Finalmente le compere sono finite

//Caro Samael,
non ti è possibile autodeterminare chi ti servirà in negozio. In questo caso non sarà un signore, ma la proprietaria. Modifica.
Ti invito a non rispondere a questo messaggio di moderazione. Per ulteriori delucidazioni, contattami via Gufo.

Buon gioco!
E. C.

Portando una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, china sul bancone, la Proprietaria di Scribbulus non riusciva a smettere di interrogarsi sul perché quella piuma continuasse a sollevarsi in aria di tanto in tanto, come per effetto di uno scoppio o di una folata di vento. Con una piccola lente, la stava osservando ormai da un po' a pochissimi centimetri di distanza, quando questa improvvisamente si sollevò, e nel farlo le andò a solleticare il naso. Di riflesso, Eleanor starnutì, e raddrizzò di scatto la schiena. Una diagnosi la colse solo in quel momento, guardando la piuma ancora traballarle sotto gli occhi. Si chiese, allora, se quelle piccole esplosioni che sembravano agitarla non fossero solo starnuti. Non ne era certa, ma credeva che nella Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts avrebbe senz'altro risolto ogni dubbio su stati influenzali e raffreddori di piume incantate.
In quel momento, Dirac la raggiunse, strusciandosi contro il tessuto della lunga gonna color mirtillo. Chinandosi sotto il bancone, la fanciulla si raggomitolò su di lui per lasciargli qualche carezza. Sospirò, pensando che doveva aver bisticciato con qualche piuma per venirla a cercare in quel modo. Udendo il campanello trillare, Eleanor lasciò un ultimo sorriso al gatto nero come inchiostro, raccomandandogli di non tentare di arrampicarsi su per il bancone per fare pasticci. Poi raddrizzò la schiena, lisciando con i palmi aperti delle mani la propria gonna.
«Buongiorno e benvenuto da Scribbulus! Oh, caro, se vuoi riposare un po' da questa giornata di acquisti trovi delle comode poltroncine dietro quegli scaffali».
Quando si voltò, individuando il viso del cliente, un sorriso raggiante le si dipinse sulle labbra per accoglierlo. Notando la sua stanchezza, gli indicò un angolo del negozio in cui si trovavano due poltroncine soffici dalle tappezzerie allegre. Recuperò due delle pergamene colorate posate sul bancone, per poi porgergliele con gentilezza.
«Il Set Base comprende tutto il materiale richiesto dagli acquisti obbligatori per Hogwarts, che tu hai già citato, e ti verrebbe a costare solo sette galeoni e un falci. Ti consiglio di dare un'occhiata alle piume che suggeriamo in sostituzione alla piuma d'oca, che è quella "basic" compresa nel Set. Con appena sedici falci, avresti una piuma più resistente - e più carina e differente dalla classica bianca-opaca d'oca! Guarda, puoi vederle lì e sono elencate sul listino, nella descrizione del Set Base. Nel frattempo, nel caso volessi darci un'occhiata, ti lascio il Catalogo. In fondo troverai anche alcuni articoli dedicati a Hogwarts, potrebbero essere di buon augurio per il tuo inizio!».
Gli rivolse un occhiolino, dopo aver indicato l'espositore a sinistra del bancone con un dito affusolato, dove si trovavano le piume da poter aggiungere al Set Base.
«Con una spesa superiore ai cinque galeoni, se lo volessi potresti iscriverti gratuitamente al Club Artistico e Letterario di Scribbulus! Si tratta di un'iniziativa rivolta a tutti, Artisti, aspiranti tali, curiosi e clienti affezionati! Una volta iscritti, si può accedere al Crogiolo e a promozioni aggiuntive - come l'iniziativa Nontiscordardimé! - e si può partecipare al Gioco della Piuma dell'Oca, tutto descritto nell'iniziativa. Se ti iscrivessi al Club, ti basterebbe aggiungere qualche piccolo articolo alla tua spesa del Set Base per tentare la fortuna con il tuo primo lancio per il Gioco della Piuma dell'Oca! Vorresti vedere qualche altro prodotto che hai adocchiato nel Catalogo, come un Taccuino, la Piuma Lunare o qualche inchiostro particolare?».
Mentre il gatto Dirac miagolava piano, la giovane Proprietaria della bottega tacque e tornò a guardare l'altro.

Con l'aiuto di un pennello, la Proprietaria di Scribbulus infilò dietro l'orecchio una lunga ciocca di capelli rossi, sfuggita alla treccia che le ricadeva dietro le spalle. Distraendosi dal gatto, che aveva ricevuto tutte le sue coccole fino a un attimo prima, si rivolse al cliente che si era appena avvicinato al bancone. Distese sulle proprie labbra melograno un sorriso cordiale, sperando di poter mettere così a proprio agio lo studente di Hogwarts.
Gli lasciò il tempo di sfogliare il Catalogo, guardandolo di sottecchi mentre leggeva le descrizioni dei prodotti. Nel frattempo, lo sguardo della Proprietaria studiava da lontano lo scaffale contenente gli inchiostri blu. Assottigliando gli occhi, la giovane donna si convinse ulteriormente che qualcosa non andasse nella scala cromatica adottata. Contando sulle punte delle dita le tonalità da spostare, decise che avrebbe dovuto fare ancora un paio di tentativi, invertendo blu Billywig e blu elettrico, probabilmente spostando più in là il blu Occamy, più vicino a un blu pavone che al blu lapislazzulo e blu mirtillo. Era molto vicina a trovare la soluzione a quel rompicapo cromatico e sarebbe riuscita a non cedere alla tentazione razionale e semplicistica di riordinarli alfabeticamente. Vedere affiancati un tono oltremare a un Occamy sarebbe stato l'equivalente di uno Schiantesimo, ne era perfettamente convinta.
«Ah, sei appassionato di musica! Dunque, per il Set Base e il Set Mercurio paghi diciassette galeoni e un falci. Ti iscrivo subito al Club, benvenuto! Ecco qui la tua tessera, sul retro vi è una riproduzione del tabellone del Gioco della Piuma dell'Oca, dove puoi visionare il progresso della tua pedina. A tal proposito, con la tua spesa ti spettano già due lanci. Ecco a te il dado».
Mentre parlava, sorrise ampiamente al giovane e gli porse la tessera turchese di iscrizione al club e subito dopo il dado per partecipare al gioco. Il primo lancio mostrò un due, il secondo un cinque: per il momento, la pedina di Samael si fermò sulla casella numero sette. Anche sulla tessera che aveva appena consegnato al cliente, la pedina si spostò su quel numero.
«Uhm, a Hogwarts sicuramente ti serviranno molte piume, inchiostri e scorte di pergamena, ma anche materiale su cui prendere appunti, scrivere, svolgere i compiti. Per l'offerta Nontiscordardimé ti suggerirei o di puntare su qualche boccetta di inchiostro extra - magari di un colore in più che ti potrebbe servire - o su materiale su cui scrivere, come un Blocco-Appunti o un Quaderno, oppure rotoli di pergamena più specifica come la Pergamena Quadrettata, Rigata o Tecnica».
Soppesò la propria riposta, poi sorrise allo studente sperando di averlo aiutato e cercò Dirac in giro per il locale, certamente impegnato nel controllo dei suoi territori.

A undici anni, Eleanor aveva messo piede per la prima volta a Diagon Alley e ricordava ancora chiaramente di essersi sentita frastornata dalla confusione della via, dalle merci esposte, dai coni gelato che si scioglievano e si ghiacciavano da soli, dai cappelli a punta che ingombravano ogni angolo. In ogni negozio c'era un Set da comprare, oggetti che le sarebbero serviti per la vita al Castello di Hogwarts, a lei ancora sconosciuta ai tempi. In una giornata, aveva trovato ed acquistato calderoni ed elementi per le pozioni, lunghi rotoli di pergamena e piume per la scrittura, la sua prima divisa da studentessa di Grifondoro e una bacchetta, la bacchetta che in quel momento serbava gelosamente in una tasca della lunga gonna a pieghe che indossava. Sorrise con dolcezza al giovane ragazzo davanti a lei, comprendendo la sua stanchezza e la confusione determinata dalla mole di informazioni che lo stava mandando quasi in sovraccarico.
«Tutto corretto, caro! Il Set Mercurio costa dieci galeoni, l'iscrizione al Club è gratuita con la tua spesa. Avevo dichiarato un totale di diciassette galeoni e un falci credendo che volessi acquistare, oltre al Set Mercurio, anche il materiale obbligatorio per frequentare Hogwarts (compreso nel Set Base a sette galeoni e un falci), come avevi richiesto subito dopo essere entrato in negozio. Dimmi pure se hai cambiato idea su qualcosa. Mi spiace averti confuso le idee, spero che ora tutto sia più chiaro».
Il catalogo era ancora a disposizione del ragazzo, che poteva verificare da sé che i prezzi dichiarati corrispondevano a quanto scritto nel listino e a quanto da lui richiesto.
«No, la tessera è tua e la puoi portare con te. Come puoi vedere, sul retro è incantata per ricordarti a che punto sei nella tua scalata sul tabellone, mostrando l'avanzamento della pedina ogniqualvolta lanci il dado».
Sul tabellone da gioco fisso sul bancone, invece, una semplice pedina - e non la sua tessera - avrebbe ricordato la posizione di Samael.
«Ricapitolando: avremmo il Set Base per Hogwarts a sette galeoni e un falci, il Set Mercurio a dieci galeoni e il Blocco Appunti - come tuo Nontiscordardimè - a tre galeoni e dieci falci. Quest'ultimo, ogni volta che tornerai ad acquistarlo, per te costerà di volta in volta tre falci in meno rispetto alla precedente. Allo stato attuale, il tuo totale sarebbe venti galeoni e undici falci, quindi ti spetterebbe un terzo lancio di dado, se mi confermi questi acquisti».
Agitando il dado ancora una volta, il lancio avrebbe mostrato la faccia recante il numero quattro: la pedina sul tabellone sarebbe avanzata di quattro passi, portandosi sull'undicesima casella. L'avanzata di Samael era stata decisamente serena: non vi era stato alcun baldanzoso ingresso in una Casella Premio, sfortunatamente per lo studente, ma non era neanche stato impedito da una Casella Golosa, che avrebbe provato ad addentare la pedina costringendola ad arretrare, o rallentato da una Casella Fermacarte, che avrebbe dimezzato i suoi passi.
«OH, mi fa molto piacere che tu sia interessato alle novità del negozio. Spero di poter presto introdurre qualche altra novità che possa stuzzicarti».
Gli rivolse un occhiolino e sorrise. Silenziosamente, dopo una conferma di Samael sulla scelta del Nontiscordardimé, per il suo acquisto il grazioso vaso posto in un angolo del bancone si sarebbe arricchito di un fiore di myosotis dalla corolla nei toni dell'indaco.