Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Ballo di Halloween - Apertura delle danze, Ballo in Maschera

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view post Posted on 4/3/2021, 00:03
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Pagina 666 della Bibbia.

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Quando Eustass si fu convinto di non poter fare altro per le ronde, ecco che all’appello si presentarono i due Auror mancanti: Miles e Aryanne. Il professore di Volo li osservò per qualche secondo, socchiudendo gli occhi a due fessure, come se fosse in procinto di far esplodere il loro cervello con la semplice forza del pensiero.
”E voi dove vi eravate cacciati?!”
domandò, per poi serrare la mascella. Ci mancava solo che i Veterani, i più esperti del corpo ministeriale dopo il Vice-Preside, non fossero reperibili appena venivano convocati. Che diavolo stavano facendo fino a quel momento? Si erano appartati per amoreggiare lontani da occhi indiscreti?
Le domande inopportune potevano aspettare. Pure la ramanzina, anche se la voglia dell’uomo di lanciare qualche frecciatina inviperita gli faceva fremere la lingua. La situazione era già caotica senza che Eustass si mettesse a urlare contro chi aveva il compito di proteggere gli studenti.
Per quella volta il danese avrebbe ingoiato il rospo.
”Di questo ritardo parleremo in seguito, se ne usciremo tutti vivi.
“Runologo, vai a dare una mano al Trasfiguratore in Sala Trofei: è una Recluta, zoppo e pure fantoccio, non mi fido di lasciarlo da solo.”

L’Ufficiale si voltò verso la Bibliotecaria e disse:
”Sovversiva, tu aiuta Sugar al Lago Nero. In due potrete pattugliare meglio l’intera zona.”
Anche Lily aveva chiesto un Auror di supporto, ma dopo aver valutato al meglio la situazione Eustass aveva deciso che quella era la disposizione migliore dei suoi sottoposti. Anche l’Astronoma soffriva degli svantaggi del Morbo Bianco, ma era comunque una Veterana in profumo di promozione. Se la sarebbe cavata, in un modo o nell’altro.
Ora che tutti gli Auror erano stati disposti per Hogwarts, il Guaritore poteva controllare al meglio la Sala Grande. Se il pericolo fosse arrivato da lì, Eustass sarebbe stato pronto per affrontarlo.
 
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Il Preside Dolus non parve registrare la sua presenza e Laurie, nonostante la situazione, non poté che esserne vagamente infastidita. Vero, non era un’Auror o una Guaritrice e nemmeno una Responsabile di Casa, ma l’aveva assunta lui stesso come docente, quindi non doveva ritenerla del tutto inutile come invece le diede l’aria. Non conosceva l’uomo, non avendoci mai avuto a che fare di persona; sapeva solo di non approvare i suoi metodi e molte delle sue scelte e, in maniera forse un po’ infantile, lo vedeva come il capro espiatorio della sua frustrazione nel sapere Kedavra Mandylion, la vera Preside di quella Scuola, la professoressa che invece aveva conosciuto e di cui si fidava, in coma. In una situazione confusa e pericolosa come quella, però, c’era poco tempo da perdere dietro cose come stizza e sfiducia: bisognava agire e decise che, se il Preside non le avesse dato un compito, se lo sarebbe presa da sola, dove c’era bisogno. L’idea la spaventava, in parte: era proprio agendo a quel modo avventato che aveva finito per farsi sommergere da un’orda di Elfi Domestici, diventando più un intralcio, l’ennesima vittima, invece di fare qualcosa di oggettivamente utile. Quando arrivò il Professore a rispondere all’appello di Dolus, però, si sentì già più tranquilla.
Avrebbe voluto ringraziare il suo mentore per l’infusione di fiducia che le stava dando, ma si limitò a riservagli un’occhiata grata prima di vederlo allontanarsi insieme agli altri Auror. Non c’era molto tempo da perdere e la priorità era l’incolumità degli studenti. I Covonero avevano Lottie a guidarli, in assenza di Sesy Riddle, e Laurie pensò che, almeno per dare anche alla sua vecchia Casa un punto di riferimento adulto, sarebbe stata con i Grifondoro.
-Preside, se non ha niente in contrario, allora, accompagnerò io i Grifondoro alla loro Sala Comune.-
Cercò il volto dell’uomo, che appariva teso ma composto e si chiese cosa provasse in un momento del genere. Doveva averlo saputo, della possibilità concreta di un attacco dei Negromanti alla Scuola: come si era preparato?
Gli rivolse un cenno e si voltò, cercando i Grifondoro nella folla di studenti vestiti a festa: il Prefetto Hamilton li aveva già iniziati a raggruppare, per fortuna.
-Grifondoro, tutti qua! Abbassate le maschere. Signor Hamilton, ha visto la Caposcuola Wilkinson?- chiese al ragazzo, dopo aver raggiunto gli studenti al passo più rapido che le consentiva la zoppia.
Sondò i volti dei presenti, cercando quello familiare di Grace. Non notandola, si mise a cercare Giulia Swan: oltre a essere una studentessa brillante, era Ispettrice del Secondo Livello, aveva portato la Spilla a suo tempo e di lei si fidava; non aveva il Morbo Bianco, inoltre, e pensò che potesse essere utile che facesse da apripista insieme alle cariche di Grifondoro qualora ci fosse stato da scagliare incantesimi.
-Miss Swan, le chiedo di unirsi alla testa del gruppo, dietro al signor Hamilton e alla signorina Wilkinson, appena arriva,- le avrebbe detto, non appena l’avrebbe scorta. Avrebbe voluto dirle di più, abbracciarla per rassicurarsi a vicenda, ma non era il momento; le lasciò però uno sguardo apprensivo, mormorando a fior di labbra -Stai attenta.-
Si schiarì la voce, quindi, e rialzò gli occhi sul gruppo.
-Disponetevi in fila per due, rapidi! Ricordate chi è il vostro compagno di fila e chi vi precede, ok? Io starò in coda, per ogni evenienza. Chi manca all’appello?- aggiunse, pensando si adottare le medesime precauzioni che aveva udito da Lottie. La Corvonero era Guaritrice ed era stata un’eccellente Caposcuola, quindi non aveva ragione di dubitare che il suo metodo fosse il migliore da adottare in situazioni come quella. Come fanalino di coda, inoltre, sperava di poter aiutare eventuali ultimi arrivati a unirsi ai compagni di Casa fino alla Torre. Nonostante il Morbo Bianco, pensava di poter proteggere il gruppo come retroguardia.
-State tutti molto attenti e non mettetevi in pericolo,- si raccomandò, prima di raggiungere la coda della fila. Le parve una raccomandazione fondamentale da fare ai Grifondoro. -Se notate un ostacolo o qualcuno che non riconoscete, chiamatemi e fatemi passare avanti, va bene?-
Si sarebbe quindi posta dietro l’ultima coppia di Grifondoro, cercando di memorizzare i volti di tutti i presenti e le loro posizioni nella fila.
 
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view post Posted on 6/3/2021, 13:00
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Mentre teneva le file facendo avanti e indietro per tranquillizzare i suoi studenti cercando di riportarli alla calma – specie i più piccoli – Tom non potè fare a meno di ripensare allo scambio avuto solo pochi giorni prima con Laurie. Sapeva che in qualche modo era tutto collegato e, per quanto non avesse voluto ammetterlo, forse anche l’Insegnante di Cura delle Creature Magiche avrebbe dovuto ammettere che cominciavano ad esserci troppe coincidenze. In ogni caso Tom stava continuando a compiere il suo dovere, sincerandosi che i Grifondoro tenessero la posizione e le istruzioni venissero rispettate; nel frattempo però si chiedeva pure che fine avesse fatto Grace: la Caposcuola sembrava essersi volatilizzata. Che fosse subito fuggita con un primo gruppo di studenti senza aspettare l’evoluzione di una situazione drammatica come quella? Non sarebbe stato da lei. Finendo di dare alcune istruzioni ad un gruppo di Grifoni del primo anno che non volevano saperne di stare calmi – e come dargli contro, poi – Tom si voltò e vide la figura di Pike parlare con Dolus: sorrise appena, come se si trattasse della visita di un parente lontano dopo tanto tempo in cui non ci si vedeva. Il suo Responsabile era anche un Auror oltre a tutte le altre cariche che ricopriva, quindi non si sarebbe stupito più di tanto se non fosse stato lui a riportare i figli di Godric al settimo piano.

“Ripeto: a breve partiamo verso la Sala Comune, non fate di testa vostra e restate qui” disse ad un paio di studentesse esagitate prima di voltarsi e incontrare proprio la figura della Felini in avvicinamento. Assistendo al suo esordio non potè fare a meno di notare con quanta eleganza riuscisse, nonostante la tenera età, a farsi rispettare. “No professoressa. Ho pensato che fosse già partita verso la Sala Comune non appena tutto ciò è accaduto” rispose con calma, guardandosi lo stesso attorno per scorgere il volto dell’amica "Crede che abbia a che vedere..." avrebbe posto quella domanda con cautela, praticamente sussurrata, per poi interrompersi e scattare in direzione di un gruppetto centrale che non voleva saperne di andare a letto. Dopo essersi sincerato che effettivamente di Grace non esisteva manco l’ombra comunque, il Grifone si sarebbe riscosso portando nuovamente l’attenzione sugli studenti da riportare in Dormitorio; sollevando la destra in aria dopo essersi posto alla testa del gruppo al fianco della Swan, chiamata dall’ex Grifondoro – che poi si poteva mai essere veramente ex di qualcosa? – prese anche lui la parola per dare il via al viaggio di ritorno nell’unico posto sicuro: la Sala Comune “Grifondoro attenti! Torniamo in Sala Comune. Adesso!” poche parole, ma ferme ed efficaci. Attendendo un cenno di assenso della Felini, Tom poi si sarebbe mosso alla testa del gruppo, direzione Settimo Piano.
 
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view post Posted on 6/3/2021, 17:30
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Con la mascella serrata e i lineamenti induriti, gli occhi puntati sulla figura di Eustass Hawkins e una mano che sfiorava la bacchetta, Eleanor non aveva quasi udito le parole del Preside, che aveva raggiunto l'Ufficiale Auror un attimo dopo di lei e Sheldon. Accanto alla Recluta, provò forte l'istinto di cercare la sua mano, ma non riuscì a muoversi, né a sciogliere un muscolo. Le sembrava di aver assunto le stesse sembianze fredde, metalliche e spigolose della maschera da armatura che teneva in mano. Iniziò a percepire la pressione delle persone attorno a sé, riconoscendo i volti noti, a lei amici, che volteggiavano per la sala, si davano da fare, riunivano studenti, chiedevano di sollevare le maschere, cercavano di prestare aiuto ed erano esposti al pericolo. Attendeva che Hawkins le affidasse un compito, qualcosa per arginare la perdita del controllo che portava il retrogusto orrendamente familiare di un'altra battaglia su Hogwarts.
Deglutì ascoltando le raccomandazioni fatte da Hawkins a Sheldon, riconoscendo che gli aveva appena affidato il compito a lui più adatto. Il Corvonero aveva l'incredibile dono di saper rassicurare, nonostante qualsiasi cosa lo potesse travolgere. Negli anni si era formato presso l'Ospedale San Mungo per poter aiutare le persone e con naturalezza aveva applicato la sua dote in ogni occasione in cui un paziente avesse avuto bisogno di sicurezze, di sapere che presto sarebbe passato tutto.
Riportò lo sguardo sull'Ufficiale Auror quando questi le affidò il compito di controllare i Sotterranei del Castello, conducendo il ritorno nei dormitori per Serpeverde e Tassorosso. Annuì con fermezza, mostrandogli d'aver compreso le istruzioni fornite. Con il magone, poi, cercò Giulia Swan per la sala. Anche lei, con tutti i Grifondoro, avrebbe avuto una guida che l'avrebbe riportata al sicuro in Sala Comune. Averla persa di vista ancora una volta, però, le strinse il cuore in una morsa, facendole riecheggiare in mente i ricordi di quella volta in cui da studentesse si erano nascoste negli spalti del campo di Quidditch per non essere costrette sull'Espresso, quando tutta Hogwarts si preparava ad affrontare nuovi nemici, quando si erano ritrovate separate in battaglia, Eleanor con altri Auror nelle profondità dei Sotterranei e Giulia altrove, in Sala d'Ingresso o forse nella stanza dei coltelli o in entrambi i luoghi.
Si voltò, dando le spalle a Hawkins per andare a svolgere il proprio compito. Prima, però, cercò lo sguardo di Charlotte, mentre anch'ella si allontanava dagli Auror per prestare il suo aiuto alla Scuola. Le sfiorò un fianco con le dita e la trattenne solo per una frazione di secondo, riconoscendo in lei Artemisia Lufkin, la sua migliore amica e una delle streghe più potenti che conoscesse. «Stai attenta», le sussurrò piano. Non poteva fermarla né poteva soffermarsi ancora di più in Sala Grande.
Ancora al fianco di Sheldon, si preparò a separarsene perché entrambi potessero svolgere i loro incarichi. Ricambiò il suo sguardo, ma stavolta gli strinse la mano che reggeva la bacchetta, incastrando le dita alle sue per un istante. Non disse nulla, perché entrambi avevano scelto di entrare a far parte dell'Esercito consapevoli di ciò che significasse, ma sorresse il suo sguardo e gli lasciò una carezza sul dorso della mano, prima di scivolare via.
Con la propria bacchetta stretta nella mano mancina, analizzò il movimento che agitava la Sala Grande per individuare le file di studenti che si stavano componendo. Sotto le indicazioni della Caposcuola Andersen, gli studenti di Serpeverde si stavano disponendo in file ordinate. Ricercò i Tassorosso, che attendevano la guida del loro Responsabile.
«Serpeverde e Tassorosso: qui, per favore!».
Alzò un braccio e parlò ad alta voce, cercando di raggiungere coloro che stavano ancora cercando i propri compagni, per convogliare vicino a sé circa metà degli studenti che occupavano il Castello. Nel frattempo, continuò ad osservare la Sala Grande, tentando di individuare chi poteva essere ancora confuso sul da farsi, e ripeté il richiamo un paio di volte a gran voce.
«Vi guiderò alle vostre Sale Comuni nei Sotterranei. Come già chiesto dalle autorità di Casa, abbassate le vostre maschere e disponetevi in fila per due. Avanzeremo in modo compatto e io aprirò la fila. Responsabile Mandylion, le chiedo di chiudere la fila e di assicurarsi che tutti procedano. Conto su Prefetti e Caposcuola di entrambe le Case affinché venga mantenuto l'ordine. Conto su tutti voi, ricordate il compagno che vi sta accanto, così che nessuno possa essere lasciato indietro. Mi raccomando».
Cercò lo sguardo delle Cariche, tutti volti a lei noti e che si stavano dando da fare per organizzare il ritorno in sicurezza nei dormitori. Percorse la lunga fila di studenti, per controllare che fossero ben disposti e pronti. Ritornata capofila, rivolse un cenno a chi immediatamente dietro di sé, avviandosi verso la Sala d'Ingresso, dalla quale si sarebbero inoltrati per i corridoi dei Sotterranei perché tutti raggiungessero la propria Sala Comune.

//Continua qui.
 
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Sugar rientrò a Hogwarts, Cenwyn ancora sulle sue spalle. Aveva tentato di ripercorrere la distanza dal Lago Nero il più velocemente possibile per tornare da Aryanne il prima possibile. Quello spiacevole episodio e la stupidità della ragazza le aveva già fatto sprecare troppi minuti preziosi in cui avrebbe potuto scoprire cosa stesse accadendo e, ancora più importante, rimanere al fianco della collega qualora ve ne fosse stato bisogno. La Recluta si avvicinò con determinazione a Dolus e fece scendere la Tassorosso ai piedi del Preside; Cenwyn sarebbe stato un suo problema, ora, e viceversa. Sugar non sarebbe rimasta per scoprire a quali conseguenze la studentessa sarebbe andata incontro per la sua disubbidienza. Il suo pensiero rimaneva fisso al Lago Nero e ad Aryanne. Per quanto, in un altro momento, sarebbe stata interessata a comparare la gestione della situazione da parte di Dolus con quella di sua madre, non vi sarebbe stato tempo materiale per farlo, né il buonsenso.

- Preside. -

Quella parola pronunciata con la sua voce aveva un amaro retrogusto di sconfitta. Sugar cercò di non pensare a sua madre e di rimanere concentrata sul suo lavoro. Fissò Dolus, l'espressione neutrale e il tono fermo.

- L'ho trovata al Lago Nero durante la mia ispezione. - disse, accennando a lla ragazza - Ha opposto resistenza fino all'ultimo all'idea di rientrare, arrivando a frugarsi tra i vestiti alla ricerca della bacchetta. Sospetto fosse intenzionata ad attaccarmi, ma per fortuna non si è spinta a tanto; ha castato un Incantesimo Vermillious, non mi è stato chiaro a quale scopo. Ho dovuto caricarmela di peso sulle spalle per farla rientrare al castello, lasciando la mia collega Aryanne Wolfe da sola al Lago Nero. Delle figure sono emerse sulla superficie e Miss Wolfe le sta fronteggiando senza il mio supporto. La studentessa qui presente ha insistito per rimanere al Lago e interagire con le figure, nonostante le avessi ricordato le istruzioni date da lei e dall'Ufficiale Hawkins. -

Concluso il riassunto di quanto accaduto e lasciata Cenwyn in sicurezza insieme ai presenti, Sugar si voltò e corse via per dirigersi di nuovo al Lago Nero.
 
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view post Posted on 18/4/2021, 13:18
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"You can't take a picture of that. It's already gone."

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- Grazie, professoressa Felini.

Dolus la osservò allontanarsi insieme ai Grifondoro, con il Prefetto Hamilton in testa. Il Preside rimase a osservare i vari gruppi allontanarsi dalla Sala Grande, e l'Ufficiale Hawkins distribuire ordini ai suoi Auror. Tutti ricevettero precise aree da pattugliare; ben presto, Dolus, Nephele Hargrave e Eustass Hawkins rimasero da soli nella Sala Grande svuotata, ad aspettare notizie.
Il sangue di Dolus si raffreddò, mentre la tensione abbandonava i suoi muscoli così come la folla aveva lasciato la grande Sala con i suoi decori festivi; ora, apparivano più autenticamente macabri, così come i loro costumi.
Il Preside era diviso. Da quel punto in avanti, c'era poco che sapeva. E su quello che sperava, avrebbe avuto parecchio tempo per interrogarsi nelle lunghe ore notturne.
Una cosa era chiara: non voleva che alla sua accompagnatrice venisse fatto alcun male. Quanto agli studenti, la fiducia che riversava nella loro capacità di fare ciò che veniva loro detto era parecchio altalenante.
Una serie di passetti si avvicinò dalla Sala d'Ingresso. L'elfa domestica Brusnitina, la governante, era preceduta da un vassoio con un servizio da tè, e tazze fumanti.

- Non ci sono studenti in giro per la scuola, Preside.

Dolus non le aveva dato alcun ordine, né l'aveva mandata a chiamare, ma evidentemente l'elfa aveva udito il suo avviso.

- Le torri? Il parco? - domandò, avvicinando con un gesto della bacchetta tre sedie a uno dei tavoli da buffet. Brusnitina mosse appena un dito, e il vassoio atterrò con grazia sulla tovaglia.

- Non abbiamo ancora controllato.

Dolus lanciò un'occhiata all'Ufficiale Hawkins. Avrebbero dovuto attendere i rapporti dei suoi Auror, dunque.

- Controlla la Sala d'Ingresso. - disse, rivolgendosi di nuovo alla governante, che se ne andò con un profondo inchino.

Irvine guardò Nephele. Il suo comportamento posato e calmo era stato ammirevole.

- Del tè per lei. E per lei, Ufficiale Hawkins. Sembra che non possiamo fare altro che aspettare.

Il loro ruolo era chiaro. In un'emergenza come quella, non avrebbero aiutato nessuno spostandosi da dove tutti si aspettavano di trovarli, indipendentemente da quanto fosse forte la tentazione di intervenire.

- Ne sapremo di più a breve. - cercò di rassicurare Nephele Hargrave, sfiorandole la spalla. Di certo, il Tirocinio della strega a Hogwarts aveva preso una piega inaspettata.

Dolus rivolse lo sguardo alle alte finestre, immaginando ciò che si stava scatenando sopra le loro teste. Fu quasi tentato di avvicinarsi ai vetri e guardare fuori, quando qualcun altro fece la sua entrata dai doppi portoni della Sala Grande.
La prima impressione del Preside fu che la Recluta Auror avesse trovato uno studente ferito. Qualcosa si strinse nel suo petto, una sensazione ignota che in quell'istante iniziale sovrastò anche l'identità della Recluta - Sugar Mandylion, figlia della precedente Preside.
Appena la studentessa venne messa sui suoi piedi, però, il bagliore di sollievo venne rimpiazzato da un irrigidimento della mandibola. Gli occhi di Dolus si fecero gelidi.

- Signorina Cadarn.

Qualcosa si dibatté nel suo petto. All'estremità delle braccia stese lungo i suoi fianchi, le sue dita pallide e scheletriche si contrassero, senza che potesse evitarlo; le stese appena se ne accorse, ma il suo torace tremò di rabbia.
Dolus si costrinse ad alzare lo sguardo su Sugar Mandylion.

- La ringrazio per avere soccorso la studentessa, Recluta Mandylion. - scandì in tono misurato. - Ufficiale Hawkins, posso essere d'aiuto in qualche modo?

Se avevano trovato qualcosa nelle acque del Lago Nero, ciò cambiava notevolmente le loro priorità. A causa della superficialità e dell'egocentrismo di una studentessa che aveva rischiato di morire, portando altre due donne con sé, quelle ricerche erano diventate all'improvviso molto più pericolose.

- Tirocinante Hargrave, devo chiederle di accompagnare la signorina Cadarn nella sua Sala Comune. Signorina Cadarn. - ripeté ancora, voltandosi appena verso di lei. - Vada nel suo dormitorio e faccia i bagagli. La sua disobbedienza agli ordini della Presidenza, il suo rifiuto di mettersi al sicuro in una situazione d'emergenza come questa e il fatto che così facendo abbia messo in pericolo due streghe venute qui per proteggere la scuola, nonché tutti i suoi compagni, fanno perdere cento punti a Tassorosso. Si consideri in Sospensione Amministrativa fino a che non avrà recuperato i punti persi, e svolto tutti i compiti di punizione che il suo Responsabile riterrà opportuno assegnarle. Se ne vada.

Non rivolse altri sguardi alla studentessa. Invece, fece un cenno di ringraziamento a Nephele Hargrave e attese che l'Ufficiale Hawkins gli suggerisse come agire, ora che l'avventatezza della Tassorosso aveva indebolito le loro difese esterne.

D.
 
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Nephele.
view post Posted on 18/4/2021, 16:28




Assistere allo svuotamento della Sala Grande in quel modo dava a Nephele un'altra percezione di quel luogo, più cupa ora che gli ultimi studenti varcavano l'ingresso per tornare alle loro Sale Comuni.
La strega fissò i due maghi presenti con uno sguardo attento per qualche breve istante, ma l'attenzione venne presto rivolta al resto. Si sentì come gli Elfi della scuola, che alla fine di una festa devono ripulire tutto e solo in quel momento si lasciò andare ad un sospiro. Abituata a fare qualcosa, si avvicinò ad uno dei tavoli per riallineare dei tovaglioli, una cosa totalmente inutile in un momento come quello, ma fare l'aiutava a pensare. Era questo uno dei motivi per cui sceglieva sempre di fare lavori manuali, aveva tempo per ragionare su quello che aveva letto, quello che aveva appreso o anche solo sentito dire.
Fu nel momento in cui finì di sistemare quei tovaglioli che sentì qualcuno arrivare e, voltandosi, si accorse dell'elfa e del vassoio. Nephele la osservò dalla lontananza, tenendosi sempre a più di un metro da quella creatura, squadrandola dall'alto della sua figura con un lieve cenno di superiorità e allo stesso tempo timore.
Stette ad osservare le mosse del Preside e ascoltò quanto lui e l'elfa si stessero dicendo, con discrezione. Poi la creatura se ne andò e Nephele le accennò un breve cenno impacciato di ringraziamento per il tè.
L'educazione della sua famiglia le imponeva di prendere il tè per ultima e di avanzare, invece, verso lo zucchero e il latte da versare eventualmente ai due uomini, ma anche garantire uno spunto di conversazione.
Aveva cercato di reprimere il più possibile la frenesia del voler fare qualcosa come aveva cercato di non agitarsi inutilmente (non sarebbe stata d'aiuto), seguendo le indicazioni del Preside. La realtà era che Nephele preferiva l'azione e in una situazione come quella risultava impacciata, tanto da non sedersi neanche. Sapeva già che nel momento in cui avrebbe potuto rifugiarsi tra le lenzuola, avrebbe sfogato la tensione di quel momento, soffocandola nel cuscino.

«Grazie» disse a Dolus. «Gradite zucchero e latte?» chiese ad entrambi, brandendo il cucchiaino dello zucchero. «Sempre vi sentiate come i nobili della dinastia Qing».

Avrebbe voluto usare un tono più leggero. Le risultò difficile per la situazione.

«Certo» replicò al Preside, osservando le dita del mago poggiarsi sulla sua spalla.

Qualsiasi cosa avessero deciso di fare gli altri, Nephele avrebbe preso una tazza di tè per lei, attendendo però che si raffreddasse. Rimase in piedi per tutto il tempo, osservando il liquido ambrato vorticare nella tazza e seguendo con le iridi il movimento del fumo bianco che andava a carezzarle il mento.
Fece per bere e qualcuno entrò nella Sala Grande.
L'attenzione della strega venne rivolta alla collega Sugar. Non si aspettava di vedere l'altra Tirocinante così presto, men che meno con una studentessa. In un primo momento, si sarebbe potuto leggere nello sguardo di Nephele della preoccupazione con un misto di urgenza. Tutto venne spazzato via dalla delusione e uno sguardo severo e accigliato rivolto a Miss Cenwyn. Non aveva parole per la studentessa, ma c'era altro detto dalle parole di Sugar che agitava Nephele.
Cosa stava accadendo al Lago Nero?

«Sì» replicò al Preside al volo prima che egli si rivolse alla studentessa, risultando forse un po' troppo brusca, ma ora era forse più difficile trattenere le emozioni. C'era una scuola vulnerabile e una studentessa fuori pericolo per un soffio, a quanto pareva.
Attese che il mago finisse di parlare e posò la sua tazza.

«Se serve che qualcuno rimanga qua in Sala Grande per indirizzare chi viene a fare rapporto, posso provare a sbrigarmi a tornare qui dopo aver accompagnato la studentessa» propose prima di avviarsi verso Miss Cenwyn e prenderla delicatamente per il gomito, così da indirizzarla fuori dalla Sala Grande e poi nei Sotterranei una volta recepito il messaggio.
Quello che la ragazza aveva fatto, pensava Nephele, metteva in un grosso guaio la studentessa anche fuori dalla scuola e il Preside era stato fin troppo indulgente, a suo avviso.


//Continua qui.
 
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view post Posted on 27/7/2021, 17:54
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//Continua da qui.

Aveva ripercorso la distanza su cui in precedenza aveva già marciato con la testa che le ronzava. Le immagini degli abitanti del Lago Nero che galleggiavano morti continuavano a ripresentarsi davanti ai suoi occhi. Rivide l'Avvincino e il Maride, i pesci. Si accorse di essere arrivata a destinazione solo quando alzò lo sguardo per incontrare le figure dell'Ufficiale Hawkins e del Preside Dolus. Era arrivato il momento di dirglielo; Dolus non aveva alcuna esperienza con i Negromanti, per quanto ne sapevano Sugar e la popolazione di Hogwarts. Questo sarebbe stato il suo battesimo del fuoco. L'ex Serpeverde si chiese quante altre testate giornalistiche potessero mettere in dubbio le capacità di sua madre ora che la storia si ripeteva sotto un altro Preside, che il Consiglio aveva votato all'unanimità.

- Ufficiale Hawkins, Preside Dolus. -

Sugar li guardò e pronunciò i loro cognomi per richiedere la loro attenzione.

- Le figure emerse in superficie a cui ho accennato sono gli abitanti del Lago Nero. -

Si rese conto di non ricordare cos'altro potesse vivere nella distesa d'acqua di Hogwarts. Non aveva importanza, comunque, non più.

- Sono... morti. - disse, aggrottando lievemente le sopracciglia.

Spostò lo sguardo dal Preside all'Ufficiale.

- Non abbiamo visto nessun'altro sulla riva. Loro sono semplicemente emersi; la Veterana Wolfe ha lanciato un Glacius per bloccarli in caso si rivelassero pericolosi. Mi sono avvicinata per verificare di cosa si trattasse e li ho visti immobili, senza vita. Pesci e Avvincini, ma anche un Maride, probabilmente più di uno, coperti dal buio. -

Terminò quel rapporto con la sensazione di un pugno allo stomaco e rimase in attesa di commenti, espressioni o domande da parte dei due. Sua madre aveva cercato di avvisarli che questo sarebbe accaduto? Se così fosse stato, Sugar aveva fallito. Indurì i lineamenti del viso al pensiero.
 
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view post Posted on 30/7/2021, 11:38
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Seguendo le indicazioni che le erano state date da Hawkins, Luna aveva raggiunto la torre di astronomia, luogo che poteva dire di conoscere come le sue tasche visto che lì teneva la maggior parte delle lezioni del suo insegnamento. Aveva percorso molti gradini, sia ad andare che tornare, e portava con sé un aggiornamento importante e apparentemente inspiegabile. Il cielo che aveva avuto modo di scorgere si era mostrato diverso rispetto al solito: troppo chiaro rispetto all'orario in cui l'aveva osservato e di una tinta rossastra difficile da spiegarsi. Aveva notato, poi, una forma a spirale di nubi dense e nere tra le quali aveva intravisto dei lampi che, invero, non sembravano capaci di produrre alcun suono.
Nel tornare in Sala Grande, Lily Pike provò a darsi delle spiegazioni su ciò che era accaduto ma ogni ipotesi non portava a conclusioni chiare se non alla consapevolezza che Hogwarts, di nuovo, non sembrava più essere al sicuro. Giunse allora di fronte al preside e ad Hawkins, non senza domandarsi se suo marito fosse già rientrato e se stesse bene. Essere entrambi Auror significava potersi spalleggiare, ma anche fare i conti con l'incertezza di ciò che sarebbe potuto capitare all'altro.

–Sono salita in cima alla torre.

Esordì, rivolgendosi ai due uomini.

–C'era molto vento, sono riuscita soltanto a intravedere le cime degli alberi del parco, che mi è sembrato fitto e impenetrabile. Il cielo, comunque, aveva qualcosa di strano: mi è sembrato più chiaro di quanto non dovesse essere a quest'ora e la tinta era rossastra. Ho notato un vortice di nubi scure, color carbone, che si stavano ammassando fino a formare una sorta di spirale proprio sopra il castello. Tra queste nubi ho intravisto di tanto in tanto qualche lampo, senza però riuscire a sentire alcun suono.

Sperò di essere stata il più dettagliata possibile nel rapporto che aveva appena condiviso e sul quale a fatica sarebbe riuscita a trovare una spiegazione.
 
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