Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Like We Used To Do, M.C.

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view post Posted on 5/2/2024, 20:52
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Alla fine, Vivian aveva deciso di non rivoluzionare del tutto il proprio outfit. Da una parte non voleva dare a Morgana l’impressione di dare così tanto peso a quel pranzo informale, dall’altra, in fondo, le piacevano quei pantaloni cargo militari, la rappresentavano. La scozzese aveva quindi ripassato un po’ il trucco e messo all’interno dei pantaloni il girocollo nero, così da sembrare meno disordinata e più sono carina ma non mi sto sforzando. L’idea di quel pranzo, in realtà, le agitava talmente tante emozioni dentro che contarle era impossibile. Vivian aveva lanciato quell’idea con una leggerezza che, tutto d’un tratto, sentiva di non possedere più. Tutto con Morgana era sempre stato strano dagli ultimi avvenimenti. Nonostante questo, però, era proprio la rossa l’unica a sapere uno sprazzo di verità riguardo al motivo per cui la Deòir era stata lontana da Hogwarts. E anche Morgana le aveva affidato qualche segreto.
Giunta ai Cancelli, imbacuccata dentro al cappotto nero e alla sciarpa dello stesso colore, Vivian si sarebbe smaterializzata con in testa un solo pensiero: il Paiolo Magico. Essendo sabato, la scozzese si sarebbe ritrovata a comparire poco lontano da un manipolo di persone che aspettava qualcuno per entrare nel locale. Era prevedibile che sarebbe stato abbastanza pieno, insomma. Istintivamente, la scozzese si guardò il polso in cerca di un orologio che non possedeva. Doveva essere circa mezzogiorno e qualcosa, ormai, dunque Morgana avrebbe dovuto trovarsi già nei dintorni o essere in arrivo.
Non le andava di entrare da sola – troppa ansia – quindi decise di aspettare la ex compagna di poltrona lì fuori, nonostante il gelo. Non appena avesse intravisto la rossa chioma, non avrebbe esitato a sbracciarsi in modo infantile:
«Ehi rossa! La riunione degli alcolisti anonimi è da questa parte!»
Tutto per mettere in imbarazzo la Professoressa Celebrian, tutto! Quando e se Morgana le si fosse avvicinata, le avrebbe regalato un sorrisetto imbarazzato. Cavolo, le sembrava tutto talmente facile e impossibile al tempo stesso.
«Entriamo? Sto morendo di fame» - avrebbe sentenziato, poggiando la mano destra al centro della schiena della rossa per spingerla gentilmente verso la porta d’ingresso del locale.
 
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view post Posted on 14/2/2024, 11:09
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La domanda, che era poi stata un implicito invito, di Vivian non l'aveva colta troppo di sorpresa, non quanto la naturalezza con cui l'aveva assecondata proponendole di trascorrere insieme la propria pausa pranzo. Si era maledetta per quell'improvviso slancio durante tutto il resto della mattinata, e non perché non avesse veramente piacere di trascorrere del tempo con lei – non l'avrebbe accolta come aveva fatto mesi prima, se così fosse stato – ma perché la conosceva; aveva cominciato a elaborare risposte a quesiti che era certa l'altra non si sarebbe risparmiata.
Chiuso l'emporio al pubblico, affidando a Dalì il compito di voltare il cartellino con la scritta "CLOSED" verso l'esterno, la strega aveva nuovamente indossato il cappotto a mantella color vinaccia sopra il lungo abito a trapezio color sabbia e con una fiammata smeraldina aveva approfittato del camino del Serraglio Stregato per raggiungere Diagon Alley. In fermento, com'era logico aspettarsi dalla via più importante della Londra magica, il fiume di persone a percorrerla l'aveva accolta con un vociferare che l'aveva piacevolmente scortata sino alla famosa insegna calderonesca e lì era stato brutalmente interrotto da una voce nettamente fuori dal coro: quella della strega alla quale fece intendere con un'occhiata lontana che le avrebbe fatto passare la voglia di aprire a sproposito la bocca a suon di Bolidate nei denti. E le sue assidue visite in Infermeria avrebbero dovuto fargliela intendere come una minaccia tutt'altro che a vuoto.
Continuò ad avvicinarsi con calma, Sgàile sempre tra i piedi e l'Augurey sulla spalla sinistra, e quando la raggiunse, ostentando un sorriso che sarebbe stato veramente tale solo per chi si fosse trovato nei dintorni e non la conosceva, le scoccò il medio della mano sinistra sulla fronte dopo averlo trattenuto qualche secondo con il pollice. «Lo sarebbe di certo... - S'interruppe solo per trattenere il Maine Coon dall'assaltare l'entrata del pub per via dei profumi a sgusciare da sotto la porta. - ...se qualcuno non soffrisse della sindrome di Peter Pan».
Certa che avrebbe colto, Morgana acconsentì all'ingresso riservandole un'ultima occhiata – più distesa – quando percepì la sua mano attraverso i tessuti a coprirle la schiena.
«Ora che Fedoryen è tornato a insegnare vi fanno fare la fame, al castello?» Scherzò come se non avessero mai davvero spesso di farlo, lo sguardo a trascinarsi rapidamente sull'interno del locale per individuare un tavolo non troppo centrale; con un cenno del capo gliene indicò uno all'angolo alla loro destra e vi si diresse dopo aver cercato di attirare l'attenzione del proprietario. Si accomodò sullo sgabello, sistemandosi la gonna dell'abito sulle gambe, e mentre il gatto si acciambellava sotto la seduta il pennuto si appollaiò sul proprio schienale.
«Ho voglia di formaggio grigliato. - Mormorò più a se stessa che a Vivian, gli odori a solleticarle le narici in maniera decisamente diversa da com'erano soliti fare al Testa di Porco.
Quando riagganciò lo sguardo della compatriota lo fece volenterosa di non rovinarsi il pranzo, decisa, pronta alla gogna. - Avanti... - Poggiò gli avambracci sul bordo del tavolo protendendo appena le spalle verso di lei. - ...so che vuoi chiedermelo». Non avevano più avuto occasione di parlare davvero, da quando le si era presentata davanti casa.
E ai tempi la Francia non l'aveva nemmeno ancora invasa...
 
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view post Posted on 27/2/2024, 21:50
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Lo sguardo di fuoco che le lanciò Morgana mentre si avvicinava all’ingresso rese già un senso a quel pranzo. Se mettere a disagio la Celebrian fosse stato uno sport, Vivian era certa che ne avrebbe vinto la medaglia d’oro. Il sorrisetto divertito a troneggiarle sul volto affilato, la scozzese avrebbe allargato le labbra e le braccia alla vista degli animali che accompagnavano la compatriota. Per quanto non fosse proprio una fan di Dalì vista la sua aura inquientante, era contenta che fosse venuto anche l’enorme gatto con il nome in gaelico. Tutto quell’entuasismo, però, si smorzò nell’esatto momento in cui si ritrovò con il dito medio di Morgana stampato sulla fronte. Molto matura. Le braccia tornarono a chiudersi e la mano destra scacciò il dito accusatore dalla propria faccia.
«Smettila, sei solo invidiosa della mia giovane età» - avrebbe sentenziato.
Era già la seconda di una lunga serie di frecciatine sulla propria permanenza a Scuola, ne era certa. Con un sospiro, avrebbe ingoiato il commento, consapevole di quanto in fondo la Professoressa avesse ragione: doveva darsi una svegliata. Ma non oggi.
Entrando nel locale, Vivian avrebbe riso del commento sul redento Professore di Occlumanzia.
«Io aspetto solo che organizzi una delle sue Cene con Delitto. Ti ricordi di quando ti ha fatto fare la bipolare? Ci aveva proprio azzeccato, eh?» - il gomito a puntellarsi nel fianco della rossa.
Non era mai stata una persona fisica, ma la trascorsa lontananza concreta e non dell'amica la stava rendendo tale. L'avrebbe seguita al tavolo scelto, per lei non vi era alcuna preferenza d'altronde. Non veniva spesso al Paiolo, in effetti, forse perché un po' troppo adulto rispetto al ben più abbordabile Tre Manici. Di nuovo con la sindrome di Peter Pan, insomma. Sforzandosi di non sentirsi un pesce fuor d'acqua e di recuperare il proprio contegno, la scozzese avrebbe lasciato vagare lo sguardo sugli altri clienti, sperando di non scorgervi solo persone così grandi e, se anche fosse stato, di sfoderare un sorriso tagliente e farsi largo verso la propria sedia. Un respiro profondo e si sarebbe trovata al tavolo con Morgana, doveva concentrarsi solo su quello.
«Buono! Mi sa che lo prendo anche io. Chi lavora qui, Pike?» - avrebbe chiesto, sovrapensiero.
Fu solo quando Morgana riaprì bocca per porgerle quella domanda sconsolata che Vivian si sciolse per davvero. Una risata fragorosa avrebbe echeggiato per il Paiolo Magico, a rendere finalmente testimonianza del suo lato più esuberante e piccolo.
«Dritta al punto, come sempre. Be' visto che ci tieni tanto: come stai, Morgana? Ucciso qualcuno di recente?»
Un ghigno divertito dipinto sul viso, avrebbe dato il via alle danze.
 
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view post Posted on 3/3/2024, 16:17
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Il pranzo del sabato rappresentava sempre il servizio più impegnativo, durante la settimana alla Locanda, come era normale che fosse. Se nei giorni lavorativi il Paiolo Magico era più meta di passaggio per lavoratori, clienti o abitanti di Diagon Alley, nel fine settimana attirava anche chi semplicemente aveva voglia di una passeggiata o di una giornata di shopping nella via più famosa della Londra magica. Qualche precoce e timidissimo accenno di primavera non era bastato per alleviare il freddo inglese, lasciando le temperature piuttosto basse: proprio per quel motivo, forse, il pranzo aveva attratto ancor più avventori delle previsioni. Consumare un pasto caldo presso la Locanda dopo una passeggiata per i negozi o nella pausa lavorativa doveva apparire come una prospettiva invitante per molti, dalle famiglie con bambini ai dipendenti di attività che potevano godersi un breve riposo prima di riprendere le proprie mansioni. Il locale non era ancora al completo, per fortuna, ma per far fronte alla notevole quantità di clienti Pike si stava muovendo senza sosta, saltando dal bancone alle cucine e aggirandosi per i tavoli con quanta più destrezza possibile, portando piatti a destra e a manca. Nonostante l'impegno che la gestione della sala richiedeva, il Runologo apprezzava quelle giornate di lavoro al Paiolo, che gli davano modo di dedicarsi ad un'attività assai diversa da tutte le altre che lo vedevano coinvolto.

Dopo aver servito cinque tavoli di fila senza sosta, un inatteso attimo di tregua sembrò palesarsi all'improvviso: non parevano esserci ordinazioni in sospeso o avventori che richiamavano la sua attenzione. Appena sollevato, Miles riprese posto dietro al bancone, osservando l'ambiente caloroso e immergendosi per qualche attimo nel chiacchiericcio indistinto che avvolgeva la sala principale della Locanda, interrotto di tanto in tanto da qualche risata. Nel giro di un paio di minuti, che tuttavia furono fondamentali per rifiatare, l'attenzione del Runologo fu catturata da due figure conosciute, che fecero il loro ingresso e presero posto in uno dei tavoli, abbastanza in disparte. Si trattava di Morgana Celebrian, sua collega a Hogwarts, in compagnia di Vivian Deòir, studentessa di Serpeverde. Preso il taccuino degli ordini, il Runologo raggiunse la loro postazione, schiarendosi la voce ed accogliendole nel locale.

― Vivian, Morgana, benvenute al Paiolo Magico. Ecco il nostro Menù: prendetevi il tempo che vi serve e poi fatemi sapere che cosa posso servirvi. Per qualsiasi cosa, sono a disposizione.

Lasciando loro tutto il tempo necessario per decidere, Pike sarebbe rimasto pronto ad appuntare le ordinazioni o a fornire loro eventuali ulteriori consigli o chiarimenti, se ne avessero richiesti.
 
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view post Posted on 23/3/2024, 20:29
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«Confesso. - La teatralità era qualcosa che la strega di Inverness sentiva scorrere nelle vene di continuo, era sempre stata convinta che le proprie giornate si sarebbero susseguite in maniera decisamente meno opprimente se solo avesse potuto viverle all'insegna di nient'altro che sarcasmo, melodramma e ironia, ma, ahilei, aveva scelto di essere una strega di carriera e di costruirsi una certa fama: mantenerle la costringeva spesso a trattenersi.
Non era quello il caso comunque, con Vivian non lo era mai stato, e per questo s'era portata le affusolate falangi della mano destra al petto quando lei l'aveva accusata d'invidiarle qualcosa che, in realtà, la stessa Morgana possedeva ancora. - Mi manca terribilmente dovermi rintanare nel dormitorio dopo un certo orario e avere quella stronza di Cynthia Murray come tutrice». La Deòir era l'unica a cui Morgana avesse mai fatto intendere quali fossero le proprie dinamiche familiari, ancor prima di gridarle contro quanto aveva rischiato di fare durante l'ultimo Natale che l'aveva vista tornare a Inverness, quindi non si sentì affatto a disagio a nominarla dinanzi a lei tanto apertamente.
Dopo aver scosso il capo, rassegnata all'idea che per vederla fuori da Hogwarts avrebbe dovuto farglieli personalmente, i M.A.G.O., il tuffo nel passato a cui era stata costretta dagli eventi organizzati da Jelonek Fedoryen aveva accompagnato le due scozzesi all'interno del locale. Aveva solamente ghignato, a quella ch'era stata la provocazione della compatriota, perché ricordava bene quale ruolo era stato affidato a lei e, consapevole – seppur solo a grandi linee – di quale fosse la sua condizione psicologica non aveva voluto in nessun modo rischiare di indisporla riportandole alla mente la paranoia alla quale era stata, più che giustamente, associata.
S'erano quindi accomodate, ritagliandosi il loro spazio tra le altre persone presenti, e lo stomaco della Capitana di Serpeverde aveva preso a brontolare non appena i profumi della cucina l'ebbero raggiunta. Non solo lei, a giudicare dall'impazienza dell'Augurey che, seppur non in maniera dolorosa, aveva preso a pizzicarle la spalla con il becco. «Gu leòr. - Un mormorio con cui gli aveva intimato di smetterla e che s'era sovrapposto alle parole dell'amica. - Sì, deve aver avuto una brutta esperienza con l'ultima cameriera perché mi pare non ne abbia più assunte». Con un lieve movimento delle spalle aveva però fatto intendere come fosse più una supposizione, d'altronde non bazzicava spesso dalle parti del Paiolo.
A quel punto le si era voluta dare direttamente in pasto, così da non rischiare che le facesse andare di traverso il pranzo uscendosene con chissà quale assurdità nel mentre, ma la sua domanda generica la colse di sorpresa... tanto che fece prima Pike a raggiungerle che il proprio cervello a formulare una risposta.
«Grazie, buongiorno. - Lo salutò afferrando il menù e immergendoci il naso da subito, sia per la fame sia per capire come rispondere a Vivian. - Per me del formaggio grigliato, delle polpette asimmetriche e delle patatine fritte con salsa alla zucca. Da bere... - Fece scorrere l'indice destro sul listino sino a raggiungere l'elenco delle bevande. - ...un bicchiere di sidro di mele. - Per un attimo aveva pensato di optare per della semplice Acquaviola, ma poi l'idea di poter infierire sui limiti che la strega di fronte a sé continuava a imporsi l'aveva stuzzicata decisamente di più. - Grazie». Concluse riconsegnando il menù al proprietario.
Atteso l'ordine di Vivian riprese da dove il Runologo le aveva interrotte. «Sto bene Vivian, grazie. - Imitò il suo tono, aggiunse ironia. - Subito dopo Capodanno ho solamente passato la settimana più terribile della mia vita, e quando ho creduto che tutto si fosse risolto ho dovuto di nuovo raccogliere i miei nervi da terra ma... - Un simpatico riassunto di quelli che erano stati i primi giorni del nuovo anno, un promettente inizio. Parlò senza mai incrociare davvero lo sguardo della strega di Edimburgo, restava pur sempre una schifosissima introversa. - ...bene, sì». Aveva effettivamente rischiato di uccidere qualcuno ma per il momento le parve di aver già messo abbastanza carne al fuoco.
«Tu come stai? Tra quanto mi devo aspettare un'altra sparizione?» La punzecchiò a propria volta.
 
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view post Posted on 23/4/2024, 21:44
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Si preparò a raccogliere le ordinazioni di Morgana e Vivian, lasciando loro tutto il tempo necessario per decidere che cosa scegliere; il Menù della Locanda era volutamente piuttosto vasto, per incontrare i gusti di tutti i numerosi e variopinti avventori che si ritrovavano a consumare un pasto tra le sue mura, ragione per cui propendere per un piatto invece che per un altro poteva essere un compito non banale. La Professoressa di Babbanologia fu la prima a comunicare le sue scelte, che Miles annotò sul taccuino, annuendo appena con il capo. Deòir, invece, non si espose subito sulle ordinazioni: non sapeva se fosse indecisa o se invece volesse condividere il pasto con colei che la accompagnava. In ogni caso, le avrebbe lasciato ancora del tempo per pensare.

― Molto bene. Ti lascio ancora del tempo per pensare se gradisci qualcosa, mentre inizio a preparare il resto.

Riempì allora un bicchiere di sidro di mele e predispose in un piatto una porzione di patatine fritte, accompagnate da una piccola ciotola contenente la salsa alla zucca, come richiesto. Portò poi il tutto al tavolo, apparecchiando ad entrambe e lasciando le patatine vicino a Morgana, alla quale consegnò anche una pergamena con il conto per ciò che aveva ordinato. In tal modo, se nell'attesa avessero voluto condividerle, avrebbero senz'altro potuto farlo.

― Posso portarvi qualcos'altro?

Avrebbe atteso un'eventuale risposta da entrambe, così da non lasciare Celebrian a mangiare da sola. In caso contrario, sarebbe tornato in cucina, pronto a preparare il resto delle pietanze.

CITAZIONE

Conto per Morgana Celebrian


• 1 Patatine Fritte: 5 falci
• 1 Polpette Asimmetriche: 10 falci
• 1 Formaggio Grigliato: 9 falci
• 1 Sidro di Mele: 11 falci
• 1 Coperto: 2 falci

TOTALE: 2 galeoni e 3 falci
 
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