L'arrivo di ottobre aveva cosparso il corpo di Eleanor di brividi e non era stata colpa dei primi spifferi freddi (ai quali aveva preparato tanto se stessa quanto le rose del suo giardinetto, sferruzzando e avvolgendo lana attorno alle loro spine delicate). All'inizio del mese si era svegliata accogliendo la nebbia che iniziava ad ammantare la via di Hogsmeade al mattino e poi aveva ricollegato quei brividi a delle scintille di creatività sotto la pelle. Quelle sensazioni erano state finemente tradotte in ricette, progettate, calcolate, sottoposte all'accademia e pubblicate in un listino tanto nuovo di zecca quanto... rancido.
Proprio quando il campanello dorato posto all'ingresso tintinnò, la titolare della bottega stava per aggiungere un ultima goccia di verde acido a una boccettina apparentemente rotta, prototipo della collezione lanciata per Halloween. Annunciò ad alta voce “Arrivo!” e agitò la bacchetta un paio di volte, poi ripose gli strumenti e lasciò la boccetta su cui stava lavorando sul bancone da creazione, aspettando che il colore sedimentasse. Ravvivò i vividi capelli rossastri dietro le orecchie e tornò dietro il bancone con un lieve sorriso di scuse.
«Mi perdoni, avevo per le mani un colore delicato e… benvenuto da Scribbulus, caro August!».
La proprietaria della bottega si voltò in direzione dello studente di Tassorosso e un sorriso caloroso si distese sulle labbra melograno riconoscendo dietro al bancone chi tante volte le aveva offerto un aiuto a Hogwarts. Appellò alcune pergamene dai colori per lo più pastello e le posizionò sul bancone, davanti all'altro.
«Per tutti i rifornimenti necessari al nuovo anno a Hogwarts, con la piuma di corvo al posto di quella d'oca, paga
otto galeoni esatti. Forse ricorderà già il nostro
Catalogo, ma mentre preparo i suoi acquisti se vuole può sfogliare il Catalogo Cromatico dei
Sottotoni GLOM. Le lascio tutto qui!».
Lasciò sul bancone una pergamena che rievocava un'atmosfera tetra (nettamente diversa dalle altre) e poi ne recuperò un'altra, nei toni del lavanda, del blu, dell'arancio e dell'azzurro. Sfogliò le pagine di un registro pesantuccio mentre parlava.
«Per la sua iscrizione al
Club Artistico e Letterario di Scribbulus (che scade a gennaio, si ricordi di rinnovarla!), le spetta un lancio al
Gioco della Piuma dell'Oca!».
Sollevando la bacchetta, Eleanor agitò i capelli che morbidi e gonfi come lava le discendevano sulla schiena. Da uno scrigno posto sopra al bancone fece levitare un dado, che offrì al cliente. Dopo il suo tiro, la pedina che attendeva di poter avanzare dall'iscrizione al Club si mosse fino alla quarta casella. Su di essa, però, incontrò un inchiostro goloso: quando questo tentò di papparsela, la pedina scappò, rifuggiandosi sulla casella precedente e, dunque, fermandosi sulla terza.
«Desidera altro, caro?»
