per qualche istante ai due cesti davanti alla cattedra, uno conteneva abiti e l'altro degli oggetti molto particolari, il ragazzo non conosceva bene quelle cose ma la lezione di oggi prometteva bene...
Prima di sedersi al primo banco libero avrebbe salutato con un cenno di mano i suoi compagni li presenti, avrebbe atteso l'inizio della lezione e si sarebbe incuriosito una volta che la professoressa avrebbe iniziato a scrivere delle parole sulla lavagna, poi una volta aver ascoltato le prime indicazioni della docente, decise di partecipare e dopo aver alzato la mano e atteso il permesso a parlare Professoressa, Ethan Parker di Grifondoro avrebbe esordito sorridendo vorrei offrirmi volontario, se la professoressa avrebbe acconsentito si sarebbe alzato, avrebbe tolto il mantello e si sarebbe avvicinato ai suoi compagni che gia iniziavano a vestirsi con quegli abiti, ho deciso di scegliere questo camice bianco, caratterizzato da alcune tasche, avrebbe infine indossato il camice molto comodo vista la taglia e avrebbe atteso il proseguire della lezione.
 
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Il giorno che Ilay, dentro di sé, aveva paragonato all'esplosione di un Bombarda Maxima sul suo stesso stomaco era fatidicamente arrivato e il Serpeverde non seppe resistere alla tentazione di maledire Padre Tempo per essere stato così tremendamente inesorabile, nell'averlo condotto in piena salute alla mattina in cui si sarebbe tenuta la lezione di Babbanologia. Bull avrebbe, senz'altro, preferito ascoltare tutt'orecchi l'urlo di una Banshee, piuttosto che doversi trovare alla presenza di Morgana dovendo far finta che tra loro, invisibile agli altri ma perfettamente percepibile da entrambi, si stagliava un velo di asprigna avversione. Lui, almeno, aveva reagito così all'ultimo incontro tra i due perché soltanto così aveva trovato un po' di sollievo: alzando un nuovo Vallo di Adriano tra la Scozia e l'Inghilterra.
Così, costringendosi fuori dal letto a suon di maledizioni verso ogni entità che gli capitasse a tiro, il Serpeverde avrebbe completato la sua solita prassi di preparazione, facendo una doccia e asciugandosi per bene per poi indossare prima l'intimo e poi il pantalone della divisa scolastica; dopo, sarebbe passato alla camicia bianca, le cui estremità sarebbero state riposte all'interno delle braghe e sigillate dall'abbottonatura della cintura; successivamente, si sarebbe dedicato alla cravatta e al nodo a cui, ormai, era abituato a dar vita da solo senza finire impiccato con le sue stesse mani. In ultimo, avrebbe indossato il maglione e il mantello a copertura.
Giunto in aula, in perfetto orario, il Salazariano non avrebbe mancato di rivolgere alla docente un cordiale saluto ad alta voce, venendo ricambiato, e si sarebbe diretto a prendere posto vicino a Jared e Vivian, suoi amici concasati. A quel punto, si sarebbe persuaso a non prendere parte all'iniziativa proposta dalla Celebrian alla classe, preferendo evitare di creare potenziali momenti di imbarazzo ma, notando che nessun altro si faceva avanti per raccogliere l'ultimo completo, sbuffando tra sé e sé e coprendo la bocca con la mano destra, il diciassettenne avrebbe si sarebbe autoimposto un colpetto di tosse per schiarirsi la voce e avrebbe alzato la mancina al fine di richiedere il permesso di parlare dall'insegnante.
Quando gli fu accordato, disse: << Ilay Bull, professoressa; di Serpeverde. Credo che l'oggetto della lezione sia un'analisi delle prassi mediche babbane che ci permetta di mettere in evidenza come costoro, essendo privi della magia che noi possediamo, debbano affrontare patologie e traumi in maniera molto differente rispetto ai maghi: hanno bisogno di specializzarsi, di settorializzare le branche della medicina, poiché non sono in grado di governare in maniera omnicomprensiva come noi una materia così vasta e difficile. Oh, a proposito: se nessuno ha nulla in contrario, prenderei il completo arancione composto dalla cuffia, dalla maglia e dai pantaloni. >>. Se gli fosse stato concesso il permesso, avrebbe raccolto l'occorrente e avrebbe proceduto a indossare il tutto secondo le indicazioni precedentemente fornite dalla Celebrian stessa.
 
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view post Posted on 19/3/2024, 01:41
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Ella distrugge per ricreare


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Inverness, Scozia.

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Con evidente soddisfazione della Babbanologa, la classe non aveva impiegato che qualche minuto per animarsi del classico chiacchiericcio ad accompagnare la sistemazione ai banchi, e nel notare determinati volti farsi più partecipi di altri si era lasciata andare a una curva delle labbra appena più sciolta. Aveva ricambiato ogni augurio giuntole, apprezzando con lievi cenni del capo quella che sarebbe potuta sembrare un’anomala cortesia, dal momento che, per come la vedeva lei, la lezione sarebbe dovuta essere piacevole principalmente per gli studenti, e trascorsi più di cinque minuti dall’ultimo ingresso aveva chiuso le porte dell’aula con una lenta – giusto per essere certa di non sbatterla sul naso di qualcuno intento a correrle incontro all’ultimo secondo – movenza della bacchetta. A quel punto si era potuta dedicare ai primi interventi e ai volontari che, uno alla volta, avevano privato il cesto di tutti gli indumenti.
L’argomento del giorno era stato da subito chiaro alla maggior parte di coloro che avevano voluto avanzare supposizioni e come già successo in altre occasioni, quindi, Morgana aveva deciso di premiare quella più completa o risposte per qualche motivo degne di nota. «Confermo: oggi parleremo di medicina babbana. - Posizionò il cesto ormai vuoto dietro la lavagna, dove non sarebbe stato d’intralcio a nessuno, e poi tornò a rivolgersi a loro. - Più precisamente del loro sistema sanitario, ovvero la realtà nella quale ci troveremmo catapultati se mai dovessimo avere bisogno di assistenza medica nel mondo babbano. - Una precisazione che tenne particolarmente a fare onde evitare che qualcuno potesse pensare di essere sul punto di assistere a una lezione specialistica. - Ringrazio tutti coloro che si sono offerti volontari per vestire i panni di alcune delle figure mediche che incontreremo durante la spiegazione di oggi e assegno 10 punti a Corvonero per la risposta della signorina Silver, la prima a risultare più esaustiva. - Decise, poi, di ricompensare l’esattezza di alcune piccolezze emerse dagli altri pareri. - Ulteriori 10 punti a Corvonero, cinque al signor Tarabay per l’accenno alla professione veterinaria e cinque al signor Deber per il dettaglio relativo al dentista. - Il suo racconto l’aveva fatta sorridere, le diede da pensare che la madre del bronzo-blu avesse cercato di traumatizzarlo per convincerlo a lavarsi i denti dopo essersi abbuffato di dolci, o qualcosa del genere. - E 5 punti a Serpeverde per il signor Bull: la questione relativa all’approccio con cui i babbani sono costretti, essendo sprovvisti di magia, ad affrontare malanni e ferite sarà alla base di praticamente tutte le nozioni che apprenderemo questa mattina.» La Tutor che anni prima era stata assegnata a lui si compiacque di quell’intuizione, la giovane strega che avrebbe voluto soltanto puntargli contro la bacchetta ne fu innervosita.
Pronta a dare ufficialmente inizio alla lezione, la professoressa si accomodò a propria volta e gettò una rapida occhiata all’elenco puntato che aveva ritenuto estremamente necessario stilare affinché nessuno degli aspetti che aveva in programma di trattare venisse inavvertitamente tralasciato; il breve ripasso che avrebbe proposto loro aveva a che vedere proprio con le ultime due voci della lista, una delle quali ritenuta dalla scozzese la più importante di tutte. «Il ripasso di oggi conterà solo un paio di domande ma è doveroso per consolidare conoscenze che torneremo a nominare. Fino a venticinque punti per risposte totalmente complete e corrette, ognuno di voi potrà rispondere solamente a una domanda e accetterò un massimo di due risposte per ognuna. - L’ardesia rivelò la facciata opposta a quella sulla quale figurava l’elenco di professioni e i due quesiti furono visibili a tutti. - Vi raccomando di alzare la mano, presentarvi, specificare la domanda a cui volete rispondere e non ripetervi.»
CITAZIONE
Domanda 1. Cos’è lo smartphone?

Domanda 2. Quali sono i mezzi di trasporto babbani?

La prima avrebbero potuto trovarla ripetitiva, dal momento che in più di un’occasione erano tornati a parlare di smartphone, ma essendo ormai parte essenziale della quotidianità dei babbani non c’era da stupirsi se qualunque aspetto di quest’ultima lo vedeva coinvolto; per la seconda avrebbero dovuto rifarsi a più di una lezione, Morgana aveva appreso come non fossero mai stati affrontati in maniera approfondita – non come l’avrebbe fatto lei, almeno – ma i fondamentali erano stati, seppur a grandi linee, trattati e per quel giorno sarebbe bastato.
Dopo aver dato parola a chi volenteroso di rispondere e aver ascoltato con attenzione tutti gli eventuali interventi, premiando i migliori, la strega di Inverness avrebbe comandato il cancellino di pulire la lavagna alle proprie spalle affinché un nome potesse sostituire le domande di ripasso.

IPPOCRATE


«Cominciamo con un po’ di storia: la prima forma di medicina in quanto scienza risale alla Grecia del V secolo a.C. ed è legata a Ippocrate di Coo, il primo medico a dare una spiegazione razionale alle malattie e ad allontanarsi dalle credenze religiose e magiche. - Tacendo, si sarebbe presa qualche secondo per cogliere la reazione della classe alle ultime parole. - Ebbene sì, per molto tempo l’uomo è vissuto nella convinzione che le malattie fossero punizioni divine o inspiegabili stregonerie. Seppur quest’ultima affermazione, per noi, sia ancora in parte veritiera – vedasi i morbi di natura magica, le maledizioni e le malattie quali il Vaiolo di Drago o la Spruzzolosi –, capite bene che tra i babbani tali credenze, valide anche per un semplice raffreddore, non hanno fatto altro che rallentare uno sviluppo effettivo della medicina. - L’ignoto, come al solito, spaventata e forzava congetture. - Evoluzione che c’è stata a partire proprio da Ippocrate e dai suoi studi incentrati su sintomi, diagnosi e terapie, ovvero l’approccio odierno sia dei nostri guaritori sia dei dottori babbani. La differenza, come ha anticipato il signor Bull, sta nel modo in cui questi vengono affrontati, o meglio, nella maniera con cui possono essere affrontati ed è qui che le due realtà, medimagica e medica, prendono strade tanto diverse.»
Prima di entrare nel vivo della lezione e gettare le loro menti nel tunnel dello stravolgimento, la strega avrebbe dato loro modo di intervenire nuovamente. La sedia sarebbe arretrata con un rumore secco, non eccessivamente fastidioso ma deciso abbastanza da attirare l’attenzione di eventuali studenti sonnecchianti agli ultimi banchi, e Morgana si sarebbe avvicinata alla lavagna con la dieci pollici intenta a guidare il gessetto verde su di essa: un nuovo elenco.

STRANE MACCHIE SULLA PELLE
BRACCIO ROTTO
FEBBRE
ANOMALO E COSTANTE MAL DI TESTA
DOLORE AI DENTI
FASTIDIO INTIMO
UNGHIA INCARNITA
DIFFICOLTÀ A LEGGERE NITIDAMENTE
MAL DI PANCIA INFANTILE

«Dove vi rechereste, nel mondo magico, se doveste far fronte a una di queste problematiche? - Le risposte si sarebbero ripetute, lo sapeva, ma la parte più ricca della spiegazione avrebbe avuto inizio proprio da quell’evidenza. - Ognuno di voi potrà nominare al massimo due dei disturbi alla lavagna, attenti a non ripetere quelli già detti dai compagni. Cinque punti in palio per ogni intervento, valgono le solite regole.» Avrebbe premiato principalmente la partecipazione, dal momento che la domanda non richiedeva nessun tipo di ragionamento o conoscenza specifica, ma si augurava, così, di tenere alta la loro concentrazione.

//Le porte dell'aula sono chiuse e la lezione è ufficialmente iniziata!
• È ancora possibile prendere parte alla lezione ma non è più consentito narrare (nemmeno al trapassato) il proprio ingresso. Consideratevi, quindi, già in classe.
• Per prendere parte al ripasso e/o collocare il trattamento dei disturbi è necessario alzare la mano e autodeterminare che Morgana vi dà la parola, premuratevi di presentarvi e di specificare a quale domanda avete intenzione di rispondere e/o a quale disturbo vi state riferendo.
• Ognuno di voi potrà rispondere al massimo a una domanda tra quelle numerate e per ogni domanda numerata si accettano un massimo di due interventi (max quattro interventi in tutto).
• Ognuno di voi potrà nominare al massimo due disturbi tra quelli alla lavagna e ogni disturbo potrà essere nominato una sola volta.
• È possibile sia partecipare al ripasso sia collocare il trattamento dei disturbi.
• Non modificate o cancellate i vostri post, non copiate.
• Per le specifiche relative alla sottrazione di punti per la violazione di una qualsiasi delle raccomandazioni precedenti vedere le Indicazioni Generali.


Prospetto punti guadagnati e persi a lezione:
Serpeverde: +5
Tassorosso:
Corvonero: +20
Grifondoro:

Hanno guadagnato mezzo voto sul compito: Vivian Deòir - Megan Silver - Amelia Jefferson - Jared Chèvert - Desmond Tarabay - Maxìme Delacroix - Javier Aaron Fedoryen - Ethan Parker - Ilay Bull

Edited by Morgana Celebrian - 19/3/2024, 02:15
 
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view post Posted on 19/3/2024, 07:08
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I primi punti erano stati conquistati ma Desmond, come sempre, non si sarebbe fermato qui. Dopo aver preso posto di nuovo nel suo consueto banco, il Corvonero avrebbe cercato di partecipare al ripasso ricordando bene ciò che aveva letto sulle pergamene degli appunti delle lezioni precedenti.
Avrebbe alzato il braccio e avrebbe atteso che la professoressa Celebrian gli desse la possibilità di parlare e solo allora avrebbe preso la parola.
Professoressa Celebrian sono Desmond Tarabay di Corvonero e mi piacerebbe rispondere alla seconda domanda del ripasso se fosse possibile. I mezzi di trasporto babbani, come dice stesso la definizione, sono dei mezzi grazie a cui i Babbani riescono a spostarsi da un luogo all'altro, in solitaria o in compagnia, questo dipende dal mezzo ovviamente. Fra i più comuni si possono trovare le automobili, le moto e le biciclette. Le ultime due hanno una capacità di trasporto di Massimo due persone essendo dei mezzi di trasporto a due ruote, mentre la prima, l'automobile, può trasportare più persone, dipende dai posti disponibili in auto che possono arrivare anche ad essere sei o sette nelle auto più grandi. Oltre questi esistono i mezzi di trasporti comuni, condividi da molte più persone tipo gli autobus e tram, che possono definirsi molto simili visto che trasportano i babbani che hanno bisogno di spostarsi soprattutto nelle città o comunque nei dintorni, nonostante il tram ha bisogno di binari su cui camminare quindi il suo raggio di azione si restringe ancora di più rispetto all'autobus, ma esistono anche i treni che hanno una capacità di trasporto elevata e conducono i babbani in un luogo, anche lontano, molto velocemente, soprattutto se sono di ultima generazione. Infine si possono menzionare gli aerei, che praticamente volano nel cielo ma al contrario delle nostre scope possono trasportare anche centinaia di persone, e le navi che viaggiano attraverso il mare. Ovviamente queste sono le categorie principali, ma ci sono molteplici mezzi di trasporto diversi che si adattano alle necessità dei babbani.
Aveva cercato di dare una risposta più esaustiva possibile mettendo insieme tutto ciò che si ricordava delle lezioni precedenti ma anche delle esperienze personali vissute con la propria madre babbana quando era più piccolo e avrebbe continuato a rispondere ai quesiti della professoressa.
Avrebbe alzato ancora la mano e avrebbe atteso che la professoressa gli permettesse di parlare facendolo solo quando gli avrebbe dato il permesso.
Professoressa sono Desmond Tarabay di Corvonero e vorrei fare un paio di associazioni se fosse possibile. Allora il dolore ai denti mi fa pensare subito al dentista oltre all'assonanza denti/dentista, so che mia mamma è dovuta andare da un dentista per molti mesi per curare una specie di infezione ai denti. Inoltre vorrei associare il mal di pancia infantile al pediatra perché mi è stato raccontato che da piccolo, mentre mio padre non c'era, sono stato portato proprio da un pediatra per un'indigestione di cioccolato quindi presumo che quello sia il dottore per i bambini.
Si era basato sulle sue esperienze personali ma anche su ciò che aveva letto su vari libri di Babbanologia quindi sperava vivamente non sbagliare. Avrebbe atteso l'intervento degli altri per prendere appunti.
 
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view post Posted on 19/3/2024, 08:37
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Ascoltò con attenzione le parole della docente e quando ella diede il via al ripasso, la Corvonero alzò la mano, in attesa di ricevere il permesso per rispondere. -Professoressa, Megan Silver di Corvonero. Vorrei rispondere alla prima domanda. Lo smartphone è un piccolo strumento realizzato dai Babbani nel ventesimo secolo, ha una forma rettangolare ed è una superficie piatta. Viene chiamato anche telefono, cellulare o utilizzano diminuitivi dei seguenti e al giorno d’oggi tantissimi Babbani ne dispongono e lo utilizzano quotidianamente nella loro vita. È dotato di tasti ai lati, i quali vengono utilizzati per l’accensione e per aumentare o diminuire il volume prodotto dal dispositivo in determinate situazioni, è anche possibile utilizzare diverse combinazioni di tasti per attivare funzioni del dispositivo, come un cosiddetto “screenshot”, ossia una fotografia istantanea di buona qualità dello schermo. Dopo aver premuto il tasto di accensione, lo schermo si illuminerà e il dispositivo fornirà una serie di informazioni, come la data odierna e l’orario in tempo reale. A seconda dell’uso di cui se ne fa, l’oggetto mostrerà all’occorrenza una tastiera, sulla quale saranno presenti tutte le lettere dell’alfabeto, numeri, punteggiatura, segni matematici ed essa potrà essere utilizzata per scrivere, ad esempio verrà mostrata durante la stesura di un SMS, un messaggio diretto, come una lettera, che impiegherà al massimo un paio di secondi per essere recapitato allo smartphone del destinatario. Può essere utilizzato anche per chiamare una persona, digitando semplicemente il suo numero telefonico, ossia una sequenza di numeri che, generalmente, possiedono la maggior parte dei proprietari di uno smartphone e che permette di effettuare chiamate o scambiarsi messaggi. È dotato anche di una fotocamera che, come una macchina fotografica, permette di scattare fotografie e di averle istantaneamente nel proprio apparecchio elettronico, ed esse sono consultabili in qualsiasi momento. Una delle principali funzioni dello smartphone è l’accesso ai Social Media e a Internet, la vasta rete di informazioni dei Babbani alla quale è possibile accedere anche attraverso un computer, e i Babbani attraverso lo smartphone possono produrre nuovi contenuti o consultare quelli già esistenti- avrebbe terminato il proprio intervento, se avesse ricevuto precedentemente il permesso dall’insegnante. Successivamente avrebbe ascoltato con attenzione la spiegazione della professoressa e avrebbe alzato nuovamente la mano per prendere la parola. -Professoressa, sempre Megan Silver di Corvonero. Vorrei tentare di fare delle associazioni. Per esempio per la difficoltà a leggere nitidamente potrebbe essere opportuno far visita a un oculista, in quanto si potrebbero avere dei problemi alla vista. Mi viene in mente che mio padre dovette fare diverse visite oculistiche e in seguito a esse dovette portare dei cosiddetti “occhiali da riposo” per un breve periodo di tempo. Oppure per il fastidio intimo credo che bisognerebbe andare da un ginecologo nel caso delle donne e da un andrologo nel caso degli uomini- avrebbe risposto se le fosse stato dato il permesso. Avrebbe evitato opportunamente di portare un esempio per quell’ultima associazione, dato che in primis aveva a disposizione la propria malaugurata esperienza, ma avrebbe comunque sperato di aver fornito delle risposte complete e corrette, nel possibile.
 
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view post Posted on 19/3/2024, 08:53
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Una volta ascoltata la spiegazione della docente, Jared dovette fare mente locale per riuscire a rispondere ad almeno una delle domande di ripasso. Attese che i compagni prima di lui avessero terminato di parlare, dopodiché si concentrò per pronunciare frasi di senso compiuto. Avrebbe alzato la mano ed atteso il proprio turno prima di prendere parola.

- Jared Chèvert, Serpeverde. Vorrei tentare di rispondere alla prima domanda, se possibile. Il temine smartphone venne coniato per la prima volta nel 1997, e si tratta della prima vera e propria evoluzione dei più vecchi ed obsoleti telefoni cellulari mobili. È un oggetto che fonde assieme diversi strumenti di tecnologia Babbana, considerando il fatto che si tratta di un telefono, sì, ma che racchiude in esso anche un computer e persino una macchina fotografica. La prima di queste tecnologie consente allo smartphone di effettuare telefonate, ma anche di mandare SMS, ossia messaggi brevi e istantanei da un dispositivo all'altro. Il computer, invece, gli permette di compiere calcoli molto elaborati, disporre di un'ampia memoria di salvataggio dati e, soprattutto, poter navigare in internet. - Fece una breve pausa per prendere fiato. - Infine, la macchina fotografica integrata consente allo smartphone di scattare fotografie digitali, ovvero presenti sul dispositivo tecnologico ma non cartacee e, ovviamente, non in movimento, ma comunque nitide e di ottima qualità. - Disse, passando poi alla conclusione. - Vorrei aggiungere che uno dei motivi per cui lo smartphone è stato accolto con entusiasmo dalla comunità Babbana, è la possibilità di comunicare tramite chat. Infatti, nonostante gran parte dei servizi offerti dalla tecnologia per comunicare siano a pagamento - come ad esempio le chiamate, la navigazione in internet ma anche gli SMS stessi - l'accesso alle chat avviene utilizzando internet, questo sì, ma una volta all'interno di queste piccole stanze intangibili, le persone possono dialogare tra loro attraverso messaggi istantanei senza pagarli singolarmente. -

Concluse, prima di tornare ad ascoltare le risposte dei compagni.
Solo quando fu il momento di associare nuovi termini alla lavagna, il francese si sarebbe dedicato a fare collegamenti tra essi e le parole precedenti, cercando di trovare un nesso logico nonostante ne sapesse ben poco di medicina Babbana. Alla fine, non completamente certo della propria risposta, alzò nuovamente ed attese il consenso prima di parlare.

- Ancora Jared Chèvert, Serpeverde. Dunque, anomalo e costante mal di testa lo assocerei al neurologo, in quanto la parola mi fa immediatamente pensare a "neuroni", e osservando la lista questo è l'unico disturbo associabile al cervello umano. Invece, sempre per associazione di terminologia, assocerei strane macchie sulla pelle al dermatologo, in quanto questo parola è per assonanza molto simile a "derma" o "epidermide". - Concluse, nuovamente.

Tornò a mettersi composto, estraendo un foglio di pergamena intonso, una boccetta d'inchiostro e una piuma d'oca.
 
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