| Era dispiaciuta che Maya attraversasse quel periodo no, ma preferì non toccare ulteriormente il tasto Maxìme, non subito. Prima c’erano altre cose che aveva bisogno di sapere per proferire parola in merito. Sorrise e annuì per confermare a Maya di poterla abbracciare senza problemi e chiuse gli occhi durante l’abbraccio, ricambiandolo con una presa flebile e accennata. Non le dispiaceva, con suo stupore, si aspettava di reagire impanicandosi come al solito, invece le sembrava quasi… di essere come qualsiasi altra che abbracciava felicemente le proprie amiche e fu difficile non notare il grande sorriso che aveva sul volto. -Anche tu sei importante per me e… so che sembra poco, ma questo abbraccio per me significa più di quanto si possa immaginare- confessò, sorridendole un po’ imbarazzata. Era sicura che non sarebbe successo, ma spesso aveva la sensazione di poter apparire come stupida con quelle fragilità. Considerava davvero incredibile che quei due si dannassero nello stesso periodo, l’uno per l’altra, ma nessuno dei due pareva riuscire a farlo capire all’altro. Ascoltò in silenzio l’intera versione di Maya, non volendo metterla a disagio né facendola sentire giudicata con commenti fuori luogo od opinioni non richieste. Solo al termine, vedendola in lacrime, per una volta ascoltò quella parte irrazionale di sé che le imponeva di consolare la sua amica con qualcosa di più significativo di qualche parola buttata lì. Fece un respiro e avvolse lentamente il braccio destro attorno alle spalle di Maya e la invitò piano a stringersi in quell’abbraccio improvvisato e, da parte della Corvonero, almeno, impacciato e caratterizzato dalle mani tremanti, ma anche dalla strana e piacevole sensazione di sicurezza. Quella consapevolezza che tutto sarebbe andato per il meglio, la rassicurazione “è solo un abbraccio” aveva finalmente effetto e acquisito un senso, non erano più lettere unite tra di loro a formare parole. Purtroppo non riuscì a farlo durare più di qualche secondo, per lei equivalente a un’eternità, e sciolse rapidamente il contatto, ma sperò con tutto il cuore che la Grifondoro apprezzasse quello slancio che per Megan rappresentava un passo avanti da gigante, come se fosse riuscita a superare un confine immaginario. In ogni caso gettò lo sguardo sulla propria borsa a tracolla e l’avvicino a sé, aprendola e ne estrasse un fazzoletto, porgendolo alla ragazza. -Maya, io non sono nessuno per decretare che le tue scelte siano state giuste o sbagliate, però… posso dirti soltanto cosa penso, dalle mie alte conoscenze- si vantò chiaramente in senso ironico, le si leggeva in faccia. -Se allo stato attuale sei confusa, non potevi fare scelta migliore mettendo i puntini sulle i, chiarendo la situazione a Max… sì, forse avresti potuto farlo prima, ma hai voluto aspettare, sarà stato difficile, e poi… serve davvero pensare alle tempistiche, dato che ormai è già accaduto?- pose quella domanda senza aspettare una risposta da parte della Grifondoro, difatti proseguì dopo poco. -Io non penso che dovresti dare priorità in base a chi è venuto prima, bensì a ciò che ti dice il tuo cuore. Quando guardi Max, il tuo cuore urla il suo nome, dici? Allora penso che la risposta sia davanti ai tuoi occhi- disse sinceramente. Voleva parlare a Maya nel modo più chiaro possibile, evitando fraintendimenti in quel momento delicato, perciò decise di farle nuovamente una domanda. -Invece, quando guardi questa ragazza, il tuo cuore come reagisce? Se anche per lei urla il suo nome, fermati un attimo e pensa a quale nome sovrasta l’altro talmente è forte l’urlo. Non devi dirlo a me se non vuoi, inevitabilmente io sono di parte, ma a te stessa. Né devi risponderti adesso, prenditi tutto il tempo che ti serve, non un secondo in meno e sì ai minuti in più, non esiste una data di scadenza a questo tempo, l’importante è che tu riesca a ottenere la risposta- le disse, scegliendo di spostare le iridi sui loro gufi che avevano spiccato il volo e danzavano nel cielo poco distanti da loro per lasciarle il tempo di riflettere e prendere di nuovo la parola. -In ogni caso, qualunque sia la tua conclusione finale, io sarò sempre qui a rispettarla e ad ascoltarti per tutto, ormai mi piace improvvisarmi magi-psichiatra!- esclamò. Magari avrebbe dovuto considerarla davvero come carriera futura, oppure avrebbe potuto fare la magi-psichiatra delle Creature Magiche, anche loro potevano avere tante cose da dire e bisogno di sfogarsi, anche se prima avrebbe dovuto studiare la lingua di tutti o specializzarsi solo su un numero limitato di Creature… ma perché diamine aveva iniziato a pensare alla sua futura carriera?! A volte rimaneva scioccata lei stessa dalla sua soglia dell’attenzione e di quanto le bastasse poco per spostare i pensieri altrove, il prossimo passo era riuscirci anche per distogliere l’attenzione da quelli negativi. -Poi penso che Max ti perdonerà e che rispetterà i tuoi tempi- o lo prendo per le orecchie e gliele tiro finché non diventano dispari avrebbe voluto aggiungere, ma decise di non farlo perché era pur sempre una persona pacifica.
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