Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Life is a box of crayons, Z. M.

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view post Posted on 6/1/2022, 11:30
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Dopo il Madama e Ollivander, era tempo di comprare piume, inchiostri e pergamene che le sarebbero serviti per prendere appunti e fare i compiti; tuttavia, anche se faticava a contenere l’orgoglio che le suscitava l’idea di finalmente poter fare i compiti insieme ai suoi nuovi compagni, come una bambina grande, Jackie era su di giri anche per un altro fatto: aveva sempre amato disegnare e Scribbulus offriva il meglio dei prodotti in quel senso. Sin da bambina, infatti, da quando pasticciava con i colori e provava a sperimentare nuove tecniche sui muri di casa (finché sua madre non le aveva preparato uno spazio apposito per dar sfogo al suo estro creativo), si era sempre divertita a osservare come una pennellata su una superficie intonsa potesse trasformarla in qualcosa di nuovo. Se Lily Luna aveva la sartoria, la piccola Halley pensava di poter trovare nel disegno la sua arte, e non vedeva l’ora di munirsi di tutti gli oggetti che le avrebbero permesso di coltivarla.
Sulla via verso la bottega dalla porta turchese, che già potevano scorgere alla fine della strada acciottolata, Jackie saltellò accanto a zia Zerby, la sua madrina, che aveva raggiunto i Pike nel mezzo del loro giro di acquisti. Per Halley era importante che Zerby fosse presente a quei suoi primi passi che precedevano l’ingresso a Hogwarts, perché faceva a tutti gli effetti parte della sua famiglia. La madrina era sempre stata al suo fianco e con lei si sentiva libera di ridacchiare e prendere bonariamente in giro la mamma quando sosteneva che nella Lava-A-Strisce non si potessero lavare gli indumenti a pois; per di più, era la sua fornitrice non ufficiale di abiti babbani, come i jeans che aveva scelto di indossare quel giorno (con gran perplessità della mamma, che invece adorava adornarsi di accessori stravaganti e non capiva come mai la figlia non li apprezzasse).
-Zia Zerby,- cinguettò, con i pacchetti degli acquisti che le ballonzolavano al fianco. -Tu che tipo di piume usi? Pensi che quelle di Scribbulus siano state tutte raccolte responsabilmente?-
Jackie, benché talvolta potesse sembrare un po’ superficiale, era una streghetta che cercava di tenere la testa sulle spalle, tenendo sempre in mente l’esempio dei suoi genitori e di papà Miles, il suo modello principale; il suo amore per gli animali, inoltre, non le avrebbe permesso di sentirsi con la coscienza a posto nel comprare oggetti di origine animale senza una garanzia verso gli animali stessi, e sapeva che poteva contare su zia Zerby per quel tipo di questioni, dato che la madrina lavorava come Direttrice del Quarto Livello.
Ascoltò giudiziosa la risposta della donna e, una volta giunta di fronte ai gradini fuori dall’entrata, non riuscì a trattenere un sorriso, che rivolse ai genitori e alla madrina, prima di salirli trafelata per varcare la porta turchese e farsi annunciare da un trillo cristallino.
-Buongiorno! Sono qui per i miei primi acquisti per Hogwarts!- fece, unendosi a quella musica allegra e guardandosi intorno con gli occhi verdi spalancati. Si fece distrarre dall’impeccabile ordine cromatico delle boccette d’inchiostro, disposte accuratamente sugli scaffali in legno che ricoprivano tutte le pareti colorate, dalla presenza di un paio di poltroncine dall’apparenza molto comoda e di una scala a chiocciola dagli scalini colorati che si snodava dietro di esse, e dal profumo dolce che si mischiava all’odore della pergamena e del legno, che la raggiunse dal bancone in fondo al negozio. Tornata con i piedi per terra, si avviò trepidante proprio verso di esso. Anche se non era mai stata lì di persona, Scribbulus aveva un’aria familiare, pacata e piena di creatività, molto simile a quella che avvertiva quando andava a trovare la mamma alla sua boutique. Per fortuna qui non c’erano scimmie antipatiche (come verificò occhieggiando brevemente le lampade e il soffitto).
-Che buon profumo!- esclamò, guardando la pianta in vaso sul bancone. -Che fiore è?-
 
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view post Posted on 19/1/2022, 19:17
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Portando una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, china sul bancone, la Proprietaria di Scribbulus non riusciva a smettere di interrogarsi sul perché quella piuma continuasse a sollevarsi in aria di tanto in tanto, come per effetto di uno scoppio o di una folata di vento. Con una piccola lente, la stava osservando ormai da un po' a pochissimi centimetri di distanza, quando questa improvvisamente si sollevò, e nel farlo le andò a solleticare il naso. Di riflesso, Eleanor starnutì e raddrizzò di scatto la schiena. Una diagnosi la colse solo in quel momento, guardando la piuma ancora traballarle sotto gli occhi. Si chiese, allora, se quelle piccole esplosioni che sembravano agitarla non fossero altro che starnuti. Non ne era certa, ma credeva che nella Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts avrebbe senz'altro risolto ogni dubbio su stati influenzali e raffreddori di piume incantate; per di più, la presenza di Sheldon Campbell, neo-Bibliotecario e suo quasi-fidanzato, avrebbe senz'altro giovato a lei.
In quel momento, Dirac la raggiunse, strusciandosi contro il tessuto della lunga gonna color mirtillo. Chinandosi sotto il bancone, la fanciulla si raggomitolò su di lui per lasciargli qualche carezza. Sospirò, pensando che doveva aver bisticciato con qualche piuma per venirla a cercare in quel modo. Udendo il campanello trillare, Eleanor lasciò un ultimo sorriso al gatto nero come inchiostro, raccomandandogli di non tentare di arrampicarsi su per il bancone per fare pasticci. Poi raddrizzò la schiena, lisciando con i palmi aperti delle mani la propria gonna, mentre... AH! Jacqueline Halley Pike, accompagnata da Zerby Maranta! Eleanor quasi rimase impigliata con la veste alla porta del retrobottega, per quanto aveva preso ad agitarsi emozionata dietro il bancone.
«Buondì, buondì! E benvenute da Scribbulus! Che piacere avervi qui».
Le accolse e sorrise gioiosamente a entrambe, senza riuscire a celare neanche un po' l'entusiasmo. Conosceva la piccola(-non-più-piccola) Halley per lo più dai racconti della madre, ma un paio di volte avevano interagito - mandando il cuore di Eleanor in brodo di giuggiole -, per esempio in occasione dell'assaggio di una ciambella di Asfodelo e Frullobulbo (che era stata giudicata come "buona" dall'allora bimbetta).
«Dunque, Hogwarts, sì! Emozionata? Immagino proprio di sì, ah, che meraviglia! Il Set Base include tutti gli articoli di cui hai bisogno per i tuoi studi al Castello (pergamene, inchiostri e piuma) a soli sette galeoni e un falci. In esso la piuma standard inclusa è quella d'oca, ma con appena sedici falci in più potresti scegliere una piuma più resistente - differente dalla classica bianca-opaca d'oca! Guarda, puoi vederle lì e sono elencate sul Catalogo, nella descrizione del Set Base, nel caso fossi interessata. Sulla pergamena dal titolone viola e lilla, invece, trovi un listino speciale interamente dedicato a Hogwarts!».
Indicò un espositore su cui erano disposte le piume di cui le aveva parlato, alcune coloratissime, altre affilate, altre ancora candide come la neve.
«I fiori sono Nontiscordardimé, una Ricordella floreale per i clienti affezionati! Graziosi, vero?».
Seguendo lo sguardo curioso, aveva rivolto anche lei un'occhiata ai fiori di myosotis che crescevano deliziosamente.
«Con questa spesa potresti già iscriverti gratuitamente al Club Artistico e Letterario di Scribbulus e usufruire dei suoi vantaggi, tra cui uno connesso proprio ai Nontiscordardimé che vedi. Aderendo, potresti scegliere un articolo - che diverrebbe il tuo Nontiscordardimé, facendo nascere un nuovo fiorellino nel vaso - e, dal secondo acquisto in poi, questo ti verrebbe a costare tre falci in meno ogni volta che tornerai a comperarlo».
Appellò un foglio di pergamena dal bancone, per illustrarle l'iniziativa.
«Dopo i primi cinque galeoni di spesa, l'iscrizione al Club è gratuita: si tratta di un'iniziativa rivolta a tutti, Artisti, aspiranti tali, curiosi e clienti affezionati! Una volta iscritti, si può accedere al Crogiolo e a promozioni aggiuntive - come l'iniziativa Nontiscordardimé! - e si può partecipare al Gioco della Piuma dell'Oca, tutto descritto nell'iniziativa».
La voce squillante di Eleanor si spense, mentre il gatto Dirac miagolava piano.
 
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view post Posted on 28/2/2022, 20:53
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Zerby Maranta era una donna semplice: combattiva e decisa quando era necessario esserlo, ma malleabile e facilmente corruttibile quando si trattava di Jacqueline Halley Pike. Non avrebbe mai pensato che una bambina sarebbe riuscita a cambiare la sua prospettiva [e invece...]. Da quando Halley era entrata nella sua vita moltissime cose erano cambiate ed una nuova Zerby aveva fatto la sua comparsa: un po' madrina, un po' amica, un po' sorella. Ogni tanto si domandava se era lei che aiutava la figlia di Luna e Miles ad approcciarsi alla vita o l'esatto contrario.
Camminando ora accanto a quella creaturina che tanto amava, Zerby si sentiva emozionata più che mai e cercava, senza troppa convinzione, di non darlo a vedere. Sapeva che per Halley quello era un momento importante - un intero periodo importante, in realtà - ed era talmente felice che avesse deciso di condividerne una parte con lei da non riuscire a mantenersi "adulta" quanto avrebbe voluto. Le piaceva pensare di essere un esempio per Jacqueline e le piaceva credere di poter ben rappresentare lo stereotipo dell'adulto serio e forte. Dentro di sé sapeva benissimo che era tutto fuorché seria e forte - almeno non per la maggior parte del tempo. E credeva che fosse giusto e sano che l'idea di un adulto che non ha emozioni o momenti di divertimento e follia svanisse dalla mente dei più piccoli. Eppure in certi momenti, come quello, si arrabbiava con se stessa per essere più emotiva e fragile di una bambina.
Sorrideva come una sciocca anche quando finalmente arrivarono a vedere la porta di Scribbulus, la loro meta.
"Credo che le piume di Scribbulus siano l'eccellenza di tutte le piume." Disse, in risposta alla domanda di Halley. Le rivolse uno sguardo fiero. "Non temere, è un posto sicuro."
Ogni tanto si sorprendeva di quanto quella bambina fosse cresciuta in fretta e della mente brillante che aveva sviluppato per affrontare il mondo. Sembrava avesse preso solamente i lati positivi dei suoi genitori, tralasciando le stranezze più stravaganti e i piccoli difetti. Poi anche lei si voleva prendere un po' di merito: la piccola stellina aveva senz'altro risentito anche della sua influenza ed era cresciuta di mente aperta, sensibile e intelligente, grazie all'ambiente che la sua famiglia allargata le aveva sempre fatto frequentare.
In silenzio osservò Jacqueline che faceva la sua richiesta ad Eleanor Corbirock, la Proprietaria del Negozio.
"E' un piacere anche per noi vederti, cara Eleanor." Disse poi.
Gli acquisti per Hogwarts erano un'emozione immensa per i futuri studenti, ma un'emozione ancora più grande per gli adulti che li accompagnavano. E quel giorno, per l'appunto, Zerby si era immersa nella parte dell'adulta.
"Sarebbe una splendida idea l'iscrizione al Club!" Esclamò. Si voltò a guardare Halley e attese una sua reazione. "Che ne pensi, stellina?"
Anche se era una ragazzina giovane, Jacqueline Halley Pike era perfettamente in grado di fare scelte consapevoli ed era giusto lasciarle il suo spazio. In caso avesse avuto bisogno di aiuto o consiglio, sapeva di poterlo sempre chiedere.
 
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view post Posted on 2/3/2022, 09:29
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L’approvazione fiera della madrina convinse del tutto Jackie dell’affidabilità di Scribbulus: mai si sarebbe permessa di acquistare della cancelleria ottenuta sfruttando gli animali, e per fortuna la Direttrice del Quarto Livello era lì per rassicurarla. Non solo: zia Zerby l’aveva rassicurata quando aveva temuto di aver definitivamente cambiato il pelo bianco di Assenzio per colpa di una pennellata disattenta con gli acquarelli, o quando per sbaglio aveva rotto un piatto al numero undici; in entrambi i casi, la madrina le era venuta incontro risolvendo i suoi problemi con un colpo di bacchetta, come quelle Streghe Madrine di cui ogni tanto parlavano le favole Babbane e che lei stessa, esperta Babbanologa, le aveva raccontato.
Era stato con sicurezza ed entusiasmo quindi che Jacqueline aveva varcato la soglia di Scribbulus e si era avvicinata al bancone, guidata dal profumo del mysotis e dall’allegria contagiosa della proprietaria. Si lasciò piacevolmente investire dalle spiegazioni del Listino e da tutte quelle attenzioni, che le fecero raddrizzare le spalle e allargare il sorriso.
-I fiori sono bellissimi,- confermò, per poi spalancare gli occhi con sorpresa alla notizia di poter far nascere il suo fiorellino personale grazie all’adesione al Club – che anche senza fiori le sembrava un’idea eccellente.
Condivise lo sguardo della madrina, entusiasta quanto lei, e fu immensamente felice di averla lì al suo fianco.
-Si! Mi iscrivo! Non vedo l’ora di accedere al Crogiolo,- esclamò allegra, saltellando un paio di volte sul posto.
-E… penso che prenderò una piuma diversa da quella d’oca, pagando i sedici falci in più sul Set Base. Pensavo… uhm, zia Zerby, che piuma mi consigli?- chiese, voltandosi verso la madrina. Jackie non badava granché all’aspetto delle cose, ma le avrebbe fatto piacere portare sempre con sé una piuma che le ricordasse la sua zietta preferita. Non aveva mai lasciato il numero undici e andare a vivere a Hogwarts, per quanto fosse eccitante e atteso, comunque un pochino la spaventava, perché sarebbe stata lontana dai suoi affetti familiari. Era una fortuna che abitassero a Hogsmeade e che lavorassero tutti vicini al Castello, ma comunque era la prima esperienza di Jacqueline fuori da casa. Tra i colori accesi di Grifondoro che le ricordavano suo papà, la Scottish Bandana e la Maglia Impermeabile che aveva scelto insieme alla mamma, Mr Ogden il riccio e ora anche la cancelleria acquistata con Zerby, la giovane Pike era convinta di poter portare sempre con sé qualcosa della propria amata famiglia allargata.
-Vorrei anche prendere qualcosa per disegnare. Pensavo… uhm, un set di carboncini, uno di matite e una Gomma Creativa. Zia Zerby, la prendo a forma di stella! Che profumo pensi si addica meglio?- rise, pensando al nomignolo con cui la madrina la chiamava di tanto in tanto. -Ah, e i colori! Prenderei un set di matite colorate e uno di tempere, uno di pennelli, un Vasetto Traboccante e anche un’Agenda Componibile con le Pagine dell’Artista! In copertina mi piacerebbe ci fosse una cometa, ce ne sono così?- si informò, chiedendo direttamente alla gentile proprietaria. Scribbulus si stava confermando una bottega piena di creatività e Jackie, abituata a essere un po’ viziata dalla madrina e dai genitori, non pensò minimamente di limitarsi in quella passione che aveva tutta l’intenzione di far crescere.
Solo un sottile miagolio la distrasse, attirando il suo sguardo in basso verso un gatto nero come l’inchiostro.
-Ciao micio!- salutò, felice, allungando una mano verso di lui per farsela annusare.
 
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view post Posted on 28/3/2022, 10:33
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Aveva scoperto che le piume incantate potevano assorbire dei tratti caratteriali, potevano presentare difetti curiosi, raffreddarsi e starnutire o avere smanie dall'origine inspiegabile (per esempio iniziare a disegnare all'impazzata su qualsiasi carta a disposizione zollette di zucchero udendo scoccare l'ora del tè). Aveva trovato Cuor di Leone proprio grazie a una di quelle caratteristiche. Un giorno, la Proprietaria di Scribbulus era rimasta a guardare con il naso in su il tetto di uno scaffale, rimangiandosi tentativi fallimentari e soffocando in gola sbuffi teatrali. Trascorso così un tempo che le era parso pressocché infinito, ella aveva agguantato la propria bacchetta e l'aveva stretta tra le dita affusolate. Agitandola risoluta, dirigendone la punta verso il pavimento, aveva evocato non-verbalmente un basso sgabello in legno. Vi aveva posato un piede, testandone la resistenza, poi vi era salita sopra. In piedi su di esso, che nonostante gli scricchiolii sembrava reggerla, aveva visto per la prima volta Cuor di Leone, una piccola piuma che si era rintanata sopra lo scaffale. Puntandovi contro la bacchetta, l'aveva fatta levitare di qualche centimetro, attirandola lentamente a sé, fino a farla posare sul palmo aperto della propria mano. La piuma era quasi interamente scarlatta, ma i bordi vaporosi si tingevano di tinte dorate. Allora le tremava ancora tra le dita, mentre Eleanor cautamente era tornata a posare i propri sandali sul pavimento e aveva fatto sparire lo sgabello con una veloce stoccata del catalizzatore. Distrattamente, sfiorò con un dito la piuma rosso fuoco che conservava all'altezza del petto, nel taschino della propria camicia.
Sorrise genuinamente, tornando a rivolgere la propria attenzione sul duo dinnanzi a lei: zia e nipote erano semplicemente adorabili, e il nomignolo "stellina" le pungolò il cuore.
«Ti ringrazio!».
Era perfettamente d'accordo sulla delizia che i Nontiscordardimè costituivano: solo Dirac talvolta sembra dissentire slanciandosi verso il bancone per arraffare le corolle delicate. Rise allegramente un attimo dopo, guardando la Grifondoro saltellare sul posto dicendo di non vedere l'ora di accedere al Crogiolo e pensando che le avrebbe volentieri fatto compagnia sia nei saltelli che al Crogiolo.
«OH, ti piacciono il disegno e la pittura, noto! Piacciono anche a me. O meglio, devo farti una confessione: mi piace solo colorare, non sono affatto portata per il disegno, con mio grande dispiacere. Ti recupero subito tutti gli articoli, torno tra un attimo».
Si dileguò con un sorriso leggero e aranciato sulle labbra, chiudendosi nel retrobottega. Appellò pacchetti nuovi di zecca di matite, tubetti e piccoli prodotti, poi si dedicò alla ricerca dei modelli di Agenda Componibile più adatti alla richiesta di Halley. Tornò al bancone facendo volteggiare una pila di roba con la bacchetta e la adagiò sotto gli occhi della giovanissima strega.
«Eccomi qui! Ho preso la piuma e la Gomma Creativa scelte da zia Zerby, i colori e i prodotti per il disegno e la pittura. Per l'Agenda Componibile, ti mostro due Copertine differenti: scegli tu quale preferisci».
Sorrise, allungando sul bancone le due Copertine. La prima era di un nero denso e profondo, almeno inizialmente: dopo qualche istante, il passaggio di una cometa da un angolo all'altro illuminò e riempì quasi completamente lo spazio vuoto, lasciando dietro di sé una scia rilucente di celeste, blu, poi un viola tendente al rossastro. Tramontata la cometa sul retro della stessa Copertina, la scia lentamente divenne sempre più evanescente, fino a sparire e lasciare nuovamente spazio al nero. Imprevedibilmente, dopo qualche istante o minuto o ora al massimo, lo spettacolo si sarebbe ripetuto nuovamente. L'altra Copertina, invece, sembrava rilucere leggermente degli stessi colori della scia lasciata dalla cometa sulla precedente: celeste, viola, rosso si mescolavano continuamente con lentezza tra loro. Su questo sfondo, tanti puntini rappresentavano delle stelline e, tra queste, di tanto in tanto piccole comete biancastre scivolavano sulla Copertina.
«Mentre decidi con calma, calcolo il totale e ti iscrivo al Club Artistico e Letterario di Scribbulus. Benvenuta! Ecco a te la tessera».
Con un colpo di bacchetta fece svolazzare fino al bancone davanti a lei una tessera turchese, avente sul retro una riproduzione in scala ridotta del tabellone del Gioco della Piuma dell'Oca. Presto Jacque avrebbe visto la pedina avanzare sul tabellone grande sul bancone e su quello piccolo della sua tessera.
«In totale spendi trentadue galeoni e quattro falci. L'iscrizione al Club è gratuita e ti spettano ben cinque lanci al Gioco della Piuma dell'Oca! Ecco a te il dado, lancia pure».
Sbirciando la fortuna di Halley, si dedicò a sistemare ordinatamente i vari articoli in grandi buste di carta turchese, recanti il logo del negozio. Il dado, nel frattempo, mostrò le seguenti facce: uno, sei, tre, cinque, sei. Dopo aver superato indenne la Casella Fermacarta ma, purtroppo, anche le prime due Caselle Premio, la pedina della strega si fermò sulla Casella Premio numero quindici. Subito dopo, senza alcun intoppo e con un lancio perfetto, la pedina entrò baldanzosamente nella ventunesima casella, conquistando un altro premio. Eleanor mollò ciò che stava facendo, battendo le mani contenta, e senza indugio Appellò a sé il piccolo scrigno contenente i rotolini di pergamena tra i quali estrarre i premi. Ne pescò due e li lesse ad alta voce.
«Hai vinto una boccetta di Inchiostro Fruttato a tua scelta e un buono da un galeone!».
Le indicò sul Catalogo le possibilità tra cui scegliere, poi richiamò dallo scaffale la boccetta richiesta, la inscatolò e la inserì nella busta con le altre. Solo in quel momento, la Proprietaria notò che Dirac, di indole giocherellona e ben poco sospettosa, dopo aver annusato per un istante la mano della Grifondoro, aveva preso a sfregarvi dolcemente contro la testolina, per poi continuare a strusciarsi tra le sue caviglie.
«Vedo che hai conosciuto Alfred Dirac! Gli stai decisamente simpatica. Un motivo in più per tornare a farci visita!».
Con un sorriso gioviale, Eleanor fece scivolare sul bancone verso le clienti le buste ricolme.
«Grazie per gli acquisti, buona giornata e a presto!».
 
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