Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Vi starete chiedendo perché vi ho chiamati qui

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view post Posted on 30/10/2023, 15:25
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"You can't take a picture of that. It's already gone."

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Dolus era nervoso, e aveva una bassissima tolleranza per il nervosismo.
Il suo umore variava da un entusiasmo curioso (molto ben nascosto) per la conoscenza alla rassegnazione, alla delusione, nei suoi momenti più bassi. Non passava mai per l'ansia, perché era solito soffocarla con ore e ore di riflessioni, finché non si trasformava in una delle altre emozioni.
In quel caso, il fatto che avesse esplicitato negli inviti al Ballo di Halloween - inviti spediti anche fuori dalle mura di Hogwarts, persino fuori dall'Inghilterra - che ci sarebbero state esibizioni da parte della popolazione della scuola, e che, a poche ore di distanza dalla chiusura delle iscrizioni, nessuno dei vigliacchi abitanti della scuola si fosse fatto avanti lo stava rendendo molto nervoso.
Aveva dunque fatto qualcosa a cui non ricorreva mai, qualcosa che anzi lo ripugnava: aveva agito d'istinto.
Aveva letteralmente preso il primo nome che aveva in testa (Charlotte Melankholiya, che in qualche modo si era accampata lì senza pagare l'affitto) e la prima lettera che aveva trovato sulla scrivania (quella del Dirigente Campbell, anche se gli aveva scritto in qualità di Bibliotecario) e aveva scritto missive frettolose. Finché non erano arrivate le loro risposte, non era neppure riuscito a credere di averlo fatto davvero, invece era così, e ora non si poteva più tornare indietro.

Bussarono alla porta mentre lui era ancora in quello stato di straniamento. Tamburellò le dita sulla scrivania mentre salutava la Direttrice Melankholiya, il Dirigente Campbell, e l'Assistente Corbirock, invitata da quest'ultimo. Al di là di ogni cosa, Dolus non poteva che rallegrarsi che ben tre persone avessero risposto alla chiamata di Hogwarts in un lampo.
Li accolse con un'aria grave, ma anche con un po' di malcelata eccitazione. Si sarebbero esibiti, perdinci.

- Vi ringrazio per essere venuti qui con così poco preavviso. - esordì, dopo avere Evocato tre sedie.

- Sapete che la reputazione di Hogwarts è in bilico, e che sta a noi salvarla nel più incredibile dei modi, non con bacchette e combattimenti, ma con... ebbene, con l'interpretazione di una nota storia magica. La Fiaba dei Tre Fratelli.

Si schiarì la voce, solenne.

- Dovrete dividervi i ruoli dei Tre Fratelli: Antioch, Cadmus e Ignotus. Vi consiglio di spartirveli secondo le vostre inclinazioni.

Sempre secondo inclinazioni...

- ... io sarò la Morte.

Si schiarì la voce. Proprio in quel momento scoccò l'ora e il pendolo settecentesco vicino all'entrata, che si era dimenticato di avere incantato secondo il mood della stagione, irruppe in una risata da banshee. Dolus fece finta di non sentirlo.

D.
 
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view post Posted on 30/10/2023, 16:32
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shouq


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Sheldon aveva provato ad avvertirla, ma la lettera del Preside l’aveva comunque raggiunta per prima. Irvine B. Dolus l’aveva incastrata, li aveva incastrati tutti, appellandosi all’onore della scuola e, naturalmente, nessuno di loro aveva davvero avuto la possibilità di sottrarsi alla nuova idea eccentrica dell’uomo che viveva nell’ombra, ma che a quanto pareva amava essere intrattenuto.
Lei detestava assecondarlo in quelle improvvise occasioni di socialità, in cui lui si ricordava di essere il Preside di una delle scuole di magia più prestigiose del pianeta e, in teoria, di avere anche una qualche reputazione da difendere.
Pur avendo pensato di temporeggiare con la sua risposta per farlo crogiolare nel panico della figuraccia che avrebbe fatto davanti agli ospiti esterni (e esteri?) al Ballo, Charlotte gli aveva risposto quasi subito perché sapeva che, se non avesse cavalcato quell’istinto iniziale, avrebbe finito con l’incenerire la lettera e pure il suo mittente.
Aveva lasciato che fosse Sheldon a busssare, quello più flemmatico tra loro, per non rovinarsi le punte dei suoi stivaletti rosa con la porta che aveva voglia di prendere a calci.

– Ah, si è già vestito da Morte, bene.

Asserì sarcastica e letale (se il sarcasmo fosse stato un’arma, Dolus in quel momento si sarebbe dissanguato sulla scrivania), dopo essersi accomodata su una delle sedie con dei movimenti scattosi e aver lasciato che l’uomo blaterasse sui modi incredibili in cui loro avrebbero salvato la scuola.

– Va bene, va bene. Tutto molto nobile, certo.

Sbuffò , sventolando la mano coperta dal guanto di seta che celava la sua mano nera, quella che Dolus in teoria avrebbe dovuto contribuire a guarire.

– Io farò Cadmus, il fratello con la Pietra della Resurrezione.

Prese l’iniziativa, dunque rivolse lo sguardo verso gli altri due sfortunati avventuri di quel piano teatrale per assicurarsi che non avessero obiezioni particolari da fare sulla scelta del personaggio.

– Un manichino di Difesa Contro le Arti Oscure interpreterà la mia amata irraggiungibile, o magari riuscirò a convincere un fantasma.

Continuò, quindi si strinse nelle spalle e sollevò l’indice in direzione del Preside dall’altra parte della scrivania.

– Un Mobilicorpus o un Incantesimo di Levitazione sui miei vestiti, lei, Morte, sarebbe in grado di castarlo per evitare che io mi impicchi sul serio, quando sarà il momento di venire a prendere il secondo fratello?

Gli rivolse un sorriso affilato come la famosa arma che poco prima l’avrebbe fatto crepare dissanguato e sbatté le palpebre un paio di volte, vagamente divertita di aver insinuato che l’Aritmante non fosse in grado di castare dei semplici incantesimi, ma allo stesso tempo seria nel quesito che gli aveva appena posto perché, a detta dell’uomo, avrebbero dovuto fare delle prove. E lei non ci teneva a finire davvero tra le braccia della Morte. Soprattutto se queste erano attaccate al corpo grigio di Irvine B. Dolus.
 
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view post Posted on 30/10/2023, 22:15
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Il mese di ottobre, strisciando sul suo finire, si avviava al culmine della stagione più macabra dell'anno. Per streghe e maghi che per caramelle gustavano vomito o caccole e magari dipingevano troll con tutù, la festa di Halloween doveva davvero essere un tripudio di quanto più funereo e raccapricciante prodotto dalla materia dell'universo.
Stringendosi in un mantello color viola acceso, Eleanor non poté fare a meno di associare quelle due parole al Preside Dolus, non appena questi invitò loro a entrare: funerea era la sua espressione in volto, come se non dovessero parlare di presenziare a un ballo, raccapricciante era stato l'invito perentorio rivolto a Charlotte. Rivolse uno sguardo all'amica, che avrebbe difeso con le unghie e con i denti, e poi a Sheldon, che non si era azzardato a invitarla con lo stesso invito perentorio. Quando tornò a spostare le iridi chiare sul Preside aveva già deciso chi dei tre fratelli interpretare.
«Per Hogwarts, davanti ai membri prominenti della nostra società, è il minimo che possiamo fare».
Un sorrisetto le si dipinse in volto, perché quel giorno Dolus le stava antipatico tanto quanto quando la sua storia era iniziata. Vederlo obbligato a quel divertimento era una delizia.
«Io sarò Antioch, con la Bacchetta di Sambuco».
Puntata contro Dolus, pensò, e si chiese con Charlotte se fosse una buona idea affidargli la levitazione dell'amica appesa a una corda.
«Io posso occuparmi del sangue, dovrei avere da parte una abbondante fornitura di inchiostro sanguinolento. Al momento giusto mi imbratterò il collo con quello. Posso anche fornire dei colori in polvere per truccarci, soprattutto alla Morte, che avrà bisogno di cerchi attorno agli occhi, zigomi affilati e guance scavate...».
Indagò le occhiaie sul volto di Dolus, poi spostò la sua attenzione su Sheldon.
Vedeva bene il proprio fidanzato a rappresentare unicamente il terzo fratello, il più giovane e il più saggio dei tre. Mentre Eleanor prima o poi avrebbe finito per schiantare chi avesse rischiato di ferire Charlotte, mentre Charlotte l'avrebbe ricercata nel mondo dei morti, Sheldon se la sarebbe spassata sotto il suo mantello.
 
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view post Posted on 30/10/2023, 23:56
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Dirigendosi verso il gargoyle dell’Ufficio del Preside, dopo avergli riferito la parola d’accesso, il Dirigente si ritrovò a pensare a quanto atipico fosse stato… l’invito che aveva ricevuto.
Probabilmente il Preside aveva bisogno di un corso accelerato di buone maniere e tecniche di scrittura di comunicazioni interne allo staff. Tuttavia il Dirigente era un mago molto flemmatico e avrebbe evitato di dirglielo, soprattutto in quel modo – anche perché non gli serbava un sincero rancore. Gli era giusto rimasta un po’ della stizza dovuta al fatto di non essere stato avvisato anzitempo della tassa FINITE dal Preside, ritrovandosi così da un giorno all’altro con uno stormo di gufi arrabbiati da parte di Tutori e Tutrici e dovendosi raccapezzare tutto d’un tratto.
Quando bussò alla porta di Irvine Bryce, in effetti, ci ripensò di nuovo: il Preside aveva proprio bisogno di un corso accelerato di buone maniere. Sorrise incoraggiante a Lottie ed Ele: alla prima perché immaginava fosse molto nervosa, sapendo che Dolus avesse dato per scontata la sua presenza (“La Direttrice Melankholiya ha già accettato di partecipare, anche se non lo sa ancora”, sic!); alla seconda, perché in realtà aveva bisogno di incoraggiamento da lei e le sue guance colorate di fard gli rinvigorivano il coraggio che non aveva – era un Corvonero, mica un Grifondoro…!
Salutò il Preside con un cenno del capo e lo ringraziò per la sedia, su cui si accomodò per ascoltare quanto avesse da dire egli. Soffocò una risatina, celandola in un sorriso divertito, alle frecciatine di Lottie. Da Dirigente doveva sempre misurare bene le parole, i toni e i modi: da Dirigente sapeva che la virgola sbagliata o il verbo sbagliato, o, che Paracelso gliela scampasse, la lettera sbagliata!, potevano essere fatali; ma per assurdo nell’ufficio della più importante carica di Hogwarts la Direttrice del Personale poteva permettersi di parlare in tono tagliente. (Be’, poteva permetterselo, dopo i grossolani errori di comunicazione del Preside.) Più delicata e posata, invece, fu Eleanor.
«Nonostante il peculiare invito, ammetto di aver apprezzato abbia pensato a noi, Preside. Sono certo sarà un’esperienza bella da ricordare e vivere. Al di là di questo, non mi sarei mai tirato indietro a un richiamo nel nome di Hogwarts».
Irvine, in effetti, l’aveva forse colpito nel suo punto debole nell’invitarlo: la sua più profonda dedizione all’istituzione che curavano e rappresentavano. Per Sheldon, come per le altre lì presenti, quello che facevano andava oltre al lavoro e alla passione perché assurgeva a vero e proprio obiettivo di vita da curare costantemente ogni giorno.
E se curare la scuola, la sua immagine e il suo benessere significava pure prestarsi a un’esibizione halloweeniana, ottimo.
«Oh. Allora immagino a me tocchi Ignotius».
Constatò, riflettendci su. In effetti credeva fosse l’unico personaggio con cui riuscisse ad avvertire una certa affinità, per il suo nascondersi e rimanere sotto coperta. O, meglio, sotto mantello.
«Potrei usare un mantello che ho già, fatto di foglie autunnali arancioni, come Mantello dell’Invisibilità. Sarebbe scenograficamente d’impatto e il tema del mantello richiamerebbe molto quello di Halloween. Lei, la Morte, potrebbe guardarsi intorno alla mia ricerca, mentre io guizzo qui e lì, sgusciando via dalla sua vista».
Non sarebbe stata la prima volta che avrebbe usato il Mantello Autunnale, un capo di vestiario incantato che aveva preso dal McClan’s, in occasione di Halloween.
«A meno che non vogliate prestarmi un Mantello dell’Invisibilità, beninteso».
Specificò, ironico.
«Potrei approfittare del tempo nascosto sotto il mantello per cospargermi i capelli di zanne di serpente in polvere – nella dispensa di Pozioni ce ne sono alcune da buttare perché troppo vecchie. La fine polverina bianca mi imbiancherebbe i capelli e mi potrebbe far sembrare più vecchio, così da far capire che sono giunto a veneranda età quando mi tolgo il mantello di dosso. Potrei affidare il mio mantello a un paio di manichini da allenamento rimpiccioliti, che rappresenterebbero i miei figli. A quel punto mi rivolgo a lei, signora Morte, sorridendole come si sorride a una vecchia amica…».
Sorrise a Dolus, dandogli un’ultima cosa da puntualizzare. Si stavano un po’ tutti improvvisando registi, ma voleva che anch’egli facesse la sua parte di regia, senza limitarsi a quella di produttore.
«Come potremmo rendere la scena finale? Il trapasso sereno di Ignotius che esce di scena insieme alla Morte?».
 
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