Rischiando di inciampare sul proprio gatto, spanciato sul parquet della bottega a voler imitare un'estesa macchia nera di inchiostro, la giovane Proprietaria di Scribbulus era impegnata nella risistemazione del negozio. Tra un cliente e l'altro, con movimenti misurati della bacchetta richiudeva qualche pesante scatolone nel Retrobottega, dava un'occhiata alle nuove forniture e riordinava gli inchiostri sullo scaffale. Per farlo, aveva scelto una scala cromatica, ma quell'operazione estremamente delicata le stava richiedendo parecchio tempo ed era già la seconda volta che disfaceva tutto e ricominciava da zero. Ancora indecisa sull'ordine in cui disporre le boccette di blu notte, blu altamarea e blu Billywig, arricciò il naso e scosse teatralmente il capo, agitando il mare di lava che in lunghe ciocche le arrivava fino alla schiena.
In quell'istante, uno starnuto proveniente da Dirac la distrasse, impedendole di disfare tutto e ricominciare da capo la sistemazione degli inchiostri. Guardò il micio che con le zampette all'aria ora tentava di vendicarsi di un fiore che, solleticandogli il muso, doveva aver disturbato il suo sonno. Eleanor lo raggiunse immediatamente, inginocchiandosi accanto a lui in uno sbuffo della gonna a campanula. Lo prese in braccio per rasserenarlo, prima che potesse tramare di portare a compimento chissà quale altra monelleria. Udendo il trillare dei campanellini posti all'ingresso, si rialzò con Dirac stretto al petto che tentava di appendersi a una sua lunga ciocca di capelli rossi. Raggiunse il retro del bancone, lasciò un'ultima carezza al gatto e lo liberò dall'abbraccio, per dedicarsi totalmente ai clienti che erano entrati nella bottega. Il primo si allontanò dopo qualche istante, indirizzato verso gli scaffali contenenti gli strumenti per la pittura e la scultura. La seconda la raggiunse al bancone pochi istanti dopo.
«Buongiorno e benvenuta da Scribbulus!».
Distese un sorriso cordiale sulle labbra melograno, individuando la giovane strega di Grifondoro che aveva atteso il suo turno per essere servita.
«Oh, ti manda il Dirigente Campbell! Suona proprio bene, vero? Dirigente Campbell».
Ripeté sorridendo e con gli occhi che brillavano, orgogliosa di Shay.
«Se lo becchi tra i suoi mille impegni, ricambia i saluti da parte mia, ci tengo molto. E ora occupiamoci dei suoi acquisti, sì!».
Se Isabelle non lo avesse visto rientrando a Hogwarts per consegnare gli acquisti poco importava, in realtà, perché Eleanor si sarebbe occupata di
salutarlo quella sera stessa.
«Dunque: una boccetta di inchiostro nero per quindici falci, una d'inchiostro color zaffiro (il suo
Nontiscordardimé cresce che è una meraviglia!) per nove falci, un pacco di pergamene con intestazione Hogwarts per cinque galeoni e dieci falci, un set di ceralacca rossa per tre galeoni e due falci con il relativo timbro istituzionale a secco con lo stemma di Hogwarts per due galeoni e quindici falci, uno Schiacciacarte per dieci galeoni e cinque falci e, infine, un Boccino di Luce d'Oro per sette galeoni e nove falci. In totale, paga
trenta galeoni e quattordici falci. Recupero subito tutto e poi torno per occuparci del
Gioco della Piuma dell'Oca al suo posto!».
Trillò carica di entusiasmo, non vedendo l'ora di far lanciare il dado. Prima di sparire nel Retrobottega, recuperò in fretta delle pergamene dal bancone, per poi porgerle con gentilezza a chi le stava di fronte.
«Ti lascio il
Catalogo, se vuoi darvi un'occhiata mentre ti recupero gli articoli per Shay... Sheldon!».
Sorrise, con le gote un po' arrossate, e si allontanò per tornare solo dopo un po', con la bacchetta per aria che reggeva una pila ordinata di pacchi e scatoline.
«Sheldon Campbell è già membro del
Club Artistico e Letterario di Scribbulus, dunque con una spesa di oltre trenta galeoni gli spettano ben sei lanci al Gioco».
Appellò con un movimento preciso della bacchetta un piccolo scrigno, contenente il dado che avrebbe offerto a Isabelle. La guardò giocare, mentre sistemava gli acquisti in una busta comoda in carta doppia turchese, recante il logo del negozio. La pedina di Sheldon partiva dalla casella numero trentatré, da quella avanzò di cinque passi fino alla trentotto. Con altri sei balzelli arrivò fino alla quarantaquattro: una Casella Acquerello. La pedina scivolò allegramente sul colore versato, avanzando di una casella fino alla quarantacinque. Altri sei saltelli (Isabelle aveva una mano decisamente fortunata quel giorno!) la portarono sul numero cinquantuno e, nuovamente, scivolando su una Casella Acquerello la pedina si spostò in avanti sulla cinquantadue. Il dado mostrò la faccia numero quattro e la pedina si spostò sul numero cinquantasei, sempre più vicina al traguardo. Tre passi fino alla casella numero cinquantanove. Eleanor trattenne il respiro, mentre Sheldon si trovava a un solo passo da essere nominato per la seconda volta Re del Gioco. Poi spalancò gli occhi: la Casella Scala del Castello si mosse sul tavolo di gioco e la pedina ruzzolò precipitosamente al punto da cui era partita, nuovamente la casella numero trentatré. Da lì, l'ultimo dado lanciato la fece avanzare di altri sei passi, fino alla numero trentanove. Almeno si trovava a pochi passetti di distanza da una Casella Premio.
«Ah! Sembrava andare tutto per il meglio, e invece... Mh, mi sa che dovrà aspettare ancora un po' per essere incoronato una seconda volta come vincitore del Gioco!».
Con un sorriso, fece scivolare all'interno del pacco un origami che aveva creato con cura, incantando la sottile pergamena apposita che i fornitori le consegnavano in bottega. Un grappolo di gerani rossi si reggeva su un gambo sottile color pergamena, adornato da alcune foglie alla base che gli permettevano di stare dritto e magari essere posato sulla scrivania dell'autorevole Dirigente Campbell, al quale avrebbe ricordato il fiore del loro primo bacio.
«Se non ti fosse di disturbo e riuscissi a lasciare anche questo sulla scrivania del Dirigente mi faresti molto felice. Altrimenti, sarò altrettanto contenta di fargli trovare autonomamente una sorpresina imprevista nella busta della mia bottega! Grazie per gli acquisti e buon rientro a Hogwarts, cara».
Dopo averle indicato il piccolo origami sorrise e le chiese, solo se possibile, di lasciare il geranio di carta sulla scrivania del Dirigente. La voce squillante di Eleanor si spense, poi, mentre il gatto Dirac miagolava piano ed ella spingeva sul bancone in legno rosato, verso la studentessa, la busta in carta turchese contenente tutti gli acquisti.
Edited by Eleanor Corbirock - 16/4/2022, 15:33