Con la mascella serrata e i lineamenti induriti, gli occhi puntati sulla figura di Eustass Hawkins e una mano che sfiorava la bacchetta, Eleanor non aveva quasi udito le parole del Preside, che aveva raggiunto l'Ufficiale Auror un attimo dopo di lei e Sheldon. Accanto alla Recluta, provò forte l'istinto di cercare la sua mano, ma non riuscì a muoversi, né a sciogliere un muscolo. Le sembrava di aver assunto le stesse sembianze fredde, metalliche e spigolose della maschera da armatura che teneva in mano. Iniziò a percepire la pressione delle persone attorno a sé, riconoscendo i volti noti, a lei amici, che volteggiavano per la sala, si davano da fare, riunivano studenti, chiedevano di sollevare le maschere, cercavano di prestare aiuto ed erano esposti al pericolo. Attendeva che Hawkins le affidasse un compito, qualcosa per arginare la perdita del controllo che portava il retrogusto orrendamente familiare di un'altra battaglia su Hogwarts.
Deglutì ascoltando le raccomandazioni fatte da Hawkins a Sheldon, riconoscendo che gli aveva appena affidato il compito a lui più adatto. Il Corvonero aveva l'incredibile dono di saper rassicurare, nonostante qualsiasi cosa lo potesse travolgere. Negli anni si era formato presso l'Ospedale San Mungo per poter aiutare le persone e con naturalezza aveva applicato la sua dote in ogni occasione in cui un paziente avesse avuto bisogno di sicurezze, di sapere che presto sarebbe passato tutto.
Riportò lo sguardo sull'Ufficiale Auror quando questi le affidò il compito di controllare i Sotterranei del Castello, conducendo il ritorno nei dormitori per Serpeverde e Tassorosso. Annuì con fermezza, mostrandogli d'aver compreso le istruzioni fornite. Con il magone, poi, cercò Giulia Swan per la sala. Anche lei, con tutti i Grifondoro, avrebbe avuto una guida che l'avrebbe riportata al sicuro in Sala Comune. Averla persa di vista ancora una volta, però, le strinse il cuore in una morsa, facendole riecheggiare in mente i ricordi di quella volta in cui da studentesse si erano nascoste negli spalti del campo di Quidditch per non essere costrette sull'Espresso, quando tutta Hogwarts si preparava ad affrontare nuovi nemici, quando si erano ritrovate separate in battaglia, Eleanor con altri Auror nelle profondità dei Sotterranei e Giulia altrove, in Sala d'Ingresso o forse nella stanza dei coltelli o in entrambi i luoghi.
Si voltò, dando le spalle a Hawkins per andare a svolgere il proprio compito. Prima, però, cercò lo sguardo di Charlotte, mentre anch'ella si allontanava dagli Auror per prestare il suo aiuto alla Scuola. Le sfiorò un fianco con le dita e la trattenne solo per una frazione di secondo, riconoscendo in lei Artemisia Lufkin, la sua migliore amica e una delle streghe più potenti che conoscesse. «Stai attenta», le sussurrò piano. Non poteva fermarla né poteva soffermarsi ancora di più in Sala Grande.
Ancora al fianco di Sheldon, si preparò a separarsene perché entrambi potessero svolgere i loro incarichi. Ricambiò il suo sguardo, ma stavolta gli strinse la mano che reggeva la bacchetta, incastrando le dita alle sue per un istante. Non disse nulla, perché entrambi avevano scelto di entrare a far parte dell'Esercito consapevoli di ciò che significasse, ma sorresse il suo sguardo e gli lasciò una carezza sul dorso della mano, prima di scivolare via.
Con la propria bacchetta stretta nella mano mancina, analizzò il movimento che agitava la Sala Grande per individuare le file di studenti che si stavano componendo. Sotto le indicazioni della Caposcuola Andersen, gli studenti di Serpeverde si stavano disponendo in file ordinate. Ricercò i Tassorosso, che attendevano la guida del loro Responsabile.
«Serpeverde e Tassorosso: qui, per favore!».
Alzò un braccio e parlò ad alta voce, cercando di raggiungere coloro che stavano ancora cercando i propri compagni, per convogliare vicino a sé circa metà degli studenti che occupavano il Castello. Nel frattempo, continuò ad osservare la Sala Grande, tentando di individuare chi poteva essere ancora confuso sul da farsi, e ripeté il richiamo un paio di volte a gran voce.
«Vi guiderò alle vostre Sale Comuni nei Sotterranei. Come già chiesto dalle autorità di Casa, abbassate le vostre maschere e disponetevi in fila per due. Avanzeremo in modo compatto e io aprirò la fila. Responsabile Mandylion, le chiedo di chiudere la fila e di assicurarsi che tutti procedano. Conto su Prefetti e Caposcuola di entrambe le Case affinché venga mantenuto l'ordine. Conto su tutti voi, ricordate il compagno che vi sta accanto, così che nessuno possa essere lasciato indietro. Mi raccomando».
Cercò lo sguardo delle Cariche, tutti volti a lei noti e che si stavano dando da fare per organizzare il ritorno in sicurezza nei dormitori. Percorse la lunga fila di studenti, per controllare che fossero ben disposti e pronti. Ritornata capofila, rivolse un cenno a chi immediatamente dietro di sé, avviandosi verso la Sala d'Ingresso, dalla quale si sarebbero inoltrati per i corridoi dei Sotterranei perché tutti raggiungessero la propria Sala Comune.
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