| La lezione della docente era ufficialmente iniziata, quindi tutto il resto divenne di contorno. Xavier si concentrò unicamente sulle parole della professoressa, quindi lasciò a qualcuno il compito di ripassare teoricamente la lezione scorsa, mentre lui ponderava se cimentarsi o no nella pratica. Alla fine il suo essere così dannatamente secchione e il voler provare a portare alla Casa un tot di punti, gli fecero sollevare la mano sinistra. Avrebbe atteso di ricevere dalla professoressa il permesso di parlare, si sarebbe poi schiarito la voce. « Xavier Bertrand, Serpeverde. Con il suo permesso vorrei cimentarmi nella prova pratica. » Nuovamente avrebbe atteso di ricevere il permesso dalla professoressa e una volta ricevuto si sarebbe alzato dal suo posto per avvicinarsi al manichino e posizionarsi davanti a lui. La voglia di usare magia era forte, prepotente, e lui l'avrebbe assecondata come se non riuscisse a dirle di no. Ma prima di fare qualsiasi cosa avrebbe osservato per qualche attimo il manichino, come incantato davanti ad esso. Dopo averlo osservato si sarebbe allontanato di poco mettendo una certa distanza tra lui ed il manichino, una distanza che sperava fosse giusta. A quel punto avrebbe tirato fuori dalla tasca della divisa la sua bacchetta, impugnata saldamente nella mano sinistra. Quella bacchetta era ottima per gli incantesimi da duello, lo sapeva benissimo, ciò nonostante non voleva significare che la prova sarebbe per forza andata a buon fine. Con la bacchetta tra le mani si sarebbe occupato della postura, più precisamente si sarebbe sistemato in seconda posizione. Si sarebbe dunque posizionato dritto davanti al manichino divaricando poi le proprie gambe in modo da far formare ad essere una linea retta dell'ampiezza delle proprie spalle larghe. Successivamente avrebbe portato leggermente il piede sinistro in avanti rispetto al destro e le punte dei propri piedi sarebbero state rivolte in avanti e non verso l'interno. Avrebbe poi cercato di stabilire il proprio baricentro e per farlo avrebbe immaginato una linea retta che sarebbe partita dal centro del suo corpo fino a scendere nel pavimento, dritta, per poter conferire al Bertrand l'equilibrio necessario senza creare sbilanciamenti di lato o in avanti. Si sarebbe poi occupato di sciogliere la tensione al collo facendolo scricchiolare prima da una parte e poi dall'altra, cercando di eliminare la tensione anche alle spalle ruotandole in avanti e poi indietro. Avrebbe cercato di mantenere sempre la schiena dritta, il petto in fuori e le spalle ben dritte prima di occuparsi totalmente della posizione da assumere. Avrebbe molleggiato sulle proprie gambe per qualche istante prima di fletterle ma cercando di non irrigidirsi mai, quindi tenendo sì una posizione salda ma cercando di non causare rigidità muscolare, cercando quindi di mantenere il corpo rilassato. Avrebbe poi portato il braccio destro dietro al fianco per non farlo essere di intralcio alla prova, invece il sinistro sarebbe rimasto steso in avanti con la mano ben salda attorno alla propria bacchetta. Essa sarebbe rimasta puntata contro il manichino, mentre Xavier avrebbe poi cercato di esporre maggiormente il fianco sinistro ruotando leggermente il bacino, così come il polso sinistro per poter eseguire dei movimenti più fluidi. Lo sguardo del figlio di Salazar sarebbe rimasto fisso sul manichino, avrebbe cercato di mantenere la concentrazione svuotando la mente da tutti i pensieri negativi e le preoccupazioni che da un pò di tempo a questa parte tormentavano parte delle sue giornate. Non avrebbe però chiuso gli occhi, avrebbe mantenuto il contatto visivo con il manichino mentre si occupava di isolarsi dalla classe e dalla professoressa, dalle pareti dell'aula e perfino dai banchi, restando solo lui nel buio totale ed il manichino illuminato da una luce bianca. Avrebbe creato nella propria mente l'immagine di lui intento a lanciare la fattura contro il manichino, si sarebbe creato quella sorta di film che lui avrebbe potuto ammirare da lontano come terzo spettatore. Avrebbe visto il movimento del proprio polso e a seguito di quell'immagine avrebbe iniziato a muovere realmente il polso disegnando una piccola e accentuata curva verso sinistra che sarebbe stato l'inizio della foglia, foglia che avrebbe dovuto disegnare per compiere la fattura. Avrebbe continuato il proprio disegno spostandosi sempre di più verso destra per poi incurvarsi e sollevarsi verso l'alto per poi terminare con una punta che avrebbe potuto avere l'aspetto di un angolo acuto. Avrebbe proseguito il suo disegno con l'altra parte della foglia partendo dalla punta che aveva disegnato in ultimo scendendo verso il basso curvando una volta giunto nuovamente verso sinistra, formando dopo quell'altra curva una punta verso l'alto decisamente più larga della prima. Concludendo avrebbe sollevato il polso verso l'alto mantenendosi però all'interno della foglia disegnata e con una scoccata decisa avrebbe formato una linea più cicciotta che andava verso l'alto e verso l'interno. A quel punto avrebbe pronunciato ad alta voce la formula senza tentennare, senza provare alcun tipo di timore e senza alcun tipo di ripensamento. Avrebbe descritto con il polso l'immagine che mentalmente si era creato per poter eseguire la fattura e al tempo stesso avrebbe accompagnato ad essa la formula scandendo ogni lettera. « Rictusempra! » Avrebbe pronunciato ad alta voce la formula, con tono serio e deciso, attendendo l'esito della propria prova.
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