C'erano pochi ma essenziali oggetti che avevano il potere di far sentire questa Serpe, ormai alle sue finali esperienze scolastiche dopo diversi anni ad Hogwarts, pronta per affrontare un nuovo anno. Quella mattina era rimasta più del solito in dormitorio per elencarle in una lista, un biglietto poi arrotolato con cura e infilato in una manica, prima di affacciarsi allo specchio e dare due colpetti al ciuffo asimmetrico...poteva stare solo a destra del suo volto affilato, ma a volte le stava dietro l'orecchio, a volte davanti, a volte all'indietro verso la nuca. Facciamo dietro l'orecchio. Anche quell'estate non si era decisa mai a tagliarseli, e la corta chioma platino stava accelerando la sua evoluzione in non-più-corta ma le sfiorava a tratti le spalle, nel lato lungo. Rimase un secondo a fissare quel riflesso, quest'anno partiva senza la spilla, alcuna spilla, a darle una leggerezza del tutto nuova. Si sentiva davvero leggera? Non proprio, anche se per due anni si era fatta carico di un ruolo, sapeva che se adesso non l'aveva era solo perchè le mancava la prova finale, ed era suo dovere concentrarsi su quella e sul prestigio che di riflesso sarebbe ricaduto come tintinnanti smeraldi nella clessidra Serpeverde. Era un peso meno visibile, ma ugualmente annidato lì all'altezza del petto. Sospirò, almeno quell'anno non le sarebbero toccare ronde improbabili, no? anzi era piuttosto curiosa di vedere la Prefetta che l'aveva velatamente sfottuta di tanta serietà, come se la sarebbe cavata con il passaggio a Caposcuola. Tutto sommato, si sarebbe evitata lo scenario di Serpi inseguiti da una Puffola, però dopo averle viste all'opera e a fianco, non le sarebbe spiaciuto vedere il duo Vane e Kane al potere, Audrey era forse nell'ombra pronta a sfasciare rotule di chi avrebbe minacciato l'altra Bionda?
Probabile.E c'era ancora da vedere come si sarebbe buttata nel gioco duro la nuova Prefetta...
...pensa a te stessa, magari stavolta mh?Era così uscita e la sua prima destinazione era stata proprio Scribbulus. Era troppo affezionata alla sua piuma d'ala draconica e ai suoi inchiostri, ma doveva ammettere che usando solo quelli avrebbe finito con l'esaurire tutto quanto, molto meglio variare la scelta e allungare la loro esistenza. Dopo una rapida ed efficiente Materializzazione dal di fuori della Scuola, era giunta nel viottolo in pietra e ormai prossima all'angolo che sapeva riconoscere, con l'insegna in legno e i colori pastello che ammorbidivano la luce nella via. Era uno dei pochi posti dove non entrava di getto, ma rimaneva alla vetrina per osservare e leggere le novità, e lo sguardo verde le si fermò a lungo prima su una piuma dai colori delicatissimi e sfumati, poi sulla collezione di agende, magari quest'anno avrebbe provato a usarne una? Prima di entrare captò la presenza di un altra ragazza che aveva lo stesso obiettivo, la porta, e con sorpresa, e con la familiarità di tanti allenamenti condotti assieme, assegnò quella chioma proprio a Sybil Vane. Decise di intercettarla, non era ancora suo dovere assicurarsi che lei fosse lì per reperire tutti i fondamentali per partire come un esempio per le Serpi quell'anno, e non uscire da lì con che so...un calamaio canterino e basta?
Le si avvicinò per entrare insieme, come un fantasma bianco che ti segue anche al di fuori dei corridoi del castello, domandandosi se con quella nuova nomina non ci sarebbe voluto un...complimento, una pacca sulla spalla, un..abbraccio? le si deformò il volto in una smorfia al sol pensiero.
Dont' Hug.
..se vi era un altra regola fondamentale di sopravvivenza nella casata Serpeverde, per lei era quella.
< Sybil?> l'avrebbe semplicemente chiamata prima che lo scampanellio della porta annunciasse entrambe, affiancandola con naturalezza e alzando un pugno chiuso per appoggiarne il dorso sulla spalla della compagna, un sorriso illuminato che per una volta le coinvolgeva pure gli occhi, con un bisbiglio divertito
< Bella conquista Erede, posso augurarti al posto del diario una frusta a nove code che imprima altrettanti promemoria sugli studenti?> insomma un banalissimo scambio tra "colleghe di casata".