Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Feather Fall

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view post Posted on 18/4/2021, 18:15
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L'idea di farsi una tranquilla passeggiata per Diagon Alley morì in agonia quando cominciò a piovere. Non pioveva tanto né sembrava sarebbe piovuto a lungo, ma era abbastanza perché Rowan dovesse temere per la sua sopravvivenza. La pavimentazione delle vie più antiche di Londra era meravigliosa e scivolosa da pazzi quando bagnata, una dicotomia che le squarciava il cuore a metà.
Teneva l'ombrello stretto in mano con una certa foga, come se aggrapparsi ad esso, in caso di caduta, sarebbe mai potuto servire a qualcosa. Non era il tipo da resistere e far fronte alle difficoltà inaspettate, quindi volentieri si sarebbe smaterializzata via, se non che aveva acquisti da fare. E la prospettiva di viziarsi, per il momento, vinceva.
Raggiunse Scribbulus e varcò la soglia con un grosso sospiro di sollievo, che cercò un minimo di soffocare notati i clienti all'interno. Chiuse l'ombrello e lo depositò vicino all'ingresso, per poi compiere qualche passo in avanti e scuotere appena la testa per liberarsi di qualche goccia di umidità. Persa nell'ambiance del locale, che sapeva di tranquillità pastello, e in attesa che venisse il suo turno, gravitò verso la parte del negozio dedicata alla pittura. Non sarebbe riuscita a disegnare un gattino sotto tortura, ma con il lavoro che faceva entrava spesso in contatto con le opere d'arte antiche e ammirava profondamente gli strumenti del mestiere.
Quando la fila si fu assottigliata, raggiunse il bancone.
- Buon pomeriggio, Eleanor. - sorrise alla donna, che conosceva da molto tempo. - Rispetto alla nostra ultima conversazione, occasione molto più allegra mi conduce alla tua porta. Vorrei depredarti il locale, posso? - avrebbe continuato, tamburellando una volta le dita sul legno. Si riferiva a quando si erano viste, al Secondo Livello, per discutere delle voci che riguardavano un presunto inquinamento di prove. Rowan si considerava sbollita, da allora, ma non era sicura fosse del tutto vero.
- Mi piacerebbe comprare le Luccioleggere, so già che diventeremo migliori amiche. Aggiungerei una piuma d'oca e una di ara macao, dell'inchiostro nero, una strillettera e un pacco di pergamene classiche, giusto per avere l'essenziale. E anche un pacco di pergamene Reverto Rei Essentiam, se il listino speciale è disponibile, se no non importa. - parlò con coscienza, lo sguardo puntato un po' al volto di Eleanor un po' in alto, giusto per fare mente locale. Sicuramente aveva dimenticato qualcosa, Merlino e Morgana. Davvero voleva evitare di dover tornare sui suoi passi di fretta, scivolare e finire a fare l'angelo di neve ma senza neve, su un pavimento grigio, sotto la pioggia. Anche la sua tristezza esistenziale aveva dei limiti.
- Oh! Vorrei anche iscrivermi al vostro Club, mi piacerebbe giocare al Gioco... delle caselle, coi dadi. È possibile? - chiese sorridendo, dopo qualche secondo. Non avrebbe mai potuto pronunciare “Gioco dell'Oca”, dopo che un libro maledetto del Reparto Proibito l'aveva incastrata in un labirinto di rabbia e vergogna. Nemmeno se c'era “piuma” in mezzo. Era taboo.
Se Eleanor le avesse dato l'ok, Rowan avrebbe volentieri tirato i dadi quante volte le fosse stato possibile farlo. Avrebbe altrimenti atteso indicazioni alternative.
 
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view post Posted on 19/4/2021, 17:19
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Portando una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, china sul bancone, la Proprietaria di Scribbulus non riusciva a smettere di interrogarsi sul perché quella piuma continuasse a sollevarsi in aria di tanto in tanto, come per effetto di uno scoppio o di una folata di vento. Con una piccola lente, la stava osservando ormai da un po' a pochissimi centimetri di distanza, quando questa improvvisamente si sollevò, e nel farlo le andò a solleticare il naso. Di riflesso, Eleanor starnutì, e raddrizzò di scatto la schiena. Una diagnosi la colse solo in quel momento, guardando la piuma ancora traballarle sotto gli occhi. Si chiese, allora, se quelle piccole esplosioni che sembravano agitarla non fossero solo starnuti. Non ne era certa, ma credeva che nella Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts avrebbe senz'altro risolto ogni dubbio su stati influenzali e raffreddori di piume incantate.
In quel momento, Dirac la raggiunse, strusciandosi contro il tessuto della lunga gonna color mirtillo. Chinandosi sotto il bancone, la fanciulla si raggomitolò su di lui per lasciargli qualche carezza. Sospirò, pensando che doveva aver bisticciato con qualche piuma per venirla a cercare in quel modo. Udendo il campanello trillare, Eleanor lasciò un ultimo sorriso al gatto nero come inchiostro, raccomandandogli di non tentare di arrampicarsi su per il bancone per fare pasticci. Poi raddrizzò la schiena, lisciando con i palmi aperti delle mani la propria gonna.
«Buon pomeriggio a te e benvenuta da Scribbulus, cara!».
Quando si voltò, individuando il viso della cliente, un sorriso raggiante le si dipinse sulle labbra per accoglierla: raramente non le veniva così naturale entusiasmarsi alla vista dei capelli ricci di Rowan Silva.
«Oh, oggi nessuna rivolta contro la Giustizia e i suoi organi? Peccato. Allora con molto piacere, naturalmente permettimi pure di aiutarti. Ecco a te il Catalogo, nel caso dovessi quietare qualche indecisione sono a tua completa disposizione».
Recuperò delle pergamene colorate posate sul bancone rosato, per poi porgergliele con gentilezza. Ascoltò le sue richieste: mentre parlava, appellò qualche scatolina dagli scaffali, poi le annunciò che sarebbe sparita per qualche istante, facendo ritorno solo quando ebbe recuperato tutti gli articoli scelti dalla Fattucchiera.
«Dunque! Immagino di sì, le Luccioleggere rischiareranno le notti passate su polverosi libri di Storia della Magia o tomi di Legge. Penso non si possa fare a meno di ritenerle proprie amiche già dopo la prima volta. Faccio un rapido (spero) recap dei prezzi, perdona la noia: intanto, quindici galeoni e dieci falci per le Luccioleggere. Acquistando cinque boccette di Inchiostro Nero, potresti approfittare dell'offerta inclusa con il Set Base, che ti permetterebbe di risparmiare sulla Piuma di ara macao. Il Set Base (completo delle due Piume, di cinque boccette di Inchiostro e del pacco di Pergamena) ti verrebbe otto galeoni tondi. Acquistando i pezzi singolarmente spenderesti dodici falci per la Piuma d'oca, un galeone e quindici falci per quella di ara macao, un galeone e sedici falci per la carta, quindici falci per ogni boccetta di inchiostro. Il listino speciale è sempre disponibile, quindi sono due galeoni e dodici falci per la Pergamena Reverto Rei Essentiam. Se vuoi approfittare del Set Base, il tuo totale ammonta a ventisei galeoni e cinque falci, altrimenti con una sola boccetta d'inchiostro a ventitré e dodici. Ah, spero di non averti confusa!».
Si distrasse guardando la coda di Dirac dondolare mollemente, poi tornò a posare lo sguardo su Rowan.
«Oh, lietissima di poterti annoverarere tra i membri del Club Artistico e Letterario di Scribbulus! Innanzitutto, ecco a te la tua tessera, l'iscrizione è gratuita. A seconda di quanto inchiostro credi di consumare da ora al tuo prossimo ritorno in bottega, ti spettano quattro lanci con l'opzione che include il Set Base, tre lanci con l'altra».
Mentre il gatto Dirac miagolava piano, la giovane Proprietaria della bottega porse la tessera turchese a Rowan e rimase in attesa temendo che l'altra le confessasse di preferire di rifornirsi di inchiostro altrove.
 
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view post Posted on 24/4/2021, 16:19
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Rispose al sorriso luminoso di Eleanor con il proprio. Ci voleva un po' di sana allegria ogni tanto, un filo di gioia di vivere. Nella sua vita di accademica solitaria ogni-tanto-giudice-di-crimini-orribili non ne trovava mai in giro abbastanza.
- Nessuna rivolta, per adesso, no. Mi fa piacere parlarti fuori dal Ministero, sai. Negli orari lavorativi comunichiamo quasi sempre in gergo legislativo ed è un filo triste. Antisettico? Non so come dire. - Rowan storse la bocca e mosse il polso, come a sottolineare la volatilità di quell'affermazione. Purtroppo il lavoro del Wizengamot e del Secondo Livello, con cui inevitabilmente collaborava spesso, quello era. Missive vergate con timbri ufficiali e chiuse con incantesimi, burocrazia a non finire, tanti e tanti problemi di numeri e scadenze e nuove leggi. Aveva conosciuto Eleanor fuori da quel mondo, ma se avesse dovuto descriverla in quel momento sarebbe stata per lei più Ispettrice che vecchia compagna di Quidditch o Assistente di Astronomia.
Mentre la donna si allontanava, Rowan ne approfittò per osservare il catalogo, artisticamente vergato come si aspettava. E la tentazione di buttarsi negli acquisti sfrenati c'era, se non che doveva calmarsi un attimo, insomma. Viveva la vita ponendosi restrizioni non necessarie, almeno questa, che era opportuna, doveva concedersela.
- Oh. Mh, ok. Ventisei galeoni e cinque falci, allora. Grazie della tessera, prometto che non la perderò. O almeno ci proverò seriamente. - sorrise ancora, mentre recuperava il tesserino che le era porto. Stava scherzando, ovviamente. E ovviamente non stava scherzando, perché perdeva le cose spesso, anche se l'età le aveva concesso un minimo di raziocinio. Fosse stata la lei undicenne a varcare quella soglia, la tessera si sarebbe persa ancora prima di uscire dal locale. La ripose nella sua giacca e diede due pacche sulla tasca, come per rimarcare il suo quasi-giuramento.
Eleanor le aveva detto che avrebbe dovuto lanciare i dadi quattro volte e Rowan fu molto entusiasta, poi fu molto preoccupata, poi prese un respiro e poi si allungò verso i dadi. Poi ritirò la mano. Sollevò lo sguardo sulla donna e sorrise un filo imbarazzata, torcendosi un ricciolo sull'indice, prima di tornare a recuperare i dadi con sicurezza. Lei non poteva saperlo, ma la storia che la legava ai dadi da gioco era una storia maledetta e Rowan era straordinariamente brava a traumatizzarsi da sola.
Lanciò una, due, tre, quattro volte. Era curiosa di sapere cosa sarebbe successo e, la parte di lei che credeva che i dadi di Eleanor le avrebbero posto delle maniche manette ai polsi, era sufficientemente piccola. Almeno quello.
 
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view post Posted on 8/5/2021, 22:21
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Immaginò Rowan Silva in pigiama. Anzi, a fare colazione e macchiarsi di caffellatte. Eleanor ci riusciva regolarmente una mattina sì e una no con il succo di mirtillo, ora che era stagione. O forse la Fattucchiera Capo era più tipo da colazione salata quando si spogliava della lunga toga?
«Dovremmo farlo più spesso. Ci sono un sacco di parole che non possiamo dire quando tu sei la Fattucchiera Capo e io l'Ispettrice».
Le venne spontaneo sorridere guardandosi in un contesto informale e quel "tu" le fuoriuscì dalle labbra rossastre addirittura con naturalezza. Da qualche parte in fondo alle costole, udì un pizzicotto - una parola che suonava in modo divertente e che mai le avrebbe detto in ufficio - datole dalla nostalgia, perché quel clima l'aveva ricondotta ai tempi dei divanetti e dei pouf in Sala Comune, degli annunci in bacheca della Caposcuola Silva e del calore del caminetto.
«Ventisei galeoni e cinque falci sia: quattro lanci. Nessun problema nel caso in cui dovessi perdere la tessera, ma apprezzo il tuo giuramento».
Le ricordò quante volte tirare il dado con un sorriso sornione, poi seguì il tentennamento della mano di lei con il fiato sospeso: doveva aver detto qualcosa di male, non le si voleva avvicinare, credeva che il Morbo Bianco si trasmettesse per contatto o come Storica si stava prendendo del tempo per valutare antecedenti e conseguenti? Si ricordò di riavviare il ciclo successivo di respirazione quando Rowan la guardò. La giovane Proprietaria ricambiò il suo sguardo, non riuscendo a decifrarvi alcunché. Mantenne con sicurezza il dado offerto verso di lei, però, un po' alla cieca. E alla fine seppe che l'altra se ne fosse impossessata, perché udì rintoccare un paio di volte il dado sulla superficie del bancone, per poi fermarsi mostrando sulla faccia superiore il numero uno. Sul tabellone, la pedina associata al nome di Rowan Silva si mosse di un solo passo in avanti. Lanciato nuovamente, il dado mostrò un altro uno: Eleanor ebbe il tempo di guardare di sottecchi Rowan, per indagare la sua reazione, mentre la pedina avanzava di un altro passo. Prima che la Fattucchiera Capo potesse richiedere la sua testa per un dado incantato sul numero uno e un gioco truccato, la pedina riprese ad avanzare, stavolta più baldanzosamente, di ben quattro passi. Esultando, fece il suo ingresso sulla Casella Premio numero sei. Da lì, con una classe inaudita, proseguì la sua ascesa e raggiunse in sei passi esatti la dodicesima, la seconda Casella Premio del tabellone. Lì si arrestò per quel giorno.
Con un sorriso allegro in volto, la Proprietaria Appellò un sacchetto contenente dei rettangolini di pergamena e ne pescò due, per estrarre i premi della cliente.
«Hai vinto... oh! Un Blocco-Appunti e un buono del valore di un galeone! E questo è tutto. Direi che oggi la fortuna è dalla tua parte: c'è un bel sole, sei finita su due Caselle Premio e pare che nessuno abbia intenzione di cacciarci dal Ministero».
In una busta in carta turchese, recante il logo della bottega, Eleanor sistemò ordinatamente gli articoli richiesti e vi aggiunse il Blocco-Appunti ottenuto in premio e il buono di un galeone. Con un sorriso gentile, spinse sul bancone rosato la busta per avvicinarla a Rowan.
«Ti ringrazio per gli acquisti. Ci vediamo, a presto!».
La salutò agitando la manina, entusiasta per il semplice fatto di poterla salutare in maniera così tanto informale.
 
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