Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Stay Alive, Avventura 2021

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view post Posted on 31/7/2021, 23:03

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FATO



Era un giorno come tanti, alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Era un tardo pomeriggio estivo e il castello, solitamente calmo e silenzioso in quel periodo dell'anno, fremeva di attività. In tanti si erano riversati a Hogwarts, e tutti sembravano avere qualcosa da fare. Oltre agli studenti, agli Insegnanti e ai Dipendenti della scuola, che ne percorrevano i corridoi senza riuscire a evitare qualche occhiata al grigio funereo che tingeva quell'insolito cielo freddo, c'erano visitatori dall'esterno; qualcuno si recava in Biblioteca per qualche ricerca, altri cercavano qualche amico e familiare per dire loro qualcosa di importante; qualcosa che sembrava importante, nella normalità precaria che era discesa nella vita degli abitanti della comunità magica dopo l'ultimo attacco negromantico. Quello di cui quasi nessuno conservava qualche ricordo; quello su cui le indagini, le sperimentazioni, e i confronti non avevano portato che altre ombre.
Passi risuonavano nella Sala d'Ingresso, insieme a chiacchiere innocue, a risatine inquinate da qualche nota di disagio: il cielo si stava facendo sempre più nero, fuori dalle finestre. I vetri tremavano, e il marmo delle statue, la pietra dei pavimenti, sembravano tutti trattenere il respiro.
Era come se Hogwarts sapesse.

La terra tremò. Un boato divenne un rombo, un strisciare di pietra su pietra. Prima che chiunque potesse fare niente di più che voltarsi, la luce pallida proveniente dalle finestre si oscurò, coperta da lastre solide che sembravano essere sorte dalle viscere stesse della terra. Insieme, all'unisono. Coprirono le porte, e le finestre. Avvilupparono la Grande Scalinata, e sbarrarono la Sala Grande. Chiusero ogni via verso l'esterno.
Nello scambio di voci e delle prime urla, nella notte che calava rapida e gelida oltre un cielo che nessuno poteva più vedere, qualcosa risuonò nella Sala d'Ingresso, all'improvviso; qualcosa che interruppe tutto il resto, e che fece voltare tutti i presenti verso la scalinata che discendeva sotto il livello della scuola.
Un grido proveniva dalle profondità dei Sotterranei. Il grido disperato di qualcuno che stava soffrendo.

Non era un giorno come tanti, alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
E qualcosa stava per succedere.



//La presenza di tutti i partecipanti è auto-determinata in Sala d'Ingresso. Ciascun pg ha un proprio motivo per essere lì.
 
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view post Posted on 31/7/2021, 23:17
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Quando tutto divenne improvvisamente buio capì che era successo di nuovo. Erano nuovamente sotto attacco, se mai lo stato d’assedio avesse mai avuto fine. Si erano illusi di essere tornati ad una pseudonormalità, ma ora quella assoluta oscurità calata all’improvviso come un mantello nero che tutto avvolse ricordava loro che era arrivata la resa dei conti: l’ultima? l’ennesima? Qualsiasi fossero le speranze, erano chiamati nuovamente a difendersi, a combattere.

L’urlo lasciò agghiacciata l’intera sala d’ingresso, ma questa volta non c’erano corde a legarli. L’insegnante di Erbologia fu pervaso dal fremito dell’emergenza, e si fece avanti, pronto a mettere in salvo i più deboli e indagare l’origine di quell’urlo.
«STATE CALMI!» urlò, cercando di attirare l’attenzione su di sé.
Si toccò le tasche per verificare che la bacchetta trovata nella capanna che una volta fu di Zoeromeo era lì, e così provò a sentire il peso della balestra, da cui non si separava mai, specialmente di quei tempi.
Si voltò verso l’adulto più vicino a lui.
«Eustass, io corro di sotto a vedere cosa succede. Ho bisogno almeno di un altro adulto che mi segua, te la senti?».
Poi si rivolse al resto del corpo docente e maghi e streghe adulti lì presenti.
«È necessario che qualcuno rimanga a protezione degli studenti: non possiamo permetterci che accada loro nulla».
Dopodiché, sperando in un riscontro positivo da parte dell’insegnante di Volo, si voltò con uno svolazzo del mantello e si mise a fare le scale che portavano nei sotterranei di Hogwarts. All’inizio si sarebbe mosso con più fretta, ma più sarebbe andato avanti, più avrebbe rallentato, nel prudente tentativo di evitare possibili pericoli.
 
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Il grido disperato riecheggiò in tutta la Sala d'Ingresso e i sensi di Eustass scattarono. Cosa diavolo era successo? A chi apparteneva quella voce?
Il Vice-Preside non poteva di certo stare lì con le mani in mano. Insieme a lui c'erano numerose altre persone, tra cui studenti che di certo erano rimasti scossi. Non poteva fregarsene e lasciare che la situazione si risolvesse da sola.
Eustass si guardò intorno. Da dove era lui poteva scorgere qualche Auror e degli insegnanti. Di certo i ragazzi e le ragazze del castello non sarebbero rimasti in pericolo se qualche pezzo grosso fosse andato con il danese per dare una controllata. Poteva trattarsi semplicemente di qualcuno che era scivolato sulle scale e si era rotto una gamba; in quel periodo si tendeva ad alzare un polverone alla prima stupidaggine.
"Un paio di Auror mi seguano, gli altri tengano la posizione. Studenti, non fatevi prendere dal panico e rimanete con gli insegnanti qui in Sala d'Ingresso. Tra poco torneremo per aggiornarvi di quello che è successo."
Detto ciò Eustass si avviò a passo spedito nelle profondità dei Sotterranei.
 
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it amused her more to make him jealous


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Allarmata, Sugar si guardò intorno quando ogni luce venne coperta dalla pietra. Si era recata a Hogwarts con l'intenzione di riprendere il suo volontariato, e ora realizzava che doveva essere stata una buona idea. La sua attenzione venne attirata dal grido proveniente dai sotterranei; Sugar estrasse la bacchetta. Si trattava di una trappola per attirarli lì? Una sola cosa era certa: i Negromanti stavano attaccando.

- Potrebbe essere una trappola! - esclamò - Fate attenzione! -

Guardò Alberto e Eustass dirigersi di sotto mentre lei rimase per il momento a sorvegliare gli studenti. Non le piaceva l'idea di rimanere indietro, ma pensò che potesse trattarsi di un'esca per attirare via gli Auror dalla superficie e lasciare scoperti gli alunni e gli insegnanti. Si guardò intorno cercando di individuare chi fosse rimasto e se le loro competenze le avessero eventualmente consentito di seguire Eustass.
 
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Si trovava nella Sala d'Ingresso del castello quando il mondo parve rovesciarsi. Il pavimento gli tremò all'improvviso sotto i piedi, un boato gli invase le orecchie e tutto divenne buio, ogni possibile via di fuga fu chiusa da lastre apparse dal nulla. Non che avesse avuto il tempo di cercarne una, di via di fuga. L'unica cosa che riuscì a fare fu cercare di rimanere in piedi mentre il mondo tremava guardandosi intorno per capire cosa stesse succedendo. Ma cos - la frase gli morì in gola quando l'urlo, agghiacciante ed improvviso, salì dai sotterranei scuotendolo nel profondo mentre la pelle d'oca gli compariva sulle braccia. Quando quella specie di terremoto cessò, Daniel si guardò attorno udendo distintamente le parole del professore di volo. Rimase immobile, cercando nella folla qualche volto conosciuto.
 
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view post Posted on 31/7/2021, 23:40

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Mentre Sugar Mandylion rimaneva indietro, mettendo in guardia gli altri di possibili minacce, il Guardiacaccia Alberto Lestrange e l'Ufficiale Auror Eustass Hawkins si avviarono cautamente verso i Sotterranei.
Il buio non era assoluto: l'ambiente della Sala d'Ingresso, così come quello dell'imboccatura dei Sotterranei, era immerso nella penombra che si crea in estate in una stanza con le tende tirate. Gli occhi di tutti i presenti si abituarono presto.

Daniel Davis si guardò intorno; riconobbe vari volti tra quelli che erano rimasti con lui e Sugar. Nell'avvicinarsi ai sotterranei, Alberto e Eustass sentirono che le grida si facevano più alte e prossime.

C'era anche qualcos'altro di strano.

Il corridoio che tutti avevano trascorso ore a percorrere, durante quella notte a cui era stato attribuito l'ultimo attacco, alla ricerca di amici, in fuga da ogni sorta di minaccia, ora non era più lungo di qualche metro, e in fondo mostrava un'unica svolta a sinistra.

Le urla sembravano provenire proprio da quel punto nascosto alla vista.

 
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view post Posted on 31/7/2021, 23:45
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Avevo terminato coi bagagli, più e più volte avevo ricontrollato ogni angolo della camera, sfatto e rifatto il baule, ma in fin dei conti sapevo di aver preso tutto, il fatto era che quel posto mi sarebbe mancato. Avevo passato innumerevoli notti a immaginare e sognare la mia vita fuori da quelle mura, mille avventure, incontri, scoperte e soprattutto la conoscenza alla quale avrei avuto accesso girando di paese in paese, ma ora che quel sogno era ormai nelle mie mani faticavo a lasciare le mie radici, quelle mura che per tanto tempo mi avevano accolto, spronato e preso a bastonate, che avevano visto i miei migliori sorrisi e le mie lacrime più amare, tutto ciò mi sarebbe mancato enormemente. Presi tutto e chiusi la porta dietro di me, scesi le scale e mi diressi verso la sala d'ingresso, fuori il tempo stava peggiorando a vista d'occhio, il cielo prima grigio era ora sul punto di trasformarsi in una buia tempesta, strano per quel periodo dell'anno, ma in fondo era da quel giorno che il meteo sembrava impazzito. Ero ormai arrivato in sala grande, insieme a me vi era un variegato gruppo di persone, adulti, cariche, studenti, tutti erano lì, forse per un motivo in particolare o forse per caso, non ebbi il tempo di indagare che un boato spazzò via ogni mio pensiero, il buio più totale oscurò le finestre come se improvvisamente qualcosa vi si fosse parato davanti, la sala grande fu sbarrata da un muro di pietra e come essa anche le vie verso l'esterno, eravamo in trappola, ancora una volta in balia di qualcosa che non capivamo. Come se non ci fosse fine al peggio dalla scalinata verso i sotterranei arrivarono delle urla, qualcuno era in pericolo, istintivamente estrassi la bacchetta, era ovvio che era una trappola, che ci volevano attirare li, era l'unica via libera, almeno in apparenza. Mi guardai attorno cercando di capire chi c'era e su chi poter fare affidamento oltre che quanti studenti vi erano da difendere.

Di certo sarà una trappola, ma stare qui potrebbe essere pure peggio... Se volete andare giù io ci sto! Altrimenti se credete rimarrò qui a difesa

L'essere maggiorenne mi metteva nella posizione in cui anni prima si erano trovati i "grandi" si erano posti a scudo di noi giovani, era venuto il momento di fare lo stesso.


EDIT DELL'AMMINISTRAZIONE: Post invalidato. IP non ancora postati.

Edited by .Fato. - 1/8/2021, 00:48
 
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view post Posted on 31/7/2021, 23:48
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Ne la città dolente, ne l'etterno dolore, tra la perduta gente.

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“Cosa?”
Blocchi di pietra, ancora. Charlotte trattenne il fiato, ma il terrore le aveva già svuotato i polmoni. Qualcosa stava succedendo e loro erano già in trappola. Il primo istinto fu quello di precipitarsi verso i Sotterranei, dall’origine del grido d’aiuto. Annuì però alle disposizioni dell’Ufficiale Auror e Vice-Preside: lei era un’Insegnante e qualcuno sarebbe dovuto restare con gli studenti e le studentesse bloccati nella Sala d’Ingresso, senza la possibilità di raggiungere i piani superiori o l’esterno.
“Restiamo qui insieme, sì. Tranquilli, avete sentito il Vice-Preside.”
Ribadì, cercando di incrociare lo sguardo dei più giovani presenti per rassicurarli. Ora che i suoi occhi si stavano abituando alla penombra, Charlotte avrebbe avanzato verso la parete più vicina e avrebbe sfiorato la roccia per tastarne la consistenza. Abbassò lo sguardo per un attimo per poter verificare se il suo catalizzatore si trovasse al suo posto nel porta-bacchetta da cinta. Nella sua condizione, non voleva usarla. Non in quel momento. Non se poteva evitarlo. Cercò di ascoltare ciò che il suo corpo da Morbo Bianco le diceva, quali messaggi volesse mandargli in quel momento. Per cominciare, non le restava che cercare di capire di più su cosa fosse appena accaduto.
 
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view post Posted on 31/7/2021, 23:49
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Si inginocchiò al suolo, quasi a prendere sostegno dalla terra stessa, il palmo sinistro adeso al suolo. L'urlo proveniente dai sotterranei le fece gelare il sangue nelle vene. Per prima cosa si domandò chi fosse lì. Si guardò intorno ma le sembrava che stessero tutti lì. I Serpeverde dov'erano? Ecate stava bene? Fortunatamente i suoi compagni Grifondoro sembrava stessero tra la folla. riconobbe subito Daniel, forse anche per la sua esclamazione soffocata. L'urlo del Professor Lestrange non la colse impreparata: avrebbe fatto lo stesso. Udì le parole dell'ufficiale Hawkins e fremette per non poter andare insieme agli Auror a controllare, ma concordava con le parole di Sugar e dell'ex Serpeverde. Era sicuramente una trappola. Alzò la guardia, bacchetta stretta in pugno, avrebbe atteso direttive più specifiche: era una delle più giovani del gruppo. Non avrebbe dato colpi di testa: non in situazioni così rischiose.

EDIT DELL'AMMINISTRAZIONE: Post invalidato. IP non ancora postati.

Edited by .Fato. - 1/8/2021, 00:49
 
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In un giorno qualunque, Eleanor avrebbe voluto raggiungere l'alta Torre di Astronomia, per controllare il puntamento dei telescopi sulla nebulosa della quale stava raccogliendo i dati. Capì che non sarebbe stato un giorno qualunque quando attorno a sé la terra tremò. Vide simultaneamente molte lastre ergersi sotto i suoi occhi, a coprire tutte le vie d'uscita e le finestre. La luce grigiastra che fino a quel momento era penetrata nella Sala d'Ingresso venne completamente tagliata fuori, come qualsiasi contatto con l'esterno.
Si guardò rapidamente attorno, verificando dove fossero apparse quelle lastre, mentre un senso d'allarme cresceva rapidamente in lei. Quando un urlo scosse tutti i presenti, la Recluta si voltò di scatto in direzione dei Sotterranei, puntando lo sguardo verso la scalinata che conduceva sotto il livello della Sala d'Ingresso, perché il grido sembrava provenire da lì.
Cercando con gli occhi la presenza di altri Auror in sala, Eleanor allungò la mano sulla tasca del mantello, tastando la presenza della bacchetta, per stringerla in pugno e tenersi pronta. Udendo il richiamo di Hawkins, vedendo che Charlotte e Sugar sarebbero rimaste in Sala d'Ingresso per proteggere civili e studenti, la Recluta si inoltrò a passo spedito nei Sotterranei del Castello, con l'intenzione di raggiungere l'Ufficiale, prima che sparisse alla sua vista.
 
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Eustass poteva solo in modo di sperare che il suo avviso non rimanesse inascoltato. La curiosità molte volte aveva attirato nella trappola studenti ignari che non si aspettavano di dover affrontare le loro più grandi paura mentre erano ancora alle prese con i loro studi.
Il corridoio era strano, non c'erano dubbi. Il Vice-Preside lo aveva percorso infinite volte e ne conosceva ogni piccolo anfratto. Quella faccenda si stava già dimostrando complicata, quindi l'idea che fosse tutto solo un gran malinteso si stava sempre più assottigliando. Quelle urla disumane non lo convincevano.
Al suo fianco era presente Alberto. Il Guardiacaccia sarebbe potuto essere un ottima esca nel caso le cose avessero preso una piega poco gradevole. Di certo lui se la sarebbe cavata se avesse ricevuto un attacco diretto.
"Le urla provengono da sinistra. Andiamo a controllare. Dubito che troveremo qualcosa di bello ad attendersi"
confessò l'uomo mentre prendeva la svolta a sinistra.
 
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†Doomsday†

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Il sorriso di chi la sapeva lunga; il sorriso di chi, nonostante non avesse vinto una guerra lunga secoli, poteva vantarsi - almeno quella volta - di essere tornata vittoriosa da una sfiancante e strenua battaglia. Pix le aveva dato indubbiamente del filo da torcere, ma, per una volta, si era dovuto arrendere di fronte alle innate capacità magiche della Custode, scappando a gambe levate dalla Sala Trofei in cui si era trincerato minacciando di spaccare ogni singola teca a suon di Caccabombe e Fresbee Zannuti. Se fosse riuscita a scoprire e sgominare il mercato nero scolastico di prodotti vietati da cui il Poltergeist si riforniva, avrebbe risolto - forse - il problema alla radice, prendendo due Snasi con una singola, luccicante, moneta d’oro. Il rombo di un tuono nell’affollata Sala d’Ingresso, già sfortunato teatro di terribili eventi, fece quasi perdere l’equilibrio alla strega che dovette impugnare con più forza il pomello del bastone da passeggio su cui, ormai da più di un anno, doveva fare affidamento per poter camminare. La mano libera, istintivamente, corse a toccare la parete alla sua destra, a cercare qualcosa di più solido e affidabile, conosciuto e rassicurante. Hogwarts. Vecchi ricordi riaffiorarono mentre il nero avviluppava il castello, quella grande stanza in particolare; un brivido le corse lungo la schiena sapendo di trovarsi, ancora, nel posto sbagliato nel momento peggiore di tutti. Il Grido proveniente dalle viscere della scuola la fece raggelare sul posto, la sua attenzione attirata dal Vice Preside che invitava alla calma e, ancora prima, dal professore di Erbologia. Era adulta - ricordò. Si staccò dalla parete e raggiunse il centro, ponendosi a diversi metri dall’apertura verso i sotterranei, come se il suo corpo gracile e provato potesse fungere da barriera contro qualsiasi cosa fosse sopraggiunta. La mano sarebbe corsa alla bacchetta che avrebbe sguainato senza pensarci due volte. Annuì in direzione della Direttrice Melankholiya. Era pronta. Era pronta?
 
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L'intento originario di Lyonel era quello di varcare la soglia dei portoni d'ingresso per dirigersi verso gli esterni allo scopo di svolgere le solite, routinarie attività di Prefetto. Col cielo intasato dalle oscuri nubi causate dalle anomalie climatiche dell'ultimo periodo sarebbe stato facile per studenti incauti sostare nel Parco di Hogwarts oltre l'orario consentito dal Regolamento Scolastico. Quando però si era avvicinato all'ingresso era sopraggiunto un fatto che l'aveva scosso dal profondo.
Un evento carico di malvagi presagi aveva appena sconquassato il delicato equilibrio del Castello. Con una repentinità quasi fulminea, Lyonel avvertì un fragoroso rumore proveniente dal terreno, e percepì la luce naturale dell'ambiente annerirsi in modo sinistro. Un agghiacciante urlo proveniente dai Sotterranei.
Avvertì gli ordini dell'Ufficiale Hawkins levarsi al di sopra delle altre voci e non si fece ripetere due volte l'ordine. Vi era anche Sugar Mandylion tra i presenti, che pareva avesse deciso di tenere la posizione e sorvegliare la Sala d'Ingresso. Effettivamente, qualora si fosse trattata di una trappola, qualcuno a difesa dell'ingresso doveva essere pronto a dare manforte, e la donna sapeva il fatto suo.

- Mi unisco ad Hawkins - disse, rivolto alla collega Mandylion.

Lyonel sarebbe partito e avrebbe provato ad accodarsi al Professore di Volo diretto ai Sotterranei della scuola, con la bacchetta sguainata. L'oscurità si era fatta tangibile, ma non sarebbe stato un problema al momento, dato che i suoi occhi si stavano abituando a quelle nuove condizioni di visibilità. Al momento non avrebbe provato a rivelare la sua posizione con un Lumos.
 
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Quel grido aveva fatto spalancare gli occhi di Lara Jean, che nonostante la crescente sensazione di angoscia nel petto aveva reagito andando a tastare con la mano dominante l’unica sua fonte di protezione: la bacchetta, che nonostante il Morbo ancora le dava sicurezza. Gli occhi corsero veloci per la sala d’ingresso, ritrovando le figure familiari dei professori si tranquillizzò momentaneamente, ma quando si rese conto di essere chiusa dentro sentì il respiro farsi più pesante. La voce di Hawkins le ricordò che era soltanto una studentessa, nulla di più, e nonostante la sua voglia di sapere si limitò a raggiungere gli altri, scrutando le uscite per tentare di capirci qualcosa. Le urla continuavano e Lara iniziò a guardarsi frenetica intorno: non poteva stare lì ferma ad ascoltare, ma era la sola cosa che poteva fare mentre la mano rimaneva pronta per estrarre la bacchetta a ogni minimo segnale di pericolo.

EDIT DELL'AMMINISTRAZIONE: Post invalidato. AI già postata.

Edited by .Fato. - 1/8/2021, 00:55
 
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In piedi contro il muro della Sala d’Ingresso, Agnes fu percorsa da un brivido che aveva poco a che fare con quel clima freddo e grigio che braccava Hogwarts da parecchio, lasciando a quell’estate il privilegio di non sembrare per nulla un’estate. Sollevo gli occhi in uno sguardo preoccupato, lasciando perdere il libro che stava leggendo di mala voglia. La Sala d’Ingresso era stranamente affollata o forse lei non era più abituata a vedervi gente.
Poi d’un tratto lo sentì, un boato, pietra su pietra, che le frastornò i timpani e le fece tremare le ossa. Sgranò gli occhi verdi sul suo viso asciutto, cercando nei volti accanto a lei le tracce di un’inquietudine profonda, che non era nuova e che si trascinavano da diverso tempo.
Urla si levarono, ma venivano da fuori, venivano da altrove. Giù nei Sotterranei. I ricordi sbiaditi e orripilanti di quella notte le trapassarono la mente e le tremarono le mani, mentre chiudeva con uno scatto il libro. I suoi occhi furono coperti dal buio e una sensazione orribile si impadronì di lei che cercava inconsapevolmente la vicinanza di chiunque le fosse capitato sotto tiro. Cercò la bacchetta tra le pieghe delle vesti, pronta a stringere il nocciolo tra le dita, ancora di salvezza in un mare di grida strazianti. Chi gridava? Perché?
-Jessica?- chiamò l’amica, con la quale aveva trascorso il pomeriggio. Doveva essere nei paraggi, giusto? Non era tornata in Sala Comune…si sentì responsabile per lei e una lama di panico le trafisse il petto. Doveva trovare Jessica.


EDIT DELL'AMMINISTRAZIONE: Post invalidato. AI già postata.

Edited by .Fato. - 1/8/2021, 00:55
 
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