| Matthew da quando la lezione era iniziata non aveva proferito parola. Normalmente, soprattutto con una materia come Difesa che lui adorava, si sarebbe espresso in considerazioni e avrebbe risposto senza problema alle domande poste... che quello fosse un momento molto "no"? Possibile.. però aveva preso attentamente gli appunti, aveva ascoltato i suoi compagni ed era stato felice che ciò che aveva ripassato in precedenza insieme alla Weapon avesse avuto un motivo di esistere: come immaginato la Professoressa Riddle aveva, come i suoi altri colleghi nelle lezioni precedenti, osservando il suo Concasato praticare l'incantesimo di Solletico prima che tutta la situazione cambiasse tono. Un tono decisamente opposto a quello previsto, completamente divergente: i Dissennatori. Niente da dire, la Professoressa sapeva cambiare argomento in maniera decisa.. su questo non c'era dubbio, personalmente dubitava che avrebbe anche solo mai pensato ad un cambio tanto repentino di argomentazione. Si era immaginato qualche altro incantesimo di Ostacolo o qualcosa del genere.. ma Dissennatori? Decisamente no. Non che questo argomento non fosse di suo gradimento. Tra le Creature Oscure forse i Dissennatori erano la cosa più terrificante di cui aveva sentito parlare fino a quel momento. Berretti Rossi? Kappa? Certo, creature che potevano mettere in serio pericolo un mago impreparato.. ma niente che un incanto di schianto non potesse sistemare senza troppi problemi.. la cosa si faceva però diversa al pensiero di quei Demoni ammantati. Perchè di Demoni, a parere suo, si trattava. Esseri che rubano la tua anima, nelle leggende solitamente erano atti demoniaci dei più spietati.. eppure eccoli lì, esseri che facevano proprio quello. Un brivido involontario corse lungo il ragazzo mentre pensava a ciò che doveva significare il provare le peggiori paure precedentemente sperimentate nella propria vita. Poteva esserci qualcosa di peggio prima di essere derubati del proprio "Io"? Aveva sentito di quanto successo alla Professoressa Riddle in precedenza e niente poteva togliergli il dubbio che la scelta di tale argomento fosse proprio l'esperienza di Azkaban.. non riusciva nemmeno a voler pensarci a che incubo doveva essere stato.. al solo pensiero si sentiva male.. però conoscere era giusto no? Conoscere può salvare una persona.. ma quanto? Quanto la conoscenza può aiutare in una situazione del genere? Per quanto la Professoressa Riddle avesse permesso l'uso dell'incantesimo di Solletico sicuramente non avrebbe permesso l'uso di un incanto di tale entità come l'Incanto Patronus quando c'era gente affetta da morbo che, al solo pensiero di poter davvero provare una cosa del genere, sarebbero potuti andare facilmente in trance all'idea di ciò che il Morbo avrebbe offerto loro: iddilio del più puro. Proprio per questo, quando venne enunciata la possibilità di provare a fare ciò, Matthew sussultò nuovamente di nuovo. Stavolta non per la paura del pensiero dei Dissennatori.. no, ma per quel formicolio alla mano e al senso di euforia che quel pensiero aveva risvegliato dentro di lui. Così come quando Benedetta gli aveva chiesto se voleva provare il movimento dell'Incantesimo di Solletico e lui, pur evitando per paura di far partire l'Incanto per il troppo desiderio, si era ritrovato senza nemmeno accorgersene subito a ricopiarlo con la penna. La voglia di usare la magia ormai si scontrava con l'ansia.. si era lasciato andare durante l'Arena, certo, ma gli effetti successivi a quell'evento erano stati decisamente maggiori quando l'astinenza da magia si era presentata. Inspirò ed espirò un paio di volte, in maniera tale da calmare leggermente il battito. Voleva provarci.. voleva provarci nonostante quello fosse un incanto particolarmente complicato, ma doveva stare concentrato e calmo.. come in Arena.. non doveva andare fuori dai binari per il desiderio emanato da tale condizione.. doveva essere concentrato. Facile a dirsi. Ma, fortunatamente per lui, c'era altro di cui preoccuparsi prima, così da spostare l'attenzione della mente su qualcos'altro, e ciò era il trovare un ricordo felice. Molto felice.. heh.. questo era un bel grinzafico da sbucciare. Non poteva dire di aver avuto una vita di restrizioni, affatto, i suoi genitori erano molto presenti e si prendevano comunque buona cura di lui, dandogli tutto ciò che gli poteva servire.. affetto compreso. Eppure non aveva nessun ricordo specifico che potesse essere considerato di "estrema felicità" che riguardasse direttamente loro. No, sfortunatamente no. E nel villaggio di Trevena dove abitava.. non c'era molto da dire, un ottimo luogo dove stare in tranquillità ma di amici non se ne era mai fatti.. e i pochi con cui aveva tentato di allacciare un dialogo non erano rimasti amici a lungo. Lo sguardò si spostò, involontariamente, verso la Weapon e verso gli altri Serpeverde.. loro.. sì, si stava trovando bene con loro, si trovava bene ad Hogwarts dopo il periodo di "solitudine" che aveva deciso autonomamente di passare.. ma potevano esserci veri ricordi felici? Qualcosa che gli facesse esplodere una felicità al solo pensiero? La risposta era... no. Nemmeno con la Weapon purtroppo. Perchè per quanto era vero che con lei aveva iniziato un percorso di amicizia davvero molto bello gli alti e bassi c'erano.. ovviamente era felice ogni volta che si vedevano per studiare o anche solo per discutere del più e del meno.. ed era stato felicissimo del traguardo che lei aveva raggiunto.. ma proprio per quei bassi che c'erano stati sentiva che come ricordi rischiavano di essere incrinati facilmente se la mente si fosse soffermata proprio su quelli. Aveva un singolo pensiero che non avesse lati negativi? Nemmeno uno? In realtà... sì, ce l'aveva. Ma non riguardanti persone, bensì un oggetto. Un semplice, piccolo oggetto che portava con sè anche in quell'istante nella sua borsa e da cui non si separava quasi mai: un libro. "Diavolo Matthew! È un libro! Come può anche solo paragonarsi a qualcosa come i ricordi degli altri? Anche se.." Già, per quanto quel libro fosse un libro era anche una versione unica che solo lui possedeva e che parlava di qualcosa che lui adorava: Creature, tradizioni, miti e leggende della sua terra. Riusciva sempre a perdersi in esso e a trovare la pace, anche dai pensieri peggiori, quando sfogliava... no, quando volava tra le sue pagine. Quando riusciva a entrare nel libro con la mente, trovarsi davanti a quelle creature e in mezzo a quelle leggende magiche che rappresentavano la Cornovaglia. Quante volte era stato in mezzo a schiere di Folletti? Quante davanti ad un felino enorme e pericolosissimo? Nessuna, eppure allo stesso tempo infinite volte. E la sensazione di felicità provata dal possedere tale tesoro, tale ricchezza, era per lui qualcosa di impossibile da non considerare. Ne aveva parlato a diverse persone, più o meno nel dettaglio, ma non aveva mai spiegato quanto davvero fosse estremamente importante per lui, fino al punto di considerarlo il suo più caro confidente e rifugio. Alzò la mano, attendendo il suo turno, per poi parlare una volta che gli fosse stata data la possiblità. Finalmente si era deciso a farlo. < Mi scusi Professoressa Riddle.. Matthew Jackson, di Serpeverde.. vorrei provare a esporre il mio ricordo. È un po'... particolare ma spero che vada bene.. > Dannazione, ci voleva anche la timidezza eh? Beh, Jackson, ora ti sei tirato in ballo e balli. O meglio, parli. Agisci. < Il mio ricordo non si basa esattamente riguardo a delle persone.. bensì ad un oggetto. Un libro, che considero un piccolo tesoro, e che mi aiuta quando più ne ho bisogno.. mi venne dato qualche anno fa, un'edizione unica che non presenta autore e che parla di diverse Creature, tradizioni e leggende della Cornovaglia, da cui provengo. > Nel mentre parlava la mano andava alla borsa, tirando fuori l'oggetto del discorso. Il libro, dalla nera pelle di Drago e raffigurante un folletto dorato che si muoveva placcidamente sulla copertina creando ondulazioni sulla pelle. A quanto pare era particolarmente assonnato. < Mi è stato dato nonostante la sua unicità da mio padre.. nemmeno lui ha mai saputo chi è l'autore di tale gioiello, è sempre stato nella nostra biblioteca e nessuno si è mai posto il problema. I ricordi che ho con tale oggetto sono.. tra i più felici che credo posso avere fino ad adesso. È un qualcosa che, nonostante non abbia un'anima o una volontà è ormai parte di me e che reputo indispensabile. Mi rincuora nei brutti momenti, mi tranquillizza quando ne ho bisogno... probabilmente il momento in cui sono stato più felice in assoluto è stato quando l'ho potuto percepire sotto le mie dita la prima volta, quando mi ha mostrato le meraviglie di cui ormai non posso fare più a meno. > Abbassò la mano, un po' rosso in viso. Diavolo, detto così sembra quasi un Libro Maledetto di quelli che non puoi più smettere di leggerli.. sperava che la Riddle non provasse qualche contro maledizione sul libro. Eppure non poteva farci nulla, se ancora adesso quel libro aveva il potere di calmarlo, a differenza di tutti gli altri libri della Biblioteca di Hogwarts che aveva letto, e il fatto che tale libro fosse un qualcosa di unico e che era stato dato a lui.. beh, il pensiero di quando lo aveva ricevuto e della prima volta che si era perso tra le sue pagine era davvero qualcosa di stupendo per lui. Qualcosa senz'anima... qualcosa che magari i Dissennatori non avrebbero capito. No, qualcosa che i Dissennatori sicuramente non avrebbero capito.. Esseri Oscuri come quelli non potevano capire la pace, la sensazione di sicurezza e la gioia. Probabilmente il suo ricordo era di molto inferiore a quello degli altri, visto che purtroppo di ricordi totalmente felici ne aveva pochi.. ma se quel poco sarebbe bastato per essere la sua difesa, allora non gli importava. Era il suo ricordo più felice, al momento, e non avrebbe permesso a niente e a nessuno di ridicolizzare quel piccolo raggio di luce che era la sua felicità.
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