Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

By a tail feather

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view post Posted on 20/3/2021, 10:30
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I gabbiani sfrecciavano spesso nel cielo sopra la sua testa. Accadeva a Current Island, nel Nuovo Mondo, ed era accaduto anche a Mallaig, in Scozia, dove abitava da qualche anno. Erano gabbiani diversi, certo, ma pur sempre gabbiani.

Quelli delle Bahamas li ricordava più piccoli, più agili, con delle folte piume appuntite, bianche per lo più, con qualche striatura grigia. Quelli scozzesi, invece erano di gran lunga più grossi, tozzi, aggressivi, col corpo ricoperto di piume bianche, grigie e con qualche punta di nero.

Il giorno in cui era arrivato a Mallaig, uno di quei grossi bestioni lo aveva puntato, sulla scogliera, per avere il suo fish and chips. Si era dapprima posato a qualche decina di metri di distanza da lui, con nonchalance, come se non avesse nulla a spartire con quel ragazzotto pallido dai capelli fulvi. Poi, aveva iniziato ad avvicinarsi: ogni volta che Gabriel distoglieva lo sguardo per addentare il suo pranzo, e poi lo riportava all'orizzonte, quell'uccellaccio sembrava più vicino.

A un certo punto, senza preavviso, quell'enorme gabbiano era scattato sulle sue zampe palmate, diretto verso quel pesce fritto che aveva deciso di voler cacciare direttamente dalle sue mani. Bain, terrorizzato, aveva lasciato cadere quel che restava del suo pasto, e si era rifugiato dietro allo scoglio più vicino.

Quando era uscito dal suo nascondiglio, di quella delizia panata era rimasto soltanto il ricordo, ma aveva raccolto svariate piume tra quegli scogli, alcune bianche, poche grigie e una con la punta nera.

Quel pomeriggio aveva passato molto tempo a disegnare gabbiani, intingendo quelle piume nell'inchiostro, dopo averle incise artigianalmente. Adorava il loro volo libero, la loro indipendenza, quella spacconeria che li rendeva i re incontrastati delle spiagge.

Tornò improvvisamente a squadrare Diagon Alley. La più maestosa delle creature di quel luogo, ad eccezione di quelle ben custodite al Serraglio, era il piccione. Sconsolato bussò alla porta della cartoleria Scribbulus, e si rivolse verso il bancone con fare dimesso.

< Buongiorno. Sono Gabriel Bain, per Howgarts > non aveva idea di cosa significasse quel "per Hogwarts", se indicasse una meta o una motivazione, semplicemente era quello che le sue labbra si erano sentite di pronunciare. < Mi servirebbe il materiale necessario per l'anno scolastico, grazie >.
 
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view post Posted on 20/3/2021, 19:45
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Rischiando di inciampare sul proprio gatto, spanciato sul parquet della bottega a voler imitare un'estesa macchia nera di inchiostro, la giovane Proprietaria di Scribbulus era impegnata nella risistemazione del negozio. Tra un cliente e l'altro, con movimenti misurati della bacchetta richiudeva qualche pesante scatolone nel Retrobottega, dava un'occhiata alle nuove forniture e riordinava gli inchiostri sullo scaffale. Per farlo, aveva scelto una scala cromatica, ma quell'operazione estremamente delicata le stava richiedendo parecchio tempo ed era già la seconda volta che disfaceva tutto e ricominciava da zero. Ancora indecisa sull'ordine in cui disporre le boccette di blu notte, blu altamarea e blu Billywig, arricciò il naso e scosse teatralmente il capo, agitando il mare di lava che in lunghe ciocche le arrivava fino alla schiena.
In quell'istante, uno starnuto proveniente da Dirac la distrasse, impedendole di disfare tutto e ricominciare da capo la sistemazione degli inchiostri. Guardò il micio che con le zampette all'aria ora tentava di vendicarsi di un fiore che, solleticandogli il muso, doveva aver disturbato il suo sonno. Eleanor lo raggiunse immediatamente, inginocchiandosi accanto a lui in uno sbuffo della gonna a campanula. Lo prese in braccio per rasserenarlo, prima che potesse tramare di portare a compimento chissà quale altra monelleria. Udendo il trillare dei campanellini posti all'ingresso, si rialzò con Dirac stretto al petto che tentava di appendersi a una sua lunga ciocca di capelli rossi. Raggiunse il retro del bancone, lasciò un'ultima carezza al gatto e lo liberò dall'abbraccio, per dedicarsi totalmente ai clienti che erano entrati nella bottega. Il primo si allontanò dopo qualche istante, indirizzato verso gli scaffali contenenti gli strumenti per la pittura e la scultura.
«Buongiorno e benvenuto da Scribbulus!».
Distese un sorriso cordiale sulle labbra melograno, individuando il giovane ragazzo che aveva atteso il suo turno per essere servito e che non sembrava particolarmente entusiasta del suo giro di acquisti. Recuperò in fretta delle pergamene dal bancone, per poi porgerle con gentilezza a chi le stava di fronte.
«Tutto bene, caro? Se vuoi riposarti e riprendere fiato, oltre questi scaffali, sotto la scala a chiocciola, ci sono due poltroncine molto morbide».
Gli rivolse un occhiolino, indicando con un cenno l'angolo del negozio che aveva ricavato a tal proposito.
«Ad ogni modo, tutto ciò che ti serve per Hogwarts è compreso nel Set Base, che ti verrebbe a costare solo sette galeoni e un falci. Ti consiglio di dare un'occhiata alle piume che suggeriamo in sostituzione alla piuma d'oca, che è quella "basic" compresa nel Set. Con appena sedici falci, avresti una piuma più resistente - differente dalla classica bianca-opaca d'oca! Guarda, puoi vederle lì e sono elencate sul listino, nella descrizione del Set Base. Nel frattempo, nel caso volessi darci un'occhiata, ti lascio il Catalogo. In fondo troverai anche alcuni articoli dedicati a Hogwarts, potrebbero essere di buon augurio per il tuo inizio!».
Indicò l'espositore a sinistra del bancone con un dito affusolato, mostrando dove si trovavano le piume da poter aggiungere al Set Base.
«Con una spesa superiore ai cinque galeoni, come la tua per il Set per Hogwarts, se lo volessi potresti iscriverti gratuitamente al Club Artistico e Letterario di Scribbulus! Si tratta di un'iniziativa rivolta a tutti, Artisti, aspiranti tali, curiosi e clienti affezionati! Una volta iscritti, si può accedere al Crogiolo e a promozioni aggiuntive - come l'iniziativa Nontiscordardimé! - e si può partecipare al Gioco della Piuma dell'Oca, tutto descritto nell'iniziativa. Se ti iscrivessi al Club, ti basterebbe aggiungere qualche piccolo articolo alla tua spesa del Set Base per tentare la fortuna con il tuo primo lancio per il Gioco della Piuma dell'Oca! Vorresti vedere qualche altro prodotto che hai adocchiato nel Catalogo, come un Taccuino, la Piuma Lunare o qualche inchiostro particolare?».
Si zittì e congiunse le mani dietro la schiena, lasciando al ragazzo tutto il tempo necessario per curiosare tra i prodotti in vendita elencati sul listino o per provare i morbidi cuscini delle poltroncine, una a righine lilla con tanti mirtilli ricamati sopra, l'altra con dei fiori biancastri su uno sfondo celeste.
 
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view post Posted on 24/3/2021, 20:24
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Squadrò il negozio, una magicartoleria così ben ordinata, da dargli una forte sensazione di pace. I colori delle bocce d’inchiostro erano disposti a formare piccoli cespugli monocromatici, in scala, meravigliosi per gli occhi e per l’anima. Gabriel era sempre stato meticoloso, aveva sempre apprezzato l’ordine, tanto quello esteriore quanto quello nella testa delle persone. Quel luogo era un nirvana in pergamena, piume e inchiostro.

< La ringrazio, ci sono solamente troppi piccioni fuori.. > sillabò, mentre con la coda dell’occhio vide un felino sgattaiolare via < .. e troppe persone. Davvero troppe persone > concluse. Lo scozzese ebbe per un attimo la tentazione di lanciarsi su quelle poltroncine, una costellata di mirtilli violacei e l’altra dall’aspetto nuvoloso e floreale, ma decise di contenersi. Preferì concentrarsi sul catalogo che la rossa cartolaia dalla gonna a campanula stava sciorinando in un inglese senza imperfezioni. Aveva una voce cordiale, notò Gabriel.

< Mi è sufficiente il set base, al momento, la ringrazio > disse, mentre la mano basculava la borsa di galeoni, ormai ridotta all’osso da quella giornata esosa. < Tornerò a prendere qualcos’altro prima o poi > asserì, alzando e abbassando il mento. Avrebbe comprato tutto, lì dentro. Il colore profondo dell’inchiostro lo attirava come uno snaso su una moneta luccicante. Ci avrebbe fatto il bagno, in quei calamai! Si promise di tornarci, quando avrebbe ricevuto nuove finanze dai nonni, per Natale.

Scrutò il volto della commerciante con fare interrogativo, quando quest’ultima cominciò a parlare di un club artistico e letterario. Era turbato da quelle iniziative di gruppo, tante persone, tanto caos, poca arte. A convincerlo, fu il sorriso angelico di quella maga, così appassionata, così sicura. < Certamente, mi piacerebbe iscrivermi al Club, ammiro molto chi sa fare arte> disse, deglutendo rumorosamente. Non sarebbe mai andato a quegli incontri, parola sua, non ne avrebbe trovato il coraggio. < Non è necessario che veda il resto del catalogo, sarei troppo tentato! > sorrise < Ma grazie. >. Porse i galeoni dal borsello alla donna, stringendo le spalle. < Ecco quel che le devo >.
 
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view post Posted on 31/3/2021, 11:22
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Con l'aiuto di un pennello, la Proprietaria di Scribbulus infilò dietro l'orecchio una lunga ciocca di capelli rossi, sfuggita alla treccia che le ricadeva dietro le spalle. Distraendosi dal gatto, che aveva ricevuto tutte le sue coccole fino a un attimo prima, si era rivolta all'ultimo cliente avvicinatosi al bancone rosato della bottega. Distese sulle proprie labbra melograno un sorriso cordiale, rivolto allo studente di Hogwarts della Casa di Tosca Tassorosso.
«Oh, caro, spero che gufi, civette e barbagianni non ti stiano antipatici quanto i piccioni, altrimenti ogni mattina rischierai di farti andare il succo di zucca di traverso al momento della consegna della posta a Hogwarts».
Sapeva bene di cosa parlava, molto spesso anni prima per quasi ogni mattina aveva cercato la testolina bionda di Charlotte al tavolo di Corvonero, assicurandosi che non si strozzasse per la paura che aveva di quei volatili. Sorrise bonariamente, accogliendo nella propria bottega il ragazzo che era approdato lì boccheggiando per trarsi in salvo dal tumultuoso via vai di Diagon Alley.
«Ti recupero subito il Set Base!».
Guardò lo studente con una quieta contentezza negli occhi, ogni volta rallegrandosi quando qualche cliente si riproponeva di tornare in negozio, magari perché si era trovato a suo agio o perché qualcosa l'aveva colpito. Agitò la bacchetta, chinando lievemente il busto fasciato in una camicetta color cipria per sbirciare la presenza di alcuni Set Base già pronti sotto il bancone. Costretto dalla Magia sgorgata dal catalizzatore in sorbo, una scatola in carta pastello neutra, non molto grande, levitò fin sotto gli occhi di Gabriel. Al suo interno, una piuma d'oca, cinque boccette d'inchiostro e venti rotoli di pergamena classica.
«Oh! Benvenuto nel Club Artistico e Letterario di Scribbulus: ecco la tua tessera».
Si trattava di un rettangolo di carta spessa color turchese: da un lato vi era la riproduzione del tabellone del Gioco della Piuma dell'Oca, in modo tale che i clienti potessero visionare l'avanzamento della loro pedina a ogni acquisto. Per quel giorno, quella di Gabriel sarebbe rimasta ferma sulla prima casella del gioco. Si distrasse per un solo istante, individuando Dirac nei pressi dello scaffale contenente gli inchiostri blu. Assottigliando gli occhi, la giovane donna si convinse ulteriormente che qualcosa non andasse nella scala cromatica adottata. Contando sulle punte delle dita le tonalità da spostare, decise che avrebbe dovuto fare ancora un paio di tentativi, invertendo blu Billywig e blu elettrico, probabilmente spostando più in là il blu Occamy, più vicino a un blu pavone che al blu lapislazzulo e blu mirtillo. Era molto vicina a trovare la soluzione a quel rompicapo cromatico e sarebbe riuscita a non cedere alla tentazione razionale e semplicistica di riordinarli alfabeticamente. Vedere affiancati un tono oltremare a un Occamy sarebbe stato l'equivalente di uno Schiantesimo, ne era perfettamente convinta.
«Potrai tornare in negozio ogni volta che vorrai: al piano superiore si trova il Crogiolo, in cui vi è sempre un posticino tranquillo adatto ai bisogni di tutti, e con questa tessera potrai accedervi liberamente».
E trovare riparo dal tran-tran confusionario di Diagon Alley nei colori e nell'ordine del negozio, oltre che nelle attività messe a disposizione nel Crogiolo, ma questo non lo disse.
«Grazie a te per i tuoi acquisti e a presto, allora!».
Mentre parlava, sorrise ampiamente, certa che si sarebbero incrociati nei corridoi di Hogwarts o alle lezioni di Astronomia.
 
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view post Posted on 31/3/2021, 20:06
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La lunga ciocca di capelli rossi della magicartolaia sembrò una pennellata cremisi, quando vi passò sopra con fare disinvolto il pennello che teneva in mano, probabilmente intenta a fare l’inventario. Tutto ciò che adornava quelle quattro pareti trasudava colore. Le boccette erano di così tanti tipi di inchiostro blu, che Gabriel non era certo di saperne denominare nemmeno la metà. I rossi si stagliavano di fronte a lui, su un altro scaffale, a formare un panorama infernale. Gli inchiostri verdi, invece, erano disposti con minor precisione, e davano l’impressione di un prato verde con qualche aiuola da potare: probabilmente la mano della proprietaria del negozio non era ancora arrivata da quelle parti.

< Oh, no. Solo i piccioni, sono così arroganti > sottolineò, ingenuamente. La prepotenza con cui quei volatili, al ritmo ondulante del loro collo flaccido, si avventavano su qualsiasi cosa ricordasse anche lontanamente del cibo, lo faceva rabbrividire. Creature immonde. I gufi, ne era certo, si sarebbero comportati in modo più intellettuale, d’altronde l’esame di ammissione al sesto anno di Hogwarts portava il loro nome.

Il giovane Tassorosso squadrò il movimento leggiadro di Madame Corbirock, mentre faceva levitare una scatola in carta pastello neutra, fin sotto ai suoi occhi. La prese, stringendola istintivamente al petto. Poi porse una mano, per afferrare anche la tessera del Club Artistico e Letterario, cui non sapeva ancora se avrebbe mai avuto la forza di partecipare. Squadrò la sua pedina, ferma alla prima casella, che lo osservava con aria gioiosa: avrebbe provato a farla avanzare, prima o poi: c’erano molti Natali e svariati Compleanni per provarci. Per i non-compleanni, avrebbe dovuto aspettare di percepire uno stipendio.

< Grazie mille di tutto, Madame > salutò con un cenno della mano, agitando la tessera di cui era appena divenuto possessore. Un club letterario, roba da gente acculturata. Sua madre sarebbe stata fiera, se solo avesse saputo che quel ragazzo era più che un grumo di capelli fulvi impastati di terra, capace di starsene ore e ore da solo a guardare il cielo.
 
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