Se già era sorridente, come ogni volta che si trovava in quello che probabilmente era il suo negozio preferito, la vista di Eleanor la rallegrò ancor più: chissà quali sorprese stava preparando nel suo retrobottega; con le feste che si avvicinavano era certa la Corbirock fosse impegnata in originali creazioni.
« Ciao Eleanor! Oh »
Il prosieguo del saluto di lei la sorprese un poco, portandola a cambiare registro.
« Preferisce che ci diamo del lei? »
Chiese allungando il collo verso il basso, con parole che uscirono in punta di piedi.
Eppure i modi della sua ex-compagna di Squadra non erano cambiati, capaci di mettere tutti a proprio agio e strapparle un altro sorriso. Sebbene non si frequentassero, ad Auburn pareva di conoscere Eleanor molto bene, almeno in alcuni aspetti, e le fece piacere rivederla radiosa e aggraziata come sempre. Si ricordava anche di quel dettaglio nella sua firma che per la Gold era così importante, un’attenzione che non poteva non apprezzare: annuì compiaciuta prima che l’altra le porgesse il Catalogo Cromatico, in cui si perse per diversi istanti con un’espressione ammirata. Fu felice di ricevere i consigli della sua creatrice, perché se fosse stata lasciata a se stessa davanti a quel tripudio di colori avrebbe potuto restare là davanti fino alla chiusura, senza sapere quale scegliere. La comparsa e l’apertura dello scrigno non aiutarono la sua indecisione: le numerosissime ampolle apparivano come un tesoro ai suoi occhi deliziati, che non riuscivano a staccarsi dagli effetti, tutti bellissimi, degli inchiostri magici.
« Wow, sono davvero uno spettacolo. Mi sta venendo la tentazione di comprarle tutte »
Sorrise tornando sul volto di Eleanor, quando si rese conto di stare consumando un po’ troppo del suo tempo. Si rigirò tra le dita le Cromie che le erano state suggerite, davvero indecisa su quale potesse essere la più idonea, mentre il nome che, come un sussurro passeggero, le era venuto in mente al posare lo sguardo sulla vetrina si ripeteva con sempre più convinzione nella sua mente. I colori avevano un grande potere su di lei, ne aveva di preferiti, certo, ma erano gli accostamenti e le proporzioni a fare la differenza. L’abilità della proprietaria di Scribbulus le stava facendo apprezzare anche sfumature solitamente distanti dal suo gusto, così per non trattenere oltre quella che aveva tutta l’aria di essere una strega molto impegnata non poté che fare appello a un’altra cosa molto importante: i nomi. Con quelli era molto più facile orientarsi: non appena li prese in considerazione, la decisione le apparve immediata.
« Aurora.»
Decretò, gustandosi un’ultima occhiata a quello scrigno delle meraviglie.
« Questa si potrebbe impacchettarla a parte? Vorrei regalarla.»
Mentre i suoi acquisti venivano preparati e le venivano elencati i vantaggi di cui tornava a godere con la sua iscrizione, il suo sguardo non riusciva a smettere di vagliare gli articoli esposti sugli scaffali pastello.
« Oh be’, se stanno così le cose… dovrò per forza prendere anche un pacco di carta da origami. »
Si strinse nelle spalle mostrando le palme delle mani con fare ironico. Auburn aveva tanti difetti, ma almeno come cliente era buona: non aspettava che una scusa per comprare qualcosa che non le serviva. Anche se, quando si trattava di consegne, temeva di essere un po’ troppo esigente: venne il momento di personalizzare i suoi timbri, per cui fortunatamente aveva una bozza pronta. La estrasse dalla borsa porgendola a Eleanor, sperando che non si trattasse di una richiesta eccessivamente complessa. Il disegno che aveva realizzato ritraeva un ঌ attorno al quale una scopa stilizzata si muoveva in cerchio. Ogni volta che il ciclo si concludeva, due tagli diagonali attraversavano uno dopo l’altro il simbolo del Li, formando una X che svaniva lentamente durante il terzo ciclo, per poi ricominciare l’animazione da capo.
« Sarebbe possibile, se ogni volta aggiungessi una goccia di inchiostro dorato alla ceralacca, che la X fosse di questo colore? Per il timbro a secco ovviamente non si pone il problema.»
Chiese speranzosa, guardando Eleanor con la faccia più da cerbiattina che aveva. Intanto la comparsa di Dirac risvegliò un istinto irrefrenabile in lei, che subito si piegò allungando una mano alla possibilità che la creatura volesse degnarla delle sue attenzioni.
« Ciao, bono! »
La voce fu quella che riservava esclusivamente ai gatti. Quelli neri, poi, occupavano il massimo vertice della sua piramide.
« Sono davvero felice di poter di nuovo fregiarmi dell’appartenenza al Club Artistico e Letterario di Scribbulus. Posso selezionare l’inchiostro Magenta Zouwu e quello dorato come Nontiscordardimé? »
Con l’emozione di una bambina eseguì poi i suoi lanci del Gioco della Piuma dell’Oca, curiosissima di vedere come si sarebbe sviluppata la sua ormai lunga partita.