Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Ballo di Halloween - Apertura delle danze, Ballo in Maschera

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 16/11/2020, 12:45
Avatar

Group:
Studente di Grifondoro
Posts:
1,010

Status:


L'indecisione gli era stata morbosamente accanto, persino l'ultimo giorno. Si era guardato allo specchio più e più volte, nel tentativo di convincersi di aver effettuato la scelta migliore, ma ad ogni nuova occhiata rivolta al suo riflesso l'insoddisfazione era andata crescendo, ostinata ed irritante. In realtà, più che lui stesso, era stata la materiale mancanza di tempo a decretare la scelta dell'abito che avrebbe esibito al Ballo di Halloween; allo scoccare delle ore diciassette e trenta minuti, Lyonel si era ritrovato addobbato e agghindato di tutto punto, per nulla convinto del costume indossato. Aveva cercato di non darlo a vedere, ma la scelta del completo l'aveva parecchio tormentato negli ultimi tempi, sovrastando persino le ansie e le preoccupazioni derivanti dall'anno scolastico e dalla vita professionale. Un fatto assurdamente ridicolo, se n'era reso conto sin dall'inizio. Tuttavia, durante gli ultimi giorni antecedenti alla data dell'evento, non aveva potuto fare a meno di affaticarsi sulla questione, sprecando parecchie energie mentali. Il costume che ora si ritrovava addosso aveva primeggiato su altri quattro. Dapprima, aveva pensato di vestirsi da Mangiamorte. Era stata la prima opzione che gli era venuta in mente non appena aveva saputo del Ballo. Un'idea che si era generata da una reazione a caldo. Successivamente, una volta che aveva ragionato sulle implicazioni di una tale scelta, aveva deciso di scartarne la possibilità. La conclusione a cui era arrivato era che sarebbe stato di pessimo gusto assumere la parvenza di un seguace del fu Signore Oscuro; i tempi che correvano erano già drammatici di per sé, e non vi era alcun bisogno di riportare alla memoria dei più l'epoca in cui Lord Voldemort tormentava l'intero mondo Magico. Nei giorni successivi, aveva soppesato l'idea di vestire i panni di un leprecauno, o di un giullare. Aveva eliminato velocemente le due opzioni, trovandole poco affini allo spirito della Vigilia di Ognissanti. Gli ultimi due costumi sui quali aveva fantasticato erano quello da Dissennatore e quello da Spaventapasseri. Alla fine, lo Spauracchio aveva trionfato sul Carceriere.
Guardandosi per l'ultima volta sulla superficie riflettente, l'irlandese aveva rivolto alla sua immagine speculare uno sguardo di rassegnazione. Come soprabito aveva optato per uno spolverino nero di cotone e lino, logoro e impolverato per dare al completo un'aria trasandata e vissuta. Al di sotto, vi era una semplicissima camicia di cotone nero, abbinata ad un pantalone porpora, cucito in modo erratico e rattoppati qua e là con della stoffa nera. Come calzature aveva scelto dei morbidi stivali al ginocchio in pelle nera, con una comoda chiusura a cordoncino. La maschera era grossolana ma al contempo elaborata, ad opinione dell'indossatore; si trattava di un banalissimo sacco di tela color sabbia, avente dimensioni abbastanza contenute da aderire quasi perfettamente alla testa del Grifondoro, le quali marcate cuciture nere conferivano all'insolito indumento l'espressione di un ghigno minaccioso e aggressivo. Due fori in corrispondenza degli occhi permettevano a Lyonel di osservare con chiarezza e limpidità la realtà che lo circondava. Le mani erano protette da dei guanti neri senza dita in pelle di coniglio. Lo sciatto coronamento dell'addobbo era rappresentato da un rustico cappello a tesa larga color antracite in feltro e lana, fatiscente ed eroso dai numerosi anni d'utilizzo.
Nonostante il travaglio per decidersi sulla scelta, vi era un particolare di quel costume che aveva riscontrato la totale approvazione del rosso-oro: la sua comodità. Per molte persone il Ballo di Halloween sarebbe stato occasione di svago e divertimento. Lyonel, tuttavia, sapeva che quella sera avrebbe dovuto lavorare.

- Sembri uscita direttamente da un dipinto gotico. No, seriamente: sei... incantevolmente lugubre. 'Sta collana è un cimelio della schiatta dei Foster o è la refurtiva di una delle tue scorribande?

Sistemando per bene il gioiello sul collo della sua accompagnatrice, era stato investito dalla fragranza emanata dalla vampira.

- Credo di aver letto da qualche parte che portare regolarmente i tacchi alti aiuta a rassodare i glutei, o qualcosa del genere. Non che tu ne abbia bisogno...

Sbrigati i controlli ai Cancelli per accedere al Castello, Lyonel si era tenuto accanto alla vampiresca compagna, muto come una tomba. In altre circostanze, i suoi pensieri sarebbero stati presi d'assalto da ansie e timori legati al Ballo. Eventi sociali del genere non erano il suo pane quotidiano, e l'irlandese aveva inizialmente considerato di partecipare solo per l'opportunità di potersi mascherare. Se il Ballo di Halloween si fosse rivelato un ballo come tanti altri, nel quale abiti sfarzosi e pompose buone maniere la facevano da padroni, non ne avrebbe in alcun modo preso parte. Ma quella sera, quando aveva tolto il cappello e sfilato la maschera per permettere alla sorveglianza di identificarlo, Lyonel non aveva sfoggiato il volto distratto e spensierato dello studente di Grifondoro, bensì aveva messo su l'espressione grave e tenebrosa dell'irrequieta Recluta Auror.
Al suo ingresso in Sala Grande, si prese del tempo per familiarizzare con la disposizione delle decorazioni e dei vari elementi dello scenario. Almeno un centinaio di zucche levitavano in aria, fiocamente illuminate dalle candele. Il cielo era tetramente gremito di nuvole. L'atmosfera, in generale, gli era parsa innaturalmente spettrale, anziché festaiola. Il Preside fu anche troppo rapido nel ricevere la folla e dare il via alle danze.

- Ascolta... ehm... Ti va di ballare più tardi? Ora ho una... uhm... questione da sbrigare.

Si sentì sinceramente in colpa per ciò che le aveva detto. Quella che avrebbe dovuto essere una serata all'insegna dello spensierato svago sociale si era rivelata tutt'altra cosa. Prima di dileguarsi, prese il braccio sinistro della vampira, stringendolo appena appena.

- Tieni gli occhi aperti. Se noti qualche stranezza, riferiscimelo. Okay? Ti spiegherò più tardi...

Il tono di voce non aveva lasciato trasparire altro che serietà. La rosso-oro vampiresca era l'unica amica che aveva, e a suo giudizio gli era sembrato onesto metterla un po' in guardia. Avrebbe provato ad illustrarle la faccenda a fine serata, se ve ne fosse stata occasione. Stringendole il braccio in un ultimo gesto di saluto, si accomiatò da lei, mortificato dalla situazione che si era andata a creare. La megera negromantica avrebbe pagato anche per quello.

Si aggirò tra i presenti, squadrando da capo a piedi gli invitati al Ballo. Doveva ammettere che alcuni costumi erano stati elaborati secondo un gusto personale notevole. Il costume del Comandante ad interim dell'Esercito, in particolare, aveva rapito per una generosa manciata di secondi lo sguardo ferrigno della Recluta Auror. Appariva come un'originalissima mistura di alcune celebri creature del male, tra cui il Non Morto e il Vampiro, con un azzeccato tocco piratesco dato da un'accattivante benda sull'occhio. Tutto sommato, il completo dell'Ufficiale Hawkins non faceva altro che accentuare maggiormente la sua aura di spietatezza. Era incredibile che esistessero fuorilegge capaci di volerlo come nemico. La sola idea faceva raggelare il sangue. Distolto lo sguardo e i pensieri dal Professore di Volo, lo Spauracchio continuò a vagare nell'ampia sala, facendo viaggiare i bulbi oculari un po' ovunque, alla ricerca di qualcuno.
 
Top
view post Posted on 17/11/2020, 10:40
Avatar


Group:
Studente di Grifondoro
Posts:
2,542

Status:


Con tutti i travestimenti che avrebbe potuto decidere di indossare, non si sarebbe mai immaginata di vedere Lyonel conciato come uno spaventapasseri. Nonostante ciò, le piaceva il modo in cui si era dedicato ai dettagli ed aveva organizzato il tutto. Si era crogiolata nei complimenti ricevuti dal suo accompagnatore gongolando soddisfatta di aver ottenuto ciò che desiderava, contenta comunque l'altro apprezzasse. Era certa che se avesse avuto qualcosa da ridire o commentare non si sarebbe trattenuto, quindi prese quelle parole per veritiere e di crogiolò per l'aver fatto un buon lavoro.
-Anche il tuo costume non è male, anche se avrei scommesso ti saresti vestito da qualcosa di più oscuro. Non che la tua faccia di paglia non sia inquietante.
Avrebbe commentato a sua volta osservando il risultato dei segni neri cuciti sulla "maschera" che rendevano bene l'idea di "prova a chiudere gli occhi sta notte e verrò a trovarti nei tuoi peggiori incubi."
-Potrebbe essere un cimelio di famiglia trafugato da qualcuno degli avi Foster a qualche nobildonna dei tempi.
Commentò divertita osservando il risultato del gioiello che si era fatta confezionare proprio dal Madama per quella particolare occasione. Aveva voluto strafare quella volta. Non era una di quelle persone che di agghindavano eccessivamente durante quegli eventi, ma l'idea della festa in maschera l'aveva attratta portandola a voler strafare ed eccedere un po' per quello che erano effettivamente le sue intenzioni. Il tutto era comunque calcolato ad hoc, ogni dettaglio era li per un motivo, ed ogni singolo particolare era stato studiato a puntino. Camminare su quelle scarpe che la rendevano più alta del solito era uno spasso, si sentiva elegante e sicura allo stesso tempo, sicura di non finire con la faccia sul ciottolato. Quando l'altro fece un commento riguardo il rassodamento dei glutei tramite i tacchi, l'altra si voltò subito in sua direzione con aria contrariata, pronta ad aprire bocca neanche le avesse detto che i suoi non lo fossero.
-Ah ecco. Mi pareva. Ti sei salvato in extremis. Con tutto quello che mi alleno vorrei vedere se non lo fossero.
Una volta finito con i controlli e terminato il "discorso" di Dolus propose due opzioni al suo accompagnatore. Purtroppo per lei, nessuna delle due fu accolta. Osservò perplessa Lyonel mentre questo iniziava il suo discorso. Se non lo avesse conosciuto abbastanza, avrebbe potuto dire che il problema fosse il fatto di volersi vedere un'altra ragazza magari incontrata dopo aver preso l'impegno con lei per andare insieme alla festa. Ma non era il tipo. Le venne da pensare fosse qualcosa che riguardasse più il lavoro dell'amico. Storse le labbra quando le sue parole gli e lo confermarono. Fu inevitabile, l'espressione delusa e piuttosto amareggiata fece capolino sui tratti ora accentuati per via del trucco.
Le stavano proprio sul cazzo gli auror.
Con tutte le cose che avevano da fare per risolvere la situazione del Morbo Bianco e l'attacco che aveva subito la scuola, cosa avevano da fare di così importante ad un Ballo in maschera? Osservò l'inespressiva maschera della recluta e sospirò sconsolata, con aria infastidita mentre percepiva la presa sul braccio da lui esercitata farsi più leggera. Prima che potesse dileguarsi però lo avrebbe trattenuto un istante, si sarebbe sporta leggermente andando ad alzare un lembo laterale della sua maschera in prossimità del suo orecchio senza sollevarlo del tutto.
-Non ti basteranno un paio di cioccorane a farti perdonare per questo.
Avrebbe detto con tono pacato visto il chiasso circostante.
-Non farmi preoccupare. Ok?
Sapeva di certo che volente o nolente, si sarebbe preoccupata lo stesso. Una moltitudine di pensieri infatti iniziarono a farsi pressanti e turbolenti nella sua testa. Inclinò il capo e schioccò un bacio sulla sua mandibola stampandola di rosso. Così, per dispetto per averla abbandonata ad inizio serata, lasciandogli la sensazione di qualcosa stampato sulla pelle. Abbassò la maschera e gli diede una spintarella alla spalla per poi osservarlo silenziosamente andar via. Strinse le labbra ancora infastidita, ma allo stesso tempo leggermente preoccupata. Si mosse tra la folla, non sapendo realmente dove andare. Non si era data un effettivo orario di incontro con Erick, ed il doversi allontanare da Lyonel così presto le aveva abbastanza sfatto i piani che aveva per la serata. Notò in lontananza Erick ballare con Kirsten la sua accompagnatrice, ed ovviamente un leggero fastidio alla bocca dello stomaco si fece presente, mentre voltava le spalle a quella direzione sentendosi ancora infastidita ed abbastanza rabbuiata per l'abbandono prematuro da parte dell'amico. Decisamente non sarebbero bastate un paio di cioccorane a farsi perdonare. Con le braccia conserte si allontanò dalla pista ed andò a sistemarsi su un fianco della Sala Grande, osservando i vari travestimenti e le coppie presenti quella sera. Osservò estasiata l'entrata in scena dei fondatori di Hogwarts, sorridendo compiaciuta per la meravigliosa idea che aveva trovato quel gruppetto di persone che, vista la lontananza non era riuscita a riconoscere, sebbene l'interprete di Salazar Serpeverde... avesse un non so che di famigliare. Notò l'entrata in scena, con annesso bacio, di Alexander e Vivian, sorridendo divertita all'idea di far sapere a Charlotte che l'evento di San Valentino aveva sicuramente fatto in modo di formare una coppia. Continuò poi a guardarsi intorno questa volta meno entusiasta, in modo più apprensivo, sentendo le parole di Lyonel rimbombarle nelle orecchie. Tenere gli occhi aperti... Notare stranezze... In quel momento ci sarebbe stato decisamente bene un avvicinamento al Buffet se solo avesse potuto farci qualcosa, ma, per si e per no, rimase li, con la schiena coperta dal lungo mantello pesante, il fermaglio pipistrello a sfarfallare le ali velocemente sulla propria testa, lo sguardo concentrato sulla folla studiando i vari travestimenti, come ad esempio quello del Preside, di cui apprezzò il Black Humor, voluto o meno che fosse, sorpresa comunque di vederlo addirittura accompagnato da qualcuno.
 
Top
view post Posted on 17/11/2020, 13:55
Avatar


Group:
Mago adulto
Posts:
2,432

Status:


Si stavano divertendo, finalmente anche lei si stava sciogliendo e godendo la serata, fino a che, ormai stanca, non mi chiese di fermarci

Di già? Che gioventù bruciata, certo andiamo pure

Le sorrisi divertito per poi farle strada in mezzo alla folla di ballerini così da portarla al limite della pista da ballo sedendoci ad un tavolino dove continuammo per un pò a chiacchierare e sorseggiare una bevanda non meglio identificata. Era un po' che stavo con Kirsten e di Nora neanche l'ombra, forse era arrivato il momento di andare a cercarla, iniziavo a preoccuparmi.

Scusa, so che non è bello da fare, ma devo andare, mi raccomando continua a divertirti, magari ci si rivede più tardi ok?

Detto ciò mi scusai ancora e iniziai a girare a bordo pista alla ricerca della mia piccola. Non era facile distinguere le forme o i punti a me conosciuti a causa dei costumi che ricoprivano e falsavano le forme. Più volte avevo cercato di immaginare come potesse essersi travestita: una sexy infermiera demoniaca, una sexy zucca assassina, un'ancor più sexy vampira, un'incredibilmente sexy fantasma, insomma ne avevo vagliate parecchie, ma probabilmente nessuna adatta a quella serata. Cercai a lungo, poi una figura scura attirò la mia attenzione, l'avevo già notata, ma mi sembrava impossibile che Nora stesse tranquilla in un angolo di una sala in festa, eppure qualcosa in lei mi attirava. Era misteriosa, sensuale ed estremamente appagante alla vista, mi avvicinai e notai qualcosa di familiare, un broncio che avrei riconosciuto tra mille, delle labbra, che per quanto ricoperte da un pesante trucco, erano inconfondibili. Più mi avvicinavo più dettagli di lei mi confermavano la sua identità, come ad esempio le scarpe che avevo scelto per lei, fino all'ultimo, il più importante, i suoi occhi, inconfondibili tra mille. Mi avvicinai evitando la linea più diretta e quando fui ad un passo mi palesai di fronte a lei, a meno di un passo. Quando avesse alzato lo sguardo, meno del solito vista l'inusuale altezza, per osservami le sarei piombato addosso come un falco sulla preda, baciandola con passione, stando attento che la mia maschera non le facesse male. L'avrei baciata stringendola a me e piano abbassando una mano verso la parte alta del fondoschiena palpandolo non proprio delicatamente così che capisse senza alcun dubbio chi fossi.

Ecco dove ti eri nascosta mia piccola vampira...

La squadrai per un momento, le afferrai la mano e le feci fare un giro su se stessa

Sei uno schianto, sono senza parole...

Sentii distintamente la coda di lupo scodinzolare dietro di me, probabilmente era una semplice coincidenza, ma la cosa mi divertiva non poco...

Mi concede questo ballo o ha di meglio da fare?

Allungai cavallerescamente la mano verso di lei e attesi la sua risposta.
 
Top
view post Posted on 17/11/2020, 18:50
Avatar


Group:
Sospesi da Hogwarts
Posts:
1,280
Location:
Malta🇲🇹

Status:


Kirsten parlava con Erick da più di un’ora poi lui si alzo e cerco Nora nella folla. “Ma di che ti scusi non preoccuparti vai pure! Ci si vede in giro Erick e trattala bene eh” gli rispose per poi alzarsi e cercare qualche volto familiare nella folla. Vide Dan con Scarlett e cammino verso Di loro. Sorrise a entrambi e si sedette vicino a loro per chiacchierare un po’ con loro. Poi nella folla vide qualche altro volto familiare. Vi erano molti studenti che Kirsten conosceva. Così quando Scarlett e il suo migliore amico si spostarono a ballare lei ne approfitto per fare un giro in sala grande. Ogni volta che incontrava qualcuno che conosceva sorrideva cordialmente e scambiava qualche parola di consueto. Poi continuava il giro e cercava Matt tra la folla. Non vi era l’ombra di lui, poi lo vide parlare con una ragazza e allora preferì fermarsi vicino ad alcuni suoi compagni di casata e attendere che qualcuno l’avesse invitata a ballare. Lei era molto timida e non sapeva minimamente come fare colpo su qualcuno. Così si sedette con le gambe incrociate e cercava di incrociare lo sguardo con Matt. Una volta fatto si sarebbe alzata gli sarebbe andata incontro per poi salutarlo con un timido “ciao Matt”. Poi sarebbe rimasta lì vicino a lui, purtroppo le feste non erano per lei se si ritrovava da sola e aveva spesso paura di rimanere sola. Quindi rimase a fianco di lui oppure vicino a qualche compagno di casata poi sarebbe andata in torre di astronomia come le aveva comunicato a Matt qualche giorno prima.
 
Top
view post Posted on 17/11/2020, 19:15
Avatar


Group:
Studente di Corvonero
Posts:
2,286
Location:

Status:


AH giusto, ho praticamente urlato pensò la ragazza, dando spazio ad un sorriso arrendevole sulle labbra, prima che si ricordasse che Angus la sua faccia non poteva vederla. -Giusto hai ragione. Pensavo non mi sentissi. La musica è forte, ma un tantino alta per le conversazioni, non trovi?- chiese, avvicinando il viso dalla parte in cui doveva trovarsi l'orecchio del portiere. Continuando a muovere i fianchi a ritmo della batteria, Agnes si voltò verso di lui, notando che stava rivolgendo parecchia attenzione al tavolo del rinfresco, con particolare interesse verso le bevande. Che avesse sete anche lui? Effettivamente ballare provocava l'arsura ma non era sicura che Angus MacEwen fosse un ballerino in incognito.
-Vabbè dai spaventata, mo' non esage...- si interruppe, ripercorrendo mentalmente la dinamica del loro avvicinamento -Okay, mi sono spaventata.- ammise a malincuore -Ma non per i gesti. Quelli erano divertenti, anche se non li ho capiti tutti. Perché mi fissavi, non me lo aspettavo.- ridacchiò, guardando la maschera nera. Confermato che era inquietante.
Inclinò la testa di lato, interessata alla storia che c'era dietro alla scelta della maschera ma con suo dispiacere il racconto non continuò. Aveva capito che Angus doveva far perdere le tracce a qualcuno, e la parte più sciocca della sua mente (ultimamente stava guadagnando spazio) si chiese se stesse giocando Carcerati e Dissennatori con qualcuno. Una rettifica però le confermò che non era così, o almeno così aveva dedotto. Comunque, scoraggiata dalla sua inefficienza nel campo della deduzione, la studentessa decise di lasciar perdere le tesi, perché se ci fosse stato qualcosa da sapere Angus glielo avrebbe detto, o lei glielo avrebbe chiesto direttamente.
-Ma guarda oltre al rischio di soffocamento, in realtà basso perché la tela è rada, c'è la puzza che mi sfianca. L'elfo domestico che me l'ha propinata non mi ha avvisata che una patata doveva essere andata a male. Respiro con la bocca, finora ha funzionato.- decretò, pensando comunque che alla prima occasione si sarebbe tolta quella cosa dalla faccia e avrebbe provato un Gratta&Netta. Oppure semplicemente se la sarebbe tolta con buona pace di Dolus e del suo Ballo.
Stava per rispondere con un Aha! Il mio sacco di iuta puzzerà pure di marcio ma almeno ha il buco per il roastbeef! ma si zittì, la bocca spalancata in un'espressione di sorpresa. Alcolici? Il Prefetto MacEwen, studente modello e promessa del Quidditch, cercava gli alcolici? Le venne da ridere e non sapeva perché.
-Da quella parte, sulla destra.- gli disse, cercando di mantenere un tono più basso di quello che avrebbe utilizzato altrimenti, ma cercando di farsi sentire. Ci aveva fatto caso quando Hawkins si era avvicinato al tavolo, nella sua orribile maschera. Il suo compito di vedetta del buffet tornava utile, alla fine.
L'attenzione della Corvonero venne per un attimo distolta dagli alcolici e da Angus, quando il suo sguardo, volto oltre le spalle dell'amico, incluse nel suo campo visivo una figura spaventosa ma estremamente familiare. Qualcun altro aveva avuto la brillante idea di travestirsi da Spaventapasseri. Lo vide distintamente percorrere la sala a grandi falcate, ne seguì la figura finché le fu possibile. Chi mai poteva esserci sotto quella maschera? Agnes tornò con gli occhi sul Prefetto. -Hai visto, qualcun altro si è vestito come me!- disse trionfalmente, giungendo le mani davanti al petto e ondeggiando la testa. Avrebbe voluto provare a seguire la maschera e vedere chi c'era sotto, e magari fare una nuova conoscenza.
-Eh no sono sola.- rispose distrattamente alla domanda. -Perché?- non poté fare a meno di includere una nota preoccupata nella sua domanda, mentre una risposta già si delineava nella sua mente.
-Aspetta. Non me lo dire. Berrei volentieri un sorso di idromele.- ammise, avendo cura che il destinatario della sua risposta fosse Angus soltanto.
 
Top
view post Posted on 18/11/2020, 12:13
Avatar

Group:
Strega adulta
Posts:
1,579
Location:
Norway

Status:


La tentazione di guardarsi i piedi era fortissima. Non è che "Salazar" poteva entrare in pista da ballo e pestare un piede alla Dama di Corvonero dopo i primi due minuti, no? quindi il divertimento lasciò spazio per un attimo a un filo di tensione che le teneva la schiena dritta, il portamento elegante ma rigido, mentre conduceva Fara per la pista, e solo dopo qualche volteggio e udito il soprannome che le stava affibbiando, sciolse i muscoli del collo per ridere, più leggera.
< Il secondo, ti prego il secondo! Trishalazar ha un che di arabeggiante...Salatrish sembra invece una specialità di cucina locale! Oppure Salandersen, credo potrei chiamarci una salamandra con gli occhiali così..> rimuginò a voce alta con lei, mentre la fissava ora più schietta attraverso i due sguardi contornati dalle maschere, squame per una e piume per l'altra < Cioè, a te non sembrava geloso? non voglio farmi i fatti tuoi, ma tu sei uno schianto stasera, quella sembrava una reazione da stanno-per-soffiarmela..> inarcò le biondissime sopracciglia, dicendo quello che pensava mentre nel suo campo visivo c'erano altre coppie sulla pista, ma l'abito di lei e come si muoveva ondeggiando al ritmo dei loro passi, con l'eccentrico piumaggio a risaltarlo, era senza dubbio uno dei più belli per la norvegese < Lo sai, per quanto venga giudicata la "coppia", nei balli la dama è sempre la prima che viene osservata, me l'ha svelato un certo Barnaba, il compito del cavaliere è risaltarla...quello di lei splendere, o roba così> disse parole non sue, di un passato chissà ottocentesco rievocato da un qualche ritratto, ma nel farlo sorrise con convinzione e fece scivolare la spalla da sotto la mano destra di lei, la cercò col polso per rigirarla delicatamente nella sua mano e allungare l'arto d'un tratto per sospingerla più lontana da sè, stare ferma come un perno e imprimerle il movimento che l'avrebbe fatta ruotare su se stessa e con sè l'abito, e magari accorgersi in quel giro a 360° di come altri potevano guardarla ammirati, e solo allora tirarla di nuovo a sè per riprendere le posizioni iniziali, molto più disinvolta ora che stavano ballando per godersi la festa < Vedi?> rise, scostando poi lo sguardo quando lei nominò il Preside, studiandolo e sbattendo ripetutamente le palpebre sulla sua accompagnatrice.
< Io l'ho...già vista. E' una tirocinante, qui ad Hogwarts, Nephele Hargrave, in effetti arrivata da poco...credi che si conoscessero anche prima?> non c'era ballo senza misterioso gossip, anche se poi abbassò il tono per renderlo confidenziale tra loro < Un altra cosa che si faceva ai balli era scambiarsi le coppie, arrivare e prendere la dama di un altro...ma credo di aver finito la dose di arroganza di Salazar per riuscirci con quei due!> rise nuovamente, adocchiando anche altri costumi unirsi alle danze, mentre evitava di cercare di guardare verso il buffet, un po' perchè temeva ancora di inciampare sull'abito da Rowena e un po' perchè nonostante la curiosità, non voleva attirare l'attenzione di nessuno da quelle parti < Piuttosto forse quelli sono Nora ed Erick, è rosso di capelli, potremmo provare con loro se lui ti ispira...e credo di aver visto anche Vivian accompagnata all'ingresso, una come lei balla di sicuro!> Insomma si era immersa nel mood, per una volta tanto, e forse questo l'aiutava a non ripassare mentalmente più e più volte quel che era accaduto solo una mezz'ora prima poco fuori da lì, e non arrossire, che non stava bene per un Fantasma.
< Invece, seriamente, più tardi dobbiamo ritrovare le altre due Fondatrici, in questo caos forse riusciremo anche a parlare, e nessuno ci farà troppo caso.> aggiunse più seria solo alla fine, con un occhiata complice verso l'altra, che sanciva in fondo uno dei motivi per il quale erano lì tutte e quattro, insieme.
 
Top
view post Posted on 18/11/2020, 17:22
Avatar


Group:
Studente di Grifondoro
Posts:
2,542

Status:


Muoveva appena il capo a tempo di musica mentre a labbra strette ripeteva il motivetto intrapreso dalla band sul palco. Sebbene fosse li con le spalle al muro e lo sguardo perso sulle numerose coppie intente a ballare non le importava troppo, certo era parecchio incazzata con Lyonel in quel momento visto e considerato che in quel momento anche loro sarebbero potuti esserci anche loro in pista. Avrebbe quanto meno potuto avere la decenza di avvisarla per tempo che avrebbe dovuto lavorare e che quindi sarebbe stato costretto ad appenderla tipo una volta messo piede nella Sala Grande. Ma la cosa che più la faceva incazzare era che a saperlo prima di essere appesa ad appena inizio serata, si sarebbe potuta portare la macchina fotografica ed avrebbe potuto fare un sacco di foto ai meravigliosi costumi che si trovavano in giro per la Sala Grande nel frattempo. Era decisamente poco propensa a stare li a fissare gli altri divertiti, sebbene non potesse fare nulla. Non le andava di andare a disturbare Erick finché era occupato con la sua accompagnatrice, non le sembrava affatto giusto, d'altro canto il piede che picchiettava sul pavimento spazientito era un evidente simbolo d'irritazione e di poca pazienza. In condizioni normali avrebbe potuto mangiare qualcosa, provare a fregarsi qualche alcolico, insomma avrebbe potuto fare di tutto e di più, anche intavolare discorso con qualcuno, ma infastidita com'era non aveva neanche voglia di mettersi a parlare con nessuno a dirla tutta. Sospirò e scosse il capo mentre la band si prendeva una piccola pausa tra un brano e l'altro. Assorta nei suoi pensieri madidi di vendetta, arrabbiata sia con Lyonel che con gli auror anche se indecisa a chi delle due fazioni dare maggiore colpa, non si era minimamente accorta dell'avvicinamento di qualcuno che improvvisamente le apparse di fronte uscendo lateralmente dalla propria visuale. Non fece neanche in tempo ad alzare lo sguardo e cercarne i lineamenti che questo si era avvicinato un po' troppo per i suoi gusti e senza che potesse avere il tempo di far nulla ritrovarsi spinta al muro in un bacio piuttosto approfondito. S'irrigidì, puntando con forza le mani contro il petto del figuro dalla maschera di lupo. Nonostante l'istinto di scansarlo, nonostante l'istinti di tirargli una sberla colossale, il modo in cui aveva preso a baciarla, stringendola a se la fece tentennare, mentre corrucciava lo sguardo agitandosi ancora nella sua presa per poi placarsi quando percepì una delle sue mani scendere a tastarle il fondoschiena. Solo in quel momento abbandonò la posizione rigida e contratta che aveva assunto, rilassandosi tra le braccia del lupo sospirando improvvisamente stanca.
-Cazzo Erick, mi hai fatto prendere un colpo.
Lo rimproverò con un pugno non realmente forte al suo petto quando l'altro si fu staccato, mentre lei ora più rilassata si concedeva di poggiare la schiena contro il muro. Attimo che durò poco in quanto assecondò il volere dell'altro di farle fare una piroetta che andò ad allargare il mantello voluminoso e l'ampia gonna, andando ad allargare gli spacchi in pizzo, che lasciavano intravedere sottostante la sottoveste ricamata che solleticava la coscia, e le autoreggenti comperate insieme alle calze.
-Lupi mannari e Vampiri dovrebbero essere nemici giurati, lo sai vero?
Domandò divertita, trovando ironico i costumi che avevano scelto senza conoscere quello dell'altra.
-Anche tu stai davvero bene vestito in questo modo... e quella?! Sei felice di vedermi?
Indugiò rapita dal movimento della coda che trovò particolarmente divertente mentre osservava compiaciuta il completo indossato dall'altro studiandolo dalla testa ai piedi. Incrociò le braccia al petto, portando le dita le cui unghie laccate richiamavano il rossetto scarlatto sulle labbra, come a riflettere realmente sulla proposta dell'altro mentre sentiva riecheggiare nella sala ora una musica più lenta delle precedenti, portandola ad allungare la mano in sua direzione poggiandola teatralmente sulla sua.
-E sia... diciamo che un ballo, potrei anche concedervelo... A patto che sappiate davvero danzare.
Terminò la frase con un velo di provocazione chiedendosi come se la cavasse il rosso. Si sarebbe lasciata condurre in pista per poi lasciare che fosse lui a giostrare il ballo, decidendo, per una volta, di lasciargli fare il cavaliere come invece le rimproverava sempre di non lasciargli fare. Avrebbe quindi assecondato le sue movenze poggiando una mano sulla sue mentre l'altra andava a solleticargli la spalla avvicinandosi di un passo al suo corpo, sollevando il viso lateralmente sorridendogli con aria altezzosa ma allo stesso tempo divertita.
 
Top
Alexander Grayson
view post Posted on 19/11/2020, 11:38




In qualsiasi altro momento, Alexander si sarebbe inventato una fantasiosa storia da raccontare a Vivian riguardo al perché le aveva chiesto di bere, nonostante non potessero. Una storia che avrebbe avuto l'unico scopo di prendersi gioco del marmoreo fondoschiena della ragazza, oltre a quello di far risuonare l'ego del Serpeverde per tutta la sala. Sfortunatamente, fu proprio il suo ego a non permettergli di farlo, dato che, dopo i Guaritori del San Mungo, sentiva di essere uno dei maggiori esperti del Morbo Bianco grazie alla noiosissima giornata che aveva passato in compagnia di Eustass e al progredirsi dei sintomi che stava osservando per conto proprio. Evidentemente, Vivian non aveva capito che si trattava solo di una battuta. L'emozione, probabilmente. O magari l'aveva semplicemente spiazzata con quel noi, tanto da mandarla un po' in tilt; in parte, tutto ciò era molto divertente per il diciassettenne.
Sbuffò bonariamente, un accenno di superbia sulle labbra.

- Nessuno meglio di me conosce questa stranissima malattia che dilaga ad Hogwarts, ti prendevo solo un po' in giro. E poi, il nocciolo della questione era un altro... Miss vanità.

Sorrise divertito, mentre la mano con cui ancorava Vivian a lui si faceva lentamente strada lungo il fianco della ragazza. Sembrava quasi che Vivian non vedesse l'ora di presenziare a quel ballo, a dispetto di quanto voleva realmente far credere. Anche lei, come la maggior parte delle ragazze, aveva evidentemente il sogno nel cassetto di sentirsi una piccola Principessa, anche solo per una serata, anche se non sembrava proprio la tipa da fantasie del genere. In un istante, Alexander si ritrovò a chiedersi se per caso non fosse l'unico, in tutta Hogwarts, a non sprecare i suoi sogni e le sue energie per cose così futili, adolescenziali. Il potere, quello era il suo vero sogno, il suo obiettivo, quello su cui passava giornate intere a fantasticare e a rimuginare, a pianificare e a sventare, non di certo l'entrare in una sala ed essere ammirato da tutti. Del resto, lui era Alexander Grayson, era ammirato in ogni dove. Lo sguardo del Serpeverde ricadde sul volto di Vivian la quale, entusiasta, aveva preso addirittura ad indicargli le maschere di concasati e non. Alla fine, forse era un bene che non tutti condividessero i suoi sogni e le sue aspettative; passare qualche ora con qualcuno di diverso avrebbe potuto rivelarsi un'toccasana... Forse. Ad ogni modo, non era quella la serata per pensarci.

- Quella è Trish? - Domandò con stupore. - La polisucco le fa un baffo. -

In realtà no, ma il fatto che si trattasse della Caposcuola era già di per se divertente, non occorreva un travestimento perfetto. Dopo un ulteriore sguardo lanciato al resto dei Fondatori, Alexander lasciò che Vivian decidesse il loro itinerario, assecondando la voglia della ragazza di spostarsi in continuazione da un punto all'altro della sala fino a quando, all'improvviso, la sua mente intuì l'ultima destinazione scelta dalla ragazza: Hawkins. In quel momento, il tetto della sala grande sembrò cadere e sfracellarsi in malo modo sulle pluffe del Serpeverde. Perché, tra tante persone, Vivian aveva deciso di dirigersi proprio dall'unico Professore che Alexander avrebbe preferito proprio non vedere? Ne aveva ormai le palle piene dei continui richiami di Hawkins, di quella sua spocchia ingiustificata e, sopratutto, di quella stupida voce che filtrava da sotto la maschera del Vice-Preside. La giornata passata al San Mungo in compagnia del Guaritore gli sarebbe bastata per almeno un altro paio d'anni, non c'era alcun bisogno che si parlassero di nuovo.

- Frena! - Esordì, arrestando la sua camminata. - Vuoi andare da Hawkins? No perché io non ho alcuna voglia di fermarmi a parlare con lui. Di picchiarlo, magari, quello si. - Continuò, fingendo un tono scherzoso. - Ma tu vai, nel frattempo io mi faccio un giro.-

Infastidito, Alexander mollò la presa su Vivian e si allontanò dal tavolo. Non avrebbe perso il suo tempo a parlare con quel pagliaccio, non più, né tanto meno avrebbe provato a dissuadere Vivian dal farlo. Era libera di fare quello che voleva, del resto, proprio come lui.
 
Top
view post Posted on 19/11/2020, 12:03
Avatar


Group:
Mago adulto
Posts:
2,432

Status:


Feci l'occhiolino alla mia accompagnatrice in segno di assenso, le rivolsi un sorriso e mi addentrai nella folla.
Andò meglio del previsto, ci fu resistenza, ma meno di quella che mi aspettavo, già mi immaginavo preso a calci e pugni, mentre invece, probabilmente a causa della sorpresa, ce ne fu poca. Il fatto che una sonora palpata fosse ormai il mio segno di riconoscimento mi faceva ridere, purtroppo o meglio per fortuna, quella perfetta rotondità stava benissimo nel palmo della mano, non era colpa mia se urlava di essere afferrato, semplicemente io non riuscivo a rifiutare quella sensazionale richiesta.

Devo dire che mi aspettavo più resistenza, ma sono felice che tu abbia riconosciuto il mio tocco...A proposito, è sempre un piacere!

Osservai ad occhi sgranati il corpo sinuoso di lei, era estremamente femminile, mi piaceva il suo animo un po' ribelle, e non sempre femminile, ma quella sera era bellissima, sensuale, femminile come non mai con quei tacchi, il vestito e quel vedo non vedo dato dallo spacco, la stavo letteralmente divorando con gli occhi, ma purtroppo, almeno per il momento, mi dovetti accontentare di mordermi il labbro con una certa enfasi.

Potremmo stipulare una tregua in questa notte di feste, abbiamo due modi: pacificamente o...Combattendo, chissà chi vincerebbe, o chi si arrenderebbe prima, chi si sottometterebbe all'altro...

Gonfiai il petto e strinsi la presa su di lei facendo aderire il suo corpo al mio. Nel nostro rapporto non esisteva un alfa o un beta, eravamo alla pari, entrami dui capobranco che a seconda del momento si lasciavano trasportare dall'enfasi e dal carisma dell'altro, sottomettersi non era minimamente concepibile per entrambi, o meglio non lo era prima di incontrarci...Io lo avevo fatto, avevo lasciato a lei le redini e mai avrei potuto fare scelta migliore, e lei...Lei aveva fatto lo stesso e ciò che venne dopo fu incredibile. Forse, a pensarci meglio, nel nostro rapporto era ci si sottometteva a vincere godendo delle piene e totali attenzioni dell'altro. Sorrisi a quel pensiero e lo spinsi in profondità nella mia mente, sicuro che se Lei lo avesse visto per me sarebbe stata la fine, avrei combattuto, afferrato, morso se ce ne fosse stato il bisogno, ma alla fine non avevo scampo, ormai ero suo e si per lei mi sarei lasciato andare come per nessun'altra.
Istintivamente mi guardai il cavallo, ero effettivamente felice, ma ancora dai piani bassi non c'erano stati allarmi rossi e fu li che capii a cosa si riferisse, me ne ero accorto, ma ancora non avevo preso dimestichezza con l'avere una coda.

A quella! Certo, come potrei non esserlo, guarda qui che vampira! Sisi, mi sa che una tregua la firmerei volentieri! Al chiaro di luna s'intende

Alle sue parole risposi con uno sguardo quasi offeso, anni e anni di tediosi balli e lezioni stavano per dare i loro frutti. Afferrai dolcemente la sua mano con la mia, mentre portai l'altra chiusa a pugno dietro la schiena, all'altezza della curvatura lombare. Alto, formale e con lo sguardo serio come raramente lo era stato, alzai la mano cinta alla sua fino all'altezza della sua spalle e piano la accompagnai a centro pista dove una volta arrivato avrei fatto una leggera, ma precisa rotazione facendo perno sul piede interno e trovandomi così esattamente di fronte a lei. Feci un leggero inchino portando la gamba usata per perno un passo indietro, e la mano, ora libera dal delicato contatto con la sua, bassa a toccarmi il petto all'altezza del cuore. Gli occhi non si staccarono mai dai suoi, ancorati come se fosse l'unico spiraglio di luce in quel marasma di rumori e caos; tornai a porgerle la mano

Un lento...Era proprio quello che volevo...Mi concede l'onore di questo ballo?

Se lei avesse accettato avrei avvolto la sua mano nella mia, mentre l'altra, da dietro la schiena, sarebbe passata a cingerle la vita avvicinandola delicatamente, senza troppa pressione a me e sollevandola leggermente, il tanto che bastava da aiutarla nei movimenti mentre io guidavo la danza.
Era inutile fare i modesti, ero un'ottimo ballerino, purtroppo anni e anni di noiosa pratica erano penetrati così a fondo nelle mie ossa da rendermi bravo volente o nolente. Senza fretta iniziai a spostare il peso da un piede all'altro unendo i movimenti del mio corpo per farle capire come muoversi, il ritmo della musica mi entrò in testa, lo feci mio e lo usai per isolarmi da tutto il resto che ora era più simile ad un ovattato brusio di sfondo. Gli occhi di lei mi rapirono, letteralmente, quella maschera fece concentrare il mio sguardo nel suo come mai avrei potuto fare a causa delle piacevoli distrazioni portate dal suo bel viso. Più la osservavo più un inaspettato calore iniziò ad irradiarsi nel mio petto, un dolce sorriso si dipinse sul mio volto mentre i capelli di lei si muovevano con il muoversi del nostro corpo, eravamo in sintonia, anche se lei avesse sbagliato avrei corretto la mia postura facendo si che tutto sembrasse naturale e voluto, nessuno avrebbe visto la mia dama sbagliare se mai fosse successo nessuno se ne sarebbe dovuto accorgere, quella serata doveva essere perfetta come lo era lei, e tutti avrebbero dovuto vedere quanto lo fosse e quanta forza aveva la mia piccola ora un po' più grande per i lunghi tacchi. La feci girare su se stessa un paio di volte, per poi riportarla a me, stretta contro il mio petto, avvolta dalle mie braccia. Al termine della canzone un'altra dal ritmo simile, ma ancora più lento prese il possesso della situazione; lasciai ogni formalità e la avvolsi tra le braccia stringendola a me e ballando sul posto.

So che non dovrei dirlo, ma per Odino sei...

Ci pensai un attimo, ancora non avevo trovato un aggettivo nostro, uno che non fosse comune per tutti, ma poi la guardai e subito mi fu chiara la parola che cercavo

Tu...Nora, la mia piccola pazzerella, non c'è complimento migliore che ti possa fare, perché nessuno è come te, Nora è la parola più bella che conosco...

La guardai dolcemente e azzerai la distanza tra le nostre labbra, godendo del calore del suo corpo e di quella delicata melodia che ci faceva da sfondo.
 
Top
view post Posted on 19/11/2020, 22:45
Avatar


Group:
Studente di Grifondoro
Posts:
2,542

Status:


-Che c'è... mi metti alla prova?
Domandò con un ghigno provocatorio sollevando un sopracciglio particolarmente curato e delineato grazie al trucco. Lo osservo dal basso che non era basso come suo solito, ma ugualmente più basso di lui. Inclinò leggermente lo sguardo come a voler capire dove volesse andare a parare, se effettivamente volesse andare a parare da qualche parte, oltre che sulla propria natica. Passò le dita in mezzo al pellicciotto che si trovava sulla sua giacca, facendo contrastare le unghie rosse con il pelo argenteo.
-Dando più tempo all'eventuale aggressore di fare i suoi porci comodi, avrei avuto modo di poter capire di chi si tratti avendo tempo di guardarlo in faccia, così, oltre a spaccargli le noci, avrei potuto trascinarlo a qualche autorità o perchè no denunciarlo direttamente.
Avrebbe risposto con tono altezzoso osservandolo con un sorriso divertito scuotendo appena il capo facendo si che il fermaglio a pipistrello che aveva sul retro della testa, muovesse le ali imbizzarrito.
-Volevi testare il mio ginocchio in modo più violento? Anche se con il senno di poi, credo ci sia andata bene... Mi servi intero.... Tutto. Ma se insisti un giorno di questo posso accontentarti se desideri sperimentare qualcosa di forte.
Continuò provocatoria senza però parlare sul serio, non avrebbe mai fatto nulla del genere se non per una buona motivazione. La verità era che era troppo distratta in quel momento, e non aveva recepito realmente ciò che le stava accadendo intorno portandola a rendersene conto a scoppio ritardato, portandola ad una reazione ben più pacata rispetto a quella che avrebbe di solito potuto scaturire. Aveva notato la stessa cosa con Lyonel prima. Normalmente avrebbe davvero fatto una scenata, avrebbe potenzialmente potuto urlargli contro e tirargli dietro una scarpa nella speranza questa lo colpisse, invece aveva accettato andando a rabbuiarsi. Irrequieta aveva fatto davvero fatica a pensare a qualcosa che non riguardasse le parole della Recluta, domandandosi allarmata cosa mai gli Auror credessero dovesse accadere quella sera, vista la loro presenza in servizio per la Sala. In quel modo, non aveva nè capito completamente nè reagito prontamente all'"Attacco" di Erick.
-Potremmo prima combattere e poi risolvere la cosa pacificamente. Perchè privarci di qualcosa e non approfittare di entrambe le alternative?
Domandò ironica sghignazzando guardandolo di sottecchi attraverso la maschera che, fortunatamente aderiva perfettamente al suo viso e sembrava quasi far parte dello stesso. Quando lui abbassò lo sguardo sul cavallo dei propri pantaloni, lei lo seguì automaticamente, come se le avesse puntato un dito addosso epr avvertirla di una macchia inesistente, solo dopo capì perchè aveva abbassato lo sguardo.
-Oh ma che idiota che sei. Ti pare che... così in mezzo alla sala...!?
Avvampa e gli da una leggera spinta per poi scoppiare a ridere fin troppo divertita dalla scena.
Sorrise divertita al suo imbronciarsi alle battutine sul ballo, si divertiva a prenderlo in giro, ma lo faceva nel modo più bonario che esistesse. Lasciò che le prendesse la mano e lo osservò replicare un perfetto inchino che seguì con lo sguardo movimento per movimento sorpresa da una postura tanto precisa ed aggraziata. Un brivido le percorse la spina dorsale nel vederlo con quell'espressione tanto seria che probabilmente non aveva mai fatto in sua presenza fino a quel momento, ma che le fece particolarmente effetto. Seguì ammaliata ogni movimento e si fece trasportare in pista dove rabbrividì nel vederlo sostenere tanto lo sguardo sul suo durante tutto l'inchino. Per un attimo il suo cervello andò in tilt, non ricordando più come si facesse a respirare. Come si inchinavano le dame? Lo aveva visto sicuramente in qualche film ma non doveva averci fatto davvero troppo caso quindi abbozzo. Incrociò le gambe facendo coincidere le caviglie l'una con l'altra, piegò leggermente le gambe sotto il vestito in una sottilissima riverenza tenendo un drappeggio dell'ampia gonna con le dita mantenendola leggermente sollevata per poi allungare l'altra in direzione di quella del rosso davanti a lei.
-Potrei concederle questo privilegio... si.
Commentò con voce modulata, mantenendo il profilo da donna altezzosa, conciliando quel ruolo con un sorriso soddisfatto mentre in realtà internamente si stava scatenando un vero e proprio delirio. Il cuore batteva forte man mano che i minuti scorrevano e si sentiva agitata, forse emozionata...? Non sapeva spiegarselo, era qualcosa di nuovo, diverso e incredibile per lei che per tutta risposta non sapeva ancora come comportarsi correttamente. Si lasciò trasportare, sorpresa dal gesto di sollevarla leggermente, come se ora dovesse solo concentrarsi a provare a seguire i suoi passi. Sentì il respiro bloccarsi in gola ora per la vicinanza, che in quel contesto, in quel momento, circondati da persone, ad una distanza tanto irrisoria, neanche stesse vivendo in prima persona una di quelle scene da film di cui la madre andava matta. Lo seguì trovandosi ad abbassare più volte lo sguardo nel tentativo di accertarsi di seguire i passi, accorgendosi di saltarne qualcuno troppo veloce per lei, nonostante l'impegno. Si ritrovò troppo impegnata a concentrarsi nei passi per dire qualsiasi cosa, troppo impegnata a sentire il cuore esploderne nel petto. Nonostante un po' di impiccio nei movimenti, seguì i movimenti del suo braccio andando ad allontanarsi allargando la ruota dell'abito in un paio di giravolte fino a tornare da lui e ridere con tono leggero, quasi fosse un gioco da bambini che aveva trovato divertente fare. Si rilassò i muscoli si ammorbidirono al cambio di musica ancora più lenta della precedente mentre percepiva le sue braccia intorno al corpo, automaticamente fece scivolare le braccia al di sopra delle sue spalle fino a racchiuderle oltre il suo collo stringendosi a lui, premendosi contro il suo corpo sospirando. Quando prese parola corrucciò le sopracciglia dubbiosa inclinando il capo di lato chiedendosi cosa stesse per dire, mentre ondeggiava sul posto seguendo i movimenti dell'altro.
Sgranò leggermente gli occhi dal taglio sottile, facendo saettare le iridi carammellate su quelle boschive dell'altro percependo distintamente come il calore corporeo andasse a salire lungo il viso andando a pizzicare di scarlatto la pelle ora cadaverica della "creatura della notte" impersonata dall'asiatica. Sarebbe stato fin troppo facile da notare il rossore che invadente si fece presente lungo tutta la parte superiore del suo volto mentre lei incapace di dire qualsiasi cosa boccheggiò appena per poi sospirare arrendevole con le labbra sulle sue incredula del modo in cui l'altro riuscisse a farla restare senza parole. Non era una dote da tutti, lei sempre con qualcosa da dire, sempre con la battuta pronta, logorroica e dalla parlantina spiccata. Zittita da una frase che fu in grado di farla infiammare. Ricambiò il bacio inclinando leggermente il capo, muovendo le labbra sulle sue senza smettere di ondeggiare delicatamente sul posto assecondata dalla musica di sottofondo. Erick avrebbe potuto notare distintamente il rossore presente sul su viso, l'espressione accigliata e concentrata, il calore corporeo proveniente da lei, il cuore battere forte contro il suo petto, in quella che probabilmente poteva essere la più semplice, delicata e genuina reazione che potesse mai fornirgli. Le sue mani presero delicatamente a giocare con i capelli corti sulla nuca, passando delicatamente la punta delle dita tra di essi, spingendo leggermente il suo capo ad abbassarsi dove lei in punta di piedi avrebbe cercato di raggiungerlo con il proprio andando a poggiare la fronte contro la sua. Non avrebbe detto nulla, avrebbe unicamente goduto di quel contatto, tenendo le mani sulla sua nuca, stuzzicandola piano, mentre lei lo scrutava attraverso le folte e scure ciglia ora truccate, senza proferire parole, incapace di farlo per timore che il cuore potesse uscirle fuori dalla gola scappando. Con lo scemare della musica terminando il brano, raggiunse il suo orecchio sfiorandolo con il naso.
-Parlavamo di una tregua al Chiaro di Luna prima... vuoi fare una passeggiata?
Gli sussurrò all'orecchio per poi sorridergli e prenderlo per mano indirizzandolo verso l'uscita della Sala così da approfittare di una di quelle pochissime occasioni che quelle feste permettevano per passeggiare al chiaro di luna sul manto erboso intorno al Lago.

Edited by Nora Foster - 19/11/2020, 23:51
 
Top
view post Posted on 19/11/2020, 23:23
Avatar

Group:
Studente di Grifondoro
Posts:
546
Location:
Arthdal

Status:


Non era mai stata tanto indecisa su cosa indossare. Per un evento qualsiasi avrebbe fatto presto a valutare. L’aspetto non le mancava e il solo distinguere se facesse freddo o caldo, o se fosse un evento formale, o lo scegliere in base al solo umore della giornata sarebbe stato sufficiente. Aveva tirato fuori tutto il guardaroba che aveva a disposizione come avrebbe fatto poco prima di ogni partenza oltreoceano. Montagne di cappelli, cerchietti e vestiti erano stati attaccati al proprio e ai baldacchini più vicini a mo’ di mercatino. Li aveva fissati ad uno ad uno con occhio critico - e qualche sonoro sbuffo - sperando di trovare la giusta combinazione che, nonostante il tema del ballo, potesse scongiurare di farla apparire meno attraente del barone sanguinario da morto. L’idea d’indossare un vestito nero con collant dello stesso colore e ragnatele disegnate sopra era stata scartata non appena si era ricordata che stesse cercando l’outfit perfetto per l’Halloween dei maghi e non quello dei babbani in cui sarebbe bastata l’aggiunta di un cappello a punta. Scalciando i piedi per aria aveva piagnucolato fintamente fino a quando la vicina di stanza non le aveva lanciato un cuscino per poi abbandonare la stanza borbottando.
Si era ripromessa di passare da Madame Madama McClan e lasciare la scelta alle sapienti mani della Professoressa Pike. I numerosi impegni, però, glielo avevano impedito.
Lanciato per tre volte in aria il guanciale appena afferrato a mo’ di antistress, lo posò di scatto alla sua destra drizzando di botto la schiena e sciogliendosi in un sorriso. Dolus, o il preside Dolus come gli aveva ricordato il cugino, non aveva messo alcun obbligo a maschere e travestimenti, a meno che il caldamente consigliato non avesse assunto un nuovo significato sotto la nuova presidenza.
Tra i vestiti che aveva infilato dentro il baule aveva depositato, in caso di evento di disperata ed esasperata eleganza, un lungo vestito salvia in seta fasciato da una cinta dello stesso materiale e colore, ma dalla fibbia dorata. Da abbinare al completo aveva scelto degli accessori dorati, un paio di orecchini pendenti a forma di foglia con le relative venature e una collana a dalla forma ovale e un pendente in cui vi era incastonato una pietruzza grande quanto un piccolo punto e di colore simile a quello del vestito.
Finì di prepararsi con più serenità di quando aveva iniziato poggiando un cerchietto sui capelli lasciati sciolti e una maschera che le copriva soltanto gli occhi sul viso.
Vengo con te” rivolse un sorrisone a un inconsapevole Mouna. Sapeva che la Caposcuola aveva appuntamento con le parigrado delle altre case, ma non aveva nessuna intenzione di fare il suo ingresso da sola. Una volta entrate nella Sala avrebbero potuto anche separarsi nel caso l’avesse desiderato.
Pronta?
Si sarebbe diretta allora insieme all’amica ai Cancelli per sbrigare tutti i controlli necessari come era previsto dal protocollo istituito per la serata, per poi fare finalmente il suo ingresso in Sala Grande.
“Ah, le Sorelle Stravagarie! Le adoro”. Dondolò il capo a ritmo di musica cominciando a canticchiare la canzone del momento. Con lo sguardo si soffermò per qualche secondo verso i tavoli dove era stato allestito il banchetto guardandolo con rimpianto.
Maledetto Morbo Bianco!
 
Top
view post Posted on 20/11/2020, 00:01
Avatar

ghuy'cha'

Group:
Mago adulto
Posts:
2,385
Location:
Portree

Status:


< Ma che schifo! > esclamò apprendendo della puzza emanata dal sacco che Agnes aveva in testa. Probabilmente soffocare sarebbe stato meglio che morire di puzza, era un dilemma a cui Angus non avrebbe saputo rispondere. La musica costringeva ad alzare la voce che già attutita dalle maschere a stento riusciva a sentirsi per bene. Notò che la compagna gradiva la musica, seguiva il ritmo discretamente bene ma non era quello che gli interessava. Un espressione compiaciuta gli si stampò sotto la maschera quando la arrivò, rapida, la risposta della compagna su dove fossero gli alcolici. Girò la testa seguendo la direzione indicata e notando il Vice Preside fermo proprio nei dintorni del tavolo.

"che sfiga"

I piani per riuscire a prendere qualcosa si complicavano, avrebbe dovuto aspettare che si muovesse di li? Hawkins ballava? Avrebbe potuto provare a convincere Agnes ad invitare il professore in un ballo? Troppo audace probabilmente, non era una soluzione fattibile. Non si sarebbe comunque rassegnato, almeno per ora. Tornò a guardare la sala, vedeva arrivare altra gente e questo non poteva che tornare utile, più gente, più confusione, più distrazioni.

"ma vedi Trish come balla! avrà preso lezioni sicuramente, non la facevo tipa cosi' abi..."

fu interrotto da Agnes e posò il suo sguardo sull'altro spaventapasseri appena entrato in sala grande. < ma guarda! spero che almeno il suo sacco non puzzi di patata marcia! > disse ad Agnes sogghignando sotto la maschera nera.
Diede una sistemata al mantello, assicurandosi di essere completamente coperto, cappuccio compreso. Fortunatamente la ragazza era da sola e capì subito il perchè di quella domanda. Era una Corvonero, non vi erano dubbi. Angus fu comunque meravigliato nel sentire la richiesta di Agnes. Idromele? Ma davvero? Non se lo sarebbe aspettato ma non avrebbe certamente obiettato, almeno non per quella sera. Ma restava comunque il problema di riuscire ad arrivare all'obiettivo.
< Senza fare domande, ma se vogliamo prendere l'idromele mi serve una mano. C'è Hawkins ancora fermo nei pressi del rinfresco ed è un grosso problema. Però siamo mascherati non credo che vorrà identificarci prima di farci prendere qualcosa. Comunque... > si avvicinò ancora un poco per essere sicuro di non essere sentito da nessuno oltre che da Agnes <...io faccio il giro da dietro, in modo da raggiungere il tavolo e avere solo le spalle di Hawkins a guardarmi. Tu vai dalla parte opposta così mi hai difronte. Se vedi arrivare qualcuno proprio quando sto per riempire i bicchieri avvisami. A mali estremi dirò che mi sono confuso e ignoravo che li ci fosse idromele > sparò quel piano elementare velocemente attendendo la risposta della compagna. Ci avrebbe provato?
 
Top
view post Posted on 20/11/2020, 01:30
Avatar


Group:
Mago adulto
Posts:
2,432

Status:


In realtà credo non ti prenderò mai più di sorpresa, l'idea di essere denocciolizzato non mi attrae per niente!

Ero sinceramente turbato, mi aspettavo uno schiaffo, una spinta, ma in effetti non avevo minimamente pensato ad una ginocchiata li dove non batte il sole, me l'ero seriamente vista brutta questa volta.

Facciamo che sono a posto così e che è andata bene ad entrambi, sono contento che tu tenga tanto al mio corpo...

Ancora una volta la mia preoccupazione era reale, ma poi le sue parole mi rassicurarono ricordandomi quanto in fondo anche lei avesse da perdere, anche se in effetti, a pensarci bene, non è che mi sentissi proprio così al sicuro. Riuscii a riprendere il controllo della situazione solo grazie alla sua battuta finale che mi diede lo spunto per riportare il treno su binari meno pericolosi

Qualcosa di più...Forte dici? Avrei giusto in mente qualcosa di simile, ma per il momento mi accontento di averla scampata per un pelo, per oggi sono a posto grazie...

Lasciai quel discorso volutamente a metà, sapevo che l'immaginazione di lei avrebbe fatto il resto e in più non avevo nessuna intenzione di palparla, almeno non al momento, il pensiero di poter essere evirato aveva momentaneamente bloccato ogni forma di libido, momentaneamente...

Semplice perché vinceresti tu, io non picchio le donne, al massimo le bolido, sono competitivo, ma non riuscirei mai a combattere seriamene con te, per te sicuramente, ma mai contro. Ad ogni modo sono sicuro troveremo un campo di battaglia appropriato, in quel caso sarò felice di accontentarti e rendere la tua resa meno amara...

La mia, non molto velata, proposta e il successivo sottolineare la sua resa non sarebbero di certo passate inosservate, anzi, contavo proprio nel contrario.

Ad ogni modo non vedo l'ora di sottoscrivere i termini di questo accordo, sono sicuro che saranno davvero interessanti...
Perchè idiota? Io che centro? E' colpa tua che sei così...Così dannatamente sexy! E poi se ci pensi bene è un complimento, non te la devi mica prendere!


Sorrisi al suo inchino e al suo tentativo di essere altezzosa, ma nonostante ciò mantenni il mio contegno e la mia serietà, rimanendo elegante e calmo, deciso e sicuro di me e delle mie movenze. L'accompagnai attraverso le note, guidandola e sorridendole ogni qual volta i nostri sguardi si incrociavano. Era brava, solo un pò timida e inesperta, forse era la situazione, in fondo stavamo mostrando a tutti qualcosa che fino a quel momento qualcuno aveva solo ipotizzato, o forse era semplicemente tesa per la serata in se, ad ogni modo feci di tutto per evitarle qualsiasi imbarazzo, accompagnandola anche nei movimenti errati cercando di fare del mio meglio per farla sentire a suo agio. Le mie parole ebbero un effetto devastante su di lei, del tutto inaspettato, in fin dei conti ero famoso per il mio essere diretto e sincero, anche troppo in certi casi, tendevo a non avere filtri, e in quell'occasione più che in altre, a parlare a cuore aperto. Non avevo premeditato quelle parole, ne erano state pronunciate con un'intenzione precisa, semplicemente era ciò che pensavo e provavo e mi sembrava giusto e bello condividerlo con lei. Ora Nora era calda tra le mie braccia, riuscivo distintamente a sentire il forte battito al di la della morbida carne di lei, il rossore sul suo volto e la dolcezza del suo bacio furono solo la conferma di ciò che pensavo. Non disse nulla, e io feci lo stesso, spesso il silenzio era il migliore dei compagni, soprattutto se, come in quel caso, non era caratterizzato da disagio o qualche sorta di negatività, semplicemente stavamo comunicando in un modo tutto nostro, fatto di sguardi, contatti e respiri pensanti, il nostro corpo parlava per noi in mille modi e lingue, abbastanza da zittire le miriadi di voci della grande sala, abbastanza da riempire ed appagare le nostre anime andando a nutrire un sentimento che mana mano si faceva sempre più chiaro, un sentimento che, anche se non capivo del tutto, aveva un nome tanto semplice quanto potente. I miei pensieri furono interrotti da una serie di brividi causati dalle sue mani tra i miei capelli, era un gesto che non nascondeva altro, ma che era in grado di scuotermi, di farmi rilassare e abbattere le mie difese, era come se andasse a premere tanti piccoli pulsanti, ognuno dei quali abbatteva un cancello, lo adoravo, mi sarei fatto crogiolare da quel movimento per ore. La sua fronte contro la mia, ancora una volta quel gesto, tutto nostro, a cui entrambi avevamo dato un significato fortissimo, a cui entrambi eravamo legati e che ormai rappresentava i momenti in cui il nostro corpo e le nostre parole non erano in grado di soddisfare il bisogno di intimità con l'altro, era il nostro gesto, un momento unico di totale connessione che mi fece sentire ancora più vicino a lei in quel momento in cui le mie parole avevano evidentemente scosso qualcosa.

Certo che lo voglio....

Non dissi altro, le mie parole furono dolci, piene di una sorta di voglia di tenere ancora viva quella sensazione di tepore ed intimità del ballo. Le porsi il braccio e senza troppi indugi la accompagnai fuori facendo attenzione che non fosse troppo freddo, per fortuna così non era. Durante il tragitto verso il lago nero non parlammo molto, se non per qualche piccola battuta o sorriso, entrambi sapevamo quanto importante fosse quella serata, era il nostro primo vero appuntamento ufficiale e in più, da quel giorno al campo, tutto era cambiato, ero ancora immensamente attratto da lei, dal suo corpo, ma la vedevo con occhi diversi, la sentivo mia ed io ero suo in un modo che mai avrei pensato possibile, ne ero totalmente rapito, inebriato, la desideravo come mai mi era successo prima. Varcammo le grandi porte e ci ritrovammo al cospetto di uno spettacolo unico, il grande lago illuminato da un'enorme luna piena che si rifletteva nelle oscure acque, quale posto migliore di quello per dichiarare tutto ciò che il mio cuore non capiva, e che forse avrebbe compreso solo una volta dichiarato all'unica ragazza che era riuscita a mettermi in difficolta e a farmi provare sensazioni uniche e magiche come lo spettacolo al quale stavamo assistendo. La strinsi forte a me mentre ci incamminammo senza una meta precisa.

Continua qui

Edited by Erick Fenrir Berg III - 23/1/2021, 10:21
 
Top
view post Posted on 20/11/2020, 01:43
Avatar



Group:
Studente di Tassorosso
Posts:
6,468
Location:
Seconda stella a destra e poi dritto, fino al mattino

Status:


"Mmmm grrrrrooooaaaa..." perfettamente calata nella parte Cenwyn rispose con dei grugniti all'amica Pixie al suo fianco. All'inizio le era sembrata un'idea davvero molto divertente vestirsi come l'imponente creatura incompresa dalla maggior parte del mondo magico. Quale vestito migliore per spaventare nella Notte di Halloween i primini più suscettibili mentre dai sotterranei di Tassorosso emergeva con tanto di clava.
Un Troll nei sotterranei, un troll! Ah no, è solo Cenwyn!
Ma guardandosi intorno, tra un grugnito e l'altro, la rossa cominciò a chiedersi se avesse frainteso l'invito del Preside. La maggior parte dei compagni di scuola nei dintorni erano in maschera si ma tutti ben truccati e curati. Skyle era uno schianto e probabilmente, entro sera, sarebbe riuscita ad attirare anche l'attenzione del più timido e secchione Corvonero del castello, distogliendone le sinapsi dai polverosi tomi della biblioteca per farle concentrare su altro materiale di studio ben più sollazzante.
"In fin dei conti abbiamo avuto la stessa idea! Mascherarci da creature magiche" sentenziò sorvolando sul fatto che i Pixie per quanto dispettosi fossero delle creaturine piccole e furbe al contrario degli ingombranti e goffi Troll "Solo che non ho idea di dove mettere questa! Inizia a pesare.." borbottò facendo roteare la clava fino ad appoggiarla sulla spalla. Fortuna che era stata battitrice di Tassorosso anni addietro o le sarebbe sicuramente sfuggita di mano mandando in Infermeria il malcapitato più vicino. Beh, quello era il prezzo del realismo.
 
Top
view post Posted on 20/11/2020, 23:04
Avatar


Group:
Studente di Corvonero
Posts:
2,286
Location:

Status:


Scosse sconsolata la testa. -Sì lo so. Maledetto elfo. Dopo mi aiuti con un Gratta&Netta?- gli chiese sconsolata, pensando alla puzza che le avrebbe di sicuro intriso i capelli e allo shampoo che la aspettava una volta ritornata in Sala Comune. Lo avrebbe volentieri fatto adesso, ma qualcosa le diceva che in un Ballo in Maschera bisognava essere in maschera, almeno all'inizio della serata e intorno a lei non le sembrava che tutti si fossero smascherati. La serata era praticamente all'inizio. Voltandosi notò che l'accompagnatrice del preside aveva tolto la maschera, rivelando un giovane volto che però non riconosceva. Forse era quello il segnale che potevano togliere le maschere? Non lo fece lo stesso. Vide Angus seguire le sue indicazioni e soffermarsi sugli alcolici. Purtroppo Hawkins era rimasto piantato lì, anche se non sembrava fare troppo caso alle bottiglie. Il loro sguardo rimbalzò un paio di volte tra la sala gremita e il tavolino con le bottiglie colorate, ad alcuni metri da loro. E' vero che erano tutti mascherati, loro due in particolare non erano molto riconoscibili, Angus con la sua maschera e il suo mantello e Agnes con il sacco in testa. Però...sarebbero riusciti ad avvicinarsi senza attirare l'attenzione del più cattivo cane da guardia che il corpo insegnanti disponesse? Era sollevata che perlomeno la custode Meister non fosse nei paraggi.
-Imbecille!- disse Agnes ridendo, colpendolo con una pacca sul petto. Aveva pienamente ragione, lo sperava anche lei, per l'altro spaventapasseri. Non ne vedeva il viso, ma il tono sogghignante non dava spazio all'immaginazione. La stava prendendo in giro e lei non poteva dargli torto.
Gli si accostò, come per volerlo superare, ma indugiò qualche secondo al suo fianco per indirizzare delle parole verso il suo orecchio: -Ma noi vogliamo prendere l'idromele. Anche se ti facevo tipo da Whisky Incendiario.-
Quando la raggiunse la sua voce che scandiva bene il piano, Agnes annuì, guardandolo di fianco, sulle labbra un sorriso irriverente che non sarebbe stato visto da nessuno. Era quella, la sensazione che faceva infrangere le regole? Era piuttosto piacevole. Lei non amava gli alcolici ma l'idromele era diverso, suo nonno ne teneva diverse bottiglie a casa e quel bicchierino di liquido ambrato aveva assunto per lei, nel tempo, il gusto di una coccola sorseggiata con mooolta lentezza, bagnandosi le labbra goccia per goccia, rannicchiata sul divano davanti al camino, tra le chiacchiere dei nonni.
Rinvenne da questi dolci ricordi e la musica si fece prepotentemente strada verso di lei, mentre le strade sua e di Angus si dividevano, il ragazzo che aggirava il tavolo, lei che avanzava dinoccolata verso le bevande. Non avrebbe toccato nulla, avrebbe aspettato che il prefetto riempisse i bicchieri, ma sarebbe stata attenta a che non si fosse avvicinato nessuno, lanciando ogni tanto uno sguardo fintamente disinteressato ad Hawkins, sicura sotto il suo sacco di patate, sperando che l'Auror avesse altro a cui pensare quella sera. Agnes una volta raggiunta la meta si sarebbe voltata in direzione della sala, per poter controllare meglio e subito tutti i movimenti di chi li circondava. Le braccia dietro la schiena e le dita ad accarezzare distrattamente il tavolo, pronta a far battere le nocche sul legno in un gesto di avviso, se qualcuno si fosse fatto troppo vicino e se soprattutto qualcuno li avesse riconosciuti. Confidava che il portiere sentisse il suo richiamo, ma soprattutto che non si rivelasse necessario.
 
Top
173 replies since 31/10/2020, 18:06   11188 views
  Share