L’infinita “questione francese” iniziava ad assumere i tratti di un romanzo d’appendice. La stampa di mezza Europa sembrava ossessionata, ormai da diversi mesi, dalla figura dell’ex-Ministro francese Lumiere, e – per prossimità – da tutti i politici che si trovavano a gravitargli attorno. Forse Lucius avrebbe dovuto rendersi conto prima delle dimensioni di quello psicodramma, e adottare misure che gli consentissero di contenere i danni alla propria persona. Avrebbe semplicemente dovuto scaricare lo sfortunato collega nel momento in cui aveva perso le elezioni, limitandosi a smentire le voci che lo vedevano coinvolto direttamente nella disfatta di Lumiere. Invece, desideroso di preservare la cordialità dei rapporti tra le istituzioni britanniche e francesi, Lucius aveva voluto fare un passo in più, facendosi invitare da Lumiere nella sua tenuta di Nizza per mostrare che tra i due uomini non corresse alcun dissapore – e quindi, per esteso, che nemmeno Lumiere desse peso ai sospetti che l’Urquhart lo avesse pugnalato alle spalle. Puntualmente, quella mossa gli si era ritorta contro in maniera spettacolare. Le ultime voci avevano trasformato la visita del Ministro britannico alla casa di Lumiere in una girandola di sordidi festini conditi da sostanze illecite. Era il genere di attacco personale più squallido e ignobile, che aveva come unico obiettivo quello di mettere in discussione l’integrità morale del capo del governo – con tutti i danni che ciò poteva causare alla credibilità delle istituzioni agli occhi della popolazione. Leggendo quelle storie sulla stampa, Lucius aveva inizialmente deciso di non commentarle. Non aveva alcuna intenzione di dare legittimità a simili calunnie, che non erano sostanziate dall’ombra di una prova concreta. Era convinto che si sarebbero presto sgonfiate da sole, ma era rimasto interdetto nell’apprendere che Laetitia aveva deciso di avviare un’inchiesta ufficiale. Sforzandosi, poteva comprendere cosa l’avesse spinta a farlo: Lumiere rimaneva per lei un avversario politico, e questa mossa le avrebbe consentito di guadagnare facilmente punti nel suo elettorato – punti dei quali aveva ancora estremo bisogno, essendo approdata da completa outsider nell’arena politica francese, senza alcuna esperienza istituzionale pregressa. Certo, si era affrettata a negare ogni possibile coinvolgimento dell’Urquhart in quello scandalo, ma ormai il danno era fatto. Gli ultimi sondaggi nel Regno Unito denotavano una brusca flessione dei consensi, e ora circolavano notizie secondo le quali anche il suo ruolo come Professore a Hogwarts fosse oggetto di critiche e contestazioni. La decisione di ignorare le accuse non sembrava sortire gli effetti che aveva sperato, tutt’altro. Si era dunque risolto quella mattina a dettare un rapido comunicato stampa al suo segretario personale, che ora si trovava nell'Ufficio del Ministro per sottoporgli la versione finale da lui redatta.
CITAZIONE
Desidero smentire nella maniera più assoluta le voci di presunte attività illecite commesse nella tenuta dell’ex-Ministro francese Plum Lumiere durante la mia visita di due settimane fa, che mi vedrebbero coinvolto direttamente. La stampa era già stata informata che, nel corso della mia visita di stato in Francia, mi sarei anche recato a trovare Monsieur Lumiere, in risposta all’invito che lui stesso mi aveva esteso. Il presunto “festino” svoltosi nella tenuta di Nizza era in realtà un ricevimento di gala organizzato in mio onore, al quale hanno partecipato non meno di due dozzine di funzionari della delegazione britannica, oltre a decine di dignitari e diplomatici francesi ed europei. Come tutti i partecipanti potranno senza dubbio confermare, le mie competenze pozionistiche non hanno giocato alcun ruolo durante l’evento, e le uniche lumache che siano state consumate sono le ottime escargot à la bourguignonne che il padrone di casa ha servito durante la cena.
Lucius Urquhart
Ministro della Magia
Annuì sbrigativamente. Rapido e conciso, con un tocco d’ironia che rifletteva il giusto peso che quelle voci meritavano. «Va bene, lo trasmetta ai giornalisti della Sala Stampa» congedò il segretario porgendogli il foglio di pergamena, sperando che quello fosse l’ultimo capitolo della vicenda.
