Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Perfume is the art that makes memory speak

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view post Posted on 23/2/2022, 21:08
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Di tanto in tanto Nives aveva la necessità di cambiare aria, allontanarsi anche se solo per poche ore dalle mura scolastiche cosa diventata nettamente più semplice da quando era tornata in sé. Ormai aveva anche preso gusto (forse un po’ troppo) a spendere un po’ di quei galeoni che giorno dopo giorno si guadagnava svolgendo i compiti più disparati, in particolare il bibliotecario della scuola di recente aveva chiesto il suo aiuto più di una volta. Amava frequentare la biblioteca della scuola, immergersi nel suo silenzio interrotto solo da qualche pagina che veniva sfogliata o da qualche piuma che piroettava su una pergamena; amava quel genere di rumori bianchi.
Ad ogni modo, da quando Agnes poco tempo prima l’aveva invitata a condividere la merenda presso la Sala Thè del Madama Piediburro Nives era rimasta rapita da un piccolo particolare legato alla missiva che aveva ricevuto; essa infatti emanava un dolce profumo di fiori, ne era rimasta così piacevolmente inebriata da chiedere alla compagna dove avesse acquistato quel particolare tipo di inchiostro.
Sì, Nives spendeva decisamente troppo rispetto agli introiti che aveva ma d’altra parte sapeva che se non avrebbe provveduto a comprare un articolo del genere la notte avrebbe dormito ancor meno di quanto non accadesse già di routine. Proprio per questo, quel sabato mattina di fine febbraio, la Corvonero si era preparata a raggiungere la via acciottolata di Diagon Alley con Scribbulus come sua destinazione finale, certa che lì avrebbe trovato qualche articolo interessante che avrebbe fatto al caso suo. Aveva effettivamente un debole per gli articoli da cancelleria, sebbene fosse convinta che un po’ per tutti fosse così, di certo lei amava inspirare a pieni polmoni un’aria impregnata di odori riconducibili a pergamene e inchiostri di vario tipo così come non avrebbe mai dimenticato la prima volta che – per gli acquisti scolastici – si era recata in quel magico luogo per provvedere ad arrivare più che preparata alle lezioni.

Scribbulus era una piccola bottega che faceva angolo, facilmente individuale grazie alle tinche turchesi che accarezzavano il legno. Una volta arrivata a destinazione la bronzo-blu si sarebbe persa qualche istante ad ammirare la vetrina prima di avvicinarsi alla porta e addentrarsi nel negozio con la speranza di non dare completamente fondo alla propria camera blindata. La bottega di Scribbulus era esattamente come la ricordava, con le pareti tinteggiate di colori pastello e gli scaffali di legno rosa; muovendo poi qualche passo più verso l’interno del negozio le note di profumi vari avrebbero cominciato ad accogliere la Corvonero come in un caldo e dolce abbraccio.
«Buongiorno» fece col classico tono cordiale, continuando a guardarsi attorno e domandandosi dove portasse quella scala a chiocciola che era finita sotto il suo sguardo. Di lì a poco, se non ricordava male (cosa che accadeva di rado) la Corvonero avrebbe dovuto intravedere la figura di Miss Corbirock, proprietaria di Scribbulus che più di una volta aveva provveduto a medicare lei e i suoi compagni di squadra prima di raggiungere l’infermeria dopo qualche piccolo infortunio. Quando ci pensava non poteva che ricordare quando le aveva fatto quella battuta sulla MagiVodka dopo essere stata scortata come un piccolo ghiacciolo da Mrs. Fedoryen, era ancora sicura che con un goccio di quella il caminetto nemmeno le sarebbe servito alla fine!
«Mi piacerebbe comprare dell’inchiostro profumato, possibilmente floreale, potrei sentire quale fragranze avete?» avrebbe domandato non appena fosse stata raggiunta e, sicuramente, ben accolta. Avrebbe infine atteso di poter vedere il catalogo della bottega e eventualmente sentire quale fosse l’inchiostro profumato più adatto alla sua persona.
 
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view post Posted on 9/3/2022, 21:07
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Portando una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, china sul bancone, la Proprietaria di Scribbulus non riusciva a smettere di interrogarsi sul perché quella piuma continuasse a sollevarsi in aria di tanto in tanto, come per effetto di uno scoppio o di una folata di vento. Con una piccola lente la stava osservando ormai da un po' ad appena una puffola di distanza, quando questa improvvisamente si sollevò, e nel farlo le andò a solleticare il naso. Di riflesso, Eleanor starnutì e raddrizzò di scatto la schiena. Una diagnosi la colse solo in quel momento, guardando la piuma ancora traballarle sotto gli occhi. Si chiese, allora, se quelle piccole esplosioni che sembravano agitarla non fossero altro che starnuti. Non ne era certa, ma credeva che nella Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts avrebbe senz'altro risolto ogni dubbio su stati influenzali e raffreddori di piume incantate; per di più, la presenza di Sheldon Campbell, neo-Bibliotecario e suo quasi-fidanzato, avrebbe senz'altro giovato a lei.
In quel momento, Dirac la raggiunse, strusciandosi contro il tessuto della lunga gonna color mirtillo. Chinandosi sotto il bancone, la fanciulla si raggomitolò su di lui per lasciargli qualche carezza. Sospirò, pensando che doveva aver bisticciato con qualche piuma per venirla a cercare in quel modo. Udendo il campanello trillare, Eleanor lasciò un ultimo sorriso al gatto nero come inchiostro, raccomandandogli di non tentare di arrampicarsi su per il bancone per fare pasticci. Poi raddrizzò la schiena, lisciando con i palmi aperti delle mani la propria gonna, mentre la Prefetta di Corvonero stava per fare il proprio ingresso all'interno.
«Buongiorno e benvenuta da Scribbulus, Nives! Che piacere accoglierti qui e non ritrovarci lungo la strada per l'Infermeria».
Accolse la studentessa quando ella si avvicinò al bancone, sorridendole ampiamente. La Casa di Corvonero godeva della sua preferenza, subito dopo quella di Grifondoro per ovvi motivi, e la gelida Nives in particolare rientrava tra le Corvonero cui avrebbe volentieri (e segretamente) offerto MagiVodka (non) Babuska.
«Oh, che acquisto delizioso. Adoro consigliare inchiostri! Spero di azzeccare almeno un po' te e i tuoi gusti. Dunque, intanto ecco a te il Catalogo, dove trovi indicate tutte le profumazioni già disponibili per gli Inchiostri Floreali, che come vedi costano due galeoni e cinque falci a boccetta. A patto di aspettare qualche minuto per farmi pasticciare nel Retrobottega, però, dovrei poterti offrire anche qualche profumazione in più. In fondo, trovi anche un listino speciale dedicato a Hogwarts!».
Con un movimento del polso, fece ondeggiare la bacchetta in sorbo, facendo levitare fin sul bancone rosato uno scrigno piuttosto grande e pesante. Lo aprì con un clic delle cerniere dorate, esponendo alla vista una vastità di ampolline di vetro, ciascuna chiusa da un tappo in sughero e ciascuna con un'etichetta recante l'indicazione del profumo contenuto.
«Le profumazioni disponibili da catalogo sono ciclamino, gardenia, gelsomino, giglio, ginestra, fresia, lillà, mughetto, peonia, rosa o violetta. Tra queste, a te consiglierei sicuramente il giglio e la violetta... no, sai, forse più pervinca! Dovrei avere anche questa, anche se non è in catalogo. Aggiungo anche ciclamino e gelsomino, sbocciano in inverno e li trovo particolarmente azzeccati, se posso permettermi».
Nives le trasmetteva una eleganza gelida e posata, con delle note segrete sepolte sotto la neve. Incantò le ampolline nominate per farle levitare in aria, così che la Prefetta potesse annusarle a una a una.
«Ah! Con una spesa superiore ai cinque galeoni potresti iscriverti gratuitamente al Club Artistico e Letterario di Scribbulus e usufruire dei suoi vantaggi, il costo d'iscrizione altrimenti è pari a tre galeoni».
Appellò un foglio di pergamena dal bancone, per illustrarle l'iniziativa.
«Si tratta di un'iniziativa rivolta a tutti, Artisti, aspiranti tali, curiosi e clienti affezionati! Una volta iscritti, si può accedere al Crogiolo e a promozioni aggiuntive - come l'iniziativa Nontiscordardimé! - e si può partecipare al Gioco della Piuma dell'Oca, tutto descritto nell'iniziativa. Se volessi usare gli Inchiostri Profumati per le tue lettere, ti consiglierei di sceglierli come tuoi Nontiscordardimé! A ogni acquisto in tal modo pagheresti i tuoi inchiostri sempre meno».
La voce squillante di Eleanor si spense, mentre il gatto Dirac miagolava piano poco distante da uno scaffale.
 
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Ad accoglierla con un ampio sorriso trovò, come immaginava, Miss Corbirock che fortunatamente oltre sulla via che portava dal Campo all’Infermeria aveva l’occasione di vedere durante le lezioni di Astronomia; lezioni a cui Nives, particolarmente, teneva ad essere partecipativa e far possibilmente bella figura.
«Miss Corbirock, salve» tornò a salutare a sua volta sfoderando uno dei sorrisi più cordiali che sapeva fare senza sforzo alcuno «Concordo pienamente, sa di solito preferisco essere quella che ci manda le persone in Infermeria, non quella che si finisce» sorrise sollevando entrambe le spalle, perfettamente conscia di bramare un po’ troppo la violenza sul campo… e ultimamente anche fuori, ma questo non era rilevante.
«Ma non mi dispiacerebbe procurarmi qualche nuova cicatrice, tutto ovviamente per sembrare ancora più spaventosa» avrebbe continuato a dire senza scomporsi troppo ma mantenendo un tono quasi allegro.
La Spillata di Corvonero si ritrovò stranamente soddisfatta di aver scelto di acquistare un articolo che potesse stuzzicare la curiosità della titolare ed era curiosa di scoprire se sarebbe riuscita a indovinare i suoi gusti che – personalmente – riteneva piuttosto raffinati, di certo non era il tipo da amare fragranze come la rosa, la quale proprio non rientrava nelle sue note. Intanto avrebbe recuperato il catalogo gentilmente passatole da Miss Corbirock per sfogliarlo, curiosa di conoscere poi quali fossero le fragranze al di fuori di esso.
«Faccia pure con comodo» invitò la donna, dopotutto passare del tempo in quella pittoresca bottega era tutto meno che un dispiacere, Nives aveva un vero e proprio debole per la cancelleria e tutti gli articoli ad essa affini.
«Ammetto che è merito di Agnes se sono venuta qui, non ho saputo resistere al delicato profumo delle sue lettere e non potevo di certo non passare per procurarmene una scorta» confidò ad Eleanor mentre quest’ultima con un sinuoso movimento del catalizzatore faceva levitare uno scrigno dall’aria tutt’altro che leggera sul bancone rosato della bottega. Mentre la strega armeggiava sapientemente con le cerniere dorate dello scrigno, spiegandole qualcosa sulle fragranze e poi permettendo a Nives di odorarne i dolci profumi, quest’ultima sarebbe rimasta in silenzio rapita sia dai movimenti misurati di Eleanor che dalle singole note delle singole ampolle, distinguendo quali avessero profumazioni più delicate e fresche – come piacevano a lei – e quali invece più decise e speziate.

“A te consiglierei sicuramente il giglio e la violetta... no, sai, forse più pervinca!”

Strabiliata era la parola giusta per descrivere l’espressione assunta dalla pietroburghese, che tutto si aspettava meno di essere così piacevolmente sorpresa dal primo suggerimento della titolare; Nives amava il pervinca in tutto e per tutto, dal colore alla sua profumazione, perciò avrebbe rivolto uno sguardo sinceramente impressionato, in senso positivo. Subito dopo la strega che aveva dinanzi tornò a sorprenderla, consigliandole ben due fiori che avevano l’ardore di sbocciare in inverno dandole la possibilità di far sue le fini e fresche note del ciclamino e del gelsomino, quest’ultimo da sempre il suo favorito. Probabilmente in altre circostanze Nives, sentendosi così palesemente un libro aperto, sarebbe rimasta sconvolta da quella prima lettura particolarmente azzeccata della propria persona, ma in quell’occasione non poté che esserne lieta.
«Devo ammetterlo, sono sinceramente colpita! Si permetta quanto vuole, non ne ha sbagliata nemmeno mezza» fu la sua risposta in tono decisamente allegro e stupito dalle affinate doti osservative della strega, non a caso era appassionata ed esperta di Astronomia dove l’osservazione era un punto cardine.
«Ero entrata con l’intento di prendere solo una boccetta, ma non posso davvero prenderne solo una quindi direi assolutamente pervinca e gelsomino» poco importava se la sua camera blindata ne avrebbe risentito, prima o poi avrebbe trovato un qualche lavoro e cominciato seriamente a far girare l’economia di Diagon Alley e High Street, non si sarebbe privata comunque di qualche sfizio nemmeno in quell’occasione.
«Adoro le note fresche di questo fiore» disse riferendosi in particolare al gelsomino, socchiudendo gli occhi per far nuovamente suo quel profumo così delicato.
In seguito, sempre grazie ad Eleanor, apprese del Club Artistico e Letterario di Scribbulus, ma con la sola spesa degli inchiostri Nives non avrebbe raggiunto la soglia di cinque galeoni necessaria per poter accedere al club senza pagare tre galeoni, a quel punto Nives ovviamente avrebbe preferito spenderli in qualche meraviglioso articolo che altro non attendeva che essere acquistato da lei.
«Le spiace se do un'altra occhiata al catalogo? In effetti, avrei proprio bisogno di un segnalibro nuovo, non ho ancora capito chi è che me li ruba» disse scuotendo indispettita la testa da parte a parte, la russa era fin troppo precisa e puntigliosa per perdere qualsiasi suo possedimento, non ne aveva la certezza ma avrebbe giurato che dietro a quella storia (tanto per cambiare) ci fosse lo zampino di Jess… o forse solo la fame di Iguana.
Avrebbe fatto scorrere l’indice pallido e affusolato nuovamente sul catalogo sino alla sezione relativa alla lettura, soffermandosi in particolar modo sulla descrizione del Segnalibro Stagionale.
«Pensavo di prendere il Segnalibro Stagionale, me lo consiglia?» chiese gentilmente a Miss Corbirock, desiderosa di ricevere un altro dei suoi commenti.
Se non andava errata, acquistando sia le due boccette di inchiostro che il segnalibro avrebbe speso un totale di otto galeoni e otto falci, raggiungendo così anche la soglia per poter entrare a far parte del club esclusivo di Scribbulus.
«Allora acquistando le due boccette di inchiostro floreale più il segnalibro posso entrare a far parte del Club, giusto?» chiese conferma alla titolare che sicuramente era molto più informata della Corvonero.
«Assolutamente sì, direi che è la scelta migliore per l’iniziativa Nontiscordardime. Non penso potrò fare più a meno di questi inchiostri» confessò sinceramente a Miss Corbirock riservandole un sorriso genuino, non vedeva l’ora di cominciare a usarli e sapeva già a chi sarebbe stata destinata la sua prima missiva.
«Posso chiederle come funziona il Gioco della Piuma dell’Oca?» domandò infine incuriosita da quella particolare iniziativa.
 
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view post Posted on 24/3/2022, 19:19
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Aveva scoperto che le piume incantate potevano assorbire dei tratti caratteriali, potevano presentare difetti curiosi, raffreddarsi e starnutire o avere smanie dall'origine inspiegabile (per esempio iniziare a disegnare all'impazzata su qualsiasi carta a disposizione zollette di zucchero udendo scoccare l'ora del tè). Aveva trovato Cuor di Leone proprio grazie a una di quelle caratteristiche. Un giorno, la Proprietaria di Scribbulus era rimasta a guardare con il naso in su il tetto di uno scaffale, rimangiandosi tentativi fallimentari e soffocando in gola sbuffi teatrali. Trascorso così un tempo che le era parso pressocché infinito, ella aveva agguantato la propria bacchetta e l'aveva stretta tra le dita affusolate. Agitandola risoluta, dirigendone la punta verso il pavimento, aveva evocato non-verbalmente un basso sgabello in legno. Vi aveva posato un piede, testandone la resistenza, poi vi era salita sopra. In piedi su di esso, che nonostante gli scricchiolii sembrava reggerla, aveva visto per la prima volta Cuor di Leone, una piccola piuma che si era rintanata sopra lo scaffale. Puntandovi contro la bacchetta, l'aveva fatta levitare di qualche centimetro, attirandola lentamente a sé, fino a farla posare sul palmo aperto della propria mano. La piuma era quasi interamente scarlatta, ma i bordi vaporosi si tingevano di tinte dorate. Allora le tremava ancora tra le dita, mentre Eleanor cautamente era tornata a posare i propri sandali sul pavimento e aveva fatto sparire lo sgabello con una veloce stoccata del catalizzatore. Distrattamente, sfiorò con un dito la piuma rosso fuoco che conservava all'altezza del petto, nel taschino della propria camicia.
«Ah! Ti capisco bene, ho giocato per anni come Battitrice e quasi contavo le visite (altrui) in infermeria con un certo orgoglio».
Ridacchiò e le fece un occhiolino, tornando a dedicarsi alla cliente davanti a sé.
«Oh, Agnes! In assoluto credo proprio che le studentesse di Corvonero tendano a essere le visite più piacevoli qui in bottega. Dovrò ringraziarla per pubblicizzare così Scribbulus».
Sorrise ricordando la deliziosa Lefevre, pensando, però, che le visite in assoluto più piacevoli in quella bottega erano quelle di Sheldon, nelle quali spesso i due finivano sulle poltroncine colorate in un angolo del negozio. Il sorriso gioviale sul volto della Proprietaria si ampliò notevolmente dondolandole quasi da un orecchio all'altro in risposta all'espressione lieta e sorpresa di Nives, dopo che le ebbe consigliato alcuni inchiostri profumati. Per suggerire qualcosa di azzeccato alla Prefetta si era lasciata condurre dall'autorevolezza della sua carica scolastica, dal suo portamento, ma soprattutto dallo gelido scintillio che le animava lo sguardo. Quel primo scambio di battute, poi, coincidevano perfettamente con l'idea che aveva di Nives dal momento in cui aveva pensato di offrirle della Magivodka Babuska per scaldarla da un allenamento innevato.
«Direi un'ottima decisione! Il gelsomino delicato e fresco, la pervinca con delle note persistenti per stregare».
Sorrise sorniona, prima di richiudere lo scrigno con un piccolo scatto della serratura. Facendo dondolare la bacchetta tra le dita affusolate, incantò lo scrigno perché levitasse dolcemente, pronto a seguire i suoi passi verso il retrobottega.
«Certamente, dai pure un'occhiata. Trovi i segnalibri nella sezione "lettura" del Catalogo e del listino speciale per Hogwarts! Nel frattempo, preparo i tuoi inchiostri».
Sorrise e si dileguò nel retrobottega, trascinando dietro di sé lo scrigno pieno di ampolline ordinatamente in fila. Lo posò sul piccolo banco di lavoro che occupava un angolo del retrobottega, accerchiato da scatole e scatoloni da ogni dove. Estrasse una valigetta lilla con un gran fiocco e un altisonante nome francese, quello della ditta che si occupava di spedirle le profumazioni: quelle standard che si trovavano nel catalogo e alcuni campioncini, come quello di pervinca. Miscelò con cura agitando l'inchiostro servendosi di un mestolino incantato, poi comparò la profumazione ottenuta con quella che aveva fatto sentire a Nives dai campioncini del piccolo scrigno. Verificata la qualità del risultato, tornò dalla Corvonero.
«Rieccomi! Il Segnalibro Stagionale si abbina ai tuoi inchiostri, non potrei non consigliarlo. E cambia a ogni stagione, così che sia impossibile stufarsene».
Eleanor lo aveva usato per imporsi di finire un libro prima che la raffigurazione cambiasse: l'idea di base era valida, a suo parere, ma purtroppo non aveva funzionato contro i tanti impegni e l'incapacità di gestire il tempo propria della strega di Leeds.
«Dici benissimo e sono tremendamente lieta di accoglierti tra le iscritte e gli iscritti al Club Artistico e Letterario di Scribbulus! Due galeoni e cinque falci per ciascuna delle due boccette di Inchiostro Floreale, tre galeoni e quindici falci per il Segnalibro Stagionale: otto galeoni e otto falci, quindi l'iscrizione è gratuita. Segno subito il tuo nome e il tuo Nontiscordardimè!».
Con un movimento leggero della bacchetta in sorbo, fece levitare sul bancone davanti alla studentessa una tessera turchese, recante sul retro una riproduzione del tabellone del Gioco della Piuma dell'Oca, che si sarebbe aggiornata in tempo reale con i suoi progressi futuri, se fosse tornata per fare acquisti e giocare. Senza trattenere in alcun modo l'emozione del nuovo Nontiscordardimè, la Proprietaria diede un colpetto al vaso contenente i myosotis con la bacchetta: un attimo dopo, la corolla delicata di un nuovo fiorellino si agitava lieve. Con il sorriso ancora sulle labbra, poi, tornò a voltarsi verso Nives.
«Il Gioco della Piuma dell'Oca è un gioco a premi: ogni cinque galeoni di spesa (dopo i primi cinque di iscrizione al Club) si ha diritto a un lancio di dado e, in base alla faccia mostrata dal dado, si avanza del corrispondente numero di caselle su quel tabellone. Le Caselle Premio sono disposte in modo un po' sparso sul tabellone: la prima è la numero sei, raggiungibile con un primo lancio perfetto! Se volessi tentare la fortuna, dovresti aggiungere meno di due galeoni alla tua spesa: potresti aggiungere due rotoli di Pergamena Profumata, della Carta da Lettera babbana o un minaccioso Temperamatite Mostro dei Mostri, perché no».
Indicò il tabellone colorato a un angolo del bancone, poco distante da loro, e poi sorrise, immaginando la Prefetta intenta a terrorizzare gli studentelli dei primi anni acuminando le proprie matite. Nel frattempo, sistemò ordinatamente in una busta cartacea turchese, recante il logo della bottega su di un lato, gli articoli già acquistati, riponendoli con cura.
 
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view post Posted on 3/4/2022, 21:45
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Era rimasta, forse scioccamente, stupita nell’apprendere che anche Miss Corbirock in passato era stata una giocatrice di Quidditch. Strano a dirsi ma Nives non sapeva sempre tutto, magari la strega aveva persino vinto un premio e il suo nome le era sfuggito in Sala Trofei? Non ne aveva davvero idea, ma sarebbe casualmente passata di là per accertarsene.
«Se non sono troppo indiscreta, come mai ha smesso di giocare?» domandò alla donna, sperando di non risultare invadente, dal canto suo non riusciva proprio ad immaginare la sua vita senza il Quidditch ma supponeva che per un adulto, alle volte, la questione fosse un po’ diversa.
Apprese poi con grande piacere che, tra tutti, sembrava che le frequentatrici della bottega fossero proprio le giovani Corvonero, forse un po’ un cliché ma Nives per esempio era una ragazza che aveva sempre amato scrivere e in realtà aveva sempre pensato di non farlo abbastanza. Certo, l’idea di parlare meno e scrivere di più l’aveva sempre allettata, ma poteva davvero ridurre i propri scambi verbali più di quanto già non fossero ridotti?
Mentre poi Miss Corbirock provvedeva a recuperare e sistemare gli inchiostri che Nives davvero non vedeva l’ora di provare la bronzo-blu avrebbe avuto tutto il tempo per analizzare cos’altro offriva il catalogo di Scribbulus. Diavolo, c’erano tante di quelle cose che avrebbe voluto comprare ma il rischio di finire in rosso era sempre dietro l’angolo e non ci teneva a vedersi ridotta ai lavori sociali, preferiva di gran lunga continuare a cercare disperatamente lavoro nella speranza che – alla fine – qualcuno avesse riposto in lei la sua fiducia.
Non dovette aspettare poi molto prima che Eleanor ricomparisse con tutto l’occorrente informandola poi del prezzo, comprensivo del segnalibro di cui già sapeva che non avrebbe più potuto fare a meno!
«Non credo proprio che potrebbe stufarmi, anzi non manca poi molto alla primavera quindi credo che presto vedrò un cambiamento» sorrise osservando l’articolo che altro non aspettava che far scivolare tra le pagine di chissà quale libro. Nives a quel punto cominciò ad armeggiare con il proprio sacchettino di velluto recuperando i galeoni e i falci necessari a pagare i suoi acquisti. Sì, aveva speso ben più di quanto non avesse preventivato ma almeno sarebbe tornata a Hogwarts più che soddisfatta. Ultimamente era diventata una vera spendacciona.
«Oh meraviglioso, spero solo di non terminare troppo velocemente gli inchiostri. Sarei capace di essere qui almeno una volta a settimana» confidò ben conscia della moltitudine di lettere che era solita spedire anche solo per ricordare un appuntamento, specie a un Grifondoro in particolare per altro sempre in ritardo.

Eleanor la tentava, molto anche, proponendo altri articoli che Nives stava cercando di convincersi non le servissero con pochi risultati. Ma dovette trattenersi.
«Mi creda, vorrei comprare l’intero catalogo e anzi sono piuttosto sicura che non appena avrò un po’ più di soldi da parte mi procurerò un’agenda» spiegò gentilmente.
«Sa, mi piace annotare tutto o quasi. Tra lezioni, ronde, allenamenti… punti che sottraggo ai più incauti» sussurrò quell’ultima frase con un tono un po’ malefico, ma non seppe decretare se Eleanor riuscì a sentirla.
«Ma spero di tornare presto a farle visita, questo posto ha un non so che di… magico e rilassante, potrei passarci delle ore» inspirò a pieni polmoni il dolce profumo che emanava quel luogo, un misto di inchiostri e pergamene nuove a cui Nives non sapeva davvero resistere. Prima che se ne dimenticasse provvede a lasciarle sul bancone il denaro, contato precisamente, per pagare tutto ciò che si sarebbe portata a Hogwarts trepidante.
«La ringrazio Miss Corbirock e per sdebitarmi dei suoi consigli tanto precisi mi piacerebbe offrirle un tè un giorno, se le andasse ovviamente» quel luogo aveva davvero un qualcosa di magico, Nives era tutto fuorché una persona che si lasciava andare a simili cortesie. Eppure, Eleanor era stata così piacevole e una così buona osservatrice che la bronzo-blu ne era quasi rimasta piacevolmente incuriosita, di certo se avesse avuto l’occasione di parlare ancora con lei le avrebbe fatto mille domande sul suo passato come giocatrice di Quidditch e, naturalmente, avrebbe cercato di approfondire quelli che potevano essere i segreti di Scribbulus; ma forse capire così bene i clienti era semplicemente un dono innato. Recuperò il proprio pacchetto cominciando ad avviarsi verso l’uscita.
«Le auguro una buona giornata Miss Corbirock, a presto» avrebbe detto voltandosi verso la titolare rivolgendole un ampio sorriso, dopodiché sarebbe uscita dalla porta immergendosi nel via vai frenetico di Diagon Alley.
 
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