Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Alba pratalia araba

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view post Posted on 6/1/2022, 14:49
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Gli articoli di cartoleria dovevano la maggior parte del loro fascino all’esposizione.
(Finalmente giunta da Scribbulus, a fine giornata, Clementine era entrata di tutta fretta – perché, se non poteva essere fisicamente stanca, nessuno poteva contestarle la stanchezza psicologica – e, guardandosi attorno, si era persa a seguire gli scaffali e i materiali minuziosamente e deliziosamente ordinati per colore.)
Insomma, inzozzati e ribaltati sulla sua scrivania non avrebbero fatto la stessa figura, no? Ma il punto è che tutti queste belle e razionali considerazioni avevano vita breve, alla fine della storia. Si avvicinò al bancone senza troppa attenzione, allungando una mano di lato per recuperare un catalogo alla cieca, e voltando il viso solo quando avvertì un odore selvatico ma quasi balsamico. Su un angolo del piano, da un vasetto, fiorivano Nontiscordardimé a grappoli. Clementine sorrise lievemente, sistemandosi un ciuffo ripiegato su se stesso dietro l’orecchio – anche se era, ormai, irrimediabilmente scivolato via dalla presa delle forcine. Tenendo sottomano il listino, fece il giro della bottega secondo l’ordine cromatico: prima esaminò gli scaffali della parete arancione, poi di quella verde, poi blu e viola. Il materiale che le sarebbe servito per le lezioni era di per sé abbastanza abbondante, ma Clem era abbastanza sicura di poter spendere una manciata di Galeoni in più per qualche acquisto extra. Considerò le boccette e i vari inchiostri, e le ombre traslucide che proiettavano sugli scaffali quando un timido sprazzo di sole faceva capolinea da dietro le nubi – facendo parere Scribbulus, per un attimo, un’immensa vetrata istoriata.
Quando decretò di aver passato fin troppo tempo a far scricchiolare le assi del pavimento sotto i propri passi cauti, tornò verso il bancone, appoggiandovi sopra il listino (in modo che fosse perfettamente parallelo ai bordi del piano).

«Salve, devo acquistare il Set Base, e, uhm…» lanciò un ultimo sguardo dietro di sé ed uno sul catalogo «Vorrei anche un Blocco-Appunti e una Boccetta Semprepiena. Funziona con l’inchiostro del Set Base, vero?»
Sollevò gli occhi come se potesse guardarsi dentro al cranio, ed aggiunse: «Ah! Potrei avere una piuma di Ara Macao invece di quella d’oca?»
Per sedici Falci in più, avrebbe potuto tentare di autoipnotizzarsi durante una giornata sufficientemente noiosa (e magari l’avrebbe ravvivata, aggiungendo un tocco di colore sullo sfondo di pelle pallida e divisa scura).
 
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view post Posted on 6/1/2022, 20:11
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Portando una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, china sul bancone, la Proprietaria di Scribbulus non riusciva a smettere di interrogarsi sul perché quella piuma continuasse a sollevarsi in aria di tanto in tanto, come per effetto di uno scoppio o di una folata di vento. Con una piccola lente, la stava osservando ormai da un po' a pochissimi centimetri di distanza, quando questa improvvisamente si sollevò, e nel farlo le andò a solleticare il naso. Di riflesso, Eleanor starnutì e raddrizzò di scatto la schiena. Una diagnosi la colse solo in quel momento, guardando la piuma ancora traballarle sotto gli occhi. Si chiese, allora, se quelle piccole esplosioni che sembravano agitarla non fossero altro che starnuti. Non ne era certa, ma credeva che nella Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts avrebbe senz'altro risolto ogni dubbio su stati influenzali e raffreddori di piume incantate; per di più, la presenza di Sheldon Campbell, neo-Bibliotecario e suo quasi-fidanzato, avrebbe senz'altro giovato a lei.
In quel momento, Dirac la raggiunse, strusciandosi contro il tessuto della lunga gonna color mirtillo. Chinandosi sotto il bancone, la fanciulla si raggomitolò su di lui per lasciargli qualche carezza. Sospirò, pensando che doveva aver bisticciato con qualche piuma per venirla a cercare in quel modo. Udendo il campanello trillare, Eleanor lasciò un ultimo sorriso al gatto nero come inchiostro, raccomandandogli di non tentare di arrampicarsi su per il bancone per fare pasticci. Poi raddrizzò la schiena, lisciando con i palmi aperti delle mani la propria gonna, mentre una giovane Corvonero stava per fare il proprio ingresso all'interno. La vide recuperare un Catalogo, mentre Eleanor era ancora impegnata a indirizzare un mago anziano verso le Luccioleggere, che avrebbero potuto far luce sui suoi lavoretti a maglia.
«Buongiorno e benvenuta da Scribbulus!».
Sorridente, accolse la studentessa quando ella si avvicinò al bancone.
«Oh, ottimo, hai già le idee chiare! Sì, l'Inchiostro Nero o Blu incluso nel Set Base va benissimo per la Boccetta Semprepiena, come anche l'Inchiostro Colorato. L'importante è che tu non vi inserisca qualche inchiostro con proprietà magiche o gli incantesimi dei rispettivi oggetti potrebbero andare in contrasto e, chissà, la boccetta potrebbe sputacchiare inchiostro come un Plimpy!».
Ridacchiò, mentre con movimenti misurati della bacchetta appellava tramite Accio e faceva levitare a sé gli articoli richiesti.
«Tutti gli articoli di cui hai bisogno per Hogwarts sono compresi nel Set Base, che con la piuma di ara macao viene a costare otto galeoni tondi tondi. Il Blocco-Appunti costa tre galeoni e dieci falci, mentre la Boccetta Semprepiena tre galeoni e sette falci: in totale, paghi quindici galeoni esatti. Ah! Con questa spesa potresti già iscriverti gratuitamente al Club Artistico e Letterario di Scribbulus e usufruire dei suoi vantaggi».
Appellò un foglio di pergamena dal bancone, per illustrarle l'iniziativa.
«Dopo i primi cinque galeoni di spesa, l'iscrizione al Club è gratuita: si tratta di un'iniziativa rivolta a tutti, Artisti, aspiranti tali, curiosi e clienti affezionati! Una volta iscritti, si può accedere al Crogiolo e a promozioni aggiuntive - come l'iniziativa Nontiscordardimé! - e si può partecipare al Gioco della Piuma dell'Oca, tutto descritto nell'iniziativa. Se ti iscrivessi al Club, potresti già tentare ben due lanci al Gioco!».
La voce squillante di Eleanor si spense, mentre il gatto Dirac miagolava piano e la donna finiva di sistemare gli articoli acquistati in una busta in carta turchese.
 
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view post Posted on 23/1/2022, 18:52
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«Magico, sono arrivata ad un numero tondo.» esclamò sottovoce quando la proprietaria (nonché assistente della prof Pike), Eleanor, recuperò le sue richieste con un movimento di bacchetta. Il materiale fluttuò in fila indiana verso il bancone, e Clem lo fissò per un attimo, sfregandosi le mani dove erano coperte dal bancone per non fare proprio la figura della mosca. Già pregustava l’odore di nuovo, la pergamena secca sotto i polpastrelli: e, chi lo sa, magari questi acquisti le avrebbero cambiato la vita, dandole un’incantata motivazione che le avrebbe permesso di decifrare la realtà e capire cosa avrebbe voluto fare della sua vita.

Beh, la speranza è l’ultima a morire.

Rise dal naso alle raccomandazioni della rossa: «Cercherò di evitare l’esplosione allora. Anche se non penso sarà un problema: mi rifiuto di usare ogni inchiostro che non sia nero. Le unità e le decine le ho imparate, non vedo il motivo di usare tutti ‘sti colori.»
Si tirò sulle punte dei piedi, mangiandosi le labbra con fare interessato, quando la Strega le propose una certa iniziativa, per poter leggere meglio sulla pergamena. Ponderò per un attimo, prima di venir distratta da un essere nero e miagolante (sorrise piegando la testa da una parte per guardarlo, ma non si azzardò ad avvicinarsi di più: non si sa mai, e di certo non voleva far sentire accerchiato un povero micio innocente).
«Massì, mi iscrivo volentieri al Club, e il Crogiolo suona niente male.» ragionò, adocchiando la scala a chiocciola che, dietro due poltrone (che erano sicuramente state usate spesso, ma che non per questo sembravano meno comode) portava al piano superiore.
«Tenterei anche già i lanci, se non ti crea problemi.» Clementine si guardò discretamente attorno, volendo evitare di tenere la donna occupata ancora a lungo, in caso avesse avuto altre faccende di cui occuparsi.

Edited by Clementine Willoughby - 23/1/2022, 21:28
 
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view post Posted on 3/2/2022, 13:12
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Aveva scoperto che le piume incantate potevano assorbire dei tratti caratteriali, potevano presentare difetti curiosi, raffreddarsi e starnutire o avere smanie dall'origine inspiegabile (per esempio iniziare a disegnare all'impazzata su qualsiasi carta a disposizione zollette di zucchero udendo scoccare l'ora del tè). Aveva trovato Cuor di Leone proprio grazie a una di quelle caratteristiche. Un giorno, la Proprietaria di Scribbulus era rimasta a guardare con il naso in su il tetto di uno scaffale, rimangiandosi tentativi fallimentari e soffocando in gola sbuffi teatrali. Trascorso così un tempo che le era parso pressocché infinito, ella aveva agguantato la propria bacchetta e l'aveva stretta tra le dita affusolate. Agitandola risoluta, dirigendone la punta verso il pavimento, aveva evocato non-verbalmente un basso sgabello in legno. Vi aveva posato un piede, testandone la resistenza, poi vi era salita sopra. In piedi su di esso, che nonostante gli scricchiolii sembrava reggerla, aveva visto per la prima volta Cuor di Leone, una piccola piuma che si era rintanata sopra lo scaffale. Puntandovi contro la bacchetta, l'aveva fatta levitare di qualche centimetro, attirandola lentamente a sé, fino a farla posare sul palmo aperto della propria mano. La piuma era quasi interamente scarlatta, ma i bordi vaporosi si tingevano di tinte dorate. Allora le tremava ancora tra le dita, mentre Eleanor cautamente era tornata a posare i propri sandali sul pavimento e aveva fatto sparire lo sgabello con una veloce stoccata del catalizzatore. Distrattamente, sfiorò con un dito la piuma rosso fuoco che conservava all'altezza del petto, nel taschino della propria camicia.
«AH!».
Accusò un dolore ben localizzato ai suoi sentimenti.
«Capisco, credo, posso farlo, sì. L'Inchiostro Nero ha certamente il suo fascino. Chissà, però, mai dire mai! Potresti venir tentata da un Inchiostro più estroso, come quelli Runici o gli Elementali».
Riprese a sorridere, nonostante l'aver appena assistito a un rifiuto totale degli inchiostri differenti da quello nero. Ah, sarebbe dovuta passare in fretta dall'Inchiostro Umorino dopo aver servito Clementine, probabilmente grigio tetro o ricolto di lacrime trasparenti dopo aver sentito quell'affermazione.
«Allora benvenuta nel Club Artistico e Letterario di Scribbulus! Ecco a te la tua tessera».
Tornando a dedicarsi alla cliente davanti a sé, il suo sorriso si ampliò notevolmente non appena l'altra disse di voler entrare a far parte del Club, perché incuriosita dal Crogiolo. Con un movimento leggero della bacchetta in sorbo, fece levitare sul bancone davanti alla studentessa una tessera turchese, recante sul retro una riproduzione del tabellone del Gioco della Piuma dell'Oca, che si sarebbe aggiornata in tempo reale con i suoi progressi.
«Macché! Mi fa un sacco piacere far giocare i miei clienti, mi diverto molto a gestire quest'iniziativa».
Da uno scrigno posto sul bancone fece levitare il dado del gioco fin nella mano della Corvonero e attese i lanci: il dado mostrò in ordine la faccia numero due e subito dopo la tre. La pedina di Clementine si mosse saltellando di cinque passi, evitando per un soffio l'Inchiostro Goloso sulla casella numero quattro. Indenne, raggiunse e si fermò sulla casella numero cinque, in buona compagnia.
«Ti ringrazio per aver scelto Scribbulus per i tuoi acquisti e ti auguro una buona giornata, spero di vederti presto qui per usufruire del Crogiolo!».
Rimase in silenzio e agitò una mano verso la giovane strega, guardandola allontanarsi con un ultimo lieve sorriso. Tornando a dedicarsi alla vita all'interno della bottega, scoccò un'occhiataccia a Dirac che ora stava guardando con desiderio le corolle di myosotis sul bancone, per poi affrettarsi verso lo scaffale degli Inchiostri Umorini.
 
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