Cognitive Dissonance

Se c'era qualcosa che Luna aveva amato fare da bambina, questa era lanciare gli Gnomi il più in alto possibile per sfidare i suoi fratelli nelle gare che organizzavano nel giardino della loro villa a Parigi. I più fortunati – e graziosi – venivano scelti per decorare l'albero di Natale assieme alle Fate, anche se queste erano sempre un po' più difficili da trovare e catturare. Da adulta aveva sospeso quel genere di intrattenimento principalmente perché non aveva mai avuto abbastanza tempo per dedicarcisi, ma non aveva mai ragionato sulla tematica con la stessa serietà dei rappresentanti dell'Associazione FFF. Era sorprendente come esistessero comitati per qualsiasi cosa e lei stessa si domandò se non ne dovesse fondare uno, basandolo su alcuni principi per lei saldi ed irremovibili – come ad esempio tutelare Nargilli e Gorgosprizzi, di cui ben poche persone sembravano interessarsi.
Qualche giorno prima un rappresentante del "Freno alle Fatine come Festoni" era passato al Madama McClan's a mendicare tre galeoni per l'albero che avrebbero voluto allestire al centro di Diagon Alley: aveva parlato così tanto da farle venire il mal di testa e da scucirle la promessa che avrebbe fatto una donazione per quell'iniziativa soltanto per mandarlo via. Invero, Luna non era così convinta che fosse sbagliato mettere le Fate sugli alberi, anzi: avrebbero dato quel tocco estetico in più e non credeva che avrebbe fatto loro alcun male, visto che sarebbero state al caldo nella dimora di maghi e streghe. Sebbene fosse convinta che i rappresentanti dell'Associazione FFF non avessero davvero nulla di meglio da pensare (o battaglie più importanti per le quali schierarsi) aveva comunque sorriso gentilmente al giovane che le aveva parlato dell'iniziativa, aveva raccolto tutte le informazioni del caso e aveva dato la sua parola nel voler dare il proprio contributo per l'albero di Natale. In fin dei conti, Fate a parte, l'idea di finanziare un albero di Natale al centro di Diagon Alley non le dispiaceva e avrebbe reso il quartiere più bello e festoso in vista del Natale.
Il giorno dopo, approfittando di una pausa tra una lezione e l'altra, l'anglo-parigina aveva raggiunto la gufaia per spedire una lettera all'Associazione e allegare alla stessa la cifra che le avevano chiesto. Era ancora piuttosto convinta della sua posizione, tuttavia tre galeoni erano una cifra irrisoria da chiedere per evitare di avere alle costole quei fanatici dell'Associazione, dunque non si fece troppi problemi nel versarla. Stando attenta a non scivolare sui gradini ghiacciati – che nuovamente la fecero riflettere su quanto dovesse sottoporre al preside la sua idea di utilizzare le scope per spostarsi sulle scale – raggiunse il davanzale e si guardò intorno in cerca della sua civetta Arnold. Lo riconobbe subito e gli accarezzò delicatamente la testa bianca, dandogli un po' di mangime prima del compito che gli avrebbe assegnato.

–Devi spedirla all'Associazione FFF: Freno alle Fatine come Festoni.

Alla sua zampina legò una lettera piuttosto breve e un sacchetto contenente tre monete dorate.


Svolto il proprio dovere da buona commerciante, Luna accarezzò il piumaggio di Arnold e aspettò che partisse in volo, finché non lo vide sparire nel cielo. Avendo un mucchio di compiti da correggere non si trattenne ulteriormente e, sbrigata quella faccenda, fece ritorno alla torre di astronomia.