Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Pausa pranzo

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view post Posted on 10/10/2023, 17:40
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Ogni giorno era quello giusto per immergersi nei colori pastello di Eleanor Corbirock. Auburn era appena tornata da una visita diplomatica a Singapore (appena nel senso di un’ora prima), ma questa volta non aveva assolutamente intenzione di rinunciare a fare di persona i suoi acquisti di cancelleria: da troppo tempo relegava a Rosario o ai suoi segretari anche quel compito, che in realtà per lei era sempre stato un piacere. Ormai anche sette ore di fuso orario non la scombussolavano troppo, soprattutto quando si trattava di viaggiare verso Ovest, perciò aveva deciso che una buona doccia e qualche operazione di toeletta sarebbero bastate a rinfrescarla il tanto da proseguire nella lunghissima giornata, in cui, così, ci sarebbe stato spazio per una passeggiata sulla via commerciale magica. Raggiunto l’angolo che conduceva a Notturn Alley, gli occhi blu si posarono deliziati sull’insegna di Scribbulus e le sue vetrate, e dita inanellate spinsero delicatamente la porta d’ingresso.
   «  Buongiorno  »
Il saluto fu accompagnato dal tintinnio del campanello, mentre Auburn si addentrava nel locale guardandosi intorno. Ogni articolo esposto le faceva venire il desiderio di acquistarlo e l’ispirazione per un nuovo progetto: la ricchezza del catalogo e l’abilità della proprietaria nel selezionare gli strumenti più particolari mettevano le ali alla fantasia.
Quando gli ultimi clienti prima di lei — un mago sulla quarantina e una streghetta dall’aria furba che era riuscita a farsi comprare un TrovaDocumento che, come il padre aveva invano cercato di farle notare, era probabilmente oggetto del capriccio solo per la forma di Plimpy e non avrebbe mai trovato utilizzo — ebbero concluso i loro acquisti, Auburn li salutò con un ghigno complice e si avvicinò al bancone, per salutare anche chi avesse trovato ad attenderla.
   «  Vi ho mai detto che questa poltroncina è deliziosa? I mirtilli! Dunque, innanzitutto, vorrei rinnovare la mia sottoscrizione al Club Artistico e Letterario di Scribbulus.  »
Affermò con un sorriso.
   «  Poi… dovrei fare un po’ di rifornimento di cancelleria, sicuramente:
una boccetta di Magenta Zouwu — visto che oggi è dieci, posso usufruire della promozione?
una boccetta di inchiostro dorato,
una Boccetta Studiosa di inchiostro nero, a forma di calderone,
un pacco da cento biglietti da visita,
una confezione di ceralacca magenta,
un timbro fantasioso normale,
un timbro fantasioso a secco,
e… ho visto in vetrina le Cromie Universali GASP, ne vorrei una boccetta d’inchiostro ma non ho ancora scelto il colore, posso guardarle meglio da vicino?  »
L’ampolla in esposizione su cui aveva messo gli occhi, entrando, l’aveva subito conquistata: davvero non aveva necessità di altri ninnoli, ma se ne era uscita pensando che potesse essere un ottimo regalo. Restava solo da capire quale abbinamento tra l’inchiostro e la cometa avrebbe richiamato, nella sua mente, quello che sarebbe stato il destinatario.

 
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view post Posted on 1/11/2023, 21:02
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«Perdonatemi, arrivo!».
Parlando a un tono di voce lievemente più alto da oltre la porticina del retrobottega, l'artigiana aggiunse un'ultima goccia di verde acido a una boccettina apparentemente rotta, prototipo della collezione lanciata per Halloween. Agitò la bacchetta un paio di volte, poi ripose gli strumenti in fretta e lasciò la boccetta su cui stava lavorando sul bancone da creazione, aspettando che il colore sedimentasse.
Dall'altro lato del negozio trovò qualche cliente in attesa: si scusò a profusione per il lavoro che l'aveva rapita, poi impacchettò con un sorriso un TrovaDocumento che sarebbe divenuto un ottimo peluche di Plimpy, nella pratica.
Quando padre e figlia abbandonarono la fila formatasi al bancone, Eleanor batté un paio di volte le palpebre.
«Auburn, cara, bentornata!».
Un sorriso sincero le si aprì sul volto, mentre gli occhi chiari della strega di Leeds si posavano con discrezione sull'acconciatura, sulle vesti di buona fattura e sui tanti anelli della strega davanti a lei. Erano dettagli che l'appartenenza alla Lega delle Streghe e l'essere una Responsabile di Gossip la obbligavano a guardare, anche solo per notare quali possibili novità potesse portare una figura a tratti misteriosa come quella di Auburn Gold.
Ravvivò i vividi capelli rossastri dietro le orecchie e rivolse alla cliente un lieve sorriso di scuse.
«Perdoni l'attesa, benvenuta da Scribbulus!».
La proprietaria della bottega appellò alcune pergamene dai colori per lo più pastello e le posizionò sul bancone, a disposizione dell'altra.
«Ah, il magenta è il colore della sua firma, vero? Certamente può usufruire della promozione, anzi, è un piacere per me che qualcuno la sfrutti, sa?».
Iniziò ad appellare sul bancone gli articoli richiesti, per imballarli e incartarli.
«Le lascio allora il Catalogo Cromatico dei Cromie Universali GASP e… questi sono i relativi campioncini. Personalmente, le consiglierei in particolare di guardare l'Esplosione di Supernova, l'Aurora, la Quasar e la Galassia o la Via Lattea, in base al suo gusto».
Mentre parlava, da sotto il bancone sollevò uno scrigno, contenente numerose fialette (una per ogni cromia), il cui colore contenuto sotto forma di inchiostro era indicato da una targhetta.
«Felice di poterla riaccogliere all'interno del Club Artistico e Letterario di Scribbulus: avrà accesso ai Nontiscordardimé, al Gioco della Piuma dell'Oca e al Crogiolo».
Fece un paio di conti su un registro, poi da un piccolo scrigno sul bancone fece levitare un dado nelle tonalità pastello della bottega, acquistato da Mondomago tempo prima.
«Con quanto richiesto fino a ora, applicando lo sconto, spende ventiquattro galeoni e quattordici falci. Avrebbe già diritto a quattro lanci al gioco e le mancano appena tre falci per poterne ottenere un quinto. Cosa vorrebbe intagliato nei Timbri Fantasiosi?».
Il rumore di un lieve trambusto dietro qualche scaffale si sostituì al suo chiacchiericcio: sicuramente qualche Penna Draconica era stata stuzzicata da Dirac, il gatto nero come l'inchiostro che la seguiva un po' ovunque.
 
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view post Posted on 4/12/2023, 17:11
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Se già era sorridente, come ogni volta che si trovava in quello che probabilmente era il suo negozio preferito, la vista di Eleanor la rallegrò ancor più: chissà quali sorprese stava preparando nel suo retrobottega; con le feste che si avvicinavano era certa la Corbirock fosse impegnata in originali creazioni.
   «  Ciao Eleanor! Oh  »
Il prosieguo del saluto di lei la sorprese un poco, portandola a cambiare registro.
   «  Preferisce che ci diamo del lei? »
Chiese allungando il collo verso il basso, con parole che uscirono in punta di piedi.
Eppure i modi della sua ex-compagna di Squadra non erano cambiati, capaci di mettere tutti a proprio agio e strapparle un altro sorriso. Sebbene non si frequentassero, ad Auburn pareva di conoscere Eleanor molto bene, almeno in alcuni aspetti, e le fece piacere rivederla radiosa e aggraziata come sempre. Si ricordava anche di quel dettaglio nella sua firma che per la Gold era così importante, un’attenzione che non poteva non apprezzare: annuì compiaciuta prima che l’altra le porgesse il Catalogo Cromatico, in cui si perse per diversi istanti con un’espressione ammirata. Fu felice di ricevere i consigli della sua creatrice, perché se fosse stata lasciata a se stessa davanti a quel tripudio di colori avrebbe potuto restare là davanti fino alla chiusura, senza sapere quale scegliere. La comparsa e l’apertura dello scrigno non aiutarono la sua indecisione: le numerosissime ampolle apparivano come un tesoro ai suoi occhi deliziati, che non riuscivano a staccarsi dagli effetti, tutti bellissimi, degli inchiostri magici.
   «  Wow, sono davvero uno spettacolo. Mi sta venendo la tentazione di comprarle tutte  »
Sorrise tornando sul volto di Eleanor, quando si rese conto di stare consumando un po’ troppo del suo tempo. Si rigirò tra le dita le Cromie che le erano state suggerite, davvero indecisa su quale potesse essere la più idonea, mentre il nome che, come un sussurro passeggero, le era venuto in mente al posare lo sguardo sulla vetrina si ripeteva con sempre più convinzione nella sua mente. I colori avevano un grande potere su di lei, ne aveva di preferiti, certo, ma erano gli accostamenti e le proporzioni a fare la differenza. L’abilità della proprietaria di Scribbulus le stava facendo apprezzare anche sfumature solitamente distanti dal suo gusto, così per non trattenere oltre quella che aveva tutta l’aria di essere una strega molto impegnata non poté che fare appello a un’altra cosa molto importante: i nomi. Con quelli era molto più facile orientarsi: non appena li prese in considerazione, la decisione le apparve immediata.
   «  Aurora.»
Decretò, gustandosi un’ultima occhiata a quello scrigno delle meraviglie.
   «  Questa si potrebbe impacchettarla a parte? Vorrei regalarla.»
Mentre i suoi acquisti venivano preparati e le venivano elencati i vantaggi di cui tornava a godere con la sua iscrizione, il suo sguardo non riusciva a smettere di vagliare gli articoli esposti sugli scaffali pastello.
   «  Oh be’, se stanno così le cose… dovrò per forza prendere anche un pacco di carta da origami.  »
Si strinse nelle spalle mostrando le palme delle mani con fare ironico. Auburn aveva tanti difetti, ma almeno come cliente era buona: non aspettava che una scusa per comprare qualcosa che non le serviva. Anche se, quando si trattava di consegne, temeva di essere un po’ troppo esigente: venne il momento di personalizzare i suoi timbri, per cui fortunatamente aveva una bozza pronta. La estrasse dalla borsa porgendola a Eleanor, sperando che non si trattasse di una richiesta eccessivamente complessa. Il disegno che aveva realizzato ritraeva un ঌ attorno al quale una scopa stilizzata si muoveva in cerchio. Ogni volta che il ciclo si concludeva, due tagli diagonali attraversavano uno dopo l’altro il simbolo del Li, formando una X che svaniva lentamente durante il terzo ciclo, per poi ricominciare l’animazione da capo.
   «  Sarebbe possibile, se ogni volta aggiungessi una goccia di inchiostro dorato alla ceralacca, che la X fosse di questo colore? Per il timbro a secco ovviamente non si pone il problema.»
Chiese speranzosa, guardando Eleanor con la faccia più da cerbiattina che aveva. Intanto la comparsa di Dirac risvegliò un istinto irrefrenabile in lei, che subito si piegò allungando una mano alla possibilità che la creatura volesse degnarla delle sue attenzioni.
   «  Ciao, bono!  »
La voce fu quella che riservava esclusivamente ai gatti. Quelli neri, poi, occupavano il massimo vertice della sua piramide.
   «  Sono davvero felice di poter di nuovo fregiarmi dell’appartenenza al Club Artistico e Letterario di Scribbulus. Posso selezionare l’inchiostro Magenta Zouwu e quello dorato come Nontiscordardimé? »
Con l’emozione di una bambina eseguì poi i suoi lanci del Gioco della Piuma dell’Oca, curiosissima di vedere come si sarebbe sviluppata la sua ormai lunga partita.

 
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view post Posted on 23/12/2023, 17:43
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Il prototipo di Sottotono GLOM, abbandonato da qualche minuto sul banco da lavoro oltre la porticina del retrobottega e non più visto, emise un piccolo scoppio giallo canarino e poi, in rapida successione, produsse del fumo color catrame e la boccettina dall'apparenza delicata si ruppe sul serio in una pioggia di frammenti. Eleanor se ne sarebbe preoccupata più tardi, poiché per il momento la risposta di Auburn produsse un sorriso spontaneo sulle sue labbra.
«No, Auburn, siamo cresciute insieme! La mia era pura cortesia, trovandomi dietro al bancone, ma se la ritieni sovrabbondante possiamo tornare a darci del tu».
Nonostante gli anni trascorsi lontane dalla vita da studentesse, le sorrise come se si fossero trovate al centro campo per uno dei suoi allenamenti da capitana. Guardò la strega davanti a lei, con la vita che aveva creato a rallegrarle gli occhi, inanellarle le mani e darle, ahiloro, poco tempo per lo shopping tra un impegno e un altro.
«Grazie, davvero! Sono felice che ti piacciano, sono tra le creazioni di cui più vado fiera».
Notò lo sguardo meravigliato della donna, ammirando in modo in cui, nonostante gli anni vissuti nel mondo magico e i giri per il globo, potesse ancora sorprendersi di quelle piccole cose graziose in boccetta. Era l'attenzione per le piccole cose che le sorreggeva.
Ravvivò i vividi capelli rossastri dietro le orecchie, continuando a impacchettare gli acquisti e prendendo una boccetta di inchiostro Aurora, per incartarla a parte in una carta finissima color azzurro cielo.
«Alla spesa precedente, allora, si sommano otto galeoni e nove falci. Altri due lanci al Gioco della Piuma dell'Oca, per un totale di sei lanci!».
La proprietaria della bottega agitò la bacchetta e, mentre le impacchettava gli acquisti, da uno scrigno in cartoncino doppio e pesante di un leggero celeste fece levitare il dado da gioco. La pedina partiva dalla trentatreesima casella. Quando lanciato, il dado la incitò a muoversi di due saltelli, che la condussero esattamente su una Casella Premio. La pedina festeggiò brevemente con qualche scoppio dorato, poi da lì avanzò di quattro passi, poi di altri due e ancora di altri due, sempre indenne. Più coraggiosamente, poi, avanzò di quattro saltelli consecutivi, schivando un set di gomme fameliche e una macchia d'inchiostro su cui scivolare. L'ultimo lancio le regalò un altro due: la pedina, con uno dei viaggi più tranquilli mai visti in quel gioco, si fermò sulla casella numero quarantanove. Eleanor estrasse da un altro scrigno un rotolino di pergamena, affinché il caso decidesse il premio vinto dalla strega.
«Oh, un premio grazioso, per variare un po' con la piuma da tenere in borsa: una a scelta tra piuma di Augurey, piuma di Fwooper e piuma di Diricawl. Quale preferisci?».
Si preparò ad aggiungere anche essa all'interno della borsa cartacea preparata per lei, poi annuì in risposta alla successiva domanda.
«Sì, assolutamente! Serve un po' di manualità nell'aggiungere una sola goccia di inchiostro e non di più (altrimenti non riuscirebbe), ma credo la perfezionerai in fretta. Vado a intagliare il timbro, tenendo conto della tua richiesta, in modo che la X prelevi il dorato».
Si scusò con un sorriso e si allontanò superando la porta del retrobottega, ignorando momentaneamente il pasticcio creato dall'esperimento sul Sottotono GLOM abbandonato. Si dedicò all'intaglio del timbro, seguendo attentamente le indicazioni di Auburn e il suo disegno.
«Oh, sento che hai conosciuto Dirac!».
Disse un po' più ad alta voce, affinché Auburn potesse udirla dal retrobottega. Ridacchiò, sentendola salutare il gatto nero che si aggirava per la bottega. Questo si strusciò tra le caviglie di Auburn, accogliendo volentieri tutte le carezze con indole docile e giocherellona.
L'artigiana tornò al bancone con quell'ultimo articolo da incartare e imbustare qualche minuto dopo. Fece una prova su carta, per mostrarla ad Auburn e assicurarsi che fosse esattamente come richiesto, poi lo sistemò con gli altri articoli.
«Grazie a te per la fedeltà alla bottega e per l'entusiasmo. Spero di vederti anche presto al Crogiolo, sarei io lieta di poter ospitare qualche tuo disegno o una scultura, magari! Nontiscordardimé appuntati, grazie per gli acquisti e a presto, cara!».
 
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Quella che doveva essere una piccola esplosione variopinta attirò una parte non del tutto conscia della sua attenzione, ma le parole di Eleanor ne assorbirono la totalità poco dopo: sapere che il rapporto con la sua ex-compagna non si era sbiadito troppo la rallegrò. Forse, per varie ragioni, non poteva più essere vivido come un tempo, ma quale luogo migliore per ricordarle che le tonalità pastello non erano da meno?
   «  Ovvio, bisognerebbe essere ciechi per non apprezzarle! Sono sicura che farò un figurone con questo regalo.»
Sorrise, sempre più convinta di quell’idea un po’ strana che la vista delle boccette a tema le aveva fatto venire, mentre osservava le aggraziate mani di Eleanor incartare il dono in un azzurro cielo.
Le cose gradevoli in quell’emporio non erano mai poche, ed ecco infatti il dado incantato tornare tra le sue dita: giocò quella nuova manche con il fiato sospeso, esultando quando la pedina incontrò una casella premio e tirando tanti sospiri di sollievo quanti furono i lanci seguenti. Il piccolo oggetto che la rappresentava non perse mai terreno, e al termine di questi finì per completare una successione precisa di cinque altre pedine che diede una grande soddisfazione alla parte di lei che abitava lo spettro, ancor più quando si accorse che solo undici caselle la separavano dal traguardo.
   «  A presto, mia piccola rappresentante, hai fatto un ottimo lavoro.»
Si congratulò fiera, ridacchiando verso Eleanor che fortunatamente sembrava apprezzare il suo entusiasmo, che era lontano da solenni maniere. Quando poi lei le presentò i premi tra cui poteva scegliere, la bellezza delle piume la mise nuovamente in difficoltà. Ma come spesso succedeva, furono nuovamente i nomi a venire in suo soccorso.
   «  Augurey.»
Affermò senza esitazione, posando gli occhi sull’elegantissima piuma rigida e nera, dalle ombre petrolio, che sarebbe stata ottimo complemento per la sua collezione: perfetta per le più gravi questioni, che neanche una come lei poteva chiedere al futuro di risparmiarle.
Qualunque cosa la attendesse all’orizzonte, comunque, almeno avrebbe potuto rispondere con un sigillo ben fatto: fu più che lieta che Eleanor potesse realizzare la sua richiesta, già desiderosa di mettersi alla scrivania.
Intanto, mentre l’altra si ritirava nel retrobottega per creare l’elaborato strumento, Auburn poté fare la conoscenza del suo micio, di cui apprese il nome mentre con le unghie gli grattava i punti che ben sapeva essere più piacevoli.
   «  Ma sei un amore! Bravo gatto simpatico.»
Quella visita era decisamente valsa tutto ciò a cui aveva rinunciato per concedersela: dava una grande importanza al sonno e, ora, apprezzava molto meglio anche il cibo, ma poteva prendere un tramezzino per via prima di tornare in ufficio e per dormire c’era sempre tempo da morti.
   «  Ti ringrazio molto, spero di tornare presto a farvi visita e sì, ricambiare con qualcosa che venga dalle mie mani! Per ora, mi accontento di lasciare un piccolo segno con i Nontiscordardimé.»
Le sorrise ancora, prima di salutare lei e Dirac e volare via, in un leggero sbuffo di profumo.
 
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