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Ballo di Halloween - Apertura delle danze, Ballo in Maschera

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Antony Smith
view post Posted on 1/11/2020, 11:49 by: Antony Smith




Finalmente, dopo lunghissime settimane di snervante attesa, la sera del tanto desiderato ballo di Halloween era arrivata.

Antony era rimasto per la maggior parte del tempo della giornata nel dormitorio maschile di tassorosso a passeggiare nervosamente avanti indietro ragionando e riflettendo sulle possibili – e impossibili – svolte che la serata avrebbe potuto prendere, in particolare i suoi pensieri erano incentrati soprattutto sul da farsi con la sua dama; i consigli che Madame Luna gli aveva dato qualche settimana prima al suo negozio potevano inizialmente risultare utili ma, in seguito ai recenti avvenimenti nei pressi del lago nero, essi erano finiti per diventare pressoché vani ai fini di una buona riuscita della serata – dato che, da quel momento, il punto di vista di Antony era stato completamente sconvolto e adesso era abbastanza certo del fatto che ciò che credeva essere solo un sospetto, era risultato una pura e semplice verità che, nonostante non fosse ancora stata proferita chiaramente a parole, fosse pur sempre una verità.

Un’ora e qualche minuto prima dell’inizio dell’evento, Smith aveva pensato fosse una buona cosa cominciare a prepararsi per ciò che l’avrebbe aspettato da lì a poco; si era dunque tolto di dosso la divisa giallo-nera e, dopo aver fatto una veloce doccia calda, aveva indossato uno per volta gli indumenti che formavano l’elegante smoking nero fornitogli qualche giorno prima dal padre e appartenuto, qualche tempo addietro, allo stesso. Le lunghe calze nere furono il primo elemento - dopo l’intimo – che il tassorosso ebbe addosso, erano in seta e non presentavano alcun futile disegnino o simbolo geometrico colorato; successivamente era passato a dei pantaloni: di taglio dritto classico senza risvolto, essi presentavano una sottile banda di seta nera applicata lungo le cuciture esterne su entrambe le gambe dalla vita all'orlo e mancavano di passanti per la cintura dato che essi erano sorretti da delle bretelle di seta bianca sovrapposte ad una camicia bianca in cotone la quale esibiva doppi polsini e sparato inamidato, a loro volta esse erano nascoste da un panciotto nero cucito con lo stesso nero tessuto dei pantaloni.

Solo dopo aveva messo prima il piede destro e poi quello sinistro dentro il paio di Scarpe Dancin’ eleganti in vernice nera acquistate di recente al Madama McClan’s e, nonostante prima di allora non avesse alcuna manualità e praticità con il ballo, improvvisamente si era sentito assolutamente libero di poter danzare con la sua lei per l’intera notte.
Aveva alzato il colletto della candida camicia per poter annodare attorno al collo il papillon di seta nero e, una volta che fu ben stretto, aveva abbassato il bavero ammirandosi in uno degli specchi che il bagno del suo dormitorio offriva. A quel punto non mancava che mettersi addosso pochissimi accessori, la giacca e il soprabito per essere del tutto pronto: era partito dunque con la giacca monopetto ad unico bottone, nera anch’essa, cui revers – così come i bottoni – erano coperti di seta; nel taschino della stessa egli aveva inserito un fazzolettino in lino bianco piegato poco prima e, nonostante non fosse il massimo dell’eleganza e della compostezza, aveva inserito in una tasca la bacchetta in legno di melo e in un’altra una piccola scatolina rettangolare la quale, con molta probabilità, avrebbe avuto un’importante funzione durante lo svolgimento del ballo; in completo accordo alla raffinata eleganza che l'abito aveva il vanto di poter mostrare, Smith aveva poggiato al suo volto una maschera che ne copriva metà la quale presentava il medesimo colore dello smoking ma con delle sfumature d'oro e un cordoncino della stessa colorazione che ne delineava il perimetro; essa lasciava scoperta la parte inferiore del volto e gli occhi; non era un qualcosa di particolarmente elegante ma il battitore - e anche il padre - avevano pensato potesse essere un qualcosa di adatto per occasione.

Finalmente aveva calzato gli elegantissimi Guanti Vampiro del Madama McClan’s in pelle e con raffinati ricami in argento e, per ultimo, un soprabito di tipo Chesterfield a doppiopetto nero e in flanella, il quale serviva soltanto per l’uscita fino al limitare dei cancelli dato che, una volta arrivati dentro il castello mantenerlo addosso sarebbe stato pressoché inutile.

Aveva superato i controlli ai cancelli senza particolari problemi, aveva sollevato la sua maschera da ballo e, dichiarando il suo nome, aveva mostrato l’invito che Dolus gli aveva fatto avere tramite gufo. Aveva anche disperatamente e inutilmente cercato di trovare lei in mezzo alla folla ma, nonostante le sue vane ricerche, non aveva avuto modo di vederla, che gli avesse dato buca?
Adesso si trovava in Sala d’Ingresso e, assieme a molti altri invitati, aveva aspettato che arrivasse il preside per dare la possibilità a tutti di accedere in Sala Grande, luogo nel quale si sarebbero aperte le danze e fulcro centrale dell’intera serata. Infatti, poco dopo, una figura vestita con moltissima eleganza e una maschera che presentava un lungo becco, quasi a ricordare un pennuto agli occhi di Antony, si portò al cospetto di tutti e dopo aver fatto sì che le porte della Sala Grande si aprissero permettendo alla grande folla di assembrarsi dentro essa, andò fino al palco centrale e, dopo un lungo e loquace discorso alla Dolus, invitò le Sorelle Stravagarie ad accompagnare il ballo con della musica per iniziare al meglio la serata.

Antony, con un grande dispiacere chiaramente palpabile nella porzione del suo volto visibile, non aveva ancora avvistato la sua meravigliosa dama dunque, speranzoso che fosse lì, si isolò dal resto dei partecipanti in modo tale da essere visto qualora lei avesse deciso di cercarlo, non restava che aspettare e scrutare la folla, aspettando di cogliere un qualsiasi particolare il quale avrebbe potuto rimandare al suo partner.
 
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