| Per recarsi da Scribbulus, Eleanor passava almeno una volta al giorno davanti all'arco di pietra che conduceva alla gemella oscura di Diagon Alley. Il palpitare di quella via sconnessa l'aveva convinta che Notturn Alley non fosse mai un luogo tranquillo - e tali non erano neppure le voci che da lì provenivano -, a nessuna ora del giorno e soprattutto della notte, neanche nelle più colorate giornate autunnali. Molto presto, quella mattina, gli scarponcini avevano pestato le ultime foglie arancioni cadute sul vialetto del numero diciassette di High Street. Lasciatasi la propria abitazione alle spalle, la Recluta Auror aveva salutato quel mattino con il primo sole diritto negli occhi e uno sbuffo soffocato. Mentre molti nella via principale di Hogsmeade dormivano sereni nei loro letti, si era mossa rapida, riempiendo con lunghe falcate la distanza fino alla soglia del numero cinque. Avrebbe trovato Jace Steewood già pronto ad attenderla. Aveva accennato un sorriso all'amico - aveva iniziato a reputarlo suo amico, dalle polpette di funghi e Bulbi Balzellanti e dalla prima volta in cui gli aveva offerto il braccio per Materializzarsi. Erano spariti insieme dall'assonnata High Street, per portarsi nei pressi del Ministero della Magia inglese. La Recluta rassettò la giacca della propria divisa, passandoci sopra i palmi aperti delle mani e risistemando i polsini. Scambiò un'occhiata con l'Auror che si sarebbe impegnato con lei a sorvegliare il Ministero per tutta quella lunga giornata. Era il cinque novembre, la Congiura delle Polveri era molto lontana, ma uno scontento molto simile dilagava tra Maghi e Streghe, per la paura, l'incertezza contro i Negromanti, il Morbo Bianco, i danni economici che quella malattia e l'ignoranza avevano comportato. Tra il petrolio, l'oro e il cobalto dell'Atrium, Eleanor rivolse un cenno a colei di turno al bancone della sorveglianza, poi riportò lo sguardo sulla folla di visitatori e dipendenti che iniziava a riversarsi sul piano del Ministero. «Credi accadrà qualcosa oggi?». Si trovava al fianco di Jace e non distolse gli occhi dal flusso vivace che si riversava nell'Atrium. Per quanto il malessere che affliggeva la comunità magica fosse tangibile, una diceria proveniente da Notturn Alley poteva avere sotto una lunga serie di motivi astratti, tra i quali generare allarmismo, confusione, far mobilitare inutilmente le istituzioni o puro scherno. Eppure, d'altro canto sarebbe stato stupido sottovalutare e ignorare quella voce. Eleanor trasse un lungo sospiro, preparandosi a camminare per l'Atrium e per il Ministero, sorvegliando le vie d'accesso e le diramazioni per i vari piani, i camini e gli ascensori che sferragliavano nel cuore pulsante della Londra magica.
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