| L'estate per Eleanor Corbirock aveva portato caldo, impegni burocratici, impegni con i fornitori, impegni imprevisti da Ispettrice del Secondo Livello (in mezzo a questi, gli appuntamenti con Laurie, sua collega, per verificare che i pub non servissero lotti malandati di Sale di Avvincino si erano confermati, come già era stata certa fin dall'inizio, molto piacevoli), scadenze, rincorse, bozze e una pioggia torrenziale di operosità e creatività, che era presto sfociata in nuovi progetti. Parte di questi erano ora alle fasi più tecniche di realizzazione, altri erano stati sottomessi all'Accademia che si occupava di accettare e ufficializzare i brevetti su nuove sfumature di colore (quello riguardava il bozzetto che fuoriusciva da uno dei cassetti, una pergamena ove Eleanor aveva condotto uno degli ultimi test sulle cromie uniche), molti erano già stati pubblicati e ben accolti dalla clientela. Eleanor si sentiva soddisfatta, e un po' adulta per essere riuscita a gestire quegli impegni. Rinchiusi i pensieri più noiosi nel cassetto più in fondo, accolse la deliziosa coppia che si era avvicinata al bancone. «Buon pomeriggio anche a lei, Isabelle. Sto bene, vi ringrazio. Voi quasi pronte per il rientro a scuola, immagino». Sorrise, un po' invidiando la frenesia che avrebbero vissuto riprendendo le lezioni al castello. Mentre le due valutavano cosa acquistare, la Titolare del negozio fece levitare pacchi di pergamena, boccette d'inchiostro e piume. Rinchiuse ciascun articolo in scatolini di carta spessa e poi inserì questi ultimi in buste in carta turchese resistente, recante sul fronte il logo del negozio. «Allora per il Set Base e il rinnovo dell'iscrizione al Club Artistico e Letterario di Scribbulus pagate nove galeoni e un falci ciascuna. Molto lieta di avervi ancora tra le iscritte!». Lo disse genuinamente, con un sorriso lieve sulle labbra sangria. «Un lancio ciascuna di dado, allora! Pronte a giocare?». Appellò il dado del gioco della Piuma dell'Oca da un piccolo scrigno sul bancone e lo fece levitare davanti alle due, che avrebbero potuto afferrarlo e giocare. Quando il dado lasciò la mano di Isabelle, la sua pedina compì tre passetti, andando a posarsi indenne, dalla quinta casella, sulla casella numero otto. Dopo il lancio di Ècate, invece, la pedina associata alla strega di Notturn Alley partì dalla terza casella, salutò con un inchino la Casella Premio numero sei e con cinque passi si fermò sulla casella numero otto, stringendosi accanto alla pedina di Isabelle che già la occupava. Mentre le ragazze seguivano i loro passi sul tabellone del gioco, Eleanor sparì per un attimo nel retrobottega, dove incantò un foglio verde smeraldo di carta origami a forma di serpente sibilante. Si era ricordata che Ècate fosse appena diventata Caposcuola e quello voleva essere un piccolo augurio. Rivolgendo un paio di stoccate a un foglio di carta origami arancione, poi, ripiegò la carta sottile su se stessa finché non fu somigliante a una testa leonina, con tanto di chioma. Non doveva complimentarsi con Isabelle per qualche nomina però, be', non solo era una Grifondoro e la Casa rosso-oro aveva già il suo cuore a priori, ma in più occasioni ella si era anche dimostrata una ragazza d'oro. Quando tornò al bancone, prima di offrire le buste con gli acquisti alle due, fece scivolare all'interno i piccoli omaggi che aveva creato, sperando portassero fortuna a entrambe nel loro percorso a Hogwarts. «Oh, niente premi stavolta, mannaggia. Però, pur da partenze diverse, siete finite sulla stessa casella!». Un po' dispiaciuta, guardò il tabellone, che non aveva riservato premi alle due, ma almeno le aveva fatte avanzare facendole finire vicine. Una coincidenza molto molto adorabile, agli occhi di Eleanor. «Certamente, mi dica pure ogni sua domanda! Sì, può venire qui al Crogiolo quando più lo desidera, non c'è bisogno di avvisarmi, non c'è neanche bisogno che passi qui dal bancone o che faccia qualche acquisto, quando decide di passare in bottega può salire direttamente quella scaletta a chiocciola e accedervi. Lo troverà sempre aperto e ricco di ogni attività: trova praticamente tutto ciò che è disponibile nei Cataloghi, comode poltroncine, postazioni di studio con scrivanie e tavoli, blocchi per la scultura e la pittura, un muro intero su cui sfogarsi da pasticciare come si vuole... è pensato per accogliere tutte e tutti». Accennò con il capo alla scaletta che conduceva al piano superiore, dai gradini in legno riverniciati dai toni pastello del negozio. «Oh, Ècate, complimenti per la sua nomina. Serpeverde è in ottime mani». Sorrise alla Pupilla di Cura delle Creature Magiche, spingendo poi le buste verso le proprietarie delle compere. «Grazie per aver scelto Scribbulus per i vostri acquisti e spero, magari, di vedervi presto tornare per esplorare il Crogiolo. Buona giornata e buon rientro a Hogwarts, care».
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