| L'espresso per Hogwarts, un delizioso mezzo dei ricordi che donava alla Corvonero una piacevole ventata di nostalgia: lei da undicenne quando attendeva che il viaggio finisse, impaziente di vedere il castello con i propri occhi. Aveva passato pochi attimi con la famiglia a Glasgow, aveva salutato tutti, elencato i suoi successi precedenti e presentato Jirō alla famiglia per poi passare pochi ma significativi giorni nell'appartamento scozzese. E ora dopo aver rivisto il volto del padre e della madre, della zia e della prozia e anche dello zio, Likanjel era a bordo dell'espresso senza alcun rimpianto. Essendo ancora inizio viaggio indossava ancora i vestiti babbani, e con sé aveva la sua valigia. Ormai con lei da metà mese, Jirō camminava fedelmente vicino all'umana, che ogni tanto lanciava un'occhiata per terra per assicurarsi che la piccola macchia marrone si muovesse al suo passo o non si perdesse; ogni volta che vedeva uno studente lo avvertiva in anticipo della presenza del riccio, talvolta guardandolo male se gli camminava troppo vicino. Mentre era in cerca di uno scompartimento in cui cambiarsi si guardava attorno, e notò che molti studenti stavano infilando le dita tra le fessure dei sedili dell'espresso o gettavano lo sguardo sotto i posti a sedere. Aveva sentito dei quattro famosi sacchetti, ma la ragazza non aveva voglia di cercarne uno, in quel momento le interessava solo trovare posto. Miracolosamente trovò uno scompartimento vuoto: ne aprì la porta e il riccio schizzò all'interno accomodandosi su un sedile. Sorridente la ragazza chiuse lo scompartimento e si sedette vicino a Jirō accarezzandogli le spine. Sistemò la valigia e osservò il riccio accoccolarsi sulle cosce della tredicenne, che ora poggiava la testa sul finestrino, ascoltando le chiacchiere degli scompartimenti vicini e accarezzando il pelo pungente e ispido di Jirō. L'aria si stava rinfrescando giorno dopo giorno, e la Greyjoy si ricordò cosa comportava la parola freddo, al contrario, presto avrebbe dimenticato cosa volesse dire caldo, probabilmente il prossimo allenamento di Quidditch, l'avrebbe svolto al fresco. Annoiata tirò fuori dalla valigia "Mille erbe e funghi magici", ascoltando uno strano presagio che le indicava che sarebbe stato proprio il Professor Lestrange a inaugurare l'anno scolastico con la prima lezione.
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