Quando gli esponenti dell’Associazione FFF si erano presentati in gelateria, Laurie aveva avuto per qualche attimo la meravigliosa illusione che fossero venuti per ordinare un cenone di Natale a base di crêpes e gelati - d’altronde, “FFF” poteva benissimo stare per “Forza Florian Fortebraccio” e Laurie era costantemente prona a un eccessivo ottimismo. Quella stagione fredda, già di norma poco fruttuosa per la gelateria, per via del Morbo Bianco si era rivelata davvero magra e Laurie si trovava spesso a chiudere il locale senza aver effettuato nemmeno una vendita. Il ritratto del signor Florian era sempre magnificamente di supporto e grazie a lui le pesava meno passare le giornate nell’altrimenti solitaria gelateria; ormai era solita farsi accompagnare da Muffin, il suo Kneazle color sabbia, che all’arrivo dei rappresentanti dell’FFF era balzato ad osservarli incuriosito da sopra un tavolino.
Nonostante la delusione nello scoprire che le tre “F” non avessero nulla a che fare con il fondatore della gelateria più famosa della Londra Magica, Laurie si era trovata presto coinvolta nel discorso accorato dell’Associazione. Era docente di Cura delle Creature Magiche d’altronde e sosteneva con fervore il trattamento equo e dignitoso di ogni Creatura, tanto che aveva spesso scritto articoli al riguardo per la Gazzetta del Profeta. Mentre ascoltava, aveva pensato a quanto fosse assurdo non averci mai fatto caso a quel maltrattamento delle Fate durante le festività natalizie. Si era sentita indignata; era davvero necessario dare un messaggio, tanto più che la Magia avrebbe potuto facilmente evitare alle povere Fate di passare gli ultimi freddi mesi dell’anno appese a un albero nelle case di numerosi maghi e streghe.
Così, dopo aver ricevuto la visita dei rappresentanti della FFF, aveva preparato un sacchettino contenente tre galeoni da donare alla causa. Giunta a Hogwarts per preparare la lezione del pomeriggio per il secondo anno - avrebbe potuto parlare di Fate e accennare al discorso anche in aula, perché no? - si era diretta per prima cosa verso la Gufaia. Non possedeva ancora un gufo proprio (ironico, considerando che sua madre gestiva un ufficio postale e lei era cresciuta circondata da rapaci postini) ma sperava di poter approfittare dei servigi dei volatili della Scuola.
Appoggiandosi al suo bastone di vite, aveva zoppicato piano piano fino alla torre della Guferia, sorridendo al bubolare dei suoi abitanti. Facendo tintinnare sovrappensiero le monete nel sacchettino, cercò un gufo che facesse al caso suo e vide una civetta maculata ricambiare il suo sguardo con aria vispa.
-Salve!- la salutò, allegra.
-Ho una lettera per l’Associazione “Freno alle Fatine come Festoni” e qui tre galeoni per finanziare il loro progetto. Oh, solo un attimo, la firmo.-Rapidamente, cercò nella tasca la lettera che aveva scritto, rileggendola prima di porre la propria firma in calce.
CITAZIONE
Alla cortese attenzione dell’Associazione FFF:
Condivido la vostra idea sullo sfruttamento improprio delle Fatine, durante le festività natalizie come per qualunque altra occasione; in qualità di titolare della gelateria di Florian Fortebraccio, aderisco perciò con piacere al vostro progetto di sensibilizzazione e allego alla presente la mia donazione di tre galeoni.
Con la speranza che un albero di Natale al centro di Diagon Alley possa efficacemente dimostrare che non è necessario sfruttare le Creature Magiche per il nostro piacere, colgo l’occasione per augurarvi un sereno Natale e un felice anno nuovo.
Laurie Felini,
Proprietaria della gelateria di Florian Fortebraccio
esclamò, legando sacchetto e lettera alla zampa della volenterosa civetta, regalandole una carezza prima di lasciarla volare via.
