Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

XIX Lezione di Difesa Contro le Arti Oscure

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view post Posted on 13/12/2020, 16:19
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Nelle battute seguenti i superstiti rosso-oro mostrarono di essere presenti, vivi. Prima proprio il neo prefetto, poi la Richardson e infine la Smith, intervennero portando a casa un totale di venticinque punti. Era forse il massimo che potevano concedersi, in quel periodo. Sorrise, rivolgendosi a Maya, sebbene la concasata non l’avrebbe potuto vedere essendo lui qualche banco indietro rispetto la ragazza. Tese però le orecchie quando la Riddle parlò di Cella della Morte: immaginarsi seduto mentre osservava i ricordi felici, quasi inconsapevole della fine che poi avrebbe fatto gli fece venire i brividi. Quando poi la docente chiese alla classe cosa ne pensasse di pro e contro di queste metodologie, Tom fu sul punto di sollevare la mano.
Titubante attirò quindi l’attenzione dell’insegnante sollevando la destra con sguardo serio.
“Tom Hamilton, Grifondoro. La penso più o meno come il Prefetto McEwen e il signor Bertrand, per quanto resti comunque difficile avere una posizione ideale riguardo ciò che ha chiesto, professoressa, credo si aprirebbe un dibattito infinito su ciò che sia più giusto o sbagliato…qualcosa come è meglio morire consapevoli di ciò che sta accadendo attorno a noi per poi essere dei vegetali, oppure è meglio farlo inconsapevoli e illudendoci di vivere gli ultimi istanti della nostra vita rivivendo ciò che proprio in vita ci ha reso felici mentre…diventiamo cenere? Personalmente non vedo grosse differenze tra la Cella della Morte e il Bacio del Dissennatore, sebbene siano due pene che portano allo stesso epilogo. Mi ritrovo a concordare col signor Bertrand perché non è assolutamente scontato che il condannato vada a rivivere gli ultimi minuti della sua vita viaggiando tra i suoi ricordi felici. Potrebbe non averne proprio. Quindi…morte indolore? Piuttosto discutibile. Allo stesso tempo mi ritrovo anche a concordare in parte con quanto dice il collega McEwen: e se il condannato in realtà fosse innocente? Sarebbe condannato a morte senza avere una minuscola possibilità futura di essere scagionato, o condannato a vivere una vita da vegetale per un crimine che non ha commesso? Onestamente non credo si possa dire con certezza se ci siano più pro o più contro…credo che se si dovesse dare un duro monito ai criminali là fuori questo sarebbe sicuramente il Bacio del Dissennatore…chi vorrebbe continuare a vivere consapevole della possibilità di poter essere condannato ad essere un guscio inanimato? Il Bacio del Dissenatore va oltre...la morte. La Cella della Morte è...la morte stessa” concluse, non sapendo bene, alla fine, se avesse portato a compimento la consegna della Riddle. Era un argomento che poteva protrarsi per sempre, tra ciò che sarebbe giusto o meno da un punto di vista - anche – morale.
 
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view post Posted on 13/12/2020, 21:31
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Quando il primo studente prese la parola, la professoressa si rese conto che probabilmente avrebbe dovuto sottolineare, a scanso di equivoci, la prospettiva dalla quale stavano osservando i pro e i contro di una condanna a morte. Così Angus MacEwen si distaccò parzialmente dal punto focale della domanda.
"Umanamente parlando sono d'accordo con lei signor MacEwen, non possono esserci né aspetti positivi né aspetti negativi dalla condanna a morte di un individuo, in qualsiasi modo essa avvenga. Tuttavia qui e adesso stiamo osservando queste pratiche esclusivamente da un punto di vista legislativo, dal punto di vista di due Ministeri che hanno deciso che la morte sia il giusto modo di ottenere giustizia di fronte a certi crimini specifici. Ovviamente la Morale non dovrebbe essere messa dai parte ed è giusto che venga ricordata, quindi grazie per la sua riflessione signor MacEwen. Assegno 5 punti a Corvonero."
Dopo di lui, parlò Xavier Bertrand che si sforzò di rispondere al quesito posto dall'insegnante, nonostante alla fine fosse giunto alla stessa conclusione del compagno di classe che lo aveva preceduto. Li capiva bene, discutere in modo distaccato sarebbe stato troppo strano per degli studenti che ancora, nonostante ciò che era accaduto a Hogwarts, continuavano a credere nel bene e nella giustizia.
"Purtroppo avere un cuore e un cervello che non possano essere utilizzati non può essere considerato un vero e proprio fattore positivo, mentre invece il fatto di non aver propriamente ucciso la vittima potrebbe risultare quasi come un fattore positivo, per quanto il risultato possa essere peggiore. Interessante la riflessione sui ricordi positivi, nel caso in cui non ve ne fossero... sì senza dubbio sarebbe diverso, molto e non ci sarebbe alcuna consolazione per il condannato. Grazie del suo intervento, assegno 15 punti a Serpeverde!"
Alexandra Mendes prese la parola immediatamente dopo. Anche le sue parole furono molto interessanti e la professoressa le ascoltò con attenzione, dato che avevano fatto emergere un tema molto caro a tutti coloro che discutevano da sempre di leggi, sentenze e scopi della giustizia.
"Il tema della rieducazione è da sempre molto sentito e sono d'accordo con lei quando dice che non ci sarebbe la possibilità di convertire al bene coloro che si sono macchiati dei crimini peggiori. È anche vero però che in certi casi la storia del Mondo Magico si è scontrata con Maghi Oscuri che mai e poi mai si sarebbero pentiti e per i quali non ci sarebbe stata altra strada. Non parliamo di piccoli criminali o semplici assassini. Parliamo di persone come Grindelwald e Voldemort o, per non andare troppo lontano, come i Negromanti di cui sentite parlare tutti i giorni e di cui leggete notizie sui nostri giornali. La rieducazione in certi casi sembra davvero difficile da applicare e certe volte è possibile che la massima pena sia l'unica garanzia nei confronti del mondo magico che non dovrà più rischiare di correre pericoli a causa degli stessi individui. 15 punti a Tassorosso!"
La professoressa dovette citare i Negromanti per far rendere conto alla classe che quelle pene fossero state pensate per chi davvero le avrebbe meritate, senza ombra di dubbio, e non per altri maghi e streghe che si fossero macchiati di reati più leggeri. La pena di morte secondo la giustizia magica sarebbe arrivata solo quando necessaria.
Anche la signorina Grey aveva espresso il suo pensiero in merito, allineandosi in gran parte a quanto detto dai suoi compagni sulla mancanza di aspetti positivi.
"Il negare l'umanità o la consapevolezza di sè ad un'altra persona sono sicuramente aspetti che sono stati sacrificati di fronte all'attuazione di queste condanne ed è giusto tenerli a mente nel discutere di questo tema. 5 punti a Tassorosso!"
Il successivo intervento del signor Octavius di Serpeverde richiamò l'attenzione poco dopo e lo fece in modo altrettanto interessante.
"Il suo discorso non è affatto sbagliato, ma è anche vero che per quanto a livello di risonanza pubblica la Cella della Morte possa sembrare poco spaventosa, non dimentichiamo che conduce pur sempre alla morte, per quanto in modo apparentemente dolce. Inoltre cancella totalmente il mago, non restituendo neanche un corpo da seppellire. Però sì, chiunque trema al solo pensare di poter essere condannato al Bacio del Dissennatore, per via della sua terribile fama. Grazie per la sua riflessione; assegno 10 punti a Serpeverde!"
Infine l'ultimo a parlare fu Tom Hamilton, il quale ribadì alcuni dei concetti già espressi dai suoi compagni di classe.
"Il dubbio di innocenza o colpevolezza non è al momento in discussione ed è scontato che nel primo caso non esisterebbe giustizia alcuna, persino se la condanna fosse una semplice reclusione. Tenete a mente però che sia il Bacio del Dissennatore che la Cella della Morte vengono eseguite solo in casi davvero gravi. Il noto Sirius Black venne sì condannato a ricevere il Bacio del Dissennatore, per esempio, ma solo dopo essere scappato dalla sua reclusione ed essere stato dapprima condannato ad Azkaban per l'omicidio di cui era stato accusato. Fu solo dopo la sua fuga che il Ministero decise di condannarlo alla massima pena, perché aveva paura che potesse reiterare il suo comportamento. Nel suo caso fu fortunato a scappare, data l'innocenza di cui si venne a conoscenza solo tempo dopo. Questa volta, dato che sono stati ripresi concetti già espressi, non assegnerò altri punti."
La professoressa respirò profondamente, tutto sommato soddisfatta di quanto era appena emerso dalle voci degli studenti e dai loro pensieri. Ognuno di loro aveva sicuramente una propria idea di come andasse il mondo e di come dovesse andare ed era un bene che si perdessero in riflessioni riguardanti questioni anche molto più grandi di loro, perché un giorno sarebbero stati loro a sedere tra gli scranni del Wizengamot, sarebbero stati loro a decidere del destino di maghi e streghe. Dovevano essere preparati a farlo al meglio.
"Dato che vedo molto interesse nei confronti di quest'argomento, avete altre riflessioni sull'argomento, prima di passare oltre? O domande? Come prima, le migliori, indipendentemente dai pro e contro delle condanne, saranno premiate con un massimo di quindici punti. Accetterò tre interventi."
Voleva dare la possibilità di discutere dell'argomento ancora un altro po', dato che possibilmente avrebbero potuto venir fuori altri spunti interessanti.


//Non è più possibile parlare del proprio ingresso in aula. Chi non dirà di essere già in aula, perderà dieci punti.

Accetto tre interventi.
Chi dovesse rispondere in surplus rispetto a quanto richiesto, non verrà preso in considerazione.
Non saranno accettati post modificati da parte di coloro che rispondono alle domande, pena sottrazione venti di punti.

Come sempre, chi parla o disturba in aula sarà punito di conseguenza.
 
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view post Posted on 13/12/2020, 21:56
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D I R T Y H A N D S

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L'argomento era difficile da digerire, sotto molti punti di vista era interessante da affrontare ma difficile da digerire e portare avanti. Aveva cercato di concentrarsi solo sul punto focale della domanda posta dalla docente senza dare una propria opinione personale, e c'era anche riuscito inizialmente ma poi non aveva saputo trattenersi. Fu felice di vedere che non era stato il solo a far parlare anche la propria morale, quindi non si sentì fuori luogo ad aver fatto un simile intervento. Quando la professoressa diede loro modo di porre ancora domande sull'argomento, Xavier fece scattare in alto la mano sinistra, per richiedere parola. Avrebbe atteso, come sempre, per poi iniziare.
« Nuovamente Xavier Bertrand, Serpeverde. Mi stavo domandando una cosa... esistono casi in cui ad un condannato è stata data la possibilità di rinvio della pena? E ancora, ci sono casi, magari anche risalenti a moltissimo tempo fa, in cui ad un condannato veniva negata tale pena con l'assegnazione di una pena diversa e, umanamente, leggera? Come la prigionia eterna, ad esempio. Mi chiedo se ci sono stato in passato casi in cui veniva riconosciuta la crudeltà e l'ingiustizia di tale condanna, che sia Bacio del Dissennatore o Cella della Morte. E ancora una cosa, ci sono state delle... uhm... ribellioni a queste condanne? Non da parte di maghi e streghe condannati a ricevere la pena, bensì da coloro che fanno tutt'oggi le leggi. Mi chiedevo se anche in passato ci fossero stati gruppi di maghi o streghe che si sono fermamente opposti a tali crudeltà. Ho terminato, grazie dell'attenzione. »
 
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view post Posted on 13/12/2020, 22:03
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Da quando era entrato nella classe Simone era sempre assorto a prendere appunti e capire il punto di vista degli altri studenti ma anche della professoressa, però fu allora che gli venne una domanda e si alzò in piedi: "Mi scusi professoressa, Simone Salvatore, Tassorosso, le volevo chiedere se ci fosse mai stato qualcuno che sia sopravvisuto a tale pena e tale crudeltà, o che sia scampato a tale tortura, insomma tanti maghi oscuri sono riusciti ad evadere da Azkaban e ad eludere la guardia dei Dissennatori, ma c'è qualcuno che è riuscito a scampare a questa punizione? Insomma un criminale comunque viene sottoposto prima a processo e se dopo la sua condanna fosse emersa la sua innocenza? Grazie per l'attenzione.


Simone finì di parlare e si sedette al suo posto in attesa di una risposta da parte dell'insegnante e continuò a prendere appunti.
 
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view post Posted on 13/12/2020, 22:18
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LIL' SLITHER

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Voltò lo sguardo in direzione del compagno che aveva appena parlato. Non mutò affatto l'espressione sul volto del giovane Anselm, se non per un angolino della bocca che si sollevava verso l'alto, compiaciuto. Gli unici momenti in cui riusciva a non odiare il prossimo era quando si rendevano utili per una causa che competeva anche lui, come ad esempio incassare punti per la casa Serpeverde. Anche lui, Octavious, non era rimasto a bocca asciutta: del resto, la sua riflessione, per quanto macabra, poteva rivelarsi interessante.
Ma ecco l'occasione di fare altro per la casata di Salazar, e non poteva farsela sfuggire per niente al mondo, anche perché avrebbe potuto risolvere un dubbio che gli era sorto nel frattempo: alzò di nuovo la destra, e profferì, quando la Riddle gli avesse dato la parola:

*Sono di nuovo Anselm Lambert Octavious, di Serpeverde. Vorrei farle una domanda, professoressa... per caso, in passato, in Gran Bretagna vigeva la pena di morte? Se sì, in che modo veniva eseguita? Essendo che fra i babbani in passato era uso comune e adesso no, mi chiedevo se le due cose potessero per caso andare di pari passo. Infatti, se ci si pensa un attimo, anche adesso nell'Europa babbana la condanna a morte è abolita come da noi, ma vi è comunque l'ergastolo che è quasi una dannazione eterna per il condannato, mentre in passato, nel medioevo, la condanna a morte era prevista eccome. Vale anche per il mondo magico per caso?*

Sperava che potesse risolvere il suo dubbio.
 
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view post Posted on 13/12/2020, 22:22
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Ticchettava piano con le unghie sul tavolo, non tesa ma molto assorta visto l'argomento. La "Cella della Morte" poi aveva avuto un effetto ipnotico quasi, lasciandola immaginare per diversi istanti come dovesse essere prima di cogliere la mezza occhiata di MacEwen e sentirlo rispondere. Era curiosa di sqapere cosa ne pensava, e fu quasi grata che lui non fu così "neutrale" nel rispondere ma calcò la mano con la sua opinione, lei così aveva potuto sentirla. Al secondo giro di interventi però alzò anche il suo braccio, esile e pallido aspettando di poter parlare.
< Trish Andersen, per Serpeverde Professoressa. Ho sentito molte risposte che si concentravano sugli effetti e il punto di vista dei condannati, alle due pene. Ma vorrei anche dire due parole, per chi ha avuto il potere di deciderle e poi amministrarle. La differenza che a me pare più ovvia, e che si tramuta in un Pro per quanto riguarda l'operato del MA.CU.SA, è che nel caso della Cella della Morte stiamo parlando di uno strumento. La stanza, la vasca, la Pozione della Morte, sono qualcosa di costruito e richiesto per lo scopo, niente di più. Invece, per quanto riguarda sia il Bacio del Dissennatore che la loro stessa presenza all'interno di Azkaban, si tratta di Creature Magiche Oscure, di una sorta di...patto, compromesso, per poter controllare qualcosa di tanto pericoloso, gli si da un territorio dove a tutti gli effetti continuano a usare il loro potere...pericoloso. Ignorando per un attimo, sempre se è possibile farlo, l'umanità o meno nei confronti dei "sacrificabili" della società, rimane che non sono semplici strumenti, e hanno già dimostrato di non essere altrettanto controllabili. Nel momento in cui ci dovesse essere un progresso, delle leggi differenti, una sensibilità diversa, come nel Mondo Babbano è accaduto in passato ad esempio con il loro sistema giudiziario, non ci vorrebbe poi molto a cambiare strumento per il MA.CU.SA. perchè sarebbe differente lo scopo...ma nel caso dei Dissennatori? quanto pesa la loro esistenza, il problema della loro gestione, nelle future decisioni di Giustizia del nostro Ministero?>
Era stata fin troppo schietta, la solita lingua affilata ma il viso composto ed educato nell'esporre, mentre riponeva la mano sul banco. No, non si aspettava una vera risposta, in realtà.
 
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view post Posted on 15/12/2020, 10:29
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My.

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Rimasi in silenzio, come avevo già fatto durante il resto della lezione. Ascoltai e presi appunti, osservai gli altri e la naturalezza con cui parlavano alla Prof.ssa Riddle. Volevo fare anche io buona impressione e per questo ripassai mentalmente tutto quello che aveva detto concentrandomi nello sforzo di unire quanto detto dai miei compagni a quanto aggiunto dalla Riddle.
Era una Professoressa precisa e non impiegai troppo tempo a rivedere tutti gli appunti.

Si, hanno ripetuto l'incantesimo Solleticante...mmm ....il Rictumsempre... - corressi rapidamente - Rictusempra, bene. In una piccola parentesi aggiunsi poi Bloccare con Finitem Incantatem e lo sottolinea due volte.

Impugnai poi la piuma di lato e sfruttandone l'inchiostro più copioso che fuoriusciva in quella posizione tracciai una linea poi un'altra ed un'altra ancora, fino ad ottenere riquadri precisi e vicini. Li numerai e ripercorrendo i movimenti fatti dal Serpeverde Una foglia, un gesto al suo interno come fosse una spinta verso il bersaglio e poi la componente linguistica. Teoricamente mi sembrò tutto abbastanza fattibile, tuttavia avrei dovuto e voluto cimentarmi personalmente nell'esercizio, nulla è come la pratica.
Avrei trovato più tardi il modo di farla.

La lezione divenne poi più complessa e profonda: vita e morte, fine di un viaggio, sentenza.
Argomenti che mio padre non aveva mai voluto trattare a casa e su cui ero acerbo, inesperto ma a cui non rimasi insensibile.
Pensai e scrissi sulle mie carte alcuni pensieri di quel momento: dignità, rispetto, consapevolezza. Parole che ritenni mi sarebbero state utili nella consegna dei compiti.
Anche se era stato un argomento precedente rimuginai sui Dissennatori, sulla loro esistenza e mi balzò in mente una domanda: come nasce un dissennatore ?
Ah se solo non avessi impiegato tutto il tempo delle precedenti domande a scrivere tutto su quelle pergamene...
Ticchettai con la piuma sulla mano opposta, avrei dovuto cambiare il mio atteggiamento durante le lezioni: intervenire più rapidamente, essere meno timoroso.
Parole,parole, parole...
I fatti però erano assai più difficili per me, i compagni mi sembravano molto più preparati e a tratti mi parve sapessero già tutto.
Nessuna incertezza, nessun dubbio, nessun errore: semplicemente perfetti.
A loro confronto mi sentii lento, impacciato, inadatto e smisi di prendere appunti, rifugiandomi per qualche istante nella molcente certezza che, almeno, nessuno avrebbe additato la mia imperfezione. Fu consolatorio, almeno per un istante.

Poi mi voltai e mi resi conto che la lezione era andata avanti, continuai a prendere appunti.
Questa volta in modo più schematico, cercando di preparami ad un eventuale intervento.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 00:21
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Altri tre studenti alzarono le mani per porre delle domande e il primo tra loro fu Xavier Bertrand che aveva conservato per quel momento della lezione non una, ma un paio di domande che la professoressa ascoltò attentamente prima di rispondere.
"Signor Betrand, non mi risultano casi in cui si stata rinviata l'esecuzione di una di queste condanne, una volta decisa. Anzi di solito entrambi i Ministeri sono stati molto solerti a eseguirle. Allo stesso modo non sono esistiti casi in cui una condanna a morte sia stata convertita in un'altra: può ben immaginare che sia molto difficoltoso anche solo immaginare una condanna che possa eguagliare la morte, per sostituirla.
Sicuramente, invece, non sono mancati casi in cui più maghi e streghe abbiano ravvisato la crudeltà di queste condanne, cosa diversa è però l'ingiustizia. Diciamo che sono nati dei movimenti negli anni settanta che hanno protestato contro il MA.CU.SA. e negli anni ottanta simili manifestazioni si sono verificate anche nei confronti del Ministero della Magia inglese, ma nessuno è mai riuscito a convincere i vertici a cambiare metodo in modo risolutivo."

Dopo di lui fu uno studente di Tassorosso a prendere la parola per porre una (forse) speranzosa domanda a cui però l'insegnante non avrebbe potuto rispondere se non con la verità. Sarebbe stato incredibile sentire di sopravvissuti al Bacio del Dissennatore, ma non era affatto qualcosa di possibile.
"Purtroppo, signor Salvatore, è impossibile sopravvivere al Bacio del Dissennatore o alla Cella della Morte. Alla luce di ciò è bene che si faccia il possibile per evitare che possibili innocenti vengano condannati."
Infine anche il signor Octavious riprese la parola per porre una domanda che però comprendeva anche un'interessante riflessione che la professoressa apprezzò.
"Interessante osservazione signor Octavious, 10 punti a Serpeverde! Non è impossibile che il mondo magico abbia preso ispirazione dai babbani, come capitato in altri ambiti che però non è di mia competenza affrontare. In passato la Gran Bretagna Babbana ha praticato la pena di morte, che è stata poi abolita nel 1998, lo stesso anno in cui nel nostro mondo si concluse la Seconda Guerra Magica e Shacklebolt, divenendo Ministro della Magia, allontanò i Dissennatori da Azkaban. Probabilmente sono coincidenze oppure sono il segno di una maturazione di entrambe le comunità che in qualche modo si influenzano tra loro tramite i membri che hanno in comune. Non solo il Ministro della Magia e il Primo Ministro babbano sono in contatto tra loro, nel caso in cui la sicurezza lo richieda, ma grazie ai maghi di origine babbana è inevitabile che certe influenze si diffondano da una parte all'altra.
Per parlare del MA.CU.SA. invece, la Cella di Morte, con la sua sedia sospesa, potrebbe aver preso effettivamente spunto da certe pratiche babbane anche se alla lontana, come quella della sedia elettrica."

Con questa risposta concluse le rispose derivanti dalle domande agli studenti e a quel punto l'insegnante si preparò per procedere con l'ultima parte della lezione. Sesy si avvicinò alla cattedra, lanciò uno sguardo alla lavagna, senza aggiungervi niente per il momento, per poi rivolgere la sua attenzione nuovamente alla classe.
"Adesso torniamo un attimo indietro, ai Dissennatori. Abbiamo parlato dei loro poteri, di come possano sopraffare un mago e dell'uso che viene fatto di queste creature oscure all'interno della comunità magica. Non abbiamo ancora detto però come combatterli, in quei rari casi in cui possa capitare di imbattersi in essi. La prima cosa che dovete sapere, a scanso di equivoci, è che un Dissennatore non può essere distrutto, non può morire, ma può essere allontanato. Come alcuni di voi hanno accennato all'inizio della lezione, a tale scopo viene usato l'Incanto Patronus, un incantesimo di tipo avanzato, non semplicissimo da imparare, tant'è vero che molti maghi e streghe anche adulti non sono in grado di farlo. Questo succede perché quando si evoca un Patronus non ci si limita a castare un incantesimo, ma si deve prima essere in grado di analizzare se stessi e scoprire qual è il ricordo più felice che possediamo. Sarà questa la chiave di tutto, poiché servirà ad alimentare il Patronus e quindi farà da barriera contro il Dissennatore."
La professoressa fece una pausa, prima dare alla classe le indicazioni per quello che avrebbero dovuto fare poco dopo. La parte pratica della lezione era ormai arrivata, ma prima avrebbero dovuto prepararsi tutti nel modo più opportuno.
"Oggi proverete a evocarne uno, anche se una sola lezione non sarà sufficiente. Vi servirà molta pratica e anche molta concentrazione, ma non è detto che qualcuno di voi non riesca, se particolarmente concentrato. Per iniziare, vorrei che iniziaste a pensare a quale possa essere il vostro ricordo più felice. Pensateci bene, perché nel caso in cui non lo fosse rischierebbe di farvi fallire. Passerò accanto ad ognuno di voi tra pochi minuti e vorrei che mi diciate di quale ricordo si tratti, così che possa correggervi nel caso in cui non dovesse essere abbastanza... intenso. Vi consiglio di chiudere gli occhi adesso, pensateci bene."
Quella era una parte fondamentale della preparazione che sarebbe servita a ognuno degli studenti per evocare un Patronus. La professoressa era abbastanza sicura che in pochi avessero voluto perdersi quell'occasione, quindi sperava davvero che si impegnassero e che si concentrassero su un ricordo davvero felice e significativo. Avrebbero anche dovuto rivelarglielo, non tanto perché lei fosse curiosa, ma perché solo così avrebbe potuto indicare di prendere una strada diversa e preferibile. Lasciò loro quindi alcuni minuti per pensare e dopo un po' iniziò a fare il giro della classe per raccogliere i loro ricordi.


//Questa parte è propedeutica all'esercitazione pratica. Chi posterà parlando del ricordo potrà avere più possibilità di riuscire a evocare un Patronus, quindi di guadagnare più punti.
Tutti possono postare entro le ore 20.00 di giorno 17 Dicembre.


Non è più possibile parlare del proprio ingresso in aula. Chi non dirà di essere già in aula, perderà dieci punti.
Non saranno accettati post modificati, pena sottrazione venti di punti.
Come sempre, chi parla o disturba in aula sarà punito di conseguenza.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 01:00
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I suoi compagni non potevano neanche immaginare quanto la ragazza fosse stata contenta di aver fatto guadagnare punti alla sua casa.
"Per iniziare, vorrei che iniziaste a pensare a quale possa essere il vostro ricordo più felice" disse la Professoressa, per poi passare tra i banchi.
Un ricordo felice... Per sua grande fortuna, la ragazza era piena di ricordi felici, aveva dei genitori amorevoli, che le avevano insegnato ad essere la persona che era adesso, aveva due fratelli più piccoli, cosa che l'aveva spinta ad essere più matura e responsabile nonostante la sua giovane età, chiuse gli occhi e pensò a quale ricordo fosse più intenso ma capì subito quale fosse più intenso, Arrivò il momento in cui la professoressa si fermò affianco al suo banco e la guardò.
Maya Smith, Grifondoro.
Ho molti ricordi felici ma uno in particolare, che mi rende tutt'ora felice è il giorno del mio settimo compleanno.
Quel giorno la mia famiglia si riunì al completo, cosa che non succedeva spesso, tra i vari regali che mi resero felicissima ce ne fu uno in particolare, uno solo.
Mia madre ci rivelò di essere incinta di mio fratello, quella notizia mi rese felicissima, ma mi rese ancora più felice la reazione della mia famiglia, le lacrime di gioia, le risate, l'amore che si sentiva nell'aria, quel calore che ti scalda il cuore... ma soprattutto, la famiglia, il non essere solo ma al contrario, essere amati più di ogni altra cosa al mondo.
Questo è il mio ricordo felice, Professoressa
la giovane rosso-oro finì di parlare ma non si accorse nemmeno di avere un grande sorriso in volto.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 01:41
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Talvolta si è capaci di navigare altrove senza spostarsi di troppo ed era ciò che stava accadendo nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure... Mentre due pergamene già venivano colorate dall’inchiostro utilizzato dalla scozzese per riportare ogni parola,ogni intervento che aleggiava nella stanza,qualcosa altrove si stava muovendo.
Non era scontato che ,trattando di Dissennatori,si citasse il Patronus in grado di contrastarlo. L’argomento macabro era affiancato dalla possibilità di evocare un incanto costituito ,principalmente,da positività e contentezza. Alla base dell’incantesimo,infatti, vi era la focalizzazione su un ricordo felice...Non uno banale,di scarsa intensità: il ricordo in grado di suscitare tuttora emozioni forti. Benedetta posò l’occorrente necessario e rilassò il proprio corpo,partendo dalle spalle che tirò indietro. Cominciò a respirare lentamente e socchiuse gli occhi per qualche istante affinché potesse aver chiaro lo scorrere della propria vita. Un percorso durato anni,ricco di colori in cui si incastravano momenti deleteri a quelli sereni,felici: fra quest ultimi avrebbe dovuto trovare la chiave del proprio incanto. Cosa era un ricordo intensamente gioioso? Il Patronus rappresentava la nutrizione offerta al dissenatore,dunque doveva contenere speranza,desiderio di vita,gioia e ,perché no, ilarità. Il cimelio che avrebbe deciso di prendere in prestito ,dal cassetto della memoria, doveva seguire queste caratteristiche.
In primis,pensò alla prima volta sulla sua nimbus millecinquecento. Era confusa,timorosa e insicurissima: non sperava neanche di riuscire a mantenere l’equilibrio per più di due minuti. Nonostante la partenza svantaggiata,aveva superato sufficientemente l’allenamento tanto da aggiudicarsi il posto in squadra. Quella rievocazione,però,non era abbastanza. Era frivola,scontata: non era sua. Chiunque avrebbe potuto considerarlo come momento felice,ma chi poteva definirlo il più intenso?
Si incamminò nel cammino tortuoso dei graffiti dipinti nel passato dalla vita trascorsa e le sembrò di non ritrovare nulla: dove si celava il suo tesoro,la sua chiave? Probabilmente avrebbe dovuto muoversi in avanti... Giunse al momento in cui venne nominata Prefetta di Corvonero. Ricevette il gufo dal preside e a stento concepì quella missiva come reale... Rammentò di aver saltato,di averlo comunicato all’erede di Salazar il pomeriggio seguente e di aver scherzato insieme. Fu una felicità immensa perchè rappresentava il punto di partenza che non aspettava. Le sue delusioni,i suoi fallimenti l’avevano trasportata lì... La scozzese aprì gli occhi,volse lo sguardo fiero verso la spilla,ma neanche il ricordo dell’ottenimento di quel riconoscimento era abbastanza da poter alimentare un Patronus che avrebbe dovuto,a sua volta,sacrificarsi per essere cibo di un essere deputato principalmente alla morte.
Ripropose l’esercizio: stavolta avrebbe osservato minuziosamente le smussature di quegli angoli dove si celava il patrimonio umano e sentimentale della corvonero... Dovette correre per afferrarlo poiché sfrecciava con la sua bicicletta rossa a cui era ben adeso,ancora,un fiocco blu premunizione del colore che poi sarebbe appartenuto alla sua casata. Il sorriso del padre,mentre le raccomandava prudenza,sembrò scaldarla dal freddo del castello. Concentrandosi attentamente poteva rammentare il profumo di gelsomino del suo giardino misto a quello della figura genitoriale,decisamente pungente tanto da provocare uno starnuto alla piccola bambina,nonché alla Weapon Junior. Manson indossava una camicia bianca,ma ciò che spiccava realmente era la cravatta blu con dei pupazzi di neve raffigurati al di sopra: era il regalo di compleanno che gli aveva scelto la figlia. Trasmetteva la sua creatività e sperava che fosse ben accetta... La bambina pedalava,pedalava,pedalava e pedalava senza sosta trascrivendo una circonferenza lineare tanto che il padre la nominò ‘piccolo architetto’. La giovane e ,oramai,cresciuta strega accennò un sorriso,senza distaccarsi da quel ricordo. Lo teneva stretta a sè gelosamente ornato da ilarità e momenti di paura,principalmente della madre che ignorava la capacità innaturale della figlia nel ciclismo. Benedetta Weapon aveva sette anni e godeva di una felicità che in pochi momenti della vita si ha la possibilità di gustare. Scese dopo quasi due ore dal mezzo regalatole e corse ad abbracciare i suoi genitori. La barba del padre che stava crescendo le graffiava le guance in modo solleticante,mentre il rossetto rosa pesca della madre le sporcò il vestitino verde acqua con le balze che aveva deciso autonomamente di indossare. Se avesse potuto si sarebbe rifugiata lì,nello spazio vuoto lasciato da entrambi i volti dei suoi genitori. Le loro mani che la stringevano forte e lei che cercava di divincolarsi per poter giocare ad ‘prendi la strega’. Quel pomeriggio ricordò di aver strappato le calze e che la madre fece lo stesso per tenerle compagnia,per non farla sentire sola al mondo. I ‘ti vogliamo bene’ più volte sussurrati li percepiva ancora,lontanamente e ne assaporava il tono mellifluo.
La studentessa era pronta per conferire con la classe e con la docente. Aveva scovato la chiave per l’utilizzo dell’incanto Patronus.
Alzò la mano e quando le fu concesso di parlare,si espose.
“Benedetta Weapon,Corvonero. Professoressa Riddle il mio ricordo tende le sue radici molto lontano... Avevo precisamente sette anni e i miei genitori mi regalarono una bici. Mi rendo conto di quanto possa essere scontato e banale,ma il contesto che si creò non lo fu affatto. Rammento gli odori,i colori,i vestiti e persino la temperatura di quel giorno. Ero insieme ai miei genitori,mentre mi donavano amore ed affetto. Quel pomeriggio rappresenta per me la congiunzione fra l’essere amati ed amare incondizionatamente,ovvero una felicità intensa. Il profumo pungente di mio padre si confondeva con quello dei fiori del nostro giardino,mentre l’eleganza di mia madre si disperdeva tra l’ilarità del vestiario di mio padre Manson. I loro sorrisi erano caldi come l’abbraccio in cui mi stringevano e li percepisco ancora,se chiudo gli occhi. Potrei sentire le loro voci mentre pronunciano il mio soprannome ‘Betty’ con tono di rimprovero misto a dolcezza,ma anche sicurezza. È il ricordo migliore che ho,il più felice perché mi riporta a casa,con le persone che amo di più al mondo.” concluse il suo discorso tentando di non lasciar trapelare il velo di imbarazzo nel raccontare un episodio tanto personale... In realtà,durò poco in quanto risultò essere rigenerante parlare di qualcosa di non macrabro in una situazione storica e sociale complessa. Il morbo Bianco aveva aggravato la loro quotidianità,privandoli di qualsiasi bene materiale,ma non l’amore. Quello era l’unica cosa alla quale avrebbero potuto aggrapparsi e alla quale,in quel preciso istante,la scozzese,stava facendo riferimento per non crollare. Non cedeva facilmente ai sentimentalismi,ma se avesse voluto dissuadere un dissennatore poteva far riferimento solo a quello.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 09:56
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Le sensazioni avute con l’introduzione dei Dissennatori come argomento principe in quella lezione, inizialmente, fecero pensare al Prefetto di Grifondoro che, a conti fatti, l’esercitazione pratica sarebbe potuta vertere proprio sull’Incanto Patronus. Un incantesimo di difficile apprendimento, tanto che neanche i maghi adulti potrebbero rivelarsi non in grado di castarlo, lui sapeva bene del rischio: quella sera in Aula di Aritmanzia aveva sperimentato per ben due volte il fallimento, durante quella miriade di tentativi poi andati via via a buon fine. Mentre la Riddle terminava di parlare riuscì a vedere attorno a sé eccitazione, voglia di mettersi in gioco; qualcuno già chiudeva gli occhi e viaggiava all’interno di sé stesso alla ricerca di quel ricordo felice che avrebbe permesso di tentare il lancio di quell’incantesimo così difficile. La sensazione di veder spuntare dalla punta della bacchetta un fumo bianco, argenteo, che veniva in soccorso del mago era…quasi mistica: uno scenario in cui il Protettore sarebbe fuoriuscito dal catalizzatore col compito di scacciare l’Invasore, la creatura oscura. La Responsabile di Corvonero stava già iniziando ad ascoltare, banco per banco, i suoi studenti; avrebbe dovuto concentrarsi anche lui. Chissà Fara, al suo fianco, che ricordo avrebbe scelto.
Lui lo sapeva bene: chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dal telo nero appena caduto su di sé. Piano piano il ricordo sarebbe apparso, sfocato ma poi sempre più nitido; il telo che si ritrae per gradi verso l’alto trapuntato di stelle, la Luna timidamente presente e qualche leggero suggerimento di nuvola in lontananza…il chiarore del satellite riflesso sulla superficie del Lago Nero, le cime degli alberi attorno timidamente illuminate…e poi il ricordo: il pavimento lastricato della Torre di Astronomia, il lungo davanzale e il porticato con le attrezzature per le osservazioni, la panca in pietra al suo interno…la maschera di Zouwu poggiata a terra e poi i protagonisti del ricordo. Sé stesso e Fara. Loro due e i colori dei vestiti che avevano scelto per quell’evento, che ben si mischiavano fra di loro: blu scuro e blue navy, col vestito di lei che presentava degli inserti bronzati per ricordare i colori di Corvonero e lui che oltre al colore principe presentava degli inserti bianchi che nulla avevano a che vedere con Grifondoro. Loro due con la paura di fare il passo più lungo della gamba, con la timidezza in comune e sul ciglio di una nuova vita assieme. Avrebbe scelto proprio il momento finale di quel Ballo improvvisato, quello in cui poco dopo sarebbe scaturito il bacio. Avrebbe rivissuto i movimenti sempre più rallentati di entrambi, fino a fermarsi, le dita della spillata a viaggiare sul tessuto del completo del rosso-oro mentre la stessa cercava il coraggio che poi avrebbe trovato per seguire il movimento del neo-Prefetto al fine di guardarsi negli occhi, iridi contro iridi, e la distanza azzerata fino allo scoccare di quel nuovo capitolo culminato nel bacio.
Tom aveva ancora ben presente quella sensazione di felicità: era la stessa che fremeva per uscire anche in quel momento, consapevole della persona seduta al suo fianco. Era una sensazione nuova, che non aveva mai provato prima di quella notte, qualcosa che spingeva a dare il meglio di sé, a migliorarsi. Quel ricordo rimarcava una volta per tutte la sua rinascita andando a gettare un telo sul passato e sulle malefatte compiute. Era un ricordo che andava oltre la semplice felicità condivisa tra due persone: era, in qualche modo, un balsamo versato dall’alto che colpiva in pieno il Grifone e gli consegnava una nuova opportunità, una nuova vita e un nuovo scopo da perseguire.

Con ormai la visione abbastanza nitida del ricordo dentro sé, Tom quasi non si accorse della presenza della docente davanti a sé: aprì gli occhi di riflesso, sollevando di qualche grado lo sguardo incontrando le iridi della Riddle e accennò un sorriso. Si era così concentrato da aver dimenticato di doverle mostrare il suo ricordo, di darle modo di analizzarlo per sapere se era abbastanza forte per. Ma del resto per lui lo era, no? Era forse il primo studente a riuscire a castare l’Incanto Patronus…ma non l’avrebbe detto. Non era una sua prerogativa pavoneggiarsi, non più.
“Tom Hamilton, Grifondoro, professoressa” esordì educatamente. “Io..ecco, sì, il mio ricordo…” bofonchiò appena guardando Fara con la coda dell’occhio “il ricordo che ho scelto è qualcosa di veramente prezioso e che…ha cambiato la mia indole negli ultimi mesi. E’ il ricordo della notte dell’ultimo Ballo di Halloween, passato con una certa Caposcuola (qua Tom avrebbe pronunciato le parole con una certa timidezza) alla Torre di Astronomia. Non credo che ci sia molto da dire in realtà, quando due persone stanno bene assieme non hanno neanche bisogno di parlare…parlano i silenzi, per loro, e quella notte…più del parlare io e lei abbiamo...ascoltato, ecco. Ascoltato ciò che cercavano di comunicare i nostri corpi e ciò che i nostri cuori cercavano di dipingere anche all’esterno. Per me non rappresenta solo l’inizio di un nuovo capitolo con una ragazza speciale al mio fianco, ma anche un netto taglio col passato e col tipo di persona che sono stato negli ultimi quattro anni e mezzo. E’ un ricordo che va oltre il semplice provare dei sentimenti per un’altra persona, ecco…porta con sé tantissime altre sfumature come dare tutto per l’altra persona, migliorare sé stessi e perseguire uno scopo camminando nella stessa direzione” concluse, cercando di non aggiungere imbarazzo ad altro imbarazzo anche nei confronti di Fara. Si sentiva quasi a disagio nel raccontare quel ricordo così…speciale. Ma rappresentava probabilmente l’unico ricordo felice in suo possesso.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 10:01
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Una vera, grande, nobile magia.
Non c'era più spazio per appunti e altri adempimenti teorici, ora, si passava davvero all'azione e avrei dovuto fare del mio meglio perchè sapevo di essere in debito con la mia Casa e soprattutto perchè ero sempre animato da un forte desiderio di eccellere negli studi. Misi le mani sul banco e protesi la testa in avanti nel tentativo di cogliere un segno distintivo della bacchetta Riddle che tuttavia fermò immediatamente qualsiasi mia velleità magica: non era incanto semplice quello che dovevamo produrre e necessitava della più difficile delle scelte; una scelta che dal canto mio sapevo benissimo su cosa far ricadere.

Ascoltai gli altri parlare, non avrei mai preso la parola per primo, nel contempo tenevo gli occhi chiusi, più per obbedienza che necessità, infine alzai la mano e se la Riddle mi avesse dato la parola avrei esordito, timidamente - tratto che sarebbe emerso dalla voce bassa, dalle guancia lievemente arrossate e dalla bacchetta, nascosta sotto il banco e tenuta con entrambe le mani :

Mycroft - deglutii - Kerfuffle, Corvonero - ci misi un secolo a continuare quella frase - il mio ricordo più intenso, quello più bello a cui riesco a pensare è legato a.. - volli accertarmi di non essere eccessivamente al centro dell'attenzione dando una occhiata di straforo a chi mi stava vicino - mia madre. Lei è morta quando io sono nato e mio padre ha letteralmente cancellato ogni segno di lei nella nostra casa. Può sembrare triste ma non è così. - misi una mano sotto la tunica e ne trassi fuori una foto che guardai tenendola nascosta sotto il banco - Non lo è perchè, in realtà, io, ho una sua foto.

Un ricordo felice. Quanto può essere felice per un ragazzino trovare la foto della madre mai vista, mai conosciuta, cancellata dal padre. Non credevo ne potesse esistere uno più grande, non per me. Il viso di Margaret che nella foto sorrideva mentre coglieva una mela da un albero. Un gesto semplice, i capelli neri portati via dal vento - potevo quasi sentirlo su di me - il lieve e delicato tocco delle dita sul frutto. Quella foto, quel gesto, mi consolava, mi faceva sentire Lei presente: il suo dolce tocco sul mio viso, una carezza.
Consolatoria, non solo.
Il mio ricordo era felice perchè la foto l'avevo trovata in un cassetto della mia camera e l'unico che poteva avercela messa era mio padre. Mi aveva sempre fatto star male il pensiero che avesse cancellato la donna che lo aveva amato e di rimando l'avesse negata a me, ma quella foto voleva dire tante cose: speranza, consolazione, una luce intensa e caldissima alla fine di un tunnel di dolore. Semplicemente felicità, tramandata nei quattro angoli di una foto.
Il ricordo di una madre, vista per la prima volta.

Sfiorai il viso di Margaret una volta, una carezza, sorrisi pensando alla sua felicità di quel giorno mentre coglieva una mela e alla mia mentre potevo guardarla e riguardarla farlo. Rimisi la foto in tasca e provai a nascondere quel sorriso mordendomi le labbra superiori e stringendo i muscoli del viso fino a stancarmi ma quel viso sorridente mi rimaneva stampato in mente e non riuscivo a non replicarlo sulle mie labbra. Non è forse questo il compito di un vero ricordo felice? Essere più forte di qualsiasi timore, di qualsiasi preoccupazione, finanche della timidezza? In quel momento non avrei potuto che dire di si.

Sollevai lo sguardo per capire se la Prof.ssa Riddle trovasse quel ricordo sufficientemente potente.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 12:09
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Antony non sembrava interessarsi troppo della presenza della ragazza, eppure credeva che fossero sempre allegri, simpatici e disponibili quelli della nobile casa di Tassorosso, evidentemente il ragazzo aveva qualche Pluffa di troppo girata.
Lia si era limitata a sedersi e a ordinare con cura qualche foglio di pergamena e il volume di Difesa, sul banco, dopotutto alla ragazza non importava molto di chi sedeva in parte a lei, ma semplicemente durante la ricerca di un banco libero le era capitato quello sotto il naso e, nonostante la rivalità tra le due case, aveva deciso di accomodarsi lo stesso. Cosa l'avesse spinta non lo sapeva, lei non amava affatto i Tassi, anzi solitamente preferiva girare alla larga da loro. Avrebbe dunque atteso l'inizio della lezione.
Appena la professoressa aveva preso parola Lia si era concentrata sulle prime parole e aveva ascoltato gli interventi del ripasso, lasciando poi cadere l'inchiostro sul foglio decorando la pergamena con il titolo della lezione. Immersa nei suoi appunti la cercatrice non aveva fatto in tempo a rispondere alle precedenti possibilità di intervenire ma quando sentì la nuiva attività proposta non ci pensò due volte a farsi avanti. Nella sua testa fece scorrere i ricordi velocemente alla ricerca di uno con cui fosse legata partcolarmente, non fu semplice per lei trovare qualcosa che l'avesse segnata nel profondo del suo scudo emotivo perchè quasi nulla le rimaneva a cuore, se non alcuni piccoli gesti o momenti che apparentemente potevano sembrare insignificanti ad occhi altrui. Lia era fatta così e come una roccia quasi nulla riusciva a commuoverla, delle volte poteva risultare spaventoso quanto lei risultasse indifferenti a determinate vicende.
Alcune piccole situazioni le saltarono alla mente ma nessuna di quelle riusci a susitare qualcosa in lei, nemmeno un sorriso, nessuna tranne un ricordo non particolarmente articolato ma felice.

Mentre la rpofessoressa passava nei primi banchi, la mente della Serpeverde fu portata a qualche anno prima, per la precisione nell'estate dei suoi otto anni, quando come di consuetudine si trovava nella casa delle vacanze della sua famiglia, in cui erano soliti passare l'estate. Quel primo pomeriggio di fine luglio, faceva molto caldo, l'aria sembrava rarefatta a causa dell'afa, il silezio dominava sulla distesa di granoturco che si estendeva dietro l'abitazione. Lia e suo fratello erano piccoli, sopratutto lei che ancora non aveva conosciuto il mondo magico della scuola di magia di Hogwarts. Dopo un pranzo ricco con altri componenti della famiglia, Lia con Louis e alcuni suoi cugini uscirono in giardino a giocare all'aperto sotto il sole caldo, e si allonanarono piano piano verso il mare rincorrendosi. Giocavano ad acchiapparsi, l 'uno con l'altro, e correvano tra i paesaggi del sud italia senza proccupazioni. Lia rideva spensierata, era felice e si sentiva invasa da un sentimento di libertà che mai aveva provato. Si trovava con le persone che amava di più e in quel momento era riuscita a dimenticarsi di tutto attorno, ma pensava solamente a correre sulla spiaggia cercando di non farsi prendere da suo fratello.
Quando finirono di giocare, Lia, ricorda che si erano buttati in mare, lasciando cadere il suo vestito a fiori sulla sabbia e nel frattempo anche gli adulti li avevano raggiunti. Era riuscita a ridere con suo padre e sua madre, che per una volta sembravano dimostrarle affetto. Il lungo pomeriggio era terminato, poi, con un falò estivo.

Quando la professoressa Riddle arrivò al suo banco, Lia disse <<lia Walker, Serpeverde. Il mio ricordo più felice, più intenso credo sia quello legato ad un pomeriggio estivo di quando avevo otto anni>>, fece una preve pausa e poi spiegò tutto <<mi trovavo in vacanza con la mia famiglia, compresi nonni e cugini, e ricordo i profumi dei campi attorno e il sole caldo che si batteva su di noi, io con mio fratello e alcuni cugini ci stavamo rincorrendo al mare, giocavamo spensierati e felici dimenticando i problemi della realtà...Questo non è l'unico pomeriggio che ho passato in quei paesaggi marittimi, ma mi è rimasto impresso perchè quel giorno è stato uno dei pochi in cui sono riuscita a passare dei momenti felici con i miei parenti, mettendo da parte i conflitti famigliari e durante quel giorno ricordo di essere riuscita a scherzare con mio padre e a giocare con lui senza la sua solita rigidicità e freddezza>>, concluse aspettando il commento della professoressa, con leggera ansia.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 12:58
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Luke continuava a scrivere imperterrito le parole di ogni singolo compagno e dell'insegnante, senza proferire parola per concentrarsi al meglio.
Man mano le pergamene si stavano riempiendo con dei titoli a caratteri cubitali e delle linee che collegano il tutto. Poteva ritenersi soddisfatto dei suoi schemi svolti durante la lezione.
Nel frattempo la parola "Patronus" rimbombava nella testa del moro: era certo che prima o poi sarebbe saltato fuori questo argomento.
Luke cominciò quasi spontaneamente a riflettere su un possibile ricordo felice, tamburellando con le dita sul banco.
La sua infanzia era stata complicata, l'unica cosa che ricordava erano solo gli aspetti negativi,come il disprezzo del padre verso il ragazzo e la morte della madre.
Continuava a girovagare nella sua mente,ma vedeva tutto buio.
Non noteva niente di gioioso.
Il vuoto più assoluto.
Forse stava cercando troppo superficialmente, doveva entrare nel dettaglio.
Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare,arrivando ad una luce in mezzo a quella oscurità di fattori negativi.
Il ricordo riguardava sua madre, l'unica persona che lo amava realmente.
Sentiva che forse era quello giusto, perché mentre ci ripensava gli venne un sorriso stampato sul volto.
Adesso doveva sconfiggere un secondo ostacolo:parlarne davanti all'intera classe.
Respirò profondamente,attendendo il suo turno e alzò la mano:
"Luke Miller,Serpeverde. Il ricordo più intenso e felice che mi è venuto in mente riguarda mia madre..." fece una breve pausa, stringendo le labbra sottili " Organizzava frequentemente una serata sotto le stelle nel giardino di casa mia, per cercare di farmi dimenticare gli insulti che ricevevo ogni giorno da parte di mio padre. Montavamo insieme la nostra tenda, utilizzavamo un telescopio per osservare i corpi celesti,mangiavamo intorno al fuoco e dormivamo sotto dei sacchi a pelo.
Questo piccolo gesto mi rendeva al settimo cielo, perché sapevo che potevo contare su di lei e che ci teneva a me...
"
Iniziò a fissare il basso,sciogliendo il contatto visivo con la professoressa,ma allo stesso tempo sorrideva.
"Per alcuni può essere una cosa da nulla ciò che ho raccontato,poco significativa...Ma chi,come me,ha perso un parente sa che spesso il ricordo con lui o lei è una cosa banale e all'apparenza priva di un significato.
L' affetto dei propri genitori è una delle cose più belle al mondo,anche se io ho avuto l'opportunità di conoscere solo quello materno.
"
Concluse,posando nuovamente gli occhi sulla professoressa.
Era riuscito ad aprirsi notevolmente e sperava di aver trasmesso quanto quel ricordo era intenso e felice,alla docente davanti al Serpeverde.
 
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view post Posted on 16/12/2020, 14:11
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Come si misura l'intensità di un ricordo?
Simone frugò nella sua memoria, cercava un qualcosa di veramente felice e allo stesso tempo solido, vide un sacco di immagini inerenti al suo passato, ai suoi nonni, alla casa sulla collina dove correva spensierato, erano felici si ma quanto?
In tutti i suoi anni precedenti aveva vissuto momenti spensierati e felici ma nessuno gli dava l'impressione di essere così potente.

All'improvviso, quasi come un fulmine a ciel sereno, gli parve un'immagine...era suo padre. Fu allora che ricordò un episodio triste ma allo stesso tempo felice.

Quando la professoressa Riddle gli si avvicinò apri gli occhi e disse:"Simone Salvatore professoressa...il mio ricordo riguarda il la vigilia di Natale di 2 anni fa, allora avevo 9 anni, mi ricordo che mio padre era in giro per lavoro e doveva rientrare insieme alla nonna per il cenone che avevamo organizzato. Mi ricordo che mentre stavamo aspettando il suo rientro e intenti a decorare la casa e la tavola ci arrivò una chiamata da parte della polizia che ci diceva che era sparito, avevano trovato la macchina vicino alla strada a pochi chilometri da casa nostra, ma di lui nemmeno una traccia. Ricordo che le ore successive le passammo io e mia madre a chiamare i conoscenti, la nonna che doveva arrivare con lui era ancora a casa sua, furono ore interminabili, mi sentivo triste, vedere mia madre così distrutta mi rendeva sempre più abbattuto. All'improvviso sarà stata mezzanotte sentiamo il campanello di casa suonare e fu allora che aprimmo e sulla soglia c'era mio padre illeso, gli saltai addosso e piansi di felicità, ci spiegò che si era allontanato dalla macchina per inseguire un animale e che suonò a tutte le case nei dintorni per restituirlo al suo proprietario che non riusciva a trovare. Vede professoressa, questo ricordo per me è felice perchè ricordo ancora adesso il suo abbraccio, le mie lacrime di gioia nel rivedere il suo viso, mi sono sentito protetto, ed è li che ho capito che la mia felicità deriva dalla mia famiglia, non so cosa avrei fatto se non fosse più tornato a casa, ricordo anche che fu il natale più bello di sempre, pronti a festeggiare e rendere grazie per qualcosa di veramente importante...una famiglia unita.

A quel ricordo gli sbucò un sorriso mentre le lacrime inumidivano i suoi occhi, fece una lunga pausa e tornò a fissare il suo quaderno e continuò a pensare a suo padre e a quanto fosse felice.
 
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