Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

It's a dragon attack!

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view post Posted on 30/10/2020, 23:03
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Il tanto atteso giorno del Ballo era finalmente arrivato. Tutta Hogwarts fremeva dietro gli ultimi preparativi prima della grande notte, così tanto che al Grifondoro risultò difficile incontrare qualcuno per i corridoi durante il tragitto che portava alla torre che ospitava la Gufaia. Zia Julienne aveva finalmente dato sue notizie, raccontando come negli ultimi tempi fosse scomparsa per via di alcuni impegni lavorativi e di come i lavori alla Villa fossero talmente a buon punto, nonostante il tempo poco clemente, da ipotizzare una fine dei lavori addirittura per il periodo natalizio!

Quella mattina, però, il ragazzo si era deciso a dare una missione ben precisa a Lola, qualcosa che le avrebbe permesso di stare lontano dal castello per qualche giorno: da alcuni concasati in Sala Comune si era sparsa la voce che stessero dando alcuni biglietti omaggio per una visita al Santuario dei Draghi in Scozia e, da quanto aveva capito, si sarebbe trattato di un'apertura speciale in onore del compleanno di un certo Silvanus Kettleburn, un magizoologo. Riluttante a sfidare la fortuna si era comunque voluto mettere in gioco decidendo quindi di tentare la sorte. Aveva arrangiato una lettera sul tenore di come a lui i draghi fossero sempre piaciuti, che vederli da vicino sarebbe stata un' esperienza più unica che rara e che il suo preferito era il Grugnocorto Svedese. Del resto nessuno avrebbe potuto dire il contrario. Il Grugnocorto e l'Ungaro Spinato erano le uniche due specie di cui il Grifondoro aveva sentito parlare fino ad allora.

Appianati i vecchi fraintendimenti, Lola planò dolcemente verso il Grifondoro al suo arrivo, tendendo la zampa sinistra verso lui accettando di buon grado qualche carezza. Tom legò la missiva alla zampetta del volatile e le diede precise istruzioni affinché recapitasse la lettera. "Conto su di te, più veloce che puoi" le avrebbe sussurrato, guardandola spiccare il volo per poi sparire oltre l'orizzonte.

Era giunta ora anche per lui di pensare al Ballo.

Edited by Tom Hamilton - 30/10/2020, 23:19
 
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view post Posted on 1/11/2020, 16:26
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Deficiente.
Si maledisse, con un pesante sbuffo, ai piedi della torre.
Gli ultimi tempi avevano visto la battitrice indaffarata e sovrappensiero.
Tutti gli impegni che aveva preso in quei due mesi cominciavano ad affaticarla e, nonostante gli insulti e gli incoraggiamenti della piuma severa, Sybil non riusciva a gestire le sue giornate con la produttività che avrebbe voluto raggiungere. Era quindi felice di aver concluso l’Incarico Mensile, che le aveva rubato più tempo di quando aveva immaginato accettandolo e per nove giorni l’aveva visto gravare sul proprio capo come una spada di Damocle. Più la scadenza fissata dalla Dirigente si avvicinava, più la Vane sentiva di essere in ritardo e di star sprecando il suo tempo. Allora si diceva in tono perentorio di mettersi all’opera, ma con un ghigno ribelle ignorava la voce della sua coscienza, non reputandosi poi questa grande autorità. Se la sua inflessione avesse ricordato quella del preside Dolus o della Professoressa Fedoryen, allora sarebbe stato diverso, si sarebbe data retta. Invece, ora che la stanchezza vinceva sull’autocontrollo, la Vane rimaneva in Sala Comune: lei, il baldacchino e i sensi di colpa.
Procrastinare e ridursi all’ultimo momento non era però un comportamento usuale per la spillata e la irritava il solo pensiero di star acquistando un’abitudine tanto fastidiosa e controproducente.
Con un secondo sbuffo, passo dopo passo, cominciò a salire la torre. Seccata, perché l’unico motivo per cui si trovava lì quel giorno, era l’aver scordato la cera e il sigillo il giorno prima. Altro avvenimento inconsueto, che cozzava con l’ordine e l’organizzazione a cui la Vane era abituata.
Se non altro aveva sfruttato il tempo perso, sdraiata a pancia in giù sul letto, per redigere la lettera da inviare alla Dirigente Gold.

Gentile Dirigente Gold,
le scrivo per comunicarle le informazioni che ho potuto raccogliere riguardo il pensiero degli studenti sul Morbo Bianco e l’attacco alla scuola.
Nel tentativo di svolgere al meglio l’incarico ho tentato di intervistare studenti di età diverse, più o meno attivi nella vita scolastica. La differenza nelle risposte è stata notevole.
Molti, tra gli studenti più informati, sono stati in grado di descrivere i sintomi del Morbo, ma hanno al contempo lamentato la carenza di informazioni certe comunicate agli studenti dalla scuola stessa. In questo modo sono andati a sottolineare il disorientamento di molti ragazzi riguardo la faccenda. L’effetto della carenza di informazioni ufficiali direttamente comunicate, l’ho potuto constatare io stessa durante le interviste. Studenti più giovani o semplicemente meno informati non sono infatti stati capaci di darmi spiegazioni chiare, evitando di rispondere, ammettendo di non essersi informati o riportando dicerie - alle volte discriminatorie - sul Morbo in luogo dei sintomi accertati. Seppure la situazione si stia normalizzando e il tema non venga considerato dagli studenti un tabù - la disponibilità a parlarne non è mancata - ho potuto comunque notare dell’insofferenza, o meglio, della “stanchezza”. Allo stesso modo è emerso in alcuni casi del risentimento verso l’istituzione scolastica che per alcuni non è stata abbastanza celere a fornire ai ragazzi un supporto psicologico. Per concludere, si percepisce un clima di tensione, ma il più degli studenti si sente comunque protetto e rassicurato dal corpo docenti e dallo staff del Castello che reputa preparato e pronto a fronteggiare future complicazioni.

Cordiali Saluti,
Sybil Vane


- Tom! Non mi aspettavo di incontrare nessuno oggi - sorrise al ragazzo, prendendosi forse una confidenza a cui non aveva diritto - invito dell’ultimo minuto? -
Passò la lettera per la Dirigente tra le mani, giocando con il sigillo di cera rossa, mentre lo sguardo scandagliava gli archetti della torre alla ricerca di un gufo postino.
- Ma dove sono finiti tutti? Mi sono persa un assalto alla Gufaia? - dopo aver passato in rassegna qualche civetta di proprietà degli studenti, riuscì a mettere gli occhi su un gufo della scuola. Si avvicinò cautamente allungando la mano con del mangime che aveva rubato alla vecchia compagna di dormitorio si era procurata per l’occasione. Il pennuto però, con aria affatto amichevole, si strinse tra le ali e bubolando aggressivo le lanciò quella che Sybil interpretò come un’occhiataccia piena di astio.
- Perfetto - borbottò la spillata che non poteva credere che il futuro del suo debito con la Gringott dipendesse dal cattivo umore di un pennuto.
- Senti Tom - si voltò in direzione del ragazzo, in viso un sorriso furbo - dato che mi hai già aiutato una volta per questo Incarico Mensile, non è che ti andrebbe di fare un ultimo sforzo e diventare a pieno titolo il mio Principe Azzurro? - cantilenò con un tono più ingenuo e infantile. Poi indicò con l’indice il gufo postino, che intanto si era ritratto ulteriormente - non vuole darmi retta, ho pure provato a corromperlo con il cibo, ma nulla - sospirò afflitta, informando il grifondoro della spiacevole situazione di stallo tra serpe e volatile.
 
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view post Posted on 1/11/2020, 19:01
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Ormai Lola era sparita sopra la Foresta Proibita. Tom rimase alcuni secondi senza compiere nessun movimento, assaporando quel silenzio così...mistico che all'interno del Castello era raro vivere. Concessa quella manciata di minuti Tom fece per girare i tacchi e andarsene, ma una voce quasi familiare lo fece desistere dai suoi propositi: voltandosi di qualche grado intravide la sagoma di Sybil Vane, precedentemente incontrata in occasione della conversazione con Lia al Lago. Il rosso-oro decise di indietreggiare di qualche passo, trovandosi quasi di fronte alla Serpeverde che, tolte le vesti da giornalista in erba, confermava le impressioni avute qualche giorno prima; in una parola loquace.

"Ah! Miss Vane!" salutò sorridente sollevando la destra "Chi? Lola? No no, una semplice missiva per ottenere un biglietto omaggio per il Parco dei Draghi" rispose, come se la possibilità di passare le vacanze natalizie là fuori fosse una possibilità di poco conto. La spillata verde-argento si sarebbe poi avvicinata ad uno dei pochi gufi rimasti, ricevendo un bel due di picche e una risata divertita del Grifondoro. Quando i gufi si rifiutavano di effettuare una consegna c'erano solo due motivi: o non avevano ancora mangiato, o appartenevano a qualcuno. Tom si guardò attorno alla ricerca di un posto pulito dove poggiare il sedere e, non riuscito nell'intento, si accontentò di restare in piedi a braccia conserte mentre Sybil cercava di convincere il pennuto per poi scoccargli il tipico sorriso di chi la sapeva lunga.

Eh? Aveva forse capito male? Un prefetto che chiedeva a Tom di andare al Ballo assieme? Doveva aver capito male.

Tom, sorriso ebete, non proferì parola pur sostenendo lo sguardo della Vane. Magari aveva solo capito male. Rilassò i muscoli e si protese in avanti.

"Se non fossi già impegnato con una meravigliosa Caposcuola e fossi ancora nelle mie vecchie grazie ti direi persino di sì" rispose, avvicinandosi pericolosamente al viso della ragazza "ma viste le circostanze, Sybil, mi ritrovo costretto a dover rifiutare la tua allettante proposta" sussurrò appena, ritraendosi indietro di qualche centimetro per osservare l'espressione della Serpeverde. Tom non aveva intenzione di far male a Fara. Sapeva cosa si provava. Il rosso-oro sistemò la sciarpa, rivolgendo un sorriso sereno alla studentessa e schioccò le dita in direzione del gufo che, come l'ultima volta, planò sul suo avambraccio cercando di mantenere quantomeno una certa stabilità.

"Sybil" disse, porgendo il meno bruscamente possibile il braccio in sua direzione "non so di preciso cosa prenda ai gufi della scuola, la mattina. Si svegliano e si arrogano il diritto di non consegnare la posta" affermò, con quella verità "comunque se ti serve un accompagnatore ho il nome che fa per te, solo che è un primino!" concluse, con tono pensieroso mentre la Vane legava la lettera alla zampa destra del volatile.
 
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view post Posted on 12/11/2020, 13:28
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Tom Hamilton a pochi centimetri dal suo viso e un pennuto malvagio alle sue spalle fecero percepire alla Vane la possibilità che qualcosa non fosse andata per il verso giusto.
Con in volto un’espressione smarrita, la ragazza - prontezza da opossum - si irrigidì nelle spalle. Completamente immobile a eccezione degli occhi che saettavano nelle varie direzioni, forse alla ricerca di una via di fuga, forse intenti ad individuare la ragione di quella vicinanza. Le motivazioni potevano essere molteplici, una civetta delle nevi - ad esempio - poteva aver tentato di beccare le natiche del rosso-oro obbligando all’avvicinamento. Quella sarebbe stata un’ipotesi pienamente soddisfacente e realistica, al contrario delle parole del ragazzo che non avevano poi molto senso alle orecchie della serpe.
Corrucciando per qualche secondo le sopracciglia la battitrice ripercorse le sue ultime parole e sgranò gli occhi quando si rese conto del malinteso.
- Ma no… - borbottò affondando il viso in una mano con aria sconfitta.
Una risatina imbarazzata veicolò il leggero disagio in cui la Vane si ritrovava, intanto in sangue che affluiva più rapido al viso andava a creare un rossore appena percettibile sulle sue gote altrimenti pallide. Indecisa se ridere per il fraintendimento o offendersi per il rifiuto, la spillata si prese un secondo per scuotere la testa severa.
- Così mi spezzi il cuore Mr. Hamilton - commentò alla fine portandosi una mano al petto - non si dovrebbe mai giocare con i sentimenti di una spillata serpeverde senza testimoni nei paraggi, potrebbe essere incline all’abuso di potere. Sai, si vocifera siano delle carogne… - aggiunse con aria ingenua e un occhiolino finale. Con una torsione del busto tornò a guardare il pennuto indisponente e poi, le iridi azzurre, cercarono ancora viso del grifondoro.
- Per tua fortuna questa volta ti basterà aiutarmi a inviare la lettera per scamparla - bloccandola tra indice e medio, sventolò la missiva davanti ai suoi occhi - non ero in cerca di un cavaliere, ma grazie lo stesso per il rifiuto Tom - aggiunse imitando il sussurro del ragazzo e accorciando la distanza tra i due, così da poter posare una mano sulla sua spalla. Quando sentì la stoffa della divisa a contatto con il suo palmo, si rese conto della naturalezza con cui si era mossa e della nuova confidenza che si era presa. Sybil non era certo una persona introversa o timida, ma solitamente non si concedeva d'essere anche espansiva. In quel caso però, com'era successo un'altra volta in passato, sentiva di averne il diritto dal momento che non era stata lei la prima a non rispettare gli spazzi personali. I due episodi, ovviamente, non avevano nulla in comune; la prima volta si era sentita sfidata, in quel momento invece era rilassata, divertita e, per quanto possibile con un semi sconosciuto, a suo agio.
Tom - anche detto l’uomo che sussurra ai gufi - grazie all’uso di qualche oscuro maleficio ignoto alla bionda, riuscì a far planare il pennuto sul suo braccio.
- Hai decisamente un dono! - affermò stupita, allungando cautamente le mani per assicurare la lettera al suo postino.
- Quindi vai al ballo con Mouna, eh? - chiese distrattamente mentre cercava di passare un sottile filo rosso intorno alla zampa del volatile. Escluse due delle Caposcuola come possibili accompagnatrici, Sybil andò per esclusione tra la bronzoblù e la grifona.
- Bene, lui e pronto! - controllò che la lettera fosse ben legata e subito dopo passò il dorso della mano sul piumaggio, concedendo qualche carezza al messaggero scorbutico che - guarda un po’ - non gradì il gesto.
- Mi sorprendi, sei pieno di contatti… decisamente più dei miei. Quindi chi mi propone la Hamilton, cuori solitari? - rise all’offerta del grifondoro e decise di stare al gioco, pur sapendo che non avrebbe accettato un accompagnatore dell’ultimo minuto.
Intanto, come un fulmine a ciel sereno, ricordò di dover inviare anche lei la richiesta per il Parco del Draghi. Quasi le venne da trattenere il respiro mentre infilava la destra nella tracolla, sperando di trovarci la nuova missiva.
 
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view post Posted on 12/11/2020, 16:30
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Non seppe bene perché ma rise di gusto, divertito da quella serie di scene melodrammatiche degne di una rappresentazione teatrale messa su dalla prefetta verde-argento. Dopo aver ritenuto doveroso riprendere le giuste distanze – comunque divertito dalla riuscita della missione FAT (falle arrossire tutte) - il Grifondoro ebbe modo di continuare ad assistere a quella rappresentazione in cui la Vane disquisiva sul tema dei sentimenti per poi, alcuni minuti più tardi, dover subire la sua vicinanza senza poter scappare. Era forse quello il marasma di sensazioni provate poco prima dall’interlocutrice? Tom si ridestò, appena in tempo per sentire la mano della ragazza sulla sua spalla e spostare lo sguardo dalla stessa agli occhi della Serpe; se l’era cercata, del resto. Sorrise amichevolmente.
“Aw miss Vane, dovresti pensare al fatto che tra pochi giorni potresti vendicarti sul campo di Quidditch! E poi l’unica della vostra casa che sembra una carogna è proprio la rossa. Neanche ricordo il suo nome” rispose, stuzzicando la studentessa e rispondendo a quelle affermazioni, allontanando però quella serie di situazioni imbarazzanti. Il Grifondoro intendeva spronare la sua avversaria per farla rendere al meglio dopo il Ballo, quando si sarebbe tenuta la seconda partita stagionale di Quidditch proprio contro i rosso-oro.

“Mouna?” chiese, come cadendo dalle nuvole “Ehm. Non – pas exactement” sorprese sé stesso, continuando in francese “doti materne asserì con un breve cenno della destra prima che la Vane potesse chiedere qualcosa. Certo, sebbene Sybil fosse una quasi sconosciuta non si sentiva in “pericolo” ma, per come la vedeva, Fara per l’ennesima volta andava protetta; anche se la Vane non era così stupida da non fare due più due. Sorrise, quasi vantandosi di quel gesto di richiamo quando il gufo planò accettando l’incarico della ragazza. “Il segreto è sempre mostrarsi autoritari. Se non avessi dato quella carezza probabilmente non ti avrebbe messo sul piatto d’argento quell’occhiata poco carina” spiegò. Che poi, aveva veramente senso quel che aveva detto? Probabilmente no. Funzionava con Lola quando faceva l’offesa se per giorni non le venivano date consegne, ma gli altri gufi? Ancora non se ne capacitava, finendola sempre per schioccare le dita quando qualcuno era in difficoltà e quegli animali si rifiutavano di scendere dai trespoli. Sghignazzò divertito al sentire della Hamilton cuori solitari, portando la destra per coprirsi la bocca mentre la Vane lo osservava. “E’ tutta apparenza Sybil, sono lontani quei giorni in cui avevo milioni di contatti tra queste mura…prettamente femminili, intendiamoci” prese a dire, facendole l’occhiolino, mentre con la mente per una manciata di secondi tornava indietro nel tempo. “Burroni. Daniele Burroni di Tassorosso. Guarda che è un buonissimo partito, fossi in te non me lo lascerei scappare, da quel che sento è persino un ottimo ballerino!” consigliò tra malizia e divertimento.
 
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view post Posted on 30/11/2020, 20:17

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Qualche tempo dopo l'invio della lettera, Tom Hamilton ricevette un gufo dall'aria ufficiale direttamente dal Santuario dei Draghi di Scozia: conteneva un biglietto con il suo nome, valido per un accesso.

Il ragazzo era pronto a partire.


//Il resoconto della gita verrà dettagliato nel prossimo Bollettino.
 
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