| Le domande di ripasso suscitarono numerosi interventi da parte degli Studenti, desiderosi di portare punti alla propria Casa di appartenenza. Lucius ascoltò con attenzione tutte le risposte, appuntandosi mentalmente i passaggi da richiamare o correggere. Quindi tornò a prendere la parola, con una punta di severità nella voce. «Avevo richiesto al massimo due risposte per ciascuna domanda: devo quindi punire con una sottrazione di cinque punti coloro che sono intervenuti oltre il limite, ovvero Astrid Moonblack, Alyssa Aloy e Nives Ivanov. Sono dieci punti in meno a Corvonero e cinque punti in meno a Serpeverde. Detto ciò, passiamo alle risposte valide. Per quanto riguarda la prima domanda, la differenza di fondo tra il Modello Standard, ovvero il modello di classificazione di Cox-Mills, e il Modello di Ziegler per Predominanza è che il primo tiene in considerazione gli effetti delle Pozioni, il secondo gli ingredienti che appaiono nella ricetta. Assegno dieci punti a Serpeverde per la risposta del signor Miller, che ha rimarcato questa differenza fondamentale. Invito a riguardare però con più attenzione le definizioni delle sei classi contemplate dal Modello Standard. Il secondo quesito verteva sull'Efficacia. Assegno dieci punti a Serpeverde per la risposta della signorina Andersen e venti punti per quella di Sybil Vane, che hanno ben inquadrato i motivi e le dinamiche del calo di Efficacia della maggior parte delle Pozioni nel tempo, una volta terminata la cottura. Ricordo soltanto che vi è una classe di Pozioni, i cosiddetti Elisir Eterni, che invece non subiscono alcun calo di Efficacia nel tempo. Passando alla terza domanda, riguardante la Tossicità, assegno cinque punti a Corvonero per la risposta del signor MacEwan. Effettivamente abbiamo due parametri rilevanti, quando andiamo a guardare l’apporto tossicologico all’organismo dovuto all’assunzione di una qualsivoglia Pozione. L’Indice di Tossicità, che misura l’aumento di Tossicità corporea per ogni Dose assunta, e il Periodo di Tossicità, che misura quanto tempo sia necessario al corpo per smaltire completamente la carica tossicologica causata dalla consumazione. Sottolineo in particolare che la velocità con cui il corpo smaltisce la tossicità dovuta a una specifica Pozione è costante – abbiamo quindi un decremento lineare. Da ultimo, la domanda sull’Assuefazione ha ricevuto risposte un po’ vaghe, un po’ confuse. Assegno comunque cinque punti a Corvonero per l’intervento di Agnes Lefevre. La cosa importante da sottolineare è che l’Efficacia specifica di una Pozione su una determinata persona non dipende solo dai parametri che abbiamo ricordato nella seconda domanda, riguardanti unicamente la preparazione della Pozione stessa, ma anche dalla storia del consumatore, in particolare da quanto spesso abbia consumato quella stessa Pozione in precedenza. Questo è il principio alla base dell’Assuefazione, fenomeno che misura la diminuzione della sensibilità dell’organismo di risentire degli effetti di un composto, al protrarsi dei consumi. Abbiamo in particolare un indice numerico, l’Indice di Assuefazione, che misura la sensibilità di questa Efficacia rispetto alle consumazioni precedenti: per Pozioni con un indice alto, avremo cali sensibili dell’efficacia specifica anche con poche assunzioni precedenti, e viceversa per indici elevati».
Si fermò, quando tutti gli interventi degni di nota erano stati riassunti e commentati. Si poteva a quel punto passare a introdurre i nuovi temi. «Come già anticipato all’inizio della lezione, il nostro interesse oggi si focalizzerà sugli effetti collaterali delle Pozioni. Con questa espressione intendiamo tutte le reazioni indesiderate, nocive o meno, prodotte nell’organismo del consumatore assieme agli effetti previsti, per i quali la Pozione è stata creata. Questi effetti collaterali possono verificarsi già assumendo una singola Dose Efficace del composto, oppure manifestarsi solamente in seguito ad assunzioni prolungate nel tempo, o assunzioni di un numero elevato di dosi tutte assieme. Prima di tutto: cosa causa queste reazioni? La ragione più semplice è che spesso alcuni ingredienti che vengono scelti per ricetta di una Pozione, in virtù di proprietà che si vuole trasferire al preparato, portano con sé anche altri effetti. Il Pozionista si trova quindi con il problema di dover mitigare questi ultimi, con l’aggiunta di altri ingredienti al preparato, ma non sempre risulta possibile farlo in maniera completa. Si tratta dunque di trovare il bilanciamento ottimale tra effetti desiderati ed effetti collaterali, tenendo un occhio su entrambi i fronti. Esistono poi casi di interazioni sfavorevoli e impreviste tra Pozioni diverse, che vengano assunte nello stesso periodo temporale. Questo è un problema rilevante soprattutto nell’ambito di Antidoti e Pozioni Curative, dove i Guaritori devono essere consapevoli di come i vari Elisir interagiscono tra di loro, al fine di poter prescrivere una terapia efficace e non dannosa per un paziente. Infine, vi è uno scenario ulteriore: vi sono Pozioni che manifestano effetti imprevisti solamente in alcuni consumatori specifici, e non in altri. Questo è tuttora un ambito di ricerca molto attivo, in campo medimagico e pozionistico, poiché le dinamiche di tali fenomeni sono ben lungi dall’essere pienamente comprese. Un esempio riguarda la Pozione Ricostituente alla Mandragola, che viene impiegata per contrastare gli effetti di trasfigurazioni o maledizioni sugli esseri umani. Un effetto collaterale piuttosto raro di questa Pozione è una temporanea diminuzione dell’udito, con lo sviluppo di acufene o altre allucinazioni uditive passeggere. Studi recenti hanno mostrato che tali reazioni si manifestano mediamente in un caso su mille utilizzi della Pozione, ma la frequenza aumenta fino a un caso su cento quando ad assumere la Pozione è un individuo Purosangue. Vi sono quindi fasce di popolazioni più prone a sviluppare tali effetti indesiderati, rispetto ad altre, e il motivo sfugge ancora alla comprensione».
Parlando con calma, il Ministro si serviva della lavagna al suo fianco per appuntare i concetti fondamentali della spiegazione, dando modo agli Studenti di prendere appunti più facilmente. «Dovrebbe essere evidente, pensandoci, che la Purezza di un composto influenzi nettamente la possibilità di produrre effetti indesiderati. Sappiamo che questo parametro misura quanto la cottura che abbiamo realizzato si avvicini a quella ideale prevista dalla Ricetta. È quindi facile immaginare che preparati di bassa Purezza molto difficilmente faranno ciò che ci aspettiamo da loro: potrebbero avere effetti completamente diversi da quelli desiderati, con una pletora di reazioni spiacevoli e impreviste. D’ora in avanti daremo quindi sempre per scontato che le Pozioni di cui parliamo abbiano un livello di Purezza elevato, superiore ad esempio al 95%, che è la soglia minima alla quale per legge le Pozioni possono essere messe in commercio. È più interessante cercare di comprendere se gli effetti collaterali risentano o meno dell’Efficacia di una Pozione, o vengano interessati dalle dinamiche di Assuefazione. Sappiamo infatti che, per gli effetti desiderati, la loro intensità in un individuo è misurata dall’Efficacia Specifica, che risente sia dell’Efficacia della Pozione, sia di un’eventuale Assuefazione ad essa, come abbiamo ricordato poco fa nel ripasso. Accade lo stesso per gli effetti collaterali? La risposta è nettamente negativa. Da un lato, è stato riscontrato che l’intensità degli effetti collaterali risulti scarsamente influenzata dall’Efficacia di una Pozione. Persino quindi al termine del Periodo di Massima Efficacia un preparato può ancora produrre reazioni avverse molto forti, sebbene al contrario non sia più in grado di fare ciò che è stata realizzato per fare. Questo è dovuto al fatto che gli effetti desiderati attingono massicciamente al serbatoio di energia magica presente nell’elisir, la quale – sappiamo – diventa sempre meno sfruttabile con il passare del tempo. Invece, gli effetti collaterali sono molto più legati alla natura e alle proprietà degli ingredienti usati nella cottura, e meno alla magia applicata al composto: per questo motivo, tendono a persistere nel tempo pressoché invariati. Per quanto riguarda invece l’Assuefazione, il comportamento è addirittura opposto. L’intensità degli effetti collaterali tende a rafforzarsi con il progredire delle assunzioni, mentre gli effetti desiderati risultano sempre più attutiti. Anche questo è un problema molto significativo nel campo delle applicazioni medimagiche, come capite facilmente. Tale fenomeno non sembra essere influenzato dalla Tossicità complessiva corporea, ma solamente dall’Assuefazione alla Pozione in questione; non può quindi purtroppo essere contrastato con l’utilizzo di Pozioni Detossificanti. L’unica soluzione è mettere a punto, laddove possibile, Pozioni che abbiano effetti collaterali molto limitati, in modo che, anche in caso di rafforzamento di queste reazioni avverse dovute a consumi prolungati, esse non divengano ingestibili».
Posò il gesso, tornando verso la cattedra. Lanciò un’occhiata distratta ai suoi appunti, per assicurarsi di non aver dimenticato di menzionare alcun passaggio importante. «Vediamo di parlare di qualche esempio specifico» riprese, tornando a scrutare la classe. «Chi è in grado di farmi esempi di Pozioni che diano luogo ad effetti collaterali, più o meno gravi? Accetto tre interventi in tutto».
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